Incontrarsi per la prima volta

Denrise

Marina Stonebrug

"Eventually, everything connects."

Ciò che la affascinava delle stelle era il loro eloquente silenzio. Aveva passato giorni, mesi, anni ad osservarle, e tutto quel tempo non aveva fatto altro che renderla più sicura. Di fronte agli astri e alle entità superiore serviva un intuito sopraffino abituato a distinguere la virgola fuori luogo, l'esitazione dinamica.
Ciò che vide in Sigurd fu simile e la incoraggiò, eppure anche lei decise di tenere per sé i suoi sentimenti. Di fronte a una situazione simile le apparenze erano tutto, i suoi denrisiani stavano gonfiando il pelo, tigri di fronte a una minaccia, lei avrebbe adottato la moderazione e il silenzio, gli stessi dell'acqua che viene richiamata a sé dal mare prima di trasformarsi in tsunami.
«La seguo».
Non lo fece attendere più di quanto la mobilitazione dei suoi uomini avrebbe richiesto, riprendendo a marciare al fianco di Kwaku. Lo sguardo vigile a setacciare la folla radunata nella sua città come detriti vomitati dal mare che nascondevano pietre preziose.
«Ho sentito parlare della Delaine ma, grazie agli dei, non ho mai avuto il dispiacere di avere a che fare con nessuno dei suoi seguaci».
Come i druidi seguivano i precetti degli dei, così i membri dell'Excalibur dedicavano anima e corpo agli ideali della donna. Martiri, se così si può definirli a priori, perché quando - e non se - i Denrisiani li avrebbero trovati, lo sarebbero certamente diventati a posteriori.
«Tentare di fottere la Dragone è una mossa stupida, ma arrivare a disturbare la quiete del villaggio... Quella donna cerca una guerra».
Il che poteva essere vero.
Ma perché?
«Non crede possa essere tutto calcolato? Strappare lo statuto di segretezza... quale modo migliore di farlo se non dare via a una guerra magica?».
La mano sinistra si mosse leggera come una brezza estiva a annunciare l'imminente temporale, poggiandosi sul braccio dell'altro per richiamare la sua attenzione.
«E se nel farlo i denrisiani attaccassero i ministeriali che a breve si presenteranno al porto? Non finiremo per fare il suo gioco?».
Lasciò all'altro tempo di riflettere e quando questo si staccò per approcciare il gruppo da sei, lei ne approfittò per avvicinarsi ai due che in quel momento stavano vomitando.
«Lasciate che vi aiuti».
Non senza doppi fini, non senza sorridendo, come se le labbra incurvate verso l'altro stessero rappresentando qualcosa di lontano alle corna di un diavolo diabolico, consumato nella mente e nell'anima da piani e intrecci.
«Expedio».
La bacchetta avrebbe tracciato una spirale posandosi solida come la polena di una drakkar verso la fronte del ragazzo. La riuscita di quell'incanto avrebbe permesso al bersaglio di recuperare la lucidità, di cui l'avvelenamento da alcool l'aveva privato.
«Sono qui per mettervi al sicuro. Seguite quel gruppo».
La sinistra a sfiorare la spalla del più sobrio dei due mentre gli occhi ricercavano una breccia nella possibile diffidenza dello straniero in cui infilarsi, anima e astuzia.
Se i due avessero deciso di seguire il resto degli inglesi, Marina sarebbe tornata da Kwaku.
«Sembrano aver trascorso una lunga notte da leoni. Se la Deleine si è mossa ieri sera, dopo avergli restituito la lucidità, loro lo avranno certamente notato».
Le guardie si davano il cambio seguendo turni regolari, bramando il riposo del guerriero dopo il lungo dispendio di energie. Gli inglesi, lì per divertirsi, puntavano all'esatto opposto: se c'era qualcuno che aveva "supervisionato" il villaggio a lungo, questi erano loro.