Lezione DCAO - Biennio

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    Dioptase
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    Regina Beauvais
    Dioptase | 18 anni
    Odiava quella materia. Lei non era fatta per le cose pratiche, era più per il teorico, era più un topo da biblioteca che un leone da battaglia, quindi tutto quello, per lei era quasi assurdo. Odiava anche Brian e non sapeva neanche perchè insegnasse ancora in quella scuola. Non capiva davvero perchè tutto quello fosse possibile: nessuno si rendeva conto che quel tizio non voleva altro che la morte di tutti? Trasalì quando disse che no, non era giusto quello che avevano detto, ma come? Insomma quello c'era scritto nei vari libri di testo. Aggrottò la fronte e sentì la sua spiegazione, ok, forse non aveva detto esattamente quelle parole... ma infondo lui mica ce l'aveva con lei in maniera particolare! Ecco, se solo non avesse avuto il fetish per la E, allora si sarebbe rifiutata di fare quel compito. Cioè, si poteva chiedere ad un corpo auror di mettersi da parte e far agire degli studenti del primo e del secondo anno? No, per Regina non era qualcosa di concepibile e di conseguenza non fese altro che rimandare la prova pratica finchè non fu per forza il suo turno. Era pur ovvio che non sarebbe mai riuscita a fare qualcosa di eccezionale, ma aveva letto abbastanza sull'argomento da pensare e sperare di sopravvivere. Si aggiustò la giacca, alzò lo sguardo ed il mento verso il docente e si morse il labbro visibilmente preoccupata. Davvero interverrà se ci vede in difficoltà? Chiese in maniera educata, come sempre, ma anche con un tono di preoccupazione. Era ovvio che lei non pensava che davvero fosse intervenuto, se no non avrebbe rimarcato la sua prima parola. Non voleva offenderlo, ne tanto meno sfidarlo, non ne aveva ne il coraggio ne il carattere, voleva solamente che qualcuno gli dicesse che sarebbe tornata viva da qualsiasi posto le stava dando accesso quella passaporta. Si morse il labbro e poi la toccò. Chiuse gli occhi e quando li riaprì desiderò ardentemente di prendere una T, forse la prima della sua vita, e di non aver mai passato quel posto. Si morse appena il labbro e poi un Lumus! uscì dalla sua bocca. Si, era qualcosa che doveva per forza fare, più luce c'era più lei si sarebbe sentita al sicuro, e poi si sarebbe guardata intorno. Silenzio. Sembrava quasi essere in un cimitero e il solo pensiero le diede un brivido dietro la schiena. Poi sentì finalmente qualcosa che non avrebbe mai voluto sentire. Un alito fetido e pesante dietro la sua schiena. Si voltò lentamente, quasi a non voler veramente verificare quanto aveva vicino. Aveva il cuore a mille ed una paura che non si poteva raccontare, ma Regina era una ragazza intelligente e solo quello poteva salvarla. Fece qualche passo indietro con cautela. Alimentes Flames!Per allontanarlo il più possibile. Doveva pensare, non lo avrebbe ucciso, non ne era capace ne di spirito ne tanto meno di forza. Doveva essere solamente furba. Confundus! Aggiunse. E se lo avesse visto davvero confuso, anche se non sembrava poi essere davvero confuso, Regina non si perse d'animo. Sentì i suoni gutturali che aveva descritto poco prima il profesore e trasalì facendo ancora qualche passetto indietro. Senti io non voglio farti del male, ma stammi lontano, o almeno cerca di starmi lontano! Disse poi sentendo dietro di lei una fredda parete. Chiuse appena gli occhi. Pietrificus totalum! Urlò più per paura che per altro. Non lo sapeva che stava per fare quel coso sapeva solamente che voleva andare via da li. Tutto quello non era divertente e lei non voleva essere un auror, per nessuna ragione al mondo. Avrebbe preferito la strada della diplomazia, della medicina anatomica o ancora delle pozioni, ma niente a che vedere con missioni, morti e feriti. Alzò la bacchetta con gli occhi velati dal terrore. Periculum! una scintilla rossa illuminò il cielo. Non le interessava del voto, voleva solamente andare via da quell'inferno e mentre sentiva il goblin avvicinarsi come se stesse guardando un bel piatto succulento, Regina ebbe la freddezza di lanciare un Protego dinanzi a lei. Si, decisamente quella non era la sua materia.
    RevelioGDR



    Rispettando il carattere di Regina, ossia tanto cervello ma poco coraggio, Cerca di affrontare il goblin, ma non sa esattamente cosa fa lui, in quanto presa dalla paura, lancia un periculum per farsi venire a prendere e poi un protego per stare al sicuro. Inizialmente cerca di affrontarlo prima allontanandolo e poi cerca di pietrificarlo.
     
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    Ametrin
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    CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANN
    Non si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!
    30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRIN
    Era in un ritardo pazzesco e mostruoso. Sapeva benissimo che il professor Ensor avrebbe notato ogni suo movimento anche se lei avesse fatto piano e non avrebbe fiatato, ovviamente. Infatti quando entrò in aula, Ensor aveva appena fatto la domanda, ma lei si era trascinanta all'ultimo banco ed aveva deciso di prendere solamente appunti senza dire assolutamente niente. Era inutile parlare, scusarsi o altro. La sua dipendenza dal cibo e poi il suo dover per forza rigettare tutto, la stava veramente uccidendo e la cosa non andava troppo bene. Ma aveva scelta? Si, solo che non aveva nessun genere di amico, era quello il problema. Cercò Adrien tra la classe ma niente. Non c'era. Anche lui l'aveva piantata in asso ed era andato via, si era allontanato completamente da lei. Si strinse nelle spalle cercando di rimanere concentrata sui goblin, sulla forza e la forma che avevano e su tutto quello che il professore stava dicendo. Alla fine era tutto quanto molto interessante, ma quando sentì la parte pratica sorrise appena. Ecco, sua sorella quindi poteva stare tranquillamente li, in giro per Diagon Alley e poteva aiutarla? Insomma davvero li avrebbero mandati insieme ai goblin e basta? E poi se si faceva un gruppo di loro e non arrivavano uno alla volta? Insomma era complicato il tutto per pensare che era una prova per il primo anno. Ecco, adesso come faceva senza le sue amiche? Che poi amiche. Ancora scosse il capo. Odiava quando la sua mente vagava completamente nel nulla e si distraeva in modi pazzeschi. Si morse il labbro e poi si alzò, meglio levarsi subito il piccio ed andare ad affrontare quella situazione che rimanere con se stessa ancora per un altro minuto. Non riuscì a guardare Ensor negli occhi neanche un secondo. Sapeva che lui sapeva che era arrivata molto in ritardo, oddio neanche troppo a dire il vero, ma quello se lo ripeteva per non sentirsi ancora più in colpa della sua stessa esistenza. Comunque, toccò la passaporta senza dire niente e cercando di non tremare sotto lo sguardo attento di tortura. Che poi, perchè lo aveva chiamato così? Insomma non era poi un bellissimo nome da dare, no? Si morse appena il labbro e poi davanti a se solamente una strada lunghissima, penombra, puzza di fogne, e il nulla. Ok! Dimostra a te stessa che hai almeno la metà delle palle che ha tua sorella! Ti prego Cas, fallo per lei se non vuoi farlo per te stessa! Se lo stava dicendo solamente perchè, davvero aveva voglia di dimostrare a se stessa che forse non era poi così tanto un caso perso, che fors era necessario fare un passo avanti rispetto alla sua situazione. Sentì sghignazzare davanti a lei, allora si fermò. Non sapevo che i goblin fossero dei codardi cacasotto! Si, forse stava osando un pò troppo, ma doveva ammettere che non aveva paura perchè pensava che quella era tutta una farsa. Oh povera ragazzina sciocca che davvero credeva che Brian non li avrebbe mai messi davvero in pericolo. Avis!La trasfigurazione le piaceva particolarmente, quindi decise di attaccare il goblin per prima e far apparire uno stormo di uccelli pronti a dar fastidio a quel cosetto verde, che non si perse d'animo e con le mani, e soprattutto con un coltello cercò di lierarsi da tutto questo. Poi, Cassedy, pronta a non scappare per niente al mondo, decise che essere imprudente in quella che per lei era una simulazione era la cosa migliore. Sorrise ma il goblin riuscì a prendergli la caviglia e tirarla a se, facendola cadere. Casedy urlò appena di dolore. Non dovevi per forza farmi male! Anzi, quando il professor Ensor lo saprà... Cumtello! Disse semplicemente prima di schivare appena un colpo, riuscire ad allontanarsi e incollare il tizio al pavimento.EHI! Aggiunse poi cominciando a sospettar che forse, e immaginava davvero che quel forse fosse reale, non lo era poi così tanto. Si alzò in piedi sperando che il suo incanto riuscisse a durare fin quando lei non avesse avuto la soluzione, ma niente. DEPULSO! Fu l'unica cosa che riuscì a dire. Stava combattendo. Era questo che le interessava veramente, era questo che non riusciva a fare per se stessa.
    do it for the aesthetic -- ms. atelophobia
     
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16 replies since 1/12/2022, 17:11   300 views
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