Compiti di Incantesimi - Biennio

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    Compiti di Incantesimi - classi biennio

    Benvenuti studenti del primo e del secondo anno,
    questo è uno dei vostri compiti di Incantesimi che vi permetteranno di ottenere punti per la vostra Casa di appartenenza, oltre che una buona media che verrà valutata al fine del vostro voto finale.
    Vi chiedo, per tanto, di prestare attenzione e prima di consegnare il vostro compito, di rileggerlo con attenzione e di correggere eventuali errori di forma.

    Eva Ivanova
    Regole

    1. avrete a scelta 3 argomentazioni su cui mostrare le vostre conoscenze,

    2. ne dovrete scegliere 1 sola da svolgere, quella che più vi aggrada,

    3. dovrete elaborare il vostro pensiero riguardo la risposta, non voglio risposte esclusivamente da manuale e mi piacerebbe sapere perché avete scelto quella domanda, piuttosto che un'altra.

    tracce

    Di seguito trovate le tracce che potrete esaminare e scegliere, ognuna di esse tocca un argomento trattato durante le lezioni e che potrete facilmente trovare nel manuale.

    L'Abracadabra
    Facendo delle ricerche, narrate come questa formula abbia avuto origine e sia stata modificata nel tempo, fino ad arrivare a noi.

    Classi Magiche
    Elencate quali sono le classi magiche e le loro specifiche principali.
    Soffermatevi su una in particolare e spiegatene il perché e per quale motivo la ritenete la più importante nel vostro percorso formativo.

    Le Antiche Civiltà
    Parlate delle civiltà che hanno dato origine alla magia e in che modo queste sono ancora presenti - seppur in tratti - nella nostra attuale magia. Concentratevi su una di esse e specificate in quale senso ha influenzato la nostra magia e dove potremmo ancora ritrovarla.

    note off

    Ciao bimbi, questa è la traccia dei vostri compiti.
    Avrete tempo fino al 31 di Ottobre per svolgerli e inviarli tramite mp a me.

    Le basi per le risposte le potete trovare nel manuale I Principi della Magia, ma nessuno vi blocca dal fare ricerche personali per ampliare il vostro compito. Tuttavia, ricordatevi di rimanere coerenti con la nostra ambientazione.

    Potrete fare delle role di ricerche, interne od esterne ad Hidenstone, con studenti e non (se le fate esterne) e questo vi frutterà ben 3 exp aggiuntivi.
    (Es. studente ametrin si reca a Denrise per parlare con qualche druido/studente dioptase+studente black opal si reca a Londra per leggere in biblioteca qualche libro su cui trovare nozioni sulle antiche civiltà - role esterna)

    Insomma, date sfogo alla vostra fantasia e guadagnate questi bei punticini!

    RevelioGDR
     
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    Aidan
    La prima volta che venne menzionata la parola “Abracadabra” fu in un libro chiamato “Liber Medicinali, di Quinto Sereno Sammonico, un medico alla corte dell'imperatore romano Caracalla nel III secolo d.C.
    Si dice che il medico consigliò all'imperatore di portare un amuleto, dove era scritta la parola, come un triangolo capovolto. Secondo le credenze quell'amuleto riduceva la malattia del paziente.
    Il paziente doveva tenere un pezzo di papiro legato attorno al collo con un filo di lino per nove giorni,
    (Con la scritta Abracadabra ripetuta per 11 volte, dove ad ogni ripetizione una lettera doveva scomparire.
    ABRACADABRA
    ABRACADABR
    ABRACADAB
    ABRACADA
    ABRACAD
    ABRACA
    ABRAC
    ABRA
    ABR
    AB
    A
    Così, praticamente) e poi gettarselo dietro la spalla in un torrente che scorreva ad est. Quando l'acqua dissolveva le parole, la malattia scompariva.
    Riguardo al significato dell'incantesimo ci sarebbero diverse teorie.
    La prima dice che la parola derivi dall'aramaico “Avrah KeDabra”, che starebbe a significare “Io creerò mentre parlerò”, oppure “La parola del mago diventerà realtà”.
    La seconda teoria, invece, dice che la parola viene dall'arabo “Abra Kadabra”, cioè “Lasciare che le cose siano distrutte”. Secondo i ricercatori, questa formula veniva usata come metodo curativo, quindi la cosa da distruggere doveva essere la malattia.
    Un'altra teoria sostiene che la parola derivi da Abraxas, un termine scoperto su pietre e gemme che venivano usati come talismani e legata al “Grande Arconte”, principe delle 365 sfere che corrisponderebbero a tutto l'esistente, visibile e invisibile, e a ciascun mondo sovrintende a un dio.
    Tra questi cieli, il primo reggitore del cielo, sarebbe Abraxas. Mentre l'ultimo cielo è governato dal Demiurgo, cioè un essere divino dotato di capacità creatrice e generatrice.
    Nei talismani, Abraxas è raffigurato con la testa di un gallo o di un leone e il corpo di un uomo con la parte inferiore composta da due serpenti, che regge nella mano destra un bastone e nella sinistra uno scudo tondo o ovale.
    Questa parola, ai giorni nostri, viene spesso utilizzata da gente dello spettacolo babbana, che vengono chiamati “Maghi” o “illusionisti” o ancora “Prestigiatori” che usano trucchi di magia per far divertire i bambini e gli adulti.
    Nel nostro mondo, la formula ha cambiato completamente pronuncia, significato e soprattutto (e purtroppo) anche modo di utilizzo. Infatti da molto tempo viene utilizzato dai maghi oscuri come una maledizione che uccide l'avversario, e di conseguenza classificato come “senza perdono” e vietata dal ministero della magia.
    CITAZIONE
    Aidan: davvero molto divertente il suo campo di ricerca e mi fa piacere vedere come ci sia riferimento alla società babbana, un riferimento che non è da tutti!
    Valutazione: 17 punti, voto 0, 10EXP+2exp (relazione)

    Amelia
    Buongiorno Professoressa,
    Allego la mia risposta alla traccia sull'Abracadabra.



    L’Abracadabra è un vocabolo che deriva dal greco antico, ed è universalmente riconosciuta come la parola utilizzata più di frequente come formula magica. Le origini di questa parola sono piuttosto fumose, secondo alcuni studi deriverebbe dall’aramaico, “io creerò come parlo”, altri hanno invece ipotizzato che possa vedere la sua origine dall’ebraico ha-berakah daberah, “pronunciare la benedizione”, o, ancora, dall’aramaico abhadda kedhabbra, letteralmente “sparisci come questa parola”. Salta comunque subito all’occhio come in tutte le interpretazioni la parola sia la chiave fondamentale, vista come portatrice dell’incanto e creatrice, ma anche distruttrice: appare infatti evidente anche solo pronunciando questa forma la sua assonanza con il ben noto “Avada Kedavra”, l’Anatama che uccide e la Maledizione Senza Perdono per eccellenza.
    Personalmente trovo alquanto affascinante come una parola ad oggi così diffusa e conosciuta abbia radici così tanto lontane. Secondo alcune ricerche che ho svolto, questa formula veniva anticamente utilizzata dai prestigiatori per i loro spettacoli di illusionismo, ma non solo: la parola da sola, senza l’utilizzo di alcun altro rituale, veniva considerata sufficiente a curare malattie, tra cui febbre e infiammazioni, come si vede anche nel Liber Medicinalis di Serenus Sammonuicus, citato anche nel nostro manuale. Non solo si indossava l’Abacadabra come aumelto, riportato in un foglietto incastonato in una collana, in genere, o in un semplice ciondolo, ma addirittura la stessa formula venne tradotta in un triangolo rivolto verso l’alto, che veniva indossato ma anche appeso nelle abitazioni come simbolo di protezione.
    Ma secondo una stretta cerchia di studiosi, l’Abracadabra non era solo una formula risolutrice, una protezione, ma che in alcuni casi assumesse il significato opposto: certi esperti ritengono che esso fosse il nome affibbiato ad uno dei demoni e che portarne il nome contribuisse a diminuirne il potere. Personalmente credo di più alla prima teoria: le persone difficilmente accetterebbero l’idea di assumersi il rischio di poter erroneamente indisporre un demone, soprattutto in tempo di terrore e paura come quelli della peste, dove questo rimedio veniva usato di frequente.
    Trovo particolarmente rilevante come nella nostra lingua questa parola, che era originariamente pensata con un significato in genere positivo, sia stata deviata a modificata fino a diventare la formula per una Maledizione Senza Perdono. Sostengo la tesi che un bravo mago deva sapere da dove derivano tutte le parole che pronuncia, e che per questo studiarne l’etimologia e le radici sia fondamentale per riuscire a raggiungere un livello di esperienza degno di nota.


    Amelia Farley.
    CITAZIONE
    Amelia: interessante scelta della traccia, signorina Farley. Devo ammettere che si è impegnata abbastanza per questo elaborato, producendo interessanti ricerche che mi piacerebbe approfondire con lei.
    Valutazione: 19 punti, voto E, 11EXP+2EXP (relazione)

    Mia
    Buongiorno Professoressa,
    Le invio la risposta ai compiti che ci ha assegnato.

    La nostra magia ha origini molto antiche e possiamo ritrovare delle somiglianze evidenti con le tradizioni di popoli vissuti migliaia di anni fa. Quella dell’Antico Egitto è notoriamente una delle più intrise di magia e credenze occulte, con tutti i suoi dei e i simboli magici che nel tempo gli studiosi hanno rinvenuto. Per gli egizi la magia aveva il nome di Heka, un regalo degli dei e usata anche dalle divinità, e veniva esercitata ufficialmente dai sacerdoti di alto rango e si traduceva in statuette, simboli riportati nelle tombe e nei luoghi sacri, così come nelle parole pronunciate. Risulta evidente quindi quanti aspetti di questa tradizione siano arrivati fino a noi, tra cui la trasfigurazione, che sembra vedere qui la sua origine.
    Ma più degli egizi, durante le mie ricerche, ho trovato affascinanti le antiche civiltà del Medio Oriente e come lì si sono sviluppate gran parte delle branche magiche che ad oggi noi ancora studiamo. Penso che studiare il passato sia fondamentale per comprendere il presente e apprezzare maggiormente le nostre tradizioni, ed è inoltre affascinante comprendere come gli oggetti che noi oggi possediamo e usiamo abitualmente fossero nati in realtà con scopi o un aspetto ben diversi. In particolare le bacchette che noi tutti possediamo possono essere ricollegate al barsom, o baresam, un sacro fascio di ramoscelli utilizzato nei rituali dai magi, utilizzato nei rituali del zoroastrismo –culto dei Mazda, basato sugli insegnamenti di Zoroastro. Questo utensile era composto da rami di melograno o tamerice, scelti perché connessi all’idea di vita e sacralità, e questo fascio di rami veniva deposto sopra due supporto a forma di luna crescente, per ringraziare Ahura Mazda –unico Dio per la religione zoroastriana- e veniva poi bagnato con acqua benedetta, come simbolo della fecondità del mondo vegetale. Per quanto possa sembrare differente, almeno in parte, alle bacchette che usiamo ai giorni nostri –anche se il materiale di base rimane sempre il legno-, il baresman è un antenato della nostra bacchetta perché entrambi hanno la funzione di proiettare le energie verso l’esterno e lanciare quindi incantesimi, seppur comunque diversi dai nostri.
    Il Baresman ovviamente non è l’unico antenato della nostra bacchetta, in altre antiche civiltà sono presenti oggetti simili, come il lituo etrusco, le flamine romane fino ad arrivare a bacchette molto più simili alle nostre durante il Medioevo.



    Buona giornata,
    Mia Freeman.
    CITAZIONE
    Mia: un elaborato semplice ma sostanzioso. Complimenti Freeman. Il riferimento alle nostre bacchette è stato egregio.
    Valutazione: 18 punti, voto E, 11EXP+2EXP (relazione)

    Howard
    Buonasera professoressa, sono Howard Hielke Van Leeuwen dei Dioptase, secondo anno, prefetto. Questo è il mio compito di incantesimi, spero che possa essere di suo gradimento.

    Ogni giorno noi maghi utilizziamo incantesimi per qualsiasi scopo: allacciare una scarpa, trasformare un fiammifero in un ago per cucire uno strappo, creare uno scudo per proteggerci da una fattura o anche semplicemente per schiantare un nemico indesiderato. Siamo anche piuttosto bravi nel farlo, il più delle volte, ma sappiamo realmente ciò che stiamo facendo? O meglio, ci rendiamo conto della tipologia magica alla quale ci rifacciamo quando eseguiamo un incantesimo?
    Ogni incantesimo, infatti, si può inserire in quella che è definita come “classe magica”, che rappresenta una macro-area di denominazione di tutta una serie di incantesimi che presentano degli effetti e delle caratteristiche simili. Per meglio comprendere, Protego e Protego Horribilis, che hanno in comune il fatto di essere dei sortilegi scudo, rientrano nella stessa classe; tuttavia, Protego e Stupeficium, che hanno scopi e caratteristiche differenti, appartengono a classi magiche del tutto differenti.
    Nella teoria degli incantesimi esistono cinque classi magiche suddivise per colori, più sei classi a se stanti che, essendo particolarmente importanti, vengono trattate singolarmente. Dal momento che lo scopo del compito è quella di analizzarne una in maniera approfondita, mi limiterò a dare una descrizione generale delle caratteristiche di ogni classe, approfondendone, tuttavia, una nello specifico. Per partire con quelle suddivise per colore, possiamo dire che tra queste si annoverano la magia bianca, la magia rossa, la magia nera, la magia verde e la magia blu; la prima si occupa di tutte quelle magie che rientrano nel campo della bontà, vertendo quindi sulle benedizioni, sulle guarigioni e sui sortilegi relativi alla fortuna, componendosi in particolar modo di incantesimi di cura e sortilegi scudo; la seconda, invece, riguarda il legame affettivo, che sia esso amicizia o amore, sia in positivo che in negativo, ricordando comunque che l’amore non può essere generato in quanto soggetto ad uno dei divieti delle leggi di Gamp, ma che comunque è possibile generare una potente infatuazione ed affetto in una determinata persona; la magia nera, che come possiamo immaginare pone le proprie radici nella malvagità, ha lo scopo di potenziare se stessi, spesso a scapito degli altri che vengono visti come individui da dominare. Questa branca della magia contiene gli esorcismi, incantesimi capaci di infliggere potenti danni, e dagli incantesimi oscuri, i quali sono invece ancor più potenti, sono banditi dal ministero e richiedono un grado di abilità e malvagità molto elevato per essere eseguite. La magia verde, come può farci immaginare il colore, è quella che si occupa degli elementi naturali e delle piante, e difatti comprende gli incantesimi elementali e gli incantesimi erboristici; infine abbiamo la magia blu, una potente classe di magia che si occupa di utilizzare le energie psichiche del mago per eseguire degli incantesimi, i quali possono essere incantesimi mentali – che hanno quindi lo scopo di agire sulla mente del soggetto – e incantesimi di percezione, con il fine di poter ottenere informazioni maggiori da entità o dall’ambiente.
    Le sei classi a se stanti, inoltre, sono quelle che sono caratterizzate da forme di magia molto più vaste. Tra queste si trovano gli incantesimi offensivi, che sono le magie d’attacco per eccellenza e che causano molti danni, gli incantesimi generici, che sono molto semplicemente tutti quei sortilegi che si occupano di conferire qualità ad altri oggetti, o anche incantesimi incategorizzabili come quelli di moto, di sollevamento, e così via; gli incantesimi trasfigurativi che, come suggerisce il nome, sono quelli relativi alla branca dell’alchimia-trasfigurativa, e quindi si focalizzano sulla trasformazione, evocazione, evanescenza ed animazione; gli incantesimi sonici, che sono quelli che hanno a che vedere con il suono e con la voce, gli incantesimi grafici che permettono al mago di scrivere, manipolare e disegnare incisioni, e infine le fatture, siano esse maggiori o minori, che si occupano di fornire degli svantaggi al nemico.
    Tra tutte le classi, ho scelto di approfondire maggiormente la Magia Bianca. La motivazione è molto semplice: credo che tra tutte le classi di magia sia quella che rappresenti maggiormente il mio carattere, oltre che il mio futuro cammino di vita. Spero, difatti, di poter intraprendere la carriera di medimago, e di diventare uno tra i più abili: mi piacerebbe poter inventare magie di cura di altissimo livello, pozioni curative dagli effetti disparati, e soprattutto non vedo l’ora di poter salvare la vita di altri individui per mezzo delle mie conoscenze mediche. La Magia Bianca, infatti, è una classe magica estremamente antica e potente, già sperimentata dalle primissime popolazioni che si affidavano a sacerdoti e maghi per poter ricevere benedizioni e protezioni dalle avversità, ma specialmente approfondita durante il periodo del medioevo e del rinascimento, anche con lo scopo di affrontare le sempre più pericolose malattie che minacciavano la popolazione magica. Ne sono un esempio la peste bubbonica, le epidemie di febbre e malattie come il tifo, il vaiolo e la tisi, tutte malattie che sul mondo babbano hanno avuto un effetto devastante ma che, nel mondo magico, sono state diversamente affrontate proprio per via di questa classe magica molto utile e potente che ha permesso di fronteggiare le difficoltà con maggiore facilità. Non va dimenticato, inoltre, che la magia bianca si occupa anche degli incantesimi di protezione: questi sono da lungo tempo studiati ed impiegati, così come le benedizioni, per proteggersi da malanni, fatture, malocchi e per poter ricevere il bacio della fortuna. Lo sviluppo degli incantesimi curativi ha avuto un grandissimo ruolo anche a livello storico: basti pensare al loro larghissimo impiego durante la famosa Battaglia di Hogwarts disputata tra il 1996 e il 1998, nella quale la fazione dell’Ordine della Fenice riuscì ad evocare delle potentissime barriere protettive attorno alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, rallendando definitivamente l’avanzata dei Mangiamorte e permettendo anche di avere più tempo per organizzare una solida ed efficace offensiva.

    La ringrazio per la lettura, spero che il compito sia stato di suo gradimento.
    Cordiali saluti,
    Howard H. Van Leeuwen.
    CITAZIONE
    Howard: il tuo elaborato mostra davvero un lavoro minuzioso e attento. Molto interessanti le tue ricerche e soprattutto, la tua scelta di Classe. Sono convinta che proseguendo su questa strada, tu possa avere davvero un ottimo futuro e sarò lieta, qualora vorrai, di darti una mano.
    Valutazione: 20 punti, voto E, 12 EXP+2exp (relazione)

    Elisabeth
    ღ Le Antiche Civiltà
    Parlate delle civiltà che hanno dato origine alla magia e in che modo queste sono ancora presenti - seppur in tratti - nella nostra attuale magia. Concentratevi su una di esse e specificate in quale senso ha influenzato la nostra magia e dove potremmo ancora ritrovarla.

    Ho scelto questa domanda perché la ritengo la più completa, complessa e versatile tra le tre tracce proposte. Interessante è scoprire le origini delle magie che pratichiamo ogni giorno e che diamo per assodate quando magari in realtà sono frutto di perfezionamento di vecchie ed antiche pratiche. Tra ricerche effettuate in biblioteca ho trovato diverse testimonianze nelle antiche civiltà di alcune pratiche magiche che per comodità affronterò una alla volta come macro insieme.

    Mesopotamia
    I Mesopotamici credevano che esistessero due tipi di meccanismi, quelli che oscillavano verso il lato divino e quelli che causavano il caos, causando costanti anomalie dell'ordine naturale tra di loro e gli unici che potessero operare e muoversi in mezzo a forze misteriose e/o malvagie erano gli esorcisti che grazie alla loro iniziazione religiosa e alla protezione divina, che si diceva possedessero, potevano segnalare la presenza di entità maligne e deviarne gli effetti.

    Egizi
    Per gli egiziani, gli dei rappresentavano elementi o funzioni cosmiche e pertanto cercavano di ingraziarsi la divinità che avrebbe permesso loro di ottenere ciò che volevano. Avevano conoscenza di tutto ciò che li circondava convinti che questa fosse la chiave della vera conoscenza.
    Il fulcro della loro magia era la parola -sia grafica che vocale- poiché solo attraverso la conoscenza del nome corretto delle divinità, delle persone, degli animali e delle cose potevano manipolarla. Qui potremmo trovare le tracce degli antichi e primissimi incantesimi o formule.
    In Egitto i maghi erano al vertice della gerarchia sociale, a quei tempi uno stregone ordinava ei sacerdoti lo supplicavano. Lo stesso Faraone era considerato il mago per eccellenza dell'Egitto poiché possedeva gli oggetti più potenti di quella classe: due corone, la rossa e la bianca.
    Gli egiziani credevano che il nome dei diversi esseri ed entità fossero la formula segreta che riassumeva la loro essenza e struttura, controllavano il nome degli esseri e questo equivaleva ad avere potere su di loro.

    Antica Grecia
    In Antica Grecia la magia non era vietata ma non era neanche un'attività prestigiosa e rispettata poiché considerata un tratto tipico dei barbari e perché praticata principalmente dalle donne. Infatti, nei documenti e manuali esaminati diverse erano le figure femminili associati alle arti magiche tra cui Medea, donna e barbara, nonché trasgressiva rispetto ai costumi della Grecia antica; si narra che con amuleti e pozioni avesse protetto Giasone e gli Argonauti; o Circe, la strega che trasformò -quindi parliamo di trasfigurazione- i compagni di Odisseo in maiali, che potevano essere salvati e riportati alla loro forma umana con l'aiuto di una pianta magica -e qui troviamo gli antichi usi e utilizzi delle piante che rappresentano la moderna erbologia o magia verde presente ad Hidenstone-.
    Credo che l'antica Grecia sia la civiltà che più presenta le origini della magia di come siamo abituati a conoscerla oggi. Ad esempio gli amuleti, oggetti che forniscono protezione o portavano esiti fortunati a determinate situazioni, venivano indossati dai greci intorno alla vita o al collo, a volte collocandoli in aree specifiche delle loro case. Erano dei veri e propri talismani composti da diverso materiale, come ossa, legno o pietra, o potevano essere anche dei semplici pezzi di carta con scritte delle formule magiche. Ovviamente, perché una qualsiasi di queste cose funzionasse, i greci dovevano invocare la dea Ecate, dea della magia e protettrice di tutte le streghe.
    I greci non gridavano Avada Kedavra, la loro magia era scritta e avevano un modo particolare di usarla. Alcuni frammenti ritrovati portavano come l'iscrizione di una maledizione iniziasse con la frase "evoco la terra" e che questi stessi frammenti fossero stati trovati nelle tombe. Si credeva che il defunto potesse portare la richiesta di maledizione agli inferi in modo che finissero per essere esauditi.
    Le maledizioni greche erano qualcosa come la massima espressione di odio, avevano lo scopo di frustrare le attività, le ambizioni o anche la percezione della vittima.
    Il rapporto con i defunti e la morte con la magia non sono legate esclusivamente alle maledizioni ma anche alla negromanzia. La pratica di invocare gli spiriti era legata alla credenza che i morti avessero delle capacità di difficile accesso per i vivi, come predire il futuro, e per questo vi era l'interesse a contattarli attraverso riti che si tenevano all'interno dei templi consacrati al dio degli inferi, Ade.
    Sempre nel rapporto degli antichi greci con la magia e in particolare la magia abbiamo la figura degli oracoli, gli antichi maestri divinatori. Gli oracoli di Delfi si diceva che avessero la capacità di pronunciare i messaggi degli dei stessi e di eseguire tutti i tipi di profezie. I maestri esercitavano nei templi realizzati nel nome del dio Apollo insieme alle veggenti, donne che andavano in trance e pronunciavano messaggi incomprensibili agli uomini che venivano poi tradotti da un maestro.
    Chiudo il mio compito con un piccolo accenno sulla magia antica presente anche a Denrise, in particolare nella forte correlazione delle rune -e relativi sigilli- nella costruzione di imbarcazioni, nei rituali e nel druidismo ancora forte sull'isola.
    CITAZIONE
    Elisabeth: un elaborato più che eccellente! Complimenti signorina Lynch! E' un piacere tornare a leggere i suoi compiti. Un elaborato davvero interessante e si nota il suo impegno nelle ricerche. Mi piacerebbe una sua esposizione durante la mia prossima lezione.
    Valutazione: 20 punti, voto E, 12EXP+2exp (relazione) + 3exp (role)

    Adamas
    L’Abracadabra è una formula magica di origine antichissima, la cui stessa etimologia è un mistero: una delle teorie più condivise sulla sua creazione la fa risalire al III secolo d.C., ad opera di un medico al servizio dell’Imperatore Caracalla, che l’avrebbe usata per curare quest’ultimo. In seguito, la parola si affermò nel suo uso esoterico anche ad opera di altri Imperatori, quali Geta e Alessandro Severo, arrivando quindi ad essere una delle formule esoteriche più diffuse durante il Medioevo.

    Non si conosce molto del suo significato, né della lingua che ne ha dato l’origine: alcuni la fanno risalire all’aramaico Avrah KaDabra, ossia “Io creerò come parlo”. Secondo altri, invece, parrebbe avere un’origine ebraica, rappresentando la Trinità divina: ab - Padre, ben - Figlio e ruach acadach - Spirito Santo.

    Ciò che si sa è che l’uso originale dell’Abracadabra fosse legato a poteri di guarigione e apotropaici: veniva infatti usata come formula per curare le febbri e i malanni, così come scacciare spiriti del male e demoni. Spesso era applicata su monili da portare con sé, scritta ripetutamente in forma triangolare.
    È plausibile che la Maledizione Senza Perdono Avada Kedavra sia nata come corruzione malvagia dell’Abracadabra originario, sovvertendone le intenzioni protettive e pacifiche con altre, ben più sanguinarie.

    È quindi interessante notare come la parola Abracadabra sia rimasta anche nel mondo Babbano, a indicare sia una generica formula magica, sia come un escamotage semplice per un problema complesso. Nel mondo dei videogiochi, poi, ha dato origine anche ad una famiglia evolutiva di Pokémon: Abra, Kadabra e Alakazam. Quest’ultimo nome deriva anch’esso da un’omonima formula magica, usata negli spettacoli Babbani di illusionismo: ma questa è un’altra storia.
    CITAZIONE
    Un elaborato semplice, ma interessante nonostante tutto. Molto interessante il riferimento ebraico!
    Altra parte molto interessante e divertente è quella riguardante i Pokemon. Una storia che mi piacerebbe che lei approfondisse.
    Valutazione: 18 punti, voto E, 11EXP+2EXP (relazione)

    Eva: +1PP in Tecnica
    Dioptase: 17+19+20=56
    Black Opal: 20
    Ametrin: 18+18 = 36
     
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  3.     +1   -1
     
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    Ryu

    L’Abracadabra è, sia nel Mondo Magico, sia nel Mondo Babbano, la formula magica più semplice, ed al contempo la più conosciuta. Trai Babbani, questa formula senza effetto è quella di più comune utilizzo nel campo della prestidigitazione, usata praticamente da qualsiasi ciarlatano che si spacci per mago o strega pur non avendo la minima stilla di potere magico in corpo.
    La formula dell’Abracadabra nel tempo è entrata nella normalità della comunità non magica, sviluppandosi nei secoli dell’evoluzione umana, ma, seppur questo falso incanto sia ormai di pubblico dominio, le origini dello stesso sembrano risalire alle età più remote.
    Di questa terminologia si sono ritrovate tracce nell’Aramaico Antico, più precisamente con il termine “Avrah KaDabra”, letteralmente “Io creerò come parlo”; da questa traccia, diversi studiosi di Storia della Magia, sono arrivati a credere che numerose delle formule da noi utilizzate, almeno nel nome degli incanti, possano essere nate in tempi remoti proprio in Palestina, seppur la civiltà magica del luogo fosse meno sviluppata rispetto a quella mesopotamica o egiziana. Sempre rimanendo in tale locazione geografica, un’altra presunta fonte da cui dovrebbe nascere l’Abracadabra, è la terminologia Ebrea “ha-berakah daberah”, letteralmente “Pronunciare la benedizione”; secondo tale accezione, quindi, la formula ormai di comune uso sarebbe un incanto di buon auspicio, una benedizione appunto, motivo per cui venne utilizzata anche in campo medico: partendo dall’anno 212d.C., la formula venne integrata nel “Liber Medicinalis” di Quintus Serenus Sammonicus, erudito in epoca romana, che, seguendo la terminologia ebrea, incluse la formula nel proprio scritto, trai 1107 esametri dello scritto, contenenti formule magiche curative da diverse culture. In particolare, tecnica ripresa poi anche nella Londra del 1600 durante l’epidemia di Peste Nera, la formula veniva scritta più e più volte su un amuleto dalla forma di piramide rovesciata, amuleto che veniva portato sia al collo del malato, per prevenire infiammazioni ed al contempo espellere il male dal corpo del paziente, sia affisso sulla porta dell’abitazione di chi soffriva di Peste, in modo che, una volta scacciati dal corpo del malato, gli spiriti maligni che avevano portato la malattia venissero scacciati anche dall’abitazione, impossibilitati così a possedere ed infettare nuovamente l’ospite. Nulla di tutto ciò però era vero, purtroppo.
    Sempre dall’ebraico, nasce la più recente accezione del termine: partendo dal termine “Abrew ad habra”, letteralmente “invia la tua folgore fino alla morte", sino a giungere ad Avada Kedavra, l’Anatema Che Uccide.
    Da tale accezione, si può dedurre come l’incantesimo oscuro per eccellenza possa essere nato proprio in Palestina, sviluppandosi poi nel resto del mondo in epoca medievale: in quell’età è noto come i Babbani temessero la magia, tanto da indire vere e proprie caccie alle streghe pur di ardere al rogo coloro che facevano uso di magia; se da una parte c’era chi, come Guendalina la Guercia, non reagiva attivamente contro i Babbani, è probabile che vi fosse chi al contrario non evitava di attaccarli con l’Anatema Che Uccide, facendolo così conoscere ai deficitari di magia, i quali negli anni, nel tentativo di replicare l’incanto, lo avrebbero storpiato sino alla attuale forma dell’incantesimo.
    CITAZIONE
    Davvero un ottimo elaborato.
    Molto interessante la ricerca sull'origine palestinese e il riferimento alla cultura ebraica.
    Valutazione: 18 punt - voto E - 11 exp + 2 exp (relazione)

    Siria

    Per questa relazione ho deciso di incentrarmi sullo studio delle classi magiche, il fatto che tale classificazione sia basata sui colori ha attirato molto la mia attenzione e la mia curiosità. I colori nel mondo sono così belli e quindi mi sono ritrovata a voler capire come la magia potesse essere suddivisa in essi, anche se forse, a parer personale, è una classificazione fin troppo generica e che racchiude solo i colori principali, ma capisco anche che se si fosse spaziato troppo tra le varie sfumature di colore forse sarebbe risultato troppo complicato e incasinato.
    I colori principali in cui viene classificata la magia sono 3: Bianco, Nero e Rosso. Successivamente vengono aggiunti altri due colori, il Verde e il Blu, per classificare due altri tipi di magia. Ma partiamo con ordine.
    La Magia Bianca.
    Branca della magia che agisce sui fenomeni e sulle leggi della natura, lavorando con esso per ottenere il risultato sperato. Lo scopo di tale magia è quello di accrescere le energie positive in modo da contrastare quelle negative, viene così definita magia buona e la sua potenza può arrivare a contrastare e annullare malefici e negatività. Gli stumenti che vengono usati sono facilmente reperibili: candele, erbe, incensi, pietre per rituali e incantesimi volti a risolvere problemi. In tale magia vengono racchiusi anche le possibilità di parlare con angeli e spiriti buoni attraverso dei linguaggi appositi tramandati.
    La Magia Bianca è la forma di magia più naturale che esita. Non è mai volta a fare del male, al contrario: il suo scopo è proprio quello di fare del bene. Sfrutta le energie della natura per ottenere quello che desidera e lo fa in maniera armonica, senza forzature, semplicemente indirizzando le energie nella direzione desiderata.
    La Magia Nera.
    Branca di magia che incute più timore in quanto l'aiuto non avviene in sinergia con le forze naturali, ma da aiuti esterni potenti e delle volte pericolosi, con forzature e obblighi. Lo scopo di tale magia è dominare gli eventi e forzarli a suo piacere, prendendo di mira qualcuno per un particolare scopo o per legarlo a sé.
    Tale magia viene spesso assocciata ai rituali Voodoo o dei neri Obeah. Durante le loro cerimonie i maghi, infatti, tentano di invocare aiuti esterni allo scopo di operare il male sul piano fisico e i risultati di tali riti ottengono spesso successo. Altro esempio di tale magia è quello dei riti indiani, dove per adorare i loro dei vengono proposti sacrifici propiziatori per tenerli a bada.
    Lo scopo della magia nera è quasi sempre egoistico, però in alcuni casi l'intento non è sempre negativo. Se si pratica un rituale di magia nera volto a difendersi, quello non può essere classificato in modo negativo.
    I riti di magia nera possono essere alquanto potenti e pericolosi, soprattutto per ciò che potrebbe ritornare e per le energie che scaturisce. Le formule più diffuse sono le fatture, le macumbe e le umbanda, oltre ai riti voodoo nominati in precedenza. Le maledizioni, invece, sono le meno diffuse e conosciute. Tali formule ricadono sulla proporzione dell'odio di chi maledice, causando magari anche danni sul corpo di chi viene preso di mira, come ad esempio le fatture di morte. Il malocchio, tipo, può essere un flusso energetico negativo su un soggetto che volontariamente o involontariamente viene preso di mira per via di rabbia, gelosia o invidia.
    Gli strumenti per tale magia si suddividono in contatto diretto o indiretto. Col contatto diretto si lascia che tale persona venga in diretto contatto con l'oggetto pregno di tale fattura, invece in modo indiretto si utilizza il cosiddetto feticcio, un qualcosa che rappresenta la vittima (tipo le bamboline nei riti Voodoo).
    La Magia Rossa.
    La magia dell'amore per eccellenza, non viene classificata né come buona né cattiva. Sono tantissime le occasioni nelle quali si può usare la magia rossa: per risvegliare i sentimenti assopiti, per fare tornare un ex, per fare innamorare una persona, per risolvere delle crisi matrimoniali, per fare allontanare un’amante e riprendersi il partner.
    Questo tipo di magia è strettamente legata alla magia sessuale, le energie prodotte durante l'atto vengono incanalate in rituali e hanno come obiettivo il conquistare e legare una persona a un'altra. Questo tipo di incantesimo lega due persone nella sfera sentimentale ma soprattutto nell'ambito dell'attrazione sessuale.
    Sono rituali molto potenti che possono risolvere in modo efficace e duraturo un problema d'amore, ma anche problemi di coppia legati all'affinità e alla comprensione sessuale.
    La magia rossa agisce silenziosamente, funziona muovendo un flusso di energie positive che spingono la "vittima" verso chi compie il rituale, ma tale vittima non si rende assolutamente conto di essere colpita dal sortilegio.
    Quindi possiamo affermare che buona o cattiva che sia, e questo è un punto di vista molto soggettivo, questo tipo di magia serve per fare del bene, fermo restando che ovviamente per fare del bene spesso è necessario prima fare del male. Ma questa è una legge della vita e della sopravvivenza universale. D’altronde come si dice? In guerra ed in amore tutto è concesso.
    La Magia Verde.
    La magia delle piante, conosciuta anche come magia verde, raggiunge il suo apice di potere in un preciso giorno dell'anno, ovvero il 21 Giugno, festa del Solstizio d'Estate. Ogni anno tra le 23 e la mezzanotte è solito raccogliere le erbe che proprio in questa notte d'estate possiedono una maggiore energia.
    Nelle piante è presente il tutto, il principio della dualità, il bene ed il male.
    L'utilizzo delle erbe in magia è davvero molto vasto: preparare decotti o infusi, sacchetti di erbe per ogni scopo, bruciarle nei braceri per purificare un'ambiente, e molto altro. Ma la Magia verde non riguarda solo l'utilizzo di erbe e piante, ma anche di pietre e cristalli, legni, resine e tutto ciò che la Natura ci fornisce per le nostre pratiche spirituali.
    Per utilizzare questo tipo di potere è fondamentale il rispetto per la Natura: durante la raccolta delle erbe dobbiamo perciò stare attenti a non danneggiare la pianta, e, se possibile, seminarne una nuova nel punto in cui c’era quella vecchia. Infine, non dimentichiamo di ringraziare Madre Natura per i suoi doni!
    In tale classificazione rientrano anche gli incantesimi elementali, quindi tutti quegli incanti che riguardano un elemento naturale e la sua manipolazione.
    La Magia Blu.
    Racchiude tutte quelle magie ottenibili grazie all'allenamenteo mentale e psichico. Viene generalmente affiancata a origini orientali dove si possono trovare guru e monaci con capacità elevate in questa branca di magia, tipo poteri di rigenerazione e curativi, immunità al fuoco e cose simili. Tali capacità si dice che si ottengono dopo anni di meditazione e disciplina.
    Tale magia non ha riti o formule, tutto avviene tramite volontà. Per questo è una delle pratiche più complesse nel mondo magico, ci vogliono anni prima di poter arrivare a qualcosa di effettivamente valido.
    E ora direi di venire alla parte più personale di questa relazione, forse sarà banale o forse no, alla fine è una motivazione personale e ci credo molto in essa. Penso che nel mio percorso formativo e di crescita il ramo della magia bianca sia quello più importante. Il mio futuro è sicuramente nel campo della medimagia, su questo ne sono sicura al 100% sin da bambina, e quindi la magia buona direi che è quella che mi sarà più utile. Incantesimi di cura saranno il mio pane quotidiano e chissà, magari riuscire a parlare con degli angioletti non sarà poi così male per aiutare magari pazienti più difficili da trattare o anche solo per alleviare le loro sofferenze. La luce sicuramente sarà la mia guida spirituale durante il mio futuro percorso in medicina, e direi che è proprio il colmo per via della mia malattia che mi impedisce di essere esposta a contatto diretto con la luce solare, ma penso che pure per questo motivo io sia attratta da questo tipo di magia. Questa sarà la branca di magia che vorrei approfondire di più nel corso dei miei anni accademici, ovviamente senza togliere niente alle altre ma penso che sia quella che prediligerò sempre su tutto. Sarò come una falena che viene attratta dalla luce...sperando di non finire bruciata.
    CITAZIONE
    Davvero un ottimo elaborato! Molto curato nei particolari e sono molto contenta della scelta del ramo da te fatto.
    Direi che quando vuoi possiamo iniziare a lavorarci su, ne sarei davvero contenta!
    Votazione: 20 - voto E - 11exp + 2exp (relazione)

    Leah

    ღ Classi Magiche
    Elencate quali sono le classi magiche e le loro specifiche principali.
    Soffermatevi su una in particolare e spiegatene il perché e per quale motivo la ritenete la più importante nel vostro percorso formativo.

    Ooook… beh, iniziare non sarà così complicato, immagino, no?

    Difficilmente lo sarebbe stato, col manuale di Incantesimi sotto mano le possibilità di dimenticare una classe o sbagliarne una erano prossime allo zero.
    Quindi iniziò col scrivere l’elenco delle classi magiche:
    Esse sono divise in: Incanti Animali, Incanti Curativi, Incanti Elementali, Incanti Erboristici, Incantesimi di Esorcismo, Fatture Minori, Incanti Generici, Incanti Grafici, Incanti Mentali, Incanti Offensivi, Incantesimi Oscuri, Incantesimi di Percezione, Sortilegi Scudo, Incanti Sonici, Incanti Trasfigurativi.
    Mhh, sono queste qui, no? Oh, però qua parla anche di “Incanti avanzati”… conterà come categoria a parte? Vabbè, mettiamolo così:
    Inoltre questi Incanti potranno essere resi “Avanzati”.
    Penso che così possa andare… ora una breve descrizione di ognuna, non ci vorrà troppo.
    -Gli Incanti Animali permettono all’incantatore di entrare in qualche modo in contatto con tutti gli animali, sia magici che no.
    -Gli Incanti Curativi, come fa intendere il nome, permettono all’incantatore di curare, alleviare le sofferenze o in qualche modo migliorare la situazione fisica di un essere vivente.
    -Gli Incanti Elementali permettono all’utilizzatore di imbrigliare le forze elementali della Natura in potenti, e spesso spettacolari, incantesimi basati su un elemento naturale.
    -Gli Incanti Erboristici sono la controparte vegetale degli Incanti Animali.
    -Gli Incantesimi di Esorcismo permettono agli incantatori di infliggere danni alle creature viventi; normalmente o sono inefficaci o infliggono danni elevati.
    -Le Fatture Minori non hanno elevate capacità offensive, il loro scopo è causare fastidi, impedimenti eccetera ad un determinato bersaglio o gruppo di bersagli.
    -Gli Incanti Generici non appartengono alle altre classi, e possono avere una variegata serie di effetti.
    -Gli Incanti Grafici permettono agli incantatori di tracciare segni.
    -Gli Incanti Mentali influiscono sulla mente delle creature, da qui il nome; anche essi possono avere una vasta gamma di effetti.
    -Gli Incanti Offensivi sono la principale arma degli incantatori; essi hanno lo scopo di danneggiare esseri viventi e cose.
    -Gli Incantesimi Oscuri sono terribili incantesimi sorretti da malvagità e dalla volontà di nuocere al prossimo.
    -Gli Incanti Avanzati rispecchiano un incanto base, appartenendo quindi a quella categoria, ma ne massimizza e/o potenzia gli effetti.

    Molto bene, direi…spero…
    La ragazza aveva letto la traccia da seguire per svolgere il compito, di conseguenza qualche giorno prima era andata in biblioteca a prendere un volume dal titolo molto esplicativo: “Incanti Scudo: Guida alle difese magiche per eccellenza”; questo perché ovviamente voleva scrivere degli incantesimi da lei più apprezzati e in cui riusciva meglio.

    La classe di incantesimi che ritengo in assoluto la più importante e quella degli Incantesimi Scudo; essi permettono all’utilizzatore di proteggere persone, animali, creature magiche e oggetti in egual misura, sia dalle forze del male che da incidenti casuali.
    I migliori incantesimi scudo permettono di bloccare pressochè qualsiasi incantesimo e alcuni addirittura sono in grado di rifletterli al mittente.
    Alcuni Incantesimi Scudo possono addirittura essere utilizzati in maniera preventiva, e si sa che “prevenire è meglio che curare”… o comunque molto spesso è così.
    Una possente difesa inoltre permette di avere tempo per elaborare un piano mentre si è sotto attacco, oppure può neutralizzare un attacco a sorpresa, rendendo quindi questa gamma di incantesimi, probabilmente, la più efficace in battaglia.
    Alcuni abili incantatori riescono a usare gli Incantesimi Scudo per realizzare opere d’arte temporanee, dando quindi a questi incantesimi anche un lato artistico non trascurabile.

    La ragazza si fermò un attimo per rileggere quello che aveva appena scritto, raccogliendo quindi le idee per scrivere il punto che secondo lei era il più importante:

    Gli Incantesimi Scudo nascono dal profondo dell’animo, in una zona dove risiedono le nostre emozioni più belle e da cui sorge la pace che questi stessi incantesimi cercano di portare attorno a loro, cosa che, dal mio punto di vista, rende questa classe di Incantesimi la migliore a prescindere.

    Essa può proteggere i nostri affetti più cari e portare la pace in mezzo alla tempesta, anche letteralmente.
    Questo, insieme alle altre cose, rende per me questa classe la migliore del mio programma formativo.

    Beh…finito!

    La ragazza appariva soddisfatta dallo scritto, certamente non ha potuto espandere troppo i suoi pensieri senza uscire dalla traccia, inoltre con buona probabilità qualcosa di ciò che ha scritto potrebbe non essere troppo corretto, però era soddisfatta, e a lei, in fin dei conti, importava solo questo: aver dato il massimo ed essere, al momento, soddisfatta del risultato raggiunto.
    CITAZIONE
    Ti sei impegnata davvero tanto e questo lo apprezzo molto.
    Non trascurare mai lo studio e impegnati come hai fatto questa volta per essere sempre la migliore!
    Valutazione: 14 punti - Voto O - 10 exp
     
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2 replies since 6/10/2020, 15:48   220 views
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