Vediamo quanto sei coraggiosa!

Blake&Aibeelen

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    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 16 anni


    Lo vide risistemarsi il catalizzatore magico in tasca. Era, quindi, a tutti gli effetti, un caso così disperato? Non c'era più nulla da fare? Abbassò gl'occhi, che si erano fatti lucidi, quando, all'improvviso, li strabuzzò di nuovo, nel sentire che non l'aveva superata, con il suo passo deciso e ben cadenzato, ma che si era anzi piazzato dietro di lei!

    "Che cosa... ?"

    Si lasciò guidare, nei movimenti, nella posizione che sembrava avere in mente l'Opale più grande, per quanto mantenendo il corpo sempre "attivo", sveglio e vicile. Poi, Blake parlò. Le stava correggendo la postura di difesa!
    Il suo sguardo si rilluminò.

    "Che gentile..."

    Doveva impegnarsi, lo sapeva. Lo voleva. Ma ci sarebbe riuscita? Aibileen girò il volto verso quello di Blake, guardandolo dritto negl'occhi ed ascoltando attentamente le sue parole.

    "Se hai paura di far del male a qualcuno, allora ci sarà quacuno che ne farà a te."

    << ... Perché qualcuno dovrebbe voler farmi del male? >>

    I suoi occhi erano tornati lievemente lucidi. Si ricordò, come in un flashback, del trio di bulletti più grandi che tanto le aveva dato fastidio, al suo Terzo Anno ad Hogwarts... Quando era ancora più timida e non riusciva a pronunciare decentemente una buona parte degl'incantesimi, in particolare quelli offensivi ed arzigogolati, nonché davanti ad altre persone!
    E, quella domanda che stava ponendo in quel momento al biondo Opale, se l'era già posta all'epoca, quando era uno scricciolo di Tassorosso! E, da allora, ancora non era riuscita a trovare una vera risposta ad essa: perché si arrivava a far del male? A, e quello era ancora peggio, voler far del male agli altri?
    Poi, all'improvviso, sentì indistintamente una sensazione di freddo attraversarle la schiena, spaventandola.

    "Fare... Delle cose?"

    Abbassò lo sguardo, sentendosi quasi paralizzata da quelle parole, poi lo rialzò verso quel ragazzo, a cui sentiva seriamente di starsi affezionando, che la voleva aiutare, che tanto si stava impegnando per permetterle d'imparare davvero a difendersi!
    Quando le disse di attaccare un albero, però, Aibileen s'irrigidì di nuovo.

    "... E se lì dentro ci vivesse un Asticello?"

    Pensò ad An, Asticello conosciuto durante una lezione di Magia Verde, che andava a trovare il più regolarmente possibile alla Riserva delle Creature Magiche.
    Doveva scegliere un incantesimo che potesse risultare utile e che, al contempo, non potesse fare del male a quell'albero. Ci pensò su per qualche istante, poi, mosse il braccio che teneva il proprio catalizzatore magico verso l'albero designato, a mo' di stoccata, ed esclamò:

    << Petrificus Totalus! >>

    "Tecnicamente, non dovrebbe trattarsi né di un animale, né tanto meno di un oggetto... Ma, per scusarmi almeno per il disturbo, userò un Regeneret, più tardi.."

    Si ripromise.

    << Blake... Ma... Ma è già successo? >>

    Deglutì mentre parlava, riferendosi, chiaramente, a quanto il ragazzo le aveva detto pochi istanti prima.


    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda - Stat.
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    Blake Barnes ~ Black OpalEra un arrogante, egocentrico, a volte manipolatore, era uno stratega e molto spesso era egoista, insensibile e per niente empatico. Blake era un bastardo e stronzo, non amava le coccole, le carezze ed era uno che ti diceva le cose in faccia, così come le viveva, così come le pensava. Non era uno che ti indorava la pillola, non era uno che ti faceva capire le cose con diplomazia e tranquillità, inoltre non era una persona tranquilla di suo e spesso e volentieri si spazientiva e non sopportava, proprio in genere, le persone lente. Quando l'aveva conosciuta l'aveva presa in giro e forse anche adesso riusciva a farlo. Ma non era cattivo. Blake aveva il suo modo di esprimere i sentimenti, aveva il suo personalissimo modo di affrontare quello che aveva dentro. Certo si era che era sbagliato il più delle volte e soprattutto era qualcosa che non riusciva neanche a cambiare. Quel suo modo di fare lo caratterizzava, lo rendeva unico e lo rendeva vero. Si stava affezionando ad Abi. Doveva ammettere che in un certo senso provava anche una certa attrazione fisica. Starle così vicino non era proprio qualcosa che lo faceva stare proprio completamente a disagio. Aveva veramente un buon profumo e la sua genuinità lo stuzzicava parecchio. Aveva rimesso la sua bacchetta in tasca perchè era inutile fare qualcosa che non riusciva a fare se non prendeva una certa consapevolezza e soprattutto bisognava partire dalle basi. Sospirò, la mise in posizione e quella domanda gli fece alzare gli occhi al cielo. Perchè qualcuno dovrebbe decidere di non farlo?Le rigirò la domanda come per farle capire che ognuno aveva le proprie ragioni e non dovevamai e poi mai pensare che le persone fossero buone e sempre ben intenzionate. Abiti questa terra da almeno 16 anni ed ancora non capisci che gli esseri umani sono cattivi e che se vogliono farti del male non c'è una vera e propria ragione che spinge questi pensieri?Chiese poi sospirando prima di avvicinarsi ancora un pò a lei. Le stava parlando all'orecchio cercando di farle tenere la posizione. Pensa ad un incantesimo, visualizza gli effetti e poi pronuncialo! Aggiunse prima di sentire l'incantensimo che la ragazza aveva lanciato all'albero, senza ovviamente quasi nessun effetto. Le radici dello stesso divennero per qualche secondo pietra. Si staccò da lei sentendo la sua voce e poi sospirò alla sua domanda. Si è successo. Il mio secondo hanno sono state rapite delle ragazze, 4 delle quali per colpa mia, o meglio è stato più semplice farlo per colpa mia ed una di loro ha subito degli abusi pesanti. Questa scuola ti insegna molto, ma devi anche cominciare a voler imparare davvero. Che diavolo di incantesimo è pietrificus totalus su di un albero? Non voleva parlare del suo secondo anno e di quella esperienza terribile! Era quasi come rivivere un incubo a cielo aperto!


     
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    Blake era sicuramente più realista di Aibileen, su quell'argomento come su parecchi altri! La madre aveva tenuto a crescerla consapevole ed emancipata su determinati aspetti della vita (com'è auspicabile e, fortunatamente, almeno nell'Europa occidentale, sempre più ricorrente, negl'anni 2000), ma era stata, e continuava ad essere (più inconsapevolmente che altro), più protettiva su ben'altri, appunto!
    La ragazza, alla domanda che le fece il biondo Opale, spalancò la bocca, presa in contropiede:

    << N.. Non... Non è una bella cosa fare del male agl'altri! Non... Non ti lascia delle belle emozioni nel petto. >>

    Replicò, con gl'occhi lucidi, abbassando lo sguardo al resto delle parole del ragazzo più grande. Neanche tanto in fondo, pure lei sapeva che c'erano persone che facevano del male ad altre volontariamente, gratuitamente, ripetutamente e con la ferrea convinzione di essere nel "giusto" o, anche, senza preoccuparsi minimamente del fatto di rientrare, in un "giusto" o in uno "sbagliato": erano ovunque. Poteva constatarlo intorno a sé, leggerlo sui giornali ogni giorno. Ma era una realtà che le faceva ancora troppo, troppo male.
    Rialzò gl'occhi verso il ragazzo che le era accanto, più lucidamente consapevole di quanto lui avesse ragione, sul fatto che avrebbe dovuto decisamente imparare a difendersi come si deve, in qualche modo e prima o poi! E, possibilmente, più prima che poi. Aibileen posò, per qualche istante a malapena e con delicatezza, una mano sul petto di lui, laddove poteva sentir battere il suo cuore, continuando a guardarlo: per lei, lui era buono. Fine della questione.
    Poi, si concentrò su quanto Blake aveva da dirle sull'incantesimo da eseguire. Non lo aveva mai sentito così vicino, la volta che lo aveva abbracciato lui si era irrigidito (comprensibilmente!), invece, in quel momento, per aiutarla con la posizione e tutto il resto, erano sulla stessa lunghezza d'onda.
    ...
    Quando lui, infine, rispose all'ultima domanda che lei gli aveva posto, abbassò gl'occhi e si morse il labbro inferiore, trattenendosi a stento dall'essere "troppo impicciona", ricordandosi bene di quando lo era stata per quel che riguardava il padre del ragazzo. Ma non poté impedire alla sfilza di nomi di compagne che conosceva, in particolare quelli di coloro a cui si era affezionata, d'invaderle il cervello, e cercò di verificare a mente se ve ne fossero alcune che erano già arrivate ad Hidenstone, al Secondo Anno di Blake. In ogni caso, poteva solo immaginare quanto lui potesse averne sofferto. Glielo avevano, tra l'altro, suggerito i suoi occhi. Occhi che non tardò a tornare a guardare, con i suoi, di colore più scuro, che si erano fatti nuovamente lucidi.

    "Mi dispiace... Che cosa potrebbe valere, una frase del genere, in questo momento?"

    Probabilmente...

    "Niente."

    ... Già. Aibileen si sforzò di concentrarsi, allora, sulla battuta non-battuta che le aveva fatto alla conclusione di tutto il suo discorso, quasi a mo' di "cambiamo argomento!". Cercò, con tutta se stessa, di rispondergli senza che le voce le tremasse, ma ciò non le riuscì minimamente:

    << T.. Temevo che, dentro l'albero, potesse esserci qualche Asticello... >>

    An approva ed apprezza. Decisamente.

    "Mi dispiace..."

    ... E allora? L'Ametrin proveniente dalla Terra dei Canguri accarezzò la guancia del ragazzo con la punta dei suoi polpastrelli, sforzandosi però di non far durare più di qualche secondo quel contatto, per non mettere il suddetto a disagio.

    << ... Non dev'essere stato facile, parlarmene. Grazie. >>

    Dal suo, sempre, personalissimo punto di vista, si trattava, in effetti, di una bella prova di fiducia!

    << ... Se vorrai ancora insegnarmi qualche incantesimo, prometto d'impegnarmi al massimo! >>

    Ed avrebbe mantenuto la parola, per tutto il resto dell'anno scolastico, ed anche sin dall'inizio del successivo, particolarmente motivata dal pensiero di poter difendere chi le era caro, dopo che la sua simpaticissima, aristocratica, ma assai retrograda nonnina, aveva ucciso il nipote, nonché suo adorato cugino di quindici anni, a suon di Maledizioni Senza Perdono.

    << Ti va se rientriamo insieme? >>

    Aggiunse, e se la risposta dell'altro fosse stata affermativa, si sarebbe diretta con lui alla volta dell'Accademia di Hidenstone.


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