Tame a Dragon

Provino Atletica e Addestramento Vete

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    Nara Keratack Gleen
    Denrise 32 anni
    Vete, un drago nano dalle abitudini eleganti e dalle scaglie d'un azzurro profondo quanto l'oceano. Gli occhi erano puntati su di lui da una decina di minuti. Si muoveva in delicate acrobazie che manco i migliori acrobati e fra una curva e l'altra accelerava puntando i pezzi di carne che la donna gli lanciava. Quando le piccole fauci si chiudevano i bocconi sanguinolenti erano già stati abbrustoliti da una rapida fiammata.
    Donna e rettile avevano legato fin da subito e lui si lasciava avvicinare senza problemi, oltre che accettare cibo, acqua e coccole; ma ora era tempo di passare allo step successivo dell'addestramento.
    -Vieni Vete!-
    Con un pigolio il draghetto rispose e si tuffò verso il pezzettino di carne lanciato verso l'interno della casa.
    -Aspetta, buono, buono- Rideva Nara, mentre Vete le si era appoggiato sulla spalla e strusciava il muso contro la mano chiusa; quella contenete qualche altro cubetto di cibo. -A tempo debito Vete, a tempo debito-
    Un sorriso maligno dipinse il volto della donna quando raggiunse la botola che portava ai sotterranei della casa. -Non sai cosa ti aspetta-

    Nell'oscurità di quella stanza pulita ed inodore Vete si fece improvvisamente silenzioso e si strinse attorno al collo della Predonessa.
    -Non aver paura Vete, è solo la stanza in cui ci alleneremo.- La bacchetta tracciò un cerchio nell'aria e alcune lampade si accesero. Le pareti erano di pietra ed al muro erano attaccate briglie, museruole, guinzagli e gabbie, per il momento vuote. -Sai, non ero stata abbastanza attenta e uno dei precedenti ospiti non ha risposto molto bene ad un piccolo esperimento.- Nell'angolo vi era un lungo tavolo bianco con delle corde di pelle e catene fissate alla base. -La malattia si è espansa e per un po' questa stanza è rimasta vuota. Ma ora potremmo far risuonare le pareti con nuovi versi ed ordini. Sono così felice.- Batté una sola volta le mani. Una luce le illuminava gli occhi.
    -Tieni-
    Gli lanciò un altro pezzo di carne e il drago nano, volato al centro della stanza, riprese coraggio fra un morso el'altro.
    La botola sul soffitto si chiuse piano.
    -Bene, ci sei Vete?- il rettile pigolò in risposta. -Perfetto. Ora ti darò un po' di ordini e se farai il bravo otterrai un premio.- Scosse la mano con la carne ed il drago volò verso di lei. -Fermo!- il drago continuò a cercare la mano, mentre Nara allontanava il pugno chiuso ed alzava il tono di voce, sempre più ferrea e priva di emozioni. -Fermo!- Il draghetto continuò al che la bacchetta fu alzata. -Stuperificium!- un lampo rosso investì la bestia e se tutto fosse andato come doveva il draghetto sarebbe stato scagliato lontano. Le ali si aprirono fermando lo spostamento e le zanne snudato. Un ruggito acuto riempì l'aria. -Ma che bella voce che c'hai- Nara sorrideva come non mai e Vete attaccò.
    L'istinto lo aveva spinto verso la gola della donna. I muscoli di Nara scattarono all'unisono e con una capriola laterale cercò di schivare il colpo utilizzando il proprio busto in rotazione per proteggere il punto vitale -Ed anche col caratterino non siamo mesi malle. Ma ora Fermo!- Il comando fu ripetuto a vuoto perché Vete attaccò di nuovo. Un drago offeso e ferito non perdona e ascolta con facilità. -Allora ti sfrutterò per allenarmi.-
    Vete puntò di nuovo alla gola, Nara ripeté la capriola e poi -Fermo!- Vete snudò ancora le zanne e fece per lanciarsi contro di lei. -Stuperificium!-
    La giovane Keratack cercava di limitare la potenza dei colpi in modo tale che il draghetto sentisse dolore, ma non svenisse e non subisse troppi danni. Prevedeva che gli sarebbe servito tempo per domarlo del tutto.
    Infatti Vete attaccò di nuovo e lei rispose con una capriola in avanti, un altro comando non ascoltato e quindi un altro incanto.
    Poi una capriola all'indietro, un altro comando inutile e poi dalla bacchetta uscì ancora un lampo rosso.
    Nara avrebbe continuato a tentare di schivare i colpi e di infierire sul drago finché questo non avesse riconosciuto la sua supremazia e l'ordine di stare fermo quando ordinato. Non importa se sarebbe stata ferita, lei avrebbe continuato a schivare ed infierire.
    -Fermo!-
    Se infine avesse ascoltato il suo ordine Nara, col volto imperlato di sudore, gli avrebbe lanciato due pezzi di carne come premio.
    Vete non doveva imparare solo ad amarla, ma anche a temerla e rispettarla. Doveva essere pronto e reattivo ad ascoltare qualsiasi suo ordine, senza "discutere".
    Ad ogni modo non si sarebbe fermata al primo tentativo riuscito, insistendo ed insistendo finché entrambe non ne fossero usciti sfiniti.
    "Parlato" - "Pensato"| Scheda PG | Stat. |
    RevelioGDR


    Provino per sbloccare la skill Atletica.
    Inoltre, anche se Vete è già suo famiglio, cerca di superare la sua natura orgogliosa di drago e di imporsi totalmente su di lui usando anche la forza. Se inizia ad eseguire il suo ordine gli da del cibo come premio.
     
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    Gli Snasi
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    Il provino è andato a buon fine.



    Da ora Vete risponde a ogni comando di Nara senza la minima esitazione esitazione. Potrebbe far un minimo di resistenza solo nel caso in cui gli venga dato un ordine kamikaze o suicida.
     
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1 replies since 4/10/2020, 22:34   50 views
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