The biggest misunderstanding about me
is that I'm just a bratty, gobby idiot
Il suo rapporto con Lancelot Olwen non era nato proprio sotto una buona stella. Beccato coi pantaloni calati -e per poco con le mani nel vasetto di miele della Prefetta Opale- aveva poi accusato il docente di essere un uomo vile in grado di abbandonare figlio ed amante, a seguito di un tiromancino orchestrato dalla Whitemore. Con tutta quella storia, verificatasi in poco più di settantadue ore, aveva rimediato un nuovo lavoro: facchino personale del runista. «E che culo!» si era detto più volte, eppure di tenerselo nei pantaloni quello mai.
Comunque nonostante il suo essere un Elfo Domestico alle sue dipendenze, con il grande sogno di ricevere almeno un calzino che lo liberasse, il rapporto tra i due continuava ad essere ondoso, con Olwen che lo fissava con odio e lui che comunque assumeva con lui un atteggiamento di strafottenza o di non curanza durante le sue lezioni. A differenza dei suoi compagni, il venerdì della settimana precedente, non aveva subito esultato alla notizia della sospensione delle lezioni ben sapendo che la fregatura era proprio dietro l'angolo e zac, eccolo quel sabato mattina a chiudere la zip che gli aveva rafforzato lo strano Elia la notte di Halloween e posarsi sulla spalla destra lo spallaccio dello zaino, mentre sulla sinistra Sparkler, il suo petauro dello zucchero. Il nome non era un caso visto che era letteralmente "stella filante", visto che essendo un maschietto aveva l'inconfondibile macchia a forma di stella sulla testolina e, siccome aveva una apertura alare notevole, aveva l'hobby di svolazzare a destra e sinistra. «Su, muoviamoci, prima che mandi tutto alle ortiche e decida di tornarmene a letto». E per fortuna che lo fece visto che ad attenderlo fuori dalla Sala Comune c'era la Farley. Una nota di colore -sebbene avesse mantenuto le tonalità dei Dioptase- che ben contrastava con il suo essere total black, ad eccezione dell'anello in rame infilato nel medio della mancina. «Potrei amarti. Potrei, eh». Sorriso sghembo si avvicinò per lasciarle un bacio sulla guancia, sfiorandole però la fine delle labbra. «Il più bel buongiorno che potesse esserci», comunicò staccando la testa ad uno dei rospi alla menta con gli incisivi, lasciando una zampetta per Sparkly. «Comunque secondo te che cosa ha intenzione di fare Olwen con i nostri famigli? Manco fosse la Onfroy!»
L'arrivo al limitare della Foresta Eterea, in un perfetto orario grazie alla Farley, salutando Olwen con un «buongiorno» comunque funesto. Ovviamente lui si fermò nei pressi di Cohen con cui si scambiò un pugno fraterno a mo di saluto. Ciò che lo snaso divide, Ensor unisce. O forse era la noia? Fatto era che i due sembrarono aver stretto una tacita alleanza con la voglia di dimostrarsi per quello che realmente erano: due idioti scansafatiche. Se la Freeman sembrò aver accettato la croce, per la Farley beh, era tutto da scoprire (o forse no?). «Che culo!» Commentò le parole del runologo, sogghignando alle diverse frecciatine di Cameron. «Orgia, senza alcun dubbio! Vediamo di imbucarci», lo informò, salvo poi scoppiare a ridere nell'immaginarsi Olwen in quegli atti così lontani dal suo ruolo ma così vicino alle sue vesti figlie dei fiori. «Lui è un guardone. Fidati di me se te lo dico», continuò a voce non troppo bassa ma neanche in grado di raggiungere il docente. «Lui dice di avere una ragazza ma secondo me questa non gliela dà manco per sbaglio», pronunciò, giusto per continuare sul filo della prima impressione che aveva avuto vedendolo al molo. «Mpfh, due parole, eh? Ghiacciolina, a sto giro potrò non richiedere il tuo aiuto, strano eh?» Comunicò ad Amelia e, con uno Sparkly che nel vederlo muoversi verso la bacheca pensò bene di volare sui capelli della Lewis, si apprestò a tracciare un quadrato seguito da un secco «Atramenta». Un getto verde acqua fortemente saturato tracciò una frase seguita da una parola: "fine del letargo" e "cervo". Sulla prima non disse nulla ma sulla seconda guardò dritto negli occhi di Olwen. «Come un cervo a Primavera» Qualche secondo di pausa, prima di continuare. «Lei ne dovrebbe saper qualcosa, giusto prof?»
It's not like I'm falling in love I just want you to do me no good
and you look like you could