Aibileen Beatrix
Ametrin | 17 anni
Il sorriso di un elfo in particolare, aveva catturato la sua attenzione. Per una certa quantitą di secondi, l'elfo aveva mantenuto gli occhi chiusi, come a voler assaporare maggiormente ogni sfaccettatura, respiro e nota di quel sorriso.
Aibileen stava, proprio in quel momento, cercando di renderlo concretamente visibile, palpabile, nel modo in cui erano distesi i lineamenti del volto a cui stava cercando di dare vita sotto il tracciare, lo sfumeggiare, il viaggiare (?) della sua matita.
Chissą se si sarebbe ricordata di rimettersi la cravatta, prima di dirigersi verso l'aula di Difesa Contro le Arti Oscure? E se avesse avuto il buon senso della sopravvivenza di guardare l'ora in tempo, sul suo magifonino, in modo da arrivarci in orario, alla suddetta lezione? Le punizioni del Professor Ensor, per quel che riguardava i ritardi (ma un po' tutto in generale - anche il "respirare troppo forte", a volte, sembrava ad Aibileen!), avevano un che di leggendario, quasi. Non mancavano, in ogni caso, di essere conosciute ai pił (e oltre), ad Hidenstone.
Il rischio che Aibileen "non si accorgesse in tempo dell'ora", in sé, era concreto... Quando disegnava, la ragazza non mancava in effetti, puntualmente, di perdere la cognizione del tempo! Era talmente concentrata nell'atto di cercare di rendere al meglio quanto ricordava del volto e del sorriso che aveva visto, che non si accorse nemmeno del fatto che James, nel mentre, era entrato nelle Cucine...
Salvo poi sobbalzare nonappena il concasata le rivolse la parola, all'uscirne!
<< Oh! C.. Ciao! >>
Passato l'istante di sorpresa, e dopo aver preso un paio di respiri profondi per cercare, il pił possibile, di evitare di balbettare, tese la mano dritta verso di lui, a mo' di presentazione:
<< Siamo... Siamo in classe insieme! Nel Biennio.. >>
... E a quello, mi sa che ci era arrivato da solo, in realtą, tenendo conto del fatto che condividete le lezioni del Biennio da settembre...
<< Ma... Non ci siamo mai parlati. Mi... Mi pare, ecco. Sei James, vero? >>
Il fatto che lui avesse notato che la sua passione fosse il disegno (bastava buttare un'occhiata a caso una volta su un suo foglio di appunti per rendersene conto, in effetti... Ad incorniciarli, vi erano sempre disegni e decorazioni vari e variegati! - il pił delle volte, di creature, magiche e non, reali o inventate da lei di sana pianta) la mise non poco in imbarazzo, ma, alla sua osservazione sulla location, si entusiasmó:
<< C'č... C'č un'allegria assolutamente meravigliosa! E la musica! Tu... Che ne pensi? >>
Alla proposta sul cibo, invece, nonostante il suo rinomato buon appetito, ci tenne innanzitutto a chiedere:
<< G.. Grazie... Ma dipende. Quale... Quale dei due ti piace di pił, ecco? >>
Domandó, con un sorriso timido, ma comunque sincero, nonostante il suo sguardo mantenesse qualche traccia di tristezza. Sapeva che il cugino avrebbe sempre voluto vederla andare avanti, verso la vita, e verso l'allegria... Per quanto quello potesse, in determinati momenti, risultarle difficile. Ma valeva la pena provarci. Sempre e comunque.
.RevelioGDR
