Buchi nell'acqua

Cade&Andrew

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    Andrew Barber
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    Doveva ammettere che quel giorno era realmente nervoso. Certo, il nervoso di Andrew dopo il trattamento all'arancia meccanica non era del tutto pericoloso, ma comunque era nervoso. Un buco nell'acqua, ecco cosa aveva fatto. Alla fine si era reso conto che tutto quello che era successo con Louise era ridicolo. Si era appigliato alla prima cosa che aveva visto che potesse essere simile allo stemma della sua famiglia. Aveva fatto vedere delle cose ad un ragazzino che era disturbato, ed era sparito anche lui. Per quanto potessero dire cose, le persone che lo crcanvavano sparivano e basta. Non facevano altro che entrare nelle sua vita, prendere qualsiasi cosa gli servisse e poi boom, sparire nel vuoto. Lasciando a lui un vuoto dentro che neanche immaginavano. Comunque, non riusciva veramente a prendersela con il mondo ed alla fine si rifuggiava nelle uniche cose che amava, che conosceva e che sapeva fare: la divinazione, gli spiriti e le evocazioni di qualsiasi genere. Oltre il suo migliore amico aveva il suo famiglio ed aveva uno spiritello che evocava ogni qual volta voleva veramente una compagnia diversa. Certo, fare delle evocazioni spiritiche a Denrise, nel bel mezzo di una radura dove sorgeva il lago non era proprio troppo ortodosso, ma era tardi, la luna era alta in cielo, non era piena e di conseguenza la luminosità non era al suo massimo dello splendore, ma era buona, ed inoltre per quello che doveva fare, andava più che bene. Chiuse gli occhi, gambe incrociate tipo meditazione, mani sulle ginocchia, si rilassò le spalle e poi cercò concentrazione. Ecco, era esattamente quella che gli mancava. Sbuffò, aprì di nuovo gli occhi e si stese per terra, e con fare nervoso cancellò il cerchio e tutte le rune che aveva disegnato per terra. Fanculo! Disse poi mettendosi a quattro di bastoni per terra. Il contatto con la terra gli stava facendo bene, anche se era un pò umida. Avrebbe passato un'altra notte in bianco. Ne era sicuro.
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    Denrise
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    Cade Barker
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    Le acque del lago non avrebbero mai potuto eguagliare quelle del mare. Meno onde e più mulinelli, navigarci era di gran lunga più noioso. Eppure, quando l'insonnia fa da padrona e non si ha la benché minima intenzione di incrociare volti conosciuti, allontanarsi dal mare ha i suoi vantaggi.
    Cade aveva lasciato le coste salutando un piccolo gruppo di uomini che si stava dedicando all'alcol prima di finir preda lui stesso di una sbronza colossale. Era riuscito a mantenersi sobrio, per nulla in vena di lasciarsi andare a qualcosa di più. Ora anelava unicamente un po' di silenzio e la tranquillità tipica della notte, libera dal chiacchiericcio della gente.
    Per questi motivi si era diretto verso il lago, ad osservarlo nel cielo una luna che, fortunatamente, era in fase calante. Così bella eppure così maledetta, Cade non riusciva ad apprezzarne il fascino da parecchi anni ormai. Quasi si domandava come avesse potuto apprezzarla nei suoi primi quindici anni, ricordandosi immediatamente il perfetto gioco di luci che regalava agli occhi quando si rifletteva nel mare.
    La vita era tremendamente ingiusta, talvolta.
    Si era appoggiato al tronco di un albero per ammirare il cielo, provando a concentrarsi sulle stelle piuttosto che sulla luna, ricercando qualche costellazione conosciuta grazie alla navigazione. Contava di ripartire presto per mare ed era il pensiero che gli consentiva di mantenere un certo controllo di se stesso.
    Non aveva prestato minimamente attenzione a cosa o chi ci fosse sulla terraferma, troppo concentrato a scrutare il manto scuro e puntellato che si stagliava sopra la sua testa, così si rese conto della presenza di qualcun altro quando un'imprecazione ruppe il silenzio.
    Gli occhi chiari vagarono immediatamente sul ragazzo non troppo distante da lui, giusto in tempo per vederlo gettarsi a terra.
    "Se muove braccia e gambe, potrà disegnare un angelo nella terra."
    Un gioco che da bambino faceva spesso e che gli rievocava ricordi di un'infanzia spensierata ormai lontana.
    "Forse verrebbe meglio con la neve" aggiunse, facendo qualche passo per avvicinarsi alla riva del lago, accomodandosi poi su una delle panchine che percorrevano la riva.
    La notte era limpida e sicuramente lo era anche l'acqua, tuttavia non si riusciva a distinguere la linea dell'orizzonte a causa del buio.
    "Notte difficile?" buttò lì, non lasciando trapelare troppo interesse per evitare di sembrare invadente.

    code ©#fishbone
     
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    Andrew Barber
    Blogger | 30 anni
    In genere Andrew era un ragazzo molto, molto, dolce, simpatico, e mai ineducato. Non diceva quasi pai parolacce e cercava sempre di non fare una cattiva impressione a chi gli stava intorno. In genere non era neanche uno che manifestava i suoi dispiaceri in quel modo ed in maniera così plateale, ma non pensava di essere in compagnia e si era completamente lasciato andare. Quando sentì quelle parole, gli venne da prima di ridere, come se il ricordo della neve e di lui ed Erikir che facevano quelle scemenze insieme potesse davvero portargli finalmente un pò di pace, poi si mise seduto a metà busto, gambe incrociate,petto in fuori e sorriso verso la voce che aveva sentito. Forse anche un pò di imbarazzo a dire il vero. Mi dispiace. Non volevo dire brutte parole ne tanto meno dare spettacolo! Ed eccola qui, la sua vera natura che usciva fuori proprio come un bambino ingenuo ed alle prime armi con il mondo. In realtà ne aveva passate tante, ma non era pronto a lasciar andare via quel velo di sponteneità tipico proprio dei ragazzini. Si alzò, si levò un pò di polvere di dosso e poi si andò a sedere, sempre per terra, ma questa volta più vicino al lago. Fece un respiro/sospiro profondo. Si, era una nottata veramente difficile. Ma non voleva appesantire la nottata anche dell'uomo. No, non lo aveva mai visto li, anche se alla fine lui non era proprio arrivato da tanto. Molto. Cercavo conforto nelle rune, nelle stelle e in qualche evocazione che riempisse un qualche vuoto, ma niente. Alla fine quando dice sfiga è sfiga e basta! Si, alla fine si era comunque, leggermente, sfogato. Si voltò con i suoi occhi chiari a guardare l'uomo con due occhi di un blu intenso, la luce della luna li rendevano ancora più belli e profondi. E tu come mai qui, a contemplare un lago nero ed anche un pò umidiccio? Era incapace di essere formale, era incapace di rimanere sulle sue e di monopolizzare la conversazione sui suoi bisogni, Andrew donava, perchè pensava che non fosse allaltezza di ricevere, in nessuno modo e con nessuno.
    RevelioGDR
     
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2 replies since 4/12/2022, 10:32   66 views
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