Tra cioccolata, pasticcini e famigli clandestini!

Aidan&Siria&Aibileen

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    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 17 anni


    Aibileen non era il tipo da voler "fare la ribelle", infrangendo il regolamento a destra e a manca, così tanto per: anzi! Era della personalissima (è il caso di dirlo) opinione che se qualcuno l'aveva stipulato, un regolamento con determinate regole al suo interno, delle validissime ragioni, per quanto, delle volte, a loro non del tutto comprensibili, dovevano pur esserci state!
    Ma di lasciare Phoenix all'entrata della Sala da Tè (Nuvola era rimasta a ronfare bella grossa sul letto - beati i gatti!), non se ne parlava neanche. Era un tipo educato e a modo, un esemplare maschio di Farfalla del fuoco di tutto rispetto, il suo Phoenix (no, no, non avete preso un abbaglio: il suo nome è proprio ispirato all'omonimo Cavaliere dello Zodiaco - oltre che alla natura scoppiettante della Creatura Magica dalle forme di un uccello, e della Creatura Magica dalle forme di una farfalla in sé): mica pizza e fichi! Giusto un pelo, pelo suscettibile con chi provava ad accarezzarlo a caso, senza neanche chiedergli il permesso.

    "..."

    Come scritto in precedenza, era una Farfalla di fuoco a modo, e che teneva all'educazione, il nostro Phoenix. C'era stata tra loro due, tra l'altro, una connessione particolare, a dir poco istantanea, che la stava portando ad una lenta, ma decisa, riconnessione e riconciliazione con l'elemento del Fuoco. D'altronde, non poteva dirsi di non essersi legata a persone leggermente Infuocate, l'anno scorso: Blake e Aidan erano due personalità decisamente "di fuoco" (per non dire, nel caso di Blake: Incendiaria). Ed era stato, tra l'altro, proprio quest'ultimo, a regalargliela il giorno della cerimonia dell'inizio di quell'anno, al mercato di Denrise!
    Aveva ancora paura del fuoco, chiariamoci, ma ora non escludeva per niente che, un giorno, sarebbe potuto riuscirle di scagliare e, soprattutto, di pensare di scagliare un bell' (?) "Incendio!"!
    In ogni caso, di non portare con sé Phoenix alla Sala da Tè, per quel che la riguardava, era fuori discussione: sarebbe rimasto dissimulato trai suoi capelli, a mo' di fermaglio, e basta. Prima di venire lì, tra l'altro, aveva fatto un salto alle Serre, per permettere anche a lui di offrirsi il suo lauto pasto (a base e farcitura di polline).
    Perché se una cosa sicuramente Aibileen era, invece, era Rrrrrromantica. Ma non era quella la ragione per la quale aveva invitato il venerdì precedente, Aidan e Siria a raggiungerla lì, in quella domenica piovosa; e chi la conosceva bene, non poteva esitare granché su quale fosse:

    Il Buffet.

    I dolci erano la sua ancora di salvezza in generale, e la cioccolata calda faceva parte delle primissime motivazioni, della sua Top Ten insomma, che la portavano ad adorare l'Autunno. Per quanto, di fatto, Aibileen preferisse la Primavera. Però... La cioccolata calda! Merlino, quanto era buona! Moriva dalla voglia di servirsene un po' alla gianduia, ma era una persona educata, lei. Non poi così a modo, ma educata, sì. Quello sicuramente! Ed avrebbe aspettato stoicamente (quasi eroicamente, dal suo affamatissimo e golosissimo punto di vista!), quindi, l'arrivo dei due amici al tavolino sul quale era seduta, dedicando qualche sorriso e cenno del capo a Scopina mentre la disegnava, tutta svolazzante nei cieli, che conversava insieme ad una fenice dalla taglia di una lucertolina, prima di servirsi qualche zuccherata prelibatezza e, soprattutto, un po' di quel nettare degli dei!

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda - Stat.
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Quel giorno era stata invitata dalla sua amichetta Aibileen a trascorrere una piacevole domenica alla sala da tè, tutti se conoscevano almeno un pochino Aibileen sapevano che aveva scelto quel luogo per potersi strafogare di prelibatezze e lei non era nessuno per vietarle di farlo, anzi sicuramente si sarebbe lanciata anche lei su qualche dolcetto con la panna per recuperare zuccheri necessari a far lavorare al meglio la mente, chiaramente era solo una scusa per non pensare alle calorie che avrebbe ingerito.
    Quella giornata poi era iniziata nel migliore dei modi, la pioggia cadeva allegra e lei aveva meno pensieri sul fatto dell'esposizione ai raggi solari, certo in minima parte erano sempre presenti ma poteva permettersi di non imbacuccarsi su tutta come se dovesse partire per una spedizione nel deserto o in Siberia.
    [...]
    Una volta giunta alla sala entrò togliendosi il mantello che si era messa per l'occasione e iniziò a guardarsi attorno in cerca della sua amica. Ovviamente salutò cordialmente chi l'accolse sulla porta e mentre scambiava qualche parola di cortesia con tale persona intravide la ragazza seduta ad un tavolino, era un poco rigida nel suo stare seduta. Le si avvicinò da dietro con fare silenzioso e una volta a portata le mise le mani sulle spalle all'improvviso.
    Signorina lei dovrebbe rilassarsi, un bel massaggino le andrebbe?
    Una flebile risata si librò dalle sue labbra iniziando a massaggiare piano le spalle di Aibileen in modo scherzoso prima di lasciarle un lieve bacio sulla guancia e andare a sedersi su una sedia presente al tavolo.
    Aspetti da molto? Ho fatto il più in fretta possibile ma mi ero persa via a leggere un libro...sai com'è!
    Notando poi che il tavolino era composto da tre sedie.
    Aspettiamo qualcun'altro?
    Siria Healy


    Studentessa - 16 anni

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    “Oooh eddai...” mormorò abbassandosi, per fare una carezza alla testolina del suo Mezzo-kneazle. “Non puoi venire, cosetto” sì, non gli aveva ancora trovato un nome. Non era bravo a dare nomi. “Poi se la prendono con me, nella sala da tè. E mi bastano già i professori.” Si rimise in piedi e uscì dalla sua sala comune. Il gatto (chiamiamolo gatto perché mi scoccia scrivere sempre 'mezzo-kneazle') lo seguì, ovviamente. Aidan scosse la testa e lo guardò. Di tutta risposta, il felino si strusciò tra le sue gambe e fece le fusa. “Non vale così, però. Va bene...ma cerca di non farti beccare”.
    Quindi si avviò col suo 'cosetto' verso la sala da tè. La sua amica Aibileen lo aveva invitato lì per chissà quale ragione...anzi, forse un'idea ce l'aveva: dolci. Non poteva che approvare, se così fosse.
    Appena raggiunse il posto-nel frattempo, il gatto si era allontanato da lui e si era nascosto da qualche parte-si guardò intorno alla ricerca della compagna. E la vide. Con lei c'era anche un'altra ragazza che aveva avuto modo di conoscere meglio durante le lezioni. Sorrise e si avvicinò a loro. “Ehilà ragazze! Come mai ci hai invitati qui?” chiese alla compagna con un sorriso, sedendosi a tavola e riempiendo la sua tazza di cioccolata calda “Avevi fame, vero?” disse ridacchiando. “Siria! Tutto bene?” Fece un sorriso anche alla biondina e avvicinò la cioccolata verso di lei “Vuoi anche tu?”.
    Poi guardò di nuovo Aibi “Tu, Aibi? Come stai? Vuoi un po' di cioccolata?”.
    Avrebbe versato della cioccolata anche alle due ragazze, se glielo avessero permesso e avrebbe cominciato a sorseggiare la sua.
    Stranamente oggi si sentiva di buon umore, nonostante il brutto periodo in ambito amoroso(?).
    E in effetti un po' di svago, qualche distrazione ci voleva. Non poteva mica rosicare per sempre!
    Aidan Hargraves

    "
    .Accetti ogni dettame, senza verificare. Ti credi perspicace. Ma sei soltanto un altro dei babbei
    "

    Dioptase, 17 anni

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    Aibileen Beatrix
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    Quando sentì le mani di Siria sulle sue spalle e quello che le disse, rise, contenta che fosse finalmente arrivata! Il colpo che si era presa le aveva fatto sbavare un po' la matita sul disegno, ma nulla che un colpo di gomma non avrebbe potuto aggiustare in quattro e quattr'otto, in seguito!

    << Ci vorrebbe proprio, sai? >>

    Aibileen tendeva a prendere le cose troppo sul serio, e ne era sempre più consapevole. Si faceva mille e uno viaggi mentali per tutto, il che non l'aiutava di certo a digerire la situazione che si era ritrovata a dover gestire dall'inizio di quell'anno!
    Quando Siria si scusò per l'attesa, l'Ametrin proveniente dalla Terra dei Canguri scosse la testa con un sorriso, mentre rimetteva nella borsa tutto il suo kit da disegno tascabile.

    << Non c'è problema! Io stavo disegnando... Che stavi leggendo? >>

    Chiese poi, incuriosita, Siria faceva parte di quelle persone che l'avevano vista abbastanza volte disegnare da non causarle più alcun imbarazzo o remora, a parlare dell'argomento. All'ultima domanda, invece, non poté fare a meno d'illuminarsi.

    << Viene Aidan! >>

    Aidan aveva il potere di farla sentire a suo agio e al suo posto praticamente ovunque si trovasse insieme a lui. Era sempre stato così, e non avrebbe minimamente saputo spiegare il perché. Non appena il coetaneo Dioptase arrivò, e le chiese come mai avesse dato loro appuntamento lì, Aibileen rispose, con altrettanta semplicità:

    << Perché avevo voglia di vedervi! >>

    Poi, con un sorriso, non tardò ad aggiungere:

    << E perché ho fame! Voi no? >>

    Ma il modo in cui l'amico stava facendo gli onori di casa, le stava già ampiamente rispondendo. Quando le propose della cioccolata calda, avvicinò la sua tazza ed annuì.

    << Grazie! Io, come dicevo, ho una fame da lupi... E risvegliarsi con il rumore della pioggia è rilassante! Voi che dite? Che fate? >>

    Passare del tempo con delle persone che la facevano sentire così tranquilla nella libertà di parlare e di agire senza remore e parate mentali di sorta, era proprio quello che le ci voleva in quel momento.
    Ed era grazie a ciò che si sentiva così di buonumore, nonostante il suo essersi svegliata, quella mattina, con le tipiche fitte alla pancia ed al bassoventre che annunciavano l'arrivo del primo giorno di ciclo! 'Na gioia, quella. Non solo: Aibileen era stata così presa dalla sua gioia di passare quel pomeriggio con i due ragazzi, che non aveva neanche badato al senso di stanchezza, nonché il lieve senso di stordimento, che avevano cominciato a manifestarsi a tratti non appena si era alzata dal letto. Accantonando tutto ciò in un angolo, aveva vacato alle sue occupazioni quotidiane fino a quando non era arrivato il momento di dirigersi alla Sala da Té di Hidenstone.
    Ma, nel preciso istante in cui l'Ametrin proveniente dalla Terra dei Canguri si alzò per andare a prendere dal Buffet qualche pasticcino... Sia il senso di stanchezza che quello di stordimento si fecero sentire, tutto d'un colpo, più forti e decisi che mai. Sentì la testa cominciare a vorticarle. Una mano scattò verso il tavolo. L'altra verso la fronte. Si concentrò qualche istante sulla propria respirazione, prima di parlare, con un tono di voce affaticato, ad Aidan e Siria:

    << Scusate ragazzi... Non mi sento tanto bene... Penso che tornerò in camera a riposarmi.. >>

    Eppure, le risultava di aver assunto abbastanza ferro, in quegl'ultimi giorni! Rivolgendo un sorriso di scuse ai due, si sedette sulla sedia per bere un po' di cioccolata calda per riprendersi, però, e cercando di rassicurare Aidan e Siria e come poteva, prima di mettere in atto il proposito qui sopra evocato rialzandosi, non mancando di... Dimenticarsi la propria borsa sulla sedia sulla quale l'aveva posata!

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    Edited by Aibileen Beatrix - 16/2/2022, 08:59
     
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