Lezione Biennio 20/21

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  1. Ciaran Hinds
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    Ciarán Hinds

    "Gold is the new black."
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    « If you worship gold, avarice is your religion. »
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    Le falcate del mezzo-gigante erano ampie e lente. Un montone che aveva rubato a qualche londinese scemo gli cingeva il busto, a sua volta coperto da una semplice canottiera nera. Le lunghe gambe, il vero segreto della sua altezza, erano fasciate da jeans dal fit morbido. Un paio di stivali, visibilmente usurati, completavano il look.
    "Almeno siamo nella foresta" Cercò di guardare al bicchiere come mezzo pieno. Lui, per quanto denrisiano, avrebbe preferito passare quel sabato mattina tra le gambe di Elisabeth e non tra studenti stranieri sudaticci e ignoranti; eppure, gli eventi recenti lo spinsero a considerare la Foresta come un luogo adatto per riprendere fiato.
    "Mmmh" Gli occhi dorati scivolarono dagli alberi al sentiero. La presenza di orme fresche gli fece intuire come non sarebbe stato il primo ad arrivare. Non che gli interessasse qualcosa. Il ragazzo aveva una spiccata passione per rune e simboli simili ma, a differenza di molti altri, il grosso di ciò che apprendeva durante le lezioni aveva avuto già modo di impararlo altrove. Ciò che gli interessava veramente della materia era l'essenza pratica DAMME STO CHORIUM RUNAE E NESSUNO SI FARA' MALE e nel notare come Olwen avesse richiesto l'assenza di libri e divisa gli fece intuire che il momento era ora giunto.
    «Buongiorno» Il capo si chinò in segno di saluto ma le sue parole vennero smorzate da un battito d'ali. Un grosso corvo planò tra i presenti.
    «Cra! Cra!» L'uccello cercò di intimidire i primini per posarsi poi sulla spalla destra di Ciarán. Knut, il suo famiglio albino, era abituato ad accompagnare il ragazzo dall'alto. Entrambi erano un unicum, qualcosa di estraneo alle "società" in cui il destino aveva deciso di piazzarli.
    Il mezzo-gigante difendeva il corvo dai simili e questo, volando a qualche metro di distanza, fungeva da vedetta contro eventuali pericoli.
    Le dita affondarono nella tasca sinistra del montone e un chicco di grano venne portato al becco della creatura «Daje».
    Ciarán nascose le mani in tasca subito dopo attendendo che gli altri finissero di parlare. Quando arrivò il classico silenzio imbarazzante che segnava il connubio tra mancanza di fantasia da parte degli studenti e curiosità del docente, il biondo alzò il braccio per richiedere un tacito consenso ad avanzare.
    Ricevuto, poche falcate lo avrebbero portato alla lavagna e il catalizzatore, estratto dal fodero all'altezza della cintura, sarebbe stato puntato verso la superficie «Altramenta» La mano disegnò un quadrato perfetto. Per quanto si potesse migliorare, a discapito di qualcun altro, questo player e i suoi pg erano molto portati per gli incanti grafici Haters gonna hate e dedicavano ore del proprio tempo libero a perfezionarli.
    «Cibo» Benché l'Inverno durasse fino a Thrimilci, Ostara - e l'avvento della Primavera - si celebrava prima. Ciarán non si era mai chiesto perché, proprio come gli stranieri probabilmente non si erano mai chiesti perché si celebrasse la festa dei morti in quella precisa data dell'anno o tant'altro. Dove molti avrebbero avanzato metafore profonde, lui sarebbe rimasto sul concreto.
    Da piccolo, durante questa festa, ne approfittava per mangiare fino a scoppiare; da grandicello ne approfittava per reperire cibo più facilmente - procacciarsi bacche e selvaggina diventava più piacevole se gli stivali erano privi di neve «La Primavera rende più semplice lo sfamarsi» Cercò di rendere il concetto quanto più semplice possibile. Olwen insegnava una materia interessante, ma era pur sempre uno straniero, quindi per fargli comprendere concetti complessi avrebbe dovuto usare parole semplici. Poi era un Ametrin fino al midollo, dai razzismo tra case.
    «Profumo» Cresciuto nella natura, Ciarán aveva sviluppato una maggiore sensibilità alle sue manifestazioni. Sul limitare della foresta percepiva l'invitante odore del muschio e l'antico profumo del terriccio, ma nel cuore di Primavera era l'intenso profumo dei fiori a farla da padrone. «I fiori sbocciano a Primavera e il loro profumo si fa sentire» Qualcuno avrebbe potuto obiettare come anche l'Inverno avesse i suoi profumi, ma ciò che distingue un odore tra aroma o puzza è il gusto soggettivo di chi lo percepisce. Forse per la spensieratezza della primavera, o semplicemente perché gli piacevano le piante, l'olfatto del mezzo-gigante era orientato a questa stagione piuttosto che alle altre.
    Detta la sua, tra i Cra Cra del corvo, Ciarán fece un passo indietro per lasciare agli altri modo di intervenire.

    «Parlato»
    "Parlato"
    «Gracchiato Knut»
    Narrato

    Da il buongiorno a Olwen e non interagisce non nessuno in particolare.

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    Ain't No Rest For The Wicked @ Cage The Elephant - @ CTF
     
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