Serata alla tenuta McKinley

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    Alton McKinley | Giornalista | 35 anni | PC


    [Sabato ore 19.45 Tenuta McKinley]



    Quella sera Alton aveva invitato alla sua tenuta un nuovo membro della loro associazione, l'Acromantula Scarlatta, era entrato da poco nella stessa ma era giusto conoscere ogni componente della stessa per condividere al meglio le proprie conoscenze con tutti, conoscersi tra di loro era alquanto fondamentale dal suo punto di vista dato quello che facevano così rischioso nelle missione del gruppo criminale. Il messaggio che gli aveva inviato era stato molto chiaro.

    "Ciao Markus, ti vorrei invitare questo sabato sera alle 20.00 a una cena alla mia tenuta appena fuori Diagon Alley, la trovi facilmente sulla strada che sale dal villaggio. Fammi sapere se puoi. Saluti, Alton."

    Aveva al dito l'anello di fidanzamento con Louise, era un anello che non voleva togliersi se non per le missioni importanti. Aveva fatto a lavoro quindi non aveva avuto nemmeno il tempo di cambiarsi per la serata, per fortuna che avevano pensato a tutto i domestici, il salotto era apparecchiato per due, il grande tavolo ligneo aveva tutto quello che serviva per una grande cena. Indossava un abito tutto sommato tranquillo, niente che andasse oltre a una camicia e una giacca.



    Si mise nel suo salotto a sorseggiare un bicchiere di vino in attesa che il suo ospite arrivasse alla sua tenuta di famiglia, una grande casa che aveva tutto per essere considerata una villa di lusso.



    Si alzò per guardare dalla finestra, sapeva che sarebbe arrivato nel giro di un quarto d'ora al massimo, quindi era giusto che tutto fosse perfetto. Chiamò a se un elfo.

    Vai a prendere due bottiglie di vino rosso, due Chianti di annata, nella nostra cantina, per piacere. Poi mettile in fresco e portacele quando saremo a tavola con il mio ospite stasera. Grazie mille.

    L'elfo fece un cenno e si diresse verso la cantina.


    © TDH gdr





    Markus Sandström


    Edited by Alton_McKinley - 22/1/2022, 19:27
     
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  2. Markus Sandström
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    Markus Sandström
    Acromantula | XXVI
    Era sera ormai già da un po'. L'arancio del tramonto aveva accompagnato i suoi passi dal Ministero a casa sua, dove aveva perso più tempo del previsto in faccende apparentemente futili, ma che non lo erano per niente. Si accorse quindi con stupore dell'oscurità che era calata oltre le sue mura, lasciando prontamente ricadere la piuma nel calamaio, badando bene a non schizzare il foglio di pergamena su cui stava scrivendo; non amava essere in ritardo, ma ancor meno amava fare le cose di fretta.
    Si abbandonò quindi a un profondo sospiro, mentre il suo sguardo si posava sulle lancette dell'orologio, il ticchettio che scandiva i suoi pensieri. Socializzare con gli altri membri dell'organizzazione non era esattamente la prima cosa che avrebbe voluto fare, una volta dentro l'Acromantula Scarlatta; tuttavia, malgrado i suoi interessi fossero altri, non poteva di certo non ammettere che, iniziare a circondarsi di alleati fedeli, magari più a lui che al Boss in persona, un giorno sarebbe potuto tornargli utile. In organizzazioni come quella è sempre meglio avere qualcuno che ti copre le spalle, anche dai restanti membri - soprattutto se erano tutti vagamente somiglianti a Markus. Inoltre, erano ancora le 19:30.
    Si alzò quindi dalla sedia, uno sguardo rapido alla lettera che aveva ricevuto e alla quale aveva risposto con un semplice: non mancherò! Non amava parlare a distanza. Indossato un completo totalmente nero, compresa la camicia, lasciata leggermente sbottonata alla base del collo, Markus infilò al dito indice un anello del medesimo colore e sistemò rapidamente un ciuffo ribelle che continuava a ricadergli sulla fronte. Non aveva nemmeno idea di chi fosse davvero la persona che stava per incontrare, ma sperava vivamente di non dover iniziare a far fuori i suoi stessi colleghi; ritrovarsi di fronte un individuo irritante, o peggio ancora noioso, non avrebbe aiutato la serata a giungere verso un lieto fine ma, soprattutto, Markus sperava vivamente che questo Alton avesse del buon Whisky. Chiusa la porta alle sue spalle si avviò nel cortile della sua dimora e, dopo aver dato un rapido sguardo a quell'odioso magifonino che era costretto ad avere, si smaterializzò verso la meta: Diagon Alley.
    Giunto davanti alla tenuta fece calare lo sguardo sulla bottiglia di Whisky invecchiato che, un po' per sicurezza, un po' per cortesia, si era premurato di portare: era integra. La materializzazione metteva sempre a dura prova gli oggetti fragili. Con passo lento si avviò dunque verso la tenuta McKinley, superando presto il cancello - lasciato aperto presumibilmente per lui - e giungendo infine davanti alla porta d'ingresso, il mantello che fungeva da soprabito che svolazzava nell'aria. Le iridi nel frattempo avevano ispezionato meticolosamente già buona parte del perimetro e, a giudicare dalle dimensioni della casa, Alton McKinley poteva decisamente prmettersi del buon Whisky. Markus lasciò quindi che le nocche della mano libera impattassero sonoramente contro la porta della villa, la schiena dritta e l'espressione calma - ma attenta.
    < Sono Markus Sandström! > Anticipò a chiunque sarebbe andato ad aprire.
    Erano le 20 precise.
    < Parlato> - "Pensato" | Scheda | Stat.
    RevelioGDR
     
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    Alton McKinley | Giornalista | 35 anni | PC


    Finì di sorseggiare quel bicchiere di vino che aveva tra le mani, era di un ottima fattura, gli piaceva molto quell'annata di quella varietà di vino italiano, proveniva dall' Abruzzo, una piccola regione del paese, un vino di nicchia tutto sommato ma a lui piaceva per le bevute personali. Non dovette aspettare molto il suo ospite, gli era stato detto che era puntuale e quello che gli stato detto venne chiaramente confermato dal minuto spaccato rispetto all'ora che avevano fissato. I rumori al cancello della casa erano chiaramente il segno che Markus era appena arrivato, sarebbe andato di persona ma avendo un elfo vicino mandò lui verso la porta e ingresso principale della casa.

    Vai pure ad accogliere il nostro ospite, sii gentile che è un gradito ospite.

    Se fosse stato suo padre avrebbe mandato quell'elfo a calci al cancello a fare quello che doveva, ma lui era chiaramente differente e non lo avrebbe mai fatto, era una cosa strana da vedere ed era cresciuto in quel modo seppur non lo sapessero in molti, meno vedeva suo padre meglio era. L'elfo si portò al cancello rapidamente per accogliere l'ospite. Arrivato allo stesso lo aprì magicamente.

    Salve signor Sandström. Le do il benvenuto alla tenuta McKinley. La accompagno dal signor Alton che lo aspetta in salotto.

    Detto ciò avrebbe portato l'ospite passando dalla piscina e dal giardino fino alla porta di ingresso principale che era in un bel mix in acciaio lavorato e vetro.



    Lì l'elfo avrebbe preso qualsiasi abito che Markus avesse voluto consegnarli per metterlo nel guardaroba. A quel punto sarebbe arrivato anche Alton.

    Ciao Markus, come stai? Sono lieto che hai accettato il mio invito.

    Avrebbe fatto cenno allo stesso di seguirlo all'esterno della casa per portarsi vicino alla piscina.

    Gradisci un bel bicchiere di vino prima di cena? Chiedi cosa vuoi, la mia cantina è ben fornita.

    Fece un sorriso.



     
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2 replies since 21/10/2021, 20:17   52 views
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