Tragico destino

Provino Licantropia per la meravigliosa Jess

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    Jessica Whitemore
    New York, ultima settimana dell'agosto 2021. Per la precisione, era il 28 agosto -sabato- ed era l'ultimo weekend che passava alla Grande Mela, con suo sommo dispiacere. Aveva passato le due settimane precedenti a girovagare per la città, fare scampagnate ed uscire con amici ritrovati che non vedeva da anni. Da quando aveva rincontrato Evelyn, parecchi mesi prima, aveva deciso che sarebbe ritornata nella sua terra natia a passare più spesso le vacanze.
    Erano quasi le due di notte e si ritrovava seduta sul duro terreno affianco ad uno scoppiettante fuoco assieme a diversi suoi amici, tra cui Charlie, venuto con lei da Londra fino agli Stati Uniti ed avevano deciso, tutti insieme, di organizzare un campeggio per l'ultima notte che i due passavano là, quindi si trovavano in un boschetto poco fuori la città con alle spalle le tende e davanti, un'allegra fiamma scoppiettante ed i loro marshmallow ad arrostire. Il cielo era limpido ed una bella luna piena risplendeva nel cielo, contornata da una miriade di stelle che parevano sorridere ai giovani. Sembrava proprio la serata perfetta per un Campeggio. Ragazzi, vado a prendere dell'altra legna esclamò, alzandosi in piedi e muovendosi cautamente all'interno dei suoi scarponcini da trekking, prendendo una torcia ed allontanandosi dal caldo e luminoso, oltre che rassicurante, fuoco. Man mano che avanzava, la luce dietro le sue spalle, si faceva sempre più tenue e la voce dei suoi amici, molto più flebile, finché l'unica fonte di illuminazione fu la sua torica e gli unici rumori, i suoi piedi che facevano scricchiolare rametti e quelli inquietanti degli animali nascosti nel folto del bosco, però Jess era da sempre una ragazza coraggiosa, impossibile che si facesse spaventare da queste cose, soprattutto dopo tutto quello che aveva vissuto in quegli anni ad Hidenstone. Infatti, andò avanti allontanandosi anche di molto dagli altri senza troppo preoccuparsi nemmeno di perdersi, considerato sia che aveva la magia, sia che aveva un ottimo senso dell'orientamento... e così, si allontanò sempre più ed inesorabilmente, sparendo completamente alla vista di chiunque dei suoi amici.
    18 y.oStudenteBlack OpalIII annoFrom NY


    Edited by SamuelBlack - 25/8/2021, 07:04
     
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    Una notte di luna piena vuol dire tante cose, ma a Jessica importava solo di prendere la legna per abbrustolire marshmallow e godersi delle meritate vacanze.
    Dopotutto era tornata in America proprio per quello no?
    Vecchi capitani fantasmi che avrebbero voluto rinascere e uccidere tutti, streghe millenarie che avevano sperato di ringiovanire e uccidere tutti, ormoni adolescenziali che erano stati pronti a esplodere e uccidere tutti come anche... pannolini da cambiare che con il loro tanfo tentavano, ogni giorno, di uccidere tutti.
    La ragazza madre aveva bisogno di riposo da tutto questo. Doveva per forza staccare da Hidenstone, da Denrise, Londra e da tutto ciò che le creava anche il più minimo scompenso morale e mentale.
    Quindi cosa è meglio di un buon campeggio con vecchi amici per mettere un attimo da parte le ansie di un'opalina?
    Legna per Marshallow e tranquillità.
    Persa com'era nel pensare a questi due grandi propositi, Jessica nemmeno si accorse che, a ogni passo fatto verso il folto della foresta, i rumori notturni si affievolivano sempre più, fino a che tutto sprofondò in un silenzio innaturale.
    Niente più canti notturni di cicale e uccelli, niente più gorgogliare di rospi affammati, niente di niente.
    Se se ne fosse accorta, un po' di paura, forse, avrebbe potuto stringerle il cuore, ma in quel momento era sola; Il fuoco era ormai lontano, come pure i suoi amici e anche se avesse gridato non era detto che qualcuno avrebbe potuto sentirla.
    Il vento iniziò a ululare fra le fronde di una notte pronta a tingersi di rosso, mentre qualche rametto prese a scricchiolare all'improvviso...
    Era vicino.
    Due occhi gialli come la luna comparvero dal buio e puntarono la ragazza, mentre un ringhio cupo, ma lieve iniziò a far tremare le tenebre della notte.

    NOTE OFF

    Ciao bella, eccoci al super provino lupesco di Jessica!.
    Ora sta a te descrivere al meglio il lupo e le circostanze del morso, tenendo conto, il più possibile, della scheda e psiche della tua super Opalina.
    In bocca al lupo ( :B): ) e buon divertimento;)
    RevelioGDR
     
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    Jessica Whitemore
    I suoi passi, oramai, erano veramente l'unico rumore del bosco, tuttavia nemmeno se ne rese davvero conto, estremamente impegnata ad analizzare ogni più piccolo rametto che trovava per la sua strada, cercando di capire se potesse essere adatto a diventar parte integrante del falò.
    Ci mise davvero troppo tempo ad accorgersene. Quando, per caso, drizzò le orecchie e liberò la mente dai suoi propositi, dopo aver trovato un ramo robusto e che sicuramente avrebbe bruciato a lungo, lo sentì. O meglio, non sentì proprio nulla. Il silenzio era divenuto assordante e poco aveva di naturale; in quella situazione, la ragazza che tanto credeva di essere coraggiosa, sentì un brivido percorrerle violentemente la schiena. Iniziò a girarsi da tutti i lati, nella speranza di veder comparire anche una piccola luce, segno che i suoi amici non erano poi così lontani. E da quando sei diventata così fifona, Jess? Si sussurrò nel tentativo di darsi forza, mentre si girava di centottanta gradi per ritornare esattamente da dov'era venuta, nella speranza che la strada scelta, si rivelasse anche quella più giusta. Charlie e gli altri, la attendevano.
    Ed ecco il primo scricchiolio. Tenebroso e raccapricciante, le fece fare un salto di parecchi centimetri. Sicuramente è solo frutto della mia immaginazione tentò, per tranquillizzarsi, mentre i suoi passi continuarono più veloci, cercando di arrivare dagli amici il più in fretta possibile, con la netta sensazione di essere osservata. Un nodo le avvolse lo stomaco. Era forse... paura? Quell'odiosa sensazione che aveva già provato in determinate occasioni, pareva tornata per perseguitarla ancora una volta.
    Lo scricchiolio era sempre più forte e vicino, improvvisamente accompagnato da un ringhio basso e cupo, un ringhio che le ricordava qualcosa... prese a correre, la mente che galoppava alla ricerca di una soluzione, alla ricerca di dove avesse già sentito quel suono. E proprio mentre superava con un balzo una radice nodosa, le venne in mente. Durante il tirocinio dello scorso anno con Brian Ensor, quando aveva dovuto affrontare un licantropo. Un. Licantropo.
    Solo in quel momento, dopo aver realizzato, Jessica urlò. Ma forse fu un urlo muto, perché non le sembrò di sentir alcun suono fuoriuscire dalle sue labbra. A quel punto, lasciò cadere sia legna che torcia, commettendo forse un grosso errore dettato dal panico, eppure si era sempre definita così a sangue freddo e poco incline a farsi dominare dal panico, ma in quel momento sapeva a cosa sarebbe andata incontro. E continuò a correre. Alla cieca. Cambiò direzione per non condurre il licantropo dai suoi amici, ma tutto quello non sarebbe durato molto. L'essere era troppo agile, troppo veloce. E lei non riusciva a vedere al buio, non aveva nemmeno la sua bacchetta... e fu quello il suo sbaglio, non portare la bacchetta e riflettere troppo sul fatto che non l'avesse portata. Non riuscì a saltare una radice, si incastrò con il collo del piede ed inesorabilmente, inciampò sbattendo con forza la testa. Ora nulla poteva impedire alle sue lacrime di uscire copiose, mischiandosi con la terra brulla. Non capì più molto, da quel momento, cercò solo di girarsi... sentì la creatura avvicinarsi sempre di più, sempre più vicina e famelica... finché un ombra non le fu sopra. Poi dolore, sensazione di bagnato sul viso, ancora dolore ed altro bagnato sul corpo, ma stavolta era diverso. Il liquido era vischioso, un odore acre si diffuse nell'aria e se non fosse stato buio, avrebbe tranquillamente potuto vedere una macchia cremisi allargarsi sul proprio ventre. Poi fu davvero tutto buio, ma per lei. Perse i sensi o forse combatté con ogni mezzo, prima di perderli. Non capì più nulla, non ricordò più nulla.
    18 y.oStudenteBlack OpalIII annoFrom NY
     
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    Provino di Licantropia
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    I pugni di Jessica erano affondati nella pelliccia di quell'essere, ma non era riuscita ad ottenere nulla più che qualche pelo ispido fra le dita. Per una ragazzina appena maggiorenne era impossibile respingere un licantropo adulto a mani nude e, infatti, sangue e dolore la raggiunsero presto, insieme ad un oblio che cercava di essere definitivo; ma qualcosa accadde.
    Oscurità e stralci di immagini sfocate, Jessica era in uno stato di incoscienza pervia del troppo sangue perduto, ma potè sentire delle urla di rabbia, fin troppo umane, mescolate ai ruggiti della bestia. Poi una luce e poi proprio nulla.
    Quando l'opalina riaprì gli occhi era avvolta nelle bianche lenzuola di un ospedale e non dovette attendere troppo prima che i alcuni dei suoi amici comparvero per riempirla di coccole e preoccupazione.
    I presenti le dissero che era stata attaccata da un orso e che per le ferite l'incoscienza l'aveva tenuta a letto per 2 giorni. Era viva per miracolo, dato che la belva l'aveva lasciata andare. Tuttavia qualcuno sosteneva che non era stata mera fortuna.
    Quella notte, infatti, Charlie era andato a cercarla preoccupato per il tropo tempo che Jessica ci stava impiegando per prendere due legnetti, quando sentì i ruggiti. Senza pensarci era corso a perdifiato e e aveva visto un immensa ombra pelosa venire allontanata da un uomo che le scagliava contro mille luci.
    Tutti gli altri non gli credevano, ma lui aveva raccolto un medaglione trovato poco lontano dal corpo della giovane. Era un piccolo ciondolo dorato apribile e al suo interno c'era una foto di una piccola Jessica Whitemore.
    Proprio in quel momento entrò lo zio della ragazza e nel vederla sbiancò, anche se lo fece molto di più quando capì cosa sua nipote era diventata.
    NOTE OFF

    Ciao bella, Scusa l'immenso ritardo!
    Allora lo zio,appena saputo delle condizioni della figlia si è precipitato ed ora è con lei in quell'ospedale babbano, pronto a trasferirla in centri di cura più magici, ma ormai è troppo tardi; la maledizione ha fatto il suo corso e Jessica è una licantropa.

    CONGRATULAZIONI!


    Spunti narrativi:
    - il tuo amico babbano charlie ha visto un mago e tu puoi denunciarlo al ministero come no.
    - Qualcuno sembra averti salvato la vita, ma chi? Un indizio forse ti potrà aiutare a capirlo e quell'inidizio è un medaglione con la tua foto dentro (anche se eri piccolina). +3 exp se ti giochi una role, sola o accompagnata, in cui cerchi di analizzare l'indizio

    RevelioGDR
     
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3 replies since 24/8/2021, 21:40   83 views
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