Beast and the beast

J.

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  1. Joshua B. Evans
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    ScaredShallowAracari-size_restricted
    Joshua Benjamin Evans
    Ametrin | 20 anni
    "Respira."
    Una delle spiacevoli e numerose conseguenze del periodo di chiusura totale nei confronti del mondo era costituita dagli attacchi d'ansia.
    Lo avevano avvertito, che sarebbe potuto accadere. Aveva i medicinali e lo psicoterapista gli aveva detto che era tutto nella norma, che non doveva preoccuparsi.
    Era facile crederci quando le pareti non gli si stringevano intorno o quando l'aria non iniziava a venirgli meno.
    Aveva preso una brutta abitudine da quando le crisi avevano avuto inizio. E intendeva smettere, sul serio, ma diventava complicato a soli due giorni dal rientro.
    Aveva camminato per minuti interminabili, tracolla in spalla e passo a cadenza ritmica e veloce, mentre si allontanava dall'istituto che iniziava a stargli stretto. Si detestava per ciò che era diventato e in quegli attimi c'era solo una persona che voleva vedere, solo una ragazza di cui aveva bisogno. Si era guardato intorno, una volta terminate le lezioni e aver scansato un paio di vecchi "amici", sperando di riscontrare dietro le numerose chiome di fuoco che invadevano Hidenstone il volto ben noto di Erin. Aveva immaginato la sua voce, un balsamo per i nervi, lo sguardo accattivante in grado di accendergli qualcosa fin nelle viscere, il contatto con la sua pelle delicata capace di fargli dimenticare qualunque problema...
    In misura del tutto egoistica sperò di trovarla e portarla via da lì. L'idea di farle quella sorpresa era stata stupida e insensata, come poteva essere il tentativo di un tossicodipendente di intraprendere la via dell'astinenza.
    Aveva bisogno della sua droga, e se quella non poteva essere Erin, avrebbe trovato una valida alternativa.

    Alle porte del grande labirinto in cui, da che aveva memoria, si era sempre rifiutato di entrare, tirò fuori ciò che era rimasto del malandato pacchetto di sigarette di quell'estate. Inutile dire che accendersene una con mani tremolanti e date le sue condizioni fosse tutt'altro che una saggia idea, ma non gli importava. La razionalità, in quel particolare frangente, era andata a farsi benedire da un pezzo.
    Aspirò una profonda boccata di nicotina, prima di tossire e rendersi conto della pessima pensata. Il fatto di potersi concentrare su altro però fu un toccasana e aspirò di nuovo, fino a quando il sapore acre del fumo divenne tollerabile e la mente iniziò ad alleggerirsi.
    «Non dovresti fumare, lo sai?»
    Una voce melliflua turbò Josh più del necessario, facendolo trasalire. Si volse convinto della presenza di qualcuno all'ingresso del labirinto, ma non c'era nessuno.
    Si appuntò mentalmente di non guardare più film dell'orrore, neppure su insistenza di Blake.
    «In realtà sono molte le cose che non dovresti fare. Per esempio non dovresti trovarti così vicino all'entrata del labirinto.»
    Se in un primo momento si era convinto di averlo immaginato, a quel punto fu certo del contrario: la rosa di rame e argento posta all'ingresso del cunicolo aveva appena mosso i petali e preso la parola.
    Josh gli si avvicinò talmente tanto da trovarsela a una manciata di centimetri dal volto, osservandola con malcelato interesse.
    «Non così vicino, mio caro ragazzo. Tu puzzi.»
    E, tralasciando l'offesa, l'Ametrin fece un passo indietro. La guardò con insistenza prima di scuotere il capo in un segno di resa.
    «E' conveniente essere mentalmente esauriti in una scuola di magia.»
    Molte cose, in effetti, potevano passare in secondo piano.
    «Parlato» "Pensato" Ascoltato | Scheda | Stat.
    RevelioGDR
     
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8 replies since 4/11/2022, 21:11   140 views
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