Felice Anno Nuovo!

Thomas&Emma

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    Auror

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    Thomas Richenford
    Auror | 20 anni
    Una cosa era certa. Thomas era una persona che non si perdeva mai d'animo e soprattutto tendeva ad ascoltare ed incamerare tutto quello che gli veniva detto. Emma era una ragazzina ma da quando si erano visti a Parigi, e poi ancora in ospedale, ed alla fine di ogni sua missione, aveva capito che era speciale. Ancora non capiva, ovviamente il modo in cui credeva lo fosse, ma comunque era speciale, lo sentiva, lo percepiva. Era davanti al suo computer, stava finendo semplicemente di studiare ma poi gli venne in mente cosa poteva fare per regalo alla ragazzina. Non sapeva esattamente come mai aveva pensato a regalare qualcosa proprio a lei, ma comunque aveva deciso, come al solito, di assecondare i suoi istinti e di fare esattamente quello che gli veniva in mente. A Parigi gli aveva detto che non era mai andata ad un concerto e che le sue amiche gli avevano fatto rimanere quel desiderio in sospeso. Lui era tipo da concerto e si poteva permettere un fine settimana di svago. In fondo aveva appena 20 anni certo che se lo poteva concedere. Andò quindi sul computer, accese internet e si mise a spulciare qualche informazione possibile per vedere chi fosse il suo cantante preferito o comunque qualcosa che gli assomigliasse. Era sul suo instagram e sorrideva ad ogni sua foto buffa. Quando vide un riferimento palese ad un gruppo che piaceva anche a lui sorrise e cambiò immediatamente pagina andando a cercare due biglietti dei Shawn Mendes. Ci volle un pò per incastrare le varie date e cercare di non farle prendere dei permessi da scuola, ma alla fine ci riuscì. Il fine settimana di San Valentino c'era un loro concerto, in un posto anche molto bello, ossia a Berlino. Non c'era mai stato e forse neanche lei quindi era anche un'occasione per fare qualcosa insieme. Prenotò anche un piccolo Hotel, non troppo sfarzoso ma comunque carino, nel centro di Berlino a pochi passi da dove si sarebbe tenuto il concerto.
    Le aveva detto che si sarebbero visti a gennaio, ma alla fine non ce l'aveva fatta, la missione con i licantropi lo aveva seriamente spezzato, aveva ancora dei dubbi su tutta la sua intera esistenza e cominciava a pensare che c'era qualcosa che non andava in generale, quindi, nonostante non mancasse mai di scriverle qualche messaggio e sentirla di tanto in tanto al telefono, gennaio era sfumato e doveva farsi per forza perdonare. Quindi in una bustina impregnata del suo profumo, misedentro i biglietti del concetro, i biglietti dell'aereo ed ancora la destinazione dell'hotel. Meglio di quel regalo di natale, befana e fine anno cosa voleva di più? Il bigliettino diceva: Ci vediamo al porto di Londra venerdì 12 febbraio. Sei pronta per il tuo primo concerto? Tuo Tom-Tom. Un gufo glielo avrebbe recapitato e fatto trovare direttamente sul suo cuscino. Adesso dovevano solamente partire.



    Il 12 febbraio era arrivato e Thomas non vedeva l'ora di vederla. Era al porto di Londra come aveva scritto sul suo bigliettino, una sciarpa che gli avvolgeva il collo, un paio di pantaloni con una molla alla caviglia, con dei tasconi beige ed un giubetto di pelle, il maglioncino pensante e bianco sotto, air max basse bianche. Era pronto per lei. I suoi occhiali da sole immancabili - che aveva ricomprato dopo averli regali proprio alla biondina - erano sulla sua fronte e mentre l'aspettava giocava ad un giochetto sul telefono. Era emozionato e non vedeva veramente l'ora di fare quella piccola fuga, in fondo se la meritava no? Sia lei che lui? E comunque voleva passare del tempo di qualità con lei viesto e considerato che tra una cosa ed un'altra non ci erano più riusciti!
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    Emma Lewis
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    Emma non era mai stata ad un concerto. Tantomeno con un ragazzo. Ora, per farvi capire quanta fu la sua contentezza nel vedere quella busta sopra il proprio cuscino -sicuramente recapitata da un gufo- immaginatevi un bambino povero che riceve per la prima volta, un sacchetto di caramelle. Ecco, forse lei era tre volte più felice.
    La bustina emanava un profumo davvero inebriante e che Emma avrebbe riconosciuto tra mille: quello di Thomas stesso. Lo aveva chiaramente sentito quando a Parigi, era stato sul punto di baciarlo. Ma non lo aveva fatto per rispetto di Lucas e di sé stessa, non era mai stata una ragazza che tradiva... ma ora come ora, con il moro si vedeva pochissimo pur essendo nella stessa casata e, a quanto pare, l'altro preferiva passare tutto il suo tempo con Olive, una loro compagna del primo anno sempre ametrina.
    Aveva quindi deciso che avrebbe accettato l'offerta di Thomas senza se e senza ma, tanto era realmente convinta che si trattasse di un semplice weekend con un amico.
    Lei a Berlino non c'era mai stata, poiché faceva spola tra Londra e Parigi per stare sia con sua madre che con suo padre, ma di certo non aveva i soldi per viaggiare, quindi si sentì al settimo cielo, anche se mancava ancora qualche giorno. L'appuntamento era per venerdì, ma erano ancora lunedì ed Emma non stava proprio più nella pelle. Si sentiva la ragazza più fortunata del mondo nel sapere che tra tante, avesse scelto proprio lei... anche se questo la spinse automaticamente a pensare a quante ragazze avessero ricevuto una proposta simile da lui. Ma forse era meglio cancellarsi dalla mente quel pensiero. Sospirò a fondo e si diresse verso le lezioni del giorno.

    La settimana si era trascinata lenta come poche altre prima di lei tra lezioni infinite e compiti ancora più lunghi, ma finalmente era finita ed il weekend stava per cominciare. Il giovedì si era firmata un permesso -essendo ormai maggiorenne- e grazie al quale sarebbe uscita da scuola dal venerdì fino alla domenica sera.

    Le lezioni erano da poco finite ed Emma era corsa in camera per preparare il necessario quel il weekend. Buttò dentro una borsa diversi vestiti, accessori intimi, trucchi, piastra ed altre cosette, compresi qualche pacchetto regalo accuratamente incartato. Ora era il momento del proprio outfit: voleva essere elegante ma non troppo, né volgare o scollata. Quindi optò per un semplice vestito azzurro, suo colore preferito, dalla gonna larga, un giacchetto in jeans ed un paio di converse di jeans. Era pronta per lasciare l'Accademia per qualche giorno. Sperava davvero che il suo abbigliamento potesse colpire Thomas. Ecco, non sapeva esattamente cosa provasse per quel ragazzo e perché quando erano vicini, sentisse addirittura i brividi, ma era piuttosto certa che qualsiasi cosa fosse, lo avrebbe scoperto durante tutto quel weekend insieme.

    Ci volle un po' ad arrivare al porto e dovette anche prendere un chocobo -animali bellissimi!- ma alla fine arrivò alla meta e ci mise poco a vedere un ragazzo con una sciarpa al collo, dei pantaloni beige ed un giacchetto un po' come il suo. Decisamente non era un look da denrisiani! Inoltre il ragazzo sembrava pulito, cosa che non sempre era associabile agli isolani e, per finire, a loro confronto pareva un bambino. Non che fosse un insulto, anzi era anche una cosa così dannatamente tenera!
    Appena ebbe la sicurezza che si trattasse di Thomas, spiccò una piccola rincorsa che culminò in un salto a piè pari. Gli intrecciò le braccia al collo e le gambe attorno al bacino, se lui l'avesse presa, rimanendo così aggrappata a lui come un koala. Inutile dire che erano vicinissimi e che l'auror poteva sentire il respiro di lei sul collo. Tom Tom! Che meraviglia! Fu il suo commento con la voce decisamente rotta dall'emozione, mentre lo stringeva a sé manco non lo vedesse da anni. Non mi hanno mai fatto una sorpresa così bella! Ti adoro! Grazie! Snocciolò una serie di ringraziamenti e frasi, iniziando a riempirlo di baci ovunque, sfiorandogli le labbra di tanto in tanto. Era davvero la ragazzina più entusiasta della terra. Partiamooo? Dai dai dai sono troppo feliceeee! Lo pregò.
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    Thomas Richenford
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    Era esattamente la reazione che voleva da Emma. L'entusiasmo di quella ragazzina era qualcosa che lo trasportava completaente, lo rendeva completamente un cretino con un sorriso da ebete. Thomas non era una persona sentimentale, in genere i sentimenti non erano proprio contemplati nella sua vita,o meglio quelli amorosi, ma era una persona dolce, generosa e sopratutto spontanea. Era una di quelle persone che amano la vita e sono innamorati dell'amore tanto da non rendersi conto neanche di quando ce l'avevano davanti. Infatti, per Thomas, Emma era niente di più che un'amica, sicuramente speciale, ma un'amica. Una cosa era certa: aveva qualcosa di speciale perchè ancora non faceva niente per entrarle nelle mutande. Era come se ne avesse paura, paura di farla soffrire e stare male o semplicemente di illuderla di qualcosa che lui non era in grado di darle. La vide da lontano e sorrise. Si vestiva sempre in maniera molto raffinata e sopratutto sempre adatta per ogni occasione. Era una persona dolce ed anche i suoi abinamenti suggerivano quelle sue caratteristiche. Era bella, era solar ed era spontanea. Ecco, forse quella era la cosa che gli piaceva di più e che li rendeva più simili. La prese al volo e la strinse lasciandosi baciare da per tutto e godendosi quel momento prima di ridacchiare. Chissà cos'ho fatto di bello per meritarmi uno splendore come te!? Chiese retoricamente prima di stringerle i fianchi, darle dei baci sulla guancia e poi scuotere il capo. Ma certo che partiamo subito! Anche perchè ci sta aspettando un taxi. Sappi che non mi smaterializzo solamente perchè voglio che questo fine settimana sia perfetto e che tu te lo goda come non mai! Aggiunse poi facendola scendere e prendendole la mano intrecciandola con la sua. Era una cosa ovvia: Thomas era spontaneo ma non era un ragazzino, sapeva benissimo che con Emma era tutto quanto un pò diverso, semplicemente voleva godersi il momento senza porsi troppe domande e rischiare di rovinare tutto. Sorrise alla ragazza e la portò verso un taxì, che partì non appena Thomas ebbe chiuso lo sportello. Allora? Com'è andata la settimana? E sopratutto come stai? Insomma so che quest'anno ai i mago! Si interessava davvero a quello che faceva la ragazzina. Attese la risposta strecciando le loro mani, avvicinandosi a lei, prendendo le sue coscie e mettendole entrambe, chiuse, in mezzo alle sue gambe. Ecco, così stavano più vicini. In fondo per Thomas Richenford il contatto fisico era tutto.
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    Emma Lewis
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    Emma rinnovò l'opinione che si era formata al San Mungo su Thomas: era davvero fortunata ad avere un amico come lui. Era dolce, generoso e la trattava come una principessa senza però tarparle le ali, permettendole quindi di fare i suoi sbagli ed i suoi errori, i suoi pianti e le sue cazzate, sempre pronto a sorreggerla ma mai ad impedirle di vivere. Ecco, forse era per quello che si sentiva così in gabbia, con Lucas. Ad ogni accenno di sbaglio, c'era sempre lui a mettere una toppa colorata, ad ogni probabile caduta, si sentiva sempre trattenuta da lui. Emma non era una ragazzina che aveva paura di vivere, anzi, adorava fare le proprie esperienze nel bene e nel male, sempre e comunque. Inoltre, inutile negarlo, era una persona molto fisica. Non nel senso che sentisse il bisogno di andare a letto con chiunque, ma che amava gli abbracci, le coccole ed i baci rubati, seppur sulla guancia e tutto questo lo aveva ritrovato con Thomas e Nathan, mentre Lucas non lo vedeva praticamente mai, anzi stava un sacco di tempo con quell'altra loro compagna di casata, Livs. Non che avesse qualcosa contro l'altra bionda; Emma non ne era proprio capace, tuttavia era la situazione oggettiva e sebbene la ragazzina non avesse mai tradito il suo fidanzato, si ritrovava a passare sempre più spesso il suo tempo con determinate persone, come in quel caso Thomas che l'aveva addirittura invitata a Berlino per un weekend. Anzi, non un weekend qualunque: quello di San Valentino!
    Fu felice, quando si lanciò su di lui con un balzo, di essere presa al volo, di non essere lasciata a sbattere col culo a terra. Si beò dei suoi baci e della sua risata giovane e bellissima, rispondendo alla sua domanda solo dopo svariati secondi. Beh esisti, sei mio amico e mi hai fatto una sorpresa galattica! Affermò, gli occhi a cuoricino fissi in quelli di lui. La sensazione di sicurezza che le trasmettevano quelle braccia, era qualcosa che non aveva mai provato se non con Nathan, però con il compagno di casata il rapporto era completamente su un altro piano, lui era il suo migliore amico, mentre Thomas... non riusciva proprio a capire cosa provasse per lui, ma era certa che andasse oltre l'amore fraterno. Lui le prese la mano ed intrecciarono le dita, mentre lei annuiva. Oh sì! Ho una proposta... perché non facciamo che questo weekend lo viviamo come due babbani?? Ci portiamo la bacchetta, certo, ma la usiamo solo in caso di estrema necessità! Propose, facendo gli occhi dolci al ragazzo, annuendo con convinzione. Forse i babbani hanno la vita più dura perché non si smaterializzano, non hanno le bacchette né la metropolvere... però ho sempre pensato che così fossero costretti a viversi di più le situazioni! Ti prego. Voleva davvero vivere con lui un weekend all'insegna della più completa normalità, vivere la sua adolescenza, insomma.
    La condusse quindi ad un taxi poco fuori dal porto di Londra, un sorriso che le arrivava quasi da un orecchio all'altro e l'immensa voglia di goderselo. Salì insieme a lui, che poco dopo chiuse lo sportello.
    Sto abbastanza bene, anche se studio costantemente! Ma per fortuna c'è Erik che ogni tanto mi aiuta, visto che li ha fatti l'anno scorso, così come altri del terzo o quarto anno! Insomma, non quelli impegnati con i GEMMA. Per il resto sto bene, anche se lo stesso non si può dire della mia relazione. Scosse le spalle e volse lo sguardo fuori dal finestrino, mentre lui le prendeva le cosce per metterle in mezzo alle sue gambe. Sorrise genuinamente. Ma te invece? E al Ministero come va? So che te l'ho già detto, ma sono super orgogliosa di te per essere diventato un auror a tutti gli effetti! Erano passati mesi e glielo aveva già detto, ma Emma era realmente contenta per lui. A proposito... all'ultimo dell'anno ho conosciuto Xander; pensi che una volta sia possibile rivederlo? Mi piacerebbe avere un autografo o qualcosa del genere. Emma ammirava molto il capo del suo amico per ciò che faceva, per riuscire a mettersi così in mostra senza problemi. E magari gli faccio una bella ramanzina per averti lasciato metterti in pericolo! Non riuscì a mantenere la faccia seria, però, scoppiando a ridere. Era ovvio che non avrebbe mai messo così in imbarazzo Thomas e sperava lui capisse che stava scherzando. Appoggiò la testa alla sua spalla.
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    Thomas Richenford
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    C'era veramente poco da dire. Thomas era una persona spontanea ma con Emma c'era qualcosa che lo frenava. non sapeva cosa fosse esattamente e non sapeva neanche, effettivamente, se fosse qualcosa di bello o di brutto. Sapeva semplicemente che non riusciva a portarsela a letto come avrebbe voluto. Oppure non voleva affatto? Le parole di Nick gli risuonavano nel cervello come una canzone dalla melodia persecutoria, un tormentone che ti rimaneva in mente. Si morse il labbro ancora ed ancora, la vedeva, l'abbracciava e sentiva che il suo corpo si avvicinava a lei ed aveva quasi degli spasmi, ma non aveva idea e nenche sapeva come classificarli. Sapeva benisimo che aveva un problema con il sesso e di conseguenza sapeva anche benissimo che ogni volta che vedeva una ragazza che gli piaceva e di cui era attratto, il suo membro era pronto a concedersi, ma con Emma era diverso. Era fidanzata ma alla fine questo non gli aveva impedito di farle un regalo del genere a San valentino e non se ne pentiva neanche un pò. Era andato così lontano per una ragione in particolare? Beh, forse, ma in quel momento voleva solamente renderla felice. Il fatto che gli avesse detto che non si era goduta l'adolescenza in pieno e che, soprattutto, non era mai andata ad un concerto, lo aveva quasi sconvolto e proprio per quello era li a riparare. Thomas era fatto in quel modo e la cosa gli piaceva enormemente. La strinse a se e le diede un bacio più lungo sul collo quando lei gli disse quelle parole. E no... così mi fai seriamente arrossire e non mi sembra il caso! Sei una ragazzina impertinente ma speciale, quindi per te farei di tutto! Ed il problema principale era proprio quello, infatti. Tanto che avrebbe fatto di tutto che la stava anche rispettando e non solo per non provarci seriamente con lei ma anche rispettando il fatto che avesse comunque un'altra persona anche se... anche se sapeva che le cose non andavano poi così bene, insomma se sei fidanzata e le cose vanno alla grande, davvero avrebbe accettato un fine settimana con lui? Specialmente se quel fine settimana era san valentino? Thomas non era un tipo romantico ma sapeva che no, non sarebbe certamente successo quindi...
    Una volta scesa da sopra di lui sorrise alla sua proposta ed annuì energicamente. Va benissimo, tanto in aereo ci vuole solamente qualche ora per arrivare e comunque voglio passare più tempo possibile con te. Insomma non ti vedo da un sacco di tempo e la cosa non mi piace per niente. Devo ammettere che quando non ti vedo mi manchi. Non glielo disse con malizia o altro, ma era la pura e semplice verità e Thomas, a differenza dei Barnes, non aveva nessun tipo di problema ad ammettere i propri sentimenti specialmente se questi erano positivi. Una volta arrivati in taxi, chiusa la sua porta, e con le sue gambe in mezzo le sue, Thomas posò le sue mani sulle ginocchia nude della ragazza cominciando a farle dei grattini lungo la coscia ed ascoltare quello che aveva da dire, anche se poi tornò all'argomento di prima. Come mai questa proposta? Però mi piace. Si vede che sei una ragazza che si vive a pieno qualsiasi cosa faccia. Mi piaci,tantissimo. Le sorrise e le diede un piccolo pizzicotto sulla guancia prima di darle di nuovo una rapida occhiata. Ridachiò per quello che disse. Questo Erik doveva essere proprio una persona speciale nella sua vita. Immagino che tu sia super coccolata tra gli ametrini! E credo anche che... Si fermò a parlare quando sentì della sua relazione, le strinse appena le gambe verso il suo ventre e poi le fece girare di nuovo il capo verso di lui,con i due indici le fece allargare un sorriso sul viso prendendo i lembi delle sue labbra e tirandole all'insù. Anche io ho una proposta per te. Faremo il fine settimana da babbani. Ma lo faremo solamente io e te. In questo week end esistono solamente Thomas ed Emma. Voglio che tu stia bene, voglio che tu ti diverta e, sopratutto che tu sia mia sia con la mente che con... tutto! alla fine aveva posato un indice sotto il suo mento e l'aveva guardata intensamente in quegli occhioni blu che lo rapivano ogni volta. Stava sorridendo ed era serissimo quando aveva detto quelle cose. Non voleva in nessun modo che lei pensasse a qualcosa che non sia lui o loro in generale. Sorrise ancora alla ragazzina prima di sentire quello che disse su capodanno. Si morse il labbro internamente. Ti chiedo scusa per non averti dato molta retta quel giorno ma era un casino e non stavo capendo più assolutamente niente! Comunque, quando arriveremo in Hotel ho un regalino per te! Aggiunse poi dandole un dolce bacio sulla guancia che poi era più all'angolo della bocca.
    Una volta arrivati in aereoporto rise di cuore quando disse quella cosa su Xander.Penso che tu possa venire quando vuoi a reclamare un suo autografo! Lo faresti la persona più contenta del mondo, anche se effettivamente si merita tutta la sua gloria! Insomma in azione è spettacolare e senza di lui saremmo morti almeno una decina di volte. Sono sempre onorato di essere rimasto sotto la sua ala. Insomma sono sempre il suo tirocinante anche se sono diventato un auror a tutti gli effetti e la cosa mi piace in maniera sconcertante a dire il vero!Ammise prima di ridacchiare. Siamo arrivati, andiamo e muoviamoci pure, se vuoi vivere come una babbana per due giorni allora dobbiamo correre come loro, se no perderemo l'aereo ed addio concerto! Aggiunse guardando in maniera allarmante l'orologio al polso. Uscirono dal taxi e dopo che Thomas prese entrambe le valige, le fece segno di seguirlo, cominciando a correre verso il gate giusto. Una volta li, si misero in fila.
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    falli arrivare pure dentro l'aereo al tuo prossimo post!
     
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    Emma era una ragazzina che qualsiasi cosa facesse, era totalmente priva di malizia. Con Thomas non faceva nessuna eccezione, per quanto gli stesse sempre incollata fisicamente, ma non era certo con qualche doppio fine... adorava la sua vicinanza e gli voleva davvero molto molto bene, anche se forse iniziava a provare qualcosa per lui; la sua testa era un casino e, errata corrige, lei e Lucas non stavano più insieme. Si erano lasciati qualche giorno prima perché lui voleva concentrarsi sulla carriera, ma Emma per quanto ci fosse rimasta male dopo tutte le promesse che si erano fatti, non lo odiava ed anzi, gli augurava il meglio per la sua vita, sperava si realizzasse in tutto ciò che gli piaceva e che diventasse un grande giornalista e scrittore, confidando nel fatto che tenesse la macchina da scrivere che lei stessa gli aveva regalato qualche mese prima.
    Ad ogni modo, adesso non si sentiva più in colpa al pensiero di provare qualcosa per l'auror che andasse oltre il "semplice" affetto. La verità era che tra le sue braccia si trovava incredibilmente bene, protetta ed al sicuro... e forse stavolta Nathan avrebbe approvato.
    Le sue gote si colorarono di rosso quando le labbra di lui indugiarono per un momento più lungo sulla pelle candida del suo collo, ma si godette il momento, beandosi di quel contatto caldo e dolce. Ora sono io che arrossisco! Non sono così speciale, io... di speciale non ho proprio nulla! Protestò scendendo dalle sue braccia anche se a malincuore, pronta però per i tre meravigliosi giorni che li aspettavano, desiderosa di viverli al meglio e di passare ogni singolo momento possibile con Thomas e proprio per questo gli fece quella proposta.
    Anche tu mi manchi ogni volta che non ci vediamo sin dai nostri primi incontri dovette ammettere, anche se all'epoca era fidanzata. Ma non c'era nulla di male a sentire la mancanza di un amico, anche perché non aveva nessun secondo fine, voleva solo passare del tempo con lui in serenità. Ma ora possiamo passare insieme un intero weekend e sono super felice! Aggiunse mentre arrivarono al taxi, prendendo posto al suo interno che partì alla volta dell'aeroporto. Reclinò la testa contro il sedile quando lui cominciò a farle dei grattini, rilassandosi e non badando a come le sue mani fossero risalite lungo le cosce, ma vergognandosi quasi per la sensazione di calore che ne conseguì. Tornò a guardarlo solo quando parlò di nuovo, fissandolo con i suoi occhioni blu. Non lo so... Però la magia ci facilita tante cose e non usarla ci permetterebbe di goderci al meglio il tempo insieme senza nessuna scorciatoia! Replicò quindi, annuendo con energia e sorridendo al ragazzo che si stava rivelando tanto speciale ed importante, per lei. Oh sì, super coccolata e a volte non solo da loro! Forse perché sono così piccola, non lo so. Ed Erik sì, è stato forse il mio primo amico dentro Hidenstone e gli sono grata per tutto ciò che ha fatto per me, gli voglio davvero bene confermò, rabbuiandosi quando venne tirata in ballo -da lei stessa, tra l'altro- la propria relazione che non solo non andava, era proprio finita. Quando lui la fece voltare e le sollevò gli angoli della bocca, le venne spontaneo seguire quel movimento con le labbra ed iniziare a sorridere senza bisogno di supporto. Era sempre così dolce con lei!
    Accetto. Solo Thomas ed Emma, due normalissimi ragazzi che vogliono godersi la vita. Ci sto! E sarò tua solo se tu sarai mio u.u annunciò, non avendo inteso minimamente un possibile doppio senso nella sua richiesta, anche se probabilmente era così che sarebbe andata a finire. I loro sguardi si incrociarono ed Emma ci si perse per qualche secondo, rinsavendo solamente quando lui aprì di nuovo bocca per scusarsi. Scosse la testa con un mezzo sorriso sincero. Non ti preoccupare, ti perdono! E non puoi dirmi così, sai che sono super curiosa sbuffò, perdonandolo definitivamente quando quel bacio arrivò. Le sarebbe bastato un movimento minimo per far scontrare le loro labbra, ma per ora non fece nulla, limitandosi a ridacchiare.
    Sono d'accordo con te! Xander è un grande e si merita tutto ciò che ha e certamente in azione è il migliore... ed è anche super fortunato ad avere un tirocinante -ora auror- come te al suo fianco! Commentò, stavolta dandogli lei un bacio sulla guancia, agganciando le braccia attorno al suo collo... almeno finché il taxi non parcheggiò e si rese conto di che ora fosse e che se non si fossero dati una mossa, l'aereo l'avrebbero proprio perso. Quindi si misero a correre e quando arrivarono al gate, Emma aveva il fiatone... era una cosa strana, visto quanto era allenata ed abituata a fare sport, ma forse era per il fatto che era pure emozionata. Ad ogni modo, una volta messi in fila, si riprese il suo bagaglio e riuscì quindi a prendere una mano a Thomas proprio come se fossero una coppia. Attesero fino al loro turno per fare il check in con le solite procedure, ma nessuno di loro due aveva armi, droga, bombe o attrezzi sospetti -forse- quindi riuscirono a passare senza troppe difficoltà e finalmente riuscirono a mettere piede nell'aereo. Emma si guardò attorno come se non avesse mai visto un aereo, anche se invero lo prendeva ogni estate per andare a Parigi dal padre. Guardò i biglietti e senza perdere la mano di Thomas, lo trascinò in un punto a circa metà aereo, quindi gli indicò il sedile. Ehm... ti siedi tu vicino al finestrino, vero? Per quanto la ragazza fosse abituata a prendere quel mezzo, si era sempre messa dal lato corridoio per il suo problema con le altezze. Quindi, si sarebbe seduta, fissando lo sguardo sullo schermo incastonato nello schienale del sedile davanti munito di cuffie. Wao è fantastico! Si stupiva ogni volta come se non avesse mai visto tutto ciò.
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    giphyscheda | thomas richenford | statistiche

    Aveva conosciuto Emma per sbaglio e da quando la conosceva aveva trovato sempre in lei qualcosa di diverso rispetto alle altre. Era dolcissima e spontanea e sopratutto era una persona poco maliziosa. Per Thomas quella era sicuramente una novità e la cosa gli piaceva, gli stuzzicava una curiosità che già era bella viva dentro di lui. Inoltre quando era andata a Parigi ed aveva saputo che le sue amiche in quel covo di vipere avevano fatto le stronze con lei, non era riuscito a dormire neanche un pò fino a che non gli aveva preparato quella piccola sopresa. In realtà, che fosse san valentino, natale, capodanno o un semplice fine settimana, al Richenford non interessava minimamente ed assolutamente niente. Thomas non era uno che si ricordava le date o amava festeggiare anniversari o cose del genere, pensava che erano solamente numeri e tradizioni orribili, le persone dovevano fare quelo che volevano solamente quando volevano e decidevano di farlo, solamente così avrebbero preservato la loro sponteneità. Lui si stava semplicemente comportando di conseguenza a quella sua filosofia. Scosse il capo alle sue parole. Se io dico che sei speciale, lo sei. Non devi dire di non esserlo! Insomma i complimenti non si sminuiscono! Le fece un occhiolino dolce, un piccolo pizzicotto sulla guancia e poi partirono alla volta di quella disagiante, imbarazzante ed ancora coraggiosa avvenutra. Aveva chiesto di non usare la magia e Thomas era assolutamente d'accordo, annuì alla sua spiegazione e cercò di lasciar passare quel momento di imbarazzo un pò li, anche perchè avevano i minuti contati ed in quel momento non si potevano davvero permettere di perdere l'aereo e cose varie, quindi, si mise seduto tranquillamente dal lato del finestrino come lei aveva richiesto, si allacciarono le cinture di sicurezza, e dopo che la signorina fece il suo "balletto" in coordinato con la voce in due lingue, prese la mano di Emma e ci cominciò a giocare. non vedeva l'ora di arrivare nell'hotel che aveva scelto e fare un giro della città, e poi fare altre e tremila cose. Ecco, quel fine settimana, Emma avrebbe fatto una mini esperienza di tutto quello che purtroppo si era persa nella sua adolescenza. Thomas si sarebbe impegnato tantissimo per farl stare bene. Certo! Sono solamente tuo. Ho detto a tutti che non ci sarei stato fino a lunedì e così sarà biondina! Siamo solamente tu ed io. Non voglio fidanzati, ex, o amici che ci disturbino. Anche perchè non abbiamo tempo. Arriviamo, posiamo i bagagli e se non sei troppo stanca ci facciamo un bel giro della città, che dici? Così domani sera abbiamo tutto il tempo di andare allo stadio e vivere il nostro primo concerto insieme! Aggiunse poi incrociando le loro mani.
    Il viaggio in realtà durò pochissimo, Londra Berlino erano più o meno un'oretta e mezzo di viaggio e così fu. La cosa era spettacolare perchè Thomas non era uno che riusciva a stare zitto un secondo e forse neanche fermo e chiacchierare con Emma era qualcosa che lo rilassava terribimente quindi il temo volò ancora di più e tra il decollo, la presa delle valigie, il taxi fino al loro Hotel passarono altre e due orette un pò piene di corse, ma una volta presa la chiave dell'Hotel e nella stanza, Thomas fece un bel respiro di sollievo e si mise disteso sul letto a 4 di bastoni, si levò le scarpe e le fece segno di andare vicino a lui. ci riprendiamo un attimo ed usciamo, ok? Chiese poi abbracciandola ed infilandole una gamba in mezzo alle sue se la ragazza si fosse messa affiando a lui. Posò la sua fronte su quella della ragazzina. Mangiamo qui oppure usciamo e vediamo cosa troviamo in giro? Chiese dolcemente sfiorando il naso della ragazzina con il suo. Beh, il viaggio era stato stancante per entrambi e 10 minuti di coccole lo avrebbero fatto riprendere senza ombra di dubbio. Oddio, forse volevi vedere la stanza! Disse poi alzandosi appena dal letto. Aveva preso quel posto perchè era comunque molto intimo e carino. Guarda! Li ci sono tutte le lucine che si possono cambiare mentre ci facciamo il bagno... si, magari tra poco! Che dici? Thomas e le richieste imbarazzanti. Poi si morse il labbro vedendola così distesa sul letto e fece un respiro profondo. Sei bellissima. Le disse sorridendole. Lo pensava per davvero!

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    Il tempo stava già volando, insieme, tanto che quasi non se ne accorse, ma si trovavano praticamente già in aeroporto, dove dovettero correre per non perdere l'aereo, proprio come una coppia di normalissimi adolescenti babbani. Sorrise, una volta seduta dal lato del corridoio, e prese fiato dopo la gran corsa.
    Allora affare fatto, né ex, fidanzati o amici e per siglare quella promessa, sollevò il proprio magifonino, spegnendolo. Era ovvio che non sarebbe stato così per tutto il weekend o sua mamma sarebbe certamente morta d'infarto, ma lo avrebbe acceso solo per lei. Accantonò, nella sua testa, Lucas, Nathan, suo fratello e chiunque altro non fosse l'auror affianco a lei. Sorrise quando le loro dita si incrociarono ed annuì, d'accordo sul programma della giornata. Sono d'accordo! Vorrei tanto vedere il memoriale del Muro di Berlino! Propose, sovreccitata per l'incredibile avventura che avrebbe aspettato i due giovani di lì a poco.
    Il primo di molti altri, spero osò, senza però perdere il sorriso, sebbene arrossì leggermente. Quell'ora e mezza di viaggio volò letteralmente tra chiacchiere, sguardi complici e risate. Decisamente Emma non si era sentita mai così con nessuno e nel capirlo, rifletté che forse la rottura con Lucas era stata la cosa migliore. Considerava il moro un ragazzo fantastico, non sminuiva i mesi passati con lui né li ripudiava, semplicemente credeva che forse non fossero fatti l'uno per l'altra e sperava tanto che Jones trovasse una ragazza che lo rendesse veramente felice e gli sapesse tener testa, che lo rispettasse e rispettasse le sue passioni... da amare e che lo amasse davvero. Sorrise nostalgica a quel pensiero, ma poi si concentrò completamente su Thomas come da promessa.
    Alla fine, arrivarono in hotel ed Emma rimase bloccata sulla soglia per almeno cinque minuti, osservando quella stanza meravigliosa che mai si sarebbe sognata di usare come alloggio per qualche giorno, tanto sembrava sofisticata e costosa, almeno secondo lei. Si riprese solo quando sentì la sua voce, quindi si avvicinò al letto, ci salì e gattonò vicino a lui, ancora estasiata. Si stese affianco a lui poco prima che l'abbracciasse, infilando una gamba tra le sue. Come sempre, non ci vide nessuna malizia anche se arrossì per la millesima volta. Sì certo, mi sembra un buon piano... sono così stanca iniziò, affondando il viso sul suo collo, lasciandogli distrattamente tanti piccoli baci. Lo guardò negli occhi quando le loro fronti si toccarono, riflettendo sulle sue proposte. Quando poi si alzò appena, Emma lo bloccò mettendogli una mano sulla spalla, sperando che tornasse giù steso, decidendo poi di rispondergli. Allora facciamo così... ci facciamo il bagno, ordiniamo da mangiare e poi usciamo, okay? Così ci riposiamo. Fece una pausa, spostando le iridi azzurre sulla bellissima vasca da bagno, mentre un dubbio atroce l'assaliva. Sì ma... come facciamo? Cioè la vasca è in camera e noi... beh... sì si vergognava a farsi il bagno con lui, era troppo timida ed insicura sul suo corpo per fare una cosa del genere con troppa leggerezza. Allora... io entro per prima se non è un problema, quindi per piacere... girati lo pregò, sollevandosi dal letto e mettendosi in piedi, guardando la vasca e mordendosi il labbro. Una volta che si fu assicurata che si girasse, si affiancò alla vasca. Si slacciò il giacchetto nero, poi sfilò il vestito a partire dalle spalle, che quindi cadde dolcemente a terra. Stessa fine fece la sua biancheria intima, dopodiché un piede alla volta, entrò nella vasca e si sedette. L'acqua le arrivava alle spalle e c'era talmente tanta schiuma, da coprire il suo corpo, quindi sarebbe stato impossibile vederlo dall'alto. Okay sono apposto... sussurrò, non ancora del tutto a suo agio con quella situazione completamente nuova; nemmeno il suo ormai ex, l'aveva vista in un contesto tanto intimo come quello. Fortunatamente, le luci erano soffuse. Cavolo, ho dimenticato i miei prodotti... me li prenderesti? Sono a lato, dentro la valigia. Si stava riferendo allo shampoo speciale che non rovinava i suoi capelli delicati. Solo che si era dimenticata di cosa aveva messo in valigia, quindi aprendola Thomas avrebbe potuto vedere subito sia intimo più "da adulta" che un paio di mutandine della disney, precisamente del Re Leone, con tanto di reggiseno in coordinato... non che avesse tutte ste tette, invero.
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    giphyscheda | thomas richenford | statistiche

    Sapeva che Emma era diversa dalle altre perchè fin da subito aveva provato e sentito per lei qualcosa che non aveva mai provato per le altre. Era qualcosa di strano ma Thomas essendo una persona fin troppo fisica quando non sentiva quel genere di impulso quasi si preoccupava. Adesso, la verità era che non è che non aveva mai sentito quel genere di impulso per Emma ma aveva sempre cercato di rispettare i suoi tempi e lasciare che le cose con questo Lucas andassero nella maniera giusta. Non era uno che si era mai fatto scrupoli per certe cose, non si era neanche mai posto il problema se e come una ragazza potesse essere impegnata o meno. Si era sempre divertito ed aveva sempre messo al primo posto le proprie esigenze, specialmente fisiche, rispetto a quelle degli altri.Con Emma era stato diverso da subito e da subito aveva capito che gli faceva uno strano effetto. Ma da quando lui invitava la gente a Berlino e gli faceva fare quel tipo di promesse? Da quando faceva quegli sguardi e cercava la mano di qualcuno in aereo, se non per metterla sul proprio pacco. Con Emma era diverso e la cosa era assolutamente assurda, ma Thomas non era pronto a quel tipo di analisi quindi ogni volta che il suo pensiero e la sua testa gli suggeriva di fare un'analisi molto più approfondita, allora lui fuggiva a gambe levate neanche fosse la cosa più spaventosa del mondo. Eppure non era un vigliacco, ma la verità, in un contesto del genere, non gli piaceva proprio per niente.
    Una volta entrati dentro la camera d'albergo sorrise, si allungò sul letto per poi chiudere gli occhi sentendo la gamba della ragazzina in mezzo alle sue e cercando di autocontrollarsi e pensare che lei usciva da una storia da poco e che lui aveva promesso a se stesso di andarci piano con lei. Senza neanche contare, che comunque non era il momento e loro due erano solamente amici, giusto? Ma quando arrivarono quei bacetti, fu quasi troppo e quando fece per alzarsi e lei lo bloccò per la spalla fu impossibile non posare una mano sulla sua coscia prima di sentire quello che lei stessa aveva da dire. Si morse il labbro e quando, senza neanche pensarci due volte, lei accettò di fare il bagno ma gli disse che doveva girarsi e non guardarla, Thomas scoppiò a ridere. Non ce la fece, ma comunque si voltò e quando sentì il suo piede entrare nell'acqua si voltò di nuovo e la guardò intensamente. Era bellissima. In quel momento ancora di più rispetto alle altre volte. Quelle luci soffuse il fatto che fosse nuda e via dicendo rendevano quella situazione eccitante, almeno per l'auror, che cominciava a sentire un certo caldo. Caldo che gli fece levare la maglietta in tempo record e abbassare i pantaloni ancora in minor tempo, la sua mano era sull'elastico dei suoi boxer ma lei chiese dello shampoo e lui andò a prenderglielo. Sogghignò vedendo il suo intimo da "adulta" e visto che non poteva veramente farcela lo tirò fuori e glielo posò sul letto, proprio per farle capire cosa voleva che si mettesse. Si voltò verso la ragazzina e poi le posò i suoi prodotti affianco fino a guardarla i quegli occhi azzurrissimi. Non dovresti vergognarti. Insomma hai un bel fisico e comunque, io non mi metterò di fronte a te... quindi il fatto che tu mi abbia fatto girare... ecco è un pò come pagare pegno! Disse poi denudandosi completamente e facendole segno di spostarsi un pò più avanti. Ovviamente non le diede moltissimo modo di replicare, sedendosi tranquillamente dietro di lei e facendo aderire la sua schiena al suo petto, portando le sue braccia intorno alla sua vita completamente nuda. Adeso era il suo momento. Fu lui a darle dei bacetti sul collo nudo per poi passare sulla spalla. Quindi... Come sta andando la preparazione dei mago? Chiese poi scendendo con le mani verso le sue coscie. Ovviamente se lei non avesse voluto quel contatto Thomas si sarebbe ritratto immediatamente. Ma tutto quello era troppo per un ninfomane come lui. Aveva una voglia di baciarla e toccarla e farla sua che non riusciva neanche più a contenere davvero. Ma in quel preciso istante doveva andarci piano e difatti non si azzardò a scendere nell'interno coscia, ma rimase sempre sulla parte esterna della stessa giusto per farle dei "grattini innocenti". I suoi bacetti continuarono lenti ed inesorabili sul collo della ragazzina.

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    Non aveva idea che Thomas la stesse fissando mentre entrava in vasca. Il suo corpo nudo venne avvolto dalle calde acque piene di schiuma e sali colorati, coprendola quasi fino al collo e mitigando un po' l'imbarazzo che la pervadeva a trovarsi da sola nella stessa camera di un ragazzo e, soprattutto, completamente nuda.
    Lui, al contrario, sembrava del tutto immune a quel tipo di imbarazzo, infatti si tolse prima maglietta e poi pantaloncini come se nulla fosse e lei non se ne accorse subito, troppo occupata a giocare con la schiuma che le carezzava la pelle fresca. Inclinò la testa a quella sua frase, non capendola affondo... ma Emma non capiva mai nulla, perciò non c'era niente di strano. Solo allora i suoi occhi incontrarono il corpo quasi nudo di lui, quel corpo perfettamente allenato da grande auror qual era, quel corpo tonico e... che voleva sfiorare. Era la prima volta che sentiva quel forte impulso. Quando poi si tolse anche l'ultimo strato di tessuto che la salvava dall'imbarazzo, la faccia dell'ametrina divenne color pomodoro e distolse subito lo sguardo come se stesse facendo qualche marachella di nascosto, come se avesse cinque anni e fosse stata scoperta dalla mamma a mangiare i biscotti che lei le aveva vietato. Nonostante ciò, non trovando le parole esatte per descrivere come si stesse sentendo in quel momento, si scansò lasciandogli posto.
    Quando la sua schiena fu a contatto con il petto di lui e le braccia di Thomas la avvolsero, entrambi completamente nudi, oltre all'imbarazzo provò un'altra sensazione, stavolta però dominante. Si sentiva strana, sentiva un assurdo calore al basso ventre e voleva parlarne con lui, chiedergli cosa stesse succedendo ma le sembrava che, facendolo, sarebbe potuta apparire stupida ai suoi occhi e lei voleva solamente sembrare adulta, più matura di quella che in realtà era. Lo studio va... va bene mormorò, non riuscendo troppo a concentrarsi con le mani di lui sulle cosce e la bocca che passava da collo a spalle con lentezza esasperante. Il caldo aumentò perché sentirlo così vicino, la mandava in tilt. A Parigi lo aveva quasi baciato, ma non aveva avuto nessuna intenzione di tradire Lucas perché era un ragazzo bravissimo, dolcissimo e che le stava donando solo amore, non se lo sarebbe meritato... e si sentiva davvero in colpa solo per aver pensato di voler baciare l'ex tirocinante. Ma ora erano lì, lei era stata lasciata da Lucas poco prima e non aveva nessun vincolo, perciò poteva fare quello che voleva... però una timidezza innata la bloccava sul posto a godersi quelle piacevole attenzioni senza però fare un passo in più. T-Tommie sussurrò, con la voce tremolante, incerta. Prese coraggio, forte del calore e sicurezza che le trasmetteva l'altro, e si girò verso di lui, esponendosi con timore. Ora, vicinissimo al suo petto, c'era il seno di lei... e per la prima volta, non se ne vergognava. Avvinghiò le braccia attorno al suo collo e si sedette sopra di lui, anche se un po' impacciata.
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    giphyscheda | thomas richenford | statistiche

    Thomas non si era mai definito un donnaiolo. Lui non faceva quelle cose per poi vantarsene tanto che quando andava a letto con qualcuno, poi rimaneva nella sua mente e con un bellissimo ricordo. A volte non ricordava con chi era stato a letto, ma erano solamente rari momenti da adolescente, ubriaco e fatto. Da quando aveva cominciato l'accademia auror si era dato una ridimensionata e comunque stare vicino a Xander, costantemente sicuramente aiutava molto. Emma, comunque, era una persona bella, gli piaceva sia fisicamente che mentalmente, ma la cosa che lo aveva sempre attirato a lui era quella ingenuità, spontaneità, timidezza e quasi confusione che provava nei confronti del mondo. Era tenera ed allo stesso tempo sapeva con certezza che fosse una ragazza forte. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto fare i conti con il mondo degli adulti, anche se il ragazzo sperava che questo accadesse veramente tardi. Doveva ammettere che, era la prima volta, che non sentiva il bisogno di andare a letto con una prsona, ma sentiva il bisogno di conoscerla più profondamente, come se per una volta volesse andare in profondità e non accontentarsi di meri gesti fisici. L'aveva portata li a Berlino, per sentire quel gruppo perchè voleva fare qualcosa con lei, voleva che lei si divertisse, che lei assaporasse la vita e quell'adolescenza che non aveva mai avuto. Era premuroso di natura, ma con Emma lo era ancora di più. Si spogliò, sorrise alla ragazza mentre la vedeva giocare con la schiuma. Ecco cosa adorava della biondina, il suo modo di fare, il suo modo di essere così assurdamente bella anche in situazioni così semplici. Quando si mise dietro di lei, lo fece perchè davvero voleva stare li e voleva accarezzarle quella pelle morbida. Erano solamente loro due e Thomas era una persona molto fisica, anche se la ragazzina gli avesse detto che era fidanzata, molto probabilmente, lui avrebbe fatto la stessa identica cosa. Si morse il labbro e le morse un pò la spalla per quello che lei disse e quando improvvisamente lei si voltò e si mise leggermente a cavalciosi su di lui, lui l'avvicinò delicatamente ancora al suo corpo e senza dire altro la baciò. Con dolcezza, scendendo con le sue mani sul suo sedere, con il suo corpo sempre più vicino a lei, il suo membro ancora più vicino alla sua intimità. mmm Sussurrò mentre le loro lingue, se lei avesse risposto a quel bacio, danzavano insieme. Poi si staccò appena. Abbiamo un pò di tempo...quindi... Aveva seriamente il sospetto che per lei fosse la prima volta e lo si capiva dall'imbarazzo che stava provando. Non voleva forzarla a fare niente, Thomas era una persona dolce che per quanto avesse certi istinti, non era solito forzare la mano. Le sue mani vagavano libere intorno al sedere della ragazza strizzandolo appena e facendole capire chiaramente le sue intenzioni. Il suo seno era vicino al suo petto scolpito e lei non era mai stata così dannatamente bella, con quei capelli un pò bagnati, l'imbarazzo dipinto sul viso. Le sorrise e le diede un altro dolcissimo bacio.

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    Emma, per quanto non sembrasse, era piena di sfaccettature. Emma era timida, impacciata e timorosa di offendere gli altri con le sue azioni, ma era anche capace di tirar fuori un coraggio non indifferente e, nel suo piccolo, lo stava dimostrando quel giorno, seduta a cavalcioni su Thomas. Non era scappata, non lo aveva respinto, anzi... aveva cercato di dare un'avanzata a quello che stava succedendo, mostrando un grande atto di intraprendenza. La verità era che, forse, lo desiderava da mesi, ancora prima di lasciarsi con Lucas, ma che questo suo desiderio fosse rimasto sopito proprio per paura di far soffrire il moro e Lulù non si meritava proprio per niente di star male, aveva già sofferto abbastanza. Infatti, Emma teneva ancora a lui nonostante la rottura e sperava che sarebbe stato sempre felice e che, magari, un giorno le loro strade si sarebbero reincontrate, da amici.
    Erano vicinissimi, i loro corpi si toccavano e la ragazza era incantata a guardare le labbra dell'ex tirocinante, mentre una vocina dentro la sua testa, le urlava quando lo desiderasse, sebbene fosse troppo timida per dirlo ad alta voce, oltre che in perenne imbarazzo, cosa che l'altro avrebbe potuto percepire dalle sue gote rosse. Era ingenua, sì, ma non di certo stupida e sapeva a cosa avrebbe portato quel loro momento e ne era terrorizzata. Non lo aveva mai fatto, ci era solo andata vicina... ed era scappata come una scema, ma adesso... non poteva fare un passo indietro.
    Mentre questi suoi pensieri le invadevano la testa, il ragazzo prese l'iniziativa e la baciò. La Lewis, come prima reazione, spalancò al massimo i suoi occhioni azzurri -resi ancora più brillanti dalla disavventura con la droga-, ma poi semplicemente... si lasciò andare. Schiuse appena le labbra, lasciando che le loro lingue si incrociassero, iniziando a danzare sulle note di una melodia proveniente dai loro cuori e che nemmeno loro riuscivano davvero a sentire. Le mani della biondina si strinsero attorno alle spalle di Thomas come a volerlo più vicino, il suo piccolo seno si posò contro il suo muscoloso petto... e non provò più imbarazzo, almeno per un momento. Nemmeno sentendo le mani di lui forse troppo in basso, provò imbarazzo, poiché ogni fibra del suo corpo, era concentrata su quel bacio che bramava ormai da una quantità considerevole di mesi. Il disagio tornò solo quando, poco dopo, si staccarono per riprendere fiato. Emma aveva capito dove volesse andare a parare l'americano e non riusciva a dir nulla: anche lei lo voleva, lo voleva davvero, solo che non sapeva proprio da dove iniziare. Quindi, mani sulle sue spalle, si allungò verso il suo orecchio. Io... io non l'ho mai fatto sussurrò, imbarazzatissima che a quasi diciott'anni non fosse ancora andata a letto con nessuno, per quanto non fosse una cosa poi così anormale. Però... lo voglio ammise, arrossendo -se possibile- ancora di più di quanto era arrossita prima ed evitando il suo sguardo. Si sentiva strana, sentiva una sorta di calore tra le gambe che poco aveva a che fare con l'acqua della vasca.
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    Thomas Richenford | Auror | 21 anni |


    Thomas aveva sperimentato il sesso da quando era piccolo e non per sua volontà. Sua madreaveva abusato più e più volte di lui e nessuno l'aveva mai davvero fermata. Suo padre non c'era mai e la cosa assurda era che, nonostante questo, lo aveva creduto all'istante come se fosse stata una cosa quanto meno normale. Non sapeva esattamente perchè se per suo padre era stato così facile credere a quella cosa, non lo aveva mai protetto davvero. Comunque per quell'esperienza così traomatica, Thomas aveva visto per moltissimi anni, in america, uno psicologo e si era sempre fidato molto poco delle donne, fino a quando aveva scoperto il sesso consensiete e da quel momento in poi non si era mai stancato davvero di farlo. Thomas era una persona fisica, solare e socievole, ti metteva a prorpio agio a prescindere ed era un tipo così confidenzale che non lo si riusciva veramente a detestare. Era dolce, romantico ed altruista, cercava sempre di fare il bene degli altri e non amava vedere le persone soffrire o stare male. Aveva portato Emma in quel posto perchè, quando sulla torre di Parigi lei aveva confessato di non aver mai avuto una vera e propria adolescenza, Thomas si era sentito in dovere di farla stare meglio e di regalarle quell'emozione. Non gli era interessato se era fidanzata o meno, era qualcosa che voleva fare a prescindere e che non aveva nessuna intenzione di farle perdere. Era san Valentino e forse, sbagliando anche giorno, le aveva fatto un regalo che si sarebbe tenuta per ricordo per tutta la vita. Thomas non era pronto per legami forti, ma Emma era sempre stata diversa ed anche in quel momento, in quella vasca da bagno completamente nudi, sentiva delle cose completamente differenti. Sorrise alla ragazzina e in quel bacio ci vide un sacco di dolcezza, tenerezza e soprattutto voglia. Thomas non era uno che si metteva ad analizzare quel tipo di sentimenti, ma con lei era sempre stato attento, preciso. La fece avvicinare, se fosse stato possibile, ancora un pò al suo corpo, staccandosi da quel bacio e godendosi quelle gote così rosse e così belle, ma soprattutto tutte per se. Oh... Non si aspettava che lei fosse vergine, o comunque si, se lo aspettava, ma non aveva pensato a quell'eventualità. Comunque le sue mani erano già sul sedere sodo e piccolo della ragazzina e non aveva nessuna intenzione di spostarle. Stava per dire qualcosa, ma quando lei disse che voleva fare quella cosa, Thomas le sorrise, posò la sua fronte su quella della ragazzina.Sei speciale e questo l'ho sempre saputo, ma come al solito mi sorprendi sempre biondina. Sei bella, sei dolce, sei coraggiosa ed allo stesso tempo timida. Sei speciale, davvero. Non lo stava dicendo per comprarla, lo diceva perchè voleva, come al solito, metterla a suo agio. Infatti la sua mano destra andò a finire appena nel suo interno coscia e poi ancora sulla sua intimità, spostò appena le grandi labbra e cominciò a massaggiare, piano. Forse, la prima volta, farlo in acqua non era una brutta idea. L'altra mano era sempre sul sedere della ragazzina per tenerla sempre vicino a lui. Era la sua prima volta, allora doveva essere davvero speciale.
     
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    Era la prima volta che stava vicina così tanto ad un ragazzo e soprattutto nuda ma per quanto fosse timorosa di un qualcosa che non aveva mai sperimentato e di cui non aveva mai realmente parlato con nessuno, con Thomas si sentiva al sicuro. Non violata, non costretta... era una sensazione incredibile che non si ricordava di aver mai provato con nessuno. Quella specie di amicizia che avevano, era sempre stata costellata da emozioni forti, vicinanza ma anche tantissima libertà, cosa che non aveva mai pensato davvero di provare.
    Lasciò che la avvicinasse, sicura che anche il cuore di lui stesse battendo forte tanto quanto il suo ed era convinta che se avesse ascoltato bene, avrebbe potuto sentirli battere all'unisono.
    Confessargli di essere vergine fu abbastanza difficile, aveva paura della sua reazione. Magari lui voleva una ragazza più esperta, una... donna. Non che avesse paura che le facesse del male o qualcosa del genere, semplicemente temeva che la rifiutasse, seppur usando indiscussi modi carini e dolci. Invece non fu così. Posò la fronte sulla sua e parlò. Stai dicendo che... non ti dispiace? Domandò in un fil di voce, trovando l'enorme coraggio di guardarlo negli occhi, posandovi i suoi incredibilmente blu. Era emozionata dal fatto che fosse ancora lì con lei. Non aveva esperienza, non aveva idea se quella cosa piacesse o no ai ragazzi, ma era ancora lì. Riuscì a sorridere, mentre la mano di lui iniziò a scendere sempre più giù, sempre più vicina a punti inesplorati. Quando la mano del ragazzo iniziò ad accarezzarla in una zona parecchio sensibile, socchiuse gli occhi, cercando di rilassarsi completamente. Grazie... grazie... anche tu sei davvero speciale sussurrò, posando le proprie labbra su quelle di Thomas, coprendo così i propri deboli gemiti, deboli ma frequenti. Quell'esplosione di piacere che le aveva invaso il basso ventre e quel calore che ora stava risalendo verso il proprio petto, era tutta nuova per lei. È strano...ma... bello... le sue parole erano inframezzate da mugolii di piacere, mentre prendeva una decisione: gli avrebbe fatto vedere come non fosse solo una stupida ragazzina, ma fosse anche intraprendente. In quel momento però, l'unica cosa a cui riusciva a pensare erano le dita dell'altro dentro di lei, si protese verso di lui nuovamente, posando il piccolo seno sul suo petto, iniziando a dargli piccoli ma decisi morsetti sul collo.
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