Coming back

B.B.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Joshua B. Evans
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    ScaredShallowAracari-size_restricted
    Joshua Benjamin Evans
    Ametrin | 20 anni
    Lo scorrere del tempo dicono sia relativo. Le ore, i minuti e i secondi si susseguono con velocità misurabile ma differentemente percepibile a seconda delle emozioni che coinvolgono la persona interessata in quel medesimo istante.
    Respirava a fatica, quasi come se le sue, di emozioni, avessero deciso di giocargli brutti scherzi.
    Erano trascorsi tre anni dall'ultima volta che aveva messo piede in quella scuola - mese più, mese meno - e, a costo di apparire incredibilmente scontato persino a se stesso, si disse che molte cose erano cambiate. Si era guardato intorno per l'intera ora precedente, cercando di ricordare dove si trovasse la Sala Comune degli Ametrin, la cucina e le aule delle materie che avrebbe dovuto iniziare a seguire quell'anno.
    Non era così che aveva immaginato di tornare. Ma era forse meglio dire che per un momento aveva immaginato di non tornare affatto.
    Ignorò le rare occhiate incerte che si soffermavano sulla sua figura, ingoiando quel boccone amaro che sapeva di ciò che si era perso in quegli anni.
    Era cresciuto dall'ultima volta che aveva sondato quei gradini, ma decisamente meno allenato. Arrivò in cima alla torre col fiatone e si costrinse a fermarsi un momento, la schiena poggiata contro la parete e le palpebre socchiuse.
    Non voleva ammetterlo neppure a se stesso, ma non erano rare le volte in cui si domandava se avesse fatto bene a tornare così presto.
    A costo di non dar ragione a quel barlume di discernimento che di tanto in tanto faceva capolino in quell'animo contorto, ignorò l'irrazionale timore ed entrò nell'Osservatorio. Il silenzio che lo accolse gli fece scivolare di dosso le opprimenti sensazioni che gli avevano reso difficile persino mettere in linea sequenziale le idee e il freddo che lo avvolse sembrò dargli modo di riprendere a camminare lì fin dove era arrivato.
    Si avvicinò alla balaustra e respirò a pieni polmoni l'aria di quel tramonto, lasciando da parte i pensieri che lo tenevano imprigionato nella nostalgia, alimentata dalla consapevolezza che quella stessa sera tutti avrebbero saputo del suo ritorno.
    Tre anni erano lunghi da dimenticare, ma sembravano esserlo ancor di più i volti che tormentavano i suoi sogni da quando aveva saputo di poter partire alla volta di Hidenstone.
    Una chioma scura gli accarezzava la pelle, mentre due iridi gelide solo di nome lo scrutavano fin dentro l'anima.
    Chiuse gli occhi e si passò una mano tra i capelli in un gesto nervoso.
    Il suo stesso tocco, rude e inconsapevole, su un corpo che non pensava di poter desiderare.
    Gli erano mancati, fingere che non fosse stato così gli era servito a ben poco. Ma il tempo passa e la lontananza aiuta a dimenticare.
    Erin lo aveva aiutato a dimenticare.
    Lanciando uno sguardo di fronte a sé intravide per un momento il fantasma di un falco. E nel domandarsi dove si fosse cacciata la rossa non poté non pensare, tracciando sulle proprie labbra l'ombra di un sorriso, che forse non proprio tutto era destinato a cambiare.
    «Parlato» "Pensato" Ascoltato | Scheda | Stat.
    RevelioGDR
     
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Black Opal

    Group
    Black Opal
    Posts
    1,584
    Reputation
    +1,206
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    img
    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Blake non aveva mai avuto veramente degli amici. Aveva sempre avuto un sacco di persone intorno perchè era un ragazzo di per se popolare, uno che non riusciva a non passare inosservato e farsi i fatti suoi. Blake era esplosivo di natura, era uno che riusciva seriamente a rimanere al posto suo. Anche quando pensava di farlo riusciva a fare qualcosa di eclatante. Era incredibile come la sua sola presenza suscitasse caos. Era fatto in quel modo e gli unici veri amici che aveva avuto nella sua vita, erano Joshua Evans e Jesse Lighthouse. Il primo era sparito nel nulla senza una spiegazione, senza davvero riuscire a dargli neanche un cazzotto per farlo stare male, Jesse era diventato il parabatai di un altro e Blake aveva pensato davvero che a quel punto come l'amore, l'amicizia non esisteva. Amava Jesse più di qualsiasi persona al mondo, sarebbe morto per lui ed avrebbe ucciso per lui, ma per quanto Blake volesse negarlo al mondo, Jesse apparteneva ad un altro. Blake non era uno stupido, non era uno che non riconosceva le cose quando le vedeva ed il fatto di avere solamente amiche femmine, a cui voleva si bene, ma che non potevano essere davvero come un fratello, era indicativo: non poteva essere davvero legato a loro perchè per quanto lo fosse stato, non la pensavano mai allo stesso modo. Quella mattina una ragazza del terzo anno aveva deciso di fare del pettegolezzo, un "no, dai! Non conosci Joshua? Andato via al secondo anno! Pare che sia tornato, era amico di Barnes!", Blake voleva morire. No, non era possibile, Joshua non era tornato, e se lo avesse fatto come cazzo gli era venuto in mente di non palesarsi a lui? Scosse il capo. Non era possibile, Evans non era li e lui...Mentre pensava a tutto quello vide una figura con i capelli corti, chiaramente con la divisa degli ametrin e con un passo incofndbile. Sgranò gli occhi e cercò di raggiungerlo, ma quando vide dove si stava dirigendo gli si gelò il sangue. Di tanti posti proprio all'osservatorio doveva andare? Fece un respiro profondo, lo perse completamente e per un secondo decise che si stava facendo sugestionando da quelle chiacchiere stupide di corridoio. Ma non ce la faceva, era come san tommaso, quindi fece un respiro profondo, si mise nelle mani della su afatina Sambuca e arrivò fino in cima alla torre, spalancò la porta e lo vide. TU, brutto figlio di puttana. No, se Joshua si aspettava parole diverse da Blake allora non si ricordava com'era l'amico. Arrivò ad un passo da lui, davvero, voleva prenderlo a cazzotti fino a farlo svenire davvero, ma una volta li davanti dopo una piccola spintarella, lo abbracciò. Non era mai stato così felice di vedere qualcuno nella sua vita. Lo strinse a se, poi si allontanò e gli diede un cazzotto. Quello se lo meritava. non troppo forte, ma forse se lo sarebbe comunque ricordato. Blake era cresciuto, ma su certe cose non sarebbe mai cambiato. Non voleva fargli male, ma era stato puro istinto. Emozioni che si stavano completamente soprapponendo nella sua mente, lo stavano rendendo ancora più istabile. Blake che non sapeva gestire ne la sua rabbia ne tanto meno le sue emozioni belle, quell'adrenalina che gli scorreva nelle vene ed in ogni fibra muscolare erano il frutto di quel cazotto in pieno viso dado al suo amico. Quello che forse, tra tutti, reputava davvero un amico e lo aveva abbadonanto. Ecco, si, era esattamente così che si sentiva. Abbandonato e Blake era una prima donna, era la settima essenza dell'egoismo, egocentrismo ed era egoriferito, sfiorava il narcisismo ed il complesso di onnipotenza e Joshua lo aveva abbadonanto. Come si era permesso? E perchè lo aveva fatto? E perchè tornando non lo aveva cercato? E soprattutto, cosa cazzo ci faceva sulla torre di astronomia da solo? Non ti devi mica buttare? Chiese poi dando vita al suo ultimo pensiero. Gli era mancato e forse, quel pugno era stata la dimostrazione d'affetto più grande che Blake Barnes avesse mai dato ad un suo amico.

    RevelioGDR
     
    .
  3. Joshua B. Evans
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    ScaredShallowAracari-size_restricted
    Joshua Benjamin Evans
    Ametrin | 20 anni
    Non aveva mai riflettuto su chi fossero stati i suoi veri amici all'interno di quella scuola.
    Ne aveva combinate così tante che la gente non poteva crederci, in fondo Joshua Benjamin Evans era l'apoteosi del bravo ragazzo, nessuno poteva sognarsi che fosse andato a letto con la storica ragazza del tipo che lo considerava uno dei propri migliori amici.
    Ma andiamo per gradi.
    Josh era immerso nei propri pensieri, reduce da una prima giornata di scuola e insofferente all'idea di essere tornato almeno quanto era felice di averlo fatto. Sensazioni contrastanti alimentavano il suo essere in quel momento, e non poteva apparire persona migliore di Blake per fargli comprendere che "l'Inferno sceso in terra" non fosse solo un modo di dire.
    Si voltò con un sobbalzo a quella brusca interruzione di pensieri, e la voce di Barnes gli arrivò alle orecchie prima ancora che i suoi lineamenti si delineassero alla vista di Josh, il quale sbatté le palpebre un paio di volte, prima di riuscire a rimettere tutti i pezzi in ordine e a rivolgere al vecchio amico un sorriso.
    Il primo, forse, che risultava sincero.
    «Ehi Blake! Grazie dell'interessamento, sto molto meglio. E tu come te la passi?»
    Provocare Blake Barnes in quei momenti era la cosa più insensata da fare, ma il loro rapporto non aveva mai avuto niente di sensato e questa era una delle poche cose che Josh ricordava ancora perfettamente. Uno dei pochi capi saldi del momento.
    Lo vide avvicinarsi con una furia che gli fece sollevare gli occhi al cielo. Sapeva che avrebbe ottenuto la minaccia di un pugno, ma sperò che rimanesse tale. E infatti si ritrovò a farsi spezzare il fiato in un abbraccio che anni prima era stato lui a dare all'altro, in un connubio di emozioni contrastanti che, a differenza di allora, chi ricevette si ritrovò a ricambiare senza mezzi termini.
    L'espressione di Josh si ammorbidì e qualcosa all'altezza del cuore si scaldò inevitabilmente. Blake Barnes gli aveva appena regalato il primo "bentornato" in un posto che per lui aveva significato così tanto in passato.
    Assurdo, eh?
    Strinse le braccia intorno all'amico e non disse altro, nascondendo appena lo sguardo contro la sua spalla. Non ebbe idea di quanto tempo trascorse in quel momento che nessuno dei due avrebbe rivelato al resto del mondo, ma quando si staccarono il bruno tentò di ritrovare la forza che gli avrebbe impedito di svelare all'altro ciò che gli rendeva difficile quel ritorno inaspettato.
    E poi un cazzotto.
    «Cazzo, Barnes! Sei un bipolare di merda!»
    Era bello tornare a casa.
    Si portò una mano sulla faccia e con l'altra spinse il compagno lontano da sé. Per quanto volesse usare la scusa del proprio malore per farlo sentire in colpa, sapeva in fondo di meritare quella reazione.
    Alla domanda del Black Opal, Josh inarcò un sopracciglio.
    «Sarei tornato a Hidenstone solo per ammazzarmi? Ma ti senti quando parli?»
    Roteò gli occhi al cielo e scosse il capo. A modo loro, quei due erano decisamente contenti di vedersi.
    «Parlato» "Pensato" Ascoltato | Scheda | Stat.
    RevelioGDR
     
    .
  4.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Black Opal

    Group
    Black Opal
    Posts
    1,584
    Reputation
    +1,206
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    img
    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Che Blake fosse una persona bipolare era risaputo a molti, forse lo sapevano tutti tranne lui stesso, ma il punto non era del tutto quello. Blake voleva bene, veramente bene, a poche persone. Joshua rientrava in quella min cerchia. poteva essere popolare, il suo nome notorio, poteva sembrare che avesse tremila persone nel cuore ma non era per niente così. Il fatto era che da quando lui se ne era andato, in quel castello maledetto, erano successe così tante cose che Blake non avrebbe saputo da dove cominciare. Quel sogghignetto sulle labbra dell'altro erano qualcosa che gli era mancato, e solamente adesso che sentiva la sua voce fastidiosa arrivare alle sue orecchie, se ne rendeva conto. Che poi perchè se ne era andato? Mica lo aveva capito, e magari bisognava spiegare a Blake Barnes che non è che non lo aveva capito, il fatto era che non lo aveva mai chiesto. Stai mentendo, hai una brutta cera!Rispose prima di incatenarsi in quell'abbraccio. Ecco qualcosa che non dava tanto alla leggera e che non condivideva con tutti. Era iù facile che si pomiciava una sconosciuta che dava un abbraccio a qualcuno. L'unico che davvero si prendeva i suoi abbracci semi spontanei era proprio Jesse. Ma con lui era completamente diverso. Adesso il fatto che avesse sentito la sua mancanza e che se ne fosse reso conto non voleva dire assolutamente niente. Evans doveva pagare quello che aveva fatto ed andarsene senza dargli la possibilità neanche di salutarlo o di parlare era qualcosa che si, si doveva ASSOLUTAMENTE pagare, ed ecco perchè gli arrivò un pugno dritto dritto in faccia. Quando l'ametrin lo allontanò, Blake sogghignò appena. No no no... di merda proprio no. A quanto pare mi definiscono un bipolare con il dramma! Quindi aggiornati! Rispose poi sospirando e sedendosi per terra. Le altezze erano qualcosa proprio che non soffriva e sopportava. Lo guardò e rise per quello che disse. Certo che tornare ad Hidenstone al quarto anno non è stata un'idea geniale. Ma la vera domanda è: perchè te ne sei adato? E soprattutto come cazzo ti è venuto in mente di non dirmelo?Non che lui l'avesse cercato, ma lui era Blake Barnes e non cercava proprio nessuno, specialmente quando nessuno lo metteva al corrente della propria fuga. Prese una sigaretta e l'accese. Ecco il vero bello di essereun prefetto.

    RevelioGDR
     
    .
  5. Joshua B. Evans
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    ScaredShallowAracari-size_restricted
    Joshua Benjamin Evans
    Ametrin | 20 anni
    Non aveva mai pensato di raccontare qualcosa di sé a Blake Barnes in passato, anzi, a dirla tutta gli veniva difficile persino capire il perché in quel momento lo stesse abbracciando. Era stata una reazione spontanea quella del Black Opal, naturale in un certo senso, come quella che aveva avuto Josh tempo addietro con lui, quando aveva saputo di Lilith.
    Lilith...
    Si domandò come stesse, se l'era chiesto spesso in quegli anni, e non poté fare a meno di domandarsi anche se quei due stessero ancora insieme. Aveva talmente tante domande e bisogno di ricevere altrettante risposte che decise di prendersela con calma, puntando a Blake come il migliore fra le zabette di Hidenstone.
    Lo vide sedersi e fece altrettanto, lo osservò accendersi una sigaretta e solo allora notò la spilla brillare sul suo petto. Un sorriso andò a delineare le sue labbra mentre scuoteva il capo.
    «Blake Barnes Prefetto... c'è davvero qualcosa di sbagliato in questo mondo.»
    E, così dicendo, si concesse quei brevi attimi di riflessione prima di prendere una decisione che avrebbe potuto cambiare il suo rapporto con quel ragazzo e sancire un'amicizia che valesse la pena di esistere o, al contrario, una conoscenza destinata a finire nel dimenticatoio.
    «Immagino che a distanza di quasi cinque anni da quando ti conosco, potrei raccontarti la verità.»
    Si schiarì la voce e poggiò la schiena contro il parapetto in pietra, puntando davanti a sé lo sguardo glaciale prima di iniziare a raccontare qualcosa di sé. Era da molto tempo che non lo faceva.
    «Lupus Eritematoso Sistemico.» Iniziò, stando bene attento a non guardare il compagno. «Patologia autoimmune che colpisce uno o più organi.»
    Era più complicato di così, ma decise di essere soddisfatto di se stesso. Finse di non notare come le dita della mano destra storcevano la manica della divisa, su cui scaricò lo stress del momento.
    «La percentuale di sopravvivenza oltre i cinque anni dalla diagnosi è il cento percento. Me lo hanno diagnosticato da bambino e, per quanto non sempre sia mortale, ci sono dei periodi in cui non riesco a gestirla al meglio.»
    Sorrise, teso, mentre abbassava lo sguardo sulle proprie mani e si stringeva tra le spalle.
    «Ero peggiorato.»
    La mancina andò a infilare le dita tra le ciocche dei capelli, rendendo ancor più disordinata la zazzera castana impossibile da domare. Solo allora, quando sentì di aver detto tutto il necessario, sollevò lo sguardo verso Blake e incastonò le proprie iridi in quelle più scure dell'altro.
    «Adesso sembra andare meglio.» Con tutte le conseguenze del caso, si disse. «Ti saresti impietosito e non mi andava.»
    Altra scrollata di spalle, mentre si schiariva la voce e voltava appena il busto verso di lui. L'espressione del volto si ammorbidì e la tensione andò ad alleggerirsi, indice che si era spinto fin troppo oltre con le confessioni. A quel punto desiderava sapere tutto ciò che per anni si era domandato senza mai poter avere risposta.
    «E ora, se non ti dispiace, vorrei sapere tutto quel che mi sono perso in questi tre anni.»
    Si mise comodo e lo guardò inarcando un sopracciglio, resistendo alla tentazione di fargli nomi specifici e, nel caso, di raccontargli segreti che non gli aveva mai svelato.
    RevelioGDR
     
    .
  6.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Black Opal

    Group
    Black Opal
    Posts
    1,584
    Reputation
    +1,206
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    img
    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Per Blake una confessione di un amico valeva più di ogni amore provato per delle ragazze. Per Blake l'amicizia valeva molto più dell'amore e la lealtà per un amico era al di sopra di tutto. Lo aveva dimostrato a Jesse, lo aveva dimostrato a Jessica stessa, anche se con questa c'erano delle cose che non tanto quadravano, lo aveva dimostrato a Mia. Ecco si, forse Jesse era l'unica persona che non era mai andata via dalla sua vita e che se fosse uscito senza dire niente, Blake ne sarebbe rimasto ucciso, ma comunque l'abbraccio era stato dato, il cazzotto anche, adesso non rimaneva che sentire, come una persona normale quale era la sua verità. Sogghignò guardandosi la spilla. Questa è la mia punizione. Rispose seriamente. Perchè tutti pensavano che era una benedizione quella spilla? Perchè tutti pensavano che Victoria gli avesse dato un premio? Si era data solamente un altro motivo per sbatterlo fuori alla prima occasione. Blake la viveva come una prigione d'orata e sapeva anche che era esattamente in quel modo. Sospirò stringendosi nelle spalle e cominciò a fumare. Quello che disse Joshua, comunque lo fece rimanere ancora più male. E se Jesse avesse saputo di quella cosa e non glielo aveva mai detto? Beh, si era dimostrato solamente un buon amico per Joshua. Si mise seduto meglio cercando di registrare tutto quello che stava dicendo. Quindi era malato e non voleva essere compatito. Sogghignò quando concluse in maniera sbrigativa. Dopo questa non mi sono pentito per niente di quel cazzotto. Era un modo per dirgli che no, lui non si sarebbe mai impietosito ne tanto meno lo avrebbe guardato con occhi diversi. Blake conosceva la sofferenza più di qualsiasi altra persona. Li dentro nessuno conosceva davvero la sua storia. Si era aperto davvero con Mia solamente dopo 5 anni e solamente perchè lo sfiato della sua pentola a pressione si era rotto e se non parlava con qualcuno sarebbe esploso, e questa volta non in maniera figurata. Quindi se ne era andato perchè era peggiorato e perchè non voleva che i suoi amici lo vedessero in un determinato modo. Blake fece un altro tiro di sigaretta e poi i suoi occhi azzurri cielo si fermarono su quelli scuri di lui. Assurdo pensare che tu non abbia neanche provato a spiegare la situazione, a nessuno di noi. Liz? Jesse? Lilith? Potevi parlare con ognuno di loro, ma hai preferito girare i tacchi ed andare via. Sei un codardo Evans. Non si era messo in quell'elenco perchè la sua presenza improvvisa, esattamente come la sua scomparsa improvvisa aveva fatto più male a loro che a lui. Lui sapeva tenere il dolore a bada, lui sapeva come si gestivano quelle cose, era cresciuto davvero, sapeva esattamente come sarebbero andate le cose, che avrebbe smaltito tutto dando cazzotti ad un sacco. Ma loro tre? Come avrebbero fatto? Una lettera, un biglietto, ma anche una mandata affanculo di gruppo. Penso che se la meritavano tutti e tre. In particolar modo Jesse. Si, e da li si poteva capire tra tutti chi avrebbe sempre scelto Blake. Altro tiro di sigaretta. poi Sentì le sue parole successive. Da cosa doveva cominciare. Cominciamo dalle basi: Jesse è fidanzato con Adamas, nonostante TU, brutto stronzo gli abbia fatto un male cane, spero che ti dia anche lui un cazzotto anche se è più sicuro che si mettea scodinzolare a quattro zampe. Liz...Lei ha cominciato una relazione malzana con Cameron Coeh. Dioptase, una brutta copia di un ribelle, ma stava con Mia, e a quanto pare Liz ha preso quello che reclamava, un pò come fa sempre, ed anche qui tu sei stato un maestro importante. L'unica cosa che non era cambiata per niente era che era stronzo, diretto e schietto. Ma in fondo stava dicendo quello che lui voleva sapere, no? E... io e Lilith ci siamo lasciati. Definitivamente perchè io l'ho tradita con Jessica, quindi è successo un casino, ma poi ci siamo riavvicinati, ma alla fine niente. Non riesco a starci più come prima. Lei è fantastica e forse ha bisogno di un amico come te più di ogni altra cosa al mondo, ma non stiamo più insieme! Ecco, forse il quadro non era proprio preciso, ma ecco, ci poteva stare!

    RevelioGDR
     
    .
  7. Joshua B. Evans
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    ScaredShallowAracari-size_restricted
    Joshua Benjamin Evans
    Ametrin | 20 anni
    Blake non lo avrebbe compatito. Forse era vero. Eppure ai tempi i due non avevano esattamente un rapporto idilliaco.
    Josh si era dedicato a pensare un paio di volte a cosa avrebbe comportato fermarsi un po' più di quel primo anno. Il legame con Blake ai tempi non lo si poteva neppure definire tale, ma l'inglese era piuttosto convinto che ci avrebbero ricavato qualcosa, se solo ne avessero avuto il tempo. Certo, si disse, prima avrebbero dovuto chiarire un paio di questioni che, al solo sentire il nome di Lilith, per un attimo credette fossero già state confessate da tempo da chi di dovere.
    «Forse non hai colto.»
    Chiarì con voce tesa quando il Black Opal iniziò a sentenziare com'era solito fare.
    «Non ho scelto io.»
    Perentorio, sollevò lo sguardo verso l'altro per fissarlo negli occhi. Blake gli piaceva, in fondo lo aveva sempre saputo, ma non aveva mai tollerato il suo modo di giudicare chiunque gli stesse davanti. Tre anni fa erano solo dei ragazzini, poteva accettare - e lo aveva fatto - tante cose, ma erano cresciuti ormai e Barnes avrebbe dovuto scavare un po' più a fondo.
    «Allora le persone più importanti per me qui dentro erano Jesse ed Elisabeth.» E con ogni probabilità lo erano ancora. «Sapevano delle mie condizioni, ma non della gravità.»
    In altre parole era stato improvviso, dal giorno alla notte. L'infermiere Maeve aveva dovuto spedirlo d'urgenza all'ospedale più vicino e da lì si era decretato di doverlo mandare a casa a mo' di pacco postale per affrontare terapie su terapie, qualcosa che gli faceva venire ancora il voltastomaco a pensarci. L'unica sua reale colpa era stata non avvertire nessuno: non un messaggio, non una chiamata, il nulla più assoluto.
    Aveva pensato che avrebbero potuto capirlo o immaginarlo, che le voci sarebbero girate prima o poi, ma era evidente che nessuno aveva collegato e questo gli fece comprendere quanto poco si fosse fatto conoscere. E la verità assoluta era il suo bisogno di non dover subire anche il dolore degli altri, oltre al proprio e quello della sua famiglia.
    Abbassò lo sguardo sulle mani posate in grembo, mentre rifletteva sull'eventualità di porre rimedio a quell'errore di anni prima.
    Non aveva ancora una risposta al riguardo.
    Ascoltò le novità concentrandosi sulle due persone che per lui contavano qualcosa, ma era talmente tutto confuso che Josh decise di focalizzarsi su ciò che al ragazzo che aveva di fronte importava di più. Ignorò i commenti di sottofondo dell'altro, ormai aveva capito come fosse fatto Blake e se aveva intenzione di accettarlo avrebbe dovuto iniziare da subito. Fino a che la pazienza glielo avesse concesso.
    «Mi dispiace. Per te e Lilith.»
    A quel punto, si disse, tanto valeva sondare il terreno. Non aveva alcuna intenzione di nascondergli nulla data l'accoglienza del bruno.
    «Perché pensi che le serva io?» Aveva il timore di andare avanti, realmente inconsapevole di cosa l'altro sapesse di loro due.
    «Insomma, sì, siamo amici, ma come potrei esserlo con qualunque altra ragazza.» Attese un altro momento. Si avvicinò di poco, poggiando la mano sul pavimento e guardandolo bene negli occhi affinché l'altro capisse. «Blake... io non sono esattamente un amico per le ragazze. Ad eccezione di Jessica, forse.»
    Eppure, insomma, lo aveva conosciuto a sufficienza da sapere che difficilmente riusciva a trattenersi se una gli si gettava addosso. E con Lilith, prima ancora che arrivasse lui, c'era stato un flirt durato parecchio.
    «E comunque parli tanto, ma sei davvero un coglione. Come ti è venuto in mente di tradirla con lei?»
    RevelioGDR
     
    .
  8.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Black Opal

    Group
    Black Opal
    Posts
    1,584
    Reputation
    +1,206
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    img
    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Aveva colto, ma come tutti, anche Blake aveva la sua arma di difesa, anche Blake cercava di non crollare ogni volta che qualcuno se ne andava. Perchè era sempre così, lui rimaneva per tutti ma gli altri andavano via. Sapeva di essere una persona complessa, sapeva di non essere proprio l'amico perfetto e soprattutto sapeva perfettamente che a volte esagerava, sia nei modi che con le parole. Sapeva anche che commentare ogni cosa che diceva era da stronzi e che stava aggiungendo confusione e dolore in una persona che già ne aveva subito tanto e ne stava subendo ancora. Era tornato dopo anni e la scuola ed i suoi amici, le persone che amava, erano cambiate, in un certo senso erano andate avanti. Si sentiva uno stronzo e sapeva di esserlo, ma, in un certo senso, non poteva farne ammeno. Si era aperto con lui, si era divertito tantissimo, aveva seriamente creduto di aver trovato un amico, per poi scoprire che era malato e lui era unico a non saperlo. Certo, tre anni prima, Blake non avrebbe mai ragionato in quel modo, e comunque non lo reputava un amicone, fino a quando non gli era mancato, ma quello non era del tutto importante. Stavano costruendo qualcosa, lui si fidava di Joshua, lasciandogli addirittura Jesse tra le mani. Si, aveva una visione tutta sua della questione e forse doveva anche mettere al corrente l'altro, ma non era quello il momento. Sospirò alle sue parole e lasciò cadere vari discorsi. Tutto troppo insieme non si poteva fare e comunque doveva ancora metabolizzare il tutto. Era chiaro che la notizia lo aveva sconvolto, ma era altrettanto chiaro che, come non piaceva a lui leggere la compassione negli occhi degli altri quando sapevano che suo padre lo picchiava fino a fargli esalare quasi l'ultimo respiro, allora lui non la donava agli altri pensando che quello che si applicava per lui, si applicava per tutti. Non c'era niente di più sbagliato, ma per Blake la sua realtà era quella di tutti, perchè era l'unica che conosceva e soprattutto l'unica che sapeva applicare. Aaron aveva combattuto il dolore di Blake rendendolo stronzo e forte, lui applicava quella regola a tutti. Quando vedeva che qualcuno soffriva allora faceva ancora di più lo stronzo per farlo reagire. Ma non funzionava per tutti. Comunque quello sguardo non era promettente parlando di Lilith. A me non dispiace. La Clarke è una donna forte. Ostinata, innamorata di me fino allo stremo, ma anche lei si concede i suoi divertimenti. Rispose seriamente prima di alzare un sopracciglio indagatore. Devi dirmi qualcosa che stai cercando di capire? Chiese poi vedendolo avvicinarsi. Forse non voleva veramente saperlo, ma non era nella condizione di fare assolutamente niente, quindi, forse era l'unico momento che avesse Joashua per dirlo. Sai cosa ha passato, sei una persona che dice sempre la cosa giusta e sa stare vicino agli altri. Per quanto tu non sia perfetto, avete sempre avuto un legame. Blake non era stupido. Sapeva che dopo tutto quello che era successo con Naga i due si erano visti e comunque Lilith si era avvicinato a lui. Non aveva idea del loro flert, nel suo primo anno non aveva mai notato la riccia, almeno nel primo semestre, di conseguenza non poteva dire niente. Ignorò volutamente che le persone più importanti per lui li dentro erano Jesse ed Liz, sia perchè era geloso di Jesse, sia perchè lui e Liz avevano giocato un pò troppo. Ma una cosa alla volta. Insomma una notizia da digerire alla volta, no?

    RevelioGDR
     
    .
  9. Joshua B. Evans
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    ScaredShallowAracari-size_restricted
    Joshua Benjamin Evans
    Ametrin | 20 anni
    Blake era un ragazzo intelligente, per quanto fuori di testa. Decisamente incorreggibile e difficile da tenere a bada, il più giovane dei fratelli Barnes non era uno sciocco, al contrario era in grado di notare dettagli altrui impossibili da scorgere a occhio nudo da chi, a differenza sua, guardava senza vedere davvero.
    Lo scrutò con attenzione, Blake, inarcando quel sopracciglio che fece percepire a Josh un brivido che lo scosse nel profondo. Se per essere stato via tre anni aveva ricevuto un pugno come affettuoso segno di bentornato, cosa avrebbe dovuto sopportare per essere andato a letto con la ragazza che era stato il grande amore dell'altro? L'unica ad averlo convinto - almeno per un po' - a intraprendere la retta via?
    Deglutì e distolse lo sguardo dal compagno, giusto il tempo necessario a decidere come dirglielo. Era trascorso tanto tempo, ormai i due ragazzi si erano lasciati e Blake era consapevole di essere stato un gran pezzo di merda con Lilith, motivo per cui non avrebbe avuto il coraggio di rinfacciarle niente... quanto a lui? Per un momento Josh sperò vivamente che le segrete d Hidenstone fossero state sigillate in eterno, perché altrimenti si sarebbe trovato a distanza di una decina di minuti appeso per i pollici, pronto ad essere torturato dal Prefetto maschile dei Black Opal.
    E con ogni probabilità anche dal femminile.
    Dopo aver preso coraggio e aver appurato che, taciuto in quell'istante, quel segreto sarebbe divenuto insostenibile, si decise a raccontargli tutto.
    «Sul serio non lo sai?»
    Tastò ancora un po' il terreno, prima di rendersi conto di essere stato più discreto di quanto avesse immaginato. Non aveva mai pensato di nascondergli alcunché, voleva solo evitare che Lilith finisse nei casini e, onestamente, una sola rissa con Blake Barnes era stata sufficiente.
    «Cristo santo...» imprecò passandosi entrambe le mani sul viso, come nel tentativo di svegliarsi da quell'incubo di cattivo gusto.
    Poi, sbuffando aria dalle narici con fare nervoso, volse lo sguardo di ghiaccio sul volto dell'altro ed esalò tutta la verità nel modo più crudo possibile.
    «Blake, io e Lilith siamo andati a letto insieme.»
    Si sarebbe complimentato con se stesso, se non si fosse rivelato necessario quanto impellente andare a precisare un dettaglio fondamentale prima che l'altro decidesse di usare le mani, e non nel senso malizioso del termine.
    «Prima che si mettesse con te naturalmente, non pensare male.» Dichiarò aggrottando la fronte e, per essere certi, allontanando di poco il proprio viso da quello dell'altro.
    «Ora che è tornata single e "si diverte" non so quanto convenga che pianga sulla mia spalla.»
    Affermò facendo spallucce.
    Attese in silenzio e immobile. Sapeva di non meritare una scenata da parte dell'altro, ma in quel periodo avrebbe accettato qualunque cosa pur di tornare alla normalità. Una verità a cui avrebbe evitato di dar voce.
    «Eccolo il mio legame.» Commentò secco, con un sospiro e abbassando le palpebre sugli occhi stanchi, lasciando cadere il capo all'indietro. «Credimi, ultimamente mi sembra di dire e fare solo cose sbagliate.»
    E, per fortuna, non aveva ancora incontrato Jesse né Elisabeth. A quel punto sì che ci sarebbe stato da ridere.
    Non poteva neppure immaginare cosa Blake gli stesse nascondendo. Non poteva pensare a lui e a Elisabeth in approcci diversi da quelli che c'erano effettivamente stati per anni, dunque non lo fece. Lasciò correre, lasciò che il Destino seguisse il suo corso.
    «Fammi un favore.»
    Commentò infine, dopo attimi di silenzio infiniti eventualmente interrotti solo dall'altro. Si volse verso di lui un'ultima volta, chiedendogli anche con lo sguardo di fargli un'unica concessione. Non gli aveva mai chiesto niente, neppure una volta. Non pretendeva che Blake capisse come si sentiva nei confronti di quei due, perché Jess e Liz andavano al di là di una semplice amicizia. Blake, Lilith, Jessica e chiunque lui avesse definito amico in passato erano persone a cui Josh teneva immensamente, ma a loro non aveva fatto il male che aveva involontariamente commesso nei confronti di due persone che, al contrario, avevano bisogno dell'esatto opposto di ciò che era lui.
    «Lascia che sia io a parlare a Liz e Jess.»
    Del fatto che fosse tornato, del fatto che non li avesse dimenticati ma che tutti loro, chi in un modo chi in un altro, fossero andati avanti. E quella strada avrebbero dovuto percorrere.
    RevelioGDR
     
    .
  10.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Black Opal

    Group
    Black Opal
    Posts
    1,584
    Reputation
    +1,206
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    img
    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Aveva sempre avuto un carattere complesso. Era lui stesso ad esserlo. Aveva sicuramente bisogno di uno bravo, ma era anche in grado, oramai di capire quello che provava, anche se molto a grandi linee ed anche se alla fine non lo capiva mai pienamento. O meglio, non voleva farlo. Blake era uno che non catalogava mai quello che provava, non era uno che voleva etichette di ogni genere e tipo di cose, non era uno che cercava di capire se amasse o meno una persona. Andava sempre ad istitno, e da subito Joashua gli era piaciuto, in un certo senso. Non aveva mai dubitato di lui nonostante quello che era successo con Jesse. Perchè la verità era che sapeva che Liz era una con le palle, forse se lui, jesse e Joshia avessero messo le loro palle insieme, non avrebbero fatte... e poi gli venne in mente che Liz era quella che se la faceva con Cameron e quindi gli passò la voglia, qualsiasi voglia, di fare un paragone del genere. Comunque, era andato fuori tema. In quel momento era certo e sicuro che il ritorno di Joshua avrebbe fatto sicuramente del male a Jesse e sicuramente lo avrebbe messo in crisi con Adamas e Liz, sperava, fosse tornata almeno sulla retta via, se non proprio su Joshua, anche su Lucas andava bene, ma stava tornando in argomenti poco sani di nuovo e che in quel momento non c'entravano niente. Se solo questa player avesse più tempo ed avesse finito la role con Liz, blake a quelle parole avrebbe risposto con un forse "tranquillo, dormo regolarmente nel letto di jesse e Liz non ha più segreti per me", ma niente metagame, e quindi... Abbassò appena lo sguardo e tentò davvero di trattenere una risata per quello che disse. Certo lo aveva sospettato, ma Lilith non glielo aveva mai detto e forse non avevano neanche mai affrontato davvero il discorso ex. Rise, di cuore, di gusto e poi posò la testolina castana chiara sulla nuda e fredda roccia dell'osservatorio. Sai cosa? Lilith non è mai stata una santa e va bene così. Sei sempre stato il suo unico amico, lei è bella da far paura, ci sta. E poi non ci conoscevamo ne io e te ne io e lei. Lo so per certo perchè ha dato i numeri per me a metà del secondo anno, mi ha sempre detto che vi conoscete da sempre! Beh, con quella reazione Joshua avrebbe potuto davvero capire quanto Blake fosse cresciuto e cambiato in quei mesi. Non era li per affermare qualcosa o la sua prevalenza di genere. Aveva appena ritrovato un suo caro amico che aveva passato l'inferno. A lui andava bene così. Comunque alla richiesta dell'ametrino, Blake fece per alzarsi ed andare verso la porta. Non far passare troppo tempo. Io e Jesse stiamo in stanza insieme e Liz fa ronde con me quasi ogni sera ed entrambi hanno un modo di fare così irritabile che mi verrebbe spontaneo atterrarli con la tua presenza. Gli aveva detto di si, ma gli aveva anche detto di non far passare un tempo etrno. Arrivò alla porta per andare via e poi si voltò verso l'ametrino. Grazie di avermelo detto e bentornato a scuola Evans! E detto c'ho andò semplicemente via. Era incazzato, o certo che si, specialmente dopo tutte le cazziate che si era dovuto prendere lui da Lilith e dopo quello? Si, forse era meglio stare separati, era meglio che le cose rimanessero in quel modo.

    RevelioGDR
     
    .
9 replies since 3/11/2022, 15:53   149 views
  Share  
.
UP