Malcolm WolfWalker

Malcolm Wolfwalker

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Sei e mezza... sei e- Wolf, sdraiato sul suo non proprio comodo letto a castello si tirò su, sbattendo la testa sul basso soffitto di legno.
Merda... potevi svegliarmi! il fratello di Malcolm guardò il ragazzo con un misto di rabbia e indifferenza, facendo spallucce mentre continuava a mangiucchiare la sua fetta di pane tostato.
Wolf, spettinato e ancora lungi dal poter essere pronto, trascinò i piedi sonnecchiante verso il bagno, mandando un messaggio alla chat di gruppo con dei suoi fratelli






Già, quella per Wolf non era di certo una novità, e non lo era neppure essere trattato in quel modo dai suoi fratelli. Gli eredi Wolfwalker avevano vissuto per tutta la vita temprati un unico insegnamento: Sopravvivi ad ogni costo, anche se per farlo dovrai lasciare indietro qualcuno. Erano tutti freddi, cinici e lunatici, sopratutto con il combinaguai di famiglia.
Malcolm era accompagnato da suo fratello Oliver che, tra tutti, era forse il peggiore.
Camminava al suo fianco, sbuffando un rivolo di sigaretta intento ad ascoltare la musica, Oliver non voleva proprio stare in quel posto, ma avevano tutti insistito perché ci fosse qualcuno che lo accompagnasse.
Arrivato al porto, Wolf abbracciò suo fratello per poi imboccare la via verso la sua nuova vita.
Mi scriverai vero? Tu vas me manquer.
Non so... vedremo, rendez-vous.
Nonostante Oliver fosse restio al mostrarsi debole ed emotivo, accettò l'abbraccio di suo fratello di buon grado, vedendolo poi sparire sul ponte della nave.
Il viaggio fu lungo e difficile, Malcolm non era mai stato in una nave ed il mal di mare gli sembrò quasi insopportabile, ma una volta arrivato a destinazione, mentre il custode guidava le nuove leve verso lo smistamento, Wolf non perse un secondo ed iniziò a parlottare con chiunque gli capitasse sotto tiro.
Era già stato smistato una volta, a Beauxbatons e questo gli dava fiducia, insomma... non poteva essere poi così spaventoso, giusto?
Camminò guardandosi incuriosito attorno, studiando ogni elemento ed ogni singolo dettaglio che lo circondava ed una volta trovatosi al cospetto di un enorme statua raffigurante uno snaso, si fermò insieme a tutti gli altri.
Era tutto così diverso da Beauxbatons ma vedeva tra i volti dei presenti, alcune persone che conosceva nella sua vecchia scuola.
L'attesa divenne quasi estenuante, Wolf era un ragazzo impaziente e per alcuni momenti gli sembrò di impazzire, picchiettando nervosamente il piede sul pavimento per spezzare quella tediosa agitazione che gli alzava i nervi a fior di pelle, ma quando arrivò il suo momento, quasi per uno strano scherzo del destino, sentì che quell'agitazione non si placò ma paradossalmente iniziò ad aumentare.
Si avvicinò misurando le distanze, la sua bacchetta sguainata verso la statua ed esalando l'incantesimo esordì con Revelio, pronunciando quelle parole con un sorriso a fior di labbra.