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    Harry Wood
    Black Opal | 16 anni


    [Il penultimo sabato pomeriggio prima dell'inizio delle lezioni a Hiddenstone, Villaggio di Densire ore 16.00]


    Estate, un periodo dove lo stare in compagnia era una cosa decisamente fondamentale per Harry, quell'anno non aveva nemmeno gli esami avendo concluso il suo primo anno ad Hiddenstone, quindi aveva passato tutto sommato un'estate tranquilla tra mare e dolce compagnia portate dalle varie ragazze conosciute nel territorio babbano, non si poteva lamentare di come era andata. Ormai però le ferie erano al termine, mancano circa due settimane per tornare tra aule e mura del castello, non che la cosa gli dispiacesse ma l'estate aveva un sapore tutto diverso a suo avviso. Aveva deciso di andare nel villaggio di Denrise tra le sue vie principali, non gli dispiaceva quella cittadina magica anche se preferiva in tutto e per tutto Diagon Alley, forse era per il legame affettivo che aveva con quel luogo, forse per convenienza, la verità non la sapeva nemmeno lui. Era passato per la piazza del Mercato quella vicina al porto per poi arrivare fino alla via principale della città, quella che percorreva l'intero villaggio, un po' come era a Diagon Alley. A un certo punto trovò una bancarella piena di cose interessanti, si fermò un attimo per dare un occhio poi si girò indietro e vide che non lontano c'era una ragazza, gli sembrava di averla già vista da qualche parte ma non era assolutamente certo. Sicuramente era carina sia di viso che nel modo di vestire, una ragazza che non gli dispiaceva assolutamente e che non si sarebbe scordato facilmente. Si portò verso di lei per poi salutarla con un bel sorriso sul volto.

    Ciao scusami, può essere che noi ci siamo già visti da qualche parte? A Hiddenstone non credo, forse ti ho già vista in questi giorni a Diagon Alley. Oh si, deve essere proprio dal Madama McClan, mi pare un paio di giorni fa che eri a prendere le divise accademico, te stavi al bancone e io stavo entrando nel locale per fare la medesima cosa.

    Si ricordò di non essersi presentato e non voleva passare male.

    Che sbadato scusami non ti ho detto nemmeno come mi chiamo. Sono Harry, studente del secondo anno di Hiddenstone. Te invece come ti chiami?

    Finita la presentazione lasciò la parola alla ragazza.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
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    Louise De Maris L'outfit di Harry per quel pomeriggio se ti può aiutare

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  2. Louise De Maris
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    Louise De Maris | Ametrin
    Quella mattina, Louise era stata informata di persona da suo zio (cosa talmente rara che l'aveva guardato con bocca semiaperta quando le si era rivolto con voce tranquilla) che avrebbe dovuto accompagnarlo al villaggio di Denrise per svolgere alcune faccende. Quali fossero queste commissioni la ragazza non ne aveva idea, ma poteva ben pensare che riguardassero il "lavoro" di suo zio. Così, quel pomeriggio, verso le 15.30 circa, l'uomo l'aveva trovata sulla soglia della porta, vestita con pantaloni beige, una camicetta di fiori e una borsetta bianca a spalla su una giacca rossa. I capelli erano legati da un nastro in una treccia laterale, mettendo in mostra gli orecchini a cerchio in oro.
    Appena varcata la soglia e usciti fuori dal raggio d'azione di sua zia, l'uomo le disse che la stava portando con sé solo su richiesta della moglie e che, quindi, non avrebbe dovuto mettere il naso in affari che non la riguardavano.
    Stringendo con riluttanza il braccio del mago oscuro, apparirono a Denrise: la prima tappa fu il negozio di un pozionista. Ovviamente, Louise non ci mise piede, sapendo bene quale fosse la nomea di quello stesso villaggio. Si voltò di spalle all'ingresso, buttando un'occhiata a quelle "fantastiche" signorine che fischiavano dalle finestre delle case.
    "Probabilmente saranno prostitute" pensò. Le assalì, però, un forte dubbio sui loro costumi quando una di queste cominciò a fischiare nella sua direzione.
    "Non potrà di certo fischiare a me"
    Si girò nella direzione opposta e notò un giovane sorriderle a pieni denti. Louise corrucciò il volto in sospetto.
    - Sbaglio o mi stai guardando? Penso che potresti rivolgere la tua attenzione a quella signorina lì, sta fischiando da prima e, di certo, non a me! -
    Louise non sapeva davvero che quello fosse un bravo ragazzo, ogni minima persona la insospettiva, sapendo che Denrise aveva un pensiero molto... antiquato in termini di sangue.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Harry Wood
    Black Opal | 16 anni


    Un luogo che non era forse il massimo della finezza per certi aspetti quel villaggio, ma aveva un suo fascino particolare nel come era strutturato e per come era stato costruito nel tempo. Non ci faceva nemmeno caso a quelle signorine che cercavano di esercitare la propria professione attirando gente nelle case, non aveva bisogno di andare da loro dato che le ragazze non gli mancavano assolutamente, tanti altri studenti potevano anche accettare una proposta del genere, ma non era il suo modo di fare.

    Non ti preoccupare non sono un guardone o cos'altro ti stai immaginando, sono solo un innocuo studente di Hiddenstone e non abito qui nel villaggio quindi puoi stare tranquilla, io stavo più volentieri a Diagon Alley se devo essere sincero ma i miei oggi dovevano fare delle compere tra le bancherelle in piazza e mi hanno portato qui con loro seppur non volessi venire, sai come è vogliono passare con me il tempo dei giorni rimanenti prima di tornare al castello. Sinceramente quelle signorine come le hai chiamate non mi fanno ne caldo ne freddo, non mi sembra il massimo di finezza ne il luogo ne quelle signorine, anzi sono da evitare senno una visita al San Mungo non te la leva nessuno.

    Fece una risata.

    Te invece come mai sei finita qui oggi? Il mio stesso motivo o per altre cose tue personali? Se devo essere sincero opterei per la prima opzione, dimmi se mi sbaglio, non mi offendo certamente.

    Detto ciò, volle rifare la precedente domanda alla quale non aveva ricevuto ancora risposta.

    Mi vuoi dire il tuo nome? Sono curioso di sapere come ti chiami. Se è carino quanto lo sei te non hai problemi a dirmelo.

    Una piccola pausa per poi lasciare la parola alla ragazza.

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  4. Louise De Maris
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    Louise De Maris | Ametrin
    Quando il ragazzo le rispose di essere uno studente di Hidestone, Louise arrossì di imbarazzo.
    - Oh, ehm... scusami allora. Alcune volte non riesco a tenere a freno la lingua, soprattutto in ambienti come questi in cui non ci vedo niente di positivo. Comunque, fossi io un maschio, non degnerei neanche di uno sguardo quelle donne. Non che io le disprezzi, ed ho lo stesso pensiero sugli uomini che si prendono la libertà di fischiare liberamente alle donne o alle ragazze per strada. Quindi, tornando all'argomento principale, hai detto che sei uno studente di Hidestone: io quest'anno inizierò il primo anno. Tu, invece, l'hai già iniziata o sei una "matricola"? -
    Osservò per bene l'aspetto del ragazzo che era immerso in una bella risata, che Louise ricambiò con spirito: era sicuramente attraente, il suo sorriso poteva benissimo far svenire qualche ragazzina con una cottarella. Louise, però, non l'avrebbe mai fatto, tranne arrossire se le fosse stato rivolto uno o più complimenti.
    - In effetti, hai ragione. Sono qui con mio zio, questa mattina mi ha chiesto di accompagnarlo per fare compere ed eccomi qui! Ora è nel negozio di pozioni perciò... ti darebbe fastidio se ti chiedessi se potessimo spostarci... al riparo da occhi indiscreti? -
    E con "occhi indiscreti" intendeva, ovviamente, quelli di suo zio. Si spostarono in modo tale che Louise toccasse con la schiena il muro, cosicché l'uomo, se fosse uscito da un momento all'altro, non avrebbe potuto vederla subito.
    "Oh, caspiterina" pensò, arrossendo al complimento che le aveva rivolto.
    - Io sono Louise De Maris. Piacere di fare la tua conoscenza, Innominato! -
    Il ragazzo, in effetti, non si era presentato davvero.

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    Harry Wood
    Black Opal | 16 anni


    Non voleva assolutamente far arrossire quella ragazza, non era il suo obiettivo metterla in imbarazzo in una strada pubblica del villaggio, non era assolutamente il suo modo di fare.

    Non ti preoccupare, fossero questi i problemi sarebbe perfetto il mondo.

    Fece un piccolo sorriso poi riprese.

    Non si meritano uno sguardo infatti queste donne, concordo con te. Ognuno fa le sue scelte, vogliono vivere così libere di farlo, ma non fanno per me grazie, le ragazze vanno corteggiate e conquistate per i miei gusti.

    Una piccola pausa poi riprese.

    Si, studente di Hiddenstone hai capito bene, il prossimo che inizierà tra poco sarà il mio secondo. ho già passato il mio anno da matricola e devo dire senza problemi divertendomi molto. Ah, il primo per te? Benvenuta allora nella scuola, saremo compagni di lezione a quanto pare in diverse materie. Dove eri prima, a Hogwarts? Cosa ti aspetti dal tuo primo anno? Come te lo immagini il castello?

    Ci aveva preso sul motivo, non molti ragazzi andavano di loro spontanea volontà in quel luogo, era meglio decisamente Diagon Alley.

    Con tuo zio te allora, non molto diverso da me con i miei genitori. Ogni tanto bisogna dare soddisfazioni anche a genitori e parenti, ai miei gli fa piacere che venga qui con loro o da altre parti. Senza problemi, ti seguo immediatamente, vai dove meglio credi e preferisci.

    Una richiesta che acconsentì senza battere ciglio, non erano quelli i problemi. Fu lieto di sentire quel nome, era decisamente esotico per essere britannico.

    Piacere di conoscerti allora Louise, un bellissimo nome se devo essere sincero. Non mi sembra molto britannico come nome, o sbaglio?

    Si era già presentato alla ragazza ma non era assolutamente un problema.

    Sono Harry Wood, ora sai anche il mio nome siamo pari.

    Fece una bella risata poi riprese a parlare dopo essersi dato una sistemata ai capelli con la mano destra.

    Vieni spesso qui con tuo zio? O è stato puramente un caso oggi? Se eravamo a Diagon con questo caldo ti offrivo volentieri una burrobirra o un bel gelato, ma qui c'è poco o nulla. Per rimediare mi piacerebbe invitarti un giorno prima della scuola a Diagon ci stai? ovviamente offro io.

    Concluse così la sua frase.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
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  6. Louise De Maris
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    Louise De Maris | Ametrin
    - Sono contenta che tu sia del mio stesso pensiero, è raro trovare un ragazzo che la pensa esattamente come te! - rispose, intendendo davvero quelle parole.
    - Grazie per il tuo benvenuto - disse, con una risata di cuore. - Si, sarà il mio primo anno, come ho già detto. Fino all'anno scorso ho frequentato Beauxbatons e, devo dire, che è stata una esperienza a dir poco... incantevole -. Non voleva dire una bugia, ma nemmeno approfondire quella questione, perciò optò per un lieve e pungente sarcasmo.
    - Spero che Hidestone si mostri all'altezza delle mie aspettative: me lo immagino come un luogo familiare e confortevole dal punto di vista delle relazioni, o, almeno, lo spero. Presumo e confido che all'età di 16 o 17 anni si sia più maturi a livello interpersonale. E spero che questo benedetto primo anno porti molte sorprese, sotto tutti i punti di vista, e soprattutto intellettualmente. Se dovessi rispondere alla domanda su cosa mi aspetto da me stessa, risponderei uno studio costante e una continua ricerca di curiosità ed entusiasmo per gli aspetti studiati.
    Per quanto riguarda il castello, me lo immagino come maestoso, dall'architettura salda. Poi, non saprei dire: comunque, come una sorta di... fammi pensare alla giusta parola... ah, sì: di fortezza. E tu? Che mi racconti di Hidestone? E' bella quanto viene descritta? E parlami dei professori: sono decenti o...?
    -. Lasciò in sospeso la domanda, facendo intendere quello che voleva dire.
    Quando il ragazzo le parlò di piacere nell'unirsi a parenti e genitori, Louise affermò a denti stretti, sottovoce: - Fosse piacevole l'esperienza... -. Riprese la sua cordialità e arrossì ancora una volta quando le si complimentò per il nome.
    - Oh, grazie per il complimento. Ci hai visto molto bene, in effetti, è un nome francese. Io non sono di qui, come hai potuto sentire da quel "Beauxbatons" che ho pronunciato prima, ma provengo da un paesino di nome Issigeac, nella Nuova Aquitania, una regione a sud-ovest della Francia. E, ancora una volta, piacere di fare la tua conoscenza, Harry Wood! -
    Osservò Harry sistemare i capelli con una passata di mano, anche se agli occhi della ragazza non ce n'era bisogno, visto che erano perfetti.
    - Mio zio viene spesso, oggi, per me, è la prima volta. Certo, sarebbe bello, grazie dell'invito! Oh, non serve che offra tu, dopotutto siamo nell'era della parità dei sessi. Poi chi le vuole sentire quelle femministe incallite! - rispose, con un occhiolino ed un sorriso smagliante.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Harry Wood
    Black Opal | 16 anni


    Ascoltò la ragazza, la sua futura compagnia di classe e anche di tante lezioni a Hiddenstone, non era male conoscerla prima di arrivare al primo giorno di scuola, il suo secondo primo giorno quindi l'emozione l'aveva già passata al suo primo anno accademico.

    Ah, Beauxbatons. Ho sentito dire delle grandi cose sulla scuola francese, è vero che nei giardini avuto una gran bella statua in marmo bianco di Nicolas Flamel? Ha poi ho letto che la scuola accoglie persone di tante nazionalità, tra cui Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo e altri noti paesi europei. Come è il castello o il luogo dove si trova?

    Fece una piccola risata sul volto poi riprese.

    Hiddenstone è un luogo decisamente piacevole, te lo posso assicurare. Ci vuole un certo livello accademico da raggiungere, i professori vogliono molto da noi studenti, però se ti ambienti ci stai benissimo. Quello dipende dalle persone, che come al solito chi è più o meno maturo in questa nostra fascia di età, dipende molto dalla testa delle persone. Se sei studiosa e ami fare bene sei nel posto giusto allora. Ti posso dire che non rimarrai delusa dalla bellezza del castello, è spettacolare, la definizione di fortezza potrebbe starci.

    Un attimo di pausa poi riprese.

    Cosa posso dirti di Hidenstone? E' veramente bella come viene descritta non te lo nego, sembra di vivere in una tenuta di un re del medioevo babbano in un certo senso. Il castello si trova su una costa che non può essere vista dai babbani ma solo dai maghi, conta che per arrivare lo facciamo con un vascello, ci ritroviamo direttamente nel lago dell'accademia. Per quanto riguarda i professori e le professoresse sanno fare bene il loro lavoro e se intendi in quel modo alle ragazze dell'accademia ci sono un paio di docenti che piacciono particolarmente. Ovviamente non posso dire la mia perchè come puoi ben capire preferisco guardare il lato femminile, ma anche lì non posso lamentarmi sinceramente.

    Fece una risata a quelle parole.

    Quindi sei nativa francese, deve essere uno stato bellissimo. Non la conosco Issigeac è la prima volta che la sento nominare se devo essere sincero, una città bella? Alla fine la mia conoscenza si ferma al massimo a Parigi, Lione, Nizza, Marsiglia o poco più dello stato. Di sicuro la conosci meglio di me la Francia.

    Ascoltò nuovamente le parole della ragazza per poi replicare con il sorriso sul volto.

    Mi fa piacere questa cosa, credimi. Come vuoi, mi piace essere sempre gentile soprattutto con le ragazze. Ve lo meritate dal mio punto di vista, cosa saremmo noi senza ragazze? Poco penso. Se hai un luogo preferito a Diagon per prendere qualcosa da bere dimmelo.

    Rispose all'occhiolino della ragazza facendolo anche lui poi riprese.

    Dimmi un po', avete delle eccellenze anche voi di Beauxbatons avete delle eccellenze nelle materie per cui la scuola è famosa?

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  8. Louise De Maris
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    Louise De Maris | Ametrin
    Alla parola "Beauxbatons", Harry si entusiasmò, accendendosi come una lampadina una volta premuto l'interruttore.
    - Più che una statua di Nicholas Flamel, c'è una bellissima fontana dedicata a lui, posta al centro del parco della scuola, poiché i Flamel hanno finanziato, al tempo, il castello e i terreni con oro alchemico. Si vocifera tra gli studenti che l'acqua della fontana abbia delle proprietà curative! Per quanto riguarda la plurinazionalità studentesca sei stato informato bene. Il castello è... particolare: le sue mura sono bianche, un colore che sposa bene con i tetti blu cerulei. I suoi giardini sembrano essere quelli della reggia di Versailles, formali e dall'erba ben rasata. All'orizzonte si stagliano i Pirenei. E' un paesaggio a dir poco mozzafiato! -
    Gli occhi le brillavano di emozione nel descrivere quella che per lei era stata una seconda casa per i suoi primi anni e un porto sicuro per gli ultimi.
    - Per come la descrivi, sembra bella quanto Beauxbatons e, comunque, non avevo dubbi su questo. Non vedo l'ora che arrivi settembre: mi rende felice l'idea di un nuovo ambiente, con nuovi compagni e compagne di accademia e di casata. Ho leggermente timore dello smistamento, poiché ho paura di non finire nella casata giusta. So bene che è una paura del tutto infondata, ma non posso fare a meno di pensarci. -
    Il timore di Louise era, piuttosto, quello che i suoi zii potessero avere da ridire sulla casa in cui era stata smistata e che il suo finto comportamento da aristocratica potesse allontanare molti da lei. Si fece una bella risata all'idea che Harry avesse una cotta per qualche professoressa del luogo.
    - In effetti, Issigeac è un villaggio di circa 600 abitanti. E' di forma circolare, tant'è che le strade si snodano quasi fossero un guscio di lumaca: è caratteristica per le sue casette in pietra con le pareti in legno e molti vengono lì per visitare la chiesa maggiore e la fortezza!
    Comunque, hai ragione: senza noi ragazze, voi maschietti non riuscireste a sopravvivere. Diagon Alley, comunque, andrà benissimo. Di certo, non potremmo smaterializzarci altrove, anche perché non abbiamo ancora la licenza o almeno credo e so per certo che per me è così.
    -
    Harry le ricambiò l'occhiolino, facendo allargare ancor più il sorriso della ragazza.
    - Bene, di eccellenze non saprei, ma posso dirti la mia: ho sempre eccelso in "Philtres et Distillats", praticamente in Pozioni. Mio padre era una pozionista di successo... -
    A quel ricordo, l'allegria di Louise si affievolì, portando sul volto una vecchia tristezza, che ora chiamava quasi come una compagna di vita.

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    Harry Wood
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    La sua curiosità venne ripagata, una scuola di sole ragazze sarebbe stato un vero sogno per lui, si immaginava ad essere l'unico ragazzo con tutte le ragazze della scuola, sarebbe stato in paradiso, ma ero solo un sogno.

    Ho letto male io scusami, te lo sai assolutamente meglio di me essendoci stata nella scuola. Deve essere una fontana importante allora se la famiglia Flamel ha fatto tutto ciò, sarei curiosissimo di vederla. Se avessi una foto della fontana nel tuo magifonino mi faresti un grande piacere, sennò non importa.

    Una piccola pausa per poi riprendere.

    Curarsi con l'acqua della fontana sarebbe una gran bella cosa, peccato che da noi non abbiamo una cosa del genere. Assolutamente un bel mix di colori che lo rendono unico e riprendo il tuo aggettivo, particolare. Adoro i luoghi del genere con giardini spettacolari o meglio regali e la vista dei Pirenei, sei stata fortunata ad andare lì.

    Fece una risata.

    Anche per me era così, volevo avere un nuovo inizio in una nuova scuola, un ambiente mai visto prima e un bel gruppo di studenti e studentesse. Di fatto così è stato e mi sono trovato a mio agio fin dal primo giorno in cui sono arrivato nel castello, emozione unica. No, non devi aver paura dello smistamento, alla fine è un po' come accade ad Hogwarts, lì decide il cappello parlante in che casata devi finire sia per quello che vuoi che per quello che legge nella tua mente, a Hiddenstone abbiamo una statua che fa la stessa cosa. Difficilmente si sbagliano, leggono nel profondo di una persona. Stai tranquilla che verrai messa nella casata giusta per te. A proposito, come funziona lo smistamento nella tua vecchia scuola? Che casate ci sono? Me lo sono sempre chiesto.

    Ormai era in ballo per parlare della scuola della terra francese e a chi poteva chiedere se non a una studentessa che ci era passata, era la persona ideale a cui chiedere quelle cose.

    Solo seicento abitanti? Molto piccolo allora. Se piace per il turismo è una bella cosa.

    Una nuova pausa per poi riprendere.

    Siamo in due a non poterci smaterializzare ancora, stessa cosa per me. E Diagon Alley sarà allora, per questa cosa basta che mi mandi un gufo o un messaggio al magifonino e fissiamo senza problemi. Hai per caso Instagram? Se hai un account casomai puoi scrivermi da lì e magari possiamo sentirci.

    Le rispose rapidamente.

    Mi piace molto anche a me pozioni, una gran bella materia. Puoi aver preso da lui, tuo padre intendo, se sei portata per essa.

    Forse aveva toccato un tasto che non doveva con la ragazza, la vide decisamente diventare più triste di prima in volto.

    Cosa è successo? Perché sei triste? Ho detto qualcosa che non dovevo per caso?

    Non voleva assolutamente farla stare male.

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  10. Louise De Maris
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    Louise De Maris | Ametrin
    Harry si scusò, ma Louise pensava non ce ne fosse bisogno.
    - Sta tranquillo, capita qualche volta di sbagliarsi. Hai ragione, i Flamel hanno fatto molto. -
    Si bloccò nel suo parlare quando il ragazzo le disse del magifonino, decidendo nel frattempo di optare per una scusa.
    - Purtroppo l’ho dimenticato a casa. Ma, se vuoi, possiamo cercare su qualche sito dal tuo! Forse ci sarà qualcosa. -
    Harry era spensierato, e Louise lo notava dalla postura del suo corpo, ma soprattutto dalle sue parola.
    “Quanto darei per essere come lui o per poter tornare indietro nel tempo! Forse le cose cambierebbero…”
    - Sono contenta che tu ti sia trovato a tuo agio, soprattutto all’inizio. Generalmente accade il contrario: molti trovano difficile ambientarsi e stringere relazioni, soprattutto se i gruppetti si sono formati. Credo che l’andata verso il castello non aiuti davvero in questo: i ragazzi, infatti, si uniscono o ai loro già precedenti amici, oppure a coloro che hanno conosciuto in quel momento, non dando spazio opportuno ad altri. Poi ci sono i timidi che non hanno il coraggio di prendere la parola e che nessuno include. Per quanto riguarda lo smistamento, spero davvero sia come dici tu. Alcune voci mi hanno raccontato che è possibile finire nella casa sbagliata. -
    Con quelle parole, Louise si riferiva implicitamente alle intimidazioni di sua zia: - Cerca di finire in una giusta casata, altrimenti ti farò rimpiangere di essere mai nata. -
    Da quel momento in poi, la ragazza aveva cominciato a temere l’avvicinarsi sempre più dell’inizio della scuola. Desiderava ardentemente allontanarsi dai suoi zii, e questo la entusiasmava, ma, d’altro canto, non voleva mettersi contro di loro finendo in una casata che loro stessi ritenevano sbagliata.
    - E quale sarebbe questa giusta casata? – le domandò ironicamente Louise, finendo per ricevere uno schiaffo sulla guancia da quella donna. Alla fine, capì che la giusta casata per lei, secondo Bridgitte De Maris, fosse Black Opal.
    Scosse la testa per liberarla da quei ricordi, sentendo appena in tempo, esser chiesta dello smistamento a Beauxbatons.
    - In realtà, da noi non esistono casate, né la cerimonia di smistamento, ovviamente. Il che è positivo, secondo me, perché ci rende tutti uguali e non ci sono distinzioni di nessun genere. -
    Quando il ragazzo, ancora una volta, tirò in ballo la parola magifonino, Louise cominciò a torcere, con le sue mani, il bordo della sua camicia.
    - Penso che sarebbe meglio se lo decidessimo ora. Ho lasciato il magifonino a casa perché si è rotto e ora non ricordo il mio nome utente di instagram. Se hai un gufo, potremmo comunicare con quello, tutt’al più. Che ne dici? Ti dico il mio indirizzo di casa. -
    Il panico fu immediatamente sostituito dalla tristezza quando Harry nominò suo padre e il suo talento per le pozioni.
    - No, non è niente. E’ solo che… mio padre è morto. E anche mia madre… Ma tu non hai detto niente, non preoccuparti! -
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    Harry Wood
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    Era vero, i Flamel per la storia del mondo magico avevano fatto molto e a quanto pareva anche per la scuola della terra francese. Fece un cenno con la testa a quelle parole poi le rispose.

    Volentieri, non ci sono problemi, cerca pure. Capita di scordarsi le cose a casa.

    Porse il telefono alla ragazza poi riprese a parlare.

    Diciamo che sono stato fortunato anche a trovare il gruppo di amicizie giusto, quello aiuta molto nella scuola. Devi avere una tua piccola cerchia di fiducia, mettiamola su questo piano. Se vuoi parlare con qualcuno mentre andiamo al castello o quando saremo lì, io ci sono assolutamente per fare due parole, senza problemi, anzi mi farebbe piacere aiutarti in una prima ambientazione, che ne dici? Se devo essere sincero con te devo dirti sei molto simpatica e carina, è innegabile. Poi per ogni problema potrai cercarmi tra le mura della scuola, se fossimo anche nella stessa casata perchè no anche in sala comune, aiuto sempre gli amici se c'è bisogno anche di una chiacchierata liberatoria o altro ancora, non mi tiro mai indietro se mi chiedi aiuto, sappilo. Sicuramente per i timidi ci vuole un po' più tempo a sbloccarsi ma riescono anche loro.

    Una piccola pausa poi tornò sul suo discorso.

    Difficilmente una magia così potente sbaglia, direi è quasi impossibile che accada. Poi potrebbe essere la casata sbagliata per il momento, poi invece scopri dopo che fa al caso tuo, non si può mai sapere cosa ci prospetta il destino. Per te quale sarebbe la giusta casata? Dove vorresti finire se potessi scegliere?

    Una bella risata poi riprese.

    Ah, non avete ne casate ne cerimonia? Non lo sapevo. Quindi è come se eravate tutte in una sola grande casata, un unico gruppo. Sono d'accordo con te, direi che può aiutare in un certo verso questa cosa. Non vi è mai capitato di avere delle gelosie tra di voi all'interno della scuola? Dato che eravate tutte ragazze penso che fosse molto possibile come cosa.

    Una nuova pausa nel suo discorso.

    Per quello possiamo riaggiornarci senza problemi, non è fondamentale il nome di Instagram.

    Fece una piccola risata poi riprese.

    Si certo, dimmi pure il tuo indirizzo di casa e ti mando il mio gufo per fissare. Sono pronto per scriverlo.

    Prese un pezzo di pergamena e una penna che aveva in tasta, gli era rimasto lì dalla sua ultima visita a Diagon Alley. Voleva capire cosa aveva scatenato quell'improvvisa reazione nella ragazza.

    Oddio, scusami, non lo sapevo. Mi dispiace molto che siano morti, veramente. Deve essere stato terribile come momento per te.

    Sperava di non essere stato troppo invasivo, ma credeva di non esserlo stato.

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    Edited by Harry Wood - 23/8/2021, 02:22
     
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    Dopo aver raccolto il telefono tra le mani, Louise digitò sul motore di ricerca "Fontana Beauxbatons": le sue dita erano lente per la pratica persa. Una volta terminato, lo porse al suo proprietario.
    - Ecco, guarda! -
    Nel frattempo, ascoltò il ragazzo parlare e anche complimentarsi con lei.
    - Grazie davvero, posso dire lo stesso di te. Mi farebbe piacere scambiare due parole con te durante la scuola, sarebbe davvero bello e, probabilmente, mi sentirei meno sola. Poi, potresti farmi da guida! Così non mi perdo tra le mura di quel grandissimo castello! -
    Louise rise, ma la sua risata si calmò quando le chiese quale pensava fosse la casa migliore per lei. Sapeva, in cuor suo, che sarebbe stata un'ottima Ametrina, ma sua zia voleva che andasse in Black Opal.
    - Credo che sia Black Opal. Si chiama cosi? E tu di che casata sei? E come mai sei finito proprio lì? Per quanto riguarda Beauxbatons, ci hai visto bene: le gelosie erano all'ordine del giorno. Una situazione davvero scomoda, come puoi immaginare! -
    Harry le porse penna e carta per scrivere l'indirizzo di casa sua. Louise si appoggiò al muro, segnando con facilità il nome, grazie all'improvvisato supporto. Tese il biglietto al ragazzo.
    Guardò il ragazzo dispiacersi della morte dei suoi genitori. Sembrava sincero, non come coloro che utilizzavano la tristezza come arma di falsa compassione.
    - Non preoccuparti, non potevi saperlo. Si... è stato un momento davvero terribile. Alla fine si impara a convivere con il dolore, ma... è difficile -
    Fu proprio in quel momento che una voce interruppe il suo discorso.
    - Dove cazzo è andata, quella piccola... -
    Era quella di suo zio: poteva "ammirare" la sua figura a pochi metri di distanza.
    - Oh, cazzo. Mio zio! - disse, con occhi spalancati. Poi, sussurrò al ragazzo: - Non può vederci cosi! Devi andartene. -
    Gli diede una leggera spinta, cercando di mandarlo via di lì.
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    Quando la ragazza gli fece vedere la famosa fontana di Beauxbatons seppur solo in una foto di internet rimase colpito.

    Spettacolare, dire che è bellissima è poco. Se fossi stato nel castello con voi sarei stato tutto il tempo lì, te lo assicuro.

    Fece una risata rimettendo il telefono in tasca.

    Volentieri allora, sarò la tua guida e confidente personale della scuola. Sarò lieto in ogni caso di aiutarti, non avere nessun tipo di problema a chiedermi qualcosa. Perdersi è facile almeno i primi giorni te lo assicuro, ti ritrovi in stanze che spesso non sapevi nemmeno che esistevano.

    Rispose immediatamente alla domanda sulle casate.

    Ah, Black Opal, si ti ricordi bene. Io sono proprio di quella casata. Alla fine è la magia a scegliere dove vai ma sicuramente la statua ha fatto la sua scelta in base a cosa ha letto dentro di me, cosa ha visto in me. Ci credo, tante ragazze in un solo luogo non può che diventare un bel casino. Sento parlare di gelosie in camere di dormitorio, mi immagino in un ambiente così amplificato come eravate voi.

    Si fece scrivere l'indirizzo sul foglio e riprese lo stesso.

    Grazie mille, ti scriverò presto.

    Un attimo di pausa poi riprese a parlare.

    A me successe una cosa del genere quando morirono i miei nonni da parte di madre, ci stetti decisamente malissimo, poi è passata. Il dolore si impara a controllarlo hai detto bene.

    Sentì una voce maschile verso di loro, inizialmente non capì. Sicuramente non aveva paura di quello zio.

    Stai tranquilla, non abbiamo fatto nulla di male. Non mi fa certamente paura la cosa.

    Fece un sorriso alla ragazza per tranquillizzarla.

    Voglio sentire che ha dire tuo zio, non mi tiro indietro in queste cose. So come tenergli testa, te lo assicuro.

    Attese quindi che lo zio della ragazza arrivasse, non l'avrebbe lasciata da sola con l'uomo.

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  14. Louise De Maris
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    Tranquillità non era la giusta parola per quel momento. Con una mano cinse il polso di Harry, stringendolo lievemente, quasi a supplicarlo.
    - Ti prego, Harry, va via! Io non posso essere tranquilla, lui-
    Sentì il braccio essere stretto in una morsa e strattonato con violenza.
    - E dove cazzo te ne sei andata, eh? E chi è questo? - domandò, mentre chiazze di saliva gli uscivano dalle labbra, bagnandole il volto, che provvide subito ad asciugare con una mano, guadagnandosi un'altra brusca tirata.
    - Ringrazia che siamo in mezzo alla strada, lurida puttanella. Altrimenti, ti avrei fatto urlare dal dolore. -
    Louise si era accovacciata, tentando di sfuggire da quell'uomo che chiamava "zio".
    - Ma guarda, zio, io sono stata sempre qui, non me ne sono andata via! Harry è stato con me, l’ha visto. - urlò Louise, tentando di difendersi.
    - Ah, sì? Sempre qui, dici. E chi è questo moccioso? – disse, come se non l’avesse visto prima, né sentito le parole di sua nipote. Dopotutto, l’indifferenza si faceva sentire anche in quelle parole. In seguito, si rivolse a Harry, degnandolo di quello che era uno sguardo disgustato e irato insieme: - Vedi di levarti dai piedi! -.
    Con polso fermo e un movimento di bacchetta, impose un Muffliato, silenziando l’aria attorno a loro due o, forse, tre. Di sicuro, nessuno estraneo avrebbe sentito le grida. Tentò di trascinare Louise nella stradina all'angolo, sicuramente meno affollata della strada principale. La ragazza oppose una ferrea resistenza, scalciando e dimenandosi, ma l’uomo non accennava a lasciare la presa.
    - Lasciami andare! -
    Quel comando, però, rimase inascoltato.
    - Ho detto, lasciami andare! -. Mentre pronunciava quelle parole, Louise sferrò un calcio, colpendo con forza il fianco dell'uomo, il quale, dal dolore, lasciò andare il braccio della ragazza, per cingersi il punto colpito, mentre guaiva.
    - Ben ti sta! - disse Louise, mentre raggiungeva Harry a gambe levate.
    - Tu- brutta bastarda... - le urlò dietro lo zio, rincorrendo lei e il ragazzo al suo fianco.
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    Stava diventando una situazione surreale, non capiva il perchè di tutta quella paura, che fosse un mago oscuro o una persona ricercata dal Ministero della Magia suo zio? Non ci poteva pensare a una cosa del genere. Appena provò a ridirgli qualcosa vide una figura di un uomo molto vicina gli sembrava che potesse essere quello zio che metteva tanto timore nella ragazza.

    Che modi di dire le cose, si possono dire anche in modo migliore sai? E saresti anche un parente? Accidenti, pensa se non la conoscessi.

    Parole al vento contro una persona decisamente aggressiva e offensiva in ogni parola che diceva, era una brutta situazione da vedere e da affrontare senza ombra di dubbio. Fosse stato lui al posto della ragazza avrebbe sopportato difficilmente tutto ciò, si sarebbe ribellato dopo anche solo una volta che subiva una cosa del genere, ma forse lei non poteva fare tutto ciò, potevano esserci altri problemi alle spalle.

    Non ci penso proprio a levarmi dai piedi, sai? Credi di farmi paura?

    Doveva tentare di salvare la ragazza dalle mani di quell'uomo, era veramente pericoloso e pazzo. Iniziò a correre lontano dall'uomo. Quando capì che la ragazza era riuscita a liberarsi almeno in parte e aveva il tempo di fuggire la chiamò a se facendosi vedere con un cenno, non volle urlare troppo per non farsi sentire anche dall'uomo.

    Vieni qui, passa accanto a quel muricciolo e seguimi, dovresti essere salva. Conosco questa piccola via.

    Avrebbe aspettato la ragazza poi sarebbe entrato nel vicolo insieme a lei, sapeva che lì dietro c'era una casa abbandonata e la porta era sempre aperta se sapevi come aprirla con le cattive, da lì sarebbero stati al sicuro. L'uomo non poteva conoscere quel passaggio, ne era certo. Poi dall'interno della casa l'avrebbe accompagnata dall'altra parte della stessa e sarebbero sbucati dall'altra parte della cittadina passando dalla vecchia porta di servizio della casa, lì la salvezza era certa. Se la ragazza l'avesse seguito in tutto ciò quando avrebbero raggiunto la parte opposta del villaggio avrebbe ripreso la parola. Lì erano al sicuro più assoluto.

    E questo sarebbe tuo zio? Ha dei modi rudi e ignoranti di fare le cose. Come mai fa così? Che gli hai fatto di male?

    Voleva sapere di più sulla situazione e perchè era accaduto tutto ciò.

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