Non puoi essere romantico

Louise&Aidan

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  1. Louise De Maris
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    LOUISE DE MARIS

    Non aveva dato scacco matto alla sua indole impulsiva: come una degna avventuriera, si era addentrata nei meandri del castello, scovandone ogni sala o stanza possibile e immaginabile. Tra tutte quelle scoperte, la Torre dell'Orologio e quella di Cristallo erano le sue preferite, un po' per la vista mozzafiato, un po' per il semplice fatto che l'arredamento la facevano sentire a casa, così come il fatto che non fosse frequentata da molte persone. Lì poteva studiare, leggere, suonare uno strumento, quindi, fare qualsiasi cosa lei volesse. Solo pochi avevano fatto il loro ingresso, studenti curiosi, ma non le avevano dato adito, continuando a girovagare nella speranza di trovar qualche tesoro nascosto.
    Louise, dal canto suo, non gli aveva dato retta.
    Quel preciso giorno, aveva preso la saggia decisione di raggiungere la sala da tè: si trovava al piano terra di Hidestone e sembrava fosse molto frequentata dai suoi coetanei, laddove il lusso si univa alla quotidianità. Era davvero straordinaria: tavolini rotondi, coperti da tovaglie bianche, ben stirate, erano sovrastati da enormi lampadari di cristallo incantato. Una moquette rossa, quasi fosse quella della sala di un Gran Gala, si estendeva sotto i suoi piedi ed una musica delle tipiche composizioni classiche risuonava nell'aria, donando un'atmosfera piacevole.
    Fu, per l'appunto, saggia come decisione poiché aveva visto, seduto ad un tavolino, tutto solo, Aidan. Che cosa ci facesse lì era un vero mistero: non le sembrava tipo da queste smancerie, ma pensò che forse aveva dato appuntamento galante ad una qualche ragazza carina, con cui voleva provarci. Non vedendo arrivare nessuno, si avvicinò al ragazzo.
    - Ehi, ciao Aidan! Cosa ci fai qui? Non ti ho mai fatto tipo da posti come questo! -
    Il non avere remore di esprimere ciò che pensava realmente lo si dimostrò quando scherzosamente gli disse: - Non è che stai aspettando qualcuna, eh? -.
    Gli rivolse un occhiolino. Era troppo curiosa di sapere davvero cosa stesse accadendo.


     
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    “Che giornata di merda!”
    Ecco Aidan in tutta la sua eleganza, appena sveglio, in un giorno qualsiasi del secondo anno ad Hidenstone.
    Da quando era successo quel fatidico evento a Denrise, Aidan aveva sempre l'umore di un cucchiaino di plastica ed era sempre nervoso. Solo la musica o la compagnia della sua amica australiana, Aibileen, riuscivano a calmarlo.
    Non aveva voglia di parlarne con nessuno, durante quei primi giorni. Preferiva concentrarsi su altre cose, tipo le lezioni o i compiti.
    Oppure, quando non sapeva cosa fare, si metteva a girovagare per i corridoi della scuola alla ricerca di stanze che gli sono sfuggite durante lo scorso anno.
    Ed una di quelle era la sala da te. Non aveva mai avuto né l'occasione né l'intenzione di andarci. Perché lo trovava sempre una cosa da “Romanticoni o ragazzine innamorate”. E lui non era né un romanticone né una ragazzina innamorata (Basta ricordare il primo appuntamento con Gyll: Una casa Infestata, a notte fonda. Nel periodo di Halloween).
    Ma dato che quel giorno si era deciso a visitare davvero tutte le stanze di quella scuola, doveva entrare pure nella sala da tè.
    Si guardò intorno e...niente. Si sentiva come un calciatore con le scarpette di danza classica. Estremamente fuori luogo. Non era proprio il suo posto, quello. Ma comunque decise di sedersi, da solo, in uno dei tavolini liberi. E si appoggiò sul tavolino, con aria sconsolata, in attesa di qualcosa o qualcuno che decida di distrarlo in qualche modo.
    A farlo fu una ragazza. E nessuna di quelle con cui aveva legato in qualche modo, l'anno scorso.
    Era una ragazza del primo anno che aveva incontrato (per non dire che si erano scontrati) per la prima volta a Diagon Alley e che aveva trovato molto simpatica, oltre che, non poteva mica negarlo, piuttosto carina.
    Il Dioptase, dopo aver sentito le parole della ragazza, accennò un sorriso e si mise dritto sulla sedia.
    “Oooh Louise! La penso esattamente come te. Non ho la più pallida idea del perché non sono andato via da questo posto...mi mette a disagio.” fece una piccola risatina, scuotendo la testa “Magari fossi qui per una ragazza. Anche se, in effetti, non mi dispiacerebbe avere un appuntamento con qualcuna..dato che non ho più la ragazza” a quel punto fece un profondo respiro, stringendo i pugni, ma scosse la testa, togliendosi quel pensiero malsano nella sua testa (per il momento).
    “Tu invece? Che ci fai qui? Cerchi qualche ragazzo da solo? Credo di essere l'unico qui dentro, mi sa!” Fece un sorriso divertito e infine le chiese “Vuoi farmi compagnia? Senza alcun secondo fine, ovviamente eh?”
    Aidan Hargraves

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  3. Louise De Maris
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    LOUISE DE MARIS

    Louise si sentì davvero in colpa per aver tirato fuori un argomento così delicato per il ragazzo: era proprio per questo che, spesso, si rimproverava da sé. Non era abbastanza attenta, la sua testa era tra le nuvole così frequentemente che la sua lingua poteva sembrare indelicata. In quei momenti, avrebbe voluto picchiarsi da sola. Si sentiva parecchio frustrata.
    - Scusami, Aidan, non volevo rattristarti... -
    E poi aveva incontrato Aidan solo una volta: come poteva permettersi di essere così superficiale?
    Lo vide scuotere la testa, come a voler scacciare un cattivo pensiero.
    Per rimediare, in qualche modo, prese un biscotto dal tavolino da thè e glielo porse, su un tovagliolo bianco.
    - Biscotto? - chiese, con un sorriso imbarazzato sulle labbra. Non sapeva davvero come comportarsi dopo quella gaffe.
    Arrossì quando Aidan la ripagò con la sua stessa moneta. Scosse la testa, sorridendo ancora una volta.
    - No! No-no, volevo esplorare un po' e mi sono ritrovata qui - rispose, mentre con l'indice della mano destra indicava la stanza.
    - Beh, visto che ci siamo incontrati... volentieri! - disse, per poi aggiungere velocemente: - Così possiamo raccontarci di questi primi giorni! -
    Era parecchio entusiasta, anche se non provava quell'emozione così spesso negli ultimi tempi.
    - Che lezioni stai frequentando? Ricordo che mi dicesti fossi al secondo anno, giusto? O mi ricordo male? -
    Sperava davvero di no! Che figura di merda avrebbe fatto altrimenti.
    - Comunque, non posso che darti finalmente ragione: Magitecnica è davvero stupenda! Mi ha entusiasmato molto la lezione sulle bolle per i cuccioli marini -
    Aidan poteva sapere di cosa stesse parlando, visto che aveva partecipato lui stesso.
    - È bello che le lezioni siano primo e secondo anno insieme: almeno, noi primini possiamo imparare molto da voi! - disse, ridendo, con un veloce occhiolino.
    Nel frattempo, era comparsa una teiera davanti a loro: Louise servì prima il suo ospite, se così poteva esser definito.
    - Quanto zucchero? -


     
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    Quando Louise si scusò con lui, Aidan le sorrise per rassicurarla “Ma tranquilla non mi hai rattristito. Poi non sono triste...” In realtà lo era e probabilmente ormai la gente si era rotta le palle di sentir parlare sempre della stessa cosa. Quanto tempo era passato? Giorni? Settimane? Dopo un po' Hidenstone aveva bisogno di altri gossip. Si scocciano facilmente. “Sono solo un po' incazzato, niente di che. Passerà. Forse”.
    Quando lei gli offrì il biscotto, il dioptase lo prese ringraziando la compagna con un sorriso “ molto gentile, Louise.” Ed annuì a ciò che disse dopo “Anche a me piace esplorare questo posto. Ci sono ancora stanze che non ho visitato e sono sicurissimo che ci sia qualche altra stanza interessante, qui dentro. È così grande..”
    Annuì di nuovo alla domanda che gli fece “Esatto, sono al secondo e beh...direi che frequentiamo le stesse lezioni, immagino” Disse con una risata, mangiando in un solo morso quel biscotto che le aveva offerto la ragazzina. “Visto?!” esclamò entusiasta, quando parlò della lezione di Magitecnica “Morrigan è un grande! Mi entusiasma un casino ogni sua lezione. E sua cugina era piuttosto interessante.” Il commento finale, a dire la verità non era di grande importanza, ma ormai lo aveva detto e non poteva cancellare ciò che diceva
    Quando ascoltò le parole di Louise, Aidan ridacchiò divertito “Non prendere esempio da me, Louise. Chiedi aiuto ad Aibileen o a qualcun altro, loro sono meglio di me. Chiunque è meglio di me”
    Ma dov'è finito l'Aidan presuntuoso e convinto di essere meglio degli altri? (forse non è mai esistito perché il player non segue mai ciò che ha scritto in scheda? O forse era anche un po' col morale sotto i piedi perché la sua ormai ex ragazza aveva scelto un altro al posto suo? Entrambe le opzioni sono corrette).
    Poco dopo comparve una teiera e la ragazza fu più veloce di lui, prendendo per prima la teiera “Oh...due cucchiaini grazie mille” disse.
    “Invece a te? Come sta andando questo inizio anno in questa nuova scuola?
    Aidan Hargraves

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  5. Louise De Maris
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    LOUISE DE MARIS

    - Potremmo diventare, come si dice… ah, sì: partners in crime! – gli disse, con una risatina, riferendosi all’esplorazione di nuovi luoghi, con accento inglese stentato, poiché il suo parlare possedeva una nota caratteristicamente francese.
    - Quali luoghi dovresti ancora esplorare? Io, sinceramente, non ho idea di cosa non abbia visto, ma posso accompagnarti! Sono sicura di poter scoprire qualcosa di nuovo… -
    Louise poteva non sembrarlo, ma aveva il cuore di una avventuriera. Lo dimostravano anche i romanzi che leggeva, anche se non ricordava di averne mostrato qualcuno ad Aidan. Erano su due sponde completamente diverse in termini di argomenti di lettura: lei preferiva leggere Dickens (non era una novità, anzi, era particolarmente paradossale, visto che la condizione dei piccoli orfani descritti dall’autore era del tutto simile alla sua), Baudelaire o De Balzac, per citarne alcuni.
    Sbatté leggermente la mano sulla fronte, in un gesto che faceva comprendere le sue dimenticanze, mentre le sue gote arrossivano nuovamente.
    - Oh, sì! Che stupida! Ti ho anche visto… - rispose, con vocina piccola e una risatina pronta sulle labbra, che scoppiò non appena il ragazzo non urlò quel – Visto?! – con entusiasmo e orgoglio. Si portò una mano alla bocca, per cercare di attutire i suoni del suo ridere, ormai aumentati al commento che Aidan fece sulla cugina del professor Morrigan, il che comportò che molti si girassero a guardare nella loro direzione.
    Cercò di asciugarsi le lacrime dalle sue ciglia con un fazzoletto pulito raccolto dal tavolino.
    - Scusami… ma mi fai morire dal ridere! -
    Dopo qualche respiro profondo, riuscì a calmarsi.
    - Non dire così! Ricordo un certo appassionato di Magitecnica!! – disse, riferendosi al ragazzo stesso, sorridendo dolcemente.
    Versò due cucchiaini di zucchero nella tazza e la porse al Dioptase.
    - Prego. – disse, con una formale gentilezza.
    - Oh, a me benissimo! Al momento, sto adorando ogni lezione! – rispose, senza dire altro. Non aveva voglia davvero di parlar di sé.
    Girò il suo thè caldo e si portò il bordo alle labbra, pur di evitar di dire qualcosa in più.


     
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    Aidan era sempre pronto a scherzare, anche se non era di buonumore. Lo faceva proprio per se stesso, per migliorare il suo stesso umore di merda che aveva ormai da qualche giorno. Poi, se riusciva a migliorare la giornata della persona con cui parlava, si sentiva ancora meglio. Non si direbbe, ma il signorino è molto altruista.
    Rise divertito alle parole di Louise ed annuì deciso “potrei accettare questa proposta!”. Spesso era solo, quando decideva di 'esplorare' il castello manco fosse Indiana Jones alla ricerca dell'arca dell'alleanza o Lara Croft intenta a trovare un famosissimo tesoro di chissà quale civiltà perduta. Poi capitava di trovare qualcuno dentro la camera appena scoperta, e ciò gli diceva che poi non era una stanza così tanto segreta...
    “Sinceramente non ho ancora fatto una lista, quindi non ne ho idea...di solito vado a caso...dove mi portano...i piedi. Però sì! Non mi dispiacerebbe un po' di compagnia mentre vago per la scuola.
    Sorrise divertito quando vide Louise battere la mano sulla fronte ricordandosi del fatto che frequentavano le stesse lezioni. E rimase divertito anche dalla reazione che ebbe quando esternò il suo entusiasmo sul discorso di magitecnica.
    “Menomale, almeno sono sicuro di non essere diventato un emo depresso e noioso. Riesco ancora a far ridere le persone!”.
    Quando lei parlò riguardo alla passione di Aidan per la magitecnica, ricambiò il sorriso “Forse l'unica materia in cui mi impegno veramente...ma non dirlo ai prof...probabilmente non ne sarebbero contenti.”
    Poi prese la sua tazza del thè, lo girò col cucchiaino e ascoltò la risposta della ragazza.
    “I professori sono fighi, a parte Ensor che, detto sinceramente, è un po' inquietante...le materie...vabbè già sai cosa preferisco.”
    Fece un sorriso e sorseggiò il suo thè. Poi, abbassò nuovamente la tazza e, mosso dalla curiosità (un po' come le vecchie che si immischiano in ogni cosa) le fece una domanda. “Hai conosciuto qualcuno di interessante? Oltre me, ovviamente.” ridacchiò divertito “E oltre Barnes...che tanto lo so che quello è interessante per tutti.”
    Aidan Hargraves

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  7. Louise De Maris
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    LOUISE DE MARIS

    - Come fai a sapere di Blake? - gli domandò, curiosa di sapere la risposta alla sua domanda. Sì che era un ragazzo molto popolare all'interno della scuola, ma non poteva credere che si dasse per scontato che tutte le ragazze fossero a conoscenza di quel ricco purosangue. Per esempio, se Louise non fosse stata in determinate situazioni, come l'evento di gala di qualche mese prima in Spagna con tutti i purosangue, loro due non si sarebbero mai visti e la ragazzina non avrebbe mai tentato di stringere amicizia con una persona che sembra tanto spocchiosa quanto rompiballe. La loro amicizia, però, se così poteva chiamarla, le aveva fatto scoprire non poche cose belle di Blake: la sua premura, quando ne era in vena, le attenzioni che rivolgeva. E lui l'aveva anche salvata da un destino tristemente fatale, di cui non avrebbe fatto parola a nessuno. L'unico a cui, un giorno, avrebbe potuto dire qualcosa sarebbe stato suo marito. Nel caso in cui il fato avesse deciso per lei che avrebbe dovuto rimanere zitella, allora si sarebbe portata il segreto nella tomba. Non voleva essere giudicata per le sue azioni, anche perché la gente non l'avrebbe mai, e poi mai, capita.
    - Mhh, persone interessanti? In realtà, ho conosciuto un po' di persone, ma mai tanto interessanti quanto te! - affermò, con una risatina.
    - No, comunque, ho conosciuto James Beauvais, è del primo anno ed è nella mia stessa casata! È un tipo simpatico, ma troppo farfallone - rise.
    - Poi, c'è Harry Wood, Ben D'Angelo e... non mi ricordo chi più, al momento, scusami! In realtà, vorrei espandere le mie conoscenze, magari tu potresti darmi una mano! -
    Aidan, essendo del secondo anno, avrebbe potuto farle conoscere diverse persone e Louise ne sarebbe stata molto felice. Bevve un sorso del suo thè. Guardò l'orologio al suo polso.
    - Uh-oh! Si è fatto tardi per me! Devo andare a terminare alcuni compiti... se vuoi, magari, ci vediamo nei prossimi giorni, così puoi attuare la promessa che mi hai appena fatto - che effettivamente non aveva fatto, ma Louise, con la sua ironia, lo aveva costretto.
    - Ciao Aidan! È stato un piacere! -


     
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