Posts written by Evelyn Imogen Giles

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Ero letteralmente nera di rabbia con lui ma la sua presenza stava piano piano portando a scemare quell'odio che sgorgava in me, quelle parole che mi stava rivolgendo con quel tono calmo mi stavano portando a rilassare i nervi e tornare a essere la solita Imogen di sempre, o meglio la solita Evelyn di sempre, perchè sì con lui Imogen non esisteva ma esistava solo la bambina innamorata di suo fratello e che avrebbe fatto di tutto per lui.
    Il mio sguardo si alzò piano sul suo viso, rimanendo però rannicchiata sul divanetto nella posizione a riccio in cui mi ero messa, sapevo dentro di me che non era in grado di mentirmi, sapevo che ogni cosa che mi diceva era la verità ma sentivo come una morsa che mi strattonava via da quella verità e mi obbligava ad odiarlo, anche se non era affatto quello che volevo. In quel momento sarei solo voluta essere tra le sue braccia, accoccolata in quelle braccia possenti che mi mancavano tanto ma qualcosa me lo impediva, qualcosa mi stava tenendo salda a quel divanetto e mi bloccava lì, con un rospo in gola e con gli occhi che si stavano ricolmando di lacrime, lacrime che non sarebbero scese perchè le stavo trattenendo con tutte le mie forze. Ero fragile con lui di fronte, non ero la solita spavalda vampira che si fa beffe di tutto e di tutti, no, con lui ero totalmente un'altra persona e quel momento mi stava mettendo a dura prova, o meglio stava mettendo a dura prova i miei nervi e il mio stato d'animo. Ma non mi importava, potevo pure uscirne matta da quell'incontro, l'importante era essere riuscita a parlare con lui e averlo potuto guardare negli occhi un'ultima volta.
    Qualcosa dentro di me non va Spike...so perfettamente che non mi mentiresti mai ma...riesco solo a odiarti in questo momento e giuro non vorrei!
    Il tono di quelle parole era totalmente sincero, lui che mi conosceva da quando ero nata sicuramente se ne sarebbe reso conto che non erano parole messe al vento come scusa, anzi provenivano direttamente dal cuore di una vampira che un cuore non dovrebbe nemmeno sapere cosa fosse. Portai una mano all'altezza di dove normalmente si sente battere il cuore, ovviamente non c'era il minimo suono ma proprio lì sentivo una morsa che mi stava dicendo che non sarei dovuta essere così clemente con lui, che non se lo meritava, che mi aveva lasciata sola e che ora era tornato solo per poi rifarlo. Odiavo quella sensazione ma non riuscivo a eliminarla.
    Sento come un'oppressione proprio qui...qualcosa che mi spinge lontana da te...che mi dice che anche solo volerti parlare sinceramente è sbagliato, che non te lo meriti...ma come potresti non meritarti la mia sincerità?! DANNAZIONE SEI MIO FRATELLO!
    Un piccolo scatto d'ira mi fece prendere uno dei cuscini che c'erano sul divanetto e lanciarlo verso di Spike alzando leggermente la voce nel sottolineare il fatto che fosse mio fratello, ma sapevo che non lo avevo fatto per lui, no, lo avevo fatto più che altro per me stessa, come a volermi convincere che non era affatto sbagliato quello che stavo facendo, anche se il mio subconscio mi stava dicendo totalmente il contrario.
    Vedi? Sto impazzendo!
    Quella era l'unica spiegazione valida che riuscivo a darmi in quel momento, avevo sempre convissuto con i miei stati d'animo che cambiavano rapidamente ma quello era qualcosa di più, qualcosa che nemmeno io riuscivo a gestire e non capivo. Stavo veramente impazzendo? Ero davvero arrivata a perdere la testa dopo che lui mi aveva abbandonata in quel modo?
    Evelyn Imogen Giles


    Vampiro

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    Morte, follia e maledizioni...pane per i miei denti! Contatemi pure...Imogen è dei vostri ❤️
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Osservavo quel ragazzo in ogni suo dettaglio, il fatto che fosse un novellino di quella cerchia mi metteva stranamente a disagio, ma cercavo di non darlo a vedere assumendo quella facciata di esperta nel campo, cosa che non era assolutamente vera o almeno c'erano vampiri molto più esperti di me anche solo girato l'angolo di quel bar, ne ero certa. Una cosa però ero certa, non volevo problemi e se solo avesse fatto una mossa sbagliata avrei agito di conseguenza per bloccarlo in qualche modo, anche perchè percepivo chiaramente il suo essere teso e affamato, cosa che in quel momento stavo condividendo con lui anche se in silenzio.
    Nel mio osservarlo, immersa nei miei pensieri e sul trattenermi io stessa dal poter rovinare tutto con un gesto troppo affrettato pur di poter assaporare il sangue scorrermi lungo la gola, mi persi quella domanda che mi pose sulla mia vera età, anche se qualcosa dentro di me commentò con un semplice "non te lo avevo già detto?" ma la mia seconda personalità ora non poteva uscire e quindi rimase tutto nel mio subconscio.
    Quando lo sentii sussurrare quell'unica parola, per dare un quantitativo a quanta fame lui avesse, la mia attenzione si fece più attiva e notai perfettamente i suoi occhi cambiare colore per quell'attimo prima che abbassasse lo sguardo. Allungai una mano verso il suo braccio e la posai delicatamente su di esso, voleva essere un gesto di sostegno, un gesto per fargli capire che capivo in che situazione stava e come si sentiva, un modo magari per dargli un tacito appoggio per qualsiasi bisogno avrebbe potuto avere in quel momento. Ero sì abbastanza egocentrica e mi interessava particolarmente la mia persona, ma non ero poi così malvagia da non dare del supporto a qualcuno che magari ne aveva bisogno.
    Ed ecco che il mio cuoricino si spezzò nel momento esatto in cui lui pronunciò quell'ulteriore domanda, retorica sicuramente ma mandò al diavolo tutto il mio tentativo di dargli un sostegno e mi fece arricciare malamente il naso in una smorfia di disapprovazione per quel suo tono. Sapevo di essere stata alquanto arrogante col mio comportamento di poco prima ma era solo un modo per spronarlo, per stuzzicarlo, niente di più.
    Un novellino come te non dovrebbe parlare così a una persona che non conosce...io sono solo una qualsiasi vampira, ma potresti ritrovarti chiunque davanti
    Un piccolo monito per il suo essere così sfacciato, io me lo potevo pure ingoiare quel rospo che mi aveva fatto andare in gola ma se si fosse trovato davanti un vampiro molto più potente, sicuramente, non avrebbe fatto una bella fine e mi sarebbe dispiaciuto non vedere più quel suo bel faccino in circolazione.
    Lo lasciai comunque andare verso la sua preda, quella donna sicuramente non gli avrebbe dato rogne di nessun genere, e appena lo vidi approcciarsi con lei mi alzai dalla sedia che occupavo, un solo sguardo rivolto all'uomo che avevo puntato prima e mi diressi verso l'uscita del locale, sapevo bene che mi avrebbe seguito e infatti lo avrei aspettato appena fuori dalla porta d'entrata.
    Una volta che l'uomo mi avesse raggiunta lo avrei preso elegantemente per mano e condotto un poco più in là, in un vicolo che costeggiava il locale e appena fossimo stati lontani da occhi indiscreti avrei fatto agire senza problemi la malia, riducendolo così a un pupazzetto che mi portavo dietro.
    Sentii Daniele uscire dal locale seguito dalla donna e quindi mi diressi col mio nuovo amichetto verso la zona in cui la stava portando, rimanendo sempre nell'ombra e cercando di non fare rumori. Sapevo che era a conoscenza della mia presenza e sapevo che mi stava guardando come a volermi mostrare che non aveva bisogno del mio aiuto, un piccolo sorriso soddisfatto mi si palesò sul viso, alla fine ciò che avevo in mente era riuscito e un nuovo vampiro era andato a caccia e avrebbe cacciato per brama di sangue da ora, già non mi stavano molto simpatici quei vampiri che si prendevano il sangue dalle sacche, non erano per niente divertenti.
    Alle sue parole uscii dall'ombra del locale dove ero rimasta nascosta fino a quel momento, sorrisetto stampato in faccia e scossi leggermente il capo.
    Quella è la tua preda, non è cosa condividerla...se non vuoi veramente ucciderla...
    Sicuramente quella donna sarebbe morta se pure io mi fossi nutrita del suo sangue, ma spettava a lui la scelta se tenerla in vita o meno.
    Sei davvero pronto a uccidere qualcuno per nutrirti?
    Ennesima frase spavalda per sfidarlo, o meglio per capire se sarebbe arrivato sino a quel punto o meno, era semplicemente un modo per conoscerlo meglio dal mio punto di vista, niente di più.
    Evelyn Imogen Giles


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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Lo sentivo chiaramente che mi stava seguendo verso quella che era stata una meta improvvisata e che sarebbe servita solo per allontanarmi da lui, da lui che era l'ultima persona dal quale mi sarei voluta allontanare prima che mi abbandonasse a me stessa senza un se e senza un me e ora eravamo lì, io che provavo solo odio verso di lui e lui che se ne stava uscendo con quelle cose tanto ridicole ma che in verità sentivo come se fossero veramente la verità, ma non potevo accettarlo, non con tutto quell'odio che mi scorreva nelle vene e che sentivo far ribollire il mio sangue. Non ero mai stata una ragazza che arrivava a odiare qualcuno in quel modo, ero sempre stata una che se ne fregava e viveva la sua vita senza tenere conto degli altri, allora perchè con lui stavo ammattendo così...cioè sì, era mio fratello e era l'unico uomo che io avessi mai amato ma l'odio non era mai stato parte di me.
    Mi fermai bruscamente appena sentii nuovamente la sua voce e tutte quelle cose che stava riversando addosso alla mia figura. Perdita di memoria, una persona che non gli ha raccontato tutto ma conosceva tutta la sua storia, come faceva a conoscere la sua storia? E soprattutto perchè proprio la parte su di me è stata abilmente omessa da quel vampiro? Avevo la testa che mi stava scoppiando per tutte le domande e pensieri che mi stavano sorgendo mentre continuavo a ascoltare Spike e quel suo tentativo di spiegare e giustificarsi. Ma la conclusione era solo una, non potevo accettare quel suo abbandono. Qualcosa mi impediva anche solo di credere a una parola che stava dicendo e quindi la rabbia stava aumentando sempre di più in me.
    Mi girai all'improvviso verso di lui e gli mollai uno schiaffo in pieno viso, così, dal nulla. Sapevo bene di non avergli causato nessun tipo di dolore, la mia forza non era per niente pari alla sua, ma fu l'unica cosa che riuscii a fare e che volevo fare da tempo. Se lo meritava, non c'era altro.
    Eri un cazzo di Grifondoro, Amon! Ma ora sparisci dalla mia vista e vai a inventarti qualcosa di più credibile!
    Quelle ultime parole erano si piene di rabbia ma la mia voce era tremante, mi stavo trattenendo dal piangere e mi stavo trattenendo dal saltargli al collo e stringerlo per non farlo andare più via da me. In quel momento ero nel bel mezzo di un conflitto interiore fin troppo fuori dalla mia portata e non sapevo come reagire, come comportarmi o come semplicemente calmarmi. Sentivo che avrei potuto spaccare tutto all'improvviso ma lui era lì e la sua sola presenza riusciva a tenermi un poco a bada dal non impazzire totalmente e dare di matto combinando qualche casino. Forse era il fatto che era il mio creatore, forse era il fatto che era mio fratello ma la sua presenza mi smorzava un minimo...anche perchè mi era mancato e non volevo mandare al diavolo quel momento anche se gli avevo appena detto di sparire dalla mia vista.
    Mi allontanai di qualche passo da lui, non volevo ritrovarmi a prenderlo a schiaffi di nuovo, e mi lasciai cadere pesantemente sul divanetto raggiunto scolandomi d'un sorso solo il drink che avevo preso poco prima al bancone. Mi ritornò in mente il bacio che avevo dato a Spike durante la missione del principe e il cuore mi si strinse un poco nel petto.
    Che hai provato durante quel bacio?
    Ecco un chiaro tentativo per prolungare di più quella conversazione e il mio palese bipolarismo in quel momento, poco prima uno schiaffo e ora a chiedergli cosa aveva sentito nel bacio. Mi sentivo davvero stupida in quel momento ma stavo cercando di calmare me stessa in qualche modo e forse il sangue nel cocktail mi stava aiutando a placare tutto quell'odio che percepivo. Un piccolo sbuffo e poi mi chiusi un poco a riccio sul divanetto portando le gambe al petto e rannicchiandomi appena, evitando di portare lo sguardo verso di lui per non far crollare totalmente le mie difese.
    Dalla prima volta che sono entrata in questo posto...tu sei stato al mio fianco e era come essere a casa...
    Non aveva un senso dire quelle cose proprio in quel momento ma mi sentivo di farlo, mi sentivo di fargli notare che per me lui era sempre stata la cosa più importante della mia vita, anche se lui se ne era andato da me, e il fatto che sentivo il suo profumo lì lo stava a dimostrare. Forse in me speravo di sentire le stesse parole da lui, alla fine non sono così forte come do a vedere in giro.
    Evelyn Imogen Giles


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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Mi venne quasi da strozzarmi col whiskey quando lui andò a specificare quel piccolo dettaglio che per me era una cosa basilare nella mia caccia, cioè non tutte le volte ma se comunque la preda era un bel ragazzo o una bella ragazza perchè non approfittarne per divertirsi, alla fine era anche un modo gentile per dargli un piccolo piacere prima di perdere completamente la vita. Ero fin troppo carina delle volte, mi facevo un poco schifo da sola per la mia gentilezza del concedere un ultimo piacere alla mia preda prima di morire.
    Ricorda sempre che è il sangue la parte importante, il resto è solo un contorno piacevole che non deve distrarti da esso.
    E ora mi mettevo pure a filosofeggiare sul sangue con un novizio, dovevo proprio essere annoiata quella sera e volermi davvero mettere alla prova con la mia resistenza, avevo davvero fame e stavo lì a parlare con lui mentre ero circondata da mille mila vene pulsanti e sentivo i miei canini premere aggressivamente alle mie gengive...per non parlare dei miei nervi, corde di violino tese al massimo...perchè mi stavo facendo del male da sola? Che situazione strana.
    Girai così lo sguardo verso la ragazza che mi stava indicando il mio nuovo amico vampiro e un piccolo fulmine di genio pervase la mia mente annebbiata dalla fame.
    Quanto ha fame questo novellino?
    Il mio sguardo si spostò per un momento tra la ragazza e l'uomo che avevo indicato poco prima io, con lui era fatta, sarebbe bastato un cenno e non avrebbe fatto resistenza nel seguirmi nel retro, quel genere di uomini li conoscevo bene che non mi serviva nemmeno la malia per avere la loro gola squarciata dai miei canini.
    Penso che...avremo doppia dose stanotte.
    Non mi piaceva sprecare sangue, ma non ero sola e non avevo intenzione di condividere il sangue, vista quanta fame avevo fatto sorgere in me con quella mia brillante idea di mettere alla prova la mia resistenza. Stoppai così il suo dirigersi verso l'uomo viscido e riportai la sua attenzione sulla ragazza sola.
    Vediamo questo novellino come conquista una donna...o vuoi che faccia io? Perchè se non riesci a conquistare una donna umana dobbiamo proprio ripartire dalle basi...anche perchè...le vampire sono molto più difficili da conquistare.
    Passai lentamente la punta della lingua su un canino, che ora avevo lasciato visibile mentre guardavo il ragazzo al tavolo con me, tenendo un mezzo ghigno malizioso per fargli capire che non avrei avuto problemi nel conquistare una donna, non era di certo la prima e non sarebbe stata l'ultima, e non avrei avuto problemi a concludere la serata in modo alternativo con lui se fosse capitato di volere del divertimento post cena.
    Evelyn Imogen Giles


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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Quella serata iniziava a emanare sempre di più feromoni da tutte le parti, o meglio, quel divanetto iniziava a sprizzare sesso a ogni sillaba pronunciata da una e dall'altra ragazza, forse soprattutto dalla rossa ma nemmeno io mi stavo trattenendo da quel gioco di seduzione che stava nascendo tra noi due, alla fine avevo bisogno di distrarmi e se ero stata attirata in quel locale, forse, un motivo molto valido c'era stato e a quanto sembrava si stava piacevolmente palesando.
    Il mio sguardo era fisso sui movimenti della ragazza, ne ero piacevolmente attratta e il non voler distogliere lo sguardo da quel suo modo di porsi nei miei confronti mi stava occupando la mente dal pensiero fisso che avevo avuto fino a pochi secondi fa, mio fratello. Era davvero riuscita così facilmente a sostituirlo nella mia testa? Ne dubito, ma forse in questo momento avevo solo bisogno di attenzioni e lei me ne stava dando tante e che attenzioni...
    Mi morsi un poco il labbro inferiore con uno dei miei canini quando sentii la sua mano sfiorarmi il collo in quel modo, era un mio punto erogene? Eccome se lo era, sarei diventata una gattina obbediente senza troppi problemi se solo le persone si soffermassero più spesso sui punti erogeni delle persone e non pensassero solo all'amplesso, ma alla fine era meglio così, avevo più potere io e non loro. Lei però sembrava davvero essere brava in quei giochini, certo non potevo aspettarmi altrimenti visto il posto in cui mi trovavo, ma dovevo ammettere che mi stava davvero lasciando colpita il suo tocco.
    Non ti piace il mistero?
    Un piccolo flebile sussurro uscì dalle mie labbra alla sua richiesta del nome, non che mi interessasse molto nasconderlo, ma quel gioco poteva essere ancora più intrigante se ci fosse stato del mistero, anche piccolo come il non sapere il nome dell'altra. Due sconosciute che si ammaliano a vicenda, perchè no.
    Il suo ammettere di non essere mai stata con un vampiro mi lasciò piacevolmente colpita ma meravigliata, sempre visto il posto in cui ci trovavamo non per altro.
    Potresti incorrere in un pericoloso rischio però, lo sai vero?
    Un nuovo ghigno si palesò sul mio volto al suo complimento, avrei davvero osato tanto con lei? Cioè ci sarei andata a letto senza problemi, e sicuramente sarebbe accaduto di lì a poco, ma avrei osato sfoggiare tutte le tecniche di noi vampiri? Un morso le avrebbe fatto raggiungere il paradiso in un secondo, nell'atto sessuale ovviamente, ma non ero certa di voler rischiare...ma poi perchè ora mi stavo facendo tutti questi problemi?! Al diavolo!
    Hai paura di essere mangiata?
    Il mio sguardo andò nuovamente negli occhi smeraldini della rossa appena me la ritrovai a cavalcioni, non ero intenzionata a fermarla in nessun modo, sapevo bene che si sarebbe spinta fin oltre il pudore e era quello che volevo pure io in quel momento. Spento il cervello, aperta la f-. Ne avevo bisogno!
    Passai lentamente la mano sulle gambe della ragazza, partendo dalle ginocchia fino a risalire lungo le gambe e poi sino alle cosce, oltrepassando il limite quasi invisibile di quel vestitino che non la copriva per nulla. Strinsi appena le mani a esse quando mi ritrovai le sue labbra a pochi millimetri dalle mie e senza dire altro le posai a contatto, dandole un piccolo morso col canino in modo da far uscire una piccolissima goccia di sangue, che andai prontamente a bere leccandola con la punta della lingua.
    Zuccherino...mi piace...
    Sussurrai quelle poche parole a contatto con le sue labbra appena prima di premere totalmente le mie alle sue in modo da generare un bacio fin troppo poco casto e paziente, cercando però di non morderla nuovamente anche se quel piccolo assaggio aveva inebriato tutti i miei sensi da cacciatrice.
    Evelyn Imogen Giles


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    Mi rendo conto che ultimamente sto arrancando parecchio con le risposte alle free, sono stata sommersa da impegni vari e novità che mi stanno portando via la maggior parte del mio tempo libero (chi ha una free con uno dei miei pg ne è al corrente ^^) ma mi sembrava giusto avvisare pure qui, soprattutto perchè agosto mi sarà totalmente impossibile reperire un computer per mettere anche solo il naso sul forum a controllare.
    Quindi avviso della mia brutale assenza totale per tutto il mese di agosto, a settembre mi rimboccherò le maniche e mi rimetterò sotto con tutto. Scusatemi tanto <3
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    La pista da ballo era piena di persone che si stavano scatenando a ritmo di quella musica fin troppo alta, il mal di testa e i sensi da vampiro non aiutavano affatto in quella situazione, avevo veramente fatto la scelta sbagliata nel venire in quel posto, soprattutto visto che sapevo benissimo cosa potevo aspettarmi dal locale. Due dita andarono così alle mie tempie e iniziarono un lieve massaggio su di esse socchiudendo per un momento gli occhi, della lieve pressione nel punto del dolore dovrebbe alleviare il fastidio ma non ero molto sicura che funzionasse se intorno non c'era silenzio. Uno sbuffo uscì dalle mie labbra e quello era il chiaro segno che quel piccolo trucchetto letto da qualche parte non stava assolutamente funzionando.
    Mi rigirai verso il bancone in cerca del mio cocktail ordinato poco prima, iniziavo veramente a sentire il bisogno di calmare quel fastidio o avrei potuto dar di matto e un vampiro che da di matto infastidito da qualcosa non è per niente una bella visione, soprattutto per me stessa e il mio non voler finire in casini inutili. Non ero mai totalmente ligia delle regole, molte volte mi fregava poco di passare inosservata ma avrei volentieri evitato di finire davanti al Principe, o direttamente annientata, per qualche capriccio di troppo dovuto a un mal di testa.
    Appoggiandomi coi gomiti al bancone, la mia attenzione fu attirata da una ragazza che si avvicinò al mio fianco, non molto per quello che ordinò, alla fine uno shot di vodka era normalità in quei posti e l'acqua avrebbe potuto attirare l'ilarità di molti con battutine che non facevano di certo ridere, ma per il suo abito di un verde fluo sgargiante e totalmente paiettato.
    Cavoli...attiri l'attenzione per forza così!
    Quel pensiero sulla ragazza, che non era affatto inteso come negativo anzi, mi piaceva davvero tanto il suo fregarsene di come poteva apparire agli occhi degli altri, arrivò proprio poco prima che percepii l'avvicinarsi di un'altra ragazza e del gesto che compì, seguito da quella frase che reputai totalmente disgustosa e di poca classe. Storsi visibilmente il naso a quella spinta e se non fosse per la repentina risposta della ragazza al mio fianco, notai chiaramente l'incantesimo che lanciò verso la ragazzetta, forse per quella diciassettenne sarebbe finita con una bella emicrania post ammaliamento e piccola lezione di vita. Odiavo veramente tanto il non saper rispettare gli altri, io stessa avrei potuto vantarmi di mille cose per come ero, sia fisicamente che per il mio status di vampiro, e soprattutto schernire le persone con quest'ultima cosa, ma non ne vedevo assolutamente il motivo, non mi rendeva la vita migliore.
    Ovviamente nel veder la stronzetta cadere dai tacchi una risatina di scherno mi uscì come in automatico, alla fine se l'era meritato e le era andata pure bene che si era limitata a quel semplice incantesimo.
    Portai così lo sguardo verso la ragazza al mio fianco quando alzò lo shot di vodka per quel brindisi e molto volentieri avvicinai il bicchiere col mio drink al suo per farlo leggermente tintinnare con esso.
    Bella mossa! Io avrei fatto di peggio, ma apprezzo il tuo non voler infierire troppo con i nostri metodi...
    Con tono calmo e un piccolo sorriso, un poco tirato per via del mal di testa, sulle labbra dissi quella frase per farle capire che avevo capito cosa avesse fatto e che approvavo, non che pensavo le servisse la mia approvazione, il suo metodo di insegnamento.
    Magari ora sta un pochino più attenta a fare commenti inutili e idioti
    Presi così un piccolo sorso del mio drink e chiusi per un momento gli occhi nel sentire il sangue colare lungo la mia gola alleviandomi quasi subito quel mal di testa che mi stavo portando dietro. Il mio sorriso si distese più tranquillo in quel momento, tornando poi a riaprire gli occhi e continuando a tenere lo sguardo sulla ragazza al mio fianco.
    Quella ragazza aveva qualcosa di familiare, più la osservavo più mi rendevo conto di averla già vista da qualche parte.
    Hai un volto familiare...ci siamo già viste da qualche parte?
    Evelyn Imogen Giles


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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    La missione del Principe alla fine si era conclusa in un modo quasi ottimale, almeno nessuno di noi ci aveva lasciato la pelle e camminavamo ancora sulle nostre gambe, me l'ero davvero vista brutta nel fare quell'azione così avventata contro quella vampira ma non c'era altro modo per arrecargli del danno serio e poi non potevo di certo lasciare da solo quello stronzo di mio fratello, non avrei assolutamente potuto perderlo in quel modo nel caso fosse andato storto qualcosa.
    Sono comunque una stupida...
    Un piccolo sbuffo uscì dalle mie labbra mentre mi appoggiavo malamente e senza eleganza al bancone del Rouge, facendo un cenno al barista e con un tono di voce molto lineare ordinargli il "solito". Già, il Rouge ormai era diventato uno dei locali che bazzicavo più spesso, da quando ormai avevo fatto abitudine al profumo che sentivo lì dentro si era rivelato uno dei locali migliori, almeno a parer personale, della zona e quindi passare le ore a ubriacarmi lì era sempre piacevole, e poi la riservatezza di quel luogo non mi dispiaceva affatto.
    Mentre aspettavo il ritorno del barista mi accomodai molto distrattamente su di uno degli sgabelli che erano posti davanti al bancone e posai il mento sopra la mano che mi portai tra i capelli, infastidita dal mio pensiero dell'essere una stupida. Quel bacio mi stava arrovellando il cervello, ma più che quel mio gesto impulsivo mi stavo scervellando per il fatto che lui si stava comportando in modo totalmente senza senso, c'era sicuramente qualcosa che non tornava in lui e era come se non si ricordasse di me, quella cosa era impossibile però, non poteva essersi dimenticato di me.
    Cioè mi ha creata lui...oltre il fatto che sono sua sorella...
    Parlare a voce alta mi rendeva semplice i ragionamenti, ma forse in quel caso era meglio evitare di parlare da sola, non che mi fregasse molto del pensiero degli altri sulla mia persona ma erano comunque cose private e abbastanza serie.
    Mentre mi perdevo in quei pensieri, la mia mente fu riportata alla velocità della luce nel locale quando chiaramente sentii quel profumo a me tanto familiare triplicarsi all'improvviso, mi sarei girata di scatto per vedere dove fosse, perchè chiaramente era arrivato pure lui in quel locale, ma non feci in tempo che sentii la sua voce alle mie spalle. Lo ascoltai in silenzio, il suo tono di voce sembrava emanare difficoltà nel dire quello che stava dicendo e quelle parole andavano ad avvalorare ancora di più il fatto che ci fosse qualcosa di strano in lui.
    Appena pose quell'ultima domanda girai lo sguardo verso di lui e lo portai dritto nei suoi occhi. Davanti a me c'era mio fratello, l'unica persona che avevo veramente amato e non era uno stupido giochino di una serata, ma era anche la stessa persona che mi aveva abbandonata sparendo nel nulla e generando in me un odio profondo per la sua figura, o almeno era quello che sentivo quando pensavo specificatamente a lui, era strano quel mio sentimento di odio.
    Non so cosa ti passi per la mente Spike, ma davvero mi stai ponendo questa domanda inutile? Davvero vuoi prendermi per il culo così? E tutti quei tuoi vaneggiamenti inutili...tsk...non sai, non sai...sei davvero ridicolo se pensi che facendo finta di non ricordarti di me possa cancellare il tuo abbandono.
    Un sonoro sbuffo frustato uscì dalle mie labbra poco prima che il barista mi porgesse il drink e prendendolo in modo abbastanza irritato, non che lui avesse colpe, mi alzai dallo sgabello e mi allontanai da mio fratello, dirigendomi verso uno dei divanetti liberi in un angolo della sala del locale. Mi sentivo davvero presa in giro da quel suo comportamento e l'odio stava prevalendo sulle altre emozioni, mi sentivo come soffocare da quell'odio in quel momento.
    Evelyn Imogen Giles


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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Un flebile sorrisetto mi rimase sul viso per tutto il tempo che il mio sguardo rimase in quello del ragazzo, non ero così esperta da riconoscere a occhi se un vampiro era nuovo di quel mondo o se avesse ormai anni di esperienza, però qualcosa mi stava facendo intuire che lui non aveva tutta quella spigliatezza che un vampiro anziano poteva avere. Tale cosa poteva dipendere da tantissimi fattori, non per forza doveva essere un novizio, però era quasi tastabile il suo non sapersi molto giostrare con la sua natura da vampiro...ma detto sinceramente poco mi importava, anzi poteva essere pure divertente, se non fosse sfociato tutto in un casino colossale.
    Beh...potrei dirti cosa vorrei io e quasi sicuramente sarebbe la stessa cosa.
    Rimasi con lo sguardo verso di lui per un momento, mentre continuavo a rigirarmi una ciocca dei miei capelli tra le dita e poi il mio sguardo andò nuovamente sull'uomo di mezza età che fino a poco prima mi stava mangiando con gli occhi. Feci un cenno al ragazzo per fargli capire di guardare verso dove stavo rivolgendo io lo sguardo.
    Guarda tu stesso...quella sarebbe un'ottima preda...niente anello al dito, viscido, basterebbe un cenno e nel giro di pochi secondi saremmo nel vicolo qui dietro...e poi puff, di lui zero tracce...
    Dopo tale descrizione riportai lo sguardo verso il mio nuovo compagno di serata, posandomi con la guancia a una mia mano rimasi a osservarlo più attentamente un poco. Alla sua domanda rimasi leggermente stupita, era coraggioso a fare una domanda simile in un locale circondato da orecchie indiscrete, ma io stessa avevo affrontato un argomento spinoso poco prima senza farmi problemi. Aspettai così che si sedette sullo sgabello appena avvicinato e poi con le mani mimai il numero 1.
    Aggiungici poi due zeri...sono ancora una giovincella in questo mondo
    Per qualcuno che non conosceva quella società quella frase poteva risultare ironica, ma in verità avere solo 100 anni, per un vampiro, era davvero molto poco contando che c'erano vampiri anziani con molti più anni per gamba.
    E tu? Non ti ho mai visto bazzicare in giro.
    Evelyn Imogen Giles


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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    E dire che dovevo essere abituata ad avere una vita alquanto frenetica e con cose improvvise che mi si paravano davanti, ma quella missione stava veramente raggiungendo forse il massimo di ciò che mi poteva succedere tutto di colpo. Che poi ci mettevo pure del mio eh, questo era ovvio, cioè tipo quel bacio con Spike me lo sarei pure potuta risparmiare ma chi sono io per negarmi una possibilità simile? Anche se la sua reazione mi risultò alquanto strana, mi sembrava totalmente preso alla sprovvista e mi si corrucciò appena lo sguardo quando mi fece quelle domande come se non sapesse chi fossi.
    Stavo quasi per rispondergli in malo modo a quel suo sembrare così stupito di quel mio gesto ma fui totalmente colta alla sorpresa nel vedere con la coda dell'occhio un uomo che spuntò dal nulla. Chi era ora quella persona? Era qualcun altro che avremmo dovuto affrontare? Non ero sicura che ne avevamo le forze, già lo scontro con Katya ci stava sfiancando molto, o meglio io mi sentivo stanca dopo tutte quelle rune e attacchi contro quella vampira. Eravamo pure essere immortali ma pure noi avevamo un certo limite.
    Per fortuna non ci volle molto a capire chi fosse quell'uomo e a quanto sembrava non era intenzionato a prendersela con noi, almeno per ora visto che alla sola parola "Sabbat" mi si raggelò un poco il sangue. Era successa la cazzata più colossale che poteva succedere e per quanto sembrava che avremmo avuto la testa di Katya, non penso che al principe piacerà sapere che avevamo risvegliato quella precisa personcina dal libro. Avevo già i brividi ovunque, mi aspettavo tantissimo una bella ramanzina e purtroppo non avrei potuto far altro che prendermela in silenzio, per quanto io non avessi contribuito a quella liberazione. Appena l'uomo svanì nel nulla la sensazione di paura non se ne andò con lui, ero quasi certa che ora che il Sabbat stava riacquisendo il potere non sarebbe più stato così tranquillo lì a Londra, per quanto il Principe si sarebbe impegnato per mantenere una parvenza di tranquillità non sarebbe più stato così. Vero, ero una che affrontava le cose buttandosi a capofitto nelle situazioni pensando poco e che quindi i guai erano quasi di casa in molti momenti, ma quello sarebbe stato molto peggio. Andarmene da Londra? Forse sarebbe stata una soluzione ma non lo avrei fatto ora che mio fratello era tornato e aveva palesemente qualcosa che non andava.
    Pensieri a parte sulla situazione, osservai per un momento i miei compagni di missione. Vedendo Spike pensare a Katya e alla sua testa, mi voltai verso gli altri e ascoltai le parole di Evelyn, il loro sangue era ovunque e solo il minimo errore li avrebbe incastrati in tutto quel casino. Un'idea poco lucida passò nella mia mente ma non ero certa se proporla o meno, forse era troppo però era la soluzione migliore per tutto quello, compresi gli umani.
    Ma se bruciassimo l'intero locale con dentro i corpi? Cioè un cortocircuito può sorgere in qualsiasi momento in qualsiasi posto...no?
    Guardai per un momento i visi di tutti per capire se avrebbero o meno approvato tale idea, cioè io non avrei avuto problemi a dar fuoco a degli umani, tanto ormai erano già spacciati e morti. Notai però che Evelyn si stava ingegnando per pulire il tutto con dell'acqua e quindi evitai di mettermi ad appiccare l'incendio, andando così a posizionare i cadaveri degli umani, si lo so che non erano ancora morti ma per me era come se lo fossero ormai, in un posto a parte in modo da poter ripulire meglio dallo schifo lasciato dal sangue.
    Il fatto di portare questi umani dal Principe...cioè davvero vogliamo scomodarlo per degli umani?
    Mi soffermai un momento a guardare l'intera situazione che ci si parava davanti, ero sempre più sicura che la soluzione più rapida fosse quella del fuoco, ma non potevo agire così se gli altri non fossero stati d'accordo. Mentre sentii Evelyn pronunciare la runa per evocare dell'acqua io mi avviai verso l'impianto elettrico di quel posto, non ci capivo molto di impianti elettrici ma sapevo molto bene che elettricità e acqua non andavano molto d'accordo e se per caso un cavo fosse stato scoperto e a contatto con qualcosa di legno avrebbe potuto far scattare una scintilla, un mero incidente di percorso. Misi così della forza per rompere in modo quasi naturale un cavo della corrente elettrica e posizionarlo in modo che se la runa fosse entrata l'acqua l'avrebbe bagnato, sperando così nell'eventuale scintilla successiva visto il locale presentava molte cose in legno. Niente magia, niente taglio netto che potrebbe far sembrare un sabotaggio programmato, solo pura casualità e fatale incidente.
    Tornai poi dagli altri nell'aiutarli a portare via gli umani, per quanto non fossi d'accordo su quella cosa di scomodare Robert non potevo non aiutare o se nel caso fossero stati d'accordo con me li avrei disposti in modo che pure loro avrebbero preso fuoco in quell'incidente di percorso. Mi piacevano i modi rapidi e veloci che non richiedevano lo sporcarsi troppo le mani, non potevo farci niente.
    Evelyn Imogen Giles


    Vampiro

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    Azione 1: Rompe un cavo della corrente in modo da causare un cortocircuito con l'acqua e causare un incendio spontaneo.
    Azione 2: Aiuta gli altri con gli umani a seconda della scelta.

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    Intuito: 27
    Destrezza: 25
    Carisma: 30

    Quirk: -
  12. .

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Ero completamente sopraffatta dalle emozioni di quello scontro, sentivo l'adrenalina scorrermi nelle vene ma la sensazione che sentivo maggiormente in quel momento era la rabbia. Ero totalmente incazzata nera nei confronti di quella stronzetta e lo si poteva notare dal fatto che i miei canini erano esposti e i miei occhi erano completamente rosso sangue, le mani mi tremavano chiuse a pugno e il mio sguardo era fisso sulla sua figura. Vero, in quel momento sentivo pure la fame farsi viva ma quello che fece la vampira mi mandò in bestia. Non aveva veramente osato baciarlo, vero?
    Lurida put-
    Per quanto le mie azioni erano tutte state abbastanza valide per favorire quelle di Spike, capii che ragionare non era più un'alternativa valida, bisognava solo andare giù a muso duro e tentare in tutti i modi di conficcarle qualcosa nel cuore, visto che il suo collo era diventato di metallo. Sentivo un desiderio recondito di strapparle il cuore a morsi, ma cercai di trattenermi almeno un minimo per non diventare totalmente un animale. Ero incazzata, vero, ma non c'ero di mezzo solo io in quella situazione, anche se in quel momento veramente stavo vedendo rosso e sarei potuta scattare da un momento all'altro. Stavo solo calcolando il momento ideale, il momento in cui era maggiormente distratta e a quanto pareva sarebbe arrivato presto visto che il libro stava attirando così tanto la sua attenzione ora che Nyx lo aveva attirato a se.
    In quel momento scattai, se fin'ora ero stata ferma ad aspettare il momento giusto, contro la mia stessa volontà, ora dovevo sfruttarlo al meglio. Il mio obiettivo in quel momento era arrivare alle spalle di Katya e sfruttando la velocità vampirica sapevo che ci sarei arrivata in un battere di ciglia. Speravo solo che il libro la tenesse totalmente distratta dal poter notare quello che volevo fare.
    Una volta arrivata alle spalle della stronzetta, e di conseguenza al fianco di Spike che a quanto sembrava aveva avuto la mia stessa idea, allungai una mano verso quella di mio fratello e in un gesto rapido e deciso, in modo da cogliere alla sprovvista pure lui, gli presi dalla mano il machete, rigirai rapidamente il manico nella mia mano sinistra e con un colpo secco perforante gli piantai la lama proprio dritta nel cuore, spingendola per bene nella sua pelle e squarciandola se fosse passata dalla parte opposta del suo petto.
    Il mio sguardo scattò poi verso la figura di Spike, se anche il suo colpo fosse andato a segno ora la vampira si sarebbe ritrovata con ben due cose piantate dritte nel petto, se non sarebbe morta in quel modo forse veramente non avevamo più speranze di sopravvivere. A quel pensiero mi balenò una delle mie malsane idee in testa, alla fine stavamo sull'orlo del baratro della morte entrambi, quindi mi meritavo di avere il mio ultimo desiderio disponibile.
    Hai scelto di rubare l'uomo alla vampira sbagliata, stronzetta
    Con tutta la sfacciataggine che mi contraddistingueva presi così il bavero di Spike con la mano libera e lo attirai a me con forza, sperando sempre in un effetto sorpresa in modo da avere meno resistenza possibile da parte sua. Una volta che lo avevo a pochi centimetri dal mio viso incollai le mie labbra alle sue e senza attendere una sua reazione avrei iniziato a baciarlo intensamente, in quell'esatto momento volevo solo godermi le sue labbra e il suo sapore come ultimo desiderio pre-morte. Ovviamente non ero sicura di morire ma non potevo di certo rimpiangere di non averlo fatto se fosse veramente successo.
    Evelyn Imogen Giles


    Vampiro

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    Azione 1: Scatta con la velocità vampirica dietro Katya.
    Mezza azione: Ruba il machete a Spike di mano.
    Azione 2: Conficca il machete dritto nel petto di Katya all'altezza del cuore.


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    Quirk: -
  13. .

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Una volta raggiunto il tavolino, dove mi nascosi per marchiarmi con quella runa che mi avrebbe ridato un po' di forze, ci rimasi davvero poco tempo visto non potevo permettermi di lasciare tutti gli altri in balia di quella vampira, eravamo in numero maggiore ma la situazione non era per niente rose e fiori come magari ci potevamo aspettare. Ma davvero qualcuno di noi se lo aspettava? Io no di certo, però quel vantaggio numerico forse mi aveva fatto sperare in qualcosa di buono...che patetica, ma ero sicuramente bellissima!
    A parte i vaneggi inutili che mi stavo facendo mentalmente, decisi così di ritornare in piedi fuori dal mio nascondiglio improvvisato e proprio in quel momento vidi Katya iniziare a muoversi in quel modo, sinuoso o no quel movimento, mischiato a quella musica che magicamente era apparsa, stava facendo in modo che i miei occhi non si staccassero più dalla sua figura. Che mi stava succedendo? Che cavolo si stava inventando ancora quella dannata vampira?! Cosa voleva dire che non pensava di mostrarsi in quel modo?! Nella mia testa c'erano un susseguirsi di pensieri che piano piano stavano svanendo, a furia di guardare la donna muoversi in quel modo la mia mente si stava facendo sempre più leggera e priva di pensieri maligni nei suoi confronti, tutto si stava facendo così calmo, la voglia di attaccarla era svanita in quel frangente. Il mio sguardo era fisso su quelle curve sinuose che la donna stava usando per incatenarci a lei in quel modo, seguendo poi il suo fare quando apparve vicino al bancone e ordinò quella cosa al barista. E ora che aveva in mente di fare?
    Da lì tutto iniziò, quelle parole e quell'esplosione successiva del corpo del babbano furono due suoni indistinguibili, anche se la mia attenzione era ancora completamente rivolta verso Katya. Capii subito che stava cercando di attivare il libro, ma forse sarebbe stato più complicato del previso e forse avrebbe richiesto più tempo del previso, a quanto pareva non bastava il sacrificio di una sola persona, sempre se di sacrificio si trattasse e che quel proseguire a ripetere la frase detta del barista esploso avrebbe portato a qualcosa. Non sapevamo come funzionava quel libro e forse nemmeno Katya a pieno, forse poteva essere un vantaggio se solo riuscivamo a liberarci da quella magia che ci stava tenendo incollati con gli occhi a lei.
    Passarono dei minuti e finalmente sentii il mio corpo liberarsi da quella morsa che mi teneva fissa su di lei, sentii la mia mente riprendersi e il mio odio nei suoi confronti si fece ancora più elevato dopo quel suo trucchetto per tenerci imprigionati. Davvero stava provando a darmi pure un consiglio? Lei che stava cercando di ucciderci fino a poco prima ora ci stava consigliando di non guardare? Non era nessuno per impedirmi di guardare cosa stesse succedendo attorno a noi.
    Subito il mio sguardo si mosse in direzione del bancone, dove prima avevo sentito quell'esplosione di corpi e che continuavo a sentire, non ero di certo una che si impressionava per un po' di budella o sangue sparso. La cosa che mi incuriosì di più fu quella coltre nera che avvolgeva le persone prima di farle scoppiare e inglobare in lei quello che ne restava. Che meccanismo c'era in atto? Serviva tutto quello per attivare il potere del libro o era un meccanismo di difesa dell'oggetto stesso? Troppe domande e poco tempo per pensare, dovevo agire.
    Mentre stavo pensando a quelle cose notai chiaramente quelle barriere di fumo che la vampira generò per racchiuderci lì dentro, eravamo come in una trappola mortale mentre intorno a noi si scatenava quell'inferno di babbani che si sacrificavano per lei. All'improvviso al mio naso sovvenne anche un sentore che non mi era per niente nuovo...sembrava asfodelo e zanne di serpente...aspetta?! Stava cercando di addormentarci!?
    Non feci in tempo a dire nulla che vidi Spike avanzare verso Katya, cercavo di capire cosa avesse in mente visto si stava avvicinando a lei in quel modo così calmo, era ancora sotto qualche effetto strano di quella stronza? Non potevo permettermi che gli succedesse qualcosa, il nostro legame era ancora vivido per quanto io ce l'avessi con lui per qualsiasi cosa avesse fatto da quando mi aveva abbandonata e per quanto a lui non sembrava fregarsene di me...ma questa cosa la approfondiremo in futuro, ora cosa razza stava facendo?!
    Sentivo tutti i nervi a fior di pelle, tirati come corde di violino, mentre osservavo quelle intenzioni di Spike. Stando alle sue spalle non riuscivo bene a capire e infatti all'improvviso non ressi più, dovevo assolutamente fare qualcosa. Senza pensarci oltre mi graffiai il braccio con un'unghia, notai in quell'istante che tutte le altre rune erano sparite, e mi disegnai la runa WUNJO per poter bloccare il tempo. Sapevo che con quel mio fare avrei praticamente bloccato tutti ma dovevo assicurarmi di cosa volesse fare Spike e prendere magari una posizione di vantaggio per poterlo tirare fuori dai guai. Ovviamente tutto quello se la runa avesse fatto il suo corso.
    Una volta che forse il tempo si fosse fermato, sarei corsa alle spalle di Katya e avrei per un momento esaminato la situazione, notando così la mano di mio fratello sotto il cappotto che sembrava impugnare qualcosa, a quanto pareva aveva un piano e non si era avvicinato così impudentemente per qualche strano motivo. A quel punto lo feci agire. Con uno scatto dell'unghia diedi una graffiata alla runa, in modo da romperla e sbloccare il tempo che forse si era fermato. Appena lo vidi estrarre il machete mi sarei fiondata sulle braccia di Katya in modo da bloccarla con la forza a mo di morsa alle sue spalle e non permetterle di praticare nessuna runa o magia che avrebbe avuto bisogno dell'utilizzo delle mani. Se tutto quello fosse funzionato la mia morsa l'avrebbe tenuta ferma in modo da permettere a Spike almeno di sferrare il colpo e facendolo forse andare a segno nel modo migliore causandole dei danni, molti danni si sperava.
    Evelyn Imogen Giles


    Vampiro

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    Azione 1: Usa la runa WUNJO (Provoca una magia temporale) per bloccare il tempo.
    Mezza azione: Dopo essersi portata alle spalle di Katya interrompe la runa.
    Azione 2: Blocca Katya da dietro con una morsa delle braccia utilizzando la forza per permettere meglio il colpo di Spike.


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  14. .

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Una volta nel locale successe tutto così in fretta che delle persone normali penso avrebbero fatto fatica a capire tutte le dinamiche che stavano entrando in atto. Il fatto del cogliere Katya di sorpresa sembrava aver funzionato, ma qualcosa non stava andando, qualcosa intorno a noi non stava funzionando in modo normale. Bastava vedere come il mio favoloso schiantesimo era stato accuratamente bloccato da un cameriere che di fatto non sarebbe dovuto centrare niente in tutto quello e successiva tutto il resto delle persone che si mobilitarono come un esercito, anche se per ora rimasero ferme, come in stand by. Ce lo saremmo potuti aspettare? Forse, ma ormai eravamo in ballo e quindi dovevamo ballare, e anche egregiamente se tenevamo alla nostra vita.
    Appena lei si mosse successe il panico, la vidi letteralmente scomparire dal punto dove si trovava e apparire alle spalle di Spike. Avrei dovuto agire all'istante, sapevo che dovevo farlo non potevo permetterle di fare del male a Spike, ma la sua velocità non aveva paragoni e inerme dovetti assistere a quei pugni che stava addossando alla schiena di mio fratello. Strinsi le mani a pugno nell'istante in cui sentii in me la rabbia salire, quella puttanella si era permessa di toccare il mio Spike e la stava passando liscia, sicuramente questa rabbia era dovuta anche al fatto che iniziavo a sentire fame e tutti quei babbani intorno a me stavano diventando davvero succulenti. Cercai in tutti i modi di focalizzarmi solo sulla rabbia dovuta al fatto che non stavo facendo niente per proteggere Spike, ma il sangue era così buono e palesemente i miei occhi divennero rossi.
    Ero quasi pronta a scattare verso il cameriere che poco prima aveva osato parare il mio schiantesimo ma mi ritrovai a terra, in preda ad un dolore lancinante alla testa che mi fece piegare su me stessa e prendere la testa tra le mani, tirando un poco i capelli come a voler far smettere quella cosa. Si stava diffondendo sempre di più lungo il corpo, era un dolore insopportabile, quasi mi impediva di muovermi. Misi tutta la mia volontà per farlo e per cercare di recuperare almeno la piccola capacità di poter contrastare quella cosa in qualche modo. Cercai così di tracciare al suolo, dopo essermi morsa nuovamente un polpastrello, il simbolo di MARTE, cercando di richiamare quella sfera rossa che si sarebbe generata dall'incantesimo dell'Astra Congrego. Una volta prodotta l'avrei fatta rotolare fino ai piedi di Katya in modo da generare un tuono frastornante proprio al suo fianco e magari farla distrarre in modo da riuscire a rialzarmi, se la runa che mi aveva imprigionata in quella morsa di dolore fosse finita.
    Una volta riprese le cognizioni motorie avrei sicuramente fatto qualche passo indietro per uscire dalla sua portata visiva rimanendo a gattoni sul pavimento e evitando le sabbie mobili generate dall'altra Evelyn mi sarei andata a nascondere sotto un tavolino. Il tempo necessario per marchiarmi addosso la runa URUZ e sperare di recuperare un po' di forze, quell'attacco non era stato affatto piacevole per il mio povero corpo.
    Evelyn Imogen Giles


    Vampiro

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    Azione 1: Usa l'Astra Congrego con MARTE (una sfera rossa, che rilascerà un tuono frastornante, causando confusione e paura, portando a malus in intuito e nella riuscita delle azioni per timore) per generare la sfera rossa.
    Mezza azione: Fa rotolare la sfera verso Katya per generarne il potere.

    Azione 2: Si marchia addosso la runa URUZ (Guarisce uno o più maghi) per guarirsi.



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  15. .

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Ero rimasta per gran parte del tempo in allerta per capire se sarebbe o meno arrivato qualcuno in aiuto di quel povero mago che ora non se la stava per niente vedendo bene, non avrei mai voluto essere sotto le mani di Spike, almeno non in un interrogatorio, l'altra vampira non la conoscevo abbastanza bene per giudicare i suoi modi di fare ma sembrava saperci fare, a modo suo ma sapeva come approcciarsi a quanto sembrava. Nella mia testa, come un brutto scherzo visto il momento poco adatto per far succedere una cosa simile, passò un'immagine di Spike che affrontava la cosa con un atteggiamento simile a quello della vampira, quasi scoppiai a ridere a quel mio pensiero ma cercai di scacciarlo subito per tornare lucida e attenta. Delle volte la mia mente non collaborava affatto col mio essere seria, ma in quel momento dovevo far prevalere il mio di volere e non il suo.
    Ascoltai un poco quello che riuscirono a estrapolare da quell'uomo, a quanto pareva era davvero stato conciato male da questa Katya, poveretto soggiogato così per interesse personale, era proprio vero che potevamo essere dei completi bastardi. Evitai commenti di sorta per non farlo distrarre da quello che quei due gli stavano chiedendo gentilmente, quindi mi appoggiai a un muro del vicolo ma tenendo sempre sott'occhio la situazione, non volevo farmi cogliere impreparata.
    Alla fine tutto andò liscio e avevamo le informazioni che ci servivano, soprattutto sapevamo dove poter trovare Katya. A quel pensiero mi passai la lingua su un canino, per quanto avessi timore di come sarebbe potuta finire ero elettrizzata all'idea di poter "cacciare" qualcuno e a quanto avevo capito saremmo andati dritti dritti dalla nostra preda.
    [...]
    Tornata davanti al museo insieme agli altri salii sulla macchina che il caro Principe ci aveva messo a disposizione per quel nostro giretto per Londra, nel mio seguire i corvi l'avevo altamente ignorata ma non ci sarebbe stata sicuramente utile, anzi sarebbe stato sicuramente più complicato seguirli con una macchina. Guardai per un momento tutti, non sapevo affatto chi fossero, a parte Spike e l'altro vampiro, Daniele se non ricordavo male da quella sera che ci incontrammo in quel pub babbano, ma comunque non conoscevo il suo modo di comportarsi in determinate situazioni. Sembravano tutti completamente diversi tra loro ma sembravano tutti così seriosi, mi sentii un poco fuori posto in mezzo a loro, al solo pensare come avevo agito prima senza pensare mi sentivo davvero in difetto. Peccato che quel pensiero fu subito scansato da un successivo.
    Ricorda che se non agivi tu il mago nemmeno lo trovavate...quindi sei magnifica!
    Un piccolo sorriso felice mi si formò sulle labbra ma notando che tutti si stavano preparando per quel nostro attacco imminente mi misi a fare qualcosa pure io. Mordendomi il polpastrello dell'indice sinistro feci uscire un piccolo rivolo di sangue che usai per marchiarmi una runa TIWAZ al dritto su parte della pelle che avevo scoperto alzando un poco la maglia che indossavo sulla pancia. Cercai di essere il più precisa possibile per la posizione in cui ero in quel momento in macchina e speravo mi avrebbe aiutata per gli attacchi che sicuramente avremmo fatto contro la vampira. Non ero assolutamente intenzionata a nascondermi, per quanto di solito preferivo un approccio meno diretto, ma avrei attaccato nel meglio delle mie forze vampiriche.
    [...]
    Una volta giunti a destinazione la macchina si ferma proprio davanti quel locale, Les fleurs du mal. Avrei tanto voluto soffermarmi a guardare come si presentava l'ingresso di quel posto, e pure l'interno, ma non eravamo lì per una piacevole serata di compagnia. Giunta alla porta d'ingresso mi fermai un momento dietro Spike e quando tutti avessero dato l'ok per entrare mi sarei totalmente fiondata nel locale e avrei cercato di individuare sin da subito la chioma rossa che caratterizzava Katya. Quella vampira doveva morire e se sarebbe morta il più velocemente possibile forse avrebbero avuto meno gatte da pelare, visto che a quanto sembrava era molto brava a manipolare le persone. Non avrei mai voluto dover attaccare qualcuno di loro se lei avesse tentato di soggiogarlo, mi sarei alquanto trovata in difficoltà se poi tale cosa fosse capitata a Spike.
    Appena la individuai, senza darle il tempo di realizzare cosa stava per accadere, mi morsi nuovamente il polpastrello usato poco prima per marchiarmi io stessa e disegnai sull'avambraccio la runa DAGAZ, seguita dalla formula del Lusio Loki enunciata molto chiaramente, niente di urlato ma cercai di scandirla al meglio dell'adrenalina che sentivo circolare nel mio corpo in quel momento. Se Loki avrebbe dato un segno positivo nei miei confronti la runa sarebbe servita per schiantarla brutalmente contro il primo muro del locale alle sue spalle, un bello schianto inaspettato avrebbe pure potuto lasciarla un bel po' traumatizzata.
    Evelyn Imogen Giles


    Vampiro

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    Azione 1: Marchia la runa TIWAZ al dritto (Pot. I. Offensivi) su se stessa.
    Azione 2: Usa il Lusio Loki con la runa DAGAZ (Evoca uno schiantesimo) per tentare di schiantarla.

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    Intuito: 27
    Destrezza: 25
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    Quirk: -
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