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B.B.

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  1. Joshua B. Evans
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    ScaredShallowAracari-size_restricted
    Joshua Benjamin Evans
    Ametrin | 20 anni
    Blake era un ragazzo intelligente, per quanto fuori di testa. Decisamente incorreggibile e difficile da tenere a bada, il più giovane dei fratelli Barnes non era uno sciocco, al contrario era in grado di notare dettagli altrui impossibili da scorgere a occhio nudo da chi, a differenza sua, guardava senza vedere davvero.
    Lo scrutò con attenzione, Blake, inarcando quel sopracciglio che fece percepire a Josh un brivido che lo scosse nel profondo. Se per essere stato via tre anni aveva ricevuto un pugno come affettuoso segno di bentornato, cosa avrebbe dovuto sopportare per essere andato a letto con la ragazza che era stato il grande amore dell'altro? L'unica ad averlo convinto - almeno per un po' - a intraprendere la retta via?
    Deglutì e distolse lo sguardo dal compagno, giusto il tempo necessario a decidere come dirglielo. Era trascorso tanto tempo, ormai i due ragazzi si erano lasciati e Blake era consapevole di essere stato un gran pezzo di merda con Lilith, motivo per cui non avrebbe avuto il coraggio di rinfacciarle niente... quanto a lui? Per un momento Josh sperò vivamente che le segrete d Hidenstone fossero state sigillate in eterno, perché altrimenti si sarebbe trovato a distanza di una decina di minuti appeso per i pollici, pronto ad essere torturato dal Prefetto maschile dei Black Opal.
    E con ogni probabilità anche dal femminile.
    Dopo aver preso coraggio e aver appurato che, taciuto in quell'istante, quel segreto sarebbe divenuto insostenibile, si decise a raccontargli tutto.
    «Sul serio non lo sai?»
    Tastò ancora un po' il terreno, prima di rendersi conto di essere stato più discreto di quanto avesse immaginato. Non aveva mai pensato di nascondergli alcunché, voleva solo evitare che Lilith finisse nei casini e, onestamente, una sola rissa con Blake Barnes era stata sufficiente.
    «Cristo santo...» imprecò passandosi entrambe le mani sul viso, come nel tentativo di svegliarsi da quell'incubo di cattivo gusto.
    Poi, sbuffando aria dalle narici con fare nervoso, volse lo sguardo di ghiaccio sul volto dell'altro ed esalò tutta la verità nel modo più crudo possibile.
    «Blake, io e Lilith siamo andati a letto insieme.»
    Si sarebbe complimentato con se stesso, se non si fosse rivelato necessario quanto impellente andare a precisare un dettaglio fondamentale prima che l'altro decidesse di usare le mani, e non nel senso malizioso del termine.
    «Prima che si mettesse con te naturalmente, non pensare male.» Dichiarò aggrottando la fronte e, per essere certi, allontanando di poco il proprio viso da quello dell'altro.
    «Ora che è tornata single e "si diverte" non so quanto convenga che pianga sulla mia spalla.»
    Affermò facendo spallucce.
    Attese in silenzio e immobile. Sapeva di non meritare una scenata da parte dell'altro, ma in quel periodo avrebbe accettato qualunque cosa pur di tornare alla normalità. Una verità a cui avrebbe evitato di dar voce.
    «Eccolo il mio legame.» Commentò secco, con un sospiro e abbassando le palpebre sugli occhi stanchi, lasciando cadere il capo all'indietro. «Credimi, ultimamente mi sembra di dire e fare solo cose sbagliate.»
    E, per fortuna, non aveva ancora incontrato Jesse né Elisabeth. A quel punto sì che ci sarebbe stato da ridere.
    Non poteva neppure immaginare cosa Blake gli stesse nascondendo. Non poteva pensare a lui e a Elisabeth in approcci diversi da quelli che c'erano effettivamente stati per anni, dunque non lo fece. Lasciò correre, lasciò che il Destino seguisse il suo corso.
    «Fammi un favore.»
    Commentò infine, dopo attimi di silenzio infiniti eventualmente interrotti solo dall'altro. Si volse verso di lui un'ultima volta, chiedendogli anche con lo sguardo di fargli un'unica concessione. Non gli aveva mai chiesto niente, neppure una volta. Non pretendeva che Blake capisse come si sentiva nei confronti di quei due, perché Jess e Liz andavano al di là di una semplice amicizia. Blake, Lilith, Jessica e chiunque lui avesse definito amico in passato erano persone a cui Josh teneva immensamente, ma a loro non aveva fatto il male che aveva involontariamente commesso nei confronti di due persone che, al contrario, avevano bisogno dell'esatto opposto di ciò che era lui.
    «Lascia che sia io a parlare a Liz e Jess.»
    Del fatto che fosse tornato, del fatto che non li avesse dimenticati ma che tutti loro, chi in un modo chi in un altro, fossero andati avanti. E quella strada avrebbero dovuto percorrere.
    RevelioGDR
     
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9 replies since 3/11/2022, 15:53   164 views
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