No matter what you do, you'll never run away from you

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    Lilith Walker
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    Nello spacco della pausa pranzo tutti amavano la folla e la confusione delle sale comuni. Tutti ma non lei, preferendo la tranquillità dei giardini e la pace donata da questi luoghi Lilith spizzicava i suoi pasti sotto uno degli alberi al limitare con il percorso. Anche oggi faceva freddo è vero ma avvolta in quel pesante quanto enorme cappotto la ragazza giaceva con la schiena adagiata sul tronco dell’arbusto. I suoi vestiti non erano mai costosi, anche se alquanto strani, molti neanche della sua vera taglia essendo di seconda mano. La condizione di povertà ma anche quella di tutoraggio che la perseguitava dall’ingresso nel mondo magico la costringeva a dover usare ciò che le davano… fortunatamente i grandi cappotti scuri erano sempre nel menù come se qualcuno dimenticasse l’utilizzo e la comodità di un bel tessuto caldo e tetro. Quindi in questa macchietta rannicchiata a leggere con una tazza di te voi dovete immaginare una chioma bianca come il latte che sporge scivolando sul lato della spalla per arrivare fin sotto il busto. La ragazza è piccina e peserà ancora meno, la natura non è stata generosa con lei in nulla che non fosse il cervello. Era grazie a quello e unicamente a quello se era ancora viva e se aveva potuto riprendere gli anni di studio perso. Molti geni possedevano un Q.I pari al suo ma avere un alto quoziente non significava per forza diventare una persona famosa ne essere un essere adorabile e Lilith non possedeva nessuna delle due. Il cambio di location non le piaceva così come le novità e le occhiaie passate sui libri e con la difficoltà a dormire non la rendevano più adorabile ecco… Sotto quell’albero i raggi del sole non potevano raggiungerla ma se lo avessero fatto avrebbero potuto causare qualche danno motivo per cui il suo fidato ombrellino nero era riverso accanto a lei. La tazza calda e fumante di the sostava ora immobile nella mano sinistra mentre nella destra un enorme tomo dal titolo “Folkloristica nell’uso degli incanti finlandesi”, qualcosa che nessuno studierebbe mai. A chi potrebbe interessare? Eppure l’albina con la pelle lattea divorava avidamente le pagine di carta. Ossessionata da tutti i cavilli e le inutilità magiche possibili, derivazioni dell’Aspergher che nella normale la rendevano strana e inadeguata ma che qui funzionavano alla grande. Il mondo magico è diventato la sua seconda casa, anzi se non fosse per il legame con Marcus in quel letto di ospedale sarebbero la sua unica vera casa. Gli occhi azzurro/rossastri scivolarono lungo il paesaggio calmo quietando ancor auna volta l’animo turbolento dell’adolescente. All’esterno era difficile da individuare quel moto interiore ma proprio come un gatto Lilith celava la paura dietro un apparente freddezza e solitudine. Non era ancora riuscita a legare con gli studenti ne con i membri della sua casata, le sarebbe andata bene anche così. Passare questi anni in silenzio e solitudine le piaceva. Anche perché essendo lei un “sanguesporco” non sapeva in quanti avrebbero davvero accettato la cosa e altri avrebbero finto di farlo. Lei non capiva l’ironia ne gli scherzo, motivo per il quale non svegliar il can che dorme? Fuoriuscendo il respiro caldo condensò l’aria e finalmente il capo si sollevò definitivamente dalle pagine. Hiddleston poteva essere diversa? Ancora quella domanda non aveva risposta ma sapeva che tornare dai suoi tutori a casa l’avrebbe incupita per cui tentare non poteva nuocerle no? Il sole fintrante tra le fronde era attenuato dalle nuvole e dal tempo invernale quindi apparte la sua divisa da studentessa del primo e la spilla Black Opal nulla la rendeva diversa dagli altri. Tamburellò con le dita sulla copertina del tomo sondando con attenzione il loco… Deglutì alzandosi dalla sua posta.
    - Avanti signorina Walker, è solo un interazione programmata.
    Disse a bassa voce.
    - Cominciano tutte in modo similare.
    Proseguì spostandosi come se di fianco a lei ci fosse qualcuno e gesticolando mentre prelevava un foglietto dal taschino.
    - Presentati, parla del tempo e fai una domanda su un argomento comune.
    La voce tremò appena mentre si sforzò di restare composta. Scosse il capo… no noooo non poteva farcela forse era meglio tornare a finire il capitolo sui Troll dai muschi confusi, sembrava una parte emozionante del libro! Proprio in quell’istante qualcuno sarebbe entrato nel suo campo visivo. Non aveva scuse avrebbe dovuto provare a salutarlo senza sembrare una saccente sapientona antipatica! Seeeee addio…
    STATUS: sano
    Corpo 10%Mente 90%No sessuale/pansessuale
    Black Opalocchi: rosso/azzur.capelli: bianchi
    Albinismo Tipo 1 Aspherger 16 anni
    Q.I: 180 Apatica Rigida
    "LA FELICITA’ E’ FATTA DI UN NIENTE CHE AL MOMENTO IN CUI LO VIVIAMO CI SEMBRA TUTTO."
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Come ormai è risaputo, quando non ha nulla da fare e non ha voglia di stare sdraiato sul suo letto e fissare il soffitto, Aidan è solito vagare per i corridoi di Hidenstone alla ricerca di qualche posto non ancora scoperto o magari ritornare in un posto che gli è particolarmente piaciuto per visitarlo ancora meglio. E quel giorno, il caro vecchio Aidan (non tanto vecchio, a dire il vero), aveva scelto nuovamente i giardini pensili. C'era già stato, con Gyll, per darle il suo regalo di Natale. Ma stavolta voleva andarci solo per visitarlo meglio. Quando c'era stato con lei, era più attento ad osservare Gyll, piuttosto che guardare le cose che si trovavano in quel posto. Era arrivato all'ingresso del giardino, fischiettando e canticchiando una vecchia canzone molto famosa, scritta e cantata da quattro personaggi interessanti di Liverpool.
    “We all live in a yellow submarine,
    Yellow submarine, yellow submarine.
    We all live in a yellow submarine,
    Yellow submarine, yellow submarine.”

    Era evidentemente di buon umore perché di tanto in tanto metteva il pugno destro di fronte alla bocca, per simulare il microfono, e a volte fingendo di battere un tamburo a ritmo. Forse era impazzito, o forse lo era già da quando era nato, ma la cosa più importante era che quella canzone lo metteva dannatamente di buonissimo umore e difficilmente qualcuno sarebbe riuscito a farglielo cambiare.
    “And our friends are all aboard,
    Many more of them live next door,
    And the band begins to play...”

    E a quel punto cominciò a simulare malamente il suono di una tromba. Non se ne rendeva conto, ma nello stesso posto c'era già qualcuno, e quel qualcuno poteva sentire benissimo le performance imbarazzanti di Aidan in quel preciso momento.
    “Wee all live in a yellow submariiine
    yellow submariine, yell...oh cazzo!”

    Ecco, in quel preciso momento si era accorto che si trovava di fronte ad una ragazza. Si bloccò subito trattenendosi dal ridere ma anche un po' imbarazzato per la figura di merda che aveva appena fatto.
    “Eeh...ciao...ok, credo tu abbia assistito al momento più imbarazzante della mia vita. E giuro, giuro che non mi sono drogato o ubriacato, prima di venire qui!” iniziò, grattandosi la nuca e togliendosi un ciuffo davanti agli occhi “E forse questa non è una buona notizia” constatò alzando gli occhi al cielo. Poi tornò a guardare la ragazza dai capelli bianchi, riconoscendola poco dopo “Tu sei Lilith, dei Black Opal, giusto?”
    tese la mano verso di lei, nella speranza che lei la stringa e non scappi via impaurita dall'esibizione di poco prima “Non credo sia stato il miglior modo per presentarmi ma...Piacere, sono Aidan Hargraves.”
    Aidan Hargraves

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    Dioptase, 16 anni

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    Benjamin D' Angelo
    Ametrin | 16 Anni
    Era un giovedì mattina, Benjamin si trovava ancora nel suo amato letto ed era molto assonnato. All'improvviso l’orologio che aveva sul comodino segnò le ore 10.00 e lui aprì gli occhi mentre un sole pallido inondò la camera. Così Benjamin si alzò, mettendosi le pantofole bianche, e si avviò verso il bagno. Aprì la porta senza toccarla, con semplice gesto della mano; entrò e, nello stesso tempo il vetro della doccia si apriva lentamente, si spogliò, lanciò i panni sporchi nel cesto della biancheria da lavare e infine entrò chiudendosi l’anta dietro di sé. Prima s’insaponò il corpo con la schiuma e poi infine si mise lo shampoo sui cappelli bagnati, poi si sciacquò accuratamente. Dopo qualche minuto uscì dalla doccia indossando un asciugamano bianco per coprire il suo magnifico corpo scolpito; aveva i capelli bagnati, ai profumati di papaya. Si cambiò con biancheria pulita e, dopo essersi cambiato, prese dal mobiletto per asciugarsi i capelli corti. Dopo averli asciugati, li pettinò ordinatamente con il pettine per l’incontro che aveva programmato. Appena finì di prepararsi, indossò un maglioncino blu e dei pantaloni felpati marrone scuro abbinandoli infine con scarpe nere alla moda. Scese al piano di sotto e prese un libro mettendolo nella borsa e controllo che ci fosse anche la sua bacchetta, ma lì, ai giardini ovviamente non gli sarebbe servita. Così Benjamin uscì dal dormitorio per recarsi verso i Giardini pensili. Appena arrivò, notò che c’erano: una ragazza dai capelli chiari che stava leggendo un libro e poi un ragazzo moro vicino alla ragazza che stava cercando di presentarsi. Mentre li osservava in silenzio, capì subito che erano stati con lui, alla lezione d’incantesimi di qualche giorno prima, ma non avuto neanche modo di conoscerli meglio, così si avvicinò per presentarsi ai due con un sorriso.

    “Ciao! Io mi chiamo Benjamin D’ è un piacere conoscervi. Che vi porta qui ai giardini pensili?"

    Chiese Benjamin mentre attese una risposta da entrambi, anche se, non li conosceva bene. Sperava in un’amicizia oppure no?


    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Lilith Walker
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    Introdursi in un nuovo ambiente con un ecosistema non è mai facile, soprattutto se il sistema di sopravvivenza del branco e dei più forti protendeva sempre ad escludere il meno forte. La diversità in natura viene accettata solo se comporta un’accezione in più alla specie in un determinato contesto. Sicuramente i fattori che contraddistinguevano l’albina non rientravano in queste categorie. Nervosamente stava tentando di andare contro corrente ma spesso i suoi risultati erano piuttosto miseri, se non fosse stato per qualche rapido incontro con alcuni membri della casata e con Aibileen probabilmente gli unici amici con cui parlare sarebbero rimasti i libri. Con il cuore colmo di ansia ma uno spesso strato di ghiaccio a ricoprirlo Lili oggi si era decisa a poter fare un nuovo passo verso quella che chiamiamo socialità, ci sarebbe anche riuscita se non fosse che la voce di un ragazzo aveva spezzato completamente i suoi intenti seriosi. Eccolo lì muoversi come se il mondo fosse suo, un immenso palco che ci riporta indietro all’epoca della scissione tra Beatles e Rolling stones. Fortunatamente per la nostra scioccata studentessa la musica era uno dei pochi talloni d’Achille per conversare tanto che quando questi le si parò difronte evidentemente intimidito dal fatto che potesse essere stato visto da qualcuno Lili sbattè le palpebre un pio di volte. Trascorsero lunghi istanti di silenzio. La ragazza inclinò il capo prima da una parte e poi dall’altra senza fissare l’altro direttamente negli occhi ma assicurandosi che fosse reale. La mancina si portò al mento e sembrò riflettere su quanto dire.
    Dannazione nei suoi studi precedenti non c’erano informazioni a riguardo! Scansionò velocemente ogni reazione possibile con ogni conseguenza ad essa annessa cercando di calcolare un’ipotetica probabilità di riuscita… alcune di queste contemplavano anche lanciargli roba addosso credendolo un pazzo.
    Alla fine protese per accettare l’offerta alternativa del coetaneo e porto le mani a scontrarsi tra loro producendo un sonoro CLAP CLAP. Non fu un moto veloce ne appassionato trasmettendo tutta la flemma della quale la sua figura portava il vanto. Si fermò anche un istante per portare rapidamente lo sguardo su Aidan come se chiedesse la sua approvazione in un silenzioso: “sto facendo bene?”.
    Evidentemente confusa scosse il capo e solo ora accettò una conversazione verbale.
    - Se tu fossi drogato oppure ubriaco potresti star mentendo in modo inconsapevole. I soggetti sotto effetto di acidi possono effettivamente protendere per avere crisi allucinatorie. Oppure potresti aver avuto esperienza con una droga da acido come LSD ed avere ancora dei difetti neurologici, .n Europa almeno il 4,2% dei ragazzi di età compresa tra i 15 e i 24 anni, hanno preso LSD almeno una volta. Secondo un’inchiesta, la percentuale di persone in questa fascia d’età che hanno assunto LSD nell’ultimo anno, superava l’1% in sette paesi (Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Italia, Lettonia, Ungheria e Polonia).
    Una filippica assolutamente inutile che porterebbe l’attenzione nuovamente sul ragazzo.
    - Quindi effettivamente potresti non essere in uno stato alterato consciamente, è questo il caso?
    ………… no! No! No! Ovviamente non è questo il caso. Ottimo come giocarsi l’opportunità di parlare con un ragazzo carino e simpatico e costruire un bell’aneddoto.
    - Affermativo quello è il mio nome, giusto!
    Sembrerebbe prendere il foglietto con gli appunti di prima e tossicchiando leggerebbe:
    - Piacere spero che sia una bella giornata, intendo salutarti e presentarmi.
    Ci pensa un secondo…
    - Oh ma tu mi conosci. Aspetta come fai?
    Questo era davvero davvero strano, timidamente la ragazza andrebbe a portare le mani al petto cercando di ostentare tutta la sicurezza che poteva. Deglutì. Osservò la mano per alcuni istanti e disse a se stessa che poteva farcela. Avanti doveva solo stringerla! Il moto per prenderla fu veloce e per nulla elegante o accurato tanto che quando ebbe la mano del ragazzo nella sua provò uno strano brivido e tentò di agitarla un paio di volte goffamente prima di staccarsi dal contatto.
    - Aidan Hargraves. Sei sicuramente l’umano più strano che io abbia mai incontrato ma hai degli ottimi gusti musicali, canti spesso?
    D’altronde non poteva andare peggio di così.
    Quando Benjamin invece di avvicinò Lilith era completamente presa dalla conversazione con Aidan tanto che al suono della voce del ragazzo questa sobbalzò neanche fosse un gatto e scappò dai due per andare a ripararsi dietro l’albero con il cuore a mille. Li stava osservando da quella distanza con gli occhi sgranati e facendo capolino dal tronco. Ok un umano poteva reggerlo ma due!?!?!? ODDIO. In sala comune aveva già conversato con più di un interlocutore ma in quel caso era stata introdotta alla conversazione ora così era troppo improvviso. Deglutì rispuntando dal tronco. Effettivamente ora che ci pensava quei due visi non erano nuovi, li aveva già visti ma stupida come era non ci sarebbe mai arrivata. Lei con le persone non ci azzeccava mai!
    - C…ciao!
    Disse facendosi coraggio senza fissare nessuno dei due negli occhi e cercando di riprendere una certa compostezza dopo la brutta figura. Ecco ora era ridicola quanto Aidan. Fantastico!
    - Io, non avevo pensato ad un incontro multiplo. Non era nei piani.
    Portò la mancina alla bocca coprendosi le labbra.
    - Benjamin. Capito. Dovrei ricominciare tutto dinuovo.
    Colpetto di tosse riprendendo quando scritto e recitando la stessa formula di prima
    - Piacere spero che sia una bella giornata, intendo salutarti e presentarmi: sono Lilith Walker e tu come ti chiam-
    Si bloccò, ok la gente si presentava troppo in fretta doveva cambiare la formula di inizio conversazione cacchio!
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    Edited by Lilith Infernal - 14/1/2021, 22:00
     
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    Dioptase
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    Tra lui e Lilith il silenzio era calato di botto. Lui aveva smesso di cantare, ancora imbarazzato per la figura di merda appena fatta e lei...boh, probabilmente era rimasta così inorridita dalle abilità canore del ragazzo che aveva dimenticato come si parlava ad una persona.
    Il silenzio durò per un po', senza che lui lo rompesse, curioso di capire che cosa stava frullando nella mente della ragazza.
    Dopo un'interminabile minuto, Lilith alzò le sue mani e applaudì. All'inizio Aidan la osservò accigliato ma poi rise e inchinò il busto, come a voler ringraziare il pubblico nella platea che gli applaudiva.
    Poco dopo finalmente parlò ed Aidan rimase in silenzio ad ascoltare tutte quelle parole, fino a quando non finì con una domanda rivolta a lui. Anche qui il Dioptase la osservò aggrottando la fronte confuso ma poi non riuscì a non ridacchiare.
    “Wow. Meglio di Wikipedia! Comunque...no, ti assicuro che non sono drogato o ubriaco, davvero...non ho mai provato l' LSD e credo di non avere l'intenzione di provarla...la cosa sicura, però, è che sono scemo di nascita.”
    Quando Aidan si presentò, e rivelò di sapere il nome della compagna, la ragazza parve rimanere spiazzata. Era come se si fosse preparata la presentazione. Ed Aidan, prontamente, le aveva rovinato i piani. “Ti ho vista in alcune lezioni. Sei difficile da dimenticare, sia per i tuoi capelli, sia per il nome: Lilith, lo stesso nome della mia prefetta.”
    All'affermazione riguardo al fatto che lui fosse l'umano più strano che lei abbia mai conosciuto, lui fece un sorriso divertito e rispose.
    “Prenderò queste parole come un complimento. Quindi sono più che onorato di essere la persona più strana che tu abbia mai conosciuto! Canto quando non ho nulla da fare e non ho pensieri per la testa. Fa bene, sai? Mi rilassa, la musica.”
    All'arrivo di Benjamin Aidan si voltò verso di lui “Ehilà, Benjamin! Sono Aidan, piacere! Lei la conosci? Si chiama Lili...” si voltò per guardarla ma lei era sparita “ma cos...? Lilith? Lilith?” si guardò intorno e alla fine la vide osservare lui e Ben da dietro un tronco. Schiuse le labbra senza sapere cosa dire, confuso dal comportamento della ragazza.
    Quando uscì dal suo nascondiglio, Aidan la osservò mentre si presentava al nuovo arrivato, ripetendo le stesse parole di prima. Come immaginava aveva già la presentazione preparata. Ma perché? Non sapeva nulla di lei, a dir la verità, e quel suo comportamento lo spiazzò. Si grattò la testa, non sapendo cosa fare e cos'altro dire. Avrebbe aspettato che Ben dicesse qualcosa. Ecco, avrebbe fatto così.
    Aidan Hargraves

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    Benjamin D' Angelo
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    Benjamin appena li raggiunse ai giardini pensili vide la seguente scena: c’era Aidan, il ragazzo Diopase insieme a Lilith che aveva appena applaudito a una sua canzone. Era rimasto senza parole non sapeva che lui cantasse.

    ‘ Non me lo aspettavo che sapesse diciamo cantare ‘.

    Mentre era immerso nei pensieri per qualche secondo Appena, sentì la voce di Aidan si voltò, ascoltando la sua presentazione e poi la domanda se conosceva Lilith, non fece in tempo a parlare che la ragazza però si era nascosta dietro un albero. In quel momento riperse a conversare.

    "Ciao! Aidan, è un piacere conoscerti. Si la conosco viene in classe con noi, però lei, fa parte degli opali se non mi sbaglio e quindi non è la prima volta che la vedo in giro per la scuola."

    Spiegò Benjamin ad Aidan mentre notò Lilith osservarli per un attimo prima di ritornare da loro. Rise per un secondo e poi cercò di calmarla.

    "Su, Lilith, so che ti senti spaesata, ma non voglio farti male … però sappi che sono un tuo compagno di scuola e mi piacerebbe tanto essere tuo amico se me lo permetti ovviamente."

    Disse lui tendendogli una mano in attesa che lei la prendesse. Aveva dei lineamenti simili alla sua ex Jane ma dai capelli biondi. Non voleva spaventarla troppo. Benjamin era contento di farsi qualche nuovo amico, lì a Hidestone nonostante fosse stato in precedenza a IIvermony, dove l’aveva frequentata quattro anni prima di venire direttamente qua. Anche se ancora non conosceva i posti attorno alla nuova scuola perché non era semplice ambientarsi. Era ancora un po’ scosso aveva appena iniziato l’anno da poco e doveva capire se si poteva fidarsi dei due compagni di corso, anche se ancora non li conosceva bene. Sperava che andasse tutto bene durante il suo nuovo anno scolastico.



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    Edited by Benjamin D' Angelo1 - 28/1/2021, 21:31
     
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