Posts written by Lacie Stark

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Se per Evan, stare con Aurore faceva uscire il suo lato più tranquillo. Per Aurore sarebbe dovuto essere il contrario, no? Cioè che lui avrebbe dovuto far uscire il lato di Aurore più oscuro. Ma la domanda sorgeva spontanea. Aurore aveva mai avuto un lato oscuro? C'era una parte di Aurore meno dolce e meno ingenua?
    Forse, se le cose con i suoi genitori fossero andate in modo diverso, se si fosse recata da loro ed avesse eseguito ciò che aveva pensato di fare...forse Aurore sarebbe stata diversa.
    Se non fosse stato per le forze dell'ordine, che erano arrivate prima di lei, Aurore avrebbe provato ad uccidere i suoi genitori ed ora staremmo parlando di una ragazza completamente diversa.
    La giovane ragazza aveva avuto dei pensieri decisamente sbagliati, ma che forse avrebbero cambiato la vita di Aurore e di suo fratello. Forse anche lei aveva una piccola parte oscura, dentro. Solo che era brava a tenerla a bada. Era brava a controllare le sue reazioni. Per questo, frequentando quel ragazzo era ancora più timida e si sentiva al sicuro? O forse lui era bravo a fare il classico ragazzo gentile?
    Aurore di certo non sapeva che Evan (o jack) stava recitando una parte, ed era per questo che lei si stava fidando di lui e lo stava seguendo verso un parco nella Londra babbana.
    Alla domanda che lei gli fece, Evan gli rispose in modo positivo, affermando di essere un purosangue e aggiungendo di non essere interessato a queste cose.
    Fece un sorriso, decisamente sollevata da questa cosa. C'era ancora qualcuno, nel ventunesimo secolo che storceva il naso quando diceva di essere nata babbana.
    Poi lui fece la sua stessa domanda e lei accigliò leggermente lo sguardo. “Beh, come ti avevo detto, io sono nata babbana. I miei genitori erano entrambi babbani e mio fratello anche...non ha poteri magici, lui. Chiedevo perché sono curiosa di conoscerti meglio, tutto qui...” accennò un sorriso, lievemente arrossita.
    Poi fece un'altra domanda che aveva in mente da giorni. Non riusciva a capire una cosa.
    “Perché...ti...ti piaccio? Nel senso...perché mi chiedi di uscire con te? Credimi..mi piace stare con te, chiacchierare. Solo che è da un po' che mi chiedo perché un ragazzo così...bello ecco...come te, sia interessato ad una ragazza così semplice...che non ama farsi bella ed è completamente una frana con gli uomini...proprio come me.”
    Forse era una domanda stupida, ma non riusciva proprio a non pensare a questo. Il mondo era pieno di ragazze molto più belle di lei, eppure lui continuava a chiederle di uscire. Era una cosa che le piaceva tanto, ma le sembrava anche una cosa...strana, ecco.
    Aurore Nieto

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    Sarta, 24 anni

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Per molti quel lavoro poteva sembrare estremamente noioso. Monotono. Pensavano che non faceva altro che sistemare gli scaffali, sorridere alle persone e assecondarle. Invece Aurore amava lavorare lì. E amava allo stesso modo anche cucire i vestiti che vendeva. Era ovvio che alcune cose le arrivavano già pronte e confezionate (come le cravatte o i vari cappelli) ma era più che fiera nel dire che la maggior parte della merce che vendeva l'aveva cucita lei nel corso degli anni. Non smetteva mai di creare nuovi vestiti, nuovi completi. Era una valanga di idee e creatività inimmaginabile.
    Non era una ragazza presuntuosa, ormai era risaputo. Ma era sempre grata del fatto che tanti clienti erano soddisfatti dei prodotti che vendeva e che creava artigianalmente.
    La sarta come ogni giorno aveva aperto il negozio verso le otto di mattina, aveva dato una pulita al locale e aveva cominciato a mettere in ordine gli scaffali ed il bancone con una grandissima dedizione, come era solita fare. Quindi arrivarono i primi clienti e si dedicò a loro, cercando di accontentarli e aiutarli come meglio poteva.
    Quella mattinata era davvero impegnativa, doveva ammetterlo. Era entrata molta gente ed ogni persona aveva una richiesta completamente differente dall'altra. Ma Aurore non si spazientiva, anzi! Cercava di essere sempre disponibile e gentile con tutti.
    Insomma, era stata una mattinata piuttosto movimentata.
    Nel primo pomeriggio il negozio era più tranquillo. Si era messa a sedere di fronte alla sua macchina da cucire e stava cominciando a lavorare ad una sua nuova creazione. Non avrebbe passato tutto il tempo lì, però. Poco dopo era arrivata nuova merce che doveva essere sistemata sugli scaffali e quindi si mise a svuotare lo scatolone e riporre i prodotti su una mensola. Intanto il campanello segnalò l'entrata di qualcuno. Sentì che tra quelli che entrarono c'era anche una bambina e la sarta sorrise, mentre riposava l'ultimo papillon sulla mensolina.
    E mentre si voltava per dare il benvenuto ai clienti, la bambina sbattè contro di lei. Aurore abbassò lo sguardo, guardò la bambina con un sorriso divertito sulle labbra e poi spostò lo sguardo sulla donna che chiese scusa per la bambina.
    La sarta scosse la testa con un sorriso “non si preoccupi. Sono sempre bambini ed è difficile farli stare fermi”.
    Si accovacciò per guardare la bambina, portò la mano sulla sua guancia per accarezzargliela e un dolce sorriso si stampò sul viso della negoziante. “Ma lo so che sei una bravissima bambina, vero? Se ascolterai la mamma magari ti farò un piccolo regalo, che ne dici?”.
    L'indice toccò il nasino della piccola e col sorriso sulle labbra si rialzò e finalmente salutò come si deve la cliente. “Buon pomeriggio. Benvenuta nel mio negozio.” disse sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. “Di cosa avete bisogno?
    Aurore Nieto

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    Sarta, 24 anni

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Da quello che sembrava ad Aurore, appena la vide entrare, Jacqueline dava l'aria di una donna piuttosto difficile e perennemente indecisa. Ovviamente ci aveva già avuto a che fare con donne e uomini di questo genere e come sempre la sarta manteneva la pazienza come forse nessuno riusciva a fare. Invece la donna sembrò più semplice. Nel senso, era stato facile aiutarla e consigliarla.
    Infatti, quando la ragazza scelse il vestito adatto a lei, Aurore fece un sorriso ed annuì con vigore. “Penso che ti starà benissimo!”.
    Annuì anche quando decise di non metterci la fodera interna, sorridendo anche a quella scelta. Quindi si mise a lavoro.
    Quando finì la donna si avvicinò e Aurore distolse un attimo lo sguardo quando si spogliò. La aiutò a mettere il vestito nuovo e accennò un sorriso quando lei le fece una sfilata.
    “Perfetto!” esclamò, sinceramente soddisfatta del suo lavoro. Poi Jacqueline le mostrò le scarpe che aveva preso e sorrise “Direi di si, ci stanno bene”.
    Un'altra cliente era stata servita come meglio poteva fare Aurore. Sembrava soddisfatta del vestito e questo alla sarta non poteva non farle piacere.
    Era anche una donna simpatica, doveva ammetterlo e molto molto bella. Non era una ragazza invidiosa, Aurore. Sapeva che c'erano donne molto più belle di lei. Ed aveva notato che quella ragazza sapeva di esserlo,
    La sarta quindi prese il vestito e le scarpe (che aveva messo dentro la sua scatola) e le mise dentro una grande busta di carta.
    Le consegnò la busta e le disse il prezzo. “90 galeoni. Verrebbe 100, in totale...70 il vestito e 30 le scarpe, ma data la tua simpatia, ti ho fatto un piccolissimo sconto” le fece un sorriso gentile e, dopo aver preso il pagamento si congedò dalla donna “Grazie per essere venuta al Madama McClan! Spero di rivederti nel mio negozio! Buona giornata!”
    E così, aveva salutato quella cliente. E col sorriso sulle labbra tornò a dedicarsi al lavoro che stava facendo all'inizio.
    Anche con lei aveva fatto uno sconto. Era sempre troppo buona.
    Aurore Nieto

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    Sarta, 24 anni

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    Grazie! Mi hai ricordato che devo aggiungere un po' di cose, al negozio :D
    Come detto in role...il vestito è 70 galeoni le scarpe 30. E le ha fatto lo sconto.

    -Vestito (donna, Vari generi e stoffe) (+1 Carisma)-------------70 Galeoni
    -scarpe-------30 galeoni
    Jacqueline De Lourant
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Aurore era venuta lì per rilassarsi un pochino. Le onde del mare erano un bellissimo suono che calmava i nervi e liberava la mente. Aveva ragione, quell'uomo, a fare ciò che stava facendo in riva al mare.
    Quell'uomo, poco dopo, dopo essersi accorto della presenza della sarta alzò lo sguardo verso di lei, per salutarla.
    “Ciao” rispose lei, alzando una mano in segno di saluto, col sorriso sulle labbra. “Beh sì, mi piace vedere il mare e l'alba quando non c'è nessuno. Solo il rumore del mare”
    Poi scosse la testa a quello che disse dopo, sorridendo divertita. “Non stavo pensando a nulla di male, lo giuro! Immaginavo che si trattasse di una cosa del genere. Ero solo...curiosa, ecco” Rispose. “Posso sedermi?” chiese e se avesse avuto risposta positiva si sarebbe seduta sulla sabbia ed avrebbe voltato lo sguardo verso il mare. Fece un respiro a pieni polmoni e poi tornò a guardare l'uomo. “Io mi chiamo Aurore. Tu? Sei di queste parti? Spero non ti abbia dato fastidio...nel caso toglierò il disturbo senza alcun problema” disse infine.
    Ovviamente non poteva fare a meno di notare quanto fosse carino quel ragazzo. E da come si muoveva, immaginava che fosse una persona atletica, sempre allenata. Magari era un combattente, un guerriero di Denrise.
    Quel posto, tra l'altro, non lo conosceva molto bene. Era forse la prima volta che si avvicinava così tanto al villaggio. E doveva dire che era davvero curiosa di visitare proprio il villaggio. Aveva sentito parlare, tramite anche la scuola, che i denrisiani non erano molto ospitali, soprattutto con gli inglesi. Però lei non era inglese...magari aveva qualche possibilità? E magari lui poteva esaudire quel suo piccolo desiderio.
    Voleva conoscere quella persona, sembrava gentile. Ma allo stesso tempo temeva di averlo disturbato, interrompendo il suo allenamento. Come gli aveva già detto, se lo avesse disturbato si sarebbe allontanata da lui.
    Un altro respiro profondo e sorrise “è proprio bello qui, soprattutto a quest'ora. Credo sia la prima volta che visito questo posto. Il massimo che ho visto è stata Hidenstone e il porto, mi sa...”
    Aurore Nieto

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    Sarta, 24 anni

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    La ragazza di fronte a lei era davvero bella. Difficile trovarne come lei, secondo Aurore. A differenza della Sarta, tra l'altro, era più alta, più snella e più bella di lei. Era anche vero che Aurore trovava sempre difetti su di lei. Non si era mai piaciuta abbastanza nonostante i diversi complimenti che uomini e donne le facevano. Tanto che ad ogni apprezzamento, lei arrossiva e ringraziava umilmente. Era anche vero che lei non aveva mai puntato alla bellezza. Insomma, essere belle, per lei, non era importante. Stava cominciando ad accettarsi così ma c'era ancora tantissimo da fare.
    La sarta non era mai abituata ai complimenti, ormai era risaputo. Però era la prima a farli, come in quel caso.
    Infatti a quel complimento che le fece, la sarta non poté evitare di arrossire ed abbassare lo sguardo. “Ti ringrazio Jacqueline. Ma spero anche che il mio servizio ti abbia soddisfatto a dovere!” rispose lei, rivolgendole un altro sorriso.
    Jacqueline fece una domanda sul vestito ed Aurore scosse la testa “Secondo me no, ma se vuoi posso aggiungerci un leggero fodero, in modo che non senta molto le temperature meno calde” le propose con un sorriso gentile sulle labbra. “Non ci vorrebbe molto, nel caso! E non rovinerebbe in alcun modo il vestito. Basta solo che tu mi dica quale vestito vuoi e telo sistemo in pochi minuti. Puoi anche provarlo prima e dopo averlo foderato. Nel caso in cui non ti piaccia posso sempre dartene un altro della stessa stoffa, misura e dello stesso modello.”
    Nel caso in cui Jacqueline avesse accettato la proposta ed avesse scelto il vestito più adatto a lei, la sarta si sarebbe subito messa a lavoro sulla sua macchina da cucire ed avrebbe aggiunto la fodera. In caso di risposta negativa, le avrebbe semplicemente sistemato delicatamente il vestito dentro una custodia e glielo avrebbe consegnato.
    Aurore Nieto

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    Sarta, 24 anni

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Aurore non aveva avuto tantissimi amici, durante i suoi anni a Beauxbaton. I pochi che aveva non li sentiva da davvero tanto tempo. Anche perché aveva cercato di stare alla larga dalla Francia e cercava sempre di evitare di parlare in francese e nascondere il più possibile l'accento. Non era facile, ma in ogni caso preferiva sempre parlare in inglese. C'era da dire, però, che ultimamente stava conoscendo diversi connazionali. Prima Chloé, con cui aveva legato fin da subito, nonostante siano praticamente una l'opposto dell'altra. E adesso questa donna, Jacqueline era entrata nel suo negozio ed aveva cominciato a parlarle in francese.
    Per un po' rimase confusa. Assottigliò lo sguardo cercando di ricordare e ci mise un po' a dire il vero, perché appunto non aveva avuto tantissimi amici.
    Alla fine ricordò e rispose con un sorriso sinceramente felice. Ma parlò in inglese. “Jacqueline! Che piacere incontrarti! Mi ricordo di te, certo! Però forse tu sei qualche anno più grande di me, perché non mi ricordo se abbiamo partecipato alle stesse lezioni.”
    Disse, osservando la francese col sorriso sulle labbra “Sì, ho frequentato Hidenstone e alla fine ho deciso di trasferirmi qui a Londra.”
    Poi ascoltò la richiesta della donna ed annuì, pensando a qualcosa che potesse andarle bene.
    “Potrei tranquillamente trovarti un abito con quella stessa seta! Ho tutte le stoffe esistenti. A volte le vado a prendere direttamente sul loro luogo di origine, sai?”
    Poi ascoltò l'altra domanda che fece. Ci pensò un attimo, osservandola meglio. “Penso che il colore debba essere chiaro, i tuoi capelli biondi e i tuoi occhi azzurri starebbero bene con un colore chiaro...magari una tonalità di verde. Te ne faccio provare un po', così vediamo quale ti sta meglio. Che ne pensi?”
    Chiese, infine, facendole segno di seguirla verso la sezione dedicata alle donne, pieno di abiti di ogni genere, colore e stoffa dalla più economica alla più pregiata. Intanto Aurore prese alcuni abiti di ogni tonalità di verde...e anche qualche abito blu e nude “secondo me anche il Blu ti starebbe bene. Anche se sono più che convinta che ti starebbe bene qualsiasi colore, vista la tua bellezza!” Concluse con quel sincero complimento. Era sempre sincera con i clienti.
    Aurore Nieto

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    Sarta, 24 anni

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Il lavoro di Aurore era strano: Potevano esserci giorni in cui non aveva proprio nulla da fare e quindi passava le ore di fronte ad un foglio di carta a disegnare nuovi modelli oppure di fronte alla macchina da cucire babbana a far diventare quei disegni dei veri e propri abiti da indossare. Oppure potevano capitare giornate in cui faceva avanti e indietro per il negozio, a salire e scendere le scale per prendere le stoffe, a salutare clienti decisamente insopportabili (ma a cui Aurore riservava comunque un sorriso ed una gentilezza unici), a pagare i fornitori, a prendere ordini per nuovi vestiti su misura e chi più ne ha più ne metta!
    Molti si chiedevano come faceva a non cruciare qualcuno che pretendeva attenzioni solo su di lui e la risposta poteva anche essere perché non sarebbe assolutamente in grado di lanciare una maledizione senza perdono o qualsiasi altro incantesimo di magia nera. Ma quella che diceva sempre era: “Sono una donna molto paziente” con un sorriso gentile in aggiunta. Davvero, lei non si arrabbiava quasi mai e non perdeva mai la pazienza. Riusciva a parlare con la persona in modo sempre calmo e gentile.
    Quel giorno, il lavoro di Aurore era piuttosto tranquillo. In quel momento stava disegnando un nuovo modello sul bancone. C'era poca gente e nessuno aveva bisogno di lei. Quindi si stava rilassando, creando un uovo capolavoro.
    Poco dopo, però, una donna entrò in negozio e si avvicinò al bancone, salutandola con un 'bonjour'.
    Aurore alzò lo sguardo dal foglio e le fece un sorriso. “Bonjour!” ascoltò infine ciò di cui la donna aveva bisogno ed annuì, alzandosi dallo sgabello e uscendo da dietro il bancone. Osservò la donna con curiosità, cercando di immaginare un vestito e un colore che potesse essere adatto a lei. Infine posò nuovamente lo sguardo sul suo volto. “E' venuta nel posto giusto, signorina! Le serve per qualche evento particolare oppure è un semplice acquisto di un vestito da usare tutti i giorni?” Aveva già in mente un po' di modelli da farle provare.
    Aurore Nieto

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    Sarta, 24 anni

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    Richiedente: Aurore Nieto
    Provino per: Magiecologo (Arti elementali)
    Requisiti: 32 Intelligenza 30 Intuito
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Tra il fatto di avere uno psicopatico che voleva portarsela a letto ed un'amica piuttosto iperattiva, Aurore non sapeva più cosa fare.
    La libraia era arrivata nel suo negozio e senza nemmeno qualche messaggio di preavviso le aveva detto che sarebbero andati...
    “Al canto della sirena??” Aurore guardò l'amica confusa “Dove caspita si trova, il canto della sirena?”
    Ma non poteva fare altro che accettare quella proposta e seguirla. Quindi, dopo essersi sistemata ed aver chiuso il suo negozio avrebbe seguito la libraia, che la prese per mano e si smaterializzarono in un luogo che lei forse aveva visto solo pochissime volte. Ma non si fece domande. O meglio...decise di non fare domande, anche se ne aveva un casino nella sua testa.
    Poco dopo presero un'imbarcazione ed alla fine raggiunsero il posto dove sarebbe dovuto esserci questo locale. “Dove mi stai portando, Chloé...?” Mormorò quasi spaventata, come se l'amica avesse intenzione di ucciderla e nasconderne il cadavere.
    Ma dopo alcuni minuti a girare per i vicoli e le viuzze di quel posto, finalmente Aurore riuscì a scorgere l'insegna di questo famoso 'canto della sirena'.
    “Oh...è questo il locale?”
    chiese, annuendo al commento dell'amica riguardo alla bellezza di quell'isola. Non era mai stata in quel posto. Non ricordava se avesse davvero visitato Denrise e doveva ammettere che l'amica aveva ragione. Per quanto gli abitanti non fossero così tanto ospitali, il posto in se era davvero carino e poteva essere utilizzato meglio di come in realtà lo usavano gli abitanti di quel posto. Insomma, poteva essere una meta turistica e potevano trarne guadagno...ma ovviamente non lo disse ad alta voce e non sapeva nemmeno cosa facessero realmente gli abitanti di denrise.
    Quando Chloé aprì la porta, Aurore entrò, camminando lentamente e, entrata dentro quel locale si guardò intorno, senza sapere dove andare. Si fermò all'ingresso, in attesa che l'amica la raggiungesse e, in questo modo, poteva starle dietro. Era decisamente un pesce fuor d'acqua, in quel locale.
    Aurore Nieto

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    Sarta, 24 anni

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    Richiedente: Aurore Nieto
    Provino per: Mago Runico (RUNE 1)
    Requisiti: 32 Intelligenza, 30 Tecnica
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Probabilmente con quel ragazzo stava prendendo una bruttissima strada. Ma, Evan lo trovava gentile, simpatico e dannatamente bello. Lo aveva pensato diverse volte dalla prima volta che lo aveva visto ed ora gli piaceva sempre di più.
    La sarta, dopo che si era cambiata tornò da Evan, che apprezzò ciò che aveva messo con un fischio. Non era abituata a complimenti del genere. Tanto meno al commento che fece prima di cambiarsi a cui aveva risposto con un semplice sorriso timido e le guance leggermente arrossate.
    Il rossore alle guance, però, non si affievolì nemmeno quando le disse che era comunque bellissima. A dire la verità, la sarta non era abituata a nulla di tutto quello che stava facendo.
    Non sapeva dove l'avrebbe portata, cosa avrebbero fatto e quali intenzioni aveva il ragazzo, ma qualsiasi cosa fosse voleva godersi la giornata, ovviamente nei limiti (deve sudarsela il caro Evan(?) non è mica Madison!).
    Quando lui tese la mano verso la franco-spagnola, lei la prese con un sorriso e lo seguì.
    Da quello che notò, Evan l'avrebbe portata a fare un giro nella Londra babbana e quando le fece la domanda a riguardo, annuì voltandosi verso di lui e rispondendogli. “Si certo che ci sono stata...ci sono anche stoffe babbane, nel mio negozio ed io sono una nata babbana...e poi...ci vivo ancora”
    Aveva acquistato un piccolo appartamento, nella Londra babbana e ci viveva assieme a suo fratello.
    “Dove si trova questo parco? Si! Certo che mi va...”
    Non c'era niente di più bello di fare una passeggiata al parco assieme ad un ragazzo gentile e carino come Evan.
    Quindi rimase in silenzio per un po', stringendo la mano del ragazzo e seguendolo, senza la più pallida idea di ciò che Evan avesse in mente. Ed ovviamente, senza nemmeno sapere in che guaio si stava per cacciare.
    Non sapeva cosa dire e di cosa parlare. Conosceva davvero poco di lui e, effettivamente, lui conosceva poco di Aurore. Forse, quel giorno avrebbe deciso di raccontargli qualcosa in più della sua vita?
    Nessuno poteva ancora saperlo. Nemmeno lei, che era davvero molto riservata sulla sua vita.
    “Tu sei purosangue?” chiese all'improvviso, tanto per spezzare quel silenzio che aveva fatto iniziare.
    Aurore Nieto

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    Sarta, 24 anni

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    Converto 60 exp su 67 in 2 in intelligenza E 1 in intuito
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Se Aurore non fosse la ragazza buona e gentile che ormai tutti conoscevano e avesse saputo prima chi era la donna, lo sconto lo avrebbe anche evitato. Ma stiamo parlando di Aurore e Aurore è sinonimo di gentilezza(?), quindi niente, sconti anche per loro due.
    E per fortuna Aurore aveva scelto quella parte dei fiori di Afrodite. Che caspita sarebbe successo se si fosse aggiunta al gruppo degli arrapati?!
    Comunque, quando la sarta estese lo sconto anche ai due 'ladri innamorati', la donna ne rimase evidentemenre felice. Anche i due ragazzi ne rimasero stupiti, tanto che Aurore sorrise quando vide Gustave avere quasi un mancamento.
    “Certamente, vale solamente per voi quattro però!”
    Voltò lo sguardo verso Clyde e ascoltò le sue parole, con un sorriso “Quando volete voi, non c'è alcun problema.” rispose lei col suo solito sorriso.
    Aurore infine osservò i due ragazzi con occhi dolci, notando la loro felicità nel volto.
    Quando Bonnie si allontanò, Alycia la informò su chi fosse realmente la donna.
    “Von Tyer...Von Tyer...Ooh sì! Ma certo, so chi è...caspita...ma lui? Chi sarebbe? Non mi ha fatto nessuna richiesta...e non ha parlato molto...e non credo nemmeno di conoscerlo...”
    Poi Claire tornò dalla sarta, riprendendo a ringraziarla e a parlare dei due fidanzati ridendo divertita per ciò che disse. “Un unicorno? Ma povero unicorno! Non mi piace usare animali, soprattutto rari come gli unicorni, per una cosa del genere” disse poi, tornando seria.
    Oltre ad essere una ragazza gentile era anche sostenitrice del wwf dei maghi(?).
    “Comunque a me fa sempre piacere aiutarvi. Avete il mio numero di telefono, conoscete ovviamente il Madama Mcclan...basta un salto o uno squillo e sono sempre a vostra disposizione per aiutarvi a risolvere casi disperati di coppie che vogliono sposarsi subito!” un'altra risata e osservò le due ragazze, felice di averle aiutate e, non poteva negarlo, felice di aver trovato altri clienti (Anche se avrebbe guadagnato meno del normale).
    Aurore Nieto

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Parlare con Wyatt fu davvero interessante. Era un mago come lei, faceva l'auror e, per sua fortuna, non aveva intenzione di lasciargli dei canini stampati sul collo e non aveva intenzione di entrare letteralmente nelle sue grazie come avrebbero intenzione di fare due personaggi che avrebbe conosciuto nel futuro prossimo(?).
    Questo stava a significare che non aveva la calamita per gli psicopatici e per i vampiri e che forse era lei che, ingenuamente, si cacciava in queste situazioni.
    Aveva lasciato il numero a quel ragazzo e si erano ripromessi che avrebbero fatto un viaggio insieme. Poi il resto magari verrà da se.
    Wyatt parlò di Alcatraz e, in modo più velato dato che erano in luoghi babbani, anche di Azkaban. Capì subito a cosa si riferiva, infatti annuì decisa.
    “Sì, è vero. Però mi sembra che quello sia molto più antico di Alcatraz” Aggiunse, parlando a bassa voce.
    Poi la discussione si spostò sulla religione, quando lei parlò dell'incontro con una credente del woodoo e alla sua domanda alzò le spalle “Non te lo so dire...mi pare che fosse un altare in onore di dio.”
    Poi parlarono di Milano e del fatto che a lei piacerebbe visitarla ed annuì quando chiese la conferma di Milano capitale della moda.
    “Proprio per questo mi piacerebbe andarci! Proprio durante la fashion week sarebbe interessante andarci!”
    Ascoltò infine le parole del ragazzo e sorrise a ciò che disse. In effetti il Giappone era un paese davvero particolare. Un salto lì lo avrebbe voluto fare anche lei.
    Poi scosse la testa alla sua domanda “No, non ci sono mai stata. Però, ora che mi ci fai pensare potrebbe essere una meta davvero carina. Anche per conoscere la cultura di quel posto.”
    Non ricordava da quanto tempo era rimasta lì a parlare con quel ragazzo. Così tanto che, vedendo suo fratello tornare dalla sua passeggiata verso l'albergo, si rese conto che il sole era calato da un po'.
    “Uuuh come passa il tempo quando si fa una piacevole discussione, vero? Mi sa che torno in albergo. Grazie mille per la chiacchierata, Wyatt. Magari ci sentiamo per organizzarci col viaggio, quando vorrai! Ciao Wyatt! Passa una buona serata!”
    La sarta si alzò e salutò il ragazzo allontanandosi da lui e dirigendosi verso l'albergo, sinceramente curiosa di sapere cosa aveva combinato Carlos.
    Aurore Nieto

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Essere riconosciuta per via del suo negozio, ad Aurore sembrava sempre stranissimo. Ma ultimamente stava cominciando ad abituarcisi. Infatti quando il ragazzo esclamò il suo nome fece un sorriso ed annuì. “Certamente!" disse, rispondendo alla sua domanda, per poi osservare il compagno ed aggiunse “E solo per voi ho intenzione di mettere un piccolo sconto agli acquisti che farete.” Osservò anche la seconda coppia, perché ovviamente la 'promozione' era rivolta anche a loro. “Siete stati fortunati ad avermi incontrata qui. Questo piccolo sconto vale solo per voi. Uno di questi giorni, quando siete liberi...” disse rivolgendosi alla prima coppia “Vi aspetto in negozio per cominciare a prendere le misure. Vi va bene?”
    La sarta era più che felice di creare degli abiti per il matrimonio di quei due ragazzi. Aveva trovato in loro un affiatamento davvero raro e, non poteva fare a meno di notare quanto fossero innamorati. Si era subito affezionata a loro, ecco.
    Infine tornò a rivolgersi alla seconda coppia, La donna rispose subito alla sua domanda, ed anche su di lei trovò degli occhi sognanti, come se fosse stata una bambina di fronte al suo giocattolo preferito.
    La richiesta le piacque molto, tanto che fece un altro sorriso ed annuì, con gli occhi quasi lucidi, sentendo anche il paragone all'acqua che fece per il velo.
    “Verrebbe un vestito stupendo. Che ne dice se la prossima settimana ci vedessimo al mio negozio e vi mostro i disegni? Ho già qualche idea in mente, soprattutto grazie alla sua richiesta specifica.”
    Poi si rivolse al partner curiosa di sapere anche il suo abito dei sogni. “E lei? Cosa vorrebbe per il vostro matrimonio?”
    Dopotutto quel lavoro non era per niente male. Conosceva tante coppie innamorate, tanti studenti ansiosi di andare a scuola e scopriva tantissime storie, una più bella ed emozionante dell'altra.
    E lei era sempre felice di ascoltarle.
    Quindi in pochi minuti, Aurore si era aggiudicata ben due lavori. Non se lo aspettava nemmeno. E pensare che era venuta lì solamente per curiosità.
    Aurore Nieto

    "

    Never opened myself this way
    life is ours, we live it our way
    all these words I don't just say
    and nothing else matters

    "

    Sarta, 24 anni

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