Parli del diavolo!

Adrien&Regina

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  1. Adrien Beauvais
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    Adrien Beauvais
    Black Opal | 17 anni
    Poteva considerare i corridoi come una seconda casa? No, assolutamente no! Non gli piaceva la folla, mai piaciuta davvero. Però era costretto a percorrere i corridoi di colore rosso sangue (che trovava stupendi solo e semplicemente per il colore e per le ampie vetrate che consentivano un grande ingresso di luce naturale, per la maggior parte) e, di conseguenza, si ritrovava spesso tra le orde di gente che si comportava peggio di oche starnazzanti. Un po' come sua sorella Regina, a cui voleva bene, sì, ma che detestava molto, ma molto spesso. Non erano per niente piacevoli le litigate che accompagnavano la loro relazione di fratelli, ma Adrien adorava stuzzicarla e farla incazzare. Odiava, però, quando a stuzzicarlo era proprio lei, soprattutto con quella cottarella che si era presa per un suo compagno di casata: Blake Barnes. Non era malaccio, a dir la verità, ma non voleva che lei facesse la figura della stupida. Non ammetteva a sé stesso che non voleva vederla ferita e che avrebbe fatto di tutto pur di proteggerla. Aveva osservato Barnes da una certa distanza: era un vero e proprio bastardo, proprio come lui, il che gli faceva piacere. Ma la loro stronzaggine era diametralmente opposta: il black opal la sfogava nella socialità, Adrien nella solitudine, che preferiva a qualunque compagnia, tranne quella dei suoi familiari e parenti.
    Bene. Come dice il detto "Parli del diavolo e ti spuntano le corna": la descrizione esatta di quel momento che Adrien stava per vivere. A furia di pensarla, se l'era trovata davanti. O meglio, di spalle: l'aveva riconosciuta dai capelli sempre ben acconciati e dall'uniforme dioptase perfetta. Era con una sua compagna, forse una sua amica, una perfetta oca starnazzante, in realtà. Già non poteva vederla. Ma che razza di amicizie frequentava sua sorella? Mah.
    Si avvicinò alle due con fare serio. Si schiarì la voce.
    - Mi dispiace interrompervi. -
    Tutta una farsa ovviamente, perché non gliene poteva fregar di meno. Cosa avrebbe risposto la sua cara sorellina a quelle sue parole?
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    Regina Beauvais ~ Dioptase Non era affatto vero. Ad Adrien non dispiaceva per niente averla disturbata e la cosa assurda era che Regina, ogni volta che si trovava nello stesso luogo del gemello, si grattava la tempia destra, era come se fosse un richiamo ben preciso. Il fatto di essere gemelli era qualcosa di bellissimo, vero, ma delle volte irritante. Erano uguali, sapevano esattamente quello che provava l'altro. Sapevano esattamente come stuzzicarsi, come farsi tanto male e tanto bene. Era qualcosa di indescrivibile e Regina, quel loro rapporto, un pò come il suo gemello, lo odiava e lo amava. Il fatto di sentirsi attartenente a qualcosa la faceva stare sicuramente bene, ma allo stesso tempo la irritava perchè per lei l'essere originale era qualcosa a cui teneva parecchio. Captò l'odore del gemello da qualche passo di distanza ma non si voltò apposta. Era più forte di lei, se poteva fare la stronza e la distaccata lo faceva senza problemi, anche se in realtà, poi, alla fine, Regina, specialmente con Adrien era un pezzo di pane. Forse era l'unica persona in grado di rigirarla come un calzino senza neanche che ci si impegnasse troppo. Fece volutamente un respiro profondo sentendo la sua voce rivolta a lei. Se ti dispiaceva, allora perchè lo hai fatto? Fu immediata la reazione, ed altrettanto immediate furolo le spalle che rivolse allas au amica e la sua espressione acida al suo gemello. Una cosa era certa: regina non avrebbe mai ignorato quel ragazzo, ma nella sua vita. poteva farlo con tutti, ma non con Adrien. Lui era la stessa metà della sua mela e per quanto lo odiasse ed amasse allo stesso tempo, non poteva mai ignorarlo. Le braccia si incrociarono sotto il suo seno evidenziandolo appena e poi salutò appena la sua "amica" facendole capire che doveva sparire e smetterla di sbavare dietro al suo gemello, perchè appunto, era suo. Le manie di protagonismo erano di famiglia.Allora, dove eri finito? Ieri sera ho aspettato la tua buonanotte per più di un'ora. Cosa stavi facendo di tanto importante da non poterla mandare subito? Era insopportabilmente puntigliosa la ragazza.


     
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  3. Adrien Beauvais
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    Adrien Beauvais
    Black Opal | 17 anni
    Sua sorella Regina era davvero un bel bocconcino di dolcezza: come poteva non amarla? Lo riconosceva nel suo sguardo corrucciato il fuoco di gelosia che le scorreva nelle vene nei suoi confronti, come proprio in quella occasione: la sua amica se lo stava mangiando con gli occhi, Adrien, e Regina le aveva voltato le spalle. Il ragazzo sorrise internamente, beandosi di tutta la pura stronzaggine che sua sorella irradiava ad ondate. Non che gli servisse per difendersi, perché sapeva benissimo farlo da solo. Si comportò in maniera indifferente, mentre il suo sguardo passivo si posava sul volto della sua omonima: non un sorriso, né vistoso, né abbozzato, non un cenno del capo. Niente di niente: Adrien era il re delle espressioni nullafacenti.
    - Se ti dispiaceva, allora perché l’hai fatto? – fu la domanda che lasciò la bocca di Regina, intrisa di tutto il sarcasmo possibile, pronto a pungerlo, come sempre.
    Adrien sogghignò.
    - E tu, mia cara sorella, dovresti conoscermi meglio di così: sai che non mi dispiaccio mai per niente e, di certo, non avrei cominciato in questo stesso istante. Era solo una pura e semplice domanda di cortesia, quella che a te manca, visto come hai mandato via la tua amichetta. – rispose, pungente anche lui. Poi, volendo stuzzicarla ancora per un po', le chiese: - Non è che sei gelosa? -.
    La osservò incrociare le braccia sotto al seno, un’abitudine fastidiosa secondo i suoi gusti, perché tendevano a metterla troppo in mostra. Quel suo fastidio si manifestò palesemente sul suo volto, che si incartocciò secco in una smorfia. Comunque, non le disse nulla, seppur avrebbe preferito la smettesse all’istante. La prese improvvisamente per un polso, distogliendola da quel vizio, e la portò in un’alcova, dove sapeva sarebbero stati tranquilli e dove nessuno si sarebbe permesso di metterle gli occhi addosso, visto che non ne avrebbero avuto motivo, né visione, perché Adrien la coprì con il suo stesso corpo.
    - Da quando in qua aspetti la mia buonanotte? No, dimmelo, davvero, se hai iniziato ora a volerla: ti porto anche un ciuccio e un biberon pieno di latte! – la sfotté. Sorrise a trentadue denti. – Devo dire che sarebbe proprio un bello spettacolino che non mi dispiacerebbe condividere. Magari con una bella storia della buona notte… -

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    Regina Beauvais ~ Dioptase Non sapeva se riusciva ad amarlo sempre di più perchè si rendeva conto che erano praticamente uguali, la stessa persona, la stessa mente ed era così rar trovare una persona che la pensasse al tuo stesso modo, oppure odiarlo per il medesimo motivo. Non riusciva neanche ad immaginare una vita senza di lui eppure, delle volte, la desiderava così tanto che avrebbe fatto sparire il gemello con un dolcissimo e insensato: puf! Ma le sue parole la fecero sogghignare. Uno di quei ghigni che in realtà non avevano niente di buono, quelli di cui veramente puoi avere paura, quelli che se riesci a non avere veramente il coraggio di scappare via, sei fregato. Ma come detto prima, Adrien era come lei e forse, insieme a Julian, era l'unico che davvero sapeva tenerle non solo testa, ma riusciva anche a non odiarla neanche un pò. Sapeva che il sentimento di odio ed amore erano reciproci, ma sapeva anche che lui senza di lei non sapeva stare. Ero sarcastica. Sei diventato completamente scemo e non sai più distinguere il sarcasmo, da una domanda retorica, ad una vera domanda? Eppure, si narrava che eri il secondo migliore della scuola quando eravamo in America!Alludeva al fatto che, ovviamente, era lei ad essere la più brava e quello nessuno avrebbe potuto negarlo. In fondo era una ragazzina sveglia, con una voglia del sapere, della conoscenza ed un'ambizione fuori dal comune. Fece un sospiro quando le fece notare di come aveva ignorato di punto in bianco la sua amica e si era rivolta completamente a lui. Di cosa dovrei essere gelosa, esattamente? Chiese poi avvicinandosi un pò verso lui e senza pensarci due volte sistemandogli la cravatta. Lo sai che le persone sciatte non mi interessano! Era ovviamente una frase detta per farlo innervosire e quando la portò dove nessuno poteva vederlo, Rey si posò con le spalle verso il muro. Cretino. Sai benissimo che io a queste cose ci tengo. Sei il mio gemellino e comunque voglio sempre sapere quello che fai, dove vai e con chi stai. E si. Visto che io non sono una fifona e visto che io so una persona che sa esattamente e sempre, quello che prova e quello che dice, sono gelosa. Quindi? Che problemi hai? In realtà, a dire il vero, quella non era propriamente gelosia, quello era essere maniaci del controllo e sfociare, molto spesso, in manie combulsive ossessive sulle persone che amava per paura di essere dimenticata da loro, ed Adrien lo sapeva benissimo. In fondo, veramente conosceva Regina come le sue tasche. Tu hai le palle di fare una cosa del genere? Bene, allora aspetterò il ciuccio ed il biberon! Il problema era che l'ultima parola doveva andare per forza a lei ed aveva la lingua così tagliente che era una combo bestiale renderla agitata, nervosa e gelosa in contemporanea, ma in raltà, Adrien, con lei poteva tutto, e viceversa. Attese una risposta degna di lui.


     
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  5. Adrien Beauvais
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    Adrien Beauvais
    Black Opal | 17 anni
    Da quando in qua lui era stato il secondo migliore della scuola? Forse, era stato il primo per tutti gli anni in cui era vissuto in quella accademia e la seconda, invece, era stata Regina. Scosse la testa e si diede ad una risatina incredula. In realtà, entrambi erano stati bravi a pari merito: erano entrambi troppo intelligenti su questioni accademiche, anche se, socialmente, se la giocavano su un piano mediocre, alla pari dei loro coetanei, se non peggio. Adrien ne era la prova: ragazzo schivo, totalmente estraneo alla logica della socialità e dello scherzo, antipatico a tempo debito e schizzinoso. Non era proprio aria da ragazzo "sapiente" in materia sociale. E non la possedeva neanche sua sorella, perché la signorina correva dietro un certo Blake Barnes e si permetteva persino di svolgere I compiti al suo posto pur di ricevere un pò delle sue attenzioni. Quella era una delle cose che gli era rimasta di traverso. Non riusciva a farsela scivolare.
    - Di cosa dovrei essere gelosa, esattamente? -
    Adrien non poté fare a meno che scimmiottarla: - Sei diventata completamente scema e non sai più distinguere il sarcasmo in una domanda retorica da una vera domanda? -
    Lasciò che gli sistemasse la cravatta, sapendo che, un attimo dopo, avrebbe nuovamente allargato il nodo che gli stringeva la gola. Così fece e sarebbe stato felice di vedere il pizzico di nervosismo e fastidio negli occhi di sua sorella. Le aveva appena fatto perdere tempo prezioso.
    - Praticamente ti stai contraddicendo da sola, mia cara sorellina! -
    Le fece una linguaccia, sapendo che nessuno avrebbe potuto vederlo e aggiunse: - Chi è la cretina ora? -.
    E le palle ce le aveva eccome e glielo avrebbe dimostrato.
    - Vuoi davvero metterti contro di me?! Vuoi davvero sfidarsi?! Ah-ah! - disse, scuotendo il dito ammonitore contro la ragazza.
    - Ultimo avvertimento: non ci provare. -

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    Quando faceva così lo odiava. Il fatto era che Adrien non è che "faceva così", lui era esattamente così e la cosa la mandava ancora più in bestia. Per quanto Regina volesse essere fredda come il ghiaccio, con lui proprio non ci riusciva. Ammirava suo fratello per il suo autocontrollo e per la sua forza d'animo, per il suo essere sempre molto impassibile a tutto quello che gli succedeva intonro,ma lo detestava, per gli stessi motivi per il quale lo ammirava, perchè lo stesso atteggiamento lo aveva anche con lei. Non disse altro, non voleva sfidare Adrien, e non perchè aveva paura di perdere ma perchè sapeva che lui riusciva ad essere molto più cattivo di lei e la cosa non gli andava per niente giù. Certo anche lei non ci sarebbe mai andata leggera, ma la verità era che non si poteva per niente fare. Non aveva tempo, non aveva veramente voglia di tutto quello. Quindi si limitò a sbuffare e scuotere la testa. Sai cosa Adrien? Non mi sto conctraddicendo e non sono una cretina. Il fatto è che sto dicendo delle cose e tu fai delle illazioni sciocche. Io gelosa? Eppure mi conosci da 16 anni e 9 mesi. Abbiamo diviso l'utero della mamma ed ancora non mi conosci abbastanza da sapere che sono permalosa e che quando si parla di "gelosie" non c'è sarcasmo o retorica che tenga. Almeno con me. Ed infatti si era stizzita a tal punto che avrebbe preferito di gran lunga andare via di li che rimanere a parlare con una persona che, in quel momento, dimostrava di non conoscerla per niente. Ed inoltre io non ti sfido perchè non devo dimostrarti niente. Sai che non vede l'ora di dimostrare a tutti qualcosa? Chi sa di non valere abbastanza. Non ho bisogno di questi mezzucci stupidi come le sfide per sapere chi dei due possa vincere o meno qualsiasi tipo di competizione. Esatto. Competizione e non sfida. Ed adesso se mi vuoi scusare devo andarmi ad allenare per un balletto. Disse poi seriamente prima di alzare la mano per salutarlo. Poi si avvicinò a lui e gli stampò un bacio sulla guancia. Smettila di fare lo stronzo con me, perchè prima o poi l'allieva supererà il maestro.Lo sussurrò un attimo prima di andare verso la sua sala comune.
    Regina Beauvais

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    Regina Beauvais - 17 anni
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