Chiarirsi le idee... o forse no!

Role uovo Jess 3/3

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    Spinse la porta con le nocche, ritrovandosi immediatamente avvolta dal calore rassicurante delle cucine, interamente strutturate in legno. Era fine marzo e da poco aveva appreso che la sua partner in crime era stata uccisa ed era stata lei stessa assieme ad Amelia e Ciaran, incaricata di trovare il colpevole da Loki in persona e se non ce l'avessero fatta entro Natale, uno di loro tre sarebbe morto. Il pensiero la turbava alquanto, ma non aveva nessuna intenzione di lasciare impunito l'omicidio di quella ragazza per nulla dissimile da lei e non solo perché non aveva voglia di morire. La cosa peggiore era che non poteva parlarne con nessuno tranne che con gli altri due interessati e con Lancelot Olwen, il loro docente di Antiche Rune. Invero, lui era stato il primo al quale la giovane si era rivolta; per quanto fosse sregolata ed in una situazione normale, non le sarebbe interessato il "non parlarne con nessuno" ma il patto era con un Dio, quindi romperlo, sarebbe stato assurdo anche per lei.
    Ma non era affatto quello il motivo per il quale ora si ritrovava seduta ad un tavolo nella penombra delle cucine, ma ben altro: Blake Barnes. Gli aveva scritto se gli andava di vedersi, dopodiché era scesa nei sotterranei. Il coprifuoco era passato da un pezzo, ma era routine, per loro, evaderlo e fare ciò che volevano, soprattutto ora che la ragazzina era prefetta. Non sapeva se ci fosse un motivo specifico per il quale gli aveva proposto quell'incontro, ma la situazione tra loro era un po' strana, sebbene entrambi fossero andati avanti fingendo che nulla fosse cambiato. Ma cosa provava realmente per Blake? Non ne aveva proprio idea e forse quell'incontro le avrebbe chiarito le idee, ma oltre a questo, voleva anche raccontargli diverse cose, visto che era da un po' che chiacchieravano solo di cose superficiali. Oddio, non che parlargli dell'orgia fosse molto più profondo come argomento, ma era stata un'esperienza mistica e Jess doveva condividerla, almeno a parole, con il suo migliore amico. Aveva quindi corrotto un paio di elfi perché le cedessero una bottiglia di Sambuca, il liquore presumibilmente preferito di Blake, e diverse torte. Inoltre, gli aveva detto di portare anche Sambuca -che era la sua fatina, non altro liquore-, mentre lei aveva portato il proprio uovo ancora in fase di schiusa. Lo attese quindi a gambe incrociate sulla panca, picchiettando con le dita contro il legno del tavolo, augurandosi che ormai fosse abbastanza esperto di violazioni, per non farsi beccare da nessun docente.
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    Era marzo e la sua vita continuava ad essere qualquanto strana. Il fatto era sempre lo stesso, Blake non riusciva davvero a stare in pace con il mondo ben che meno con se stesso. Le cose con Liltih erano strane, le cose con Jessica erano strane ed ultimamente non riusciva neanche a beccarsi poi troppo con Jesse. Insomma studiava, lavorava e faceva tirocicino. Incredibile ma vero! Blake stava crescendo e questa cosa un pò lo stava sconbussolando specialmente perchè era tutto troppo strano e tutto stranamente calmo. Non era abituato a tutto quello, non era abituato ad essere sempre sul pezzo e soprattutto non era abituato a non avere casini in giro e soprattutto a non sentirsi minacciato ogni due per tre da Victoria per essere espulso. Il fatto era sempre lo stesso: lui aveva sempre vissuto con la tensione addosso ed adesso non capiva come si videva in quella stranissima rilassatezza che stava vivendo in quel momento. Certo aveva cominciato a frequentare un pò di più stefany, e si, a volte ci era finito anche a letto. Aveva cominciato seriamente a pensare di cominciarsi a far pagare per sesso e delle volte scriveva anche a Markab per qualche serata estrema, ma tutto quello era chiaramente un passatempo.
    Con Jessica era apparentemente tutto apposto, si sentivano come sempre e si vedevano di meno, ma Blake lo attribuiva seriamente al fatto che entrambi avevano degli impegni improrogabili e non poteva assolutamente farci niente! Avevano smesso di fare sesso e la cosa, doveva ammettere, la trovava strana! Adesso che potevano farlo liberamente non lo facevano? Beh si erano proprio strani, ma comunque le voleva veramente bene e quando lesse il suo messaggio, fece sedere Sambuca, la sua fatina, sulla sua spalle e dopo averle fatto complimenti ed "amoreggiato" un pò con lei andò nelle cucine. Quando entrò la vide seduta li con una bottiglia di Sambuca e delle torte. Alzò un sopracciglio. Questo stato depressivo è perchè non mi vedi da giorni oppure è successo qualcosa? No perchè, nel caso, bastava bussare alla porta del dormitorio! La prese in giro come erano soliti fare e poi si mise a sedere di fronte a lei.

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    Non lo so, questo posto mi trasmette calma rispose con semplicità a Blake senza nemmeno voltarsi a guardarlo e giocherellando con la bottiglia dell'alcolico da lui preferito. E comunque, gli elfi fanno torte deliziose! Aggiunse, quasi saccente, allargandosi in un sorriso e, finalmente, girandosi verso il suo migliore amico. Non aveva mai smesso di essere tale nemmeno se la situazione tra loro, da almeno un anno, era davvero strana, ma era pur sempre una delle persone più importanti della sua vita e lo adorava, così come era fermamente convinta che fosse reciproco. Gli aveva sempre detto tutto e le si stringeva il cuore all'idea di non potergli dire cos'era realmente successo a Valentina. Non temeva per la sua vita e non aveva paura della morte, temeva però per coloro che le stavano attorno, ragion per cui -su ordine di Loki- ne aveva parlato solamente con Lancelot in una serata tutta particolare e con ben pochi indumenti addosso. Non che fosse importante, l'uomo era quasi come un padre ed aveva preso il posto della sua figura genitoriale maschile anche durante il parto di Alex. Scosse leggermente la testa, lasciando che i lunghi capelli ondeggiassero ai suoi lati. Ho partecipato ad un'orgia iniziò a bruciapelo, scansandosi e lasciandogli lo spazio per sedersi, battendo la mano sulla panca per fargli capire che avrebbe avuto piacere se si fosse accomodato, solo in quel momento avrebbe continuato. Non mi sentivo così viva da tanto, Blake sospirò, addentando un pezzo di torta al cioccolato, sbriciolando sul piano del tavolo sotto. Insomma, da quando abbiamo smesso di... si guardò attorno, come a volersi sincerare che non ci fosse nessuno che potesse origliare il loro discorso, nemmeno un elfetto curioso. Di fare sesso. Concluse alla fine, in un mugugno. Davvero, è stato assurdo, anche se sospetto sia anche merito delle rune di Olwen, visto quanto sono possessiva e quanto odi condividere. Però hanno ragione quando dicono che i denrisiani sono ben messi, te lo garantisco sospirò quasi sognante, pensando a Robert e l'epica scopata che si erano fatti, il tutto condito da un po' di sano sadomaso. Fece una pausa, scrutandolo con i suoi occhioni color opale, riflettendo e soppesando attentamente le successive parole, decidendo se fosse il caso di riaprire il discorso... ma dovevano mettere un punto fermo a quella situazione. Ma non è per questo che ti ho chiesto di vederci... dobbiamo parlare e lo sai quanto me, la situazione non può rimanere così, è tutto troppo... strano.
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    Erano due mesi abbondanti che si era lasciato definitivamente con Lilith e con la quale non aveva neanche più parlato o avuto nessun genere di rapporto. Blake stava cercando di non eccedere nelle sue follie e cercava anche, seriamente, di evitare che si scatenasse la guerra ad Hidesntone. Sapeva che Lilith stava facendo la stessa cosa. Si stavano evitando perchè entrambi erano troppo orgogliosi di ammettere che si mancavano e si amavano ancora, specialmente dopo le ultimi frasi di Lilith. Si mise seduto affianco a lei e poi prese la bottiglia dalle sue mani, per farne un generoso sorso. Ma davvero?! E chi lo avrebbe mai detto? Chiese poi ironico per quanto riguardava le torte prima di sentire effettivamente quello che aveva da dire. Il loro rapporto non era mai stato in quel modo. Il silenzio non era mai calato neanche una volta e neanche una volta c'era stato quel tipo di imbarazzo. Non sapeva neanche come avevano smesso di fare sesso e a dirla tutta neanche come avevano cominciato. Fatto si era che lui non se ne era pentito per niente, e forse era anche quello che lo teneva ancora lontano da Lilith. Il fatto era che gli era piaciuto e che Jessica continuava ad essere una persona veramente importante nella sua vita. Quando lei decise di spezzare quel silenzio, Blake non fece altro che sgranare gli occhi e ridere. Ecco, non rideva in quel modo da un sacco di tempo, e quella notizia lo fece ridere seriamente, specialmente perchè seguirono dei commenti alla Jess e Blake incredibili. Scosse il capo, sogghignò appena e poi le ripassò la bottiglia, ma prima ne fece un altro sorso. E quindi adesso? Insomma come ti senti a riguardo? Lo rifaresti? Ti ha fatto male? Oddio sei stata anche con Olwen? Ecco quello gli interessava perchè se Olwen aveva messo le corna ad Annie, lui finalmente poteva farsi la rossa e coronare un sogno non indifferente. Ma era contento per la sua migliore amica. Com'è leccarla ad una ragazza? Ecco Blake che faceva Blake senza essere mutato neanche un momento. Ecco, poi quando la ragazza mise in mezzo quell'argomento, si spense leggermente, si rialzò dalla panchina e cercò una sigaretta nella sua tasca. Non voleva rovinare il loro rapporto, lei era l'unica amica femmina che aveva sempre reputato tale, avevano un tatuaggio insieme e gli piaceva la sua compagnia. Con lei si era sempre sentito a suo agio senza neanche pensarci minimamente. Fece un respiro profondo. Jess. Abbiamo fatto sesso. Ho rovinato tutto con l'unica persona di cui io mi sia mai innamorato davvero e ho rovinato l'amicizia con te. Come credi che dovremmo risolverla? Se proprio devo essere sincero mi manca passare del tempo con te, mi manca quello che eravamo prima e mi odio costantemente per aver rovinato tutto. Ma nonostante questo, quella sera, in quel locale, io mi sono divertito e mi è piaciuto. Da morire. La sua caratteristica principale era la schiettezza e la sincerità esattamente come ogni Barnes. Jess. Devi dirmi qualcosa che io non so? Aveva una paura fottuta del fatto che si fosse presa una cotta per lui, che andava oltre ogni immaginario.

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    Passare del tempo con il suo migliore amico non era mai stato strano né tantomeno imbarazzante, non c'era disagio tra loro, si dicevano tutto e facevano ciò che volevano consapevoli di essere esonerati dai giudizi dell'altro, poiché sicuramente Jess non avrebbe mai criticato Blake per una sua scelta, cercando sempre di aiutarlo e consigliarlo nel migliore dei modi, così come anche il ragazzo aveva sempre fatto lo stesso nei suoi confronti. Ma quel giorno... forse Jess provava tutto quello. Non sapeva cosa ci fosse di strano, non sapeva cosa la facesse sentire così a disagio, ma aveva paura dei suoi sentimenti e di dove l'avrebbero portata.
    Lasciò che si sedesse affianco a lei e che le prendesse la bottiglia dalle mani. Sapeva quanto amasse la sambuca e nelle loro conversazioni -soprattutto quelle serie- era sempre presente ed immancabilmente se la scolavano tutta, reggendo anche abbastanza bene. Sollevò gli occhi al cielo ma lasciò cadere l'argomento torte, concentrandosi quindi sulla sua risata e pensando -suo malgrado- quanto le sarebbe piaciuto sentirla più spesso. Ma non lo stava pensando solo in qualità di migliore amica... o forse sì?
    Ehi, calma... una cosa alla volta! Non credo che lo rifarei, anche se è stata un'esperienza intensa e nella vita non si può mai dire. E no non ha fatto male, forse un po' di bruciore quando è successo con... abbassò la voce come se qualcuno potesse sentire ciò che avevano da dirsi, sebbene la cucina fosse completamente deserta sia da umani che da elfi curiosi. Ciàran. Confessò, incrociando le braccia sopra al tavolo passando poi alla domanda più pungente di tutte, sebbene non ci fosse assolutamente nulla da nascondere e lei avesse la coscienza apposto nei confronti di Annie. No, no, no! Assolutamente no! Sarebbe come andare a letto con mio padre. Lui è stato solamente il sacerdote di tutta la cerimonia gli spiegò, pensando però anche a tutto ciò che era successo poi, alla sua conversazione privata con Lancelot e al fatto che avesse scoperto della morte di Valentina e non potesse parlarne con altri, altrimenti Loki avrebbe fatto fuori sia lei che lo sfortunato che l'aveva ascoltata. Doveva resistere dalla tentazione di confidarsi.
    Come? Quasi si era persa la domanda, ma ci vollero pochi secondi perché realizzasse cosa le aveva chiesto. Rise. Oh è stranissimo. Non ci ero proprio abituata! Però è stato figo e lo rifarei, anche se le mie preferenze rimangono sempre per altro annunciò, lasciando sottinteso ma chiaro ciò a cui si stava riferendo.
    Ovviamente non poteva filare tutto liscio, lei doveva rovinare tutto. Doveva tirar fuori quell'argomento che sembrava chiuso ancora mesi prima, nella casa londinese di Aaron e Blake.
    Bibi lo chiamò con quel nomignolo che aveva coniato e che poteva usare solo lei -lo avesse fatto qualcun altro, non avrebbe avuto molto tempo da vivere, ancora- e lo guardò, tornando completamente seria. Con me non hai rovinato niente. E comunque le cose si fanno in due; sai perfettamente che ero conscia di ciò che stava accadendo e lo eri anche tu, nonostante alcol e fumo. E poi ad inizio anno. Là non avevamo che qualche goccio di birra in corpo. Lo volevamo entrambi. Fine. Se si è rovinato qualcosa, non imputare la colpa solamente a te stesso. Fece una pausa dopo quel discorso sentito, alzandosi quasi di riflesso e prendendogli entrambi i polsi con le mani, usandoli come leva per avvicinarsi a lui. Non era molta la differenza di altezza, però lui la superava di qualche centimetro quindi ora, appoggiata al suo petto -se non si fosse scansato- alzò la testa per tornare a guardarlo negli occhi. Anche a me è piaciuto e mi sono divertita, ma forse è su questo che dovremmo ragionare... sussurrò, emblematica e con il sorriso ormai spento. Alla sua successiva domanda, non seppe bene come rispondere e quindi si limitò a fissarlo per qualche secondo, lo sguardo triste.
    Io... non credo di doverti dire nulla... stavolta, però, gli occhi vennero distolti da quelli di lui.
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    Non solo non avevano mai sentito del disagio tra di loro, ma avevano sempre parlato di tutto e sempre in maniera costante, come se uno e l'altro fossero davvero un'unica cosa. Blake sapeva che c'era qualcosa che non andava e sapeva anche che alla fine della situazione sarebbe successo qualcosa di cui si sarebbero sicuramente pentiti. Non pensava al sesso, ma se c'era anche quella minima tensione era solamente perchè loro due l'avevano permesso. Come poteva riconquistare Lilith se stava ancora appiccicato a lei? Ma come poteva mentire a se stesso e dire che non gli mancava? Insomma, era una situazie complicatissima e Blake non era abituato a scegliere. Blake aveva sempre tutto quello che voleva e lo aveva sempre quando diceva lui. Era una di quelle persone che pretendeva tutto e subito e l'assurdità della cosa era proprio che riusciva ad ottenerlo. Voleva qualcuno? Allora quel qualcuno sarebbe andato da lui, voleva qualcosa, allora l'avrebbe comprata. Blake non sapeva perdere ed in quel momento sapeva che doveva scegliere oppure avrebbe perso tutto. Si morse il labbro più volte e quando la ragazza gli disse quella cosa di Ostara non potè fare altro che ridere divertito. Non la giudicava e non lo avrebbe mai fatto, Blake avrebbe difeso Jessica a prescindere ed a qualsiasi costo, ma quella situazione era divertente. Sentì le risposte della ragazza e si concentrò nell'immaginare Jessica e Ciaran?Disse quasi incredulo come se avesse sentito un nome così assurdo. Ma davvero? Insomma e com'è il cazzo di un mezzogigante? Era sempre stato sponteo e insensato nelle sue domande e voleva ritrovare quell'intimità tra lui e Jessica che si, sembrava quasi essere sparita. Non gli piaceva quella situazione e rimase interessato quando disse che non gli era dispiaciuto anche se preferiva leccare altro. Eeeeh quindi una cosa a tre? Chiese poi sentendosi morire anche solo per averlo chiesto. Ecco cosa non voleva tra di loro. A lui piaceva scherzare con Jessica, gli piaceva ridere di quelle cose e non voleva sentirsi in colpa ogni volta che faceva una battuta. E quando la corvina fece uscire il discorso, Blake sospirò e la lasciò accoccolarsi tra le sue braccia e sul suo petto. Per la prima volta, dopo essere stato chiamato con quel nomignolo assurdo, Blake sorrise senza dirle niente. Gli era mancato essere chiamato Bibi. Non ti ci abituare troppo! Aggiunse. Su cosa dovremmo ragionare? Dopo quella volta sei scomparsa ed anche io, neanche fossimo dei ladri. Poi hai detto a Lilith che eri tu, e lei è venuta da me ed abbiamo litigato ancora di più. Jess... Veramente gli stava chiedendo di ragionare sui suoi sentimenti? Lui che non diceva "ti voglio bene" neanche al fratello? Blake aveva un deficit emotivo evidente. Se messo alle strette avrebbe negato i suoi sentimenti fino a morire e pur di sentirsi male non lo avrebbe mai fatto. Tu ci hai ragionato? Chiese dopo una bella pausa e dopo averla stretta tra le sue braccia. Le voleva bene, ma lei sembrava essere davvero cambiata, oppure era lui che era cambiato e non se ne rendeva neanche conto. va bene... ma non le credeva neanche un pò. Da quando Jessica abbassava lo sguardo dandogli una risposta?

    Revelio GdR

     
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    Proprio Ciaran confermò, incrociando le braccia sotto al seno e sorridendo lievemente, ripensando a quella lunga -ma troppo breve- prestazione di fuoco che avevano avuto e che avrebbe volentieri replicato. Non c'erano sentimentalismi, solamente un affare come non ne aveva mai visti, probabilmente data la sua natura di mezzogigante. Per un momento, dimenticò il peso di tutto: l'aver discusso con Lilith, l'aver vissuto un'esperienza terribile con Loki che minacciava di ucciderli, il fatto che la situazione con Barnes fosse tesa. Per un momento, le sembrò di essere tornata indietro a quando i problemi consistevano solo nel trovare un'occasione per vedersi con un ragazzo e farselo, quando lei e Blake parlavano di qualsiasi cosa gli venisse in mente, senza nessun tipo di filtro o paura del giudizio dell'altro, perché loro due -che lo avessero ammesso o meno- si amavano. No, non quell'amore che porta due persone a fidanzarsi e pensare ad una vita insieme, ma una specie di amore fraterno fatto di complicità, supporto reciproco ed aiuto sempre e comunque, qualsiasi cosa potesse accadere.
    Il cazzo di un mezzogigante fa quasi paura, un po' come la sua altezza, soprattutto se è un ragazzino commentò con sincerità. Jessica era sempre stata soddisfatta dei suoi partner sessuali, Blake incluso, ma quella sera era tutto più amplificato grazie alla runa di Lancelot, quindi probabilmente anche le percezioni. Avrebbe dovuto rivederlo da "sobria".
    E cosa a tre sia! Annunciò, percependo il disagio che si era creato nella stanza e se fosse stato visibile, si sarebbe sicuramente potuto tagliare con il coltello. E, appunto, quella tensione pareva il preludio di un discorso che non potevano continuare ad evitare. Si accoccolò quindi tra le sue braccia, rimpiangendo quando farlo era così naturale, senza l'assurdo timore che entrasse Lilith ad accusarla di farsi il suo ragazzo. Non che fosse mai accaduto, per inciso, ma era un fantasma che aleggiava nella mente di Jess. Ogni qualvolta si trovava da sola con il suo migliore amico, le pareva di sentire la voce di Lilith nelle orecchie, delusa ed amareggiata.
    Io... sì, ci ho ragionato ammise, sentendosi in bilico su un filo dell'alta tensione, pronto a fulminarla da un momento all'altro, cambiandola per sempre. E non lo so. Forse è davvero solo come sembra. Abbiamo fatto sesso diverse volte perché ci andava. Fine. Niente sentimenti amorosi. Solo divertimento. Stava davvero implicitamente ammettendo che provava qualcosa, forse di non ben definito? Sì e non sapeva se Blake avrebbe colto o no quella sfumatura del discorso. Sperava di no, ma sapeva anche che l'altro fosse abbastanza sveglio da arrivarci.
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    Blake Barnes | Black Opal | 19 anni | 4 Anno


    La situazione non era solamente tesa, ma era anche strana. Tutto quello gli sembrava realmente surreale, gli sembrava quasi di stare li con una perfetta sconosciuta. Perchè erano arrivati a quello? Perchè avevano permesso al destino, al tempo e alle loro voglie di separlarli. A Blake, Jessica mancava. Gli mancava ridere con lei, gli mancava andare in giro per la foresta, gli mancava violare il coprfuoco, fregare la sambuca in giro, uscire per denrise, parlare di sesso, farsi le canne insieme, andare a rompere cose in giro per Londra. AVeva dei ricordi confusi su alcune cose, ma altre erano chiare e vivide nella sua mente. Il problema era che in quel momento della sua vita Blake era confuso. Oddio, in realtà era nato confuso e forse ci sarebbe anche morto, ma se da una parte si era pentito di essere andato a letto con lei, dall'altro lo avrebbe rifatto altre tremila volte e forse anche in quel momento. Ma se qualcuno gli avesse detto che poi il loro rapporto si sarebbe raffreddato in quel modo, se qualcuno gli avesse chiesto di scegliere tra il loro rapporto precedente e quello che avevano in quel momento, Blake avrebbe preferito millioni di volte la sua migliore amica ad una e più serate di sesso. Lo sapeva che sarebbe finita in quel modo, pù si era ripetuto che con Jessica sarebbe stato diverso più aveva capito, con il gelo che c'era adesso tra di loro, che avevano rovinato tutto qua. Potevano continuare a parlare di ostara e del cazzo di ciaran quanto meglio credevano ma alla fine sempre allo stesso discorso andavano a parare. Si morse il labbro e ridacchiò appena quando disse che ci stava per una cosa a tre. Lasciò cadere il discorso, tutti i discorsi perchè era importante chiarire dei punti importanti: adesso come volevano andare avanti? La strinse tra le sue braccia quasi come se avesse voluto sentire le stesse cose di prima, era un abbraccio malinconico. Ascoltò le sue parole che sembravano più una nenia che si ripeteva per convincersi di quello che diceva. Per me non sei stata solo sesso. Ho scopato anche io con un discreto numero di ragazze ma con te è stato diverso. Non voglio che tu pensi che io ti abbia usata. Non lo farei mai. Ma io rivoglio la mia migliore amica. Mi... Dio solo sapeva quanto gli stava costando tutto quello. Era la prima volta che forse succedeva e sperava anche l'ultima. Il solo pensiero di dire quelle parole gli faceva venire il mal di testa e gli faceva mancare il fiato. Mi manchi. Mi manca quello che avevamo prima. Da quando hai detto a Lilith la verità, da quando abbiamo detto le cose come stavano, non ci parliamo più, non so cosa fai durante la giornata, non ci incorciamo più e quando succede è come se ci evitassimo. Praticamente stiamo diventando due estranei. Provi qualcosa per me? Beh, lui aveva vuotato il sacco, adesso toccava a lei.
     
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    Jessica Whitemore
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    Era andata lì e gli aveva scritto per chiarirsi le idee. Ora era addirittura più confusa di prima. Perché perdevano il loro tempo parlando di cose stupide e frivole -che in genere adorava- quando c'era un muro di cemento armato a dividerli, oltre che un macigno impossibile da rimuovere, sui loro cuori?
    Le sue mani avevano la presa salda sull'uovo, mentre lente carezze ne percorrevano la superficie, accoccolata tra le braccia del suo migliore amico. Sì perché voleva che restasse tale, non di certo che si separassero per una loro scelta stupida! Blake era destinato a Lilith e Jess invece... lei aveva un pensiero fisso in testa, anche se si presentava come ricordo nebuloso che più lei si sforzava di raggiungere, più si allontanava... e quella cosa andava avanti da quasi un anno, senza che lei riuscisse a venirne a capo. Sentiva che era qualcosa di importante e che aveva segnato profondamente la sua vita, ma più ci pensava, più il mal di testa aumentava, ragion per cui aveva deciso che avrebbe optato per il "qui ed ora", concentrandosi su un problema alla volta o sarebbe stato un grandissimo casino.
    L'abbraccio di lui la ferì e lenì le ferite contemporaneamente. La ferì, anche se lei non ne era pienamente consapevole, perché non era che un abbraccio da amici. Certo, i migliori del mondo... ma pur sempre amici. E gliele lenì perché sentiva che, finalmente, una parte di lei era finalmente tornata a casa e non se ne sarebbe più andata.
    Alle sue parole, si fece estremamente più attenta, stringendo l'uovo al petto. Shhh, andrà tutto bene gli sussurrò, mentre le frasi di Blake la colpivano dritta al cuore, facendola quasi commuovere. Mi manchi anche tu, Bibi mormorò, prendendogli la mano e carezzandogli il palmo con un mezzo sorriso triste e malinconico. E non ho mai pensato che mi avessi usata, nemmeno per me è stato solo sesso. Noi abbiamo una connessione che va al di là dell'attrazione fisica, noi siamo qualcosa di unico, inseparabile... ma voglio tornare a quelli che eravamo prima. Fece una pausa, sollevando lo sguardo verso di lui. Provava qualcosa per Barnes? Avrebbe mentito a se stessa e a lui se avesse risposto di no, però non sapeva che altro avrebbe potuto dirgli. Non poteva rispondere di sì, avrebbe spezzato il sottile filo che li univa. Prima che potesse realmente pensarci, posò le labbra sulle sue. Fu un bacio casto ed assolutamente privo di malizia, proprio come quello che si sarebbero dati due bambini. Un bacio a stampo che durò il tempo di un battito di ciglia. Sei come un fratello per me, Bibi annunciò, ingoiando un boccone amaro.
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    Blake Barnes | Black Opal | 19 anni | 4 Anno


    La tensione si poteva addirittura toccare, raggruppare e mettere bella sistemata in un angoletto tanto era evidente e solida tra di loro. Blake era una persona instabile e come aveva più volte detto a Lilith, ma anche a Jessica, era uno che tenedeva a rovinare le cose perchè faceva tutto di pancia e mai di testa. Per quanto lui volesse diventare un grandissimo stratega nella vita, le sue caratteristiche erano diverse. Blake era puro istinto ed energia. Era qualcosa che non si poteva controllare o domare, non si poteva in nessun modo contenere. Se Blake decideva di fare qualcosa, allora lui la faceva, se Blake decideva di non fare qualcosa, allora non ci sarebbe stato niente e nessuno a tenerlo per davvero. Il fatto era che in quel momento quella sicurezza, tutto quello a cui aveva sempre creduto e al quale aveva sempre dato un occhio di riguardo, si stava sgretolando sotto i piedi. Aveva fatto qualcosa che non si sarebbe mai perdonato, forse il suo più grande rimorso nella vita. Erano due persone importanti, erano due persone che lui, anche se in maniera completamente differente, amava. Blake aveva trovato in Jessica una complice perfetta, aveva detto e continuava a pensare che lei fosse il suo alterego femminile, ed in Lilith, invece, aveva trovato il giusto incastro per la vita. E se era riuscito con tanta fatica e pazienza da parte sua ad avere un così bell'equilibrio, tanto da farle diventare amiche, ci aveva messo due secondi a distruggere tutto. Teneva Jessica tra le sue braccia come se avesse la cosa più preziosa al mondo, ma sapeva che le cose sarebbero cambiate. Lui che aveva sempre pensato che non sarebbe mai successo, che loro sarebbero stati amici per sempre, quelli che nella vita non si perdono mai. Certo, sapeva che Jessica avrebbe fatto di tutto per lui e sperava che per la ragazza fosse chiaro che anche lui sarebbe morto ed avrebbe ucciso per la corvina ma...
    Le sue risposte furono quasi vaghe ed il fatto che non mettesse nessun tipo di tono in quello che diceva quasi gli suggerivano che stesse mentendo. Ma Blake aveva 18 anni, era un maschio e non ci stava capendo seriamente niente. Stava per dire qualcosa quando lei gli posò appena le labbra sulle sue e quella frase gli levò un macigno dal cuore. E tu lo sei per me. Sei importante, forse non te lo dico spesso e forse non te l'ho mai detto, ma è così. Ci siamo sempre detti tutto, abbiamo sempre fatto tutto insieme e voglio che continui ad essere in questo modo. Sei la mia migliore amica, sei quella... c'era un ricordo in particolare che gli sfuggiva ma sapeva che avevano fatto qualcosa insieme, a Londra e qualcosa di non troppo consono. Abbiamo rigato una macchina insieme, se non erro! Non disse niente di quello sfioramento di labbra. Aveva preso la sua decisione e questa volta non sarebbe tornato indietro. Ma non voleva allontanarla da lui e non voleva che le cose fossero così fredde. Mi prometti che se mai le cose cambieranno per te, se mai ti rendessi conto di provare qualcosa per me, ne parlerai con me? Non aveva capito assolutamente niente, ma Blake era egocentrico e comunque le voleva veramente bene che il solo pensiero di sapere che lei soffriva a causa sua, lo faceva seriamente sentire male, in colpa. Possibile che di tre donne che aveva veramente amato, aveva fatto soffrire tutte e tre?
     
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    Jessica Whitemore
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    Blake e Jessica erano tante cose e sarebbero stati tante cose, ma non avrebbero mai potuto essere una coppia per tantissime ragioni, prima fra tutte il voler comandare su tutto che entrambi avevano. Blake e Jessica, comunque, ne avevano passate davvero tante insieme, si erano divertiti ed avevano condiviso dolori mai condivisi con nessuno. Il loro percorso di amicizia era stato lungo e parecchio frastagliato, ma c'era ed aveva portato a risultati che la corvina non era pronta ad abbandonare per una cosa stupida come i sentimenti. Gli sorrise.
    Sì forse non ci diciamo spesso quanto siamo importanti l'uno per l'altra ma... non serve. Nel dirlo, posò una mano in corrispondenza del cuore del ragazzo, sentendolo battere sotto il proprio palmo, emozionandosi appena. Era una cosa talmente effimera, la vita, che non valeva la pena perdere tempo restando lontani, quando erano due facce della stessa medaglia, due ingranaggi che non giravano, se separati. Non voleva che accadesse.
    Oddio... e perché diamine lo abbiamo fatto? Rise la ragazza, mentre un ricordo sfumato di una serata passata a bere sambuca e a vandalizzare un'auto sconosciuta, le ritornavano alla mente, assieme alla sensazione che non fosse tutto lì e che un ricordo inestimabile fosse sopito sotto la superficie della sua memoria, cui era visibile solo la punta, proprio come un iceberg. Non che lei non sarebbe stata in grado di rovinare un'auto o vandalizzare qualcosa, solamente che non lo avrebbe mai fatto senza un vero e proprio motivo... e ciò la spingeva a viaggiare molto con la mente. Aveva il sentore che lo avesse fatto in preda al dolore di qualche tipo, ma niente di concreto, venne a galla.
    Te lo prometto. Replicò, lasciandogli una carezza sulla guancia e sorridendo a metà tra la malinconia e la contentezza per aver ritrovato il suo migliore amico. Si mise dritta, cercando di ruotare la parte superiore del corpo tra le sue braccia per tornare a guardarlo dritto in quei profondi pozzi chiari. Visto che siamo in argomento di promesse... sussurrò, sollevando il mignolo come spesso facevano i bambini... ma in quel momento era davvero importante. Promettiamoci che qualsiasi cosa accada, nel bene e nel male, non ci divideremo mai, migliori amici per sempre. Ci stai? Un pezzo del suo cuore si ribellava a quella decisione, ma la sua testa le diceva che era la cosa giusta da fare. Quindi aspettò che lui siglasse quella promessa con lui. Lo prometto iniziò lei, giurando a lui e a se stessa, che sarebbero stati uniti per sempre.
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    Era convinto che ci fosse qualcosa di non detto tra di loro e che con il tempo le cose sarebbero andate decisamente a peggiorare. Era convinto che aveva rovinato tutto seguendo quell'istinto e che la cosa si sarebbe ripercossa nel tempo. Era ancora convinto del fatto che Jessica avesse davvero qualcosa che non andava e che non gli avesse raccontato tutto quanto di quell'esperienza che aveva sicuramente passato. Sapeva che era libertina e la cosa la caratterizzava e non doveva neanche vergognarsene, ma non poteva fare finta di niente, non voleva farlo. Eppure lo stava facendo come se sapeva benissimo che tanto la corvina non avrebbe parlato e che lui, le risposte che voleva, le aveva già. Blake era sempre stata una persona molto schietta, era uno di quelli che non amava lasciare cose non dette in giro e sapeva anche che quando si cominciava a costruire un muro o lo rompeva subito oppure quei mattoni sarebbero cominciati a salire, salire salire inesorabilmente, senza sosta. Si morse il labbro, la strinse a se e quando lei chiese perchè lo avevano fatto, Blake si strinse le spalle e scosse il capo. Non ne ho idea, ma è stato divertente. Ma sono sicuro che una ragione ci sia davvero! Ammise poi cercando di sforzarsi come se qualcosa gli sfuggisse, come se ci fosse qualcosa che non andava nella sua memoria. Eppure di tanti difetti che aveva, l'essere smemorato non era di certo uno di questi! Si morse ancora il labbro e poi sentì la sua promessa e la sua contro promessa. La sua mano che gli sfiorava la guancia ed il cuore sapevano davvero di casa. Sorrise appena prima di sospirare, con il suo solito modo di fare. O comunque ci stava seriamente provando. Il suo mignolo si incorociò a quello dell'opalina ed annuì. Lo prometto! Disse semplicemente prima di sorriderle ancora per poi slegare quel contatto e stringerla ancora un pò a se. Rimasero in silezio, forse ben oltre quello che era il coprifuoco. Solo quando lo avessero davvero deciso insieme si sarebbero alzati e sarebbero tornati ognuno nelle proprie stanze. Sperava che le cose tornassero seriamente quelle di una volta, che potessero tornare a ridere, scherzare, farsi battute, e confidarsi. Ma c'era qualcosa che gli suggeriva che prima di tornare ai vecchi spendori ci sarebbe voluto tempo, fin troppo. Sapeva che forse era meglio così, che forse erano troppo uguali per stare veramente vicino e che magari ci sarebbe anche ricascato, ma no. Non voleva quello, non era quello che aveva pensato per il suo futuro.
     
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    Se c'era qualcosa che Jessica aveva appreso nelle lezioni di Magia Verde era come non tutte le uova impiegavano lo stesso tempo per schiudersi, specialmente quelle di creature magiche. Ciò poteva dipendere da molti fattori e tra questi v'era il clima. Forse nelle cucine in quel periodo dell'anno c'era la temperatura adatta per la schiusa?
    Chissà, ciò che era certo fu come la ragazza percepì la sua voce. L'uovo fece un movimento brusco, ma estremamente rapido. Per tutti coloro che osservarono il guscio poté sembrare una svista, tanto repentino era il movimento, ma subito dopo ce ne fu un altro. Poi un altro ancora. I movimenti si susseguirono finché sulla superficie alta dell'uovo non si cominciarono a formare alcune sottili crepe, diventando poi sempre più evidenti fino a formare dei veri e propri buchi.
    Dai fori posti in alto sbucò una testolina. La creatura si guardò intorno, inquadrando immediatamente lo sguardo sicuro della black opal. I lineamenti della creatura erano delicati e mostrava piccole ciocche di capelli color porpora. Allungò il musetto verso di lei, dopodiché gli arti inferiori bucarono l'altra estremità dell'uovo e fece per avvicinarsi verso la sua nuova padroncina, la quale avrebbe potuto riconoscere una piccola fata.
    La creatura era caratterizzato da un elegantissimo color porpora che non caratterizzava unicamente i suoi capelli, ma anche le ali seppur in una tonalità più chiara. Anziché piangere come spesso accadeva ai neonati, pareva a suo agio anche se infastidita dai rimasugli del guscio che aveva addosso. Lei era bellissima, cosa ci facevano frammenti di guscio intorno a lei? Emise un verso non molto acuto e rapidamente raggiunse Jessica. Per qualche strano motivo era certa che lei sarebbe stata la sua casa.

    Note sull'esemplare:
    - Solitamente le fate si cibano di alcuni insetti, ma la tua è particolarmente schizzinosa. Mangia con gusto unicamente frutta fresca, eccezion fatta per le mele. E' particolarmente ghiotta di frutti rossi.
    - Le fate sono note per la loro vanità, ma la tua esaspera al massimo tale caratteristica. Crescendo dimostra di eseguire gli ordini di Jessica, ma solo se questi venivano impartiti con un tono e parole molto gentili.
    - Non tende a far amicizia con creature che non siano fate. Ogni altro animale lo considera come un essere inferiore e pertanto non degno del suo tempo.


     
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