Cercare di scappare non è mai la risposta per essere completamente umani.

Adrien&Aibileen

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  1. Adrien Beauvais
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    Non si tirò indietro quando la mano della ragazza si poggiò sulla sua fronte, nonostante non gli piacesse molto essere toccato da estranei. Gli unici da cui non rifiutava mai il contatto erano Regina, Marlee e James – e i suoi genitori, ovviamente, seppur riuscisse a tenerli a debita distanza. Con Aibileen, comunque, aveva provato a fare uno sforzo: sapeva che non c’erano cattive intenzioni dietro le azioni dell’ametrina. Un lembo delle sue labbra si alzò, in un ghigno. Le avvicinò una mano sul volto e le accarezzò velocemente e delicatamente la guancia morbida con il pollice.
    - …perché sei troppo carina quando sei presa alla sprovvista! – affermò, senza troppi giri di parole. Anche quello era l’ennesimo modo per metterla in imbarazzo. I complimenti non erano il punto forte di Adrien, ma ne faceva uso e sfoggio se sapeva che avrebbero mandato in crisi chiunque gli stesse di fronte.
    - Esattamente. – volle sottolineare con la sua aggiunta che era proprio la seconda volta che si parlavano e che, quindi, era abbastanza per capire qualcosa in più l’uno rispetto all’altra.
    - Mmh, allora sentiamo… -
    Le sue dita cominciarono a tamburellare sul tavolo, con ritmo lento, ma scandito, mentre il mento era poggiato sul palmo dell’altra sua mano. Finse un’aria seria e pensierosa, costringendo i muscoli facciali a ritirarsi dalla loro posa sorridente.
    - Qual è stata la tua prima impressione su di me? -
    Era decisamente curioso: qualsiasi cosa, comunque, avesse voluto dirgli, lui non si sarebbe mai offeso perché non prendeva mai davvero sul serio il pensiero altrui. Non l’aveva mai fatto e non avrebbe cominciato proprio adesso.
    - Prego. -. Sorrise accattivante. – Comunque, deciderò io come chiamarti, d’ora in poi… se sono in vena di Aibileen dirò semplicemente “Aibileen”, se, però, ho voglia di chiamarti diversamente, allora dirò… - abbassò il timbro vocale, in modo tale che si facesse più grave e sensuale. - - …signorina Beatrix -.
    Prese un pezzo di torta con il cucchiaino e se lo ficcò in bocca. Mmh, era davvero delizioso! Non si concedeva certe prelibatezze con frequenza, ma era felice che quel giorno fosse accaduto il contrario rispetto alla sua routine alimentare.
    Non gli andava a genio che Aibileen volesse indagare su di sé, quindi avrebbe cercato di stroncare quella conversazione sul nascere.
    - Perché non c’è niente da dire, semplicemente. -
    Poteva sembrare duro e lunatico, ma non avrebbe detto ad una sconosciuta i suoi problemi personali. Non li raccontava ai suoi fratelli, figuriamoci ad una persona che aveva incontrato solo una volta e mezzo!
    Il suo avvampire, tuttavia, lo mise di nuovo di buon umore.
    - Cosa mi mette in difficoltà? – ripetè. – La gente idiota, che non sa quel che fa e che non ragiona con la sua testa, che preferisce spendersi per cose inutili, piuttosto che per elementi che potrebbero farlo crescere -.
    Era, da un lato, felice che la ragazzina non avesse problemi di cibo, perché non aveva intenzioni di star a parlare con qualcuno che si faceva paranoie del tutto inutili. Era uno stronzo? Decisamente sì e lui lo sapeva bene.
    - Sì, sì… mangia pure la torta. Ma facciamo un’altra cosa, invece: una domanda per una domanda, che ne dici? -
    Senza che potesse dare l’assenso, disse: - Comincia tu! -

    17 Y/O - BLACK OPAL - STUDENTE - PUROSANGUE


    Aibileen Beatrix
     
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10 replies since 11/4/2022, 19:22   427 views
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