Riders on the storm

Aibileen-Aidan

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Compiti, lezioni, casini. Casini, lezioni, compiti. “Cazzo questa Hidenstone è peggio di Hogwarts! Non posso stare un minuto tranquillo”
    Tutto questo lo diceva mentre stava spaparanzato sul suo letto del dormitorio dei Dioptase con il cellulare appoggiato sulla sua pancia. Doveva ancora farli, i compiti. Ma la pioggia che sbatteva sul vetro della finestra gli faceva venir voglia di rimanere sdraiato sul letto a fissare il soffitto e basta, rilassato dal rumore della pioggia.
    Poi però decise di alzarsi, si avvicinò alla finestra e si mise ad osservare la pioggia, come se stesse guardando una serie tv parecchio interessante e piena di colpi di scena spettacolari. A quel punto cominciò a canticchiare.
    “Riders on the storm
    riders on the storm
    Into this house we're born
    Into this world we’re thrown
    Like a dog without a bone
    An actor out alone
    Riders on the storm”

    Voleva vedere quella pioggia in un posto più alto. Era tardo pomeriggio, circa le cinque. Prese il cellulare e si inccamminò verso la torre dell'orologio. Lì poteva vedere tutto dall'alto e godersi la pioggia da lì.
    Mentre si incamminava continuava a canticchiare quella canzone dei The Doors che ora non riusciva più a levarsi dalla testa.
    “Girl ya gotta love your man
    Girl ya gotta love your man
    Take him by the hand”

    Raggiunse l'ingresso e si diresse direttamente verso le scale strette che conducevano alla torre di cristallo.
    “Make him understand
    The world on you depends
    Our life will never end
    Gotta love your man, yeah”

    Arrivato a destinazione, Aidan si sedette a terra e smise di cantare, lasciando che solo lo scrosciare delle gocce di pioggia allietavano le orecchie del dioptase.
    Aidan Hargraves

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    QUOTE (Aibileen Beatrix @ 15/11/2020, 01:06) 
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    Aibileen Beatrix
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    Aibileen era lì, lì per finire i compiti. Sul serio. Anche perché, tanto, poi i sensi di colpa l'avrebbero fatta tentare di studiare e scrivere fino alle 3 di notte. Lo sapeva.
    Ma.
    Ma.
    Ricevere una videochiamata dalla parte dei suoi tre cugini contemporaneamente, non era un evento che le capitasse tutti i giorni. Studiavano tutti e tre ad Hogwarts, ma erano in tre casate diverse. E Tyler, comprensibilmente, di solito preferiva scorrazzare con i suoi amici che parlare con loro. Erano Taylor e Charlie, quelle legate come sorelle siamesi, e che passavano le giornate tra marachelle, litigi, tarantallegre, silenci, ma anche silenzi ed abbracci.
    Ragion per cui, aveva deciso di soprassedere, per una volta, alla sua sacrosanta (per la sua serenità mentale, s'intende) abitudine di terminare prima un'attività, e solo dopo, di cominciarne un'altra. Era uscita dalla stanza per evitare di disturbare le sue compagne, con le quali stava, fino a poco prima, appunto finendo una Relazione di Divinazione.
    Infilando sbrigativamente delle scarpe da ginnastica giallo canarino (le prime che trovò a portata di piede) sopra i suoi antiscivolo rossi e morbidosi (che richiamavano il rosso del logo di Captain America della felpa blu che indossava, abbinata a dei pantaloni da tuta neri-si era cambiata appena arrivata in camera, avvolgendosi in una sottospecie di “coccola vestimentaria” contro il freddo e l'umidità).
    Fu così che cominciò a vagabondare per il castello, approfittando dell'occasione per mostrarlo un po' ai suoi Tassorosso (Charlie), Serpeverde (Taylor) e Grifondoro (Tyler) preferiti, con le cuffie ben infilate nelle orecchie, i quattro cugini risero e scherzarono (Charlie “strepitando” nel suo consueto linguaggio dei segni, e con le sue lavagnette) per un tempo indefinito, fino a quando Taylor e Tyler non mostrarono i chiari segni della distrazione che anticipavano il loro addormentamento imminente.
    Erano dei dormiglioni irrecuperabili. Non era raro che Tyler si addormentasse sul divano della Sala Comune dei Grifondoro, o di quello di qualche suo amico, nel bel mezzo di una festa. E Taylor sul banco. A Lezione di Storia della Magia.
    Ad ognuno le proprie preferenze in fatto di “siesta”. Per carità.
    Quando riuscirono, tra svariati “Un abbraccio ed una caccabomba!”, dei variopinti “Ma vaffanculo!”, e qualche “Rifacciamolo al più presto!” volanti, a riattaccare, Aibileen si accorse di essere arrivata davanti all'ingresso della Torre dell'Orologio.
    Non che non si fosse già accorta da un pezzo del fatto che stesse piovendo a dirotto, ma quando il rumore della pioggia la investì, sentì una strana forma di sollievo invaderla.

    “... Che pace.”

    Sorridendo, si lasciò guidare dall'irresistibile voglia di osservare meglio la pioggia dalla Torre di cristallo, luogo che si trovava all'interno della Torre dell'Orologio. Un po' rimpianse il fatto di non avere il suo quaderno ed il suo materiale basico da disegno a portata di mano (almeno una matita!), ma ormai era lì.
    Quando entrò, arrivò alle sue orecchie la frase di una canzone che era sicura di aver già ascoltato da qualche parte: “Gotta love your man, yeah”.
    Curiosa di scoprire a chi appartenesse la voce di quel canto, salì le scale cercando di fare il minor rumore possibile, ma quando vide il suo compagno di scuola, Aidan Hargraves, seduto e completamente assorto nell'ascolto della pioggia, si sentì un'autentica intrusa ad invadere a quel modo un momento di contemplazione così privato.
    Cercò, in fretta e furia, di girarsi per riscendere le scale, così da lasciarlo tranquillo, ma nel tentativo di farlo, scivolò con un piede sul bordo del primo scalino.

    << Ah! >>

    Riuscì, fortunatamente, ad aggrapparsi alla rampa appena in tempo, ma tale era stato lo spavento, che non riuscì a staccarsi da essa prima che fosse passato qualche secondo.

    << S.. Scusa! N.. Non volevo... D.. Disturbarti. L.. La pioggia... >>

    Prese un bel respiro profondo, buttando subito dopo fuori tutta l'aria, sperando, in tal modo, di riuscire a riprendersi quel tanto che le sarebbe bastato per riprendere a parlare come una persona almeno all'apparenza “normale”.

    << È... È bellissima. Anche la canzone. L'ho già sentita, come s'intitola? P.. Poi ti lascio tranquillo, davvero. N.. Non volevo invadere il tuo momento di pace. >>

    Abbassò lo sguardo verso il pavimento trasparente, accarezzandosi il braccio con la mano di quello opposto, sentendosi a disagio.




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    SPOILER (click to view)
    Adoro! ** Già solo per la canzone... E per la pioggia! Ma anche per il post in sé.


    Edited by Aibileen Beatrix - 24/11/2020, 10:41
     
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    Quasi si stava addormentando, mentre ascoltava il rumore della pioggia. Quel giorno si sentiva pensieroso, così, senza alcun motivo valido. Sarà il senso di pace che sentiva, sarà la torre in cui si trovava che gli faceva vedere tutto dall'alto, o sarà solo quel giorno a prescindere dal fatto che ci fosse stata pioggia o no e dal luogo in cui si trovava. Forse oggi aveva voglia solo di pensare, di meditare (si dice così, no?) in assoluto silenzio.
    Aveva chiuso gli occhi respirò profondamente, rilassato. Fino a quando non sentì dei rumori dietro di lui. Il dioptase si voltò di scatto e vide Abileen aggrappata alle scale, cercando di non cadere e si alzò subito per aiutarla.
    “Ehy! Tutto bene? Ti sei fatta male?” il ragazzo si avvicinò a lei, cercando di capire se si fosse fatta male o no. Non sembrava, ma Aidan si preoccupava dell'incolumità degli altri.
    “Ma no, non mi hai disturbato! Non è mica di mia proprietà, questo posto” si mise a ridere “Sicura di stare bene, vero?”
    Era ritornato a guardare la pioggia col sorriso sulle labbra ed ascoltò ciò che l'ametrin gli aveva detto.
    “Il rumore della pioggia mi rilassa, come quella del fuoco, ora che ci penso...comunque, la canzone si intitola Riders On The Storm. Dei “The doors”...hai presente? Jim Morrison...L.A. Woman? Avevo quella canzone in testa da stamattina e continuavo a canticchiarla.”
    sospirò e tornò a sedersi.
    “Ma dai..puoi rimanere, se vuoi! Siediti anche tu. Non so se sei mai salita quassù. E' una figata. Credo che diventerà il mio posto migliore, se dovrò pensare. Sono più che sicuro che mi capiterà, durante questi anni in questa benedetta scuola”.
    Aidan era così: Doveva avere un suo posto dove potersi rilassare. Per questo amava esplorare le case, le scuole e i luoghi che frequentava. Cercava sempre qualche posticino dove lui poteva rifugiarsi, in diverse situazioni. Doveva rilassarsi? Trovava un posto e lo sceglieva come luogo per rilassarsi. Doveva pensare? Trovava un posto e lo sceglieva come luogo per pensare. Doveva...vabbè, ci siamo capiti, no?
    “Come sta andando l'anno, Abileen? Ti stai trovando bene in questo Manicomio travestito da scuola di magia?” E lì gli scappò una risatina divertito. “Sto scherzando, ovviamente.” O forse no?
    In fondo tutti sono un po' matti, lì dentro.
    Aidan Hargraves

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    Grazie mille per l'"adoro" ahahah
     
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    QUOTE (Aibileen Beatrix @ 15/11/2020, 01:06) 
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    << N.. No, no! St.. Sto bene! Davvero! >>

    Al percepire la preoccupazione di Aidan, aveva subito risalito i primi gradini e si era rimessa dritta. Che impiastro, non solo l'aveva disturbato, ma l'aveva pure fatto preoccupare.
    Il ragazzo, però, fu molto gentile con lei. Aveva anche una risata contagiosa, che l'aiutò a distendersi un minimo, e ad imbastire un accenno di sorriso, mentre annuiva alle sue parole.

    << N.. Non la conosco a memoria, però. >>

    Ascoltò il resto delle parole del dioptase, dicendosi che, effettivamente, doveva essere bello sentire di avere un posto “proprio” all'interno dell'accademia: l'ametrin sentiva di non aver ancora trovato quello che le corrispondeva appieno. In compenso, amava alla follia passeggiare lungo le coste, ogni volta che ne aveva l'occasione.
    Anche se, doveva ammetterlo, aveva passato dei bei momenti di riflessione anche sulla terrazza della scuola. Oh beh, aveva ancora qualche anno davanti a sé, per trovare il “suo posto”. Non era difficile trovarsi concorde con Aidan, ad ogni modo: la Torre dell'Orologio era veramente pazzesca. Durante quel temporale, poi...
    Al suo invito a rimanere e a sedersi con lui, comunque, sorrise contenta, finalmente più rilassata, e fece sì con la testa:

    << C.. Ci ero già venuta, una volta. È un bel posto. Il migliore per guardare la pioggia, in effetti. A.. Anche se ci sono capitata per caso. >>

    Ammise sorridente, ripensando per un fugace momento alla chiamata avuta con i cugini. Sarebbe riuscita a sciogliersi abbastanza, dall'essere così spigliata con i nuovi compagni, quanto era capace di esserlo con loro?
    Aidan sembrava avere una simpatia capace di mettere facilmente a proprio agio le persone, ad ogni modo. Era una cosa bella.
    Quando le chiese del suo inizio anno, rise insieme al ragazzo per la sua battuta, anzi, mezza-battuta.

    << L.. La scuola mi piace... A.. Alla fine, credo che Hidenstone attiri i.. I pazzi adatti a lei.. >>

    Si bloccò per qualche secondo, cercando di trovare le parole adatte a quello che voleva rivelare.

    << S.. Spero di riuscire a.. A superare un po' la mia timidezza, però. >>

    Ammise.

    << … Tu, invece? C.. Come ti trovi? >>

    Domandò. Poi, facendosi coraggio, chiese ancora:

    << H.. Hai un modo di cantare... R.. Rilassante. T.. Ti andrebbe di r.. Ricantarmi “Riders on the storm”? >>

    Nel chiederlo, Aibileen si sentì una gran sfacciata, ma non era davvero riuscita a resistere.
    Era cresciuta con il fratellastro ed il cugino che cantavano un po' ovunque in giro per casa, per Hogwarts, in tenda o in ostello, l'uno strimpellando la sua chitarra, e l'altro il suo basso. Le piaceva ascoltare e guardare le performances artistiche altrui.
    E poi, quella canzone che aveva tirato fuori Aidan, combaciava a meraviglia con la serata piovosa che stava inondando quella sera la Torre dell'Orologio, e con lei, l'intera Hidenstone.

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    Appena la ragazza tornò dritta, Aidan potè stare più tranquillo e continuare ad ascoltarla. Notò che era un po' timida e doveva ammettere che a lui stava molto simpatica, quella ragazza.
    Il Dioptase osservava la pioggia mentre lei parlava e sorrise.
    “Basta ascoltarla un po' di volte. Questa canzone ti entra in testa e non si leva più. Un po' come la musica che sta andando di moda nel mondo babbano in questo periodo...solo che il genere dei the doors è più piacevole da ascoltare, a differenza del Reggaeton...” Rise divertito “Non so se hai mai ascoltato un pezzo del genere...se non l'hai mai fatto... Sei fortunata” scosse la testa.
    Aibileen ritornò a parlare e lui si voltò verso di lei.
    “Io sto cercando di visitare tutti i luoghi di questa scuola...hanno le loro storie, le loro attrazioni. Ed io sono curioso di conoscerle tutte.”
    Aidan era un tipo curioso. I nuovi posti doveva esplorarli fino in fondo. Voleva scoprirne i segreti, la storia. Un po' come se si trovasse in un videogioco e dovesse esplorare un luogo per poterlo sbloccare sulla mappa. Ecco perché, quando aveva tempo, girava per i corridoi della scuola.
    “Questo posto l'ho scoperto oggi. Ne ho già visti altri...ma ce ne sono ancora, in giro per i corridoi della scuola”.
    Ascoltò nuovamente la compagna ed annuì con un sorriso divertito “Com'è che dicevano da qualche parte? 'tutti i migliori sono matti'. Ecco perché siamo qui. Perché siamo matti! Quindi, i migliori!”
    Rise di nuovo, pensando alla cavolata che aveva appena detto “A dire il vero finora ho conosciuto solo gente fuori di testa..a parte qualche eccezione. E tu sei una delle eccezioni, giuro!” continuò a ridere “Non mi sembri matta!”.
    Sorrise poi quando parlò della sua timidezza. “Ho notato questa cosa. Però mi piace...non lo trovo un problema. Credo che le persone timide siano più interessanti di quelle estroverse. Ci metti più tempo a scoprirle ed io personalmente, preferisco parlare con una persona più introversa di me, perché mi piace conoscerla piano piano. Non so se mi sono spiegato”
    Le fece un sorriso gentile e poi un occhiolino.
    Ascoltò la sua domanda e sorrise ancora “Devo dire che mi sto trovando molto bene. E' pieno di gente interessante, oltre ai pazzi, logico! Le lezioni sono una più figa dell'altra, i professori sono uno più figo dell'altro...non ci si annoia mai, qui dentro per quante cose capitano.”
    Quando lei gli fece quella richiesta e quel complimento lui la guardò, ne rimase compiaciuto, e sorrise a trentadue denti. “Oooh ma grazie! Non sono Jim Morrison...ma me la cavicchio a cantare. Posso anche cantarti tutta la loro discografia...oppure anche quella dei Rolling Stones, Beatles...i Queen! Un Jukebox, insomma!” ridacchiò e guardò la ragazza.
    “Cosa vuoi che canti? Sempre Riders on The storm oppure qualche altro pezzo?”
    Aidan Hargraves

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    QUOTE (Aibileen Beatrix @ 15/11/2020, 01:06) 
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    Aibileen Beatrix
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    Il modo sinceramente appassionato e da intenditore con cui il ragazzo parlava di musica era molto bello, da ascoltare.
    Le passioni animano il volto, fanno scoppiare di colori le voci, rivelano la luce delle persone.

    << Il Reggaeton... >>

    Finse di pensarci su, sorridente.

    << Per dimenarsi e fare gli scemi con amici e cugini, o anche fratelli, non è male. >>

    Ammise, contagiata dalla risata comunicativa del Dioptase.
    Neanche ad Aibileen dispiaceva, l'idea di scoprire tutta la scuola. Ma piano, piano. Senza fretta. Magari, un giorno, si sarebbe pure azzardata a riprodurre quella Torre in un disegno.

    “... Tra cent'anni, Aibileen.”

    Pensò, attirata ma anche consapevole della complessità di un disegno del genere.

    << Non ci sono posti che hai un po' paura di scoprire, invece? >>

    A lei personalmente, per esempio, l'idea di visitare le Segrete le faceva venire i brividi bababividi. Senza scherzi.
    Ascoltando il compagno asserire che tutti i migliori fossero matti, le venne in mente una citazione riguardante un libro che le era piaciuto molto:

    << Per sopravvivere davvero a questo mondo, bisogna essere matti come un cappellaio, d'altronde. >>

    Asserì con un sorriso. Quando disse che non le sembrava matta, scoppiò a ridere anche lei.

    << Sei uno dei pochi che non lo pensa, credo! >>

    Quando Aidan disse che gli piacevano le persone timide, sentì il volto accalorarsi.

    << … A.. Andare piano, piano, permette di vivere e di godersi appieno le persone e le situazioni, credo. Spero di riuscire a smettere di balbettare quando sono in imbarazzo, però. A te capita mai? D.. Di balbettare, o.. O di sentirti semplicemente in imbarazzo. >>

    Al sentire il compagno lodare le lezioni ed i loro insegnanti, annuì con convinzione, trovandosi completamente d'accordo con lui.
    Quando poté constatare la reazione contenta e soddisfatta di Aidan alla sua richiesta, sorrise sollevata.
    I Queen ed i Beatles furono una grande tentazione, ma... Ormai il danno era stato fatto: si era fissata.

    << “Riders on the storm”, per iniziare! >>

    Esclamò decisa, sorridendo entusiasta.

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    Edited by Aibileen Beatrix - 18/12/2020, 20:17
     
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    “Beh...si, divertirsi ci può anche stare...solo che io preferisco altri generi. L'unica cosa che mi piace del Reggaeton, devo confessarlo, sono le ragazze che twerkano!” Si fece un'altra risata e poi continuò “Scusami tanto...sono un ragazzo a cui piacciono le ragazze...e la carne è debole...”
    Il dioptase non si vergognava a dire certe cose, soprattutto quando parlava con una ragazza. A volte era un bene...altre volte poteva essere un male, come questa se veniva preso sul serio. A lui piaceva anche scherzare e a volte nello scherzo diceva sempre un pizzico di verità.
    Alla domanda della compagna Aidan incrociò le braccia e ci pensò un attimo. “Ad essere sinceri un posto che mi mette un po' di ansia c'è...la foresta. Sia per quello che mi hanno raccontato, di un fatto successo l'anno scorso, sia per quello che ho visto ad Halloween. Un tantino inquietante, devo ammetterlo. Ma ho detto che voglio vedere tutto di Hidenstone e tutto vedrò!”.
    Aidan era uno che nonostante avesse paura, non si tirava indietro. Non era codardo, tutto gli si può dire, ma non che era un codardo. Il ragazzo sorrise ad Aibileen che aveva colto la citazione sui matti “Esattamente! Hai colto in pieno la citazione! Perché gli altri dovrebbero pensare che tu sei matta? A me sembri una ragazza tanto carina!”.
    Non poteva evitare di fare dei complimenti, quando lo pensava davvero, il ragazzo!
    Sorrise quando sentì le parole di Aibileen. Aveva notato il suo leggero balbettio.
    “E' solo che sei ancora nuova ed hai un carattere timido. E' una cosa normale, credo...per me non è un problema. No, comunque...non credo di aver mai balbettato. Non che io ricordi. Però in imbarazzo ci sono stato, devo ammetterlo...e di solito, ora che ci penso, quando lo sono, mi tocco la nuca con la mano destra...oppure mi sistemo il ciuffo.”
    L'aveva notato ora, Aidan. Ripensando alle volte in cui si era trovato in imbarazzo, si era come rivisto. In alcuni casi si massaggiava la nuca e in altri casi si sistemava il ciuffo di capelli davanti agli occhi. Non se ne era mai accorto.
    Ridacchiò e si portò la mano destra sulla nuca. Ecco, stavolta era un po' imbarazzato, ma contento del fatto che qualcuno apprezzava le sue doti canore.
    “Visto? Mi hai fatto sentire in imbarazzo! Ok, va bene. Vuoi che ti canti Riders on the storm? Ed il tuo Jukebox ti canterà Riders on the storm! Non ti aspettare Jim Morrison, ovviamente!”
    Si schiarì la voce e infine cominciò a cantare, con la pioggia che gli faceva da sottofondo musicale.
    Aidan Hargraves

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    QUOTE (Aibileen Beatrix @ 15/11/2020, 01:06) 
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    Decisamente, la risata di Aidan era più che contagiosa. Si ritrovò a ridere con lui, pur esclamando:

    << S.. Sono una frana a twerkare! Mi muovo più che altro a casaccio. Rimarresti deluso da come ballo, temo! >>

    Terminò con un sorriso, scuotendo la testa con fare divertito.

    << Ma tu, come twerki? >>

    … Visto che erano in tema. Quando, però, Aidan nominò la foresta ed Halloween, non riuscì ad evitare di perdere il sorriso. Ma s’impedì con tutte le sue forze di piangere per via del ricordo delle grida e della testa mozzata di quella bambina, Phoebe, e di come aveva visto i suoi compagni rischiare la pelle più di una volta, in quella notte.
    Si sforzò più che poté, perché aveva capito fin troppo bene, da quanto evocato dai suoi compagni ed insegnanti durante e dopo quella notte, che avevano avuto modo di vivere ben di peggio.

    << C.. Cosa è successo l’anno scorso? >>

    Chiese infatti, un po’ timorosa, ma era sempre meglio sapere la verità, che lasciarsi in balia della propria immaginazione, dove mille e più scenari roccamboleschi potevano trovare giaciglio, ristoro e dimora.
    Si sentì terribilmente in colpa, per aver rovinato l’atmosfera, tanto che scosse forte la testa, e decise di ritirare quanto aveva appena detto:

    << S.. Scusami, sono stata inopportuna! S.. Sicuramente è molto personale. M.. Mi sembri molto coraggioso, comunque. >>

    Lo pensava veramente ma, in quel momento, era anche un modo per cambiare discorso.
    Quando le disse che era carina, sentì il volto accalorarsi, segno che il complimento aveva sortito il suo effetto.

    << Oh… D.. Dicono che non vivo proprio… S.. Su questo pianeta, ecco. M.. Mi piace disegnare ed inventare storie, e.. Ecco >>

    Spiegò, imbarazzata.

    << A.. Anche tu sei molto carino, però. E m.. Mi sembri simpatico. >>

    Rivelò con un sorriso. Si sentì davvero al settimo cielo quando il ragazzo si aprì con lei sul suo modo di sentirsi in imbarazzo. Non tutti erano capaci di mostrare una tale nonchalance nell’ammettere le proprie vulnerabilità.
    Era davvero un ragazzo molto coraggioso.
    Quando scoprì di averlo appena fatto sentire in imbarazzo, accennò un sorriso di scuse, facendogli una rapida carezza al braccio:

    << N.. Non è facile p.. Parlare di ciò che ci fa sentire vulnerabili. S.. Sei stato molto sincero e coraggioso. E mi piace sul serio come canti! >>

    Quando introdusse il suo canto e poté risentire l’interpretazione di “Riders on the storm” del ragazzo, chiuse gli occhi per un po’: il connubio di quella canzone, della voce di Aidan e della pioggia era davvero rilassante.
    All’arrivo del risuonare dell’ultima strofa, Aibileen riaprì gl’occhi, e guardò il ragazzo.
    Non appena ebbe terminato, lo abbracciò, entusiasta:

    << Grazie, Aidan! È stato davvero un bel momento >>


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    Aidan rise divertito alle parole della ragazza. “Tranquilla! Per il reggaeton e il twerking ci sarà un altro momento! Oggi sono in vena di musica rock che è molto meglio! Ma in ogni caso saper twerkare non rientra nelle caratteristiche della mia 'ragazza ideale'” rise ancora e poi scoppiò a ridere alla domanda che fece dopo “Io se so twerkare? Ma assolutamente no! Non fa per me, davvero”
    Non riusciva più a smettere di ridere, si dovette sdraiare e respirò profondamente “Miseriaccia mi sto divertendo a chiacchierare con te."
    La sua risata si era finalmente calmata e l'aria era tornata per un attimo seria, quando si entrò nella discussione della foresta. Alla sua risposta notò il cambiamento di espressione della compagna e scosse la testa alla domanda e a ciò che disse dopo “Tranquilla, non è nulla di personale...non c'ero l'anno scorso, quindi so solo ciò che mi hanno detto...però, non è il momento di parlarne. Siamo qui per rilassarci e allontanare i pensieri cattivi lontano da noi, almeno per un momento, no?” Annuì come a voler affermare di più ciò che disse e la ringraziò per avergli dato del coraggioso “Grazie, Aibileen. Però forse dovrei esserlo di meno...può essere molto pericoloso, il coraggio”
    Comunque non pensò più a quelle cose e sperava che anche lei togliesse dalla mente quei brutti momenti. Sgranò gli occhi sorpreso quando lei disse che le piaceva disegnare ed inventare storie. “Woow piace anche a me, disegnare...se solo sapessi farlo! Riguardo ad inventare storie, sono sicuro che andresti d'accordo con un mio amico babbano che è fissato con D&D...non so se lo conosci...è gioco di ruolo, interpreti un personaggio inventato da te, insomma. Ma comunque...è molto meglio vivere in un altro pianeta che vivere in un posto dove ti giudicano per ciò che ti piace fare o per ciò che sei. Quindi, che vadano al diavolo quelli che pensano queste cose” Scrollò le spalle.
    Quando la vide arrossire e imbarazzarsi al suo complimento, per poi ricambiare, lui non fece altro che sorriderle. Sorrideva moltissimo, quel giorno. Si sentiva felice, senza un apparente motivo. Ed andava benissimo così.
    “Grazie mille, Aibileen. Anche tu mi stai molto simpatica.”
    Si grattò nuovamente la nuca, quando lei continuava con i complimenti e ridacchiò “Così potrei montarmi la testa, Aibileen, dai!”

    Quando finì di cantare, Aidan guardò la ragazza che si era avvicinata e lo aveva abbracciato. Lui sorrise e ricambiò l'abbraccio.
    “Grazie Aibileen! E grazie anche per il caloroso abbraccio. Sono contentissimo ti sia piaciuta la canzone. Però mi sto montando davvero la testa così!”
    Chiuse gli occhi e la strinse a se “posso anche essere un pochino presuntuoso, soprattutto se continui a farmi complimenti!” Rise divertito e si staccò dall'abbraccio, tornando a guardare la pioggia e facendo un bel sospiro.
    Aidan Hargraves

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    QUOTE (Aibileen Beatrix @ 15/11/2020, 01:06) 
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    Aibileen Beatrix
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    Al vedere Aidan sdraiarsi per il troppo ridere, inizialmente, Aibileen inclinò la testa di lato, incuriosita.

    “… Sono davvero così divertente?”

    Poi, fece spallucce, e si lasciò contagiare volentieri dall’allegria del ragazzo, ridendo di gusto anche lei.

    << Anche io mi sto divertendo! >>

    Esclamò con un gran sorriso. Le venne da chiedersi, però, se quel ragazzo così gentile, allegro e coraggioso, potesse pure essere innamorato di qualcuna.

    << C’è una ragazza in particolare che ti viene in mente, quando pensi alla tua “ragazza ideale”? >>

    Quando il discorso virò su quanto avvenuto nella Foresta l’ultima notte dell’ottobre di quell’anno, lasciò Aidan cambiare rapidamente argomento.
    Probabilmente, lei, tendeva a vivere troppo seriamente ed intensamente le cose. Un compagno e, magari, in futuro, anche un amico, in grado di farle superare determinati avvenimenti con più leggerezza, avrebbe potuto farle bene.
    Cercò di non pensare troppo a lungo, con le ultime parole del Dioptase sul suo essere troppo coraggioso, a quando l’aveva visto steso a terra, durante la battaglia contro delle zucche assassine (che la narratrice ancora s’immagina come delle creature dal fondo tenero e puffoloso, ma tant’è – hanno solo cercato di far fuori gli studenti più giovani di Hidenstone, che volete che sia), prendendosi un bello spavento, sforzandosi di concentrarsi su quanto Aidan le stava dicendo sui disegni ed i giochi di ruolo. Quando mandò al diavolo le persone che la prendevano in giro, il piccolo sorriso che aveva imbastito si rilassò, addolcendosi, e gli scoccò un bacio sulla guancia.
    Quelle “prese per i fondelli”, anche se nel fondo potevano farla rimanere male, e pure farla piangere, qualche volta (ma soltanto per via della delusione, quando si trattava di persone dalle quali non si sarebbe veramente mai aspettata determinate parole e certi comportamenti voltafaccia), generalmente le ignorava, e con loro le persone che le pronunciavano.
    Perché, a lei, fantasticare piaceva tantissimo, e non vi trovava alcun motivo d’imbarazzo o di vergogna; e, soprattutto, non le andava particolarmente, di perdere tempo con gente che non la facesse sentire bene, e che non dicesse cose che destassero sul serio il suo interesse.
    Magari si trattava di persone che, in altri contesti e con altre compagnie, potevano anche dimostrarsi molto piacevoli ed intelligenti, ma se con lei non volevano esserlo, allora, non è che quel dettaglio potesse incidere più del dovuto sul suo comportamento nei loro confronti.

    << P.. Potremmo provare a disegnare qualcosa insieme, se ti va! Non ho mai disegnato con un’altra persona, ma… P.. Potrebbe essere divertente!>>

    Lo disse torturandosi le mani l’una con l’altra, per lei il disegno era una passione molto delicata ed importante, ma appunto, magari, ciò l’avrebbe aiutata a smetterla di sentire quel fastidiosissimo nodo allo stomaco quando si ritrovava, per una ragione o per un’altra, a mostrare un suo disegno a qualcuno o, “addirittura”, a regalarglielo.
    Poteva non risultar essere un’idea poi così malvagia, condividere per davvero la sua passione con qualcuno.

    << A.. Ad interpretare seriamente un mio personaggio, forse mi vergognerei, ma… Sì, ha proprio l’aria di essere un bel gioco! >>

    “… Ti sei vestita come la lillipuziana Gypsy, la Detective risolvi-misteri delle Creature Magiche della tua ultima storia, soltanto sabato scorso, Aibi. Hai pure tenuto i capelli allisciati e verde scuro per tutto il giorno, mentre andavi in giro vestita con dei lunghi stivali marrone scuro, dei jeans neri, un maglioncino beige, ed un cappotto anch’esso beige alla Sherlock Holmes (Conan Doyle, sempre nei nostri cuori – e no, qui non si sta parlando di quell’insopportabile di Shinichi Kudo in versione tascabile!), per questo motivo. ”

    … Piccolissima premessa, ora, però: lo scempio che Aibileen sta per pronunciare, non è dovuto al suo imbarazzo. Povera stella. È solo e soltanto dovuto al pessimo senso dell’umorismo della narratrice.
    Mea culpa.

    << … Se temi di montarti la testa come degl’albumi montati a neve, beh… >>

    Si attorcigliò una ciocca di capelli tra le dita, pensierosa.

    << Potremmo andare a chiedere un uovo nelle cucine! Un po’ di tuorlo è proprio quello che ci vuole. >>

    … Bene. Parentesi altamente imbarazzante chiusa. Il pessimo senso dell’umorismo della narratrice può dirsi ufficialmente soddisfatto.
    Ed il resto del mondo (ossia: il solo, povero partecipante a questa role – insieme al suo personaggio) traumatizzato a vita.

    << Parlando d’altro… >>

    “… Che è meglio.”

    << Cavaliere della tempesta: qual’è un luogo della scuola che non hai ancora esplorato, ma che muori davvero dalla voglia di scoprire? >>

    Le piaceva, “far vedere la sua scuola” ai suoi cugini via magifonino, ed anche passeggiare a casaccio da sola ma, doveva ammetterlo, non le sarebbe dispiaciuto, cominciare ad andare davvero in avanscoperta con qualcun’altro.
    Aidan, sia in quel momento, che in classe, che negl’altri luoghi di Hidenstone in cui avevano avuto occasione d’incrociarsi, le era sempre sembrato veramente un ragazzo simpatico, di piacevole compagnia e, per di più, interessante da conoscere meglio.
    … E più intraprendente di lei. Decisamente. Il che, nel suo caso, non guastava per niente.

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    Edited by Aibileen Beatrix - 2/1/2021, 14:26
     
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    La ragazza, ad un certo punto, fece ad Aidan una domanda di cui lui era sicuro della risposta, ma non sapeva se fosse il caso di riferirlo ad altri, prima della diretta interessata. C'era già stato qualcuno che gli fece una domanda simile e a cui lui diede una risposta senza però rivelarne l'identità. Non era per vergogna, sia chiaro. Anzi, se Aidan era attratto da una ragazza, non aveva timore che gli altri lo venissero a sapere, ma questa volta sentiva che era una cosa diversa, un sentimento che non aveva ancora provato realmente.
    Il Dioptase si rimise seduto e guardò il cielo oltre le finestre della torre.
    “Confesso che sì, c'è una ragazza in particolare, appena penso alla mia “Ragazza Ideale”. Ma perdonami se non ti rivelo il suo nome. Prima voglio che la diretta interessata lo venga a sapere prima di tutti, da me. Ti prometto che appena arriverà il momento, sarai la prima a saperlo. Anche se scommetto che lo verranno a sapere tutti quanti in pochi giorni. La scuola non è mai il posto adatto per mantenere segreti”.
    Quando la discussione arrivò ai fatti accaduti ad Halloween Aidan la cambiò velocemente, dato che non aveva minimamente voglia di parlarne in un momento così leggero, parlando dei disegni e di D&D. Nel momento in cui lui parlò di quelli che la prendevano in giro, mandandoli al diavolo, Aibileen le diede un bacio sulla guancia. Aidan la guardò “Pure i baci...così arrossisco, signorina!”
    Ascoltò anche la proposta di Aibileen e ne fu veramente contento, così annuì e le rispose. “Sarebbe una bella idea! Magari mi rivelerai qualche tuo trucco, spero!” le fece poi l'occhiolino.
    Era contento di aver conosciuto quella ragazza e le era grato di essere venuta fin lassù cosicché Aidan potesse intraprendere una discussione leggera e molto spesso divertente. Gli ci voleva proprio.
    “Mi è capitato qualche volta, di giocare con lui. Davvero, è adorabile questa cosa! Ti ritrovi seduto insieme ad altri amici ed intraprendi avventure fantastiche e incredibili. Naturalmente c'è la possibilità che il tuo personaggio muoia male...ma è il bello del gioco!”.
    Arrivò il momento di Aidan nei panni di un cantante sul palco di Sanremo, l'abbraccio e la frase di Aidan ai complimenti della compagna sul fatto che se continuava a fargli complimenti si sarebbe montato la testa. Arrivò una risposta da parte di Aibileen che Aidan non si aspettava. Appena sentì la battuta della ragazza, Aidan la guardò per un secondo e non riuscì a trattenere un'altra risata che lo fece piegare in due, trattenendosi lo stomaco con una mano e asciugandosi le lacrime che gli uscivano per le troppe risate con l'altra mano.
    “Mi...stai facendo...morire dal ride...ridere!” Respirò profondamente un paio di volte, cercando di calmarsi e tornando ad ascoltarla.
    “Un luogo che non ho ancora esplorato e che vorrei a tutti i costi scoprire credo sia...il labirinto. A quanto ho capito in questa scuola c'è un labirinto e, sinceramente, io sono sempre stato attratto dai labirinti. Ho sempre desiderato vederne uno dal vivo.”
    Disse, sospirando e asciugandosi meglio gli occhi.
    “Credo che dopo dovrò andare a prendere dell'acqua. Tutte queste risate mi hanno fatto venire sete. Comunque...il luogo che vorresti scoprire tu, invece, qual è?”
    Aidan Hargraves

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    La ragazza osservò la reazione di Aidan alla sua domanda con interesse, ma anche con rispetto. Le ispirò una certa tenerezza, in quel momento, in effetti.

    << È un bellissimo pensiero. Spero di poter avere notizie in tal senso al più presto, allora! È vero, la scuola è sempre un posto pieno di pettegoli, ma preferirei saperle da te, le cose che ti riguardano! >>

    Concluse, sorridendogli emozionata, il fatto che le avesse assicurato che sarebbe stata “la prima a sapere l’identità di questa ragazza” (dopo la suddetta, ecco) l’aveva decisamente entusiasmata. Sorrise nuovamente quando Aidan si mostrò contento della sua proposta di disegnare insieme.

    << N.. Non so quanto p.. Potrò esserti d’aiuto, ma quel che potrò fare, l.. Lo farò senz’altro! >>

    Quando le parlò del mondo dei Giochi di Ruolo, annuì con sincero interesse a quanto ebbe da dirle sull’argomento.La risata del ragazzo la contagiò più di una volta, che dire, era un tipo decisamente allegro, si stava trovando molto bene a chiacchierare con lui!
    Poi, rispondendo alla sua ultima domanda, le parlò del labirinto.

    << Anche a me piacerebbe un sacco perlustrare quel labirinto! L’idea d’incontrare qualche strana creatura mi spaventa, però… N.. Non sono ancora molto brava, con gl’incantesimi offensivi. >>

    Ammise con imbarazzo, vergognandosi delle sue chiare lacune in materia. Poi, però, rialzò lo sguardo: doveva imparare ad essere più forte! Quanto vissuto durante la notte di Halloween le aveva fatto capire quanto ciò fosse importante.

    << Ma… I.. Imparerò, in qualche modo! Che ne diresti di andarci insieme, nel labirinto? Due cervelli affrontano i pericoli meglio di uno solo! >>

    Propose, annuendo con convinzione alla sua ultima esclamazione.

    << A me, comunque, parlando di uova, è venuto un piccolo languorino… Che ne diresti di andare un attimo alle Cucine? Così vi potrai bere! Ed anche mangiare qualcosa con me, se ti va. La mousse al cioccolato di oggi era un qualcosa di… >>

    Sospirò con fare estasiato al ricordo.

    << Semplicemente meraviglioso! >>

    Non si stava premurando troppo di che ore fossero in quel momento (ed ancor meno, si stava ricordando dell’esistenza del coprifuoco), mentre stava facendo quella proposta ad Aidan, ed attese semplicemente una risposta da parte del giovane, sorridendo con fare tranquillo ed innocente.

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    Edited by Aibileen Beatrix - 14/1/2021, 22:26
     
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    Le parole di Aibileen lo fecero sorridere ed abbassò il capo più volte “Assolutamente sì! Magari ti invierò un messaggio, dopo che avrò parlato con questa ragazza. Così sarai davvero la prima. Però non so se riceverò una risposta positiva...non sembra brava in queste cose...vabbè...incrociamo le dita!” alzò le mani ed incrociò indice e medio sorridendo e respirando profondamente. Non era mai stato così agitato in vita sua ed era davvero una cosa strana. "Il tuo ragazzo ideale, come dovrebbe essere, invece?". Chiese incuriosito.
    Quando poi parlarono dei disegni e lei parlò, Aidan si alzò sgranchiendosi la schiena “sicuramente sei più esperta di me, con i disegni. Quindi, sono sicuro che mi insegnerai qualcosa. Così la smetterò di disegnare solo degli Stickman!"
    Era una schiappa a disegnare e questo gli dava fastidio. Lo trovava un modo interessante di rappresentare i pensieri o i sogni.
    Ascoltò nuovamente le parole dell'ametrin e sorrise “Ah ma nemmeno io lo sono. Ma a dare mazzate me la cavicchio...non dobbiamo sempre usare la bacchetta. I babbani hanno trovato altri metodi efficaci per fare male. Comunque...siamo qui, ad Hidenstone, per imparare. Quindi impareremo!”
    Alla sua proposta di andare al labirinto assieme, Aidan annuì con un sorriso “Certo che si! Quando vorrai, ci andiamo assieme. E porterò la mia mazza, magari. Non vedo l'ora di riprendere in mano quel gioiellino che mi ha donato quel ragazzino, ad Halloween!”.
    Di nuovo, la ragazza parlò ed Aidan, di nuovo, fu d'accordo con lei.
    Non era un tassorosso, ad Hogwarts, ma non rifiutava mai un salto nelle cucine per mangiare qualcosina. Soprattutto se si parlava di dolci. Infatti, quando lei nominò la mousse al cioccolato, Aidan si leccò le labbra. “Diamine, assolutamente si! Un salto nelle cucine non si rifiuta mai! Soprattutto se si parla di dolci!”
    Era uscita la parte di Aidan, dove era un goloso incredibile. “E si, anche un po' di acqua, perché le risate mi hanno fatto venire sete.”
    Aidan Hargraves

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    Alle parole di Aidan, Aibileen tirò subito fuori il proprio magifonino, esclamando un allegro:

    << Fantastico! >>

    Per poi proseguire con un:

    << Qual’è il tuo numero? >>

    Non appena glielo ebbe dato, non tardò a porre alcune domande circa i dubbi espressi dal ragazzo:

    << I.. In che senso “Non s.. Sembra una brava in queste cose”? Potresti piacerle, invece! S.. Sei carino e simpatico! P.. Potresti cantarle una serenata! >>

    Suggerì, per poi portarsi istintivamente una mano ai capelli quando il Dioptase le rigirò la domanda, sentendosi in difficoltà.

    << E.. Ecco… >>

    Cominciò con un sorriso timido, arrotolando svariate volte una ciocca di capelli intorno al dito indice.

    << N.. Non saprei… M.. Mi piacciono i ragazzi gentili, d.. Di solito. E.. Ed anche divertenti! >>

    “… E che non mi prendono per stupida soltanto perché balbetto un po’”

    Aggiunse tra sé e sé, nei propri pensieri, abbassando lo sguardo a terra. Ma riuscì a rialzarlo, quando cominciarono a parlare di disegno, scoppiando a ridere alla simpatica autoironia del coetaneo:

    << Maddai! S.. Sono sicura che non sei così terribile! >>

    Quando il discorso virò su incantesimi offensivi e labirinti, Aibileen sorrise alle parole di Aidan, abbracciandolo di nuovo.

    << S.. Sì! Ce la faremo! >>

    Nello sciogliere l’abbraccio, la giovane Ametrin ascoltò con entusiasmo Aidan accettare la sua proposta di andare a scoprire insieme il labirinto.

    << A.. Assolutamente sì! La tua mazza potrebbe tornare molto, molto u.. Utile >>

    Ed aveva anche pensato ad un disegno in cui ritrarlo come “Acchiappafantasmi” moderno, con l’aria da vero duro e la sua mazza in mano, circondato da zucche e spiritelli messi K.O. Ma questo non ci pensò neanche lontanamente a dirglielo, si vergognava troppo!
    E quando Aidan si dimostrò d’accordo nel fare un salto nelle cucine, Aibileen allargò il suo sorriso gioioso, alzandosi in piedi di scatto, ed afferrando al contempo il braccio del giovane. Se lui avesse approvato il suo gesto, assecondandola con i movimenti, il Dioptase si sarebbe ritrovato trascinato in piedi insieme a lei.

    << A.. Allora mettiamoci in marcia! >>

    Esclamò lei, dirigendosi insieme al coetaneo verso le cucine.

    Poche cose univano come il cibo, c’era poco da fare.

    Oltre alla musica, che riusciva ad avere un potere di unione e condivisione nettamente superiore.
    Alla fine della loro piccola gita in uno dei luoghi più adorati di Hidenstone, una volta tornata nella sua stanza, la giovane Ametrin si sarebbe ricordata del fatto che doveva ancora finire i compiti di Divinazione.
    … Ma quella della sveglia che mise praticamente all’alba per terminarli, è tutta un’altra storia.


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    Edited by Aibileen Beatrix - 24/1/2021, 07:18
     
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