Votes taken by Dean Guymoore

  1. .
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    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Così dovrebbe andar bene.. finalmente potremo evitare di metterci dove capita durante gli allenamenti..
    Disse tra sé e sé Dean, mentre che si asciugava un rivoletto di sudore sulla fronte e nel frattempo si guardava intorno, per constatare come, alla fin fine, quel campo improvvisato non fosse venuto poi così male. Anzichè usare uno spiazzo casuale di riserva ogni volta, quel giorno aveva scelto una specifica radura posta in mezzo agli alberi all'estrema destra della riserva.
    Questo perché posizionata abbastanza vicino alle tane dei Graphorn, le cui femmine sarebbero state gravide per i prossimi mesi. In questo modo lui e Jesse non avrebbero avuto interruzioni indesiderate né dai genitori in questione, troppo occupati a fare da guardia alle proprie dimore, né da altre creature fastidiose, ben poco interessate ad addentrarsi nel territorio di qualcosa di così grande, grosso, forte ed incinto.
    Certo, significava anche non poter fare tutto il rumore che si voleva (e questo nell'addestrare il Lighthouse sarebbe potuto essere un piccolo problema), ma di quello ne avrebbe parlato con l'opale una volta incrociati gli sguardi.
    Quindi, con la radura scelta e pulita da qualsiasi cosa ci fosse rimasta in mezzo, alcuni attrezzi infilati in una valigetta e portati lì per l'occasione, un Cave Inimicum lanciato per non essere mai troppo sicuri e qualche Defodio ben mirato, il docente poteva anche permettersi il lusso di riposarsi qualche secondo nell'attesa dell'arrivo dell'allievo. Si sarebbe seduto ai piedi di un albero a fumare una sigaretta, come ormai fin troppo spesso faceva nell'ultimo mese.
    A Jesse, l'ultima volta che si erano visti, aveva dato indicazioni precise su come raggiungere l'area senza disturbare i Graphorn poco lontani e lo aveva avvisato che questa volta "ci sarebbe andato giù pesante" e che sarebbe dovuto arrivare preparato. Non perché gli andasse di menare dei ragazzini, o almeno, non solo per quello.
    Non poteva però più ignorare il fatto che addestrare quei bambini era diventata un'opzione ben più interessante del mero proteggerli passivamente.
    Durante lo scontro di Halloween, che gli piacesse o meno, se non ci fossero stati anche loro.. forse il gruppo dei maghi avrebbe subito danni ben più gravi, forse avrebbe riportato anche qualche vittima. La nuova generazione aveva davvero le potenzialità per sorreggere e dopo sostituire la vecchia guardia di cui lui faceva parte.
    Eppure, potenzialità è una parola che indica un potenziale non ancora espresso. E forse, per Dean, era arrivato il momento non di "aiutare a tirare pugni più forti", ma di far fuoriuscire quel potenziale.
    Uno sbuffo di fumo. Quella sarebbe stata la prima cosa che Jesse avrebbe notato, una volta avvicinatosi abbastanza alla radura indicatagli dal prof. Quello e subito dopo un cerchio inciso nel terreno, di una decina di metri di diametro. Sembrava un ring. Dall'altra parte della radura stava Dean, seduto ai piedi di un grosso albero, in tuta e con una canottiera aderente anziché la sua classica T-Shirt che metteva per gli allenamenti.
    Forse era indicativo del fatto che, quel giorno, si sarebbe sudato più del normale. Accanto a lui una lunga valigetta tenuta particolarmente bene, stesa sull'erba.
    Avrebbe alzato gli occhi sul ragazzo appena quello avesse messo piede oltre la coltre di alberi.
    Ok, Jesse. Da oggi basta scherzi, d'accordo? I tuoi movimenti di base sono corretti, così come i tuoi pugni ed i tuoi calci. Adesso lavoriamo sul serio. Lavoriamo su uno stile di combattimento.
    RevelioGDR


  2. .
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    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Negli ultimi giorni i pacchetti di sigarette di Dean stavano finendo ad una velocità pericolosamente elevata, sicuramente non sana. Anche quella fredda mattinata di un lunedì di fine Novembre non aveva fatto eccezione dato che, mentre tornava dalla riserva, l'uomo aveva iniziato e già buttato via un'altra di quelle dosi di tabacco ed ora, nel rientrare, osservava il suo pacchetto con visibile stupore. Ne erano rimaste due.
    Dovrei seriamente iniziare a considerare di darmi una regolata.. non sarò d'aiuto a nessuno se neanche posso iniziare a correre.
    I mozziconi gettati via da Dean, anche se l'uomo sembrava non averlo notato, in quelle ultime settimane erano più simili a delle intere sigarette accartocciate.
    Un paio di tiri e le gettava via e ciò non faceva altro che accrescere il suo bisogno di un altro tiro nelle ore successive. Non fumava più per distendere i nervi o per godersi un minuto di pace. Fumava in preda allo stress, solo per sentire il fumo nella bocca e sfogare la sua frustrazione su un ammasso di carta, tabacco e catrame.
    Ed appena si sentiva meglio, ovviamente, se ne liberava.
    Stava così da quando, quella notte di quasi un mese prima, aveva telefonato in Inghilterra, al Ministero, per avvisare di ciò che era successo ad Hidenstone e per capire se, davvero, Naga Berteg fosse il motivo per cui, in primis, gli inglesi lo avevano inviato lì a Denrise.
    Il suo compito era davvero finito? Dopo sei mesi avrebbe potuto lasciare quella scuola e tornare alla sua vita? Perché le risposte tardavano ad arrivare? Sarebbe bastato un semplice "Si" o "No", non gli servivano giri di parole.
    Ma soprattutto.. una volta tornato a casa.. cosa ne avrebbe fatto, di quella vita, dopo dieci anni passati in una cella?
    Forse.. dovrei chiedere di rintracciare la casa dei miei.. chissà se stanno ancora a Dublino..
    Ri-sbucare nella vita dei propri genitori dopo trent'anni? Magari solo per rivelare che fosse ancora vivo? Chissà..
    Ecco, fantastico, ora me ne serve un'altra.
    Lo stress riprendeva a bussare alle sue porte, dopo poco meno di mezz'ora dall'ultima volta. Stava peggiorando. Avrebbe tirato quindi fuori la penultima dal pacchetto, per poi appoggiare la schiena alla grande scalinata di marmo che si stagliava al centro della Sala d'Ingresso.
    La mise in bocca, in modo da usare le mani per toccacciare le tasche del suo cappotto, alla ricerca dell'accendino.
    L'accendino.. non c'era.
    No, no, dai, aspetta. Non posso averlo lasciato fuori..
    Sbuffò, ancora con la carta tra le labbra, prima di riafferrarla tra due dita della mano destra e passarsi la sinistra sul volto e poi tra i capelli.
    Non ci capisco più niente..
    Sussurrò tra sé e sé, mentre due ragazzini del secondo anno, di ritorno proprio come lui dalla lezione di Cura delle Creature Magiche, si lanciavano verso la scalinata, iniziando a salire gli scalini a due a due, preoccupati di essere in ritardo per la successiva lezione di Incantesimi.
    Non si corre per le scale!
    Tuonò dal basso la sua voce, che sembrava scaricare su quelle due povere vittime sacrificali almeno un po' della frustrazione che, teoricamente, avrebbe dovuto alleviare il fumo.
    Ho veramente bisogno di una vacanza..
    RevelioGDR




    Edited by Dean Guymoore - 3/12/2019, 14:10
  3. .
    iYzlBrv
    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Alla domanda di Skyler "Ma conosci qualche altro Animagus?" un sopracciglio di Dean si inarcò in maniera preoccupante, come a simulare un: "Ma che, veramente?" tanto silenzioso quanto brutale.
    Insomma.. aveva letteralmente parlato col noi della condizione da animagus, non è che ci fosse nessun altra chiave di lettura nelle sue parole. Avrebbe dovuto essere ovvio, no? No. A quanto pareva no.
    Sono animagus da quasi trent'anni, ragazzo. Non credo sia mai uscita come informazione mentre parlavamo, effettivamente, ora che ci penso..
    Meglio prendersi parte delle colpe di quell'incomprensione, va. Non voleva abbattere totalmente l'autostima dell'infermiere, visto che sembrava già zoppicare a causa dei suoi problemi nel controllarsi, una volta passato al lato peloso della forza.
    Fortunatamente, forse aiutato anche dall'imbarazzo, il giovane decise di ammutolire e trasformarsi istantaneamente alla richiesta di Dean.
    Hmm.. è ancora abbastanza lento. Potrebbe non riuscire a trasformarsi in un momento di azione concitata ora come ora..
    Trasformarsi per un animagus doveva essere naturale come respirare. Cambiare la propria struttura fisica doveva avvenire in un lampo, in modo da permettere al mago di adattarsi il più rapidamente possibile alla situazione corrente. Per adesso Skyler non ci riusciva.
    Sarò schietto, ragazzo, la tua trasformazione è abbastanza lenta. Quando mutiamo, normalmente noi dovremmo farlo in uno schiocco di dita, in un battito di ciglia. Almeno questo se vogliamo massimizzare la nostra efficienza. Tieni a mente i consigli che ti darò oggi, ma inizia a segnarti mentalmente quest'esercizio.
    E detto questo si sarebbe staccato dall'albero, per poi mettersi di fronte al cane ed alzare un dito, per intimargli di sedersi.
    Quando hai un po' di tempo libero fai avanti e indietro dalla forma animale e fermati solo quando inizi a sentire i muscoli che non reggono più lo sforzo.
    Non sottovalutare quanto può essere importante per il tuo addestramento di base saper anche solo velocizzare di un secondo il processo.

    Ci tenne a precisare, prima di iniziare a controllare i riflessi della mente umana. Erano.. mediocri.
    Forse non proprio pessimi, però, per essere finito nel corpo di una non particolarmente brillante invenzione di Madre Natura. Insomma, la vergogna del fallimento la provava e la esprimeva piuttosto bene.. e quello non era affatto un comportamento tipicamente animale. E se...
    Sto per formulare una teoria. Sembra che tu sia molto più te stesso quando fallisci che quando ottieni un risultato. Sembri avere più controllo sullo spettro delle sensazioni negative.
    Si grattò la barba. Effettivamente quel Golden Retriever era interessante, anche solo banalmente da studiare. Normalmente quando la mente di un animagus prova un'emozione particolarmente forte è come se si svegliasse, anche se assopita, ed affinasse il suo controllo sul corpo. Che la chiave per insegnare il meglio possibile a Skyler fosse.. farlo sentire.. a disagio..?
    Facciamo così. Proviamo qualche azione un po' più istintiva, ti va? Cerca di prendermi..
    Avrebbe chiesto l'uomo, mettendosi a girare attorno al Golden Retriever. Nel momento in cui si fosse trovato al suo fianco al posto di Dean il canide avrebbe potuto scorgere il corpo lungo e affusolato di una lince scrutarlo con gli occhi dorati. Si sarebbero scambiati uno sguardo per qualche secondo, poi Dean gli avrebbe soffiato e, con un balzo, avrebbe iniziato a fuggire via, non senza avergli prima calpestato la coda.
    Quei secondi di ansia in cui non sapeva esattamente cosa fare, la sensazione dell'essersi sentito sfidato dal soffio, il dolore alla coda e la rabbia che il colpevole stesse fuggendo. Se la teoria di Dean era corretta, allora aveva appena creato un mix letale di sensazioni all'interno della testolina del cane capace di concedere, anche se involontariamente, il controllo totale all'infermiere.
    Anche se ci fosse riuscito, però, una sfida era comunque una sfida ed il docente di Cura non si sarebbe fatto prendere come nulla fosse. Sfruttando la sua conoscenza della riserva, infatti, dopo diversi secondi di corsa si sarebbe lanciato alla propria sinistra, nella boscaglia, consapevole che nel sottobosco la vista dei felini migliorava notevolmente e gli avrebbe permesso di individuare prima eventuali arbusti, mentre quella dei cani rimaneva pressoché invariata.
    Una volta usciti dalle frasche, poi, la lince sarebbe balzata su un tronco caduto, posizionato in diagonale poiché incastratosi tra dei massi chissà quanto tempo prima e sarebbe arrivata alla sua cima.
    Fermatasi lì avrebbe preso nuovamente a soffiare.. come avrebbe reagito il povero Skyler?
    RevelioGDR
  4. .
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    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Assicuratosi del fatto che i due maghi neri sembravano starsi combattendo a vicenda e che quello dalla loro parte sembrava essere già abbastanza assediato dalle imprecazioni dei suoi compagni denrisiani, Dean decise di focalizzarsi totalmente sul problema più grave e più imminente; Naga.
    Le erano stati lanciati addosso una quantità di incanti senza senso, ma ad ogni colpo che andava a segno, l'irlandese non poté non notare come qualcosa non andasse. Sembrava che impattassero su qualcosa, una sorta di scudo invisibile piazzato in precedenza.
    Insomma.. nessun essere umano sarebbe sopravvissuto a così tanti colpi..
    Gli ingranaggi nella mente di Dean presero a girare e si fermarono solo, facendogli spalancare gli occhi, quando la collega di storia riuscì ad aprire una voragine sotto i piedi della druida.
    Si è protetta istantaneamente.. che abbia paura.. di subire danni fisici? E se.. quella barriera la proteggesse solo dagli incantesimi? Magari è per questo che crea dei muri tra sé e gli avversari. Non vuole il contatto fisico..
    Qualcosa si illuminò negli occhi del docente di Cura delle Creature Magiche che, con dei veloci passi laterali, fece per avvicinarsi il più possibile a Kenna, in modo da poterle sussurrare qualcosa senza staccare mai gli occhi dalla loro avversaria.
    Quel Defodio.. potrebbe salvarci la vita..
    Tentò di attirare così la sua attenzione, nel mentre che riprendeva fiato a causa delle corse che aveva dovuto fare per trovarsi lì in quel momento.
    Sembra che ci tenga molto a non subire danni diretti al proprio fisico.. -continuò a spiegare la sua idea- Te la cavi con gli incantesimi elementali della terra, Kenna..?
    Forse era un'idea folle, si, ma chi aveva le facoltà necessarie per distinguere la follia dalla sicurezza, quella sera? Potevano seriamente ribaltare la situazione con pochi incantesimi, se fosse andato tutto secondo i piani.
    Se riesco a spingerla giù, riesci a tenerla ferma sul fondo di quel burrone? Se si abbiamo appena trovato uno spiraglio verso una vittoria senza vittime..
    Avrebbe aspettato la risposta della collega per poi farle un cenno di assenso con la testa, per farle capire che fosse pronto ad agire. Avrebbe quindi stoccato in direzione di Naga, in particolare verso la parte bassa del suo corpo, prima di gridare nuovamente: Everte statim!
    Questa volta non aveva lanciato l'incantesimo con particolari intenzioni offensive; avrebbe volentieri sacrificato parte dei danni inflitti in favore di una spinta anche solamente di pochi centimetri.
    Naga, infatti, una volta ritornata su con l'incanto di auto-levitazione dalla voragine creata da Kenna, aveva appoggiato nuovamente i piedi sul ciglio del baratro. A Dean non serviva troppa forza in quell'Everte Statim, gliene serviva abbastanza per sbilanciarla, anche solo per un secondo.. al resto ci avrebbe pensato il suo secondo incantesimo.
    Dominusterra!
    Avrebbe esclamato, stoccando rapidamente dall'alto verso il basso. Se tutto fosse andato secondo i piani, infatti, anche se la druida fosse tornata stabile di baricentro grazie ad un nuovo incantesimo levitante, l'incanto anti-levitazione avrebbe dovuto comunque avere la forza necessaria per trascinarla di peso verso il fondo di quel burrone e preparare il terreno per il gran finale.
    Non c'è miglior combinazione di incantesimi con la quale potevamo reagire.. è il tutto per tutto.. se fallisce anche questo.. siamo davvero nella merda.
    Adesso o mai più, Kenna!
    Avrebbe a quel punto dato il segnale alla collega. Era questione di frazioni di secondo. Naga avrebbe potuto rispondere senza problemi, nel mentre che Dean fosse stato pronto per lanciare un terzo incantesimo.. ma come si sarebbe difesa se l'attacco successivo fosse arrivato nell'istante subito successivo, da parte di qualcun altro?
    RevelioGDR


    Azione 1: Dean lancia un Everte Statim su Naga per tentare di farla scivolare nel precipizio alle sue spalle. [COR]
    Azione 2: Dean lancia un Dominusterra su Naga per schiantarla con forza sul fondo del burrone. [INT]

    Coraggio: 31
    Empatia: 20
    Intelligenza: 26
    Resistenza: 25
    Tecnica: 20
    Intuito: 30
    Destrezza: 31
    Carisma: 25

    Inventario: Sciarpa incantata con un incanto aritmantico difensivo.
  5. .
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    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Porca puttana! C-che cazzo è questa roba?!
    La lince tossì, tirando fuori la ruvida lingua ed allontanandosi istintivamente dal tentacolo che, pur se sotto attacco, era riuscito a ferirla. Le sue zanne ed i suoi artigli avevano squarciato in maniera assai profonda la corteccia di cui quelle appendici erano ricoperte, tanto che ormai la stretta sulla povera Mia sembrava decisamente più lenta. Non mancava poco.
    Nel frattempo attorno a lui lo scontro infuriava. Il Malboro e Naga erano avversari da non sottovalutare e le ferite che pian piano iniziavano a decorare tutti i membri dell' "esercito" dei maghi lo dimostravano.
    Se avessero salvato i ragazzi intrappolati, ma al costo di lasciare Naga libera di agire.. avrebbe voluto davvero dire "salvarli"? Gli occhi dorati del felino si poggiarono su un giovane mago, sicuramente non un insegnante, che stava cercando di ingegnarsi per salvare la pellaccia della giovane Freeman assieme a lui. Gli occhi ed i denti stretti, come se sentisse la pressione molto più del normale. Si poteva davvero fidare?
    La lince ringhiò nella direzione di Charles per richiamarne l'attenzione, mentre intanto il corpo riprendeva rapidamente forma bipede, facendo rispuntare Dean lì, in mezzo a quella battaglia, ancora la sciarpa di Liv al collo.
    Ehi, tu! Ragazzino! -snudò i denti, quasi come se fosse ancora in forma animale- Ti affido la mia studentessa. La voglio con i piedi per terra in meno di venti secondi, è chiaro?!
    Si fece sentire, con il tono imperioso tipico del sergente che si riferiva ai propri cadetti. Non proprio classico tono da professore di Cura delle Creature Magiche.
    Vado a dare sostegno avanti! Hanno bisogno di rinforzi!
    Avvisò i colleghi che erano rimasti ancora indietro, in modo che tutti quanti, nel caso avessero voluto, avrebbero saputo dove si stava dirigendo Dean.
    La situazione che si parò dinnanzi all'irlandese, una volta superato il colossale mostro vegetale, fu a dir poco disperata. Un manipolo di uomini e poco più, tra cui spiccava il collega di astronomia, il giovane Skyler ed un uomo che sembrava star controllando.. un cadavere? Un SECONDO mago nero?!
    Naga.. non è affatto ferita..
    Pensò il docente, poggiando gli occhi sulla druida. A differenza sua, invece, tutti quelli che la stavano affrontando sembravano ben poco inclini a reggere altri colpi di magia oscura. Dean strinse i denti.
    Se.. può proteggersi da qualsiasi attacco... allora bisogna colpirla prima che i suoi scudi si possano alzare.
    Non avrebbe attaccato appena arrivato, bensì avrebbe puntato gli occhi sulla strega, stoccando con la bacchetta nella sua direzione. Proprio durante l'utilizzo di chissà quale sortilegio oscuro, l'uomo avrebbe gridato:
    Everte Statim!
    Nella speranza di colpire mentre la bacchetta dell'altra si trovasse impegnata ad attaccare e, chissà, con un po' di fortuna, forse avrebbe potuto scaraventarla a terra per un minuscolo, seppur fatale, attimo.
    RevelioGDR


    Azione 1: Dean torna in forma umana.
    Azione 2: Dean scaglia Everte Statim su Naga nel momento in cui quella sta per attaccare. [COR]

    Coraggio: 31
    Empatia: 20
    Intelligenza: 26
    Resistenza: 25
    Tecnica: 20
    Intuito: 30
    Destrezza: 31
    Carisma: 25

    Inventario: Sciarpa incantata con un incanto aritmantico difensivo.
  6. .
    giphy
    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Sorseggiava la Guinness mentre con la coda dell'occhio guardava Liv, seduta alla sua destra, ipotizzare modi in cui si potevano incontrare per bere qualcosa anche una volta tornati a Denrise.
    Ascoltò la sua proposta e posò la birra, rispondendo:
    Ottima idea. Effettivamente gli orari di entrambi, quando lavoriamo, sono parecchio stringenti. Però dovrei avere, a volte, libera l'ora dopo pranzo. Se non ho lavoro da fare alla riserva potrei fare un salto, almeno una volta ogni tanto.
    Per poi fissare la birra e scrollare le spalle, ridacchiando.
    Si, certo, come se ci fosse mai un momento in cui NON devo rimettere a posto la riserva.
    Se non sono i ragazzi a mettere tutto a soqquadro ci pensano gli animali.. è come avere una classe di più di cento bambini indisciplinati.

    Spiegò, per poi ributtarsi su un sorso di alcool, per dimenticare. Non era quello il momento di parlare di lavoro, animali, riserve, ragazzini e stress del genere. Dovevano Sva-gar-si. Che diamine.
    Se non poteva neppure godersi i suoi fottutamente meritati (pochi) giorni di ferie, allora a cosa serviva quel viaggio a Londra?
    Senti, lascia stare. Un giorno a settimana lo troverò per svicolare. Tanto per quanto rimetta sempre tutto a posto finisce sempre in caciara il giorno dopo.
    Le spiegò, sospirando e stendendosi dritto con la schiena, come a mettersi più comodo sullo sgabello sotto di sé.

    Dean aveva.. innescato qualcosa che, forse, sarebbe dovuto rimanere sopito per sempre. La reazione a catena venutasi a creare quando lui aveva anche solo vagamente accennato che a qualcuno potesse non piacere il pesce di Denrise.. era stata tragica.
    Eh? M-ma che dici? Ma se mi hai visto mangiarlo quando sono venuto al Canto!
    Si giustificò lui, prima di scattare con la mano ed afferrarle rapidamente il dito che gli stava per puntare al fianco, quasi fosse un riflesso incondizionato. Strinse forte per evitare di farla muovere, ma si trattenne dall'aumentare troppo la forza. Era.. istinto. Nell'ambiente da cui veniva Dean, quando qualcuno ti punta di colpo qualcosa al fianco.. devi essere abbastanza veloce da afferrarlo oppure..
    S-scusa.. è che.. mi hai preso alla sprovvista.
    Cercò di sorridere, mentre il petto si gonfiava ritmicamente, come se il battito avesse accelerato parecchio per un momento.
    Comunque.. sembra proprio una risposta degna di un denrisiano. Non mi stupisce affatto..
    Sorrise, come a schernirla. Le avrebbe poi lasciato la mano, portandosi la sua di mano alla nuca per accarezzarsela. Era stato un momento di tensione inaspettato, quello. Sperava solo di non essere parso troppo.. violento. Fortunatamente la conversazione sembrò tornare su standard più rilassati, fin quando Liv non rifiutò gentilmente l'invito a bere altro alcool, proponendo invece altro. Dean abbozzò un sorriso.
    La usi come scusa per spillare soldi a qualche cliente? -le chiese, beffardo- Accetto. Allora, porta un cheeseburger e quattro bicchierini di whisky, tesoro.
    Alla cameriera, cambiando appena in tempo l'ordine prima che quella iniziasse a spillare.
    Prima domanda, vai già sul personale? Bene. -sorrise- A questa posso rispondere senza alcool di alcun tipo. No. Mai stato sposato, fidanzato un paio di volte, ma mai nulla di serio. "Ho sposato il lavoro", come dicono le persone che non hanno mai tentato di cercare moglie. Quelle cose lì. So che adesso la tua generazione fa a gara a chi ha avuto più storie alle spalle, ma abbi un po' di pietà per il povero vecchietto.
    E dicendo così, passò il bicchierino ancora pieno a lei.
    Dovrei essere pungente con la prima domanda?
    Si chiese, mentre la studiava, meditando su cosa chiederle. Ogni tanto esasperava qualche espressione, come a farle credere che stesse pensando a chissà cosa.
    Ok, ce l'ho. Una cosa che hai rifiutato e che ti penti di aver rifiutato. Ce ne saranno tante, no? Voglio sapere quella di cui ti penti di più. Non si imbroglia con cazzate tipo "Mi hanno offerto un panino, ho rifiutato per cortesia ma avevo proprio fame".
    Precisò, inquisitorio, mentre allungava una mano verso la sua Guinness, per finirla.
    E non lamentarti che sia una cosa difficile, mi raccomando. Alla fine, è una sfida. Se non ti va..
    E non concluse la frase, semplicemente sorrise beffardo, allungando ancora un po' il bicchierino di whisky verso di lei. Era proprio curioso di scoprire che scelta avrebbe fatto quella ragazza.
    RevelioGDR
  7. .
    giphy
    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Le parole di Skyler sul fatto che non si trovasse lì per parlare delle scomparse abbatterono un po' il già basso morale di Dean.
    Chiariamoci, lui non c'entrava nulla, ma il professore aveva tutt'altro per la testa in quel momento ed una visita.. di "cortesia" non era una visita gradita quanto una per annunciare il ritrovamento, ovviamente.
    Non preoccuparti, ragazzo. Magari fossi tu la causa della maggior parte delle mie notti in bianco.
    Quanti anni erano che Dean non riusciva a dormire una notte intera in maniera serena? Dieci? Forse di più. E quell'ultimo evento non aiutava affatto.
    Nonostante si trattasse di argomenti estranei alla situazione importante corrente, comunque, il professore di Cura decise di ascoltare le parole dell'infermiere. Fare cameratismo anche nelle piccole cose era importante in un momento così instabile per l'accademia.
    Quindi, non c'entra il gatto, giusto? Fammi capire.
    A quanto sembrava Skyler era diventato da poco un Animagus ed aveva problemi con la trasformazione. E grazie al cazzo, ti volevo vedere al posto mio, sembrò lì sul momento la risposta più sensata da dargli, ma Dean decise di trattenersi ed aspettare la fine del suo discorso, appoggiato ad un albero e con le braccia incrociate.
    Quindi.. non ti senti affine all'animale in cui ti trasformi. E ti dà fastidio il non saperti controllare. Ti credo. Succede a tutti, all'inizio.
    Porca puttana, se ripensava a cosa aveva dovuto passare lui prima di arrivare al livello di consapevolezza della sua trasformazione che aveva in quel momento..
    Però ti svelo un segreto. Non esistono trasformazioni donate casualmente, tra di noi.
    Se la tua forma è quella di un cane, significa che è il corpo migliore possibile che la tua coscienza poteva scegliere e su quello non c'è alcun dubbio.

    Fece un sospiro, grattandosi la barba.
    Devi solo imparare a capire perché lo è.
    Guardò Skyler dritto negli occhi.
    Si, non è nel programma di Cura e non è normalmente una cosa di cui dovrei occuparmi io. Ma nelle ricerche un fiuto così sviluppato potrebbe aiutarci sicuramente. Non posso ignorare questa cosa.
    Si staccò dall'albero e tese le braccia verso l'alto, unendo le mani come per stiracchiarsi.
    Bene, ragazzo, non potrò farti un corso accelerato su come diventare Animagus provetto, ma posso sicuramente darti le basi. Regola numero uno: non puoi forzare il tuo istinto umano sul corpo animale.
    Disse, alzando un indice.
    E prima che tu mi chieda: "Ma non è esattamente così che funziona?" la risposta è "Si, ma non ancora".
    Prima di controllare il tuo corpo con coscienza umana, devi imparare a controllarlo con coscienza animale. Prendere familiarità con la diversa conformazione di muscoli e ossa, con i sensi più e meno sviluppati, con la forma quadrupede. Insomma, se cerchi di comportarti come un umano senza saper fare queste cose sembrerai solo un cane idiota.

    E qui la domanda "E che c'è di diverso da un Golden Retriever normale?" sorgerebbe spontanea. Dean sperò ardentemente di non sentirla uscire dalle labbra di Skyler, per il bene di tutti e due.
    Quello che sto provando a dirti è: hai mai provato ad assecondare il tuo corpo facendo quello che effettivamente voleva fare? Hai mai provato a muoverti volontariamente secondo l'istinto animale? Possono sembrare inezie, Skyler, ma non lo sono. Andiamo, su, non posso aiutarti finché stai su due zampe. Fammi vedere come ti trasformi, per iniziare.
    Gli fece, con lo stesso tono che usava durante le lezioni. Era appena diventato studente onorario di uno speciale corso del professor Guymoore. Che gioia (?)
    Appena trasformato, poi, Dean avrebbe girato lentamente attorno al Golden Retriever, per controllare che non ci fosse stato nessun intoppo durante il processo di trasformazione, dopodiché si sarebbe fermato nuovamente davanti al muso del fu Skyler Mave.
    Ok, ok, Skyler. Prima cosa importantissima. Controlliamo che il tuo cervello connetta ancora come quello di una persona, ok? Abbaia ogni volta che conto tre, d'accordo?
    Gli chiese, alzando poi la mano destra chiusa a pugno. Più o meno a distanza di un secondo l'uno dall'altro, avrebbe alzato un dito della mano, fino a contare tre dita. Se avesse sentito l'infermiere abbaiare, poi, avrebbe subito richiuso la mano e ripreso a contare, fin quando Skyler fosse riuscito ad azzeccare cinque tempismi consecutivi. Dopotutto l'idea era quella di muovere coscientemente il corpo dell'Animagus, seppur secondo l'istinto della sua forma animale.
    RevelioGDR
  8. .
    iYzlBrv
    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Le buone notizie, quella sera, sembravano portarsi dietro solo notizie ancora peggiori, pronte a rendere completamente inutile qualsiasi tipo di buona sorte che decidesse di avvicinarsi al gruppo di maghi.
    Avevano abbattuto la barriera, ma la nebbia li stava ostacolando. Avevano trovato un modo di superare anche quella, ma avevano dovuto lasciare della carne da cannone, nelle vesti di Sigurd, indietro.
    Avevano trovato Naga e le quattro ragazze imprigionate.. ma era successo il finimondo.
    Porca puttana! Chi cazzo ha tolto gli occhi di dosso a Barnes!?
    Imprecò nella sua mente, mentre il suo corpo, ancora trasformato, soffiava. Era.. un disastro. Tre ragazzi erano sfuggiti al controllo degli adulti ed erano finiti in trappola, stritolati dagli enormi tentacoli di un abominio vegetale. Il rituale di Naga sembrava essere già a buon punto e come se non bastasse le uniche due persone che si erano attivamente accorte dell'assenza di alcuni studenti erano finiti vittime del mostro esattamente allo stesso modo.
    Cazzo! Come ha fatto a succedere tutto così in fretta?!
    Maledisse nuovamente l'uomo, mentre i muscoli delle zampe posteriori, attorno ad una delle quali era legata come un guanto la sciarpa che gli aveva donato Liv, scattarono come molle in direzione della mostruosità. Non c'era tempo da perdere, un solo istante di esitazione sarebbe potuto essere fatale.
    Non poteva sicuramente combattere su più fronti contemporaneamente, quindi sperò infinitamente che qualcun'altro si sarebbe occupato di salvare le quattro rapite. Avrebbe corso in mezzo ai rombanti incantesimi di colleghi e sconosciuti, passando accanto a fiamme ed esplosioni per raggiungere il ramo tentacolare che stringeva lo studente più vicino a lui, Mia Freeman.
    Utilizzando nuovamente i possenti muscoli delle zampe posteriori avrebbe spiccato un salto in lungo, estraendo in volo gli artigli di quelle anteriori per conficcarle poi nella.. carne? di quell'appendice. Una volta ottenuta una presa stabile (utile nel caso il bestione avesse tentato di lanciarlo via) ed aver penetrato in profondità, avrebbe allargato le zampe, oltre che per squartare ulteriormente il tentacolo, per far spazio alla testa.
    Avrebbe infatti tentato di serrare anche le zanne attorno a quel fottuto mostro, per farsi strada il più possibile e scollare la giovane ametrina dall'albero contro cui stava per venire stritolata.
    Portare i ragazzi era un'idea del cazzo.. lo sapevo. Cazzo, lo sapevo!
    RevelioGDR


    Azione 1: Dean si avventa contro il tentacolo che tiene Mia e ci affonda gli artigli. [COR]
    Azione 2: Dean azzanna il tentacolo nel tentativo di strapparlo [COR]

    Coraggio: 31
    Empatia: 20
    Intelligenza: 26
    Resistenza: 25
    Tecnica: 20
    Intuito: 30
    Destrezza: 31
    Carisma: 25


    Inventario: Sciarpa incantata con un incanto aritmantico difensivo.
  9. .
    iYzlBrv
    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Senti, non importa, quando finirà questa brutta nottata ti spiegherò cosa intendevo.
    Rispose semplicemente a Liv, scuotendo appena la testa. Non era il momento di mettersi a parlare di metafore, quello. L'incantesimo di Dean andò a buon fine e, grazie agli sforzi combinati di tutti, la barriera cedette.
    I colpi erano stati abbastanza potenti, grazie a Merlino, Morgana e tutta la Tavola Rotonda. Dean aveva coperto la sigaretta con un braccio per evitare che le onde d'urto causate dai maghi potessero farla spegnere e, grazie al cielo, ci era riuscito. Un tiro in più faceva la differenza nel distendere i nervi. Come tutti si mise a seguire le direttive di Sigurd, anche se non ci stava prestando poi troppa attenzione. I suoi pensieri erano tutti rivolti alla visione di cui li aveva informati André poco prima.
    Se quella roba ha funzionato davvero.. allora il tempo è veramente agli sgoccioli..
    Pensava, mentre inalava fumo per tentare di arrestare i fremiti involontari dei suoi muscoli, tesi come corde di violino. Le sue prime parole furono per il giovane professore biondo.
    Hai detto radura e una corda pregna di sangue, giusto? Ce le faremo bastare...
    Schioccò la lingua, facendo un ultimo tiro prima di stringere la sigaretta ormai consumata nel pugno e gettarla per terra. Le informazioni recuperate dal docente di divinazione erano poche. Ma erano le uniche che avevano. Bene.
    Se non abbiamo una pista.. allora dovremo fare in modo di crearcela.
    Guardò Lance, a cui un istante prima aveva promesso di tenere gli occhi su Blake.
    Potrei non essere in grado di tenere gli occhi aperti su di lui durante il viaggio che ci separa da lei. Però, in compenso..
    Voleva dire qualcosa, ma le sue parole gli morirono in gola, poiché il suo cervello si concentrò decisamente di più a percepire un suono lontano, simile a delle percussioni, che sembrava rimbombare dal folto della foresta.
    Sono.. tamburi.
    Rispose alla collega di storia, nonostante non fosse lui il destinatario della sua domanda. Insieme a quella presa di consapevolezza un accenno di ghigno si formò sul viso di Dean. Non un sorriso, non era la serata adatta per sorridere, ma un barlume di speranza aveva usato la miccia gettata da André per creare una piccola fiammella nella sua mente. C'era un modo per trovarla in fretta.
    Una radura.. un'enorme quantità di sangue.. e delle percussioni. Posso trovarla.
    Affermò, per la prima volta quella sera sicuro di quanto stesse dicendo.
    Non potrò proteggere i ragazzi.. ma posso trovarla.
    Fece, chiedendo implicitamente ai suoi colleghi di controllare gli studenti per lui, dato che non ne avrebbe avuto la possibilità di lì a poco.
    Il corpo di Dean si sarebbe piegato su sé stesso, le sue scapole e le ginocchia si sarebbero volontariamente spezzate, fin quando al posto del corpo del docente si sarebbe formato quella di una lince.
    Una volta aperti gli occhi, normalmente dalla vista eccezionale, ancor più aiutata dall'incantesimo prima lanciato di visione notturna, il docente avrebbe fatto qualche passo in avanti verso nord, allontanandosi dalla folla e dal suo brusio per cercare di concentrarsi il più possibile. Udito, vista e olfatto erano indubbiamente sensi incredibilmente più sviluppati nei felini che negli esseri umani e la possibilità di triangolare con un cervello umano le informazioni ricevute da tutti i suoi sensi avrebbe reso quella lince più affidabile di qualsiasi radar (dadi permettendo).
    Odore di sangue.. suono di percussioni... una radura...
    Continuava a ripetere il docente, mentre ogni pelo del suo corpo si drizzava, come a voler percepire gli spostamenti d'aria attorno a sé. Qualora fosse riuscito a trovare una pista ne avrebbe immediatamente puntato la direzione con lo sguardo e, con un ruggito, avrebbe richiamato l'attenzione dei colleghi. Se c'era davvero un punto in quella cazzo di foresta da cui proveniva un forte odore di sangue, che era vicino a quei rumori e che sarebbe apparso alla vista come una radura o comunque con gli alberi più radi, allora avrebbero potuto dire senza alcun dubbio di aver trovato Naga.
    RevelioGDR


    Azione 1: Dean si trasforma.
    Azione 2: Dean usa l'olfatto, la vista e l'udito particolarmente sviluppati per trovare una pista. [INTU]

    Per la seconda azione, oltre che al bonus della trasformazione, applico questo quirk (sperando che valga il +2 dato che, oltre ad un nemico, sto cercando anche le quattro ragazze)
    [Ovviamente, nel caso l'azione vada a buon fine, Dean si mette in testa al gruppo per guidarlo]

    Mastino: Sarà anche un ex-terrorista, ma come ti si accolla Dean non ti si accolla nessuno. +1 a Intuito se Dean sta cercando qualcuno, +2 se cerca un alleato. Sia mai che oltre a trovar qualcuno capisca anche che forse a volte certa gente non va cercata!

    Coraggio: 31
    Empatia: 20
    Intelligenza: 26
    Resistenza: 25
    Tecnica: 20
    Intuito: 30
    Destrezza: 31
    Carisma: 25


    Inventario: Sciarpa incantata con un incanto aritmantico difensivo.
  10. .
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    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Curriculum, già..
    Povera innocente ragazza di periferia, se solo avesse saputo in cosa consisteva il "curriculum" di Dean.
    In effetti.. ora che ci pensava, non ne aveva neanche mai scritto uno, di quei cosi. Quello inviato alla preside Burke era stato scritto ad hoc dagli uomini del Ministero in modo da farlo sembrare il più competente ed adatto alla situazione possibile. Gliene avevano anche inviato una copia per evitare che si creassero fraintendimenti con il resto dei docenti.. ma se doveva dire tutta la verità neppure l'aveva letto. Bell'esempio di professionalità!
    E che vuoi che ne sappia io.
    Ribadì, con una risatina piuttosto amara, mentre poggiava le labbra al bicchiere di whisky.
    Non la sentirò da vent'anni, credo.. non so neanche se sappia che sono vivo. Non abbiamo avuto una separazione.. molto piacevole.
    Le spiegò senza andare troppo nel dettaglio, facendo spallucce come a farle capire che non fosse l'argomento più felice del mondo da trattare ma che, contemporaneamente, ormai sembrava averci fatto l'abitudine. Se davvero erano passati venti anni..
    Si sentì quasi in difetto a scatenare quella reazione di imbarazzo nella denrisiana con quella sua battuta atta a dissimulare qualsiasi cosa stesse facendo la ragazza, ma poggiò comunque lo sguardo sul suo quando quella, sostenendoglielo, scandì bene le parole successive.
    A quel punto il biker alle loro spalle si sarebbe volentieri alzato dal suo sgabello per andare a stringere la mano a Dean, dargli una pacca paterna sulle spalle e poi sparire nell'etere, ritornando nel magico mondo fatato degli shippatori seriali, ma nella sua voce e nel suo sguardo il docente avvertì qualcosa di sbagliato, di strano, qualcosa che contrastava con le belle parole pronunciate.
    Poteva chiamarlo "istinto animale"?
    Liv? Tutto bene...?
    Un attimo di silenzio, in cui quella non rispose
    Liv?!
    Alzò appena la voce. Ora, ancora zitta e con gli occhi lucidi, iniziava a preoccuparla. Le poggiò una mano sulla spalla per scuoterla, come se fosse addormentata. Porca miseria, già era diabetica ed aveva rischiato di ammazzarsi non assumendo l'insulina.
    Quale altra malattia alla cui cura aveva deciso di sottrarsi l'aveva colpita ora? Quando quella parve riprendersi lasciò uno sguardo esterrefatto sulla faccia dell'uomo. Ma di che parlava?
    Ma non farci caso il cazzo. -molto poco professoresco. Sospirò- Senti. Ho promesso di non comportarmi da guastafeste stasera.. ma al prossimo problema ti trascino fuori di qui a forza. Non vorrei fare la stessa fine della prima volta..
    L'aveva avvisata. Buono sì, fesso no. Patti chiari amicizia lunga e altri proverbi del genere che esprimevano quel concetto. Il discorso sembrò andare avanti senza problemi tra i due e Liv iniziò a parlare delle sue origini e della sua famiglia. Non sembrava essere neppure quello un argomento tanto felice.
    Quindi, in breve, ti piace la tua isola. L'unico problema è la famiglia.
    Ribatté, scuotendo la testa.
    Non crucciarti. In realtà è un problema più comune di quanto si pensi. Fa male come esperienza, ma ti rende più forte. L'importante è avere sempre qualcuno con cui poter andare a prendersi una birra per sfogare la frustrazione. Parlo per esperienza.
    Le fece, alzando il bicchiere di whisky ed agitandolo, prima di buttarlo giù, come a sottolineare come quella non fosse affatto la prima volta che aveva un'uscita del genere con qualcuno davanti a dell'alcool. Era uno dei piccoli piaceri della vita, anche per un mago.
    La guardò stranita quando, impanicata, si mise a sbracciarsi pur di farsi ridare la Guinness e la tirò di più a sé, portando una mano verso la fronte della ragazza per evitarle di avanzare troppo sul bancone.
    M-ma che dici?! Stai buona! Stiamo facendo una pessima figura, Liv, se non ti piace non me la prendo. Scherzavo, scherzavo.
    Cercò di calmarla, dato che era andata completamente in escandescenza e, quando quella si fosse calmata, le avrebbe fatto:
    Porca miseria.. n-non pensavo l'avresti presa così sul personale. Dovessi prendermela con tutti quelli a cui non piace la Guinness avrei una lista bella piena di nemici giurati..
    Per Morgana se aveva dato di matto.
    Scusa.. ora mi viene un dubbio. Ma tu come ti comporteresti con un forestiero che ammettesse di odiare il pesce denrisiano?
    Ecco, bella domanda. Dopotutto se aveva reagito così voleva dire si aspettasse una brutta risposta da parte di Dean.. quindi per lei era la norma aggredire chi sputasse sulla propria tradizione culinaria? Che posto strano, quell'isola di matti.. il sentirla ridere subito dopo, però, gli fece sospettare che non l'avesse presa poi così male e la conversazione continuò. Toccava a lui ora sbottonarsi.
    Quando, al termine del suo racconto, la ragazza gli si avvicinò all'orecchio dopo essersi congratulata con la sua balla, Dean non poté che provare un moto di tristezza. Aveva raccontato per metà balle dopotutto..
    Scusami, ragazzina. Ma è meglio che tu non sappia..
    Pensò, mentre quella invece si spogliava sempre di più delle sue difese, nei suoi confronti, raccontandogli sempre più a fondo del suo rapporto con la famiglia.
    Le guardò le mani, in silenzio, almeno fin quando quella non si tolse l'anello.
    So.. so bene cosa significa, continuare a perseguire con un lavoro che non ti piace solo perché pensi di non avere altro futuro all'infuori di quello..
    Quante sofferenze si sarebbe risparmiato e quanti morti in meno avrebbe sulla coscienza, se tutti quegli anni fa avesse deciso di fuggire dai suoi ex-compagni subito, per costituirsi alla polizia o agli auror.. quella ragazzina non lo sapeva, ma aveva avuto molte più palle di lui.
    La lasciò sfogare, sentì tutto ciò che aveva da dire e poi... poi si sentì in dovere di farle capire che c'erano persone molto più codarde di lei al mondo.. come lui. Persone che avrebbero invidiato una scelta come la sua.
    Ti capisco..
    Sussurrò prima, senza ulteriori spiegazioni, prima di sbattere la mano sul bancone. Fanculo tutto.
    Mary Rò?! Ci porti un altro giro di rosse? Qui ci sono due falliti che hanno bisogno di brindare alle palle che hanno avuto nel buttarsi una vita facile alle spalle!
    Forse era l'alcool a farlo parlare.. ma in quel posto, ormai, non lo conosceva più nessuno. Era più importante divertirsi quella sera, che fare bella figura. Un'altra mano batté sul bancone.
    Mettile sul mio conto, tesoro. E portane una anche a me. Brindo anche io..
    Il biker al loro fianco si soffiò il naso. Beh.. effettivamente non è che avessero avuto proprio un tono di voce basso e tranquillo, nel raccontarsi quelle cose.. e nel locale, a parte loro tre, di clienti non ce n'erano. Non gli era stato difficile ascoltare tutto quanto
    RevelioGDR


    Edited by Dean Guymoore - 7/11/2019, 19:40
  11. .
    source
    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Dean in guerra ci era già stato. Nessuna di quelle cose su scala mondiale o continentale che combattevano principalmente i babbani, ma sapeva benissimo cos'era un fronte. Cosa significasse guerriglia, trincea, un compagno caduto, uno spiraglio, sentire la carne delle altre persone aprirsi. Le aveva vissute tutte quelle esperienze, con i suoi vecchi commilitoni. E adesso?
    Adesso era tornato sul fottuto campo di battaglia, nonostante si fosse ripromesso di non farlo mai più, ma stavolta per abbracciare una causa diversa.. Puttanate.
    Fini nobili, certo, ma la metà del suo "plotone" sarebbe stato formato da studenti. Studenti? Gli stessi che, porca Morgana, avrebbero dovuto trovarsi nel punto più lontano possibile da quella foresta, quella sera. C'erano abbastanza adulti grandi e vaccinati lì quella sera, tra denrisiani e personale scolastico, c'era davvero bisogno di mettere in pericolo l'INTERO corpo studentesco per poter vantare qualche bacchetta in più?
    Questa cosa non andava giù a Dean quando arrivò la notizia del raid pianificato per il trentuno ottobre e continuava a non andargli giù anche quella sera stessa quando, avvicinandosi alla grande barriera di cristallo, poté notare che i ragazzi che avevano deciso di partecipare.. non erano pochi.
    Gli si rivoltò lo stomaco. Aveva ricevuto una missione. Qualcosa stava strisciando nelle ombre intorno all'accademia di Hidenstone e il suo obiettivo era quello di sventarlo prima che producesse vittime. Se Naga Berteg fosse stata quel qualcosa.. allora stava facendo davvero un lavoro di merda.
    Quella grandissima puttana decrepita aveva già rapito quattro ragazze (si sperava solo rapito) ed ora avrebbe potuto banchettare anche con tutti gli altri ragazzini iscritti a quel fottutissimo istituto.
    Il docente di Cura era teso in un fascio di muscoli, tanto che, quando scrocchiò le ossa delle dita e del collo, come era solito fare per allentare la tensione, quasi sentì la muscolatura a loro connessa intorpidirsi.
    Non è assolutamente il momento di farsi prendere dalla frenesia, Guymoore. Se sono qui vuol dire che bisognerà solo aggiungere alla lista delle cose da fare, dopo recuperare gli ostaggi ed eliminare la minaccia, anche un bel "evitare altri rapiti". Grazie come sempre, Burke.
    Che ci fossero motivi morali o cose del genere per cui i ragazzi erano lì? Dubitava fossero più urgenti della loro vita, come motivazioni.
    Vola basso, van Aalter..
    Apparve alle spalle del gruppetto di ragazzi, mentre stava girando per i vari gruppi a sorvegliare, da bravo paranoico che era.
    Siete autorizzati ad usare le bacchette per la vostra difesa personale, ma ciò non toglie che il vostro obiettivo principale è ritrovare Lilith, Elisabeth, Ayla e Theresa. Se potete evitare lo scontro fatelo.
    Prese un bel respiro, mentre si allontanava per avviarsi verso i suoi colleghi.
    Non ho intenzione di raccogliere il cadavere di nessuno di voi, domani mattina..
    Era un modo abbastanza pesante di dire "Per favore, non morite", ma Dean aveva necessità di far capire a tutti i ragazzi radunati lì che quella sera nessuno avrebbe scherzato con loro. I loro avversari non si sarebbero risparmiati, quindi tutti quelli titubanti avrebbero fatto meglio a girare i tacchi, tornare al dormitorio e pregare per la riuscita dei loro compagni. Una volta smesso di muoversi si strinse nella sua giacca a vento, per poi fare un cenno di saluto a Skyler, per ricambiare. Stiamo concentrati.
    Le uniche parole che avrebbe rivolto agli altri docenti, mentre che si metteva una mano davanti alla bocca per proteggere la fiamma del suo accendino. Un paio di tiri di sigaretta, prima di quel casino, erano d'obbligo.
    RevelioGDR
  12. .
    giphy
    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Beh, alla fine è un libro, Liv.. non credo ci sia bisogno di preoccuparsi così tanto. Al massimo si ricompra, no?
    Chiese, un po' stranito dalla reazione della ragazza, neanche quella avesse rischiato di perdere il passaporto o le chiavi di casa. Insomma, tanto i libri sono stampati in massa, mica sono scritti a mano uno per uno.
    E mentre pensava queste cose, un po' stranito, allungò un occhio verso le pagine sfogliate dalla ragazza, ascoltando in silenzio il passo da lei letto e citato. I muscoli facciali gli si distesero.
    Ah beh.. è segnato. Parecchio anche.. che sia un libro vecchio, magari di un nonno..?
    Magari è passato per tante mani.. allora è più un ricordo che un vero e proprio romanzo per lei.. ha senso.

    Si, ecco, come al solito Dean non ci aveva capito un cazzo, ma tant'è.
    Certo. Mia madre era particolarmente appassionata di romanzi.. -un attimo di panico, stava per dire babbani- ..ehm.. russi. Puoi immaginare quanti ne avessi a casa.
    Si salvò in calcio d'angolo, buttando poi un'occhiata stupita al biker seduto accanto a loro. Però, allora anche i motociclisti incattiviti inglesi si erano evoluti dagli anni '80. Sentire uscire le parole "Delitto e Castigo" dalla loro bocca, senza che si stesse parlando di omicidi veri, sarebbe stato uno shock, anni prima.
    Mentre si stava per rimettere a parlare, però, sobbalzò appena nel vederla gettarsi sul bancone, come se fosse una sdraio. Si, ecco, come dire.. era un po' strano.
    Stai bene..? Non pensavo che i pensatori russi facessero quest'effetto alle donne. Fyodor se la sarà spassata alla grande ai suoi tempi.
    Cercò di sdrammatizzare un po' dell'imbarazzo latente in quella stanza, causando anche un risolino contenuto nel motociclista. Ovviamente, nel caso Liv si fosse voltata verso di lui, l'uomo avrebbe immediatamente fatto finta di star guardando da qualche altra parte e di non essere stato minimamente toccato dalle parole di Dean. Complicato trattare con una denrisiana, eh?
    Fortunatamente l'intervento della giovane Mary Rò riportò un attimo tutti con i piedi per terra ed anche Liv al suo buonumore di prima. Sempre sia lodata.
    A sentire l'ordinazione della sua compagna di bevute, però, un pensiero attraversò la testa di Dean, che venne poi confermato anche dalle successive parole di Liv.
    Aspetta un secondo. Ma tu- E si lasciò bloccare dal "No" categorico, per un istante.
    Si, ok, ho capito, ma la salute non è un'amica a cui puoi chiedere di darti tregua solo per una sera.
    Era discretamente preoccupato, ma sospirò.
    Senti.. almeno hai con te le medicine? Se non ce le hai cerchiamo una farmacia notturna vicina. Impedire a qualcuno di bere credo sia la più grande bassezza che un uomo possa commettere..
    Amen, fratello.
    Confermò il biker, mentre Dean guardava negli occhi Liv con uno sguardo paterno, a metà tra il preoccupato e l'arrabbiato, come se volesse dirle "Si, va bene il gelato, però poi a cena mangi tutte le verdure".
    Ed in quel momento le parole successive della bionda lo fecero trasalire. Davvero non si era mai presentato? Madò, che figura di merda epocale.
    Hai ragione, sono pessimo. Mi chiamo Dean. Ed effettivamente sentirmi chiamare "Prof" fa strano anche a me, almeno fuori dalla scuola. Non credo di esserci ancora abituatissimo.
    Confessò, sospirando e scuotendo la testa. Avrebbe dovuto imparare a farlo in fretta, però. Il suo lavoro sotto copertura ne avrebbe risentito, altrimenti.
    Proprio in quel momento arrivarono le ordinazioni, seguite da un: Ho sentito che cercate una farmacia. Ce n'è una notturna a pochi passi da qui, sulla seconda a destra. della giovane cameriera che, dopo aver servito, si congedò con un sorriso, per tornare in cucina.
    Dio, se avevo bisogno di uno di questi.
    Portò il bicchiere alla bocca, facendo impattare il labbro superiore sul grosso blocco di ghiaccio che era stato inserito al centro del suo whisky. Perfetto come se lo ricordava. Iniziò quindi a sorseggiarlo mentre Liv iniziava a parlare di sé e lui ascoltava, interessato.
    Mestiere tipico della zona. Chissà se è loro che devo ringraziare per quella cazzo di nave che mi tocca prendere ogni estate per andare e tornare dall'isola.
    Ridacchiò, riferendosi ovviamente alla Dragone degli Abissi. Insomma, quella cazzo di polena era INSOPPORTABILE e sarebbe stato alquanto divertente scoprire che dietro alla sua creazione ci fosse anche un parente di una sua conoscenza. Magari avrebbe potuto minacciarla dicendo di avere in ostaggio uno dei suoi creatori (?). Ascoltò anche il resto della storia, annuendo appena verso la fine.
    Tipico, in effetti... ma non a Denrise. Insomma, mi sembrano tutti ben attaccati alle proprie tradizioni, lì. Il desiderare così fortemente di allontanarvisi non mi sembra molto.. da voi? Magari detta così suona razzista.
    Ridacchiò, poggiando il whisky sul bancone e stiracchiando le braccia, per poi quasi cadere dallo sgabello quando sentì la reazione di Liv alla sua prima Guinness.
    Cioè, cosa? Non ti piace? Chiese, stupefatto.
    Insomma, era un po' come un attacco personale ad un familiare dire che la Guinness non fosse buona. Ma nonostante tutto liquidò l'affronto con una risatina.
    Se voglio assaggiarla io? Guarda, ragazzina, che io sono di Dublino. Del tipo che di questa posso andare a prendermene a casse intere agli stabilimenti. A piedi. E sappi che mi offende non poco questa tua reazione.
    Specificò, mentre tirava a sé il boccale e ne assaggiava una goccia, incredibilmente soddisfatto. Ora però.. toccava a lui parlare. Cosa avrebbe dovuto dirle della sua vita? Mentire su tutto? Raccontare solo le parti non top secret? Dirle la verità non era, per ovvi motivi, un opzione... ma non poteva certo stare zitto.
    Ok, allora adesso tocca a me. E questa la finisco io, va. -riferendosi alla nera- Come puoi aver intuito, sono irlandese, di famiglia classica. -rigirò gli occhi all'insù, come ad urlare "purosangue"- Loro volevano crescermi come un principino, io no. Volevo essere diverso dagli altri ragazzini della mia età.. e quindi a sedici anni sono scappato di casa. Ho vissuto per qualche anno da amici, mentre finivo la scuola -bugia, non aveva mai finito Hogwarts- e poi ho iniziato a fare lavoretti qui e lì in giro per il Regno Unito, cercando il mio scopo nella vita. Ho lavorato in un'azienda di idioti per tanti anni.. poi mi sono licenziato.
    Ed un amico mi ha consigliato di mettere a frutto il mio talento in zoologia per tirare a campare. Ed eccomi qui, professore. Non l'avrei mai detto neanche io.

    Rise, scuotendo la testa e andando di nuovo a sorseggiare la sua Guinness.
    Cosa c'è? Ti aspettavi avessi avuto una vita più avventurosa? Forse è vero che i docenti sono in media tutti noiosi anche nella vita privata.
    Seh, certo. Sarebbe stato bello vivere davvero una vita noiosa fino a più di quarant'anni.. ma alla fine Liv che ne poteva sapere?
    RevelioGDR
  13. .
    giphy
    Dean Guymoore
    Docente CDCM | 42 anni
    Sì.. posso dire che si è notato come il padrone di casa avesse gusti a dir poco.. mirati alla sua clientela.
    Confermò lui, quando Liv tentò di spiegargli il perché era venuta vestita a quel modo elegante. Si stava semplicemente spogliando della sua identità di cameriera di un locale non propriamente lindo e pinto per una sera; poteva capirla. Lui si era spogliato di una vita intera da qualche mese a quella parte.
    Non si faccia problemi. Insomma, io sono letteralmente corso qui fuggendo dai miei impegni estivi. Non è certo lei tra i due che dovrebbe scusarsi.
    Mosse un po' le mani davanti al petto come a dirle "Scialla, va bene così, non farti problemi". Diamine, l'ultimo modo in cui sperava di iniziare quella serata era sembrando di star facendo la ramanzina a qualcuno. Era stufo di fare ramanzine dalla mattina alla sera, che diamine! Fortuna che riuscì a togliersi da quell'impasse proponendo subito di portarla in un locale conosciuto, il che sembrò portare un po' via la mente della denrisiana.
    Mentre i due iniziavano a camminare in direzione della loro meta, ritrovandosi a parlare di Atropina, evocarono inavvertitamente la presenza della terza invitata di quella sera che, senza farsi neppure pregare andò a salutare il professore di Cura con un appiccicaticcio e decisamente aracnide bacio sulla tempia.
    Fosse stata un'altra persona probabilmente sarebbe schizzata per due o tre metri in aria sul posto, ma per fortuna Dean era più che abituato a trattare con specie anche più moleste del famiglio di Liv, per questo non fece altro che pulirsi la tempia, accennando un sorriso. Non appena quella fu arrivata alla testa, però, l'uomo non perse un istante nel portare le mani al capo, per racchiuderla rapidamente tra i palmi e portarla di sua sponte al colletto, guardandosi poi attorno.
    Mi spiace rovinare la festa, bella, ma qui in mezzo ai babbani non è vista benissimo una tarantola grande come te che si aggira per le teste di sconosciuti come un passero qualsiasi..
    Sussurrò sia ad Atropina nello specifico che a Liv, aggiungendo poi infine verso la donna:
    Faccia attenzione, signorina Marshall. è molto più facile perderla in ambiente babbano che magico..
    Sempre, ovviamente, sussurrando. Annuì poi, subito dopo, alla sua spiegazione su come i sintomi, una volta ripresa l'assunzione di insulina, non si fossero più presentati ed aggiunse alla fine un sorriso che sembrava dire contemporaneamente sia "Ne sono felice" che "Eh, brava, te l'avevo detto". Fortuna che si limitò a quello senza aprire bocca. Quando ormai i due stavano per arrivare all'entrata del locale, poi, Liv se ne uscì con una seconda constatazione. "Se non ti avessero offerto la cattedra", eh? Che dire..? Non poteva certo dirle che avrebbe finito di scontare la sua pena ad Azkaban, per carità.. però, era vero. Se non gli si fosse presentata quell'opportunità di arrivare ad Hidenstone.. cosa ne avrebbe fatto della sua vita, Dean?
    Io.. non lo so. Non credo che avrei fatto il magiveterinario, no. Non sono abbastanza costante per un lavoro del genere. C'è bisogno di gente tosta per seguire con tanta dedizione tutti quei pazienti, signorina Marshall. Ed io non lo sono per niente. -Ridacchiò- Credo che mi sarei rintanato in un angolo sperduto di mondo a vivere di qualche lavoro semplice, magari anche lontano dal mondo magico. Quella è una vita che mi vedo cucita meglio addosso..
    Rispose lui, con una mezza, risata, mentre iniziava a scendere le scale che li avrebbero portati al pub sotterraneo. Era una risposta poco consona per un mago? Non avrebbe dovuto dire cose del genere in quanto professore? Ma no.. a chi doveva dare il cattivo esempio, lì a Londra?
    Rinchiuso nella sua cella Dean sognava ad occhi aperti un futuro umile e semplice come quello appena descritto. Qualcosa che lo portasse via dalla vita vissuta fino a quel momento insieme all'IRA. Non si vergognava del suo sogno di vita.. perché nasconderlo?


    Una volta dentro l'uomo si rallegrò abbastanza nello scoprire che la sua scelta, dettata più da un capriccio che da altro, aveva stupito positivamente Liv.
    Certo, probabilmente era merito della straordinaria somiglianza del luogo con un tipico pub denrisiano, ma alla fin fine, se le piaceva andava bene così, inutile farsi problemi. Più che singolare direi fermo nel tempo..
    La corresse lui, mentre che toccava uno dei tavoli come se lo stesse saggiando. Tempo qualche secondo ed il sangue vichingo della ragazza iniziò a farsi sentire, tanto da lasciare un po' stupefatto Dean, nel sentirla rispondergli a quel modo, lasciando andare ogni tipo di formalità. Si stava adattando in maniera improbabilmente veloce.
    Tsk -si lasciò scappare un risolino- Ma si, perché no? Sediamoci e mettiamoci a bere come scaricatori di porto tutti e due.
    Le fece il verso, sciogliendosi un po' anche lui dalla sua formalità, mentre osservava lei muoversi all'interno del locale già come se lo conoscesse da una vita, con la faccia di bronzo tipica di chi veniva da Denrise.
    Le uniche altre volte che era stato lì dentro lo aveva fatto con i suoi uomini. Erano altri tempi.. il locale era decisamente più pieno e decisamente meno polveroso.. non proprio il massimo della correttezza e del buon gusto a cui potesse aspirare un inglese. Gli aveva fatto una strana impressione accorgersi di come fosse rimasto così.. fermo nel tempo, immobile, quasi come se l'avesse lasciato solo il giorno prima e non da dieci e passa anni.
    Adesso era tornato, ma assieme a lui non c'era nessun compagno d'armi, nessuna di quelle persone a cui faceva male pensare. Probabilmente da solo non avrebbe mai avuto il coraggio di rientrare da quella porta di legno, per paura che i ricordi lo travolgessero.
    "Mi spiace se ti uso per superare i miei blocchi" Rivolse a Liv un pensiero, prima di prendere un bel respiro e seguirla, tentando di rasserenarsi. Andò a sedersi al bancone accanto a lei, facendo un cenno al motociclista seduto dall'altra parte, non prima di aver raccolto il libro della ragazza ed averlo rimesso nella borsetta.
    Ti era caduto un romanzo..
    Le avrebbe spiegato, poi, prima di mettersi comodo sulla sedia ed ascoltare le sue parole. Rise.
    Dovresti saperlo meglio di chiunque che non mi trattengo con le ordinazioni solo perché sono fuori a bere con qualcuno.
    Alzò un sopracciglio. Aveva lasciato cadere anche lui le formalità per iniziare a darle del "tu". Un po' perché si sarebbe creata una folta coltre di imbarazzo se lei lo avesse fatto mentre lui no, un po' perché ma vaffanculo, era lì per passare una serata piacevole, non per fare un incontro genitori-studenti.
    Non mi faccio problemi finché non te ne fai tu, ok?
    Propose, quindi, mentre intanto dalle porte della cucina spuntava la figura di una giovanissima donna (avrà avuto poco più di vent'anni), vestita con un abito abbastanza classico da osteria, un grembiule e che teneva uno straccio tra i capelli per legarli. In mano portava un largo vassoio di salsiccia e fagioli, accompagnati da qualche verdura scaldata.
    Eccoci qui, zio Nathan, spero che non ti abbia fatto aspettare troppo!
    Fece lei, poggiando il tutto davanti al motociclista che poco prima aveva avuto un esplicativo scambio di sguardi con Dean riguardo Liv che sembrava aver detto "Minchia, ma la ragazzetta fa sul serio?" per poi ricevere come risposta un "A quanto pare".
    Ti ringrazio, tesoro.
    Rispose lui, bevendo un altro sorso della sua birra prima di prendere in mano una forchetta. L'attenzione della ragazza venne poi rapidamente rapita dai due nuovi clienti appena arrivati.
    Cosa posso portarvi, signori?
    Chiese, con una dizione ben più precisa e soave di quella che ti aspetteresti dalla tua tipica cameriera di un locale del genere. Ogni tanto buttava un'occhiata all'abito di Liv, come ad ammirarlo fugacemente.
    Per me fai un whisky doppio, Mary Ro?
    Le chiese l'uomo, rivolgendosi a lei come se effettivamente la conoscesse. Dieci anni prima la figlia dei proprietari dell'epoca stava spesso a girare per i tavoli, dato che i suoi genitori lavoravano dalla mattina alla sera in quel locale. Se ne stava spesso per conto suo a studiare in un angolino, ma a volte veniva richiamata dalla curiosità per qualcosa che degli avventori stavano dicendo o facendo. Si chiamava Rosemary e Dean la ricordava veramente bene.. era un po' la mascotte del pub, figlia o nipote di tutti lì dentro, tanto che era arrivata a chiamare zio e zia praticamente tutti i clienti abituali dei suoi genitori.
    A sentirsi chiamare con quel nomignolo la ragazzina per un attimo si imbarazzò, dato che probabilmente nessuno la chiamava in quel modo da quando aveva.. che so.. dodici anni? Dopodiché però ritornò professionale come all'inizio, ma con la testa un po' tra le nuvole, persa magari a ricordarsi chi fosse quell'uomo che sembrava già conoscerla.
    O-ok. Un doppio. Per lei, invece, signorina?
    Si rivolse stavolta a Liv, guardandola negli occhi e sorridendole cordialmente mentre tamburellava la punta della matita sul suo blocchetto per le ordinazioni.
    RevelioGDR
  14. .
    Guarda, abbiamo 8 studenti femmine e 9 maschi al momento, quindi siamo perfettamente a posto (?) Gioca pure quello che ti va di più :P
  15. .
    Benvenuta cara Giulia che però si chiama Lisa e quindi mi confonde alquanto (?) Io sono Giuseppe, ti do il benvenuto in questo circolo vizioso di gente bella (a volte).

    Non farti problemi, qui amiamo tutti quanti il divano quanto se non più di te. Sono curioso di scoprire che cosa inizierai a muovere a breve u.u
51 replies since 6/7/2017
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