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Edited by Harry Wood - 22/4/2021, 21:50. -
.Jessica WhitemoreQuel sabato sera era piuttosto monotono. Quel giorno non si era vista con Blake né con nessun altro suo amico, anche perché non aveva proprio idea di come fossero rimasti, dopo essere andati a letto insieme più di una volta ed aver tradito Lilith un numero innumerevole di volte. Si morse il labbro mentre percorreva quei corridoi, conscia che avevano dannatamente ferito la sua migliore amica, nonché ex fidanzata di Blake e questo proprio non le andava giù, non voleva ferire forse una delle pochissime vere amiche che aveva, eppure era successo. Ma non poteva pensarci troppo, doveva svagarsi. Proprio per quello stava camminando per il castello senza nessuna meta, in cerca di qualcosa da fare. di qualcuno con cui parlare o, ancora meglio, di un luogo dove stare completamente da sola. Non aveva addosso la divisa, le lezioni di sabato non c'erano, ma sul petto della felpa, era comunque appuntata la spilla che indicava come lei fosse un prefetto. Si sentiva orgogliosa di esserlo. E pensare che qualche mese prima aveva addirittura meditato di lasciare il posto a qualcun altro, ad Elisabeth. Scosse la testa e senza nemmeno rendersene conto, si ritrovò davanti alla porta che dava sulla torre dell'orologio. Le pareva fosse speculare a quella di astronomia, dove tante cose erano avvenute nel corso degli anni, ma per fortuna non era la stessa, ragion per cui senza problemi iniziò a salire i gradini immersi nella penombra, fino ad arrivare alla vecchia e cigolante porta che dava sulla torre. Ci posò i polpastrelli e la spinse, così facendo si aprì con un cigolio sinistro... e si accorse di non essere sola, c'era un ragazzo in piedi che ora la stava fissando. Jessica indossò uno di quei suoi sorrisi spavaldi ed impertinenti che tanto la caratterizzavano e che ultimamente così poco spesso faceva. Wood. Lo salutò, sapendo esattamente come si chiamava. Sicuramente anche lui la conosceva, essendo la prefetta dei Black Opal. Cosa ci fai qui tutto solo? Qualcosa di illegale? Domandò con un falso cipiglio severo, prima di togliersi la felpa e mostrare una canotta che poco lasciava alla fantasia. Non pensare di passarla liscia per non avermi invitata. Ammiccò con una risatina, scuotendo i lunghi capelli corvini.CODICE ROLE © dominionpf.
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.Jessica WhitemoreJessica non era mai stata una che toglieva punti, considerandola una pratica ipocrita per chi, come lei, faceva spesso cose illegali come star fuori dal letto oltre il coprifuoco anche se non aveva nessuna ronda notturna o fumare qualche sigaretta con Blake entro i confini della scuola e, nei bei tempi andati, farsi l'ex docente di astronomia. Ma ora quello non era tra i suoi pensieri, poiché la Burke per preservare tutte le parti coinvolte -se stessa compresa- aveva deciso di obliviarle la memoria in modo che ogni ricordo con Daniele svanisse nel nulla, lasciando un mero rapporto professionale docente-alunna che, in qualche modo, era lo stesso degenerato in un litigio che, per poco, aveva fatto espellere sia lei che, per qualche strano motivo, Barnes.
Uh tutto bene, la vita prosegue come sempre. Te invece? Domandò, anche se non fu una risposta completamente sincera, dal momento che sentiva di star iniziando a provare qualcosa per il suo migliore amico, mentre il loro rapporto stava cambiando per sempre, e non sapeva proprio che cosa farci.
Oh beh si da il caso che... aveva uno zaino sulle spalle, che fece scivolare lungo un braccio fino a farlo delicatamente toccare terra, aprendogli quindi la zip. ...io abbia quello che fa al caso tuo. Al caso nostro. E così dicendo, tirò fuori una bottiglia di sambuca. Sì, l'alcolico preferito di Blake. Ma quello non lo disse a voce alta e cercò di pensarlo il meno possibile.
Alla fine, si tolse la felpa nascondendo la spilla con la P, ma mettendo in mostra ben altro e sicuramente più gradito al ragazzo. Gli rivolse un sorriso sincero, annuendo. Ti ringrazio molto. Alla fine, le aveva pur sempre fatto un complimento e lei adorava i complimenti. Non aveva un ego smisurato come Barnes, ma una certa dose di egocentrismo lo aveva anche lei.
Beh non è mai troppo tardi per fare qualcosa di non propriamente legale annunciò, sollevando la bottiglia appena sopra la testa, per poi posarla sul parapetto che divideva i due opali da un salto di molti metri, un salto che le ricordò qualcosa che aveva iniziato a martellarle in testa, ma decise di ignorarlo.
Io sono qui per... non so nemmeno io per quale motivo, a dirla tutta... stavo camminando senza meta ed eccomi qui. Si trovò a ridacchiare mentre stappava la bottiglia, portandola alle labbra e prendendo un generoso sorso di sambuca. Vuoi? chiese poi all'altro ragazzo.CODICE ROLE © dominionpf. -
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.Jessica WhitemoreSorrise alle parole del ragazzo opale, stiracchiandosi come se si fosse appena svegliata, sebbene non mancassero poi così tante ore al tramonto e soprattutto all'ora di cena. Strano a dirsi, ma quel giorno la ragazza aveva davvero una gran fame e non vedeva l'ora di scendere e sedersi fianco a fianco con il suo migliore amico, parlare di tutte le cazzate che le erano successe in quei giorni, poi andare a letto con lui -nel senso stretto del termine- a guardare il soffitto e parlare di cose ancora più stupide. Ecco, quella era la sua assurda normalità; quella che voleva, quella che apprezzava davvero. Quella stessa normalità che sembrava così irraggiungibile da quando aveva iniziato a frequentare Hidenstone.
Sono contenta iniziò con un sorriso quasi malizioso, mentre si toglieva quella felpa che era solo un ingombro per lei. Insieme allo zaino. Continua così; non possiamo permetterci che i Black Opal perdano la coppa, quest'anno. Lo scorso hanno vinto gli ametrin, quest'anno sono in vantaggio... non possono spuntarla di nuovo spiegò, decisamente contrariata anche se era comunque super felice per Erik, il prefetto dei giallo-viola nonché suo grande e caro amico.
Devi sapere che da un po', io e Blake teniamo una scorta di alcolici in camera e la sambuca non manca mai, è la sua preferita. Quindi ne ho presa un po' comunicò con una scrollata di spalle, chinandosi per afferrare l'oggetto e stringerlo tra le mani.
Forse non era una prefetta modello, ma sia la preside che i suoi docenti, sapevano esattamente come fosse fatta e se l'avevano resa prefetta, erano problemi loro... conoscevano il suo comportamento. D'altro canto, lei ci teneva particolarmente a non deludere Lancelot Olwen, una delle poche persone che davvero le aveva dato fiducia in quella scuola, nonostante le premesse facessero intuire che pochi erano i motivi per farlo.
Proprio così, amico... nessuno saprà mai che questa bottiglia è in nostro possesso, a meno che un professore non salga quassù ma dubito. Scrollò le spalle, escludendo anche che sarebbe salito qualche studente spione, visto che la ragazzina sapeva esattamente come farsi ascoltare dai suoi compagni. Era un prefetta ed aveva il potere di togliere punti. Lo aveva e lo avrebbe sempre usato a suo vantaggio.
Questo castello è immenso, normale arrivare dove non ci si aspetta, sì concordò, prima di aprire la bottiglia con un abile gesto del proprio catalizzatore magico.
Glielo offrì ed aspettò che ne prendesse un sorso, osservandolo con un sorrisetto furbo, finché lui non la posò sul muretto. Stesso muretto dove, poco dopo, salì Jessica per sedersi.
Hai indovinato! Io e Blake prediligiamo la sambuca solo ed esclusivamente italiana; o la rubiamo dalla cucina, ma a volte sono solo repliche inglesi, oppure ce la facciamo arrivare direttamente dall'Italia. Sorrise al ragazzo e stavolta fu il suo turno di prendere un lungo e dissetante sorso che, in un attimo, la scaldò fin da dentro, anche se fu una sensazione di un attimo, quella piacevole ma falsa sensazione di calore. Alla fine, ghignò. Che ne diresti di giocare? Tipo ad obbligo o verità... versione più hard, però... propose in un alcolico sussurro, saltando giù dal muretto ed avvicinandosi pericolosamente al compagno.CODICE ROLE © dominionpf. -
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.Jessica WhitemoreForse un noioso sabato sera, si poteva trasformare in qualcosa di ben più eccitante anche grazie alla presenza di un paio di bottiglie di Sambuca sottratte al suo migliore amico, non c'erano dubbi al riguardo.
Lasciò cadere ogni discorso con poche semplici frasi. E festa sarà accordò la ragazzina, annuendo e prendendo un altro sorso, stringendo il collo della bottiglia tra pollice ed indice con grande maestria, come se fosse fin troppo abituata a bere.
Comunque non sottovalutare i nostri professori, sono dannatamente impiccioni e potrebbe essere che qualcuno mi abbia vista salire ed ora ci stia spiando da qualche anfratto. Rise a quella frase, lasciando all'altro il dubbio se stesse scherzando o meno, anche se non era poi così sicura della prima opzione, con il protettivo Olwen nei paraggi.
Quando lui accettò la proposta, Jessica sorrise e gli porse la bottiglia. Ogni volta che fai un obbligo, ricordati di bere... inizio io, obbligo o verità? Domandò, avvicinandosi pericolosamente a lui, fissandolo con i suoi pozzi corvini in attesa della sua scelta, qualunque essa fosse. Sperò ovviamente fosse obbligo ed in effetti aveva la faccia di uno a cui piacevano le sfide, quindi era abbastanza certa che la sua scelta sarebbe ricaduta su quello, ma d'altro canto si preparò anche la domanda, nel caso non fosse stato abbastanza coraggioso da scegliere obbligo. Era una prefetta caritatevole, lei.
A quel punto, se l'altro avrebbe scelto verità, sarebbe stata su una richiesta banale, circa: descrivimi come ti senti durante un orgasmo. Lo sguardo impertinente e malizioso come sempre, scorreva in toto il corpo di lui, leccandosi a tratti la lingua. Se invece l'altro avrebbe scelto obbligo, una risatina sarebbe uscita dalle sue labbra, pronta ad una sfida altrettanto banale forse, ma che avrebbe dato inizio a qualcosa di meglio che avrebbe certamente dato vita a quella serata monotona e silenziosa: spogliati. Resta in mutande. Ecco, quella sarebbe stata la sfida se avesse scelto obbligo.CODICE ROLE © dominionpf
Decidi tu cosa fare tra le due, ma sappi che Harry sentirà solo ciò che sceglie. Cioè, se sceglie verità, sentirà solo la frase sull'orgasmo e così dicendo (per questo ho usato il condizionale). -
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.Jessica WhitemoreRise alla sua affermazione, scuotendo la testa e dicendosi che l'altro aveva ancora tanto da imparare e capire sui docenti di Hidenstone, essendo al primo anno. Stai certo che se arrivasse Ensor, le mani te le taglierebbe affermò con sicurezza, riferendosi al loro indolente direttore di casata. Mentre Olwen... lancerebbe un gridolino e mi guarderebbe con quegli occhi da padre deluso com'è già successo. E questi sono solo due dei professori dei quali potrei prevederne la reazione spiegò con un sorriso pieno d'affetto nel pensare al direttore degli ametrin che da più di due anni era così gentile con lei, era sempre stato una figura di riferimento che Jess ricordava in ogni momento con affetto. Ma quello era sicuramente il momento peggiore per pensare a quanto volesse bene al biondo. Dovevano giocare.
Non si stupì quando l'altro scelse obbligo prima di bere, perciò si posò al muro incrociando le braccia sotto al seno, curiosa di vedere che corpo si celava sotto la divisa e quello sguardo furbo.
Una volta che si fu completamente spogliato rimanendo solamente con un paio di slip rossi, la ragazza lo squadrò con discreto interesse, fermandosi in punti che se fosse proprio per Lancelot, non avrebbe dovuto guardare nemmeno all'età di trent'anni ed essi consistevano negli addominali ed in ciò che si celava dietro gli slip.
Niente male, i miei complimenti ghignò leccandosi le labbra e chiedendosi cosa ci fosse oltre quello strato di rosso, cosa ci fosse davvero.
Ovviamente, non sarebbe stata Jess se non avesse scelto obbligo a sua volta, iniziando a togliersi la divisa come se fosse abituata. Con movenze sensuali e con lentezza, come a protrarre una piccola tortura. Per prima cosa, cadde a terra la camicia, mostrando una canottiera bianca ed aderente, ma presto fu a terra anche quella, rivelando un reggiseno in pizzo rosso che le fasciava il seno prosperoso senza però lasciare poi troppo alla fantasia, poi fu il tempo della gonna che scivolò lungo le sue gambe come acqua. Gli slip della ragazza erano in coordinato con il reggiseno, mostrando due natiche sode ed invitanti. Anche scarpe e calzini furono a terra in un attimo. Fatto ciò, prese un lungo sorso di Sambuca, senza però posare la bottiglia alle labbra. Non perché le facesse schifo visto che ci aveva bevuto lui, ma perché così poté "accidentalmente" far cadere l'alcolico, lungo il proprio corpo, quindi la sambuca iniziò a scorrere tra i seni e lungo la pancia piatta fino ad insinuarsi nelle mutandine leggere che indossava. Sarebbe un peccato sprecarla, è costata tanto, sai? Annunciò, sperando capisse dove voleva andare a parare.CODICE ROLE © dominionpf. -
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