Primi Giorni

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    Alexandra A. V. Kenway
    Dioptase | 16 anni

    Camminava nel giardino, con il naso attaccato alle pagine di un libro, i capelli legati alti sopra la testa, riusciva ad evitare senza problemi colonne e cespugli.
    Aveva portato con sé un libro di favole babbane, amava come si destreggiassero gli scrittori nel descrivere la magia attribuendo poteri magici a ogni sorta di creatura e, se non avessero saputo spiegare da dove provenisse, avrebbero fatto scorrere la storia così che la magia sembrasse la normalità.
    Schivò un paio di rampicanti che cercarono di afferrarla e si diresse verso la statua. Si sedette sotto di essa e poggiò il libro per terra al suo fianco. Vagò con lo sguardo per il giardino, apprezzando l’arietta fresca e guardando incuriosita alcune pietre del lastricato che iniziarono a fluttuare. Quel posto sprizzava magia da ogni poro, non si sarebbe dovuta meravigliare, ormai era pienamente integrata nel mondo della magia e anche prima di riceve la sua lettera per Hogwarts non mancavano le occasioni per sperimentare la bellezza della magia. Ma rimaneva comunque affascinata come se fosse una bambina che vedeva tutto questo per la prima volta.
    La bellezza di quel giardino era impressionante, cercava di distrarsi per non pensare alle lezioni che sarebbero iniziate da lì a breve, era emozionata e al tempo stesso terrorizzata, questa opportunità avrebbe condizionato il suo futuro e anche se i suoi non le mettevano pressione, sentiva su di sé tutto il peso di quella scelta. Aveva deciso di lasciare una scuola eccelsa per un’altra di livello superiore e se non fosse andata come sperava ne sarebbe rimasta delusa.
    Sospirò riprendendo il libro, la sua testa continuava ad andare alle lezioni, non era spaventata dal non conoscere nessuno quanto dalle nuove lezioni. Sfogliò le pagine fino ad arrivare al punto dove aveva interrotto e si immerse di nuovo nella lettura.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
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    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 16 anni


    Da quando aveva ricevuto in dono la Lacrima d'anima, il cristallo a forma di goccia che simbolizzava le anime liberate dall'oppressione del capitano Fritzgerald, la portava al collo ogni giorno.
    Non voleva dimenticare quella notte, per quanto il ricordo le facesse male.
    Doveva crescere, doveva imparare ancora molto, per essere davvero in grado di proteggere ed essere di reale e concreto aiuto ai suoi cari, un giorno.
    Quella mattina, aveva ricevuto una lettera dalla cugina Charlie, una Tassorosso ormai al suo Settimo Anno di Hogwarts, con la grande passione per la fotografia.
    Oltre ad una lettera chilometrica che non vedeva l'ora di leggere, infatti, aveva trovato all'interno della busta una foto di lei e di Taylor, la cugina Serpeverde (e sorella di Charlie) che, invece, andava al Quinto Anno.
    Le mancavano davvero da morire.
    Al vedere quella foto scattata di sorpresa l'estate scorsa (ricordava bene quella passeggiata, fatta in dei vicoli della Barcellona babbana, durante una delle loro famose vacanze estive familiari passate a suon di viaggi), le sfuggì una lacrima. La notte da incubo che avevano vissuto ad Halloween l'aveva resa, se possibile, ancora più sensibile.
    Senza contare che il Natale si avvicinava sempre di più.
    Per proteggersi dal freddo, aveva indossato una pesante giacca blu scuro con la zip chiusa fino all'orlo per coprire il collo.
    Mentre manteneva ferme tra le mani la lettera e la foto ricevute quella mattina a colazione, cercava al contempo un posto trai magnifici spazi verdi della scuola dove poter leggere ciò che l'adorata cugina le aveva scritto.
    Decisamente, la sua famiglia le mancava sempre di più.
    Addentrandosi nei Giardini Pensili, notò una ragazza seduta sotto una statua. La osservò per qualche secondo, incuriosita: doveva avere all'incirca la sua età, ma non ricordava di averla mai vista a lezione. Forse era nuova. Memore di come Mia si fosse fatta coraggio per parlarle, per così aiutarla a sciogliersi e ad integrarsi, decise, nonostante il mood a dir poco confusionario, e a tratti pure malinconico, in cui si ritrovava, di andare da lei a presentarsi.

    << B.. Buongiorno! I Giardini Pensili sono meravigliosi, vero? >>

    L'introduzione più banale di sempre. Ma, ehi, non aveva neanche balbettato troppo nel pronunciarla: era un inizio più che soddisfacente, per quel che la riguardava.
    Allungando una mano verso la biondina, sperò che quest'ultima la stringesse, e sentì il cuore batterle forte nel petto, durante quell'attesa.

    << N.. Non mi risulta di conoscerti. S.. Sono Aibileen Beatrix, tu come ti chiami? >>

    Mamma mia che imbarazzo! Coraggio Aibileen, coraggio.
    Il sogno premonitore fatto durante la lezione di Divinazione diceva che saresti riuscita a superare la timidezza, giusto? Allora: vai avanti!

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    Edited by Aibileen Beatrix - 14/3/2021, 02:45
     
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    Benjamin D' Angelo
    Ametrin | 16 Anni
    Era una giornata semi fredda quando il piccolo Ametrin era uscito dal dormitorio per fare una passeggiata ai giardini pensili sperando che avrebbe fatto qualche nuova amicizia essendo il nuovo arrivato della casata degli Ametrin. Era un po’ emozionato nonostante avesse quel carattere che aveva un pochino arrogante con chi trovava di fronte a sé e all' improvviso cominciò a camminare ascoltando i suoni che si trovavano attorno.

    ' Accidenti! Ora che faccio .... dovrò fare amicizia con qualcuno prima che iniziano le lezioni ‘

    Pensò Benjamin, mentre continuava a camminare osservando ogni cosa che avesse davanti c' erano molti alberi con quasi i rami spogli perché stava per entrare l’inverno e aveva i capelli biondi coperti da cappuccio che gli avevano regalato i suoi genitori adottivi . Era anche un po’ emozionato perché a momenti avrebbe iniziato le lezioni del mese di Dicembre. Non sapeva neanche che ci fosse qualcuno in quel momento cosi si guardò attorno cercando di non spaventarla o almeno ci avrebbe provato. Cosi notò una ragazza in lontanza osservandola con molta diffidenza e si mantenne un po’ a distanza prima di avvicinarsi alla giovane che era intenta a leggere un libro.

    “ Scusami tanto, non volevo disturbarti. Che stavi leggendo di bello ?”

    Chiese Benjamin, mentre spostò gli occhi azzurri verso la giovane in attesa della risposta alla domanda che le fece in quel momento era bello iniziare l’ anno con qualche nuovo amico. Ascoltò il fruscio degli alberi che si stavano spogliando delle foglie autunnali che avevano tenuto prima di diventare completamente spogli. Così si avvicinò con cautela alla giovane cercando di essere gentile almeno una volta. Non sapeva niente ancora dell’ incontro che stava facendo in quel momento ai Giardini Pensili anche se non era l’unico che avrebbe conosciuto. Benjamin conosceva bene anche un detto che diceva sempre sua madre fin da piccolo: - Chi trovava un amico trovava un tesoro - Così in lontanza vide arrivare anche un ‘altra ragazza cosi si fece coraggio e si presentò alle due giovani con un atteggiamento un po’ arrogante incrociando le braccia.

    “ Mhm! Ciao mi presento mi chiamo Benjamin e voi?”

    Domandò il giovane ametrino dagli occhi azzurri e i capelli biondo, mentre attese la risposta alla domanda che fece a entrambe le ragazze che aveva davanti a sé. Non poteva di certo mostrasi dolce, non in quel momento. Era la prima volta che le incontrava e sperava che si sarebbe almeno aperto con loro, ma non si sa mai.


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    Edited by Benjamin D' Angelo - 6/12/2020, 19:46
     
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    Primi Giorni


    Non c'era niente di strano nel suo passaggio quel giorno. Come sempre il tragitto nella, da poco, familiare scuola di magia era lì che accoglieva i suoi passi riecheggianti. I suoi abiti scuri contrastavano in pieno con la natura circostante, rendendolo quasi un pesce fuor d'acqua. Era nonostante questo che preferiva quel posto. Perchè era generalmente un buon luogo dove trovare un certo livello di calma e pace che non fosse semplicemente chiudersi in una stanza. Dalla sua bocca uscivano suoni ritmici, un motivetto che usciva naturalmente mentre pensava a ciò che lo avrebbe atteso nelle ore di lezione, mentre camminava a passo svelto e deciso cercando il punto giusto dove mettersi.

    La pace di quel posto sembrava però voler venire improvvisamente interrotta. Si accorse ben presto infatti che quel posto, in quell'esatto momento, sembrava venire assalito da altri studenti. Poteva tranquillamente evitarli, ma si ricordò che non avere amici in un posto del genere non avrebbe reso la sua vita più facile. Se non bastasse, era abbastanza certo che la ragazza bionda fosse una Dioptase, esattamente come lui. Non aveva mai scambiato però alcuna parola con lei, e forse poteva essere il momento giusto. Non si ricordava, invece, degli altri due studenti, maschio e femmina, che sembravano avere avuto la loro stessa idea.

    Voleva aggiungersi, ma notò anche rapidamente un piccolo dettaglio: la bionda era immersa in un libro. Non era esattamente opportuno interrompere qualcuno in momenti come quelli, ma suppose che ormai il danno fosse stato fatto dagli altri due. Sorrise inoltre notando l'impacciataggine nella voce dell'altra ragazza. Era quasi divertente vedere qualcuno che aveva problemi a parlare con gli altri. In fondo, quella di Marcus era una scelta, non era certo una timidezza - inesistente, per altro - a bloccarlo da avere più rapporti con gli altri. Si avvicinò dunque a passo deciso verso il piccolo gruppo, spengendo la radiolina che era la sua bocca canterina. Avvicinandosì, riuscì ad origliare brevemente i nomi di due, Benjamin e Aibileen, di cui fece alla svelta una nota mentale.

    Ehilà! È tardi per aggiungersi alle presentazioni? - Fece un cenno con la mano destra, per attirare l'attenzione verso di sè, e poi continuare. - Marcus, piacere di fare la vostra conoscenza.

    Non fu poi così strano come in realtà credeva sarebbe stato, poteva uscirgli molto di peggio, e lo sapeva bene. Si ricordava le prime amicizie e le difficoltà, ma non era più lo stesso. Ormai si sarebbe spinto oltre persino alle gaffe senza troppe difficoltà. In fondo, chi non sbagliava mai, se non chi non osava affatto? Il ragazzo aveva nel frattempo abbozzato un sorriso, mentre il suo sguardo passava sui tre ragazzi in attesa di una risposta. Era però specialmente incuriosito dal libro in mano alla ragazza bionda. Ancora una volta, la sua passione per la conoscenza si era attivata prima di ogni altro buon senso, e gli comandò di pronunciare una fatidica frase.

    Cosa stai leggendo?

    La sua espressione si fece interrogativa, mentre cercava di inquadrare meglio il libro, nella speranza che non lo nascondesse alla sua vista. Onestamente, non pensò nemmeno che quella domanda potesse temporaneamente alienare gli altri due presenti, ma appena se ne accorse fece un passo indietro.

    Aibileen e Benjamin, giusto? Siete in giro a fare amicizie o è solo un fortuito incontro?

    Cercò di far passare quella frase con nonchalance, ma era chiaro che non avrebbe attaccato facilmente. Poco male, non lo aveva fatto di proposito di rischiare di escluderli, anzi, forse era proprio la frase giusta per non spaventare la poverina che si era ritrovata "assalita" da quei tre disgraziati.

    Narrato - Parlato - Parlato Altrui - Pensato
    Marcus Ainsworth - Dioptase - 16 anni - Scheda


    Edited by S e v n - 7/12/2020, 21:04
     
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    Alexandra A. V. Kenway
    Dioptase | 16 anni

    Aveva appena girato una pagina e iniziato un nuovo capitolo quando una morettina le si avvicinò. Non sembrava molto convinta di quello che faceva e Alex non poté fare a meno di osservarla, ormai la lettura era stata interrotta. Con incertezza le si avvicinò e salutò con un balbettante “buongiorno”.
    'Di certo un dieci per l’impegno. Sembra quasi che stia per sentirsi male da un momento all’altro.'
    Stava per salutarla e presentarsi, quando un altro ragazzo si avvicinò, biondino, con gli occhi chiari. Si chiamava Benjamin e ancora non sapeva che cosa pensare di lui, sicuramente le sembrava un tipo abbastanza irruento. Stava nuovamente per riaprire bocca, quando un terzo si avvicinò al gruppetto presentandosi, sembravano tutti molto interessati a quello che stava leggendo. Tutti tranne la ragazza, troppo occupata a non svenire dal nervosismo o correre via in preda al terrore.
    Chiuse il libro con uno schiocco e lo infilò in borsa, cercando di far notare il meno possibile la copertina anche se consunta com’era difficilmente si poteva notare il titolo sulla copertina, 'Il momento di pace è finito', pensò con rammarico, 'è tempo di fare vista sociale', si rimise in piedi e sorrise amabilmente ai tre.

    "Piacere di conoscervi, il mio nome è Alex e sono nuova. Sto leggendo un libro di favole babbane."

    Si soffermò a guardare il giovane che si era presentato con il nome di Marcus, le ricordava qualcuno, pensò di averlo già incontrato da qualche parte.

    " È tanto che frequentate questa accademia? Io ho cercato un posto tranquillo, mi sentivo un po' spaesata."
    Sistemò la borsa sulla spalla e strinse forte la cinghia in cuoio, le serviva un appiglio perché l’emozione di trovarsi lì la sopraffaceva.
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    Blake Barnes
    Black Opal | 18 anni
    Era una di quelle giornate in cui Blake si era svegliato con il piede sbagliato ma allo stesso tempo con il piede giusto. Si, era contraddittorio e la sua contraddizione lo rendevano di una coerenza pazzesca. La sua fama e la sua popolarità era comunque qualcosa che o aiutavano ad andare in giro senza neanche fare troppi sforzi, ad essere riconosciuto e nella maggior parte dei casi anche temuto. Quel giorno, comunque, aveva qualche ora di buco e si, doveva finire di fare dei compiti e no, non aveva nessuna intenzione di recuperare assolutamente niente. Quindi, decise semplicemente di mettere dei pantaloncini corti di una tuta, una felpa ed andare a correre. Si, certo, ultimamente lo faceva spesso e si vedevano anche i risultati il problema era che oltre a correre troppo, stava fumando anche come un dannato quindi il fiato diventava corto in maniera veloce e questa cosa lo rendevano ancora più irritabile rispetto al solito. Aveva un asciugamano intorno alle spalle per il sudore e la sua macchetta sempre in tasca. Era ovvio e necessario sapere che Blake Barnes era un attacca brighe numero uno al quale piaceva enormemente rompere le scatole al prossimo e non si risparmiava mai con i primini! Lui era al terzo anno ed era responsabile di dare il tormento ad i nuovi arrivati, quindi, mentre correva si rese semplicemente conto di una piccola combriccola di studenti che stavano li a fare amicizia, e poi riconobbe l'astrualiana, Aibileen, che aveva già conosciuto e altri e tre ragazzi che sembravano essere interessanti. Si, interessanti e abbastanza matricole da rompere le scarole. Si avvicinò, spise di correre, fece un piccolo respiro e sgranò gli occhi per gli approcci che stavano usando. In genere qui dicono che entrano le migliori menti del mondo, e che più si va avanti e più le nuove generazioni sono sveglie. Siete forse l'eccezione che conferma la regola? La simpatia era sicuramente il suo forte ( sono ironica, ovviamente) e Blake non ostentava neanche la sua arroganza, gli veniva così bene essere stronzo che era adorabile quando lo faceva. Si mise semplicemente a fare dello stretching davanti a loro e poi tornò a guardare i prima i ragazzi e poi le due ragazze, alle quale non riservò nessuno sguardo di favore rispetto ai due maschietti! Si sapeva che era un pò maschilista nella vita e se non lo sapevano, beh, fattacci loro, il problema Blake neanche se lo poneva. Vide le loro divise, due ametrin e due dioptase. Alzò gli occhi al cielo come per dire che capiva il disagio che stavano provando, se fossero stati dei Black Opal come lui sicuramente sarebbero stati molto più fighi! Si rivolse alla biondina. Se ti sentivi spaesata perchè non hai chiesto ai tuoi prefetti?Siete un pò tutti con la puzza sotto il naso, ma la Clarke è fenomenale nel suo mestiere di rompi palle! Eh si, era ancora la sua fidanzata. Se parlava della sua fidanzata in quel modo, figurarsi come si poteva anche solo permettere di parlare agli altri. Comunque il tono di Barnes era tranquillo, quindi alla fine decise che quelle anime sperdute avevano bisogno di una guida ed avere lui come interlocutore era solo un valore aggiunto. Quindi siete tutti primini, interessante. Venite da Londra? oltre lei che viene dall'Australia! Indicò con il mento la moretta e poi ri rivolse a tutti gli altri e tre. Aveva detto il suo nome? Beh no, ma poco importava! Stava passando tempo ed il fatto di farlo in quel modo lo aggradava. Quelli erano mesi davvero difficili quindi dovevano solamente abituarsi alla presenza di Barnes e tutto sarebbe stato più facile per la loro vita accademica! In fondo tutti ci erano passati per quella fase!
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    La ragazza, con un'apparenza forse un pelo infastidita - e chi poteva biasimarla, d'altronde - e un movimento veloce, rimpiattò il libro dentro la sua borsa come qualcuno che cerca di nascondere qualcosa come un prezioso segreto. Marcus alzò per un attimo il sopracciglio destro al gesto, ma fece scomparire ben presto quell'espressione disgraziata dal suo volto. ascoltò con attenzione quindi la sua risposta, perso un attimo nei suoi pensieri.

    Ma non l'ho già vista, da qualche parte?

    Forse era solo di sfuggita, forse era all'ingresso ed era solo uno strano senso di dejavù, ma era quasi certo che fosse così. Chissà dove l'aveva vista, però. Generalmente la sua memoria era buona, ma adesso non gli sovveniva assolutamente niente. Stava per porgerle la domanda quando arrivò un nuovo volto in quel posto. Le sue prime parole furono molto poco rassicuranti, rispetto a quelle della ragazza.

    In genere qui dicono che entrano le migliori menti del mondo, e che più si va avanti e più le nuove generazioni sono sveglie. Siete forse l'eccezione che conferma la regola?

    Bastò un attimo perchè l'espressione di Marcus mutasse in una di irritazione. Una sola frase, e il suo umore si poteva dire nero pece. Non fu solo quella frase a suscitare il suo animo combattivo però. Fu tutta la sequela conseguente che non fece altro che gettare benzina sul fuoco.

    Se ti sentivi spaesata perchè non hai chiesto ai tuoi prefetti?Siete un pò tutti con la puzza sotto il naso, ma la Clarke è fenomenale nel suo mestiere di rompi palle! - E ancora. - Quindi siete tutti primini, interessante. Venite da Londra? oltre lei che viene dall'Australia!

    In realtà, l'ultima frase sorprese Marcus in maniera quasi innaturale. Come si poteva avere una tale presentazione e poi chiedere di dove fossero come se le due frasi precedenti non fossero mai esistite? Il ragazzo chiuse gli occhi un attimo, cercando la concentrazione persa. Avrebbe tanto voluto fargli vedere le stelle, ma era certo che causare problemi nei primi giorni di scuola non fosse un buon punto a suo favore. Si limitò quindi nella sua risposta.

    Le eccellenze non le decidi tu... Com'è che ti chiami? - Lo indicò un paio di volte usando l'indice, indicandogli come non sembrasse ricordarsi di lui in una palese provocazione, per poi passare al rispondere velocemente alla domanda. - Sì, sono di Londra. Tu?

    Il tono fu secco, mentre gli occhi passarono al soffitto e un profondo respiro lasciò le sue labbra. Non era certo di come aveva fatto a trattenere gli insulti se non con molta pazienza e con una certa dose di consapevolezza che non avrebbe portato a niente di buono. Rivolse dunque un nuovo sguardo ad Alex, provando nuovamente a porgerle la domanda interrotta poco prima.

    Ci siamo già visti da quache parte, per caso? - Sembrava la peggiore delle frasi per rimorchiare una ragazza, a ben pensarci, ma ormai la frase era uscita da sola e sperava che non ci avrebbe dato troppo peso, in quanto era effettivamente una domanda atta a risolvere quel nodo che gli si era formato nella memoria. Fu mentre ci pensava che gli sovvenne la domanda giusta da porre. - Sei stata ad Hogwarts prima di venire qua?

    Ad occhio la loro età era simile, ed Hogwarts avrebbe spiegato quello strano senso di ricordo imprecisato. Sì, era quasi certo di aver risolto l'enigma. Per quanto riguardava Benjamin invece, era abbastanza sicuro di non averlo incrociato, così come Aibileen. In parole povere, una poteva essere almeno un volto familiare, ma gli altri no. Senza contare che l'ultimo arrivato lo avrebbe fatto diventare una faccia fra le tante molto volentieri.

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    Aibileen Beatrix
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    “... Forse, la prossima volta, è meglio che mi sto zitta.”

    Pensò Aibileen. D'altronde, se a lei, in fondo, conoscere persone nuove piaceva (per quanto, in un primo momento, potesse risultare difficoltoso per via della sua timidezza iniziale), non era obbligatorio che fosse così per tutti. Stava per scusarsi per aver interrotto a quel modo la sua lettura e lasciarla in pace, quando arrivò un ragazzo, che si presentò in modo un po' arrogante, e poi, subito dopo, un altro, che sembrava conoscere già i loro nomi.
    Cercò di riflettere sul fatto se potesse già conoscerlo o meno, il suo volto non le era poi così sconosciuto, d'altronde: anche se dubitava fortemente di aver mai avuto l'occasione di avere una conversazione con lui. Ora che ci pensava, anche l'altra ragazza non le risultava del tutto ignota.
    Stava per rispondere alla domanda di Benjamin, quando arrivò un altro ragazzo, Marcus.
    … Mettendosi al posto della ragazza, la situazione stava diventando decisamente imbarazzante.
    Quando chiese loro se fossero in giro a fare amicizie, Aibileen abbozzò un sorriso, scuotendo la testa.

    << S.. Stavo cercando un posto tranquillo p.. Per leggere una lettera, in realtà.>>

    Poi, la ragazza si presentò, e notò che sembrava esserci una sorta di feeling, tra lei e l'appena arrivato Marcus. Forse sarebbe stato il caso di porgere loro cordialmente i suoi saluti, e di tirare le tende.
    Quando Alexandra chiese loro se era da tanto che frequentavano l'accademia, la ragazza scosse nuovamente la testa, sorridendo amichevolmente, sperando di riuscire a metterla a suo agio. Le era sembrata un po' emozionata, verso la fine della sua presentazione.

    << N.. No. Questo è il mio primo anno. L.. Lo è anche per voi? Ah, mi spiace se ti ho disturbata, poco prima! N.. Non era mia intenzione. >>

    Si scusò con un sorriso timido, ma già più rilassata di prima. Quando sentì la voce di Blake, si voltò verso di lui, notando la sua tenuta sportiva, ed il modo spontaneo con cui cominciò a fare stretching davanti a loro. Scosse la testa, sconcertata dalle parole con le quali aveva appena... “Salutato”.
    Si decise, comunque, ad infilare la lettera e la fotografia, che ancora teneva in mano, nella borsa che usava per le lezioni.

    << Buongiorno anche a te, Blake... Di che umore ti sei svegliato, stamattina? Tutto bene? >>

    Chiese con gentilezza, decidendo di soprassedere direttamente sulla sua provocazione, provando a capire se il suo comportamento fosse dovuto a qualcosa di più profondo. Dovuto a quello che avevano vissuto la notte di Halloween ma, potenzialmente, anche a tutt'altro.

    Non aveva avuto modo di conoscere personalmente Lilith, ma da quel poco che aveva potuto vedere, non le era sembrata una rompi palle.
    Quello che era certo, era che a Blake, un filino di tatto in più, non avrebbe di certo fatto male.


    << C.. Con “un po' tutti con la puzza sotto il naso”, intendi i Dioptase? A me sembra una casata interessante. >>

    Chiarì, cortese ma sincera, e desiderosa di evitare la nascita di un conflitto.
    Poi, quando il ragazzo opale chiese agli altri tre ragazzi da dove venissero, lasciò ad ognuno il tempo ed il modo di rispondere.
    Il primo a farlo, fu Marcus, che poi chiese ad Alexandra se si fossero già visti.

    E fu lì che lei capì dove avesse già intravisto i due Dioptase (Benjamin, invece, era abbastanza sicura di non averlo visto, prima di arrivare ad Hidenstone): probabilmente, in qualche lezione condivisa tra casate diverse dello stesso anno. Ad Hogwarts!
    Ma decise di non intromettersi. Era da quando era arrivato il giovane che Marcus ed Alexandra sembravano avere una sorta d'intesa, e non le andava d'intralciarla e di disturbarli.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Edited by Aibileen Beatrix - 18/12/2020, 20:01
     
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    Benjamin D' Angelo | Ametrin I Anno
    Erano ancora i primi giorni di dicembre; il sole sembrava caldo, ma invece non era così: Benjamin era rimasto un po’ sorpreso quando sentì la voce di Marcus, un ragazzo che a malapena conosceva. Nel frattempo capì che si era unito alle loro presentazioni, per fare qualche amicizia quel giorno. Così lui, lo guardò un po’ male e poi nella sua mente pensò:

    ‘ Chi sarebbe costui? Io, mi sono appena scusato e poi mi sono anche presentato educatamente.

    Così Benjamin, si voltò verso Marcus che gli aveva appena rivolto la parola o almeno la domanda che lui fece in quel momento poi, con un tono più tranquillo rispose.

    “ Si sono io e sono venuto solo qua, per fare nuove amicizie, nient’altro.”

    Disse Benjamin il piccolo della casata degli Ametrin, mentre rispose a Marcus quando vide arrivare tuttavia, anche un altro ragazzo e poi lo guardò incrociando le braccia. Ci mancava solo questa! Ascoltò la domanda che Blake, fece a loro tre. Lo guardò per un attimo e poi riprese a parlare.

    “ No, non sono di Londra, mi dispiace. Io invece provengo dalla bellissima regione Puglia. Sono stato adottato ancora in fasce da un’altra famiglia, che non aveva potuto avere figli, e mi hanno cresciuto come se fossi stato figlio loro. “

    Continuò Benjamin il piccolo Ametrin, mentre fece un sorriso alle due ragazze che sembravano simpatiche secondo lui. Notò che c’era tuttavia, un altro ragazzo, con i capelli biondi e poi, cercò di mantenere la calma, ma non era per niente facile, in quel momento.

    “ Ho il diritto di sceglierle io le amicizie e poi per me, non esistono le eccellenze. Tu chi saresti sentiamo? “

    Domandò lui il ragazzo dagli occhi azzurri e i capelli biondi cenere, mentre osservò per un attimo Blake cercando di mantenere la calma in quel preciso momento, ma poi riportò lo sguardo verso Marcus, ascoltando la domanda sulla frequentazione della magica scuola prima di venire qua e nel frattempo nella sua mente aveva i seguenti pensieri.

    ‘ Abbiamo avuto tutti quanti la stessa idea. Speriamo che quest’incontro poterà a qualcosa di nuovo.’

    Pensò Benjamin Il giovane della casata degli Ametrin, prima di rispondere alla domanda che stava rivolgendo ed con più calma rispose.

    “Beh, come sapete, ho frequentato IIvermony, per quattro anni, prima di venire qua a Hidestone quindi, lo è anche per me il primo anno qui e poi, sono anche un po’ emozionato.”

    Parlò Benjamin mentre si avvicinò alla ragazza dai capelli scuri, osservando gli altri due ragazzi senza disturbarli: perché sembravano avere un’intesa. Forse era l’inizio di un’amicizia oppure no ? Staremo proprio a vedere...

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    Edited by Benjamin D' Angelo - 20/12/2020, 20:36
     
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    Alexandra A. V. Kenway
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    Il moretto era classico bulletto che si sentiva strafigo e invece era un cretino appena passabile, venne a interrompere il quartetto.
    L’altra ragazza, Australiana a quanto diceva, invece sembrava dolcissima, un po' insicura ma in sostanza buona; le sorrise quando si scusò per averla disturbata. Non serviva scusarsi, aveva fatto bene a disturbarla così non si sarebbe chiusa nel suo mondo fatto di libri e pergamene come sempre. Così, a pelle Alex sentiva che era una persona di cui potersi fidare e con molta probabilità un valido membro di un possibile gruppo di studio, ma stava correndo troppo con la fantasia. L’aveva conosciuta da pochi minuti e già aveva creato un’amicizia che durava anni. e poi c'era l'americano di altre origini, strano nei modi di fare, ma non sembrava cattivo, forse nascondeva tutto dietro una maschera, sperava solo che conoscendolo meglio si sarebbe mostrato in maniera migliore, al momento lo teneva d'occhio, il suo istinto le consigliava di difficare.
    Apprezzò da impazzire Marcus, aggressivo contro l’ultimo arrivato, si vedeva che non si faceva mettere i piedi in testa con facilità. Lo mise al suo posto prima di rivolgersi di nuovo ad Alex. Hogwarts, aveva detto, ecco perché gli dava un senso di familiarità. Sistemò la borsa sulla spalla e rispose in maniera secca e concisa al ragazzo più grande: "Se tu rappresenti l’eccellenza allora il buon nome di questa scuola è tutto fumo e niente arrosto, come direbbero i babbani", lo squadrò dall’alto in basso con sguardo indagatore, una nota di arroganza si poteva scorgere nei suoi occhi: era lì, era stata scelta, era stata smistata e tutto questo grazie solo a lei.
    Sì, certo avrebbe potuto chiedere ai prefetti, ma non era il genere di problema che loro avrebbero potuto risolvere. Il cambiamento spesso le creava disorientamento e non avrebbe disturbato un prefetto per le sue stupide paure. Lo avrebbe affrontato come faceva sempre, impegnandosi nello studio e avanzando un passo alla volta senza esagerare e puntando a migliorarsi. Era certa che sarebbe riuscita a emergere anche in questa scuola, se così non fosse stato, non si sarebbe scoraggiata era importante essere lì perché Hidenstone rappresentava tutto.
    Riportò la sia attenzione a Marcus e gli sorrise, "Sì, Hogwarts anche io. Corvonero, per la precisione. Infatti, mi sembri un volto noto, forse abbiamo frequentato qualche lezione insieme!"

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    Edited by Alex_AV_Kenway - 21/12/2020, 17:37
     
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    Blake Barnes
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    Blake era un tipo che si divertiva veramente con pochissimo. La cosa più eccezionale era come le persone reagivano alle sue provocazione in modo così scontato che quasi gli faceva male e lo annoiava andare avanti, ma era la sua natura, veramente. Tutti quanti avevano risposto la stessa cosa! Blake rise, semplicemente. Non si era offeso e se veramente pensavano che fosse così facile offenderlo erano veramente degli illusi, sorrise ad Aibi perchè la conosceva. Tutto come al solito, sommerso di studio, allenamenti da fare, tirocini da organizzare... tutto normale, tu? Le chiese prima di rivolgere lo sguardo verso il ragazzo moro e sogghignare divertito dalla sua mossa. Cosa stava facendo esattamente? Blake sicuramente stava continuando a fare il suo allenamento, quindi si prese il piede e lo portò dietro il sedere per stirarsi il quadricipite. E direi anche per fortuna! Sarebbe un disastro! Era sempre stato auto ironico e la cosa interessante era la risposta del biondino che veniva dalla puglia al quale si rivolse subito dopo sempre con lo stesso ghigno sul viso. Sbagli se pensi che siamo tutti uguali, te ne accorgerai a lezione quando i professori metteranno votazioni diverse a tutti, o pensate che anche loro non sappiano valutare? Chiese poi facendo la faccia fintamente sorpresa. La questione più assurda era che se solo avessero focalizzato chi avevano davanti si sarebbero resi conto che si, davanti a loro c'era lo studente più promettente e forse con più potenzialità che avesse Hidestone ma Blake amava creare un pò di caos e di quelle cose non si era mai vantato perchè non gli interessava. Ma la verità era che lui aveva combattuto gomito a gomito con la preside e loro? Blake comunque sorrise, si asciugò la mano di sudore sui suoi stessi pantaloni e la teste verso Marcus, poi verso Ben ed ancora verso Alexandra, in quanto Aibi già la conosceva. Blake Barnes! E biondina, io non ho mai detto di essere l'eccellenza. Lungi da me da farmi complimenti da solo! Il che era parzialmente vero, o meglio non aveva detto che lui era un'eccellenza della scuola, aveva solamente detto che loro potevano non esserlo. Ma si poteva mai socializzare il quel modo? E Blake, tu devi proprio rompere le scatole a tutti? Vuoi prendere la bacchetta e duellare con me per vedere chi è tutto fumo e niente arrosto? Era ironico. Non si sarebbe messo a duellare con una ragazzina che era a disagio per i corridoi di una nuova scuola, inoltre era veramente un combattimento poco livellato visto la sua esperienza non solo nella scuola ma proprio nel combattimento. Ma era comunque divertente vedere le matricole affannarsi per farsi rispettare da una persona che, a prescindere da tutto e tutti, avrebbe comunque detto qualcosa per farli innervosire e, nel vedere le loro espressioni, Blake doveva complimentarsi con se stesso, ci riusciva sempre. Fece il cambio gamba una volta che si fu presentato. Si, sono di Londra anche io e da Generazioni e si, intendevo i Dioptase. Certo che sono interessanti, ma comunque dei grandissimi rompi palle! Il che non doveva per forza essere un insulto. Non aveva mica detto che erano degli scemi! Ma rimangono sempre i più secchioni della scuola! Aggiunse poi scrocchiando il collo. Finì semplicemente di ascoltare quella conversazione. Davvero stavano parlando delle scuole precedenti? Era ovvio che la maggior parte di loro era andata ad Hogwarts. Si voltò verso Ben sentendo che lui era andato ad IIvermony. Esattamente come ci sei finito dalla Puglia in America e poi a Londra? Chiese curioso, poi diede un rapido sguardo alla moretta. Scosse il capo. Era meglio non dire niente.
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    Marcus esaminò nella sua testa brevemente ognuno dei presenti. Blake fu, come ben prevedibile, il primo a lasciare un marchio a fuoco nella mente del ragazzo, e non in positivo. Arrogante e indisponente, era chiaro che credesse di essere il padrone dle posto. Che ne avesse motivo o meno, a Marcus importava ben poco, l'arroganza è un tratto per i deboli, e per chi desidera rischiare troppo. Ogni sua parola sembrava avere il magico potere di far drizzare le orecchie di tutti nel raggio di chilometri e irritarli. Ne rimase onestamente stupito, sembrava proprio una qualità che aveva coltivato con molta cura, forse troppa. Sorrise quando disse della sfida ad Alex, come se tutto si potesse risolvere così. Forse sì, nel caso come lui volesse prendere una professione che era a stretto contatto col combattimento, ma non è così per tutti. Il commento sui Dioptase, invece, gli ricordò molto le solite frecciatine immancabili, per cui fu semplice da ignorare. Tutto sommato, ogni volta che Blake chiudeva la bocca, le orecchie di Marcus sembravano sentire una piacevole pace.

    Si accorse inoltre presto di come Aibileen si rendesse facile vittima di certi atteggiamenti. La fissò perplesso, per un attimo, quando sentì la sua voce tranquilla e un po' tremolante rivolgersi al ragazzo come se tutto fosse all'ordine del giorno. Non si sarebbe preoccupato per una persona appena conosciuta, ma lontano dall'altro le avrebbe volentieri ricordato che tacere non è sempre la giusta soluzione per il quieto vivere. Per adesso, però, preferì non crearle troppi problemi, in quanto poteva notare il suo atteggiamento nervoso nei confronti del gruppo e di ciò che stava succedendo. Piuttosto, a guardarla bene una seconda volta, il ragazzo ebbe un altro senso di deja vu, e notando il suo sguardo, chiese la stessa cosa anche a lei.

    Anche tu eri ad Hogwarts con noi? - Fece un cenno della mano per indicare sia sè stesso che Alex, guardando subito di nuovo Benjamin per essere certo di non dover fare la domanda un'altra volta. No, lui non suonava allarmi, e lo confermò con una frase poco dopo. Blake ne suonava molti, ma non di quel tipo.

    Parlando di Benjamin, Marcus rimase abbastanza colpito da lui, tutto sommato sembrava un tipo affidabile e un po' ingenuo, in senso buono, almeno da ciò che aveva detto fino a quel momento e da come aveva reagito al comportamento idiota di Blake.

    Alex fu la persona di cui il ragazzo rimase più sorpreso. Persa in quel libro, non sembrava esattamente una con un grande spirito combattivo, e invece fu quella più aggressiva, superando persino lui, che aveva preferito non essere troppo diretto. Il suo commento lo fece sorridere e annuire leggermente col capo. Inoltre il sapere che fossero della stessa scuola, sebbene di diverse casate, fu di aiuto, specialmente considerando che il suo istinto non si era completamente sbagliato.

    Molto probabile, ci vedremo in giro anche qua allora. - Il suo sguardo passò anche sugli altri tre, cambiando leggermente in uno di sfida incontrando quello di Blake.

    In realtà aveva una domanda per Blake, a dirla tutta, e non esitò troppo nel fargliela.

    Da dove viene tutta questa fiducia nei duelli? Pronto a inseguire una professione in cui è importante? - Gli rivolse un sorriso sornione, per poi aspettare un'eventuale risposta. Ormai era certo che avrebbe colto ogni occasione per aprire quella boccaccia, quindi non si fece troppi problemi col cercare di porre la domanda in maniera delicata.

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    Marcus Ainsworth - Dioptase - 16 anni - Scheda
     
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    Sorrise a Blake, un po’ rincuorata, ma non totalmente convinta dalla sua risposta. Possibile che lui riuscisse a non pensare per nulla, a quanto avvenuto quel 31 ottobre?

    << S.. Sto bene, grazie. Pensavo fossi un po’ nervoso, ho conosciuto modi di salutare più allegri! Dopo quello che è successo… A.. Ad Halloween… Avrei capito, insomma. >>

    Poi, scosse la testa, sorridendo interdetta dal vederlo in pantaloncini.

    << Capisco la tenuta sportiva, ma… Davvero non hai freddo, Blake? >>

    Lei, si trovava di gran lunga meglio nella sua giacca a vento bella calda. Decisamente. Sperava, nonostante i toni aspri o provocatori di alcune uscite, che non si finisse con il litigare.
    Aveva sempre malsopportato le discussioni ed i litigi. Preferiva parlare sinceramente delle cose, sì… Ma con calma. Che bisogno c’era di finire per prendersi a male parole? O, ancora peggio, alle bacchette?

    << Non era una bella battuta, quella del duellare… Non è necessario niente di tutto ciò. Ognuno di noi può conoscere abbastanza bene se stesso per giudicare se è abbastanza sveglio, se fa parte dell’eccellenza (qualsiasi cosa questa parola voglia indicare esattamente), se è tutto fumo e niente arrosto oppure no. Per il resto, diamoci almeno il tempo di conoscerci abbastanza, no? >>

    Quel discorso le era costato una buona dose di autocontrollo. Era riuscita a non balbettare, però: evviva!
    Davvero, l’ultima cosa che voleva era vedere qualcuno, lì intorno, venire alle bacchette. A costo di sembrare una maestrina bacchettona. D’altronde, quello che aveva detto, lo pensava veramente: nessun’insulto e nessun complimento l’avrebbero resa peggiore o migliore di quello che era realmente.
    Ed era seriamente convinta che il comportamento di Blake potesse essere dovuto a quanto vissuto da loro ad Halloween. O a qualche altro avvenimento più lontano nel suo passato. E, davvero, non voleva vedere nessuno scagliare incantesimi antipatici contro nessuno. Per Merlino.
    Sorrise alla domanda di Marcus, annuendo con il capo, e sperando che la conversazione andasse ad evolvere verso lidi più pacifici.

    << S.. Sì, anche io! Una Tassorosso, e voi? >>

    Non si era mai fatta grandi problemi, a socializzare con persone di casate e di età diverse.

    Dopo aver superato i suoi problemi a socializzare in generale, s’intende.
    Due suoi cugini erano al Quinto Anno di Serpeverde e di Grifondoro, mentre l’altra cugina, sua ex-concasata, andava al Settimo, ed il suo fratellastro aveva trent’anni belli suonati.
    La storia delle casate, però, se non presa eccessivamente sul serio, poteva dare luogo a degli scenari e a dei finti battibecchi piuttosto divertenti. Dal suo punto di vista.
    Poi, il ragazzo che aveva detto di chiamarsi Benjamin, disse di venire da Ilvermony.

    << Maddai! In che casata eri? Conoscevi Nathan? È un Ametrin anche lui, e nostro compagno di classe. >>

    Disse, rivolgendosi, all’ultima parte della sua frase, ai tre coetanei del primo anno.

    << Tu, Blake, che scuola hai frequentato, prima di Hidenstone? >>


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    Edited by Aibileen Beatrix - 14/3/2021, 02:46
     
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    Benjamin D' Angelo
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    ' Meglio che continuo a essere come prima.'

    Pensò Benjamin. Mentre osservò ancora una volta Blake, uno degli studenti più grandi. Aveva capito subito che amava seminare il caos tra gli studenti, ma in quel momento non aveva nessuna voglia fare brutta figura davanti a tutti. Doveva stare attento a come avrebbe risposto alla prima domanda sennò, sarebbero stati guai. Cosi lui si voltò verso il giovane, mantenendo le braccia incrociate e cercò di mantenere la calma. Benjamin conosceva fin troppo bene tipi come Blake, ne aveva visti parecchi anche a IIvermony, la scuola che frequentato quattro anni prima. Sorrise per un attimo alle due ragazze poi tornò con lo sguardo su lui continuando a tenere le braccia incrociate.

    “ Mhm… si lo so che esistono insegnanti, molto più severi e immagino che sapranno valutare anche il nostro comportamento all’ interno della scuola, in cui ti trovi, non è cosi ? “

    ‘ Calmati! Non è il caso di attaccar briga con lui ‘

    Ancora tra i pensieri il piccolo Benjamin stava cercando di tenere sotto controllo il suo carattere, anche se avrebbe voluto dirgliene quattro, ma non aveva l’ intenzione di peggiorare la situazione in cui si trovava in quel momento. Però, all'improvviso la voce di Blake lo scosse facendolo tornare in sé e con un tono altrettanto calmo rispose alla domanda che porse.

    “Vediamo come iniziare: avevo appena iniziato a vivere con l’ altra famiglia da neanche un mese, ma non ricordavo come erano i miei veri genitori. Cercando di ricordarmeli avevo cominciato ad crescere imparando a gestire le emozioni anche se, ero ancora piccolo. Poi raggiunta l’ età di sei anni decidemmo di lasciare, la nostra città natale, per trasferirsi tutti assieme nel Nord America sapendo che c’era IIvermony, la famosa scuola che ho dovuto frequentare per quattro anni e poi ho avuto anche una travagliata storia d’amore con una ragazza, nel periodo estivo prima degli esami di ammissione all’ accademia di Hidestone.”

    Disse Benjamin il piccolo Ametrin, mentre sorrise a Alex capendo che era una Dioptase e a Aibileen, la ragazza che era della sua stessa casata.

    ‘ Mhm io non sono cosi gentile, ma a volte vale la pena esserlo, dopo la morte di Jane.‘

    Pensò il piccolo Ametrin ancora tra i pensieri quando all’ improvviso sentì la voce di Aibileen che lo scosse per un attimo e capì che lei sembrava una ragazza simpatica, come così Marcus poiché, era un ragazzo che si sapeva controllare abbastanza davanti a Blake secondo lui. Sorrise dolcemente mentre la osservò meglio: era una bellissima ragazza mora e occhi castani.

    ‘ Oh! Non cominciare… la conosci cosi poco e già ti piace…’

    Dopo qualche minuto ritornò in sé e poi proferì parola cercando di stare calmo e tranquillo.

    “ Si sono stato smistato tra i Serpecorno. Si, forse, mi sarà capitato di incontrarlo tra le varie lezioni che avevo frequentato a IIvermony,ma non sono sicuro.

    Rispose Benjamin, il piccolo Ametrin osservando con gli occhi azzurri anche gli altri tre. Chissà che cosa succederà al gruppo ?



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    Blake Barnes
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    Era davvero, ma davvero una situazione divertente, specialmente per uno come Blake, che dopo esser andato via di li, avrebbe rimosso sia le loro facce che sicuramente i loro nomi. Il fatto era che Blake era fatto in quel modo e mentre gli altri si stavano sforzando di fare qualcosa a lui veniva così naturale essere una persona controllata e dire quello che pensava senza neanche rifletterci un pò di più. Mentre Marcus era preso a fare il duro della situazione, Blake era intento semplicemente a conoscere le persone perchè quello era il suo personalissimo modo di socializzare. Lo lasciò fare delle domande alla biondina e nel frattempo lui fece un altro pò stiramenti con le braccia poi sorrise a Benjamin e la sua storia. Oh beh... chi non ha un'amore travagliato nella propria vita!? Come mai è stato così travagliato? Ed alla fine chi ha lasciato chi? Mentre loro cercavano modi strani per conoscersi, Blake stava facendo conoscenza davvero con tutti senza neanche sforzarsi troppo, poi si voltò verso Aibi e le fece un occhiolino. Non ti preoccupare, non farei mai male a nessuno dei primini! Ho tutti i vostri prefetti tra i miei migliori amici e non gli farei mai perdere tempo con una cosa del genere! Poi la domanda di Marcus arrivò alle sue orecchie e sogghignò ancora. Se pensava che quella domanda lo avrebbe messo anche solo un pochino in difficoltà allora era proprio fuori strada. Blake era una persona difficile da far andare fuori di testa e solamente chi lo conosceva benissimo sapeva le corde da tirare per farlo sbarellare, il resto era solamente noia e chiacchiere sciocche. Ma doveva ammettere che in quel momento era tutto molto promettente. No! Sono bravo a duellare perchè lo faccio da quando ero piccolo. Sono bravo a duellare perchè ho tre anni in più di voi e di conseguenza più esperienza. é un dato di fatto oltre che mera arroganza e presunzione. Ma, se vuoi, possiamo sempre allenarci insieme! Magari impari qualcosa! Si, il suo tono di voce era sicuramente sempre un pò arrogante e presuntuoso ma se il ragazzo fosse stato furbo avrebbe semplicemente capito che Blake non stava scherzando e non lo stava prendendo in giro, gli stava semplicemente dicendo che il suo essere più grande e di conseguenza più esperto era un dato di fatto. Era un pò come dire che Brian era più bravo a duellare di Blake. Beh, come poteva dire il contrario? Uno era l'insegnante di difesa contro le arti oscure, l'altro era uno studente brillante, sicuramente, ma comunque del terzo anno. Poi tornò su Aibi. Non sento freddo perchè mi sto allenando, ma non ti preocupare per me!Questa era una chiara frecciatina con tanto di occhiolino. Era così di natura e non sarebbe cambiato sicuramente. Ero un serpeverde e si ho frequentato anche io Hogwarts. Aggiunse poi cercando di ricordarsi se li aveva visti in quegli anni, ma no. Non se lo ricordava. Serpecorno? E quali sono le caratteristiche di quella casata? Chiese con curiosità!
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