Vediamo quanto sei coraggiosa!

Blake&Aibeelen

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    Era febbraio, faceva freddo e come al solito a Blake Barnes aveva delle idee strane in mente. Quel giorno aveva deciso seriamente di isolarsi dal mondo e stare per fatti suoi, doveva finire di scrivere una canzone e doveva capire come riuscire davvero a chiedere e a farsi dire di si a Lancelot per il suo mini progetto. Il fatto era sempre lo stesso: lui aveva mille idee ma lo studio lo stava letteralmente risucchiando. Aveva cominciato i vari tirocini e tutti i giorni era impegnato a turno, una volta con Garlic, con Maverik e con Black. Tutti e tre a modo loro, non facevano altro che bastonarlo ed incoraggiarlo allo stesso tempo. Con Jessica le cose andavano alla grande, ma conitnuava ad essere la sua migliore amica e per quanto lui fosse geloso di lei e per quanto non facesse altro che frequentarla, sapeva che prima o poi sarebbe finito tutto e sarebbe tornato tutto come prima. Lilith, invece, non la vedeva da quando avevano litigato per i corridoi ed gli era rimast la voglia incessante di continuare a conoscere Aibileen. Come aveva detto precedentemente a Mia - con la quale finalmente aveva ripreso un rapporto e ringraziava sempre quel giorno in cui aveva messo da parte l'orgoglio ed essere andato da lei - lui era interessato a quela ragazza. Non sapeva perchè e forse non voleva neanche interrogarsi più del dovuto, ma stava bene quindi, con un biglietto, le scrisse il luogo e l'orario in cui incontrarsi. Il giorno prestabilito, infatti andò tranquillamente davanti alla porta del labirinto, si accese una sigaretta ed ttse la ragazza. Prima di interagire con Rose, voleva aspettare Aibileen. Insomma almeno avrebbero fatto qualcosa di diverso e visto che aveva detto che voleva esplorare la scuola... oddio o forse quella era Addison. Comunque non faceva la differenza, lui voleva andare a cercare il giardino d'estate e lo voleva fare con Aibileen e se solo il mondo avesse provato a fermarlo, allora si sarebbe ritrovato un Blake Barnes incazzato nero a sbattere i piedi contrariato.

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    Era febbraio. Di già. Ma quanto diamine doveva passare in fretta il tempo?!
    Si stava rigirando tra le mani il bigliettino ripiegato che le aveva mandato Blake, dove l'aveva invitata a presentarsi davanti al Labirinto.
    Era da quando si erano incontrati per caso a Roma, durante le vacanze di Natale del 2020, che la giovane studentessa che, durante le lezioni, indossava l'uniforme dei giallo viola, ed il biondo studente che, in aula, normalmente portava la divisa dei nero rossi, non si erano più visti.
    Aibileen aveva pensato che, tra gli studi, il tirocinio, Lilith (che, per quel che ne sapeva lei, era ancora la sua ragazza!) , gli amici più stretti ed il pensiero del gruppo musicale che le aveva detto di voler creare, Blake non dovesse avere poi tutto questo tempo libero. Ed anche lei, c'era da ammetterlo, aveva il suo bel da fare!
    Era davvero contenta di rivederlo, ma era anche curiosa: chissà che cosa aveva in mente!
    Tra l'altro, non era poi da molto che era entrata nel Labirinto insieme ad Aidan, suo compagno di anno ed amico Dioptase, con il quale andava sempre più d'accordo.
    Tutta contenta, indossò un semplice paio di jeans a vita alta blu scuri ed un maglioncino verde chiaro che infilò, in parte, all'interno dei pantaloni. Poi seguirono i suoi fidati anfibi color fuliggine, il suo cappotto ed il suo zainetto verdi, e via: era un po' (parecchio!) in apprensione, visti i pericoli che i due si sarebbero potuti ritrovare ad affrontare, ma il fatto particolare che, in quel Labirinto, avrebbe potuto scoprire delle creature ancora sconosciute alla maggior parte dei maghi, la elettrizzava abbastanza da farle soprassedere (non senza delle precedenti, lunghe, estenuanti lotte con la sua cara e vecchia ragione, nonché con il suo rinomatissimo istinto di autoconservazione, intendiamoci!) sulle sue solite, in quel caso più che ragionevoli paure!
    Un trucco leggero, però curato, aiutava ad armonizzare le espressioni del suo volto e, mentre la meticcia australiana correva verso il luogo dell'appuntamento che aveva con Blake (il fatto che lui non si fosse aspettato una qualsivoglia risposta da parte sua, prima di confermare il suddetto, avrebbe, giustamente, potuto indispettire più di una persona, ma ad Aibileen non passò neanche per l'anticamera del cervello di... Beh, d'indispettirsi!), i suoi lunghi capelli castani svolazzavano, liberi e mossi, lungo le sue spalle e la sua schiena.
    Non appena il suo sguardo si posò sulla figura, girata di spalle, del biondo componente della casata degli Opali, alla giovane Ametrin venne completamente spontaneo attirare la sua attenzione toccandogli un braccio con una mano.

    << Blake! Come stai? >>

    Lo salutò con un tono di voce allegro e gioioso, dedicandogli un sorriso a trentadue denti. Per quanto, al posare i suoi occhi scuri anche verso l'entrata del fantomatico Labirinto, non poté non sentire le care, vecchie e ragionevolissime (sottolineamolo) apprensioni tornare ad attorcirgliarle in maniera più che sgradevole lo stomaco.

    << Come mai questo invito al Labirinto? >>

    Chiese infine, nel tentativo di distrarsi e, pure, per genuina e spontanea curiosità.

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    Se si era descritto da solo bipolare con il dramma voleva dire seriamente che era in quel modo. Blake era consapevole dei suoi limiti e dei suoi pregi ed era anche consapevole del fatto che in quella ragazzina vedeva qualcosa di più di una semplice matricola. Non poteva paragonare certamente quello che provava per Lilith a quello che sentiva per Aibileen, ma comunque era qualcosa che, in un certo qual modo, solleticava il suo interesse. Aveva qualcosa che lo attirava a se, oltre ad essere bellissima, aveva qualcosa in quel sorriso che lo lasciva interdetto ogni volta. Sorrise sentendo la mano della ragazza sul suo braccio e quando si voltò vide che si era tolta la divisa e si era messa dei jeans blu a vita alta ed un maglincino verde. Ecco, era esattamente come se la ricordava, gioiosa, spontanea e sicuramente una persona troppo curiosa e fisica. Si, gli ricordava pesantemente Erik. Forse era per quello che si interessava così tanto a lei oppure, semplicemente, era solamente per il suo aspetto fisico.. ma no, non era solamente per quello. Blake era circondato da ragazze bellissime non gli serviva certamente l'australina per rifarsi gli occhi. Forse gli ricordava seriamente un pò Lilith, la sua dolcezza, la sua generosità... si morse il labbro. Non era quello il momento di pensare a cosa pensava di Aibileen! Sempre le stesse cose, si studia, mi annoio e vado in giro!Tu come stai?Che diavolo di dialogo era quello? Le diede una rapida occhiata e poi spense la sigaretta. Volevo vedere se eri abbastanza coraggiosa da passare l'intera notte con me dentro il labirinto! Ed era quella la pura e semplice verità di fatto. Blake non era solito, certamente, nascondersi dietro un dito e di conseguenza gli aveva detto le sue intenzioni subito, adesso stava a lei decidere se davvero fare quella follia con lui, oppure farsi una chiacchiera e tornare beatamente al castello. Blake non avrebbe di certo insistito oltre, considerato che era già tantissimo che le aveva chiesto di uscire con lui, orgoglioso com'era!

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    Poteva sembrare strano, ma in un certo qual senso, Blake stava diventando una delle persone che faceva sentire Aibileen più a suo agio, in quella scuola.
    Perché sapeva che, qualsiasi parola, frase o anche solo espressione sonora avrebbe udito uscire dalla bocca del ragazzo che, durante i giorni della settimana che dedicavano alle lezioni, indossava la divisa dei rosso neri, sarebbe stata spontanea e sincera.
    Adesso, non stava di certo paragonando la compagnia di Blake e quel che si provava mentre si sorseggiava una buona tazza di tisana, anzi, l'avrebbe più paragonato ad una tazza di caffé.
    Ma, proprio come la suddetta bevanda, in qualche modo, nonostante i suoi effetti a dir poco “risveglianti”, era capace di mettere a proprio agio, portando a staccare.
    La giovane australiana che, sovente, poteva essere vista indossare l'uniforme dei giallo viola, si stupì della risposta che ricevette dal sicuramente bello, ma soprattutto interessante, coraggioso e spontaneo ragazzo, che si trovava davanti a lei! Dal suo punto di vista, non mancava neanche di gentilezza, tra l'altro, per quanto parecchio a modo suo, e le sembrava essere disposto a tutto, per le persone che contavano davvero per lui!

    << Come mai ti annoi? >>

    Si decise a chiedere, inclinando appena la testa di lato, con fare confuso ed incuriosito.

    << Sto bene, direi, grazie! C'è molto da fare, qui ad Hidenstone... >>

    … Certo, qualche lezione di Difesa Contro le Arti Oscure poteva definirsi decisamente traumatizzante, ma a parte il Professor Ensor, le sembrava di star trovando un certo equilibrio, nel suo quotidiano scolastico (e non)!
    Quando lo vide spegnere la sigaretta, poté udirlo, subito dopo, proporle (palesemente provocandola) di passare la...

    “La che?!?”

    Strabuzzò gl'occhi, incredula.

    “C.. Come sarebbe a dire la notte?!?”

    Non si sarebbe mai aspettata una proposta simile! Le era capitato, qualche volta, di andare oltre l'orario del coprifuoco con Aidan, ma era sempre stato un qualcosa d'involontario!
    Non ci teneva, ad infrangere il regolamento senza valide ragioni, lei.

    << M.. Ma Blake! Non si può fare! >>

    “... La puoi abbassare anche di un'ottava, la voce, Aibileen. Non compierai nessun atto illegale facendolo. Davvero.”

    La meticcia australiana ingoiò l'aria un paio di volte, nel tentativo di riprendere a parlare più o meno normalmente.

    << C.. C'è il Coprifuoco! E poi, girano un sacco di storie spaventose, sugli studenti che si sono disiscritti subito dopo aver passato una notte nel Labirinto... >>

    Il fatto che i suddetti fossero comunque tornati sani e salvi portava la timida ragazza dai capelli castani, in realtà, a sentirsi più intrigata ed incuriosita che altro, da quel punto, nonostante le paure e le insicurezze ovviamente presenti in ogni suo arzigolato e ragionato pensiero che la stava attraversando in quegl'istanti, da quando il biondo, decisamente sconsiderato ragazzo le aveva fatto quella proposta (ossia poco fa)!

    << C.. Ci sei già stato... ? >>

    Iniziò, volgendo per un istante lo sguardo nuovamente verso l'entrata del Labirinto di Hidenstone, deglutendo a vuoto.

    << Di notte? >>

    S'informò, per quanto la pericolosità delle creature che avrebbero potuto trovarsi lì dentro di notte (se, da un lato, le sarebbe piaciuto da matti scoprirle, dall'altro, voleva diventare più preparata ad affrontarle, prima di "andare loro incontro" a quel modo!) la spaventava sinceramente, nonché l'idea d'infrangere a caso il regolamento la stesse già facendo sentire enormemente, sentitamente in colpa!


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    Edited by Aibileen Beatrix - 30/5/2021, 22:53
     
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    Si era descritto da solo bipolare con il dramma. Ci si era descritto da solo perchè Blake si conosceva veramente bene e per quanto lui stesso non volesse ammetterlo delle volte diceva e faceva delle cose che davvero rasentavano la follia. Non poteva dire che riusciva a programare tutto quanto, e di li il bipolarismo, ma c'erano delle volte che certe idee lo spaventavano anche a lui e non perchè avesse davvero paura, ma perchè erano così geniali che non avrebbe mai neanche pensato di riuscire a formulare un pensiero del genere.
    Si, anche io che l'ho scritto sono molto confusa, ma questo rende Blake esattamente quello che è davvero: caos. Guardò la ragazza di nuovo e non potè fare a meno che soffermarsi su due cose che lo avevano sempre attirato: le sue labbra ed i suoi occhi. Poi niente da dire sul fisico della ragazzina ma quelle due cose lo avevano attratto ed incuriosito da subito. Non era un ragazzo che faceva moltissimi complimenti ma dall'altro lato ancora non riusciva a smaltire la situazione con la Clarke e vederla tutti i giorni in giro per i corridoi a fare il suo dovere, era sempre una sorte di traoma che ancora non riusciva veramente a scivolargli addosso. Forse era per quello che non ci provava seriamente con lei? Forse semplicemente perchè le stava simpatica e non voleva, in nessun modo, ferire ne lei, ne tanto meno la sua migliore amica. Dio solo sapeva che casino emotivo aveva addosso. Ma in quel momento non voleva pensare assolutamente a niente. Doveva solamente pensare a chi aveva davanti e soprattutto farsi una ragione del perchè aveva proprio lei davanti. C'è davvero un motivo per il quale ci si può annoiare? Io mi annoio spesso, la maggior parte delle volte mi annoiano le persone e poi si, è vero che c'è molto da fare qui ad Hidenstone, ma è anche vero che ci danno talmente tanti compiti e cose da fare che facciamo sempre le stesse cose! Tutto il disprezzo per i compiti era li, in quel tono assolutamente sincero che Blake riservava sempre a tutti in maniera indiscriminata. Poi la sua proposta e la voce della ragazzina lo fecero ridere spontaneamente, come se, in qualche modo, si aspettava una reazione del genere e di conseguenza si mise apposto il ciuffo, si infilò le mani nelle tasche e poi sbuffò. Non si può fare... perchè esattamente? Non ho mai letto il regolamento dell'accademia, tu si? Lo sapeva benissimo che non si sapeva fare ed aveva letto decisamente quel regolamento e forse era per quello che aveva sempre avuto voglia di farlo. Vedi? Si sono disiscritti non sono morti, quindi non deve essere poi così pericoloso. Ma se non hai il coraggio non importa...! Perchè doveva sempre e solo provocare le persone? Perchè doveva rischiare di farle prendere un colpo e farla andare via da scuola solamente perchè a lui andava di fare una minchiata del genere? Sospirò poi per il coprifuoco. E forse fu quello che un pò lo rese pensieroso. E se Aibileen fosse stata rapita proprio per colpa sua esattamente come era già successo? Si morse il labbro e poi scosse la testa come per levarsi quel pensiero di mente. Si strinse nelle spalle, si avvicinò pericolosamente a lei, tanto da sentire il suo odore, e sfiorarle quasi le labbra. Può darsi!Rispose alla sua domanda prima di allontanarsi di nuovo dalla ragazza ed andare verso quella che era la porta del labirinto. Si fermò proprio sotto quei rami e foglie intrecciate e poi si voltò verso l'australiana. Non ti facevo così cagasotto. Eppure se un ametrin ed i tuoi prefetti sono il coraggio fatto persona... chissà magari lo snaso si è sbagliato!?Era stronzo, subdolo ed infame, ma voleva passare del tempo con quella ragazza e Blake non aveva mai modi sobri per fare le cose.

    Revelio GdR

     
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    L'idea di passare il pomeriggio con Blake la rendeva seriamente contenta, nonostante i pericoli che potevano ancora più seriamente nascondersi nel Labirinto già di giorno... Ma di notte?!? Chissà che cosa poteva avanzare, tornare indietro, fare il giro di peppo (?!) arrampicandosi, strisciando, saltellando, volando, ballando la samba (?!?) quotidianamente, in quei singolari quanto sinistri lidi!
    Non che non fosse incuriosita dalla cosa, anzi, dentro di lei cominciava sempre di più a sognare di partire, un giorno, alla scoperta di Creature Magiche mai viste, o anche solo mai “studiate”! Ma non voleva agire con eccessiva fretta, nonché con azioni dettate da un'impulsività che l'avrebbe messa particolarmente ed immotivatamente in pericolo. In generale, e soprattutto in quelle cose lì. Voleva, innanzitutto, migliorare in incantesimi, in reattività, in elaborazione di strategie; diventare più coraggiosa... Prepararsi. Forse, semplicemente evolvere. Non esattamente come un Pokémon (?!), ma quasi. Forse più come un Digimon Frontiers (?!?).
    E, cosa ai suoi occhi più importante, non voleva, con la sua sbadataggine ed inesperienza, rischiare di mettere in pericolo, o anche solo “d'intralciare” il ragazzo che si trovava di fronte a lei! E poi, che cosa avrebbe pensato di tutti i suoi difetti e delle sue debolezze? Sapeva quanto, in realtà, fino a quel momento, il biondo Opale fosse arrivato a vederli per quello che erano, a nominarli senza inutili fronzoli o facciate idiote (nonché altamente irritanti – sì, sì, capitava che si irritasse anche lei, in determinate occasioni ed in presenza, persino, di alcune persone. Relativamente poche, sicuramente, anzi, pochissime! Ma esistevano, quelle occasioni e quelle persone), e... Ad accettarli, in qualche modo, le era quasi sembrato. Le aveva pur sempre proposto di vedersi, no? Di quello ne era davvero entusiasta, ma tutta quella situazione le stava facendo crescere una certa dose di ansia dentro!

    << Dipende... Credo. Ci si può annoiare anche per svariati motivi, secondo me... I compiti sono spesso interessanti, ma è vero che sono tanti! Mi piacerebbe avere più tempo per disegnare, per esempio. >>

    Ammise candidamente, con un sorriso un po' divertito. Le sembrava normale che non si mostrasse eccessivo entusiasmo per i compiti, ma almeno a lei, la maggior parte delle volte, questi ultimi si rivelavano essere piuttosto utili!

    “... Sì, sì. Per tante materie, questo sarà anche vero, ma intanto, giusto, giusto ieri sera, ti sei ritrovata a sbattere la testa contro il libro di Alchimia un numero incalcolabile di volte, nella speranza – ovviamente vana- che, in quel modo, le informazioni contenute in quest'ultimo ti potessero entrare magicamente in testa!”

    Comunque, se l'idea di passare un momento in sua compagnia non lo annoiava (o, se non altro, non lo annoiava troppo), ciò non poteva farle che piacere! Rivolse un gran sorriso al ragazzo Opale che si trovava di fronte a lei, prima di scoprire il piano completo che aveva in mente il suddetto, pazzo e giovane biondo che l'aveva invitata a ritrovarsi lì quel giorno, davanti al Labirinto di Hidenstone, creato interamente e magicamente dalla loro preside, da quel che ne sapeva lei (e ne aveva cercate parecchie, d'informazioni su quel luogo intricato, misterioso e, per certi versi, anche assai pericoloso!): Victoria Burke.
    Alla risposta che ottenne, poco dopo, in seguito alla reazione che aveva avuto, Aibileen strabuzzò ancora di più gl'occhi.

    << I.. Io... E.. Ecco... Sì, l'ho letto! >>

    Mer.. lino con il cagotto, ma perché doveva ritrovarsi sempre e comunque circondata da matti con la forte e sviluppata mania del suicidio nonché, alle volte, pure del tentativo volontario/involontario (Professor Ensor, lei è sempre nei nostri traumi pensieri) di omicidio?! … Oltre all'ovvia risposta che metteva avanti la tesi (più che certificata e veritiera) che fosse anche lei discretamente matta come un cavallo.
    Il fatto che Blake stesse cercando di spronarla a seguirlo dandole della codarda, in realtà, la spinse ancora di più a convincersi che, entrare in quel Labirinto e passare al suo interno l'intera notte, non doveva essere poi questa grande idea (Maddai?!). Se non c'erano motivazioni migliori che quella di sembrare codarda o meno...

    “... Le Creature Magiche (e non magiche) notturne di Melbourne, e non, sono spesso molto belle ed interessanti da scoprire, però!”

    Cercò di scacciare quel pensiero dalla sua testa alla velocità della luce.

    “:.. Il tuo Patronus stesso è un animale che predilige le ore della notte e del crepuscolo, tra l'altro...”

    … Ed anche quello!
    Quando, però, gli chiese se avesse già passato la notte nel Labirinto, la reazione che ebbe il ragazzo che si trovava di fronte a lei le fece prendere veramente un colpo, nonché imbarazzarsi notevolmente in a malapena qualche istante!
    Al vedere Blake che, dopo essersi avvicinato a lei, si stava allontanando e dirigendo verso il Labirinto, la ragazza cominciò a correre verso di lui, senza riuscire a pensarci preventivamente su neanche per un istante, e lo prese appena per la manica della maglietta che indossava. Quando Aibileen si accorse di quello che aveva effettivamente fatto, con il fiatone, decise di non ritirare la sua mano dalla manica della maglietta che indossava il Black Opal che aveva appena inseguito (non è che, ridendo e scherzando, si sta realmente andando a caccia di Pokémon, qui? - chi abbia riso e scherzato fino ad ora, è un po' un mistero, ma una cavolata in più o una cavolata in meno, al punto a cui siamo arrivati...): ormai, quel che era fatto era fatto.
    All'udire le ultime parole che il compagno le rivolse, però, storse il naso. La sola idea di lasciare quel ragazzo entrare nel Labirinto (non che dubitasse, razionalmente, che non poche creature presenti nel suddetto avrebbero avuto di che temere il biondo Opale, ma istintivamente, Aibileen si stava preoccupando lo stesso!) da solo le faceva torcere pesantemente le budella, però, Blake aveva appena risvegliato quel lato di lei che non erano poi in molti a poter dire di aver realmente visto in azione, all'infuori della sua famiglia: il suo lato terribilmente e pesantemente testardo.

    << Puoi anche pensare che io sia una cagasotto, non m'interessa. >>

    “O meglio...”

    << Anzi, in realtà sì: m'interessa... E.. E mi dispiace! M.. Ma non voglio che ciò possa arrivare a deformare il mio modo di essere, condizionando eccessivamente le mie scelte! >>

    Esclamò, concitata, in particolar modo perché era perfettamente consapevole del fatto che, nonostante pensasse tutto quello che aveva appena detto, non avrebbe mai avuto il cuore anche solamente d'ipotizzare di lasciar entrare Blake da solo in quel Labirinto, permettendogli a quel modo di andare incontro da solo a tutti i pericoli qui sopra genericamente, ma comunque più volte, evocati!


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    Edited by Aibileen Beatrix - 13/6/2021, 01:22
     
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    Se c'era davvero qualcosa che Blake sapeva fare benissimo era quello di scoprire i lati delle persone improbabili, quelli nascosti. Il fatto era che non riusciva seriamente a trattenersi e quando c'era qualcuno che gli interessava particolarmente, diventava ancora peggio di quello che era realmente. Ecco, Aibi era una persona che gli interessava e gli piaceva. Aveva una strana attrazione per quella ragazzina. Forse voleva solamente divertirsi, forse voleva semplicemente distrarsi o ancora era entrambe le cose in più era bella e lui non era cieco, oltre al fatto che era una persona che di natura tendeva ad essere un predatore. Se in quel momento avesse avuto un minimo di buon senso si sarebbe messo a ridere ed avrebbe detto alla ragazzina che era tutto uno scherzo e che voleva solamente vedere la sua reazione. Ecco, forse avrebbe anche voluto, ma più lei si innervosiva più a lui veniva voglia di fare quella cosa. Il fatto era che parlare parlare parlare, a lui piaceva fino ad un certo punto. Poi voleva agire, voleva essere attivo. Non era una persona che riusciva ad essere davvero statica, non era quel tipo di persona e non era neanche uno che amava portare delle situazioni per le lunghe, a meno che non gli facevano rientrare qualcosa in tasca. E no, non si parlava certamente di soldi. A lui interessavano le persone che gli lasciavano la curiosità addosso, gli lasciavano qualcosa su cui riflettere e pensare. Era così stronzo e bastardo che chi non gli dava niente, o non gli lasciava niente, era escluso dalla sua vita automaticamente. Si morse il labbro a quello che disse Aibi e poi sospirò. Il fatto che tu parli in questa maniera dei compiti che ti danno è molto indicativo. Certo, lui non era uno che si metteva a fare i compiti e meno che mai andava li a fare assolutamente il saputello, anzi, ma come detto prima, era uno a cui piaceva immensamente rompere le balle alle persone. E poi era divertente sentirla balbettare. Disegnare. Hai già preso lezioni con mio fratello? Ti prego non te ne innamorare, ce ne sono già troppe nella sua vita! Aggiunse poi alzando le spalle con un tocco di gelosia nella sua voce. E si, quella era gelosia per Aaron e non per lei, ovviamente.
    Quando si voltò provocandola ed andando verso il labirinto non si aspettava una cosa del genere. Non si aspettava che lo fermasse per un braccio e lo trattenesse ne tanto meno si aspettava che lei dicesse quelle cose in quella maniera fu davvero sorprendente. Sogghignò. Il suo sorriso divenne compiaciuto e quasi ancora più arrogante di quello che era sempre stato. Forse il problema della situazione era davvero quello: Blake si stava diventendo anche in quel modo, ma soprattutto la stava conoscendo di più e quello che conosceva gli cominciava a piacere particolarmente. Perchè ti interessa quello che posso pensare? Neanche mi conosci! Dovresti fregartene! E quando meno te l'aspettavi Blake diceva qualcosa che ti lasciava senza fiato. Guardò la mano della ragazzina che gli teneva la giacca e poi tornò a guardare qurgli occhi così profondi e neri. Non voglio condizionare il tuo modo di essere ne le tue scelte. Ma non credere che tu possa fare l'inverso. Io stasera dormirò nel labirinto. Non mi piace leggere, non mi piace essere all'oscuro di quello che succede ad un palmo della mia mano e non credo neanche che mi serva il tuo aiuto. Volevo fare qualcosa con te perchè sei una ragazzina con le palle. Mi sbagliavo. Adesso posso andare? Quado la player dice e scrive che Blake è uno stronzo, non è di certo per parafrasare! Ecco che, infatti, Blake aveva fatto quello che sapeva fare meglio: Mettere dei paletti con le persone ed ghiacciarsi. Le sorrise appena. O non vuoi che io vada dentro perchè ti preoccupi per me? Aibileen era veramente in una bruttissima posizione: dalla sua risposta poteva ottere due cose, entrambe a suo svantaggio. La prima era dirgli "ok vai e non rompere" oppure ammettere che si preoccupava per lui ed essere investita completamente dall'ego gigantesco del ragazzo, ma con la consolazione che Blake non avrebbe messo piede nel labirinto. Almeno non quella notte.

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    Quel ragazzo finiva sempre, decisamente, per proporle delle situazioni impensate, verso le quali lei, da sola, non avrebbe certamente mai immaginato di poter andare! Quello era poco ma sicuro. Quando, tra una frase e l'altra, finirono per parlare di Aaron, Aibileen, all'udire quello che Blake le disse, non poté impedirsi di scoppiare a ridere!

    << Posso immaginare! È un ragazzo molto gentile, intelligente... E.. Ed è anche bello... >>

    Si portò il dito indice al mento, ricordandosi perfettamente di come aveva reagito quando se lo era ritrovato davanti, per la prima volta, quel Natale, lo stesso Natale dove aveva incontrato anche Blake, per puro, fortuito caso, nella magica città di Roma!

    << Ma... No. N.. Non ne sono innamorata. Ammiro in particolar modo la sua gentilezza disinvolta, e la sua bravura nel disegno! >>

    Aveva conservato, in effetti, il ritratto che le aveva fatto, non mancando poi di portarlo con sé ad Hidenstone! Desiderava decisamente troppo prendere esempio da quel poco e niente che aveva intravisto di lui, per potersene innamorare.

    << In questi mesi sto avendo parecchio da studiare, in particolar modo in Difesa Contro le Arti Oscure... C.. Ci tengo molto a migliorare in questa materia: ce la devo fare! >>

    Ammise candidamente, non potendo fare a meno di mostrare, sul suo volto, un genuino e sentitissimo sentimento di sorpresa, al pensiero dei risultati che stava effettivamente riuscendo a raggiungere in una materia alla quale, ad Hogwarts, riusciva a malapena a strappare delle A (A++, quando le andava bene), e qualche O nella parte teorica (ma questo, soltanto nell'ultimo anno che aveva passato in quella Scuola di Magia)!

    “... Certo, non riesco ancora a lanciare un ”Flipendo” degno di questo nome ma, questo, è tutto un altro discorso..”

    … Per quanto, obiettivamente, tale minuscolo dettaglio centrasse parecchio con la sua scelta di cercare di evitare di entrare, almeno per il momento, nel Labirinto di Hidenstone di notte!

    << Senza contare che avrà molto da lavorare, tuo fratello, immagino! P.. Pensavo di aspettare le prossime grandi vacanze, prima di ricontattarlo per organizzare qualcosa... Non voglio disturbarlo in un periodo eccessivamente pieno di lavoro per lui! >>

    Aggiunse, sorridendo timidamente, chiedendo con lo sguardo muta conferma al giovane Opale che si trovava di fronte a lei.
    Quando la conversazione andò a spostarsi verso il Labirinto davanti al quale Blake le aveva dato appuntamento, e l'Ametrin dai capelli castani si ritrovò a rincorrerlo, nonché a trattenerlo per una manica con una mano, per cercare di evitare che entrasse nel suddetto da solo, Aibileen piantò i suoi occhi dritti in quelli del ragazzo, sentendo il cuore che le batteva all'impazzata per via della corsa appena fatta per raggiungerlo! A ciò che le disse, la ragazza aggrottò la fronte, alzando in contemporanea un sopracciglio.

    << … U.. Un po' ci stiamo conoscendo, piano, piano! E poi, perché dovrei fregarmene? Viviamo in una società, dove ci sono altre persone... Come potrei disinteressarmi del mondo intero? È qui, davanti a noi! >>

    Esclamò, concitata, prendendo una pausa per deglutire, prima di proseguire con quanto le stava venendo da dire, così, di getto:

    << E poi, mi piace passare del tempo con te: e questo, anche perché quello che pensi, appunto, m'interessa! Ciò non toglie che, in caso di opinioni differenti, io... Difficilmente cambierò idea, insomma! >>

    Sentiva le gote accalorate, era veramente un fiume in piena, ed infatti, non appena avesse smesso di parlare, difficilmente sarebbe riuscita a credere di aver avuto la reazione che stava effettivamente avendo in quel momento! Da quand'era che non le capitava, di sentire la propria voce uscire fuori sicura, decisa, nonché i suoi occhi dar mostra del suo lato più forte e testardo che, solitamente, cercava di canalizzare più che altro nelle sue azioni concrete, nonché nelle proprie scelte di vita?
    Non avrebbe saputo dirlo con esattezza nemmeno lei, in quel momento...

    << Non hai bisogno del mio aiuto. Sicuramente. Vorrei imparare a lanciare un ”Flipendo” e più Incantesimi Offensivi decenti, prima di cimentarmi in... In una spedizione del genere, insomma! Non sono abbastanza brava, nei duelli infatti perdo sempre, in continuazione! Ma se la tua idea è quella di dormire in quel Labirinto anche senza nessuno, allora no, non m'importa... Verrò con te, non ti lascerò affrontare chissà quale creatura notturna da solo... Anche... Anche se non hai bisogno di me. E non per farti cambiare idea su di me, quello pazienza, me ne farò una ragione. >>

    Le faceva male parlare così crudamente delle proprie mancanze, nonché rendere incontestabilmente palese il sentimento d'inutilità che tanto spesso, quotidianamente (in particolare durante le lezioni di Difesa Contro le Arti Oscure, com'è facilmente intuibile), l'attanagliava? Oh sì. Da morire. Ma non si sarebbe nascosta dietro un dito. Ciò non l'avrebbe di certo aiutata a migliorarsi, in nessun modo!
    Aveva gl'occhi lucidi, sì, e la voce le si era rotta in più di un punto del suo discorso, però era ancora decisa. Restava pur sempre un'Ametrin, non avrebbe mai abbandonato nessuno!

    Mai!

    Alla domanda che le pose, infatti, Aibileen strabuzzò gl'occhi, sentendo una lacrima andarle a rigare una guancia, nonostante, in quel momento, avrebbe decisamente preferito essere più brava a trattenersi!

    << Certo che mi sto preoccupando per te! >>

    Aibileen non era una persona pettegola, e nemmeno così connessa ai social (anzi, la stragrande maggioranza di essi, neanche ce li aveva!)... Quindi, da quel che ne sapeva lei, Lily e Blake non avevano assolutamente rotto! Lei, in quel momento, stava dicendo quel che stava dicendo priva di qualsivoglia secondo fine o doppiosenso, in maniera completamente spontanea e genuina.

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    Edited by Aibileen Beatrix - 3/7/2021, 20:38
     
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    Entrare in contatto con Blake era sempre qualcosa di pericoloso. Dipendeva dalla giornata, di come stava di vena e soprattutto da chi aveva davanti. Blake tendeva ad essere il contrario delle persone normali. Era uno che diventava antipatico e stronzo con le persone a cui teneva e riusciva ad essere quasi mansueto e menefreghista con le persone di cui non gliene fregava niente. Nella sua mente c'era sicuramente una logica che rimaneva, comunque, sempre e solo nella sua mente e non riusciva a capirla nessuno. Blake era geloso del fratello ma sapeva che lo avrebbe voluto felice tra le braccia di qualcuno. Insomma era la contraddizione fatta persone e, forse, il difetto più grande era che non sapeva mentire. Non sapeva dire le bugie ne trattenere quello che pensava realmente. Se Blake credeva che in quel momento stavi facendo qualcosa che secondo la sua modestissima opinione non dovevi fare, tu potevi essere qualsiasi persona al mondo, ma lui te lo avrebbe fatto notare e se fosse stato necessario ti avrebbe anche fatto capire che sbagliavi e che l'unica opinione che davvero contava era la sua. Era fatto in quel modo e nessuno avrebbe mai potuto cambiarlo. L'arroganza che aveva addosso, la presunzione e sopratutto quell'essere sempre così egoriferito lo rendevano quello che era ed in quel momento, davanti ad una reazione del genere di quella ragazzina, rimase quasi colpito dal tutto. Lasciò cadere volutamente il discorso su suo fratello, sapeva che prima o poi tutti si prendevano almeno una piccola cotta per Aaron, almeno tutti quelli che riuscivano a stargli vicino, quindi non voleva spoilerarle niente. E non perchè Aaron fosse suo fratello, ma perchè, come aveva già notato da sola, lui era di una gentilezza frammista a tutto quel fascino lasciava il segno. Non aspettare, mandagli un messaggio, quando avrà tempo ti risponderà. Ma se procratini ed aspetti il momento che lui sarà libero allora non vi incontrerete mai. Mio fratello non è mai libero! Le stava dando un consiglio affettuoso e assolutamente vero. Ma quel discorso cambiò rapidamente. Ascoltò ogni parole di quello che gli disse, la voce della ragazzina era sicura, quasi non la riconosceva, salvo proseguire nel discorso e sentire infine la sua voce spezzata in vari punti del secondo discorso che gli fece e che lui non interruppe. Allora il problema era che non sapeva combattere. Alzò gli occhi al cielo e si sentì davvero un rammollito. Quando vide quella lacrima cadere sulla sua guancia, sospirò e si avvicinò a lei, gliela asciugò con un pollice, ma ancora non disse nulla. Non lo avrebbe fatto andare davvero a dormire da solo li dentro e la cosa assurda era che lui non avrebbe mai messo in pericolo una ragazzina del primo anno, nonostante lo avesse fatto al suo di primo anno e... si sentì in colpa anche solo per aver pensato di poterla portare li dentro. E se qualcuno l'avesse rapita? E se qualcuno le avesse fatto quello che era stato fatto a Lilith? Allora si sarebbe sentito davvero crudele e di tanti difetti che aveva Blake Barnes, la crudeltà non rientrava tra questi. Si morse appena il labbro. Prendi la bacchetta. Era ad un passo da lei, lui sfilò la sua. Andiamo a fare un pò di pratica nel bosco. E smettila di piangere. Il suo tono era decisamente più dolce di quello che aveva utilizzato fino a quel momento. Era stronzo, ma non era cattivo ne tanto meno crudele. Non gli piaceva far piacere le ragazze, meno che mai una come lei. Le accarezzò la guancia con il dorso della mano. Si morse il labbro. Se ti preoccupi per me solo perchè ti preoccupi di tutti, allora non farlo. Sussurrò ad un passo dalle sue labbra prima di ritrarsi. Per lui poteva essere solo un gioco, ma davvero non voleva farla stare male. Fece un passo indietro, le diede le spalle e le fece segno di seguirla. Maledizione Pensò tra se e se, sapendo benissimo che quello che era successo era solamente perchè aveva fatto un lavoro troppo ben riuscito su se stesso. Andò verso il bosco.

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    Aibileen sentiva il cuore batterle all'impazzata, quasi non riusciva a credere al modo in cui era riuscita a parlare a qualcuno, qualcuno che non era un componente della sua famiglia stretta tra l'altro! Cominciava già a chiedersi se non avesse, per caso, appena esagerato, se non l'avesse offeso, e se questo, e se quell'altro...
    Il pensiero che, nel caso, Blake non glielo avrebbe mai e poi mai tenuto nascosto, però, l'aiutò a calmare un minimo la sfilza di parate mentali che stava invadendo la sua mente.
    Aveva, prima che tutto quel che era appena accaduto accadesse, ascoltato con un sorriso incerto ma grato il consiglio del biondo Opale circa il non farsi troppi problemi dal contattare il fratello il prima possibile. Ma l'Ametrin dai capelli castani difficilmente sarebbe riuscita a sormontare il timore di disturbarlo per contattarlo, e in ogni caso, sicuramente non sarebbe stato prima dell'avvicinarsi delle prossime vacanze!
    Quando i loro discorsi virarono verso ben'altri lidi, Aibileen si ritrovò a parlare come un fiume in piena, apprezzando, quando finalmente tacque, infinitamente il modo in cui Blake l'aveva lasciata esprimersi senza minimamente interromperla, né tanto meno dare cenno di essere infastidito da quanto stava accadendo, ed anzi, asciugando pure la lacrima che era riuscita a scappare al controllo che aveva insistentemente cercato di mantenere sui suoi condotti lacrimali! Quando la ragazza si rese pienamente conto di quell'atto pieno di rispetto e di delicatezza, si sentì decisamente più calma, per quanto ancora in apprensione all'idea che il biondo potesse mandarla a quel paese per immergersi dritto nel Labirinto! Ma qualcosa, nel suo sguardo, sembrava essere cambiato... Ci stava riflettendo. Lo vide mordersi il labbro, ed impugnare il suo catalizzatore magico. L'Ametrin dagl'occhi scuri trattenne il fiato. Che stesse per andarsene?

    “Ti prego, no... Non voglio che ti accada nulla di brutto!”

    La preoccupazione che stava provando era perfettamente leggibile sul suo volto. Essa le stava annebbiando la testa, in un modo che le fece assumere un'espressione intontita, quando udì le parole “Andiamo a fare un po' di pratica nel bosco”!
    Quelle parole ed il tono della sua voce la fecero riaprire in un sorriso a trentadue denti.

    << S.. Sì! >>

    Per una volta, non stava balbettando dall'imbarazzo, ma dall'emozione. Tirò fuori la propria bacchetta.

    << Grazie! >>

    Esclamò, bloccandosi quando sentì il dorso della mano del ragazzo accarezzarle la guancia, e scuotendo la testa alle parole che le disse, accigliandosi per qualche istante, incredula.

    << Blake... >>

    Lo guardò dritto negl'occhi, e sospirò.

    << Non so se te ne sei accorto... >>

    Gli sorrise.

    << Ma io non riesco a parlare così con tutti. >>

    O a parlare e basta. E quella, era la pura e semplice verità.
    Quando Blake si diresse verso il bosco, Aibileen lo seguì, cercando di mantenere il ritmo dei passi di quel ragazzo che, gentilmente e a modo suo, si stava preoccupando per lei, e la voleva aiutare. Per quanto lei non si considerasse un caso disperato da poco, in fatto di combattimenti. Ma forse... C'era una possibilità anche per lei? Un fatto che la faceva avanzare in maniera abbastanza tranquilla nel bosco, accanto al biondo Opale, era quello che Blake, al contrario del Professor Ensor, non le faceva paura!

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    Edited by Aibileen Beatrix - 7/8/2021, 19:50
     
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    Blake era cresciuto, stava cambiando e la cosa più assurda e divertente era che era l'unico che non se ne stava rendendo conto. Alla fine i suoi professori ci erano riusciti, avevano fatto di lui una perfetta macchina da guerra, pensante ed anche pericolosa. Era una persona fin troppo sicura di se e quegli insegnamenti non avevano fatto altro che renderlo cosciente delle sue capacità ed inalzare la sua autostima. Era un Blake completamente differente da quello che si era prospettato in altri momenti, ed era anche possibile che se Aibi fosse arrivata qualche anno prima, in quel momento si sarebbe dovuta appendere alla gamba di Blake pur di non farlo andare in quel labirinto. Ma le cose erano nettamente cambiate. Blake si era fermato ed aveva desistito perchè aveva letto una sincera e vera preoccupazione negli occhi della ragazza. Non sapeva esattamente il perchè ed il percome era riuscita a renderlo così sensibile ma il fatto che tutto quello che aveva detto lo aveva colpito era fin troppo chiaro, palese e soprattutto sorprendente. Solamente una ragazza riusciva veramente ad essere così brava a smuovergli l'intestino, ma l'aveva ferita così tanto che oramai non si guardavano neanche più, troppo esplicitamente, in mezzo ai corridoi. Cercò di cacciare via per l'ennesima volta, la figura di Lilith dalla sua mente e poi sorrise ancora ad Aibileen. Quando le chiese di andare con lui nel bosco per allenarsi non era qualcosa che aveva programmato, ma era quasi come se avesse voluto davvero essere una persona migliore e soprattutto aiutare una ragazza, che in un certo qual modo gli piaceva. Doveva ancora capire esattamente come gli piaceva, ma era sorprendente già il fatto che si stesse interessando a qualcuno che non fosse se stesso o lui ritratto all'interno di uno specchio. Fece un respiro profondo e quando lo ringraziò non rispose. Non aveva intenzione di essere ancora un rammollito con lei, infatti si tirò indietro e cominciò a camminare verso il bosco, ma quando lei lo chiamò, sospirò. Sentì quelle parole e il viso di Blake assunse una forma che conosceva bene: un ghigno. Ghigno che era fin troppo presente e forse anche presuntuoso, ghigno che non mutò anche quando il suo viso si voltò verso di lei, quasi soddisfatto. Il solo fatto che tu possa pensare che io sia tutti mi fa venire voglia di farti ricominciare a balbettare! Era ovvio che gli facesse piacere anche perchè, come aveva ben potuto notare la ragazza, lui era il re degli egocentrici e sapere che aveva quella influenza su qualcuno era qualcosa che lo faceva sentire ancora più forte, ancora più potente di quello che in realtà era. Eppure dovresti aver capito qualcosa di me! Aggiunse prima di guardarsi intorno. I duelli non erano decisamente tollerati, specialmente perchè Blake avrebbe potuto ferire Aibileen anche con un semplice incatensimo elementare. Qui andrà bene! Disse poi camminando ancora un pò prima di fermarsi di fronte ad un albero. Adesso vediamo se sei davvero una guerrara come dici oppure è solamente qualcosa che ti racconti per stare meglio con te stessa! Ed eccolo qui, tornato a fare lo stronzo in pochi sencondi. Ma in fondo, quando mai aveva smesso? Prese la bacchetta, le fece segno di alzare la sua. Attacca. Disse semplicemente.

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    Il ghigno sembrava essere una sorta di firma, per quel ragazzo. Anche se lei lo preferiva, personalmente, quando sorrideva senza pose particolari.
    Quello che le disse, poi, la sorprese talmente tanto che non riuscì ad evitare di ridere, per quanto non fosse minimamente in maniera derisoria, ma anzi incuriosita, in un certo qual modo.

    << Ma... Io non l'ho pensato! E.. E poi... No, a me non piace balbettare! >>

    Esclamò, imbronciandosi all'idea di riprendere a balbettare e a sentirsi a disagio ai livelli di quando si erano incontrati per la prima volta.

    Anche meno, grazie.

    “... Non potrei essere più d'accordo.”

    Ma, come le accadeva di consueto, i lineamenti del suo volto si sciolsero nuovamente a malapena qualche istante dopo averli contratti nell'espressione denominata, appunto, broncio, tornando a sorridere al biondo Opale che le aveva proposto di andare fino alla Foresta per fare... Pratica. D'incantesimi.

    “... Offensivi?"

    Doveva arrivarci pure lei, prima o poi, no? Per quanto non mancò comunque di sorprendersi della frase che le disse infine Blake, con una semplicità disarmante (avete notato il gioco di parole semplicemente fantasmagorico da far pietà, vero? Vero?).

    << A.. Attaccarti? Ma... Ma io non ho mai detto di essere una guerriera... N.. Non voglio farti del male... >>

    Aibileen si sentiva in colpa ad attaccare delle Acromantule che se la volevano mangiare. Suvvia. Poteva accettare di provare a fare degli incantesimi offensivi su un manichino, o su un tronco d'albero già crollato al suolo (se proprio doveva)... Ma far del male a Blake... Era un pensiero che non tollerava minimamente, e che anzi, le annebbiò completamente il cervello! E sapeva benissimo che se lei era la schiappa delle schiappe nei duelli, Blake era uno dei migliori, trai loro compagni. Se non proprio il migliore. Ma non se la sentiva proprio!

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    Blake Barnes | Black Opal | 19 anni | 4 Anno


    Gli piaceva quando rideva, perchè si vedeva che era spontanea, che era vera. In aibileen aveva sempre visto una semplicità disarmanete ed una spontaneità che a lui mancava completamente. Non era un ragazzo costruito, non era uno che pensava - e quello lo aveva dimostrato ampiamente - ma doveva ammettere che alla fine lui risultava sempre stronzo, invece, Aibi risultava sempre dolcissima in tutto quello che diceva e faceva. Le sorrise e poi scosse appena il capo. Allora non azzardarti mai più a mettermi nella stessa frase con la parola tutti, non mi piace e mi fa diventare ancora più stronzo di quanto io già non sia! Rispose con la sua solita schiettezza. Il fatto era sempre lo stesso: Blake non sapeva mentire, diceva sempre quello che pensava sia perchè così gli era stato insegnato sia perchè credeva che la sua opione fosse a prescindere importante e non aveva nessuna voglia di non dirla. Ma, comunque, erano andati nella foresta per uno scopo ben preciso e non aveva nessuna intenzione di disattendere determinate cose. Non era il primo studente che gli chiedeva di allenarlo, in maniera diversa, certo, ma alla fine tutti li andavano a sbattere la testa. Prima a dire che era stronzo e poi tutti a chiedere aiuto. Ovviamente quel sentirsi sempre essenziale per tutti a lui piaceva più di ogni altra cosa al mondo. Come se farmi del male sia una cosa che riusciresti davvero a fare. Beatrix. Smettila di fare la fifona. Non mi farai del male e se non mi attacchi tu, lo farò io. Tra tre... due...uno...Farfallus Explodit! Forse il suo metono non era poi un metodo soft, ma se Aibileen lo avesse ascoltato sarebbe riuscita a difendersi in maniera magistrale. In fondo non poteva conoscere altri metodi se era un alunno di Philipp Garlic ed un pugile quasi provetto.
     
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    Aibileen Beatrix
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    Aibileen sorrise ancora, divertita e decisamente incuriosita dal modo in cui Blake aveva preso le sue parole. Ma, all'ultima parte della sua frase, aggrottò la fronte, in un modo che esprimeva perplessità, per quanto senza aver perso minimamente il sorriso:

    << Io non penso che tu sia stronzo >>

    Chiarì, con un tono semplice e diretto. Sapeva essere decisamente brusco, e privo di filtri, ma quello era un altro discorso! E, quel suo essere così spontaneo e sincero, era proprio il motivo per il quale si sentiva così a suo agio con lui.
    Non si aspettava decisamente quella proposta da parte sua, per esempio, era sempre capace di sorprenderla; ed era vero che lei ci aveva già pensato, a chiedergli di dargli una mano con gl'incantesimi offensivi! Ma non aveva mai osato farlo veramente, per timore di disturbarlo o infastidirlo. Sapeva che era molto occupato, sempre con un trilione di cose da fare!
    Dal suo punto di vista, Blake sapeva essere delicato e avere tatto, a modo suo e per determinate cose ma, per l'allenamento, non si aspettava né trattamenti di favore né niente. Eppure, quando uno sciame di un numero non quantificabile di farfalle andò ad esploderle addosso, si ritrovò a strabuzzare gl'occhi, poco prima di ritrovarsi catapultata a terra.

    “... Erano veramente belle quelle farfalle, però: sarebbe bello provare a disegnare l'espressione estetica dell'incantesimo in sé...”


    Ma siamo seri? Aibileen. Ti sembra il momento?? Aibileen, con la testa che le girava leggermente, si alzò, e si concentrò sul rimettersi stabile sulle sue gambe e sul contatto che avevano i suoi piedi con il terreno, come le avevano sempre spiegato il fratellastro Urans e la Zia Alys, mentre tirava fuori il proprio catalizzatore magico, mettendosi in posizione di attacco, anche se, in realtà, il suo unico scopo era quello di difendersi dal prossimo attacco del ragazzo Opale.
    Aveva gli occhi lucidi, le situazioni di combattimento non le piacevano per niente, avrebbe decisamente preferito risolvere tutto in modo pacifico e con le parole, ma, dalla famosa Notte di Halloween, sentiva di dover affrontare quella parte di sé, per quanto non voleva per nulla farlo al punto da arrivare a deformare il proprio modo di essere, quello in cui credeva e la sua personalità.
    Riuscì ad imbastire un piccolo sorriso, prima di dire:

    << … Lo so che non riuscirei a farlo. >>

    “Ma non voglio riuscirci.”

    Era quella la verità, il vero problema. Alle volte aveva paura di fare male, sì, ma aveva, spesso e volentieri, più paura di fare del male. Non avrebbe mai attaccato. Avrebbe provato a difendersi, però. Trattandosi di uno studente più grande di lei e così affermato, ciò era già un proposito ed un intento mica da ridere!


    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda - Stat.
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    Edited by Aibileen Beatrix - 18/9/2021, 12:47
     
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    Blake Barnes | Black Opal | 19 anni | 4 Anno


    Il problema principale di Blake e del chiedere proprio a lui di essere allenato era che lui non aveva mai ricevuto favoritismi anche se alla fine sapeva che i professori e lo stesso Phil lo stimavano e pensavano davvero fosse ad un ottimo livello. Il problema, però era che alla fine finivano sempre per stroncarlo malissimo e lui era così ostinato e perseverante che si rialzava sempre in piedi. Non conosceva altro modo di sopravvivere. Doveva ammettere che alla fine, però, era sempre stato tutto quanto gratificante. Era bello vedere Phil mentre lo guardava con rispetto, Samuel Black mentre gli lanciava delle occhiate complici, e lo stesso Brian essere sempre costantemente soddisfatto del suo operato. Era davvero bello tutto quello e doveva anche ammettere, a se stesso, ovvio, che alla fine i suoi professori avevano ragione: se la sua impulsività veniva canalizzata in maniera costruttiva, allora avrebbe potuto davvero raggiungere dei livelli altissimi in qualsiasi campo. Ci era riuscito tanto da essere un punto di riferimento per molti studenti e per molti studenti era qualcuno da cui farsi allenare. Ecco, Blake amava essere una persona notoria ed ancor di più gli piaceva essere lodato. Comunque il suo incantensimo andò a buon fine ma la ragazza non fece assolutamente niente. Fece un sospiro e poi abbassò la bacchetta. La vide mettersi in posizione per difendersi, forse, ma era proprio sbagliato come si metteva, quindi alla fine si mise il catalizzatore in tasca e le andò vicino, si mise esattamente dietro a lei, si avvicinò, le posò le mani sui fianchi, le sposrò prima una gamba, poi un'altra, le allargò appena. Schiena dritta, non stai disegnando. Devi avere una visuale a 180 gradi. Aibeelen. Prima di imparare a combattere dovresti imparare a difenderti. Se hai paura di far del male a qualcuno, allora ci sarà qualcuno che ne farà a te. Glielo sussurrò quasi facendole addrizzare anche le spalle ed alzandole un pò il gomito. Volersi bene non vuol dire diventare diversi. Sei una bella ragazza, sei intelligente, e hai smesso di balbettare con me. Un allenamento è sempre pacifico. Se hai paura di farmi del male quando ci alleniamo, cosa dirai quando verranno a scuola dei rapinatori e indurranno a fare delle cose? Era qualcosa che già era successo, in fondo. A Lilith l'avevano violentata più e più volte. Fece un respiro profondo e poi posò la sua mano su quella della ragazza. Colpisci l'albero con un incantesimo base.L'avrebbe solamente guidata, ovviamente, anche se a lui certi trattamenti non erano mai stati riservati, neanche lontanamente. Ma la verità era che ognuno di loro aveva un carattere ed un modo per imparare. Lui era uno che doveva farsi male per capire come girava veramente il mondo.
     
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