Lanciamo via le preoccupazioni, oltre le stelle

Aidan&Aibileen

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    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 17 anni


    Ad Aibileen risultava che non si potesse accedere all'Osservatorio solo dopo il coprifuoco, ragion per cui, aveva dato appuntamento all'amico Diotase proprio lì, per l'ora di cena di quel venerdì.
    Era andata a chiedere, nelle cucine, due panini con pomodori, mozzarella ed insalata, che infilò nella borsa a tracolla delle lezioni, e due porzioni di mousse al cioccolato che, invece, portò tra le mani mentre si dirigeva verso, e poi saliva la lunga sfilza di scale che l'avrebbe portata, appunto, all'Osservatorio.
    Non avendo avuto il tempo di cambiarsi, indossava ancora la divisa dei giallo-viola e, quel giorno, aveva lisciato e legato i capelli in una coda bassa.
    Le risultava, fortunatamente, che il trucco fosse ancora in uno stato decente.
    Distrattamente, persa nei propri pensieri, posò le ciotole contenenti le mousse al cioccolato, con tanto di cucchiaini annessi, a terra, mentre si sedeva anch'essa al suolo. A gambe incrociate, per la precisione. Si tolse, praticamente subito dopo, la cravatta e la borsa a tracolla di dosso, posandole accanto a lei.
    Da quando aveva ricevuto quello strano messaggio sul suo magifonino, ad una lezione di Pozioni del mese di aprile, aveva avuto modo di scoprire, dalla cugina Taylor, anche altre cose.
    E, alcune di quelle cose, voleva confidarle anche all'amico Dioptase. Sentiva di potersi fidare di lui, e non solo grazie al quotidiano che condividevano insieme, ma in particolare grazie ad alcune particolari, pazzesche esperienze che avevano vissuto, stava arrivando a volergli un bene sempre più certo, definito.
    Ad ogni modo, sempre sincero.
    Mentre attendeva il coetaneo che si aspettava di veder spuntare, quando meno se lo sarebbe aspettata (in ritardo, o finalmente, per una volta, in orario?), con indosso l'uniforme dei blu-neri, la giovane australiana dai capelli castani si alzò da terra, avvicinandosi all'Aliscopio e spostandone le lenti fino ad arrivare all'opzione Visione Astrologica, già sapendo che si sarebbe ritrovata davanti Venere, il pianeta reggente del suo Segno Zodiacale, ossia il segno del Toro.
    Desiderosa di non subire nessunissima scossa elettrica, non tardò, però, a spostarsi dall'Aliscopio, e lì le venne quasi automatico mettersi a cantare, mentre batteva il ritmo con una scarpa:

    << She's got it...
    Yeah baby, she's got it!
    Well, I'm your Venus, I'm your fire...
    At your desire!
    Well, I'm your Venus, I'm your fire...
    At your desire! >>


    Poi, decisa a cantarla dall'inizio, cominciò a volteggiare a caso per l'Osservatorio, spostando lo sguardo verso l'alto:

    << A Goddess on a mountain top!
    Was burning like a silver flame!
    The summit of beauty and love:
    and Venus was her name! >>


    Dopo una piroetta, in un gesto istintivo, si sciolse i lunghi, quel giorno lisci, capelli castani.

    << She's got it!
    Yeah, baby, she's got it!
    Well, I'm your Venus, I'm your fire...
    What's your desire!
    Well, I'm your Venus, I'm your fire...
    What's your desire!
    Her weapons were, her crystal eyes:
    making every man mad!
    Black as the dark night she was,
    got what no-one else had...
    Wow! >>


    Dopo aver fatto ruotare i suoi capelli per aria ed averli così, inesorabilmente, scompigliati, riprese a ballare, leggera, senza coreografie né pensieri, desiderosa soltanto di quello...

    << She's got it!
    Yeah, baby, she's got it!
    Well, I'm your Venus, I'm your fire...
    What's your desire!
    Well, I'm your Venus:
    I'm your fire, what's your desire...
    Aaaaaaaaaaaaaaaaaah! >>


    ... Di scacciare via il suo sovraccarico di pensieri.

    “La vita che fanno alle volte i problemi nella nostra testa può essere, a conti fatti, ben più preoccupante dei problemi stessi.”

    Si ritrovò a pensare mentre, con un paio di gesti studiati, e facendo attenzione a non beccare né le mousse al cioccolato che aveva portato, né tanto meno la sua borsa, si toglieva scarpe e calzini, ritrovandosi a ballare, con un sentimento decisamente liberatorio, a piedi nudi.


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    Edited by Aibileen Beatrix - 12/5/2021, 08:43
     
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    “A cena, in osservatorio...ma a fare cosa? A guardare le stelle? Non le basta Astronomia?” Aidan mormorava, mentre camminava a passo svelto verso l'osservatorio dove Aibileen le aveva chiesto di vedersi. Ovviamente lui non aveva rifiutato. Non lo avrebbe mai fatto, anche se fossero state le 5 del mattino. Per lui, gli amici erano importanti. Aibileen probabilmente voleva parlare di qualcosa e lui l'avrebbe ascoltata. Aveva anche preferito non tornare in sala comune per cambiarsi, rimase con la divisa pur di cercare di arrivare in tempo. Però aveva tolto la cravatta e l'aveva riposta nella tasca dei pantaloni.
    “Spero abbia almeno portato da mangiare! Ho anche detto a Gyll che non mangiavo in sala grande!” Ovviamente Aidan riferiva sempre tutto alla sua ragazza, tanto sapeva con chi doveva vedersi. Non avrebbe dovuto preoccuparsi, l'opalina. O forse era meglio preoccuparsi, invece?
    Comunque...il Dioptase era finalmente arrivato alle scale della torre di astronomia. Cominciò quindi a salirle, cercando di essere più veloce possibile e, arrivato a metà strada sentì la voce di Aibileen intonare una canzone che conosceva abbastanza bene. Non che fosse tra le sue canzoni preferite, però, appena la ascoltava, non riusciva a levarsela più dalla testa, quindi la cantava anche lui.
    Fece un sorriso divertito, riprendendo a salire quelle scale e, appena arrivò si fermò davanti all'ingresso e incrociò le braccia, senza dire nulla e osservando l'amica intenta a muoversi in quei passi di danza inventati sul momento.
    Sembrava fosse immersa in quella danza così tanto profondamente che, secondo lui, non si sarebbe accorta dell'arrivo del compagno.
    Ma la lasciò fare, non volle disturbarla. Avrebbe anche aspettato ore, pur di lasciarla sfogarsi in quel ballo liberatorio, e lui avrebbe fatto da spettatore, come se fosse ad una opera prima in qualche teatro prestigioso. Il nobiluomo vestito elegante che osservava esterrefatto l'etoile che si esibiva ne “ Lo Schiaccianoci”...solo che Aidan non era elegante, Aibileen per quanto brava fosse, era sicuro che non avesse mai ballato in teatri prestigiosi e, ovviamente, quello non era un teatro ma l'osservatorio di Hidenstone. Aidan ad un certo punto si sedette a terra ed incrociò le gambe.
    Il dioptase, appena Aibileen, avrebbe finito di ballare, avrebbe applaudito vigorosamente, facendole un sorriso piuttosto sorpreso. “Wow Aibileen! Non immaginavo fossi brava anche a ballare, oltre che a cantare!”
    Aidan Hargraves

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    Dioptase, 17 anni

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    Aibileen Beatrix
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    << She's got it...
    Yeah baby, she's got it!
    Well, I'm your Venus, I'm your fire...
    At your desire!
    Well, I'm your Venus, I'm your fire...
    At your desire! >>


    Continuò a canticchiare, mentre i suoi piedi cominciavano a calmare il loro ballo sfrenato e, soprattutto, mentre lei cominciava a rendersi parzialmente conto dello stato in cui doveva aver effettivamente ridotto i suoi capelli.

    “... Mannaggia a me!”

    << A Goddess on a mountain top!
    Was burning like a silver flame!
    The summit of beauty and love:
    and Venus was her name! >>


    Canticchiò distrattamente, mentre continuava ad accennare qualche passo danzante, ma decisamente con meno foga di prima, concentrandosi su quanto il sentire i palmi dei suoi piedi aderire al pavimento dell'Osservatorio della loro scuola la rilassasse.
    Poi, improvvisamente, si fermò. E quando l'applauso del compagno, nonché amico, Dioptase, arrivò improvvisamente alle sue orecchie, facendola sobbalzare, si sorprese più del dovuto del suo arrivo, fermo e restando che era stata lei a dargli appuntamento lì, in quel luogo preciso di Hidenstone!
    Una volta voltatasi di scatto verso di lui, comunque, gli volò praticamente incontro, abbracciandolo di slancio, come se non lo vedesse da settimane.

    Ed invece, avevano passato tutta quella giornata di lezione insieme. Nel senso, avevano la stessa età, ed erano ancora al primo anno. Sperava ardentemente che avrebbero ancora avuto qualche lezione in comune, una volta giunti al Triennio, tra l'altro!

    << Eccolo! >>

    Esclamò con entusiasmo.

    << Finalmente sei arrivato! >>

    Poi, però, districò l'abbraccio, e gli sorrise dolcemente.

    << … Ma stai saltando il lauto banchetto della Sala Grande per me. E ti ringrazio veramente tanto di questo! >>

    Verso la fine della sua frase, assunse un tono fintamente solenne, per quanto, in realtà, non stesse neanche troppo scherzando!

    << Ho portato dei panini, però, sono nella mia borsa. E c'è anche un po' della mousse al cioccolato del banchetto! >>

    Esclamò, dedicando un occhiolino complice all'amico Dioptase, mentre gl'indicava, con un cenno del capo, le due ciotole con dentro il nettare degli dei che aveva nominato poco più sopra, e che aveva posato a terra, accanto alla propria borsa e, come al solito, alla cravata prontamente tolta dal proprio abbigliamento scolaresco, non appena l'occasione si era presentata.
    Non sentendosela ancora di entrare nel vivo della conversazione, citando il motivo per il quale l'aveva effettivamente invitato a venire lì, si sedette nuovamente a terra, a gambe incrociate, accanto alla propria borsa a tracolla, quella che usava tutti i giorni della settimana (fatta eccezione per il week-end, naturalmente) e, con un cenno del capo ed un veloce gesto della mano, invitò Aidan a sedersi vicino a lei.
    Si accinse, subito dopo, a tirare fuori dalla suddetta borsa a tracolla i panini dei quali aveva parlato al giovane Dioptase poc'anzi.

    << Che ne dici, mangiamo? >>

    … Nonostante l'ansia che sentiva attanagliarle lo stomaco sentiva, in effetti, un certo languorino farsi sempre più rumorosamente ed insistentemente strada da dentro lo stomaco sopraccitato. E non dubitava del fatto che lo stomaco dell'amico stesse provando lo stesso tipo di.. Di... Sensazioni? Sentimenti?

    Snoopy approva questo elemento.

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    Edited by Aibileen Beatrix - 30/5/2021, 22:45
     
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    Quando Aidan applaudì, vide l'amica sobbalzare e subito dopo se la ritrovò abbracciata a lui. Fece un sorriso, sempre divertito e felice quando lei lo abbracciava, e ricambiò, stringendola tra le sue braccia.
    “Non potevo mica mancare! Soprattutto perché me lo hai chiesto tu. Per te questo ed altro!” Era logico che per un'amico o amica avrebbe fatto di tutto, e avrebbe fatto tutto ciò che poteva per un suo migliore amico (o una sua migliore amica). Con Aibileen aveva legato fin da subito e l'aveva sempre trovata una bella persona.
    Quando vide e sentì che aveva portato da mangiare, il suo sorriso divenne più grande e i suoi occhi si illuminarono, come se avesse visto una montagna di monete d'oro.
    “Ma ti ho mai detto che sei adorabile?!”
    Quando la compagna ametrina si sedette, Aidan, al cenno di lei, si sedette anche lui, mettendosi accanto a lei.
    Il dioptase era piuttosto curioso e, non poteva negarlo, preoccupato di sapere perché gli aveva dato appuntamento nell'osservatorio. Sperava non fosse qualcosa di preoccupante, però. Magari era una bella notizia che aveva ricevuto da casa e non vedeva l'ora che glielo riferisse all'amico. O magari...no, Aidan non amava pensare a supposizioni negative, soprattutto se riguardavano un suo caro amico.
    Quando lei gli chiese di mangiare, Aidan Annuì più volte. “Sì, sì. Ho una fame tremenda!”
    Disse, guardando la compagna prendere quei panini che, quando lei glielo avrebbe dato avrebbe preso.
    “Grazie per aver portato la cena! Almeno non digiuniamo!” esclamò, ridacchiando. Quindi aprì l'involucro che conteneva quel panino e cominciò a mangiarlo.
    “Allora...” disse, con la bocca piena, poi inghiottì il boccone dopo averlo masticato e continuò “Come mai mi hai chiesto di venire qui?”
    diede un altro morso e guardò la sua compagna, sinceramente incuriosito. Inghiottì quell'altro boccone e infine disse “Non credo fosse perché volevi che vedessi quanto sei brava a cantare e a ballare...perché quello già lo sapevo!” Le fece l'occhiolino e infine si zittì, lasciando ad Aibileen la libertà di parlare.
    Aidan Hargraves

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    Aibileen, una volta tirati fuori i panini, non tardò a porgerne uno ad Aidan e, se quest'ultimo lo avesse afferrato, la giovane Ametrin si sarebbe finalmente dedicata alla criniera da leone che, in quel momento, si ritrovava per capelli!
    Una volta raggruppate le varie ciocche tra le mani, utilizzò il proprio catalizzatore magico come una sorta di lega capelli per mantenerli uniti in uno chignon improvvisato assai ma, nonostante tutto, non malaccio.
    Sorrise all'amico Dioptase, contenta che avesse accettato di raggiungerla nonostante l'ora tarda, e di cenare lì, con lei, alquanto approssimativamente in confronto ai pasti dei lauti banchetti che si potevano trovare nella Sala Grande dell'Accademia di Hidenstone. Sapeva di poter contare su di lui, Aidan era un ragazzo buono, coraggioso e generoso, oltre che molto gentile, divertente e sempre alla mano, per quanto, delle volte, anche un po' troppo strafottente (d'altronde, non lo era praticamente mai, con lei!).
    Infatti, da quando era arrivato, le aveva rivolto solo e soltanto delle parole belle e sincere, che la fecero sorridere con un entusiasmo sempre maggiore, oltre che con un'immensa gratitudine.

    << Grazie ancora di tutto, Aidan! Sono davvero felice che tu sia qui. >>

    Ed era assolutamente ed indiscutibilmente vero: ogni volta che il coetaneo Dioptase era con lei, la meticcia australiana si sentiva istantaneamente bene, a suo agio; al sicuro. Come se, al suo fianco, nulla sarebbe mai potuto andare veramente storto.

    << Ovviamente, sai benissimo che ciò vale assolutamente anche al contrario, eh! Quando hai bisogno, ti basta fare un fischio! >>

    Precisò, dedicando un occhiolino complice al riccioluto appartenente alla casata dei blu neri. Non tardò, però, troppo a decidersi a cominciare a mangiare anche lei. Affondò i propri denti all'interno del panino che aveva posato sulle proprie ginocchia con notevole visibilio, assumendo in pochi secondi l'espressione tipica di chi si sente interamente ed inesorabilmente in pace con il mondo.
    Però, al sentire Aidan domandarle (giustamente) perché gli avesse chiesto di venire lì all'Osservatorio, Aibileen ingoiò di traverso il pezzo che stava finendo di mangiare.
    Si ritrovò a tossire alquanto rumorosamente, fino a quando, finalmente, non riuscì a far andare giù il tutto.

    << Ecco... Insomma... >>

    “Forza e coraggio, Aibileen!”

    Aveva ragione l'amico, era meglio andare dritti al sodo della questione, senza inutili Giri di Peppo!

    << Prima di una delle lezioni di Pozioni di aprile, ho ricevuto un messaggio un po'... Preoccupante. Ecco... Io non ti ho mai parlato di mia Nonna, quella di Londra. Non abbiamo più rapporti con la madre di Mamma da tantissimi anni, io neanche me la ricordo, a momenti, sai? Lei... Ha delle idee abbastanza retrograde, odia mio padre, nonché mia madre per essersi sposata con lui! Per non parlare di Zio Lewis, che ha sposato Zia Alys, una Nata Babbana! >>

    Non voleva dilungarsi troppo, nel suo discorso, ma non le stava davvero riuscendo, di essere più concisa e breve di così! Le stava facendo, tra l'altro veramente, veramente un effetto strano, il fatto di star parlando di quell'argomento con qualcuno che non fossero i suoi cugini!
    Ci sono parole che ci sembrano quasi innaturali, quanto meno all'inizio, quando esse riescono a trovare finalmente una loro vita sonora, fuori dalla nostra testa... Dalle nostre, spesso e volentieri eccessive, preoccupazioni. Dal nostro cuore.

    << Zia Alys è la mia zia Auror... La madre di Charlie, Taylor e Tyler, i cugini di cui ti parlo sempre, e con cui sono cresciuta! Ecco, il messaggio di cui ti ho parlato, è stata Taylor ad inviarmelo: da alcune informazioni che ha scoperto la Zia Alys, Nonna potrebbe avere delle intenzioni concretamente pericolose verso Mamma... O verso Papà... Ma anche gli zii sono a rischio, in realtà! >>

    Concluse con un sospiro, posando la testa sulla spalla dell'amico, sentendosi decisamente... Strana. Come se svuotare la propria anima di certe parole avesse avuto concretamente il potere di renderla più leggera... Libera. Libera, soprattutto, di sentire.
    Aibileen aveva lasciato spazio alla propria preoccupazione, per permetterle di esprimersi, laddove le aveva, fino a quel momento, impedito di andare, lasciando che la vita di tutti i giorni e l'allegra compagnia del coetaneo Dioptase la distraessero a dovere dal ricordo della sua presenza ed esistenza.
    Sentiva il cuore batterle all'impazzata, ed i suoi occhi erano lucidi... Qualche lacrima arrivò a sgorgare da essi, scivolando lungo le sue guance, ma senza che alcun suono si ritrovasse ad uscire dalla sua bocca, limitandosi a cercare con una mano quella dell'amico, per stringerla.

    << … C.. Ci proteggeremo a vicenda. >>

    Asserì infine, provando a dare a tutta quella storia una sorta di nota conclusiva ottimistica, ed abbozzando un nuovo, piccolo sorriso. Non tardò ad asciugarsi le lacrime, il più discretamente possibile, con la manica della divisa, osando sperare che, in qualche modo, Aidan non le avesse notate prima.

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    Aidan prese con un sorriso il panino che la compagna ametrina gli aveva dato e cominciò a mangiare.
    Lui, come si sa già, non era un tipo così pettegolo, ma la curiosità non gli mancava. Soprattutto quando la sua amica sembrava preoccupata, Aidan voleva che lei gli parlasse, che lei gli dicesse cosa c'era che non andava. Ormai la conosceva abbastanza bene da capire se aveva qualche pensiero che la faceva agitare.
    “Lo so, Aibileen...gli amici si ascoltano sempre” le fece un sorriso, continuando a mangiare.
    Quando lui le chiese il motivo per il quale l'avesse invitato qui, iniziò a tossire, probabilmente perché le era andato un boccone di traverso. Aidan, se l'avesse trovata, le avrebbe dato una bottiglietta d'acqua per aiutarla a mandare giù quel pezzo di pane.
    Quando finalmente si sentì meglio, lei cominciò a parlare e lui rimase in silenzio ad ascoltarla, con attenzione.
    Mentre parlava di sua nonna scuoteva la testa incredulo. Per lui era incredibile che ancora c'era qualcuno che aveva idee retrograde sui babbani. Lui aveva un sacco di amici babbani con cui aveva passato diverse estati e si era sempre trovato bene, si divertiva con loro. Ovviamente, però, su ordine dei suoi genitori, doveva tenere nascosto il fatto che lui fosse un mago (cosa che lui non sopportava, perché pensava che non ci fosse nulla di male e, anzi, secondo Aidan, loro lo avrebbero trovato davvero figo. Insomma, per lui, pure i babbani avevano cambiato il loro modo di pensare su queste cose...insomma, credevano agli alieni, perché dovevano trovare strano il fatto che esistevano i maghi?).
    Insomma, Aidan continuava ad ascoltarla e, quando arrivò alla fine scosse nuovamente la testa, stavolta mormorando un “Cazzo...”.
    Aidan si avvicinò un po' di più all'amica, lasciando che lei appoggiasse la testa sulla sua spalla. Aidan la abbracciò, lasciando perdere il panino, accarezzandole di tanto in tanto i capelli.
    “Certo che ci proteggeremo...ora devi stare tranquilla, ok? Io ti aiuterò in qualche modo. A te e ai tuoi cugini.”
    Fece un sospiro, stringendo la compagna in un forte abbraccio “Non...non possono prendere una scorta? Degli auror che sorvegliano la casa dei tuoi zii, magari...Che cazzo...ancora esiste gente con questa mentalità di merda?”
    Il dioptase era rimasto piuttosto sconvolto ed ora era preoccupato per la sua amica. Avrebbe voluto aiutarla in qualche modo...ma non sapeva assolutamente come fare. I suoi genitori non erano Auror e tutti gli altri parenti, almeno quelli con cui aveva confidenza, e nemmeno i genitori di Gyll erano Auror. Doveva farsi amico qualche Auror, decisamente.
    “Troveremo un modo per tenerla lontana dai tuoi zii e dai tuoi cugini.” non sapeva ancora come, ma lo avrebbe trovato.
    Aidan le fece un sorriso, cercando di rassicurarla “Io ci sono sempre, per te. Puoi starne certa.”
    Aidan Hargraves

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    Aibileen Beatrix
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    Ad Aibileen stava dispiacendo davvero di star rovinando la cena all'amico Dioptase, con quei suoi discorsi! Si stava sentendo quasi fuori luogo, in quel momento... Eppure, era stata lei ad invitarlo a venire lì, e proprio per quel motivo pergiunta!

    “Aaaaaah... Santa Pazienza!”

    La giovane Ametrin riuscì ad imbastire comunque un sorriso, però, per via della disponibilità e della gentilezza che Aidan stava dimostrando nell'ascoltarla.
    Aveva prontamente accettato l'offerta dell'amico della bottiglietta d'acqua con un sorriso, non tardando a bere un sorso d'acqua da essa, per poi chiuderla e posarla a terra, in mezzo a loro due.
    Quando lei cominciò a parlare della situazione in cui si trovavano, e lui arrivò ad abbracciarla, Aibileen sentì il suo cuore respirare di sollievo, anche se lei, di suo, non si azzardò a produrre alcun suono di quel genere, per via dei sensi di colpa (naturalmente immotivati) che stavano già cominciando ad attanagliarla.
    Alla frase che Aidan disse successivamente, sul fatto di voler aiutare lei e la sua famiglia, Aibileen sorrise teneramente, con fare un po' più convinto di poco prima.

    << Non devi metterti in pericolo, però! Non potrei sopportarlo... >>

    Ci tenne però subito a precisare, sperando di tutto cuore di non dover, un giorno, preoccuparsi anche per l'incolumità del riccioluto ragazzo che la stava abbracciando!
    Si sentiva bene, tra le sue braccia, a suo agio... Un po' come a casa, insomma.
    Al commento che Aidan fece sulla mentalità leggermente passata di moda della sua nonna materna, Aibileen sospirò, sfregando appena la guancia contro la spalla dell'amico.

    << A quanto pare... >>

    Commentò, non trovando la forza di parlare in modo più definito ed esplicito di ciò che poteva pensare e ricordare della madre di sua madre... Almeno per il momento.

    << Mia zia è un'Auror, delle protezioni ci sono, alla loro casa a Londra... Mio padre, però, non vuole che venga fatto lo stesso a casa nostra, a Melbourne... Lui è convinto che non ve ne sia alcun bisogno! Papà sa essere molto ingenuo, quando ci si mette... >>

    Trovò la forza di continuare, con un sorriso a metà tra il commoso e l'intenerito, nel parlare all'amico, senza grandi problemi o dilemmi, del genitore.

    “... Ecco da chi hai preso, insomma!”

    Ascoltò il resto delle parole di Aidan fino alla fine, commuovendosi alla promessa che le fece alla conclusione del suo discorso, scoccandogli un sonoro e sentitissimo bacio sulla guancia, “ricaricata” dalla presenza e dal calore dell'amico Dioptase, per quanto ancora, ovviamente, preoccupatissima da tutta quella situazione!

    << Grazie, Aidan. >>

    Gli disse, emozionata, prima di districare l'abbraccio...

    << N.. Non ha senso preoccuparsi troppo del domani... >>

    ... E di cercare di smorzare la tensione e di riportarla su dei toni più “gradevoli”, afferrando una delle ciotole con dentro la mousse al cioccolato, nonché avvicinando il cucchiaino (che si trovava già all'interno di essa) verso il coetaneo che, durante le giornate di lezione, era solito indossare la divisa dei blu neri.

    << Mangia ancora un po', però! Devi ancora crescere, su, forza... Aaaaaam! >>

    Terminò la sua frase con il verso tipico di chi stà per imboccare qualcuno, avvicinando alla bocca del compagno Dioptase il suddetto cucchiaino (pieno di mousse al cioccolato) con fare giocoso, sforzandosi il più possibile di non causare ulteriori preoccupazioni e dispiaceri all'amico che le stava di fronte!

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    Edited by Aibileen Beatrix - 12/6/2021, 09:58
     
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    “Aibi...dopo aver combattuto contro un tizio con zucche giganti che tentavano di ucciderci, dopo aver assistito a squartamenti, decapitazioni e cose che avevo solamente visto nei film horror, pensi che mi spaventi per una vecchia con vecchie manie che non avevo mai sentito? A quanto pare l'ultima volta che qualcuno odiava i babbani e chi li difendeva esisteva nel periodo di Voldemort! Almeno da quello che mi ha raccontato mio papà e da ciò che ho letto...”
    Scosse la testa rivolgendole un sorriso poi gentile “Io voglio aiutarti comunque...però ti prometto che non mi farò ammazzare! Ci tengo comunque alla mia pelle!”
    Rimase abbracciato a lei, cercando di confortarla e farle capire che poteva contare su di lui anche con i gesti.
    Poi sentì ciò che disse su suo padre e sospirò “Non deve mai rilassarsi, in questi momenti! Potrebbe essere un errore colossale, questo! Dobbiamo cercare di convincerlo!” Parlò in prima persona plurale perché ormai si era deciso che l'avrebbe aiutata in qualsiasi modo e non aveva la minima intenzione di lasciarla da sola.
    Il dioptase sorrise al bacio sulla guancia della compagna e lui ricambiò con un altro bacio sulla guancia.
    “Per te questo ed altro, Aibi.” disse, staccandosi dall'abbraccio “Per te ci sono sempre.” Ripetè “Quando hai voglia di parlare, oppure c'è qualche problema, basta che mi chiami!”
    Aidan vide Aibileen prendere una ciotola con la mousse al cioccolato e scoppiò a ridere quando, in modo giocoso, avvicinò il cucchiaino verso le sue labbra.
    “che scema sei!” scosse la testa ma comunque rimase al gioco e, avvicinandosi al cucchiaino, imboccò la mousse.
    Si pulì infine la bocca con con la manica della divisa, che avrebbe successivamente messo a lavare.
    Quindi prese la ciotola dalle sue mani ed il cucchiaino. “Vogliamo imboccarci a vicenda, Aibi? Per me non ci sono problemi” Ridacchiò e riempì il cucchiaino con la mousse dalla stessa ciotola. Avvicinò il cucchiaino alla compagna e ripetè la stessa cosa che aveva fatto prima lei “Devi mangiare anche tu, però! Aaaaaaam”
    Aidan Hargraves

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    .Accetti ogni dettame, senza verificare. Ti credi perspicace. Ma sei soltanto un altro dei babbei
    "

    Dioptase, 17 anni

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    Al ricordo, tra una frase e l'altra, che le parole di Aidan risvegliarono in lei di quando aveva visto l'amico, ancora prima di cominciare a parlare più approfonditamente con lui, cadere a terra durante la lotta contro le zucche giganti della notte di Halloween, la ragazza Ametrin strinse più forte a sé il coetaneo Dioptase, salvo poi sentire di star tornando a respirare quando il suddetto le disse ”Però ti prometto che non mi farò ammazzare! Ci tengo comunque alla mia pelle!”.

    << Ecco, bravo! Siamo... Siamo come i Cavalieri nella Tempesta. >>

    Per Aibileen era naturale e scontato che Aidan collegasse tale epiteto alla canzone che aveva letteralmente causato ed accompagnato la sera in cui avevano realmente fatto conoscenza!
    Quando la neo diciassettenne districò l'abbraccio, e i due arrivarono a parlare del padre della suddetta meticcia australiana, quest'ultima scosse la testa con fare rassegnato.

    << Lo so... Ma lui non crede che la sua “suocera” sarebbe realmente capace di arrivare a far loro realmente, concretamente del male! >>

    Al bacio sulla guancia che la giovane ottenne, in seguito, in risposta al suo, la ragazza Ametrin gli sorrise teneramente, ascoltando attentamente le sue parole.

    << … Grazie, Aidan. Davvero! Lo stesso vale anche per te, eh! >>

    Esclamò, facendogli un occhiolino complice, ma anche parecchio commosso. Quando, per risollevare il morale dell'amico, nonché della conversazione in generale, lo imboccò per scherzo, finì per ottenere, a suo gran sollievo, l'effetto sperato! Nel sentirlo canzonarla leggermente, scoppiò a ridere, lasciando finalmente andare una risata piena, liberatoria.
    Quando, infine, Aidan le prese di mano la ciotola ed il cucchiaino, palesando rapidamente l'intenzione d'imboccarla a sua volta, Aibileen scosse la testa, con un sorriso sinceramente divertito.

    << Siamo due Cavalieri Scemi nella Tempesta, direi! >>

    Decretò, sempre ridendo, mentre assecondava l'amico Dioptase e si avvicinava a sua volta verso il cucchiaino riempito della fantasmagorica mousse al cioccolato delle cucine di Hidenstone, fino a mangiarne il contenuto con un sorriso.

    << Riders on the storm
    Riders on the storm
    Into this house we're born
    Into this world we're thrown
    Like a dog without a bone
    An actor out alone
    Riders on the storm...

    There's a killer on the road
    His brain is squirmin' like a toad
    Take a long holiday
    Let your children play
    If ya give this man a ride
    Sweet family will die
    Killer on the road, yeah... >>


    Canticchiò, l'animo ancora pesante di tutte le preoccupazioni che si stava portando dietro da un po', nonostante tutto.

    << Riders on the storm
    Riders on the storm
    Into this house we're born
    Into this world we're thrown
    Like a dog without a bone
    An actor out on loan
    Riders on the storm... >>


    Ma si sentiva più decisa di prima a lanciare via tutte quelle sue suddette preoccupazioni, oltre le stelle che i due avrebbero ancora avuto il tempo ed il modo di osservare, per quella sera... Dall'Osservatorio, appunto, di Hidenstone. Questo è ciò a cui pensò la ragazza Ametrin, vestita con la divisa dai colori giallo e viola, mentre riconsegnava in mano ad entrambi i rispettivi panini, riprendendo subito dopo, quindi, a mangiare.
    Una volta finita quella cena improvvisata, i due rimasero comunque a parlare in quel magico Osservatorio, fino a quando gli stessi non si addormentarono lì... Seduti l'uno accanto all'altra, con le teste che si toccavano leggermente. Con addosso la coperta che avevano trovato già lì, pronta all'uso, come per magia.



    “...”

    ...

    "..."



    “... Torcicollo Supersonico in arrivo!”


    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | SchedaStat.
    RevelioGDR


    Edited by Aibileen Beatrix - 26/6/2021, 15:13
     
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