Levitating

L. C.

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  1. Lilith Clarke
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    Lilith Clarke
    Dioptase - Caposcuola | Metamorphomagus
    Il dubbio che lui non avesse alcun bisogno di aiuto si faceva via via più palese ai suoi occhi, mentre lo vedeva destreggiarsi perfettamente nella festività che aveva scelto. E questo, a suo parere, voleva dire che aveva solo deciso di attirare la sua attenzione, forse per un motivo che a Lilith non voleva essere così tanto palese, ma la riccia si ritrovò più che soddisfatta del fatto che lui avesse trovato una scusa per poter passare del tempo con lei. Dopo quel pomeriggio in piscina non erano riusciti a vedersi e - forse - lei lo aveva anche evitato di proposito, delle volte, riscoprendosi incapace di non desiderare di punzecchiarlo ancora una volta fino a giungere al contatto fisico, proprio com'era stato quel passato weekend. Sentiva la necessità di conoscere, di scavare quel muro che Joo-Hyuk aveva davanti, ma allo stesso tempo aveva il timore di giungere troppo vicino e trovare un campo minato a proteggere la muraglia, campo che avrebbe potuto farla saltare in aria.
    Sapere che davanti non aveva una persona con poca cultura, la stimolava ancora di più a fare un passo verso quel campo minato. Era come se JH sapesse esattamente quali fossero i punti da colpire per poter avere la sua attenzione, doveva solo capire - la Caposcuola - se fosse una messa in scena o lui fosse davvero quello che i suoi occhi stavano guardando.
    Scrollò le spalle alle sue parole, quasi con leggerezza, come se non fosse importante cosa le fosse stato detto prima o cosa sarebbe stato detto dopo, il suo dargli dell'impertinente aveva sicuramente scoperto la carta dello stupore. Qualsiasi complimento le fosse stato fatto in quel momento, non sarebbe stato all'altezza di quello fatto dall'orientale. E non perché chissà quanto fosse elaborato, quanto per il semplice motivo di essere stato spontaneo e genuino, tanto da calzare a pennello con la normalità.
    Sentiva i suoi occhi tagliati penetrarle nella pelle ed era come se ad ogni secondo che rimanevano su di lei, lui stesse slacciando un bottone della propria camicia, fino a scoprirne la pelle. Dovette concentrarsi sul luogo, sul bisbigliare di molti e sulle lamentele dei tanti, sullo sfogliare delle pagine e su quello che lui doveva fare, per non cadere nella tentazione di lasciarsi andare a rivelazioni che non erano da lei.
    Di contro, lui sembrava essere preso dal suo studio e questo favorì Lilith, lasciando che anche lei potesse distogliere la testa dall'immaginare quanto sarebbe stato elettrizzante buttar giù i suoi libri da quel tavolo per potersi sedere davanti a lui, afferrarlo dai capelli per poter spingere la sua testa indietro e mordergli il collo, cibandosi di quella carne che bramava nuovamente sentire tra le sue dita.
    La sua voce fu come una frustata davanti agli occhi, mentre la costringeva a tornare alla realtà e riprendere possesso di se stessa, nascondendo in un cassetto della sua mente quel sogno ad occhi aperti.
    «La strada verso la libertà spirituale... giusto?»
    Chiese ben curiosa di conoscere quel suo lato religioso-spirituale, che faceva di lui un soggetto ancora più interessante.
    Tuttavia, quella necessità di trovare contatto, si fece tangibile quando la propria gamba sfiorò quella dell'altro. Lo osservò, per studiarne la reazione: rigidità, deglutizione, mano che si ferma. Poi nuovamente concentrazione.
    Celò un sorriso arricciando le labbra. Il fatto che lui reagisse al suo tocco rendeva l'altra consapevole di quanto avesse ancora un briciolo di controllo della situazione. Fece una leggera pressione, spingendo la gamba dell'altro, quasi in un dondolio breve, ancora a voler palesare la sua presenza lì vicino, prima di fermarsi per parlare e ascoltare ancora una volta.
    «Così come per i jainisti è il raggiungimento del Nirvana da parte di Mahavira.»
    Suggerì appena.
    Il suo celeste era puntato sulla pergamena, quando sentì le gambe dell'altro divaricarsi appena. Non ebbe alcuna reazione, rimanendo per qualche attimo di troppo ad osservare lo scritto, prima di volgere lentamente il ghiaccio sul suo volto con un sorriso appena accennato all'angolo sinistro delle labbra.
    Lentamente la mano della Caposcuola scivolò verso il basso, accarezzando la propria divisa, fino a riconoscere il termine della sua gonna, per poi spostarsi lentamente sulla gamba dell'altro a sfiorare appena la sua coscia vicina.
    «Dico che funziona. E... sono curiosa di sapere perché accendono le lampade nei bagni? Se all'Ivanova non può interessare, a me sì.»
    Confessò l'interesse verso quella cultura di cui lei sapeva solo a livello accademico, tramite letture fin troppo superficiali. Aveva ripreso a parlare come se la sua mano non avesse accentuato quel contatto, se lui lo avesse permesso.
    La sua domanda la colse impreparata. Lo guardò, aggrottando la fronte, mentre rifletteva.
    Lasciò scivolare, questa volta inconsapevolmente, il piede della gamba vicina a quella dell'altro, a cercare di incrociarsi con il piede dell'orientale, mentre provava a riordinare i suoi pensieri.
    «Sì.»
    Fu una prima risposta secca, per poi argomentare appena con quello che cercava di intendere.
    «Ci credo alla reincarnazione, ma credo anche che questa sia limitata nel suo significato. La reincarnazione non è solo nuova vita, dopo la morte. La reincarnazione è anche rinascita di una vita già attiva. Credo nella liberazione spirituale intesa come nuova consapevolezza di sé, come riscoperta del proprio io e... come superamento di limiti. Come una rottura di catene...»
    Non era consapevole se stava parlando ancora di religione o di quello che stava provando ogni volta che i loro corpi si sfioravano, fatto sta che quel contatto leggero stava agevolando il riordino di quei pensieri. La consapevolezza di poter sentire quella scarica elettrica che non aveva una razionalità, ogni volta che lui ricambiava quel contatto, stava diventando il suo tarlo nel cervello e questa era una delle mine sui cui aveva messo il piede, avvicinandosi al suo muro, e sapeva che se avesse sollevato anche solo per sbaglio la punta del piede, sarebbe saltata in aria.
    RevelioGDR
     
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5 replies since 2/12/2022, 17:49   134 views
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