First Night

Boston, 31 dicembre - 01 gennaio

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Ametrin
    Posts
    563
    Reputation
    +133

    Status
    🗲
    Si trovava davanti l'enorme cancello che proteggeva la privacy della famiglia Farley, in attesa della sua ghiacciolina, con la schiena posata sul taxi che aveva il baule aperto in attesa delle valigie di lei da mettere accanto al suo borsone scuro. Dopotutto la loro destinazione finale era fin troppo piena delle sue cose. Con la speranza che non si fosse portata mezza casa dietro, una volta che il suo sguardo avesse registrato quella testolina argentea si sarebbe fatto avanti per prendere le sue cose e metterle in auto, non prima di averla baciata profondamente fregandosene altamente della possibilità che i suoi vecchi potessero vederli. «Allora, pronta a prendere l'aereo?» Per raggiungere gli States, infatti, aveva optato di usare un mezzo di trasporto babbano e non magico, giusto per aggiungere un altro tassello alla sua scorta di esperienze fatte con lei. Ripetere qualcosa di banale poteva risultare davvero magico se c'era qualcuno di speciale con cui condividerla. Si era attrezzato per le otto ore di volo che li avrebbero attesi, prenotando in business class, con tanto di poltrona-letto, copertina ed ogni genere di comfort, oltre alla possibilità di vivere una vera e propria privacy.
    Una volta giunti all'Edward Lawrence Logan, avrebbero preso un taxi per raggiungere il quartiere dove la sua famiglia aveva una casa in città: Beacon Hill. All'angolo tra Anderson Street e Myrtle Street, c'era una delle tante case dallo stile vittoriano con tanto di decorazioni natalizie sulla porta laccata in un rosso ciliegia, che risaltava tra la cornice bianca e le mura fatte interamente di tanti piccoli mattoncini. «Benvenuta a casa». Braccia aperte, le loro cose ai loro piedi, un sorriso aperto per lei e la porta che aveva aperto freneticamente, con chiavi a cui aveva attaccate pupazzi, apribottiglie e qualsiasi altro ninnolo che risaliva ad i tempi di Ilvermorny. Le prese una mano e se la tirò addosso, abbracciandola e sollevandole il mento con l'altra mano. «Non sai quanto sia felice che tu sia qui!» E la baciò tirandosela dentro casa, incurante delle loro cose ancora ferme sulla soglia. «Abbiamo ancora un po' di tempo...» Dopotutto erano ancora le 15.00, fuso orario di Boston, ovviamente.
    Nathan Parker
    King

    "
    The biggest misunderstanding about me is that I'm just a bratty, gobby idiot.
    "

    Ametrin
    Wampus
    Quidditch

    code by ©#fishbone

     
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Dioptase
    Posts
    207
    Reputation
    +131

    Status
    🗲
    Amelia Farley
    Dioptase

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Chi l'avrebbe mai detto che Amelia avrebbe tradito la sua famiglia, che organizzava per ogni singola festività delle feste da urlo a cui lei non era mai mancata, per fuggire con Nathan? Lei, probabilmente, ci avrebbe scommesso anche se mai avrebbe pensato di farlo con quell'entusiasmo, con il bisogno di stare con lui anzichè tradire delle aspettative che sentiva troppo strette e soffocanti. Aveva sempre voluto tradire la sua famiglia e le loro imposizioni, aveva sempre cercato di sfuggire alle loro regole anche se continuava a seguire, aveva un animo ribelle che spesso nascondeva ma che non poteva considerare mai del tutto assopito.
    Per quanto rivendicasse spesso la sua indipendenza e si considerasse libera rispetto a certe imposizioni comunque non aveva messo in conto una "fuga d'amore" con Nathan a Capodanno, un affronto bello e buono a tutte quelle tradizioni con cui era cresciuta, che di certo le faceva parecchio strano tradire, nonostante tutto.
    Non era infelice, anzi, era sconvolta da quella leggera elettricità che sentiva sotto pelle, dall'eccitazione che la faceva da padrona da quando Nathan le aveva spiegato il suo piano, per quanto non in modo del tutto dettagliato. Doveva ancora decidere come si sentisse riguardo alle sorprese, il suo lato da "capetto" e Regina nata le suggeriva sempre quanto a lei piacesse controllare ogni cosa, avere sempre l'ultima parola, ma per il momento era presa dalla voglia di vedere che cosa sarebbe successo.
    Si infilò degli occhiali da sole scuri, perfetti per completare il suo look total black, comodo ma comunque elegante, giusto per non sfigurare nemmeno all'aeroporto, e sistemò le ultime cose, lanciando un'occhiata al trolley e alla borsa, sempre nere, che stava portando con sè. Doveva ammettere di essere stata leggermente agitata negli ultimi giorni, o almeno non aveva una definizione migliore per come si era sentita ultimamente. Era felice di stare con Nathan, lontano da casa propria, e stranamente abbastanza contenta di scoprire qualcosa di nuovo - anche se non lo avrebbe mai ammesso col ragazzo - ma non sapeva cosa pensare della sua famiglia.
    Era una Farley, non avrebbero potuto fare altro che accoglierla con entusiasmo e a braccia aperte, ovvio, ma comunque una minuscola parte di lei si chiedeva che cosa avrebbero pensato davvero i genitori di Nathan, che idea si sarebbero fatti di lei aldilà delle apparenze.
    Aveva deciso di accantonare quel pensiero fino all'ultimo, quando ragionarci sarebbe diventato inevitabile, e focalizzarsi su cose più piacevoli come portarsi dietro la maggior parte dei suoi amici più belli e nuovi. Non si era comunque portata dietro il mondo, solo quello che considerava indispensabile, e avrebbe insistito per portare lei stessa i bagagli fino alla macchina di Nathan, sorridendo contro le sue labbra. "Non dirlo troppe volte o potrei pentirmi di aver accettato." lo pungolò nonostante tutto, salendo in macchina.
    Il viaggio si dimostrò lungo ma non così spiacevole, anche se quando arrivarono nel quartiere del ragazzo non poté che dirsi sollevata. Si sarebbe guardata intorno, sentendo lo stomaco stringersi in modo anomalo mentre lo seguiva all'interno della casa, forse meno sfarzosa della Villa in cui abitava ma comunque ben curata. "Hai intenzione di dirmi più precisamente che cosa dovremo fare?" domandò, molto meno acida del solito e anzi quasi dolce e intenerita da tutto quell'entusiasmo.



    code made by gin
     
    .
1 replies since 7/1/2022, 23:55   47 views
  Share  
.
UP