La realtà è un’illusione creata dalla mancanza di alcol

Markab e Kate

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Katrina MacFusty
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    tumblr_li6emx7Q061qb9jv7o1_500
    Katherine MacFusty
    Auror | 25 anni
    Nonostante l’allegria che mostrava di solito, Kate non era affatto cresciuta in un ambiente tranquillo e sereno come ci si sarebbe potuti aspettare. Non aveva raccontato tutto neanche ad Aaron, e non perché fossero ricordi tristi o dolorosi: Kate amava la sua famiglia, ricordava le risate e l’affetto che non le era mai mancato, che si trovasse in Europa o alle Ebridi; non era stata una bambina infelice, anzi. La verità era che non ne parlava perché in fondo, in un angolino buio della sua coscienza, si sentiva in colpa all’idea di aver abbandonato tutti coloro che l’avevano cresciuta solo per il suo desiderio di libertà. Non voleva dover difendere il suo mondo – il suo buio, decadente mondo est-europeo, in cui niente era cambiato dal secolo precedente; e neanche il mondo a parte che erano le Ebridi, segnate dal ruggito dei draghi e dalla natura incontaminata – di fronte ad Aaron, spiegargli perché desiderava ancora ardentemente tornare a quella che era stata la sua casa, nonostante ne fosse fuggita a gambe levate alla prima occasione. Che avrebbe potuto dire, poi? “Mah si, molto carino, un po’ dark e macabro … insomma dai, tanta magia nera, ma c’è di peggio no?” Appunto. Aaron si sarebbe messo a psicanalizzarla, tirando chissà come anche in ballo in fatto che lei faceva l’auror e convincendosi che lei aveva bisogno di qualcosa di diverso da una notte filata di sonno o, meglio ancora, una notte priva di sonno ma passata a rotolarsi sul letto con lui. Quindi, per evitare il discorso – in quel periodo Aaron si era fissato di voler conoscere la sua famiglia, un mucchio di chiacchiere che la ragazza non aveva sinceramente ascoltato –, Kate si era inventata di dover lavorare ed era andata nell’unico posto di Londra che le ricordava casa sua: Knockturn Alley.
    In quel periodo stava giusto camminando per il quartiere, fischiettando e con le mani in tasca, un giubbotto lungo fino ai piedi che la faceva sentire una cacciatrice di vampiri e l’aria di qualcuno che non aveva un solo motivo al mondo per trovarsi nel posto più malfamato di Londra in piena notte.
    La vita è una cosa troppo importante per essere presa sul serio | Scheda | Stat.
    by Lance
     
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Adulto
    Posts
    630
    Reputation
    +175

    Status
    🗲
    giphy-3
    Markab Castlewine
    Reporter | 22 anni
    Se Katrina aveva deciso di avventurarsi per Knocturn Alley perché le ricordava, in qualche strano senso, casa, Markab lo aveva deciso di fare per la sua solita ragione sempreverde: a caso.
    'Che palle, tutto tranquillo!' con le mani in tasca, il reporter si stava aggirando per uno dei quartieri più malfamati del mondo magico come se fosse a Disneyland il giorno in cui metà delle giostre - quelle interessanti - avevano deciso di chiudere: incedere lento e lungo ed espressione annoiata, Markab volgeva il capo qui e là senza un reale scopo e senza neanche troppo guardare troppo, come suggeriva il suo sguardo lievemente vitreo.
    Da quanto il suo migliore amico Skyler aveva deciso di darsi alla zoofilia all'infermeria di Hidenstone, il giornalista aveva visto via via le sue giornate farsi sempre più vuote: lui era il classico single mai solo, e lo rivendicava con un certo orgoglio e una grande insistenza, tuttavia era altresì un animale fedele e l'aver perso il suo miglior amico era stato per lui una battuta d'arresto mica da ridere 'Nessuno è come lui...'
    Crucciando la fronte, il moro comprese di aver davvero centrato il punto, tanto che si fermò, lì, in mezzo alla strada 'Cazzo, è proprio così!' Markab era pieno di amici e conoscenti, ma nessuno era pazzo e divertente come Skyler e per quanto lui potesse uscire con chiunque volesse, nessuno sarebbe mai stato davvero chi avrebbe voluto.
    'Fanculo: devo davvero trovare alloggio a Denrise allora... o trovare il modo di farlo licenziare!' pensò lui, stampandosi un ghigno in faccia per nulla rassicurante. Divertito, il ragazzo tolse le mani dalle tasche del suo giubbotto verde, acuendo la vista e tornando finalmente a vedere ciò che lo circondava. Per la sorpresa di assolutamente nessuno, la prima cosa che notò fu Katrina.
    'Uh, gnocca!' pensò lui, accelerando il passo e cambiando leggermente la direzione del proprio incedere, finendo inavvertitamente (davvero eh!) con lo sbattere contro un tizio, decisamente più alto di lui.
    "Ehi, cazzo vuoi, coglione?!" si voltò lui, mostrando come avesse simpaticamente un occhio di vetro magico. E il catalizzatore già in mano.
    "Whoa, amico, eh, calma, cazzo fai?!" balzò lui all'indietro, cercando di mettere un po' di distanza tra sé e l'altro, nella speranza di poter opportunamente schivare, al bisogno 'Che cazzo, volevo dare due colpi alla tipa, non a mister occhio di vetro!' pensava lui nel mentre il suo sguardo guizzava tra la bacchetta e l'uomo, iniziando a chiedersi se le sue preghiere non fossero state esaudite, forse un po' troppo alla lettera.
    RevelioGDR
     
    .
  3. Katrina MacFusty
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    tumblr_li6emx7Q061qb9jv7o1_500
    Katherine MacFusty

    Katrina non aveva oggettivamente nulla da temere da Knockturn Alley. Era una ex allieva di Durmstrang, conosceva la magia oscura meglio non solo dei suoi colleghi ma anche della maggior parte dei maghi fuorilegge che aiutava a catturare; in un certo senso, in quel quartiere inquietante era più a suo agio che nei corridoi del Ministero.
    Cavoli, sono proprio in modalità dark stasera
    Le mancavano solo piercing, pelle chiarissima e smalto nero. Aveva pure quell’impermeabile scuro con gli alamari d’argento, in pratica era una gotica all’ennesima potenza. Si era anche persa una potenziale nottata di sesso con Aaron, o perlomeno qualche preliminare prima di andare a dormire, quasi a dimostrare che si, era proprio depressa. Beh, non depressa. Neanche triste. Malinconica e nostalgica magari, desiderosa di rivivere la sua giovinezza e …
    Cazzo, hai venticinque anni. Quale giovinezza?
    Proprio una brutta serata, non c’era che dire. Mancava solo la pioggia per renderla ancora più triste, e magari una di quelle musiche lente con il piano. Anche se l’animo melodrammatico ed egocentrico di Katrina avrebbe adorato una scenata simile da parte del mondo solo perché lei si sentiva un po’ giù di corda. Che il mondo si adeguasse al suo stato d’animo era cosa buona e giusta, e anzi sarebbe stato meglio per tutti. Kate si perse per qualche secondo nei suoi deliri di onnipotenza, motivo per cui quasi si perse la rissa: dietro di lei due tizi stavano litigando, ed onestamente non le sarebbe importato neanche tanto in un altro momento. Era fuori servizio, lei. Chiunque si trovasse a Knockturn Alley in piena notte poi doveva pur sapere che non era un bel posto, pieno di attaccabrighe e gente poco raccomandabile. Insomma, non poteva mica passare il suo tempo libero a tirare gli altri fuori dai casini, no? Non funzionava così la vita. Però uno dei tizi era carino. Non poteva lasciare un ragazzo carino in difficoltà, sarebbe stato tremendamente irresponsabile da parte sua. Era un’auror del resto, doveva difendere i deboli e far rispettare la legge, o qualcosa del genere. Sempre con le mani in tasca si avvicinò ai due contendenti, tanto per controllare che il tizio fosse veramente carino nei guai. Indovinate? Era sul serio carino, anche se non sembrava particolarmente in difficoltà. Neanche a dirlo fra i due si era già formato un campanello di curiosi. Kate sospirò, pensando di giocarsi la carta della paura.
    Volete davvero farlo qui? L’ultima volta che li ho visti, gli auror stavano girando da queste parti
    Ci aveva messo enfasi, ma neanche tantissima, come se lei non avesse nulla da nascondere – non l’aveva, okay? –; preferì aspettare la reazione dei tizi attorno a lei, sperando che si sarebbero defilati in fretta.
    La vita è una cosa troppo importante per essere presa sul serio
    Revelio
     
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Adulto
    Posts
    630
    Reputation
    +175

    Status
    🗲
    giphy-3
    Markab Castlewine
    Reporter | 22 anni
    Si poteva dire che Katrina avesse davvero fatto colpo su Markab, il quale, a sua volta, pareva aver fatto colpo sull'uomo dall'elegante occhio di vetro.
    Certamente Knockturn non era una zona ove aggirarsi come se nulla fosse, ma che il reporter fosse un cretino aspirante suicida non era esattamente una novità, così come il fatto che il suo tasso ormonale fosse tale per cui al vedere una gnocca staccava il poco cervello fornitogli in dotazione, situazione che si rifletté anche sulla gestione della non-rissa: Markab non era esattamente uno pavido, per nulla, tuttavia distratto com'era, con tanto di encefalo scollegato, era stato colto dall'inveire e dalla bacchetta dell'uomo di sorpresa, tanto da poter rispondere di soli muscoli (il che, data la sua parlantina urticante, forse era un bene). Balzò all'indietro e studiò il nemico, riflettendo su quale fosse il modo migliore per uscirne vivo 'Merda...' un capannello di persone si era andato a costituire intorno a lui, dandogli un senso quasi claustrofobico, forse perché gli avevano chiuso gran parte delle vie di fuga 'Amo essere al centro dell'attenzione e amo le cose di gruppo, ma quando sono io a tenere in mano la bacchetta, e puntarla contro altri...' pensò lui tra serio e faceto, nel mentre piegava le ginocchia, chiedendosi quanto potesse essere efficace una sua schivata 'Potrei anche Disarmarlo, ma mi servirebbe un diversivo' e lui in quel preciso momento era a corto di idee e di risorse, ma per fortuna gli erano rimaste le sue due armi più micidiali: la manzaggine e la classica botta di fortuna.
    Katrina non era solo metamorfomaga, gnocca e Auror, era anche sensibile alle cause sociali, tipo la preservazione degli stalloni inglesi, sicché si avvicinò alla nascente rissa e cercò di sedarla millantando della presenza di auror in zona.
    "Puà, gli Auror qui non girano: muoiono prima!" mister Bellosguardo volse le proprie attenzioni verso la ragazza, dimostrando un incredibile ed ignoto anche a lui senso dell'umorismo, ma dimostrando anche una certa dabbenaggine.
    'Ora!' Markab per una volta non pensò sopra ad ogni cosa alle tette e balzando di lato estrasse la bacchetta, puntandola contro l'altro "EXPELLIARMUS!" ruggì lui, facendo squittire l'uomo, che poi si trovò ad imprecare nel mentre la sua bacchetta decideva di fare come Mary Poppins alla fine di ogni suo film.
    'FOTTUTO!' pensò lui, mentre si levava un coro di buuu e qualcuno si lanciava verso un mingherlino millantando di soldi: probabilmente in quei pochi istanti era già partito un giro di scommesse 'Porca puttana, ti distrai un attimo e spunta una bisca. Fico!' come al solito il senso del pericolo e del pudore del reporter lasciavano il tempo che trovavano, ma ciò non era un problema, soprattutto nella misura in cui aveva di meglio da fare che scommettere.
    "Bene... ora direi che è ora di andare..." propose infatti, puntando il proprio catalizzatore contro l'uomo ed indietreggiando verso la Auror, cui cercò di mettersi a fianco "Tutto è stato un malinteso: facciamo così, io chiudo un occhio sul fatto che mi hai puntato contro la bacchetta e tu lo chiudi sul fatto che ti ho sbattuto contro, ok?"
    Il fatto che stesse parlando di chiudere un occhio con uno che di occhio ne aveva in effetti solo uno non era esattamente rassicurante, o intelligente, ma Markab era così: spavalderia e cose a caso. Parlando di cose a caso, il ragazzo, educatamente, tentò di posare la mano mancina sulla spalla destra della giovane, cingendola delicatamente e invitandola poi ad indietreggiare con lui, forse per assicurarsi che nessuno dei due incorresse nelle ire del vecchio, o di qualche suo amico/complice.
    RevelioGDR
     
    .
  5. Katrina MacFusty
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    tumblr_li6emx7Q061qb9jv7o1_500
    Katherine MacFusty

    La sua solita sfiga: per una volta, una sola, in cui non aveva voglia di fare a botte … ecco che le si presentava l’occasione su un piatto d’argento! Una bella rissa alla babbana, come quelle che faceva a Durmstrang, tante botte e poca magia. Magari quello l’avrebbe tirata su, almeno per un po’. Magari le serviva solo un po’ di adrenalina per tornare ad essere sé stessa. Però sul serio, non ne aveva voglia: per questo fu buona, provando prima con le parole invece di mettersi subito a fare danni. Era un’Auror, una dei buoni. Usare il cruciatus su tutta quella gente sarebbe stata una cattiveria, oltre ad una pessima pubblicità.
    "Puà, gli Auror qui non girano: muoiono prima!"
    Fosse stato un cartone animato, le sarebbero comparsi un demone e un angioletto rispettivamente sulla spalla sinistra e su quella destra. Il primo strillava a pieni polmoni un “Fallo! FalloFalloFallo! Io glielo dico!”, mentre il secondo lo rimproverava con un sonoro “Non ci provare!” per non infrangere le pie speranze di Occhi Belli, lì davanti. Insomma, la tentazione di una bella entrata in scena alla “Ah si? Allora perché io sono ancora viva?”, magari mostrando il distintivo o facendo qualcosa di scenografico come nei migliori film babbani … dannazione, era così allettante. L’avrebbero massacrata di botte o peggio, e anche il tizio carino lì presente se la sarebbe vista brutta, ma che facce avrebbero fatto quei tizi! Mentalmente, Kate mise sul piatto della bilancia l’entrata ad effetto e la propria vita, o perlomeno due o tre denti se non si voleva essere troppo melodrammatici. L’entrata ad effetto era in vantaggio sulla vita, ma senza qualche dente la metamorfomaga sarebbe stata decisamente meno attraente. Non poteva permetterlo.
    Però senza denti si devono fare dei pompini pazzeschi
    C’erano sempre le dentiere poi, o le protesi. Tutto sommato, poteva veramente rinunciare a qualche dente per fare un’entrata degna della sua magnifica persona. Per fortuna di Katrina, a Markab piaceva l’idea di continuare ad essere vivo ed integro: colse l’attimo, disarmando l’avversario e avvicinandosi all’Auror. A quel punto, perfino Kate aveva messo da parte i sogni di gloria per stringere le dita sulla bacchetta, adeguandosi di malavoglia all’idea di andarsene. Anche se la voglia di fare rissa un po’ le era tornata, almeno un minimo.
    Chiudere un occhio. Molto poco politically correct
    Si lasciò tirare indietro, le dita strette sul sottile bastoncino in Melo, ripassando mentalmente tutti gli incantesimi non illegali che conosceva. Inutile dirlo, la parola “Ardemonio” e l’idea “guarda come risolvo il problema della malavita a Knockturn Alley in una notte” continuavano a girarle in mente. Era pur sempre di Durmstrang, niente le piaceva quanto un bell’incendio doloso e possibilmente infernale. Sospirò, abbandonando momentaneamente i suoi propositi da aspirante piromane.
    Andiamo
    Allontanò lentamente il tizio dalla folla, guidandolo in una via laterale e poi in una più ampia, senza mettere via la bacchetta. Sembrava che tutto il gruppetto si fosse concentrato sul tizio delle scommesse e sul prendere in giro lo sconfitto, ma Kate non sapeva per quanto sarebbe durata. Meglio stare in guardia.
    Promemoria per me: convincere il capo a fare un giretto qui nei dintorni una di queste sere
    Era un’auror, poteva fare queste cose. No? Beh, più o meno. Magari no, ma magari si. L’avrebbe scoperto il giorno successivo.
    Giusto per curiosità, i guai li stavi cercando o ti sono capitati fra capo e collo?
    Informarsi era lecito, visto che erano assieme in quel momento. Non poteva certo lasciare che un ragazzo carino andasse in giro da solo a quell’ora della notte, e in un quartiere così malfamato! Era suo preciso dovere di auror riaccompagnarlo a casa e assicurarsi che stesse bene.
    Io sono Kate, comunque
    La vita è una cosa troppo importante per essere presa sul serio
    Revelio
     
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Adulto
    Posts
    630
    Reputation
    +175

    Status
    🗲
    giphy-3
    Markab Castlewine
    Reporter | 22 anni
    Bacco, tabacco e Venere riducevano l'uomo in cenere, specialmente se vizioso come Markab. Il reporter non se l'era vista proprio benissimo con Bellosguardo, del resto era stato accerchiato da persone bercianti e scommettenti e quindi preso di mira dal suddetto soggetto poco raccomandabile. Colto un po' in contropiede e circondato si era trovato un po' in difficoltà, ma ben presto avrebbe ripreso il controllo della situazione, ne era certo (leggasi nella scheda PG alla voce delirio di invincibilità), ma indubbiamente Katrina, che aveva deciso di investire i propri soldi lontano dal proprio odontoiatra, semplificò molto le cose, fornendogli il diversivo di cui aveva disperato bisogno.
    Fu rapido, preciso e anche un po' smagliante, del resto come avrebbe mai potuto essere diverso davanti ad una bella ragazza? 'Morto ok, ma morto di figa mai!' insomma, le sue solite equilibratissime priorità! Disarmato Bellosguardo, il castano avvicinò la metamorfomaga e posò una mano con far protettivo (macho?) sulla sua spalla e quindi diede il segnale per la fuga, che lei colse pienamente e verbalizzò 'Uh-uh, la ragazza ha le palle!' pensava lui, decisamente gongolante: era ancora vivo e aveva trovato modo di attaccar bottone con una bella ragazza, la serata non sarebbe potuta essere migliore 'Speriamo finisca meglio!'
    Siccome l'unica vera direzione che Markab voleva ormai imboccare era quella che conduceva alle mutandine di Kate, si lasciò guidare da lei in una traversina, defilandosi da tutto il casino, per quanto in vero forse il reporter sarebbe stato curioso di sapere come sarebbe finita la questione delle scommesse, anche se doveva ammettere che il dopo-rissa sarebbe potuto essere molto meno piacevole, specialmente se avessero incolpato loro due delle loro forti perdite.
    "Dovremmo essere al sicuro, direi..." rilevò lui, liberando lei dal suo tocco ed osservandone la bacchetta, sguainata ancora. Ripose la propria, forse per dare il buon esempio ascoltando i commenti della ragazza riguardo il suo capo, cosa che registrò, anche se al momento lasciò correre, forse perché lei parlò di un soggetto ben più interessante: Markab stesso.
    Sì: era una primadonna fatta e finita!
    "Uff, non saprei dirlo" ghignò lui, abbozzando poi un sorriso spaccone "Alla fine la nostra è una relazione difficile: o io vado da loro, o loro vengono da me."
    Il ragazzo si concesse una risata allegra, quindi ascoltò il nome di lei "Kate. Piacere di conoscerti, Kate, io sono Markab" le dichiarò poi, tendendole la mano al fine di stabilire un altro contatto fisico, curioso di scoprire se avesse mani delicate come i suoi lineamenti 'Le mani sono molto importanti in una donna...' o almeno, quello era il suo feticcio: stranamente era quasi socialmente accettabile!
    Il ragazzo si sarebbe fermato per tendere a lei la mano, quindi, dopo una fugace stretta, si sarebbe rimesso in moto "Diciamo che comunque i guai sono parte del mio lavoro: sono un giornalista" spiegò lui "Ma... secondo me non sono l'unico che si caccia nei guai per lavoro, vero?" propose lui con un sorriso alquanto soddisfatto "Prima hai parlato di capo, e per quanto ti vedrei benissimo in una agenzia di modelle, ho l'impressione che una sfilata a Knockturn Alley di notte per dare una lezione al nostro amico dall'occhio di vetro sarebbe poco d'impatto." soprassedendo a qualche coronaria deflagrata "Quindi mi stavo chiedendo se tu fossi una Auror... o una Ministeriale in borghese, comunque. E, soprattutto, se potessi darti il mio numero per poter essere casualmente in zona quando verrai con gli altri a prenderlo in calci in culo... magari portandomi anche dietro una macchina fotografica e soprattutto tanti popcorn!"
    Come si era passati dallo scampare insieme ad una rissa al chiedere il numero di cellulare per tante cose incluso un servizio in esclusiva? Difficile capirlo, ma del resto l'esuberanza di Markab era ben oltre la sfacciataggine 'Carpe diem: ogni lasciata è persa!' rifletteva infatti, osservando lei e chiedendosi se vederla ammanettare qualcuno la potesse rendere ancora più sexy.
    RevelioGDR
     
    .
  7. Katrina MacFusty
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    tumblr_li6emx7Q061qb9jv7o1_500
    Katherine MacFusty

    Una volta aveva letto un libro intitolato “Lo penso. Lo voglio. Lo faccio” di un tale Brian ChiSeLoRicorda: quindici dollari americani – era stata perfino in USA per comprare quella cagata, sissignori – per il nulla, letteralmente buttati. Il libro aveva circa dieci pagine sul genere “se vuoi puoi” e “la mente è l’arma più potente” e poi, dulcis in fundo, cinquanta o più pagine bianche in cui bisognava “scrivere i propri progressi”. Quindici dollari, e il libro in pratica dovevi scrivertelo da solo. Kate si era divertita molto a vandalizzare le pagine bianche comunque: ci aveva fatto disegnini incantati e stilizzati di esplosioni, teschi e un sacco di cose macabre. E poi l’aveva regalato ai figli di una sua cugina che facevano sempre un casino infernale quando li incontrava.
    Mary non mi ha più invitato ai compleanni dopo quella volta. Che culo
    Eh si, i bei rapporti familiari: a volte Katrina si chiedeva come fosse non essere in costante contrasto con la propria famiglia; insomma, c’era un sacco di gente che ce la faceva no? E non potevano essere persone poi troppo più sveglie di lei.
    Si trovò a ridere alle parole del suo accompagnatore, mettendo via la bacchetta e lanciandosi un’occhiata alle spalle per assicurarsi che nessuno li seguisse.
    Odio deluderti Markab, ma le modelle devono arrivare almeno a 1.70. Che ci vuoi fare? Le agenzie hanno perso un’occasione
    Scrollò le spalle con un sorriso, perché aveva imparato da un sacco di tempo a non farsi problemi con la sua altezza. Più o meno. Insomma, più o meno non aveva più problemi con la sua altezza, a patto che fosse lei a scherzarci e che nessuno si azzardasse a dire una sola parola in contrario; l’altezza era in parte il motivo per cui aveva guardato malissimo Annie Welsh la primissima volta in cui si erano viste – i restanti motivi ruotavano tutti attorno alla consapevolezza che quella rossa gnocca con le gambe lunghe un miglio e l’aria da bambolina era la migliore amica del suo ragazzo ed erano, sul serio, troppo imbarazzanti per essere espressi ad alta voce.
    La prima che hai detto
    Rispose, prima di fare qualche passo avanti ed esibirsi in un inchino aggraziato – era una purosangue, lei, cresciuta nell’alta società europea; fino all’inchino ci arrivava – e risparmiandosi il baciamano solo perché le mani della gente erano ricettacoli di germi; e poi erano gli uomini a fare il baciamano.
    Katherine MacFusty, al tuo servizio. Per il numero mi dispiace, mi hanno detto che contattare i giornalisti carini è poco professionale, e per farmi trasferire all’Ufficio Misteri devo cercare di essere molto professionale
    Senza contare che Aaron si rifiutava di darglielo ogni volta che scopriva suoi colleghi o conoscenti gnocchi, il che portava Kate a non dirgli nulla dei nuovi incontri e poi inevitabilmente ad un litigio. Un giorno o l’altro avrebbe strozzato Barnes per una delle sue assurde scenate di gelosia.
    Ma, se proprio tu fossi interessato, potresti casualmente cercarmi su qualche social. Non posso mica impedirtelo, no?
    La vita è una cosa troppo importante per essere presa sul serio
    Revelio
     
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Adulto
    Posts
    630
    Reputation
    +175

    Status
    🗲
    giphy-3
    Markab Castlewine
    Reporter | 22 anni
    Che Markab fosse colpito da Katrina - o Kate, come si era presentata - era risultato abbastanza ovvio dal momento 0 in cui notandola aveva finito col centrare Bellosguardo, tuttavia la stima e l'interesse per la bella di Aaron non poteva che crescere man mano che la sentiva parlare.
    Katrina aveva una bella parlantina, ironica, tagliente, ma anche molto leggera, tutti tratti che il castano non poteva non adorare "Il vino buono sta nella botte piccola, e se te lo dice uno che di cognome fa Castlewine non puoi che fidarti!" propose lui, celando un apprezzamento, un complimento, dietro una certa autoironia, non molto dissimile da quella usata da lei.
    Stava certamente provando a far colpo, sia perché era una bella ragazza, sia perché lui era un latin lover, sia perché lei pareva interessante anche sotto un profilo lavorativo, visto che, come lui aveva fiutato, era una Auror.
    'Porca puttana, quanto mi farei ammanettare: te lo hanno detto che potresti essere una istigazione a delinquere? ' nel mentre osservava la ragazza farsi avanti e presentarsi con un ironico inchino, il ragazzo non poté non osservare il lato B della giovane e lasciare a briglia sciolta la propria perversa mente, del resto lei si stava rivelando stuzzicante e anche lievemente pericolosa, e lui non poteva che trovarla conturbante.
    "Incantato" con sguardo quasi rovente, il ragazzo fissò lei e fece a sua volta un piccolo inchino, con tanto di mano sul cuore: anche lui era un nobile inglese magico, quindi sapeva perfettamente quale fosse il galateo 'E poi a me piace un sacco fare il cavaliere: amo essere quello che monta.'
    In vero Markab adorava essere un cavaliere anche per l'assonanza con Pegaso, la costellazione di cui faceva parte la stella da cui derivava il suo nome, Katrina, invece, amava giocare al gatto col topo con gli ormoni del baldo giovane "Ufficio Misteri eh? Carriera particolare, non posso dire che non stuzzichi la mia curiosità" in vero Markab avrebbe definito interessante anche la recita dell'elenco telefonico, purché pronunciato dalle morbide labbra di Kate, ma in quel caso specifico era quasi sincero (quasi perché il castano, in fondo, si interessava davvero solo a sé stesso e al sesso, quindi, in ultima analisi, a sé stesso e al proprio pene. Sì, in pratica solo a sé stesso!) "Anche se... ho l'impressione che divisa e manette ti donino di più" si azzardò a dire, stampandosi sul volto un sorriso alquanto spaccone 'Beh, tu mi hai definito carino, lasciami dire che tu sei sexy...'
    Un vero cavaliere non lasciava mai senza complimenti una bella ragazza, specialmente quando ignorava che avesse un fidanzato - per quanto poco potesse fregarne a Markab: aveva sempre chiarito come non fosse uno geloso! - e ancora di più quando sperava che il suo bel faccino (o i suoi addominali, o qualcosa di ancora più in basso) potesse convincere la metamorfomaga a rivelare la data e l'ora di una bella retata da sbattere poi in prima pagina. Purtroppo su questo tasto la ragazza non sembrava volerci sentir molto, o almeno, non ufficialmente.
    "Katrina McFusty?" ripeté lui, forse più per sé stesso che come conferma, afferrando il proprio cellulare e iniziando rapidamente a digitare "Come cavolo ho fatto a non aggiungerti prima?!"
    Come social, il ragazzo puntò subito su Instagram: lo usava molto, specialmente di recente, e lì aveva davvero tanti follower, che sperava potessero colpire la giovane, assieme ai suoi muscoli ben in vista: Markab si era sempre servito del proprio corpo per ottenere ciò che voleva e non aveva alcuna ragione per non farlo anche in quella occasione.
    Le dita del mago scorsero rapide sul magifonino fino a che il profilo della ragazza non fosse stato seguito anche da WildPegasus: inutile dire che si attendesse di essere ricambiato vero? 'Seguire chi ti segue, specialmente se ha più follower di te è la base!' pensava lui, mostrando alla ragazza un sorriso smagliante e avvicinandosi un poco.
    "Purtroppo non è un profilo lavorativo il mio, o almeno, non nel senso che ci sono cose da reporter. Troverai roba riguardo agli sport estremi all'aperto che pratico, per lo più, con anche link al mio canale Youtube. E, per favore, ignora gli annunci per il mio canale secondario di gaming: salva la mia dignità, non farmi passare per nerd!" propose con un occhiolino, sperando che l'istinto da investigatrice di Katrina la spingesse a cercarlo, invece, scoprendo come lui giocasse in soli boxer (vedasi alla voce usare il proprio corpo per ottenere ciò che vuole).
    Degli schiamazzi attirarono l'attenzione di Markab, che volse di colpo il capo, osservando se qualcuno stesse sopraggiungendo "Camminiamo, ti va?" in vero nessuno si era palesato, ma la serata stava procedendo troppo bene, per lui, perché potesse permettere a qualche ubriacone o delinquente di rovinargliela.
    Markab avrebbe ripreso a camminare, come annunciato, tenendo il passo di lei e affondando casualmente le mani nelle tasche dei pantaloni "Cosa ci fa una ragazza carina come te qui senza divisa? Eri in cerca di guai anche te?" chiese lui, curioso di sapere se lui potesse essere il guaio ricercato dalla bella.
    RevelioGDR
     
    .
  9. Katrina MacFusty
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    tumblr_li6emx7Q061qb9jv7o1_500
    Katherine MacFusty

    Da bambina Kate era andata a cavallo, e per tutta l’adolescenza aveva continuato a montare: preferiva in tutta sincerità sentire fra le gambe un animale piuttosto che la scopa, e ricordava di aver posseduto un imponente frisone dalla criniera lunghissima e nera come la notte. Adorava montarlo, e aveva passato quasi tutti i pomeriggi delle vacanze invernali – ed estive, quando non era alle Ebridi – in sella al cavallo. Non gli aveva mai dato un nome, un po’ per pigrizia e un po’ perché pensava che tutto sommato gli animali non avessero bisogno di nomi. Ma, principalmente, per pigrizia. Cercare un nome, far si che andasse bene a tutti, deciderlo e soprattutto ricordarselo nel tempo era una fatica immane a cui Kate non si era mai sentita pronta a sottoporsi: il cavallo quindi era rimasto semplicemente “il cavallo” nella sua testa, e Cavallo l’aveva sempre chiamato quando ne aveva avuto bisogno. Esistevano nomi peggiori tutto sommato, ma anche migliori – Elvendork ad esempio, un bellissimo nome unisex e adatto a qualunque cosa, persona o animale esistente – da dare ad un equino.
    L’amore per i cavalli di Kate comunque non si era spento negli anni: aveva cominciato a cavalcare – e niente doppi sensi, per piacere – da bambina e aveva continuato per buona parte della sua vita adulta. Fino a quando, cioè, non aveva deciso di deludere platealmente tutta la sua famiglia e andarsene in Inghilterra a fare l’Auror. In effetti, aveva invidiato Genevieve e François, che avevano frequentato Beauxbatons, solo per un motivo: pareva che la scuola francese avesse alcuni i pegasi che giravano attorno alla scuola in branco – o era uno stormo? Erano cavalli, tecnicamente erano in branco; però avevano le ali, quindi tecnicamente erano anche uno stormo – e pareva si facessero perfino coccolare da alcuni studenti. Avendo Kate studiato Astronomia a Durmstrang, e avendo avuto come insegnante quella gran brava donna che era Herr Gothel – e no, l’assonanza con la cattiva di Rapunzel non era affatto casuale –, sapeva benissimo che Markab era una stella della costellazione del Pegaso; e da qui possiamo finalmente arrivare al filone di pensiero che l’aveva portata a ripensare al suo vecchio cavallo e agli stormi-o-forse-branchi di pegasi a Beauxbatons.
    Castelwine? Promettimi una cosa: che chiamerai tuo figlio Bacco o Dioniso. Un figlio a caso, non mi interessa quale.
    Il possibile futuro figlio di Markab non ancora nei pensieri, tale Bacco o Dioniso Castelwine, avrebbe di sicuro odiato il pessimo senso dell’umorismo di Kate.
    La ragazza sogghignò appena nel sentire le parole dell’uomo, rivolgendogli uno sguardo divertito e lasciando perdere le ovvie battute su manette e giochi di ruolo.
    Devo confessarti un segreto: sono una ficcanaso. Dimmi che c’è un Ufficio Mistero e che non posso entrarci, e all’improvviso vorrò solo farmi assumere per sapere che combinano là dentro
    Le brillarono gli occhi all’idea, sapendo che avrebbe volentieri rinunciato al pepe dei duelli da Auror per sapere che diavolo facevano gli Indicibili e cosa si provasse ad indossare la loro divisa.
    E poi dai, sarei una scienziata pazza o una spia o qualunque sia il ruolo lì dentro dannatamente sexy: Katherine MacFusty, sex simbol e capace di piegare l’universo al suo volere. Suona dannatamente bene
    Ah: i cari, vecchi deliri di onnipotenza. Quelli non mancavano mai. Lo guardò incuriosita mentre usava il cellulare: anche lei ne aveva uno, si era fatta instagram, facebook e tutti i vari social solo per mostrarsi mezza nuda al mondo … ma i suoi primi vent’anni di vita passati lontani dalle invenzioni babbane si facevano sentire, e Kate invidiava sempre i maghi che si dimostravano abili con la tecnologia.
    Ti ho appena detto che sono una persona curiosa. Vedrò di superare le mie origini di purosangue snob per addentrarmi nel magico mondo di youtube
    Chissà dov’era finito il suo cellulare. A casa, di sicuro, in genere non se lo portava dietro. Doveva iniziare a farlo comunque, poteva sempre servire. A patto che non finisse distrutto per qualche sfortunato incidente, non era da escludere … beh, magari meglio non portarlo al lavoro, quello no.
    Le si drizzarono le antenne nel sentire gli schiamazzi, ma decise che tutto sommato continuava a sentirsi troppo pigra per una rissa in quel momento. Non aveva voglia di pestare nessuno, anche perché poi sarebbe stata costretta ad arrestarsi da sola e a compilare un milione di moduli. Un brutto modo per passare una serata.
    Onestamente, non saprei dirti
    Si strinse nelle spalle con filosofia, le mani nelle tasche e guardandosi attorno a metà fra l’incuriosito e il vagamente perplesso.
    Mi sembrava divertente farmi un giro per Knockturn Alley, si fanno sempre incontri interessanti. Tu ne sei la prova vivente, no?
    E si, si: ci stava provando di nuovo con Markab. Era più forte di lei stuzzicare un po’ le persone che le stavano attorno.
    Scusa Aaron
    La vita è una cosa troppo importante per essere presa sul serio
    Revelio
     
    .
  10.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Adulto
    Posts
    630
    Reputation
    +175

    Status
    🗲
    giphy-3
    Markab Castlewine
    Reporter | 22 anni
    Anche Markab aveva una certa ossessione per i cavalli. Markab era letteralmente la sella del cavallo e al ragazzo piaceva non poco essere colui che cavalcava lo stallone. Al bisogno, comunque, era anche disponibile a farsi cavalcare 'A pelo...' lo sguardo si fece istintivamente e senza una vera ragione lascivo e scorse il corpo della Auror 'Porca puttana, la voglia che ho di saltarle addosso...' in vero Markab saltava addosso un po' a tutto e tutti, ma certi istinti erano riservati solo a persone speciali, e Katrina si stava rivelando proprio speciale: ironica, pungente, curiosa e incuriosente, Markab più la sentiva parlare più si sentiva davvero a suo agio con lei, perdendo anche i pochi freni inibitori che possedeva naturalmente.
    "Secondo me è per quello che i miei sono ossessionati con le stelle per i figli" ridacchiò alle parole della metamorfomaga "Tipo per darsi un tono, ma tanto con un cognome così non ti salvi mai: i miei compagni di classe mi hanno sempre chiesto se bevevo Tavernello o Castellino, mentre il mio migliore amico mi chiama Castlebeer. Quindi, perché non mettere al mondo un Dyonisus Caslewine?!"
    Il ragazzo lo disse con nonchalance, scrollando le spalle e mostrando un sorriso tranquillo, del resto aveva accettato di portare il peso del proprio cognome anni prima, e di rendervi sempre un doveroso onore, in genere con una gradazione alcoolica molto alta 'Poi, se vuoi anche aiutarmi a metterlo al mondo questo Dyonisus, io certo non mi lamento... del resto quello non era il dio delle orge? Io una orgia con te la farei volentieri!'
    Non si poteva dire che Markab non fosse uno propositivo, anche se, forse per fortuna, tenne per sé quell'invito, almeno per il momento, limitandosi ad allungare all'altra i propri estremi informatici, aprendole il fantastico mondo di WildPegasus (profilo Instagram e princiale di Youtube) e StreamPegasus (Canale di gaming con l'immancabile analogo Twitch), del resto Katrina era una incline alla curiosità, quindi perché mostrarle quanto lui potesse essere pratico, quando lei ambiva all'Ufficio Misteri e cose del genere? "Auch, povero me!" propose lui, mettendosi una mano sul cuore, teatralmente e ironicamente, non mostrando chissà quale interesse nel dissuadere l'altra, anche perché le aveva parlato del canale affinché lo visualizzasse e potesse vedere la mercanzia esposta, giacché lui era famoso per essere lo streamer in boxer anche con meno dieci gradi.
    "Ma colpa mia: io sono te, se mi dicono di non far qualcosa, la sto già facendo!" ghignò divertito, non poco interessato a trovar similitudini con la giovane Auror 'Ehi, siamo praticamente anime gemelle!' pensò lui, scherzando, del resto non aveva mai creduto al concetto di anima gemella in senso stretto del termine, al punto che quando qualcuno gli chiedeva se avesse una relazione stabile rispondeva in base al contesto (leggasi come taglia di seno) o "Stabilissima: ogni sera una diversa o due" oppure "Stabilissima: io e il mio migliore amico siamo una coppia felicissima".
    A riprova del fatto che fosse un animo curioso, ovviamente sbirciò il profilo di Katrina, trovandovi qualcosa che gli fece aggrottar la fronte 'Ehi, ma questo non è il doc occhi di ghiaccio?' pensò lui, notando alcune foto della bella con il suo lui.
    Markab aveva incontrato Aaron giusto qualche giorno prima e aveva con lui anche un selfie, quindi era piuttosto certo di averlo riconosciuto e certamente poteva riconoscerne il profilo Instagram. Il problema era che non era certo di volerlo fare 'Cioè... boh... e se è la sua tipa?' dove il se era sostanzialmente certezza: non aveva nessun debito con Aaron, ma una parte di lui forse un po' sentiva il bisogno di proteggere quel ragazzo così a modo e disponibile, nonché carino 'I ragazzi carini vanno tutelati...' pensò infatti lui, mestamente, citando senza saperlo proprio la metamorfomaga.
    'Boh... mi sa che devo chiedere...' distrattamente il ragazzo non aveva più scorto le foto della ragazza, rimanendo in quel codardo limbo, da cui si schiodò solo quando Katrina riprese a parlare e spiegò come non fosse in cerca strettamente di guai, bensì di persone interessanti, tipo lui.
    Immediatamente lo sguardo del castano si sollevò dallo schermo e corse alla ragazza "Interessante... eh?" disse dopo alcuni secondi nel mentre i suoi occhi indugiavano su quelli di lei, cercando un guizzo, una fiamma, una luce, un qualcosa che lo facesse intrigare ancora di più.
    In vero forse ciò non era possibile ed infatti egli fece scivolare distrattamente il cellulare nella tasca 'Scusa Doc, ma tanto tu sei troppo un bravo ragazzo per una così. Al massimo ti sto facendo un favore: io almeno non ho malattie!' una mano sul fianco e un sorriso alquanto arrogante "Beh, sì, ma mai quanto te" rispose lui, lasciando che i dubbi sulla sua ipotetica relazione con Aaron stagnassero, creandogli un lieve alibi "In effetti anche io sono venuto per trovare qualcuno di interessante... o combinare qualche casino da poter poi raccontare davanti ad una birra... quindi, visto che io ho trovato te e tu hai trovato me e qui la compagnia e l'igiene fanno abbastanza schifo, che ne dici di andare in una zona più... accogliente. Tipo da qualche parte a bere qualcosa? Sono certo di voler sapere molte più cose di te"
    Con far un po' sicuro e piacione, il castano si fermò e fece poi un paio di passi verso la metamorfomaga, tenendosi a circa mezzo metro da lei, una distanza ideale per stabilire un contatto fisico o, perché no, piegarsi e baciarsi. I suoi occhi erano totalmente per lei e lasciavano trasparire come l'interesse fosse reale. Certo, implicava una parte della discussione poco articolata e poco vestita, ma l'interesse era reale. E palpabile, specialmente a livello dei calzoni (?).
    RevelioGDR
     
    .
  11. Katrina MacFusty
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    tumblr_li6emx7Q061qb9jv7o1_500
    Katherine MacFusty

    Anche se si era sempre sforzata di ignorarla e contrastarla, Kat continuava a sentire una vocina nella sua testa che le diceva cosa fare. Per un po’ aveva pensato che fosse sua madre, che le avesse fatto qualche strano incantesimo: a dire il vero Tatjiana Jusupova non aveva mai sfiorato con un dito la figlia, eppure … Kate aveva sempre avuto la sensazione, sottile e intangibile come un filo di seta, che non ci sarebbero state poi troppe esitazioni da parte di sua madre nel ferirla. Qualche anno prima, quasi … ma era stato un attimo, solo un attimo, e tutto sommato sua madre non era poi così male – sorvolando sul fatto che continuava ad invitarla ai suoi matrimoni, e Kat lo trovava ogni volta più disgustoso.
    Stai parlando con una che si chiama Katrina, non giudico nessuno. I nomi sono una cosa che capita perché i genitori sono annoiati e privi di idee decenti
    Katrina, come l’uragano, la santa, la zarina. Kat, da brava egocentrica, odiava che il suo nome non fosse solo suo. A tredici anni aveva anche pensato di sfidare a duello tutte le altre Katrine di Durmstrang solo per dimostrare di essere la migliore, prima di considerarla un’idiozia e lasciar perdere. Aveva di meglio da fare, e se proprio voleva dimostrare qualcosa poteva sempre iniziare strangolando uno dei suoi amici idioti, insomma. Comunque, aveva deciso che i suoi figli avrebbero avuto nomi stupidi. Così, per vendetta. E se poteva affibbiare nomi altrettanto stupidi anche ai probabili figli di attraenti ragazzi appena conosciuti … hey, perché no?
    Le regole sono fatte per essere infrante, i ficcanaso salveranno il mondo e cose del genere. Non posso che essere d’accordo
    Commentò ridendo, immaginando il proprio cellulare suonare dimenticato in qualche angolo del suo appartamento. In genere lo lanciava poco elegantemente sul comodino – e una volta aveva sbagliato mira, scagliandolo fuori dalla finestra e sostanzialmente costringendosi da sola ad una lunga e complicata trafila per farsi cambiare i galeoni in sterline, camminare fino ad un negozio babbano e comprarne uno nuovo – quando rientrava a casa, a patto che si fosse ricordata di portarselo dietro. Vide gli occhi del suo accompagnatore indugiare sul suo telefono, presumibilmente sul profilo in cui Kat aveva postato indistintamente foto di gatti, paesaggi e sé stessa mezza nuda. E qualcuna con Aaron. Probabilmente il ragazzo si stava soffermando su quelle in effetti.
    Merda, sono una stronza
    Si trovò a realizzarlo con un sospiro, pensando che stava fallendo su tutta la linea nel sacrosanto principio del non somigliare troppo alla sua famiglia. Perché tradire il proprio partner con il primo che passava era esattamente quello che avrebbe fatto uno qualunque dei suoi familiari, quello che aveva fatto Katrina stessa fino ad un paio di anni prima e che, tutto sommato, stava per fare anche in quel momento.
    Oppure potrei fare la brava persona, tornarmene a casa e fingere di non averci mai provato con un attraente sconosciuto
    Markab era vicino, e di per sé la cosa non le dispiaceva: Kat aveva una voglia matta di saltargli addosso dimenticando buona parte delle norme igieniche e di buon costume esistenti al mondo e al diavolo tutto. Dall’altra però … beh, la vocina che probabilmente non le aveva impiantato sua madre e che quindi era la sua coscienza era sempre meno “ina” e le imponeva di fare la brava persona, senza tradire spudoratamente una persona che le piaceva. Prese un respiro profondo, socchiuse gli occhi per un istante e lasciò passare il momento in cui in teoria lei faceva un passo avanti e annullava qualunque distanza, lasciando che la pausa fosse abbastanza lunga da creare un leggero imbarazzo.
    Fino alla parola “casino” ci sarei anche stata, ma poi mi hai ricordato il caso che creerei io facendo una cosa simile
    Ammise, scrollando le spalle. Era una cretina, ma ogni tanto alle conseguenze ci pensava.
    Ma se ti va comunque di bere qualcosa, conosco un posto pieno di ragazze simpatiche, disponibili e generalmente poco vestite
    Le orge tecnicamente non contavano come tradimento, no?
    La vita è una cosa troppo importante per essere presa sul serio
    Revelio
     
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Adulto
    Posts
    630
    Reputation
    +175

    Status
    🗲
    giphy-3
    Markab Castlewine
    Reporter | 22 anni
    Katrina era interessante? Beh, diciamo che Markab la trovava tale 'Gnocca, belle tette... bel corpo' sì, aveva trovato le foto su instagram ed aveva apprezzato sgranando gli occhi! 'Simpatica e pure col fascino del distintivo: decisamente notevole!'
    Ma aveva anche dei difetti, tipo un fidanzato gnocco, ma in fondo non erano mica andati a Knocturn Alley per quisquiliare o parlare di nomi assurdi, no? 'Anzi perché parlare, in fondo?' indubbiamente Markab era uno che amava mettere tutti in orizzontale, sul letto, quindi nonostante fosse davvero interessato e colpito dalla favella di lei, più il tempo passava e lui notava dettagli di lei più la sua voglia di tapparle la bocca con qualcosa che stava progressivamente diventando sempre più possente cresceva feroce, riducendo pian piano la sua voglia di argomentare.
    Purtroppo - o per fortuna, dipendeva dal fatto che ci si chiamasse Aaron o meno (?) - Katrina era fatta della stessa pasta del giovane e anche lei sembrava, man mano, sviluppato interesse per andarsene altrove, magri lasciando fuori i vestiti.
    "Woah, ferma un attimo!" esclamò lui estendendo davanti a sé le mani come se volesse palparle le tette (possibile!) o impedirle di avanzare verso di lui (altrettanto possibile (?))"Mi stai dicendo di andare in un locale dove si bene, tu fai casino, io cerco di starti dietro e ci sono ragazze poco vestite?" in effetti era molto da digerire in una volta sola, c'era fin da pensare che lo stesse gabbando "Cazzo, un'offerta molto particolare!" fece lui, posando una mano sul mento ed iniziando a riflettere.
    O meglio, fingere di riflettere: i neuroni di Markab a quel punto della serata non erano sufficienti per articolare un vero pensiero "va bene, ma ad una condizione..." esclamò lui, severo ed incrociando le braccia "Tu fai strada, ma poi comando io: il conto a fine serata è SOLO mio! Prendere o lasciare" propose lui, alzando poi l'angolo destro delle labbra fino a mostrare un paio di denti un piccolo ghigno gagliardo.
    "Quindi, signorina auror, mi porti dove vuole" esclamò lui, estendendo una mano verso di lei. Probabilmente sarebbero andati con la Smaterializzazione, quindi sarebbe stata lei a guidarlo, mentre il suo compito sarebbe stato non zavorrarla troppo 'Ti alleggerisco io la serata... e i vestiti, porco Merlino!' pensava infatti lui con sguardo lascivo, lasciando quasi completamente indietro la propria maschera seria a favore della pura libido che ormai lo stava pervadendo.
    RevelioGDR
     
    .
11 replies since 20/3/2019, 16:32   203 views
  Share  
.
UP