Allora prof, mi aiuti o no?

Lance&Blake

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    Blake Barnes ~ Black OpalEccolo li al quarto anno di Hidenstone. Chi lo avrebbe mai detto che ci sarebbe arrivato sano e salvo e soprattutto non chi avrebbe mai scommesso che la scuola era ancora in piedi dopo 4 anni di Blake? Nessuno. Forse neanche lui stesso aveva pensanto ad una detemrinata eventualità, quindi alla fine si era convinto che era meglio evitare di pensare al come potesse essere successo tutto quello e concentrarsi su quello che aveva intenzione di fare. L'unico studente che aveva cambiato corsi, fatte più lezioni e più punizioni del mondo era li, come il primo anno di fronte ad una porta che oramai conosceva fin troppo bene. Non riusciva proprio a capire perchè avesse quel forte legame con quel biondino così completamente diverso da lui ed in grado di portarsi a letto l'unica donna, che invece, aveva resistito a lui. Insomma era incredibile anche il solo pensiero a dire la verità, ma non era andato li per quello. Anzi, non aveva neanche mai pensato al fatto che forse Lance non sapeva proprio niente di quel piccolo incidente di percorso tra di lui e la sua fidanzata. Ma che poi quando andavano a vivere insieme? I suoi pensieri vagavano nel tragitto dal suo dormitorio e la stanza del professor lancelot Olwen, con la chitarra sulle spalle ed una sola domanda da porre: o stava con lui o contro di lui. E diciamo che Lance non aveva veramente moltissima scelta di che strada prendere perchè più il passo sicuro si avvicinava alla sua porta più Blake aveva in mente di chiedere una cosa specifica al suo insegnante: di diventare il suo maestro di musica, di insegnargli la tecnica giusta, di diventare davvero qualcuno. Aveva le idee ben chiare in testa e seppur ci aveva messo parecchio ad arrivarci, aveva capito che l'unica cosa che voleva veramente per la sua vita e per se stesso era la fama, la gloria e la notorietà. Markab faceva la sua parte in un ambito, ma adesso gli serviva qualcuno moralmente in grado di insegnargli qualcosa di tecnico, qualcosa di strutturato. Avrebbe chiesto anche a Jesse di andare con lui, ma ancora non riuscivano a parlare seriamente e di conseguenza non sarebbe stato un incotro a tre equilibrato. Bussò alla porta e subito posò la mano per entrare nello studio. Avrebbe aperto di poco la porta e si sarebbe affacciato con la testolina bionda cenere e gli occhi azzurri. Prof. é nell'aula? E soprattuto sta facendo qualcosa di più importante che poter sentire me? Ecco, adesso era entrato completamente. cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra


     
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Io nuovo anno accademico di Hidenstone era ricominciato e Lancelot era pian piano tornato nella sua routine: compiti, lezioni, preparazioni, lettura, musica, videochiamate. Nonostante per mesi la sua vita fosse stata profondamente diversa da ciò, con ritmi più rapidi ed irregolari, il suo corpo e la sua mente si adattarono in poco tempo a quel tran-tran, riflettendo forse come ciò fosse un ritmo a lui più congeniale, più suo 'Alla fine... io sono un accademico... e un ordinato...' si disse lui, osservando nello schermo la gemella Elaine, la quale stava sbuffando dietro la stupidità dei suoi studenti, mostrandogli alcuni sigilli aritmantici di una approssimazione incredibile.
    "In genere passo il tempo a ricordarti che sei un'insegnante troppo severa, mia adorata sorella, tuttavia..." esordì lui, aggrottando la fronte, quasi sconvolto da ciò che stava vedendo "Davvero non sono al primo anno di aritmanzia? Come diamine hanno fatto a sbagliare dei conti così facili?" domandò infine, trasformando la gemella in un turbine di insulti, imprecazioni e minacce di morte, non a lui rivolte per inciso.
    "Sai che l'aritmanzia come tutte le materie simbolistiche è sempre molto sottovalutata e incomprensa dai ragazzi" rendendosi conto di essere forse andato troppo incontro alle belligeanti emozioni della sorella, Lancelot tentò di indorare la pillola con le sue parole e i suoi sorrisi, provando così a placarla prima che causasse una strage "Per molti sono degli spauracchio e pochi davvero la capiscono... ti ricordi quanto faticavo da voi anche con rune?" propose lui con una risata "Anche se... devo ammettere che qui ad Hidenstone le cose vanno meglio... molti ragazzi sono bravi in rune e si trovano bene con la materia, la amano anche, e quasi tutti si destreggiano bene con il simbolismo... ma credo che non sia solo merito mio... credo dipenda proprio da Denrise: qui le rune sono ovunque... e forse i ragazzi sono più invogliati ad approcciare una materia che non sentono solo teorica, ma trovano anche ovunque" concluse lui, facendo poi una strana faccia sorpresa "O forse... siccome quei buzzurri dei denrisiani le usano fluentemente non vogliono essere da meno" ammise, nel mentre l'ira della sorella non pareva troppo placarsi per via delle sue fortune, sentendo comunque il bisogno di definire, al meglio, i suoi studenti dei debosciati.
    Fu in quel contesto che bussarono alla sua porta, cosa che lo spinse a levare un sopracciglio e mutizzare la sorella "Avanti..." disse lui, guardingo, aprendosi poi in un ampio sorriso alla vista della crapa biondocenere di Blake "Ma tu guarda... Blake Barnes... entra pure Blake, stavo giusto dicendo a mia sorella che il livello di conoscenza medio delle rune ad Hidenstone è ben più soddisfacente di quello di Beuxbaton" affermò lui, invitandolo a prendere posto nel mentre avviava a conclusione la chiamata con la sorella.
     
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    Blake Barnes ~ Black OpalEra sempre una gioia per lui parlare con il suo professore di rune. Era come se fosse di famiglia, ed in effetti un pò lo era anche, ma in maniera diversa rispetto a quella convenzionale. Blake aveva un alta stima di Lance non solo perchè riusciva ad avere una fidanzata come Annie, sia nel bene che nel male, sia perchè riusciva ad essere un professore severo ma giusto e non nell'accezione ironica della frase, ma nel vero senso delle parole sia severo che giusto. Aveva imparato moltissime cose da lui, era migliorato tantissimo da quando aveva deciso di ascoltarlo e doveva anche ammettere, ovviamente a se stesso e mai a nessun'altro nella vita, che le rune erano interessanti e soprattutto utili. Era quasi convinto che molte cose si potessero fare proprio grazie ad esse e sicuramente era un modo per ampiare le sue qualità, sia fisiche che mentali. Sorrise al biondo quando lo vide rimanere comunque a parlare con la sua gemella invitandolo ad entrare e a sedersi con lui. Ecco cosa amava tantissimo Blake di Lance: lo faceva sentire speciale. Ovviamente l'incazzatura era proporzionata al bene che gli voleva, quindi quando vedeva che Lance dava attenzioni, più del dovuto, quindi Blake intendeva anche uno sguardo di più a lezione, si risentiva, anche se era migliorato anche in quello. Sogghignò sentendo quello che diceva il suo insegnante. Direi che solamente il fatto che lei è sorpreso di questa cosa... Insomma i densiriani capiscono solo le rune, i sigilli astrali e i cazzotti in faccia! Era esattamente quello che pensava a dire il vero. Si mise seduto di fronte a lui ed attese. Davvero era contento di vederlo. Era da un pò che non chiacchieravano da soli e tra di loro. Seppur con delle prospettive di vita diverse, seppur con modi di approcciare alla vita completamente diversi, Blake vedeva in Lancelot davvero una guida! Attese che finesse la conversazione con sua sorella e poi si mise seduto meglio sulla sedia. Ecco, decisamente la risposta alla mia domanda era si, ma sono contento che è divenuta no in qualche istante. Sono qui per due ragioni: voglio diventare un vero musicista e voglio una band mia. Boom. Dritto al sodo.


     
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Blake faceva parte della famiglia allargata di Lancelot?
    Il ragazzo probabilmente non l'avrebbe messa giù così, del resto gli Olwen erano molto elitari come liniaggio, inoltre di primo acchito il biondo avrebbe associato quell'affermazione ad un imparentamento con Aaron e per quanto egli fosse a tutti gli effetti il parabatai della sua fidanzata, lui manteneva con il medimago un cordiale alone di freddezza, che si sarebbe trasformato in un muro di trumpiana memoria al bisogno.
    Ma Blake non era Lancelot e il concetto del Barnes di famiglia era quantomeno complicato, sicché, in ultima analisi si poteva rispondere favorevolmente a quella congettura: Lancelot faceva sentire di casa, parte della famiglia, Blake, del resto chi meglio di lui poteva ricoprire il ruolo di problema umano ribelle e combinaguai? Qualcuno doveva pur ereditare il ruolo che fu di Alexander prima di prendere il distintivo, in fondo.
    Lo lasciò entrare con familiarità e sedere con altrettanta gentilezza, non mostrando imbarazzo nell'essere a parlare con l'altra metà della sua vita, la sua gemella, permettendosi anche di scherzare confidenzialmente con ambedue, ricevendo una risposta all'altezza.
    "Quindi, come vedi, sorella mia, il signor Barnes è d'accordo con la mia tesi: ad Hidenstone la gente studia le rune più volentieri perché le conosco a denrise e sono comunque meglio dell'astro-aritmanzia e dei pugni" gongolò lui, lanciando un occhiolino complice al biondino, posando poi i caldi occhi sullo schermo "Ora vado: mi piacerebbe pensare che Blake Barnes sia venuto per sapere come sto o per parlare di mitologia nordina, ma ahimé, temo sia qui per una questione scolastica... ah, la triste vita del docente: ti cercano solo se hanno bisogno" e scrollando teatralmente la testa, congedò la sorella e fu tutto per l'altro.
    Levò gli occhi alla battuta del minore dei Barnes, poi corrugò la fronte quando ebbe conferma che fosse lì per ben due ragioni, che in effetti non solo esistevano, ma erano pure concatenate.
    "Una band?" chiese lui un po' stupito "Come..." e fu così che il ragazzo ebbe ricordi del natale 2019 ad Hidenstone, trovandosi senza parole e con gli occhi che improvvisamente fissavano il vuoto. O più probabilmente il suo personale Vietnam (nello specifico, le sue aspettative erano le verdi giungle vietnamite, mentre il napalm era Blake) "Ricordavo mi avessi accennato ad un certo interesse per la chitarra... ma... cosa ti spinge a voler intraprendere il percorso del musicista? Certo, è affine al tuo indirizzo di studio" e sicuramente meno letale di qualsiasi indirizzo di Duello e Agonismo "Ma ti avevo immaginato maggiormente interessato agli aspetti di economia e marketing, orientandoti verso la gestione delle vaste società cui fate capo..."
     
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    Blake Barnes ~ Black OpalTutti i rapporti di Blake Barnes erano strani, complicati, assurdi e paradossali. Non aveva neanche un amico con il quale avesse un rapporto normale e quello non solo era qualcosa di incredibilmente vero, ma era anche assolutamente in linea con tutto quello che faceva Blake. Jesse lo aveva definito "un casino" da quando lo aveva incontrato, lo aveva rimproverato più di una volta, gli aveva fatto delle battutine assai poco da amicone, ricordandogli quasi sempre di come il mondo gli chiedesse di fermarsi a riflettere un attimo e smetterla di agitare quella dannata bacchetta; ma alla fine tutti si scioglievano di fronte a lui. Era fuoco, era fuoco vivo e forse anche eterno e quella era la sua più grande dannazione e il suo più grande vantaggio. Sorrise al docente prima di aspettare che finisse la sua conversazione privata e sentendosi davvero un alunno speciale, il che lo era davvero ma non sempre nell'accezione positiva del termine. Non ci girò moltissimo intorno a quello che voleva. Sapeva che il suo professore era un ottimo musicista di violino, in realtà lo stesso Aaron lo aveva definito tale e di suo fratello si fidava ciecamente. Sorrise semplicemente a quella sua perplessità e poi gli passò la mano davanti al viso quando si incantò a guardare il vuoto. Dovrò per forza, prima o poi prendere l'indirizzo economico, anche perchè mio fratello non riesce ad avere più una vita privata, ed io ho oramai 19 anni, quindi ho diritto a tutto quanto al 50%, insomma sono diventato ufficialmente un adulto per lo stato, specialmente per quello babbano, quindi mi tocca cominciare ad andare alle riunioni noiose, ad i pranzi con i vecchi e tutte quelle cose noiosissime che fino a questo momento mio fratello mi ha risparmiato. Il che era vero, oramai non poteva più nascondersi dietro al fatto che fosse minorenne, non lo era già da un pò e comunque Aaron non era più il suo tutore legale quindi aveva il dovere di amministrare il suo patrimonio, certo ancora con la supervizione del maggiore dei Barnes, ma comunque non aveva più scuse. Davvero mi vede a stare li a parlare di grattacieli, di come rendere un Hotel super lussuoso e fare listini prezzi? Chiese poi mettendosi meglio sulla sedia ed abbastanza sorpresa da quella cosa, ma poi scosse il capo. No, non era li per quello. Jesse è il mio batterista. Ogni tanto suoniamo insieme, scrivo canzoni oramai da quando ho 10 anni. Quindi, credo che sia giusto provare. Inoltre ho già delle persone che mi seguono, ho inciso una demo e conosco uno dei più grandi violinisti del piante, e non intendo il vecchietto che Aaron ha curato, ma intendo lei. Vorrei che sentisse le mie canzoni e che mi desse l'autorizzazione di fare una sorta di "provino?" Sarebbe carino trovare una band in questa scuola. Strano ma vero, la renderebbe quasi interessante. Si fermò un secondo. Ovviamente dopo rune! Sogghignò furbo. Ecco, aveva sempre il solito atteggiamento, ma stava crescendo, anzi, era cresciuto. Il che era qualcosa di cui andare veramente ma veramente fieri. Contando il fatto che prima andava negli uffici dei professori solamente per prendere punizioni o scontarle, adesso invece per chiedere consigli e fare proposte. Wao! cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra


     
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Era strano avere davanti Blake, vederlo sorridere e non vedere il mondo in fiamme. In genere quella era più una immagine a disposizione di Jesse, ma generalmente loro erano nudi e lo strabordante ego dell'opalino si protendeva sul corpo e l'anima dell'aspirante marine.
    Il contesto era diverso, allorché non molto meno intimo, permettendo a Lancelot di vedere Blake, sentirlo parlare, e ricordare al contempo il ragazzo che fu, notando ciò che in lui era cambiato, fortunatamente in meglio 'Sono lontani i tempi in cui faceva magie che non padroneggiava per salvare persone che non avevano bisogno di essere salvate' si diceva infatti lui '... anche se mai abbastanza'
    "Sei un adulto anche per i maghi, avendo più di 17 anni" fece notare lui, lasciando che l'altro discorresse del suo futuro a medio termine, fatto di diplomazia, pazienza e giacche e cravatte. La cosa lo fece ridere "L'imprenditoria non è solo quello: sono sicuro che troverai stimolanti certe sue dinamiche... e sono sicuro che le persone impareranno che non è una buona idea annoiarti" propose con un occhiolino, sgrandando gli occhi quando Blake ne sparò una delle sue.
    'Una band...' si poteva davvero definire sorpreso? In vero, ormai, con Blake aveva imparato a stupirsi solo quando il ragazzo faceva il bravo studente, quindi doveva ammettere che quella idea, in un certo senso, aveva una sua coerenza: col piano di studi, ciò che gli aveva visto fare, ciò che sapeva di lui.
    Ed era sempre meglio che mettere gli stessi aspetti in fila e rendersi conto che il ragazzo aveva davanti una fantastica carriera da piromane, no?
    Aveva un schiavo batterista. Aveva una vena letteraria che esprimeva nei testi delle canzoni, aveva i soldi e aveva le conoscenze 'E l'avvenenza che certo non guasta' si disse lui, aggrottando per un istante la fronte quando il biondino parlò di Papulapov, alludendo che fosse lui medesimo uno dei più grandi violinisti.
    Rise.
    "Ti ringrazio per la stima, Blake, ma io non sono decisamente uno dei più grandi violinisti inglesi e devo ammettere di reputare un grande onore - e un favore personale - il piacere di poter accompagnare il maestro Papulapov" precisò lui, lievemente imbarazzato da certi termini altisonanti associati alla sua persona, tornando poi a dedicare le proprie attenzioni ai piani di gloria del Barnes minore, ascoltando il suo piano fino in fondo.
    'Ci ha pensato' Lancelot si prese alcuni istanti prima di rispondere: aveva posato i gomiti sul tavolo e teneva le mano giunte davanti alla bocca, lasciando che il racconto del ragazzo fluisse in lui e destasse pensieri ed emozioni. La prima emozione fu lo stupore, la seconda la preoccupazione: Blake ci aveva pensato, il che era sconvolgente già di per sé, ma lo era ancora di più se si pensava alle conseguenze 'E ora chi lo ferma più su questa cosa...' si rese conto lui, scoprendosi, sotto alle mani, a sorridere: quanto era tipico di Blake quel genere di scacco?
    Levò un sopracciglio alla lecchinata furbetta finale del biondino, poi posò le mani sulla scrivania.
    "Che genere di musica pensi di fare, Blake? Rock?" chiese lui "Hai dei testi con te? Ti potrei ascoltare, e lo farò volentieri, dandoti certamente il mio parere in merito, ma devo ammettere di essere poco ferrato in quel genere... io sono specializzato in musica classica, per cui il mio giudizio non lo reputerei molto affidabile, ma sui testi... beh, diciamo che sono sicuramente qualcosa di più vicino alle mie soft skill" propose lui, curioso di vedere come ancora Blake lo avrebbe stupito.
     
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    Blake Barnes ~ Black OpalIl rapporto ed il legame che c’era tra Blake e Lancelot era assoluto. Poteva dire che era il suo professore, ma anche la sua guida nella vita. Blake era una persona strana, esattamente come suo fratello, ed ogni rapporto che intrecciava con qualsiasi persona non solo era strano, ma la maggior parte delle volte era veramente ambigua. Non aveva relazioni sane neanche se ci si impegnava davvero e si era rassegnato oramai a quella situazione. Aveva capito che era inutile andare a cercare qualcosa che rendesse la sua vita normale, quella era la sua vita ed in quello si trovava veramente bene, a suo agio. Lancelot non costituiva nessun tipo di eccezione. Alzò gli occhi al cielo per quella precisazione sulla sua età, beh si aveva 19 anni, ed in quanto era nato a gennaio era un anno più grande dei suoi coetanei, ma se delle volte amava essere trattato da adulto, delle volte avrebbe voluto davvero essere trattato e scusato sempre come un ragazzino di 17 anni! Sogghignò. Ha ragione, prima o poi impareranno che più mi annoiano più non firmo carte ne tanto meno mi presento ai consigli di Amministrazione ed i loro interessi sfumano, ed i miei soldi crescono! È una bella prospettiva! Ridacchiò. Ovviamente non era del tutto serio, il fatto era che ultimamente suo fratello lo stava davvero cominciando a delegare su questioni serie e che avevano interessi a molti zeri. Non avrebbe mai ammesso che gli piaceva come mestiere e come lavoro e che forse davvero aveva trovato la sua strada, ma allo stesso tempo, era inutile negare che certe cose le avesse nel sangue. Poi, comunque, il discorso si spostò su qualcosa che in quel momento gli premeva ardentemente e soprattutto per il quale era arrivato li da lui. Non che Blake andasse da Lancelot solo quando gli serviva qualcosa, ma non era neanche una persona che dimostrava il suo affetto stando sempre attaccato a qualcuno, anzi! Scosse il capo quando il suo prof di rune disse quella cosa. è sempre troppo modesto. Se suona insieme a Papulapov vuol dire che è bravo e comunque dovrebbe andare in pensione e dare spazio a voi giovani, ma non sono qui per questo. Io so di potercela fare e soprattutto conosco persone qui dentro che, nonostante mi stiano altamente sul caz..cappero, sono brave. Aggiunse poi sentendo la sua vera risposta. Ok, voleva sentire le sue canzoni. Quello per lui era un passo avanti, visto che comunque si era preparato anche un altro discorso per farsi comunque aiutare, o comunque farsi dare la benedizione da lui. Si perché era quello importante per Blake, che Lancelot credesse nel suo progetto. La band poteva farsela da solo, poteva seriamente comprarsi tutta una casa discografica e farsi pubblicare i cd, ma non voleva quello, voleva essere bravo in quello che faceva, voleva che le persone lo ascoltassero non perché era un Barnes, ma perché aveva qualcosa da dire. Lancelot chiese dei testi e senza neanche che lui finisse la frase, Blake cacciò dei <c> fogli <c> da dentro le tasche e glieli posò di fronte. Non è del tutto Rock, so suonare bene la chitarra ed anche il pianoforte, me lo ha insegnato Aaron, e comunque imparo in fretta, la musica mi piace esattamente come la matematica. Ho scritto delle canzoni alla Clarke, che sono più pop melodiche, insomma, dipende da come mi sento, dipende dalla vena artistica e comunque le etichette mi fanno schifo a prescindere e non perché sono un ribelle, ma perchè mi ritengo una persona inclassificabile e la mia musica mi rappresenta In quel momento stava parlando da artista e non da incendiario.
    Lo guardò, aspettò che leggesse i suoi testi ed attese un giudizio, parziale. Voleva fargli sentire tutto anche la musica, voleva sapere davvero se poteva fare quello che amava fare in pubblico oppure era meglio lasciar perdere.
    cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra




    Giusy ha visto tante cose per i pochi anni che ha
    E' una vita che non riesce a avvicinarsi alla realtà
    Giusy ha spento ogni passione e la gente ha spento lei
    E si ricorda quando un tempo era più bello stare qua
    Giusy poi si guarda dentro, quale strada prenderà
    Se quella di suo padre o quella che sognava già
    Giusy prova a non sentirli, non restare ferma mai
    E se la vita si ribella tu ribellati con lei
    Ma Giusy senti questo vento, tu lasciati portare
    Giusy sai che sei diversa ed è per questo che sai amare
    E ogni cosa sembra grande, tu lasciali parlare
    E ricorda è dal dolore che si può ricominciare
    Giusy guarda la partita senza giocarla mai
    Che mischiarsi con la gente è il sogno di chi non ha idee
    Giusy guarda fuori il mondo dalla sua finestra calda
    E' sempre amara e insoddisfatta e qui la gente non l'ascolta
    Giusy aspetta nel suo letto con la polvere che sa
    E si rinchiude in una stanza così vuota di realtà
    Ma Giusy senti questo vento, tu lasciati portare
    Giusy sai che sei diversa ed è per questo che sai amare
    E ogni cosa sembra grande, tu lasciali parlare
    E ricorda è dal dolore che si può ricominciare
    Ma Giusy senti questo vento, tu lasciati portare
    Giusy sai che sei diversa ed è per questo che sai amare
    E ogni cosa sembra grande, tu lasciali parlare
    E ricorda è dal dolore che si può ricominciare
     
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