La verità fa male

Alton McKinley | Giornalista | 35 anni | PC

[Sabato sera ore 20.00 Tenuta McKinley]

Quelle parole di Louise di poco tempo prima erano state come una manna dal cielo, cosa era, chi era diventato? Non lo sapeva nemmeno lui. Non voleva essere ciò nella sua vita e forse quelle parole e quanto successo a casa di Evrard gli avevano veramente fatto traboccare quel vaso di Pandora che era la sua vita, i soprusi che gli aveva fatto suo padre, quello che stava succedendo a Louise e quel matrimonio, tutto stava stretto ormai. Aveva fatto nuovamente chiamare Louise a casa sua, il gufo le aveva portato una lettera che era chiara. Senza fronzoli.

Louise, vieni appena puoi qui alla mia tenuta, devo parlarti urgentemente. Non posso aspettare altro tempo, qui non posso dire altro. Scusa per l'altra volta. Ti aspetto qui. Digli a Evrard che vogliamo divertirci tra di noi stanotte o trova una scusa similare che sia valevole. Sarà felice della cosa. Ti prego vieni.

Non disse altro nella lettera, non poteva dire altro per la sua sicurezza. Quindi l'attese impaziente nel salotto, voleva dirle delle cose importantissime ed era giunta l'ora di fargli capire chi era e cosa faceva, e perchè doveva considerarlo un vero uomo e non come l'aveva definito. L'orgoglio si era riaperto in lui, aveva pensato molto al padre e a cosa gli aveva fatto, quell'uomo doveva morire punto, non c'erano altre soluzioni, era il male della sua vita e doveva finire male. Così come aveva fatto lui nella sua vita sarebbe morto, non aveva più remore nel fare la cosa. Quindi attese la ragazza, senza fiori o vino quel vino, non c'erano altre soluzioni che parlare a quattrocchi. Voleva essere sincero e dirle la verità su tutto ciò, era fondamentale. Si mise a sedere sul divano alzandosi parecchie volte nell'attesa. Ma per dire certe cose dovevano fare un qualcosa di potente e forte.

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