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Daniele Salvatore ~ Vampiro Ci stava pensando seriamente. Doveva fare qualcosa, ancora per cambiare la sua intera vita. C'era sempre qualcosa che lo lasciava fermo, che non lo faceva volare come avrebbe voluto e come avrebbe dovuto. Era come se qualcosa lo tenesse attaccato al passato, a quel passato che non gli apparteneva più. Daniele si sentiva bloccato in un limbo assurdo: non apparteneva più ai viv e non si sentiva realmente un morto. Non era ne carne e ne pesce. Ancora una volta non riusciva ad essere ne buono ne cattivo e questa cosa lo stava facendo impazzire. Aveva lasciato l'insegnamento e di conseguenza, oltre a non sentirsi più nessuno, adesso non sapeva neanche più che fare. Passava le sue giornate sul divano, a guardare serie tv su serie tv. Aveva sempre avuto qualcosa che non andava, ma adesso tutto quel tempo per pensare, il sonno che non sarebbe mai arrivato perchè non ne aveva veramente la necessità, non faceva altro che distruggerlo, che lasciarlo completamente vuoto. Ecco si, si sentiva seriamente una persona vuota, sola e per quanto volesse davvero cambiare quel suo triste destino, non riusciva mai a farlo. Si mise la tuta, le scarpette e cominciò a correre, moderatamente, arrivò fino davanti casa del suo migliore amico, del piccolo josh che adesso non sapeva neanche più chi fosse. Rimasi li a guardare quella famigliuola per non sapeva nenche lui quanto tempo eppure più la guardava più il senso di niente si faceva spazio nel suo stomaco e si espandeva. Solamente un profumo, che avrebbe comunque riconosciuto tra mille, lo fece girare. Jessica pensò semplicemente voltandosi completamente nella posizione opposta di dove stava. Possibile che ogni volta che stava seriamente male, che pensava seriamente di farla finita sbucava lei, con quel suo profumo inconfondibile, i suoi capelli neri, il suo viso sempre sorridente e un pò malizioso e i suoi vestiti. Si morse il labbro, gli occhi divennero rossi. Il suo sangue, e forse lei nella sua interessa, era qualcosa che lo lasciava sempre senza fiato. Era incredibile. Fece finta di niente e ricominciò a correre nella sua direzione. Signorina Whitemore! Una volta davanti a lei la salutò, rallentando ancora di più la corsa. Non sapeva neanche lui se fermarsi o no. Oramai era passato un anno da quando lei non sapeva più niente di lui, neanche chi fosse realmente, magari si era davvero rifatta una vita! Eppure...
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Daniele Salvatore ~ VampiroTutto stava nel cercare di rimettere a posto la sua vita e di stare lontano da quella ragazzina che lo aveva completamente inebetito. Il perchè era ancora a lui del tutto sconosciuto, eppure non riusciva a ricordare neanche un momento della sua vita dove lui era felice davvero e eli non fosse presente. Ci aveva provato in tutti i modi ed in tutte le maniere, ma avevano un tatuggio insieme e quello era li, per sempre e per sempre a ricordargli che si appartenevano e che ogni passo che lei faceva lontano da lui, per lui era come morire nuovamente. Comunque, quell'incontro fu davvero del tutto fortuito e non sapeva neanche il perchè era quasi tornato indietro ed aveva scelto non di ignorarla ma anzi, si scontrarsi con lei in maniera tale da avere una conversazione con lei.Quando si avvinò, però, l'odore non era del tutto lo stesso. Era sempre Jessica ma era cambiata. Il suo odre era come se fosse diverso, più forte, qualcosa in lui gli diceva che si era trasformata e la cosa era assurda. Era come se ci fosse qualcosa di respingente dentro di lei e non riusciva a capire cosa. Che si fosse completamente dimenticata di lui? Era impossibile, sapeva che non era quello il problema, era sicuro che non fosse realmente quello il problema, inoltre aveva un medaglione al collo che non aveva mai portato. La guardò in maniera analitia. Inoltre il suo odore non gli faceva venire più quell'immancabile voglia di levarle tutto il sangue di dosso. Era strano. Eppure, nonostante tutte quelle snesazioi constrastanti sapeva che quella era la sua Jessica. Sorrise quando la vide così sorpresa, in fondo anche lui doveva sembrarlo, ma ultimamente gli veniva veramente molto bene fingere, quindi non sarebbe stato certamente un problema. Beh, io qui ci abito!Tu come stai? Era sempre stata una persona informale, adesso che non era neanche una sua alunna lo sarebbe stato ancora di più. Eppure, in quel momento con la felpa che gli aveva regalato lui e quel giubotto, gli veniva proprio voglia di baciarla. Era proprio vero che la natura dei vampiri era lussuriosa, era maliziosa, riuscivano a guardare gli umani in maniera diversa, davvero come se fosse una bistecca camminante. Ma per Daniele quella non era una novità. Jessica gli aveva sempre fatto sangue, gli aveva sempre provocato qualcosa, da quando l'aveva vista in infermeria. Era come senso di appartenenza, eppure era piccola rispetto a lui e la cosa assurda era che lo sarebbe stata per sempre, mentre lui non sarebbe mai morto.
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Daniele Salvatore ~ VampiroInutile continuare a mentire a se stesso. Era passato un anno da quando era successo quello che era successo, e la sua vita era terribilmente cambiata. Era cambiata non solo per la sua natura, ma per tutto quello che cominciava a non fare più. Certo non era diventato un super cattivone, non era diventato un vampiro menefreghista ne tanto meno era uno di quei vampiri che andavano a succhiare sangue di qua e di la, ma non poteva, in nessun modo dire di essere lo stesso Daniele di prima. Adesso guardava più ai suoi interessi. Era più concentrato su se stesso ed era sicuramente una persona migliore di prima, più risoluta, più determinata e che sapeva esattamente quello che voleva. L’odore di Jessica era cambiato, lo sentiva e la cosa non gli piaceva. Prima ne aveva uno dolce, ma allo stesso tempo frizzante. Avete presente le caramelle Friz? Quelle piene di zucchero, che quando le metti in bocca, sembrano quasi aspre, quasi come se ci fosse qualcosa che non ti piace ma non ne puoi fare a meno? Quando metti in bocca quelle caramelle, la prima reazione è quella di chiudere gli occhi e tirare indietro la testa, perché pizzicano, senti quasi del disgusto, ma poi? Poi la mastichi e dici: cavolo, come ho fatto a vivere senza? Jessica per Daniele era esattamente quello. Le sorrise, forse anche troppo, le portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e con il dorso della mano gelida toccò la sua guancia fin troppo calda. La scuola non è mai stato un problema per te. Credo, invece, che ci sia più un problema di diversa <i>natura<i>. Non era uno stupido e seppur era molto giovane come vampiro i suoi sensi, e forse anche solo per il fatto che fosse così giovane, erano ben sviluppati. Ancora non so cosa voglio fare in realtà. Penso che viaggerò, e mi metterò ad insegnare in qualche scuola babbana. Oppure scriverò qualche altro articolo per il giornale, è più facile recepire notizie quando si ha un udito super fino. Ti va di andare a bere qualcosa? Comunque non devi darmi del lei, non sono più un tuo professore. Non serve! Anzi, mi fai sentire al quanto vecchio! Avrebbe voluto vedere il tatuaggio di lei, identico al suo, anche solo per vedere se le sarebbe tornato.
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