Tris di cuori

Aidan Hargraves vs Blake Barnes

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    AIDAN HARGRAVES
    Dioptase | xx anni
    La cosa più bella delle giornate a scuola, per Aidan, era sempre la fine delle lezioni. Ma era sicuro che quella sensazione piacevole non era l'unico a provarla.
    Quel giovedì, avendo finito le lezioni, aveva deciso di passare tempo a giocare un solitario con le sue carte da poker che si era portato da casa. Dato che non aveva ancora trovato nessuno che sapeva giocare a carte, era costretto a fare solitari su solitari. Conosceva diversi tipi di solitario, quindi difficilmente si annoiava. Ma trovava più interessante giocare a carte contro qualcun altro.
    Aidan amava giocare a carte, conosceva molti giochi con le carte, Poker, Ramino, Bridge, Blackjack...insomma si diverte a giocare in questo modo. Certo non si definisce un campione perché non ha mai partecipato (ed in teoria non può) a tornei ufficiali. Semplicemente ci gioca con gli amici. Conosce anche qualche trucco di magia che i babbani amano vedere, come quello di indovinare la carta scelta o farla sparire e farla riapparire in posti particolari. Insomma, i soliti trucchetti che fanno i 'maghi' babbani per divertire la gente.
    Ecco a lui bastavano un paio di carte per passare un po' di tempo da solo. Certo, se fosse in compagnia di una ragazza, avrebbe altri giochi da fare...e non con le carte.
    Era seduto su una panca, le carte disposte sul tavolo e il mento appoggiato sulle mani pensieroso. Non era sicuro che questa partita gli sarebbe riuscita. Aveva poche carte nel mazzo e troppe carte coperte sul tavolo. Sul tavolo aveva 7 file di carte tutte coperte tranne le ultime. Erano messe in modo da creare una specie di scala (la prima fila aveva una carta, la seconda ne aveva due...eccetera). Per completare in modo corretto la partita doveva mettere in ordine crescente ogni singola carta a colori alterni (una rossa e una nera) ed in alto a destra doveva ordinare le carte, in ordine (dall'asso al re) tutte dello stesso seme (Cuori, Quadri, fiori, picche). Per il momento, purtroppo per lui, non aveva ancora completato nessun seme.
    “Merda.” Mormorò sbuffando “Questa non la completo...devo aver sbagliato qualcosa...” Controllò meglio le carte che aveva aperte sul tavolo e notò che gli mancavano troppe poche carte e sul tavolo aveva solo le carte aperte fino al 5. “gli assi saranno tutti nelle carte coperte...e non posso muovere nessuna carta per aprire una carta...”.
    Girò una carta dal mazzo che aveva sotto gli occhi e gliene uscì una che non poteva mettere da nessuna parte. Continuò ancora, rimescolando anche le carte nella pila degli scarti appena il mazzo era finito, ma niente. Si era bloccato.
    “Aaah niente. Non mi è riuscita.” Smontò tutto quanto e rimescolò il mazzo.
    Era solo, in quel momento. Probabilmente gli altri erano fuori a pomiciare o a farsi i cazzi loro. Ma Aidan, ultimamente preferiva passare tempo in altro modo. Forse perché non aveva ancora conosciuto gente interessante. A dire il vero c'era una persona interessante che voleva proprio conoscere. In tutti i sensi. Era la prefetta della sua casata Lilith, si chiamava. Che bel nome, Lilith...un bel nome che però era quello di un famoso demone che si narrava fosse la prima moglie di Adamo, prima di Eva. Secondo gli Ebrei. Mentre secondo la religione mesopotamica era il demone associato alla tempesta ed era ritenuto portatore di disgrazia, malattia e morte.
    Perché sapeva tutte queste cose? Semplice, aveva cercato su internet lo stesso giorno in cui aveva saputo il nome della ragazza (sì, cercava qualche profilo social, solamente col nome perché ancora non era a conoscenza del suo cognome. Poi scoprì il cognome e cominciò a seguirla. Ma no, non era uno stalker. Era solo curioso di sapere chi fosse).
    Aveva scoperto (non dai social, però) che stava con un certo Blake. Lui lo aveva visto già con lei ma non pensava minimamente che fosse il suo ragazzo. Ma vabbè, le disgrazie potevano capitare a chiunque, pensò quel giorno.
    Avrebbe voluto fare una chiacchierata con quel Blake, qualche giorno. Non per litigarci (perché poi? Se non aveva ancora fatto nulla alla sua ragazza...Ancora...) ma tanto per conoscerlo.
    Ma perché stava pensando a quel tizio? Era meglio pensare alla ragazza, invece. “Dovrò parlare con lei, prima o poi. Tanto sarà una ragazza amichevole, no? Lilith”
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    Blake Barnes
     
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    Blake Barnes
    Black Opal | 18 anni
    La sua divisa era perfetta fino a quando era nelle aule dove si svolgevano le lezioni, poi aveva deciso che Lilith non doveva rompergli le scatole e doveva farlo respirare. Andare in giro con quel cravattino tutto il giorno lo disorientava. Sapeva che la divisa aveva il suo fascino, ma anche no! Non riusciva proprio a farcela anche al di fuori delle aule! Blake era una persona a modo suo in tutto e per tutto. Si era sempre distinto, fin dal primo giorno del primo anno, aveva sempre ottenuto le attenzioni di tutti, ed era diventato, in pochissimo tempo, il ragazo più popolare della scuola. Doveva ammettere che quando era entrato ad Hidenstone non erano quelle le sue intenzioni, ma Blake aveva una personalità troppo egocentrica per rimanere davvero nell'ombra ed inoltre aveva un cognome troppo conosciuto da per tutto per essere una persona devota all'anonimato. Non era tanto il suo aspetto fisico che lo facevano spiccare rispetto agli altri, quanto più le sue decisioni, quanto più i suoi pensieri ed i suoi gesti. Si era messo insieme alla ragazzina più antipatica, scontrosa e stronza della scuola, aveva ottenuto l'attenzione di tutti i suoi professori, ed era diventato anche uno degli studenti più temuti, solamente grazie o per colpa, dipende dai punti di vista, delle sue azioni. Comunque una cosa era certa, chi entrav li dentro, dopo gli ultimi avvenimenti nell'hotel Barnes di Dubai, conosceva il suo dannatissimo cognome ed anche se doveva essere qualcosa di stressante, salutare persone di qua e di la, era qualcosa che lo rilassava. La sua notorietà lo rendeva sempre più pavone, a prescindere da qualsiasi cosa lui facesse o dicesse il suo ego sarebbe arrivato prima di lui.
    Quel gionro, mentre si allentava il cravattino, ebbe la fortunadi passare vicino ad un ragazzino che conosceva. Erano stati insieme nella cabina per andare li ad Hidenstone. Sogghignò. Adorava dare piccio alle persone, adorava essere il disturbatore. Sorrise e si avvicinò al ragazzo per vedere cosa stesse facendo, poi sgranò gli occhi nel sentire quello che disse. Amichevole, brillante, devota al suo compito e la mia ragazza. Tutti i pregi di Lilith Clarke racchiusi in una frase! Non ce la poteva fare! Ovviamente intromettersi nei pensieri altrui era qualcosa che gli riusciva così bene! Ma quel gionro era stranamente di buon umore. Stavi cercando un modo per parlare con la tua prefetta e lo chiedevi alle carte, oppure in genere sei uno che parla da solo? In quel caso, mio fratello è un medimago eccellente, magari posso darti il suo numero! Non lo faceva per fare lo stronzo, Blake era proprio così nella vita! Sorrise al ragazzino sedendosi di fronte a lui.
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    AIDAN HARGRAVES
    Dioptase | xx anni
    Ok, Aidan aveva perso la testa. Decisamente. E la cosa era strana perché non gli capitava quasi mai. E aveva scoperto un'altra sua cosa: quando perdeva la testa pensava ad alta voce. Brutto segno.
    Non si era innamorato, no. Sapeva come si comportava quando si innamorava. Era solo attratto da quella ragazza. Avrebbe voluto frequentarla, diventare suo amico. Sapeva benissimo che non sarebbe mai riuscito ad entrare nelle sue grazie (si, in quel senso.) ma magari avrebbe stretto un buon legame di amicizia. Con lei, non col suo ragazzo, non lo trovava così amichevole. Ma magari si sbagliava. Mica lo conosceva, quel Blake. Aveva solamente parlato con lui sul galeone per arrivare a scuola, dato che erano nella stessa cabina. Come aveva già pensato, era curioso di volerci parlare.
    E forse il momento era arrivato. Probabilmente Aidan era sicuro di essere solo, in sala grande e quindi non aveva controllato che qualcuno era appena arrivato e aveva risposto al suo pensiero.
    'Amichevole, brillante, devota al suo compito e la mia ragazza. Tutti i pregi di Lilith Clarke racchiusi in una frase!'
    Non aveva bisogno di capire chi fosse, naturalmente. Aidan posò lentamente il mazzo di carte sul tavolo e si voltò verso di lui, con un sorriso divertito e gli occhi socchiusi, come a voler squadrare bene il personaggio.
    'Stavi cercando un modo per parlare con la tua prefetta e lo chiedevi alle carte, oppure in genere sei uno che parla da solo? In quel caso, mio fratello è un medimago eccellente, magari posso darti il suo numero!'
    Lo seguì con lo sguardo, tenendo in faccia il sorrisetto e, quando si sedette di fronte a lui, gli rispose.
    “Blake...com'è che vai di cognome? Barnes giusto?
    Ero sicuro che i pregi di Lilith fossero Amichevole, brillante, devota al suo compito...ma non penso che essere la tua ragazza sia proprio un pregio”
    poggiò la mano sotto il mento fingendo di pensare “Credo invece di aver trovato l'unico suo difetto...sì sì”
    Annuì incrociando le braccia e appoggiandole sul tavolo, osservando il ragazzo che, come vedeva dalla divisa, faceva parte dei Black Opal.
    “In realtà credo di aver capito come poter parlare con Lilith...non è così difficile, visto che la vedo ogni giorno in sala comune. E no, stavo giocando a carte. Giochi che non sono sicuro tu sia in grado di...” qui stava per dire 'capire' ma si fermò un attimo per cercare di trovare una parola meno cattiva. “Giocarci. Probabilmente non li conosci” Fece spallucce “ Quindi non sono tarocchi e non sono uno che parla da solo” 'almeno fino a quel momento' pensò divertito “E se avessi problemi, i miei genitori sarebbero entrambi medimaghi e con molta più esperienza di tuo fratello...senza nulla togliere al fratello, ovviamente. Quindi mi rivolgerei a loro.” Sul suo volto si disegnò di nuovo quel sorrisetto. “E tu perché sei qui? Non sei riuscito a trovare la tua Giulietta oggi?”
    Quando finì di parlare, abbassò lo sguardo sul mazzo davanti al tavolo e lo prese. A quel punto, lentamente, cominciò a mischiarlo.
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    Blake Barnes
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    Se c'era una cosa che sapeva fare benissimo Blake era portare all'estremo le persone e poi batterle per la sua stronzaggine. Le persone non si redevano conto, minimamente, di quanto lui adorasse giocare e provocare ed in quel ragazzo aveva trovato un giusto sfogo. Sapeva rispondere, non era una persona noiosa e sopratutto sapeva il fatto suo. Ecco si, aveva trovato la sua vittima sacrificale e magare si sarebbe anche guadagnato un nuovo amico no? Sogghignò quando lo chiamò per nome e poi gli chiese il suo cognome,ovviamente conoscendolo già. Ma Blake non faceva caso a queste cose, era più una questione di forma e capiva anche che davanti a tanta notorietà ci si voleva sentire importanti in qualche modo. Quindi non disse niente, annuì semplicemente. Bene, adesso che abbiamo capito che sai leggere i giornali, posso confermarti che si, sono un Barnes!Aggiunse poi ridacchiando. Il suo tono era amichevole, almeno nella sua testa, infondo era il suo normalissimo tono di voce che riservava a tutte le persone che calpestavano la superfice terrestre! Rise di gusto quando gli disse che l'unico difetto di Lilith era proprio quello di essere la sua ragazza. Oh beh, si... è probabile, infondo c'è chi, come me, nella vita riesce ad avere sempre tutto quello che vuole, e chi... come te, si deve accontentare di guardare da lontano. Quindi si, posso accettare di essere l'unico difetto della Clarke, anche perchè gli altri e quelli veri non credo che li saprai mai! Gli fece l'occhiolino per poi mettersi un pò più comodo sulla panca. Beh, diciamo che ho specificato che prende il suo compito molto seriaente, sei una matricola e sei un dioptase... Direi che se le chiedi qualsiasi cosa ti risponderà sicuramente! Eh si, lo so che la vedi tutti i giorni nella sala comune di voi sfigatelli, non serve ribadirlo! Si scroccò il collo prima di sogghignare a quello che disse delle carte. Ma perchè tutti quanti facevano sempre l'errore di sapere chi fosse veramente Blake? Perchè tutti si fermavano sempre al fatto che era un ragazino arrogante? Qualcuno si era mai chiesto da dove gli arrivava tutto quell'ego e quella sicurezza? Forse perchè davvero non perdeva mai? Stavi facendo un solietario che neanche ti è uscito e sopratutto, che faceva mio nonno quando doveva pensare a che hotel comprare, quindi direi che quello che non sa giocare non sono io, ma sei tu! Quindi dimmi... a che pensi di saper giocare? Era ovvio che la domanda fu formulata in maniera tale da fargli capire che forse era lui a non saper giocare! Infondo non lo conosceva, oppure pensava di essere l'unico mago del mondo a saper giocare a carte? Possibile! I tarocchi sono sicuramente più difficili da leggerli rispetto alle carte francesi da poker, non ha caso c'è un corso di divinazione che te li potrebbe insegnare. Hai capito che ci troviamo in una scuola di magia, oppure... non so hai bisogno del tuo prefetto per fare orientamento? Potrei farla quasi richiamare per questa mancanza di un suo studente? Era pieno di se, era arrogante, ma era amabilmente se stesso ed Aiden doveva quasi sentirsi fortunato per l'umore così gioioso di Blake! Mio fratello è un Barnes,ha fatto la tesi con il primario del San Mungo e non credo che i tuoi genitori siano neanche all'altezza di pronunciare il nome di mio fratello, ma va bene... effettivamente ha poca esperienza, ma è un secchione nato, non ci vorrà molto che lui prenda il posto di qualche pezzo grosso li dentro... comunque... vuoi dare le carte e scegliere un gioco oppure hai intenzione di ammirare ancora i miei begl'occhi senza dire niente? CHiese poi sogghignando e facendogli segno con la mano di dare le carte. Potevano anche sminuire lui, ma Aaron, Aaron non si toccava! Ma, come detto prima, era così di buon umore per aver trovato una persona con cui passare il tempo a punzecchiarla e darle fastidio che, Aiden, non avrebbe ricevuto niente se non semplici provocazioni mirate! A quella domanda sbuffò e si strinse nelle spalle. Ti ho visto qui, solo e sconsolato, con il tuo solitario non riuscito e ho pensato di venire a rallegrarti la giornata con la mia magnificenza. Puoi ringraziarmi dopo! Perchè era li? C'era una ragione?
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    AIDAN HARGRAVES
    Dioptase | xx anni
    Certo che quel Barnes si divertiva a punzecchiare. E lui si divertiva a fare la stessa cosa con lui.
    “Beh basta saper leggere, per vedere cosa c'è scritto sul giornale” Rispose alzando un sopracciglio.
    A ciò che disse dopo dovette ammettere che lo trovò divertente. Infatti scoppiò in una risata.
    “Chi ti ha detto che mi devo accontentare a guardare da lontano?” chiese lui, con un sorrisetto malizioso “non credere che, perché sono nuovo qui, pensi che non abbia avuto delle ragazze? Anzi, ne ho conosciute molte davvero carine. Non ti vantare di questa cosa, Blake...perché non sei il più bello dell'universo. Certo sei un bel ragazzo, non lo nego..ma non è solo la bellezza a far perdere la testa alle ragazze. Ed il tuo carattere non è che sia così perfetto.” Scosse lentamente la testa sorridendogli “Io non sono da meno, lo confesso...ma cerco sempre di essere più gentile con le ragazze...e soprattutto...con chi se lo merita”.
    Aidan osservava i movimenti di quel ragazzo, incuriosito da come avrebbe reagito alle sue parole. Intanto continuava a mischiare il mazzo di carte, con lo stesso sorrisetto fastidioso che amava tenere sempre in faccia. Era tranquillo e sorrideva. Di solito questo comportamento faceva innervosire le persone con cui interagiva. Chissà se ci sarebbe riuscito anche con Barnes.
    “Per tua informazione, il solitario che stavo facendo si chiama Klondike. E si da il caso che questo solitario ha una probabilità di vittoria pari al 3%. E, non per non vantarmi, mi è capitato di completarlo, questo gioco. Oggi, non era la giornata giusta, probabilmente. Ma comunque...so giocare a diversi giochi. Poker, Ramino, Blackjack, Bridge. Ah il poker anche quello Texas Hold'em.”
    Poi parlò di tarocchi, di divinazione. Dio mio! Non pensava mica che a lui interessava quella materia? Non ha mai frequentato nemmeno un'ora di quella materia, ad Hogwarts! “Vuoi che ti legga le carte? Vuoi sapere se ti sposerai e avrai dei figlioletti con la dolce Lilith? Mi dispiace, Barnes, ma per questo dovrai rivolgerti ad una vera cartomante...Sai, a me non interessano queste cose.” Sorrise ancora e aggiunse “Però un orientamento con la mia prefetta non mi dispiacerebbe...”.
    Poi rise quando parlò di suo fratello. Scosse la testa.
    “Sai che non c'è bisogno di essere conosciuti e avere amici importanti per fare un lavoro, vero? Non metto in dubbio che sia un secchione...anche i miei lo erano alla mia età e a quella di tuo fratello. Ma a loro non importa la fama...semplicemente amano il loro lavoro.
    Comunque...siamo in due...potremo fare una partita a Poker.”

    Dissce, cominciando a dividere le carte. “Mi sento quasi onorato. Potevi stare appartato con la tua Giulietta, invece sei qui. Non è che ti sei innamorato di me? Non ti devi vergognare eh? Solo che, per tua sfortuna, mi piacciono le ragazze”
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    Blake Barnes
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    C'era un detto che Blake applicava a tutto. Mai sfidare una persona su qualcosa di cui era convinto o era esattamente la sua natura. Mentre Aiden era chiaro che fosse un ragazzino gentile nell'anima ma con un caratterino piccante, Blake non era gentile e non aveva un caratterino piccante, era proprio di natura stronzo! Sogghignò alle sue parole. Chi gli aveva detto che poteva guardare solo da lontano? Gli veniva da ridere al solo pensiero. Voleva assistere al due di picche che la stessa Lilith gli avrebbe dato se solamente lui ci avesse provato. Per quanto litigavano, Blake era convinto esattamente come Lilith, che loro si appartenevano, si appartenevano davvero. Scosse il capo ed incrociò le mani sul tavolo, si avvicinò a lui un pò con il viso e poi ridacchiò. Sei tu che lo stai dicendo, io ho semplicemente detto che Lilith Clarke puoi solo guardarla da lontano! Non ho mai detto che non ci sai fare con le ragazze! Ti facevo più sveglio! Aggiunse alzando le spalle in maniera strafottente, ma quello, ancora una volta, era semplicemente la sua versione migliore, quindi Aiden, immagina pure quella peggiore e spera di non incontrarla mai. Ridachiò ancora per le sue parole. Chi gioca sempre sulla difensiva perde. Parlando a sproposito, senza neanche conoscermi o pensando di conoscermi, e che dio ti abbia in gloria è l'errore che fanno tutti, fece una piccola pausa prima di incorciare le gambe sotto il tavolo e guardandolo con le sue iridi azzurrissime contro quelle altrettanto azzurre del ragazzo. mi hai dato molte informazioni su di te, e tu ancora non sai niente su di me, a parte quello che io voglio che tu sappia. Non credi di essere così bello e quindi, sei uno di quelli, che punta tutto sulla simpatia o comunque sul proprio aspetto esteriore. Io non ti ho mai detto che mi sento il "più bello dell'universo" gli rifece la voce ed il tono, Ho semplicemente sottolineato il fatto che io e Lilith stiamo insieme. Vuoi provarci con lei? Accomodati e mettiti in fila, io ho gà comprato le patatine per gustarmi il due di picche che ti manderà in frantumi il cuore. Lo sai perchè lo so? Perchè io e la Clarke siamo così! Alzò le spalle. La sua tranquillità in quel momento ero non solo disarmante, ma nessuno avrebbe mai potuto farlo innervosire. I professori avevano fatto un ottimo lavoro rendendo Blake Barnes ancora più odioso, insopportabile e sopratutto pericoloso. Sogghignò quando parlò in quel modo dei tarocchi. Scosse il capo sbuffò. Sai la cosa curiosa? Che credi davvero che io avrei chiesto questo hai tarocchi? Io so già quello che hai elencato ed i tarocchi non prevedono il futuro, e per essere uno dei dioptase sei anche abbastanza ignorante. Sei sicuro di essere finito nella casata giusta? Era il suo modo di fare e non si poteva pretendere che lui cambiasse davvero, non lo avrebbe mai fatto, lo aveva giurato a se stsso e comunque per arrivare anche solo ai livelli di ego di Blake Barnes si voleva solamente qualcuno con un ego più grande - forse - e con un'esperienza maggiore. Ma non era seduto di fronte a lui. Alzò gli occhi al cielo quando specificò a cosa stesse giocando. Ma che bravo! gli fece un picolo applauso e poi sorrise ancora. Infatti non sono dei Barnes. Non potrebbe importargli la fama. Certe cose sono per pochi eletti! aggiunse poi annuendo alle sue parole. Che poker sia! Decidi tu il metodo! disse facendogli segno di dare le carte. Blake si divertiva a rompere le scatole, per lui, il solo essere risposto in quella maniera non solo lo rendeva soddisfatto, ma lo rendeva anche una persona orgogliosa e comunque vincente. Infondo si stava divertendo, no? Rise per quello che gli disse alla fine. Era simpatico, gli piaceva. Ci hanno provato in tanti! Ma se ti fa sentire almeno un pò meglio il fatto che io possa innamorarmi di te... beh allora... infondo posso essere solamente un valore aggiunto alla tua vita! E boom, che l'umiltà vada a mettersi riposta in qualche angolo buio della terra!
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    Quanto era divertente punzecchiarsi a vicenda? Era come se fossero davvero rivali in amore. E la cosa più divertente (per Blake, non per lui) era che a Lilith non fregava una cippa di Aidan. Ma niente, ormai aveva trovato la persona da insultare. O magari un amico. Insomma, quel Blake sapeva il fatto suo, Aidan si divertiva a discutere con lui.
    'Sei tu che lo stai dicendo, io ho semplicemente detto che Lilith Clarke puoi solo guardarla da lontano! Non ho mai detto che non ci sai fare con le ragazze! Ti facevo più sveglio!'
    A quelle parole lui sorrise divertito e rispose “Beh ma io ho detto che non sono così sicuro che la guarderò solamente da lontano.”
    'Chi gioca sempre sulla difensiva perde. Parlando a sproposito, senza neanche conoscermi o pensando di conoscermi, e che dio ti abbia in gloria è l'errore che fanno tutti, mi hai dato molte informazioni su di te, e tu ancora non sai niente su di me, a parte quello che io voglio che tu sappia. Non credi di essere così bello e quindi, sei uno di quelli, che punta tutto sulla simpatia o comunque sul proprio aspetto esteriore. Io non ti ho mai detto che mi sento il "più bello dell'universo. Ho semplicemente sottolineato il fatto che io e Lilith stiamo insieme. Vuoi provarci con lei? Accomodati e mettiti in fila, io ho gà comprato le patatine per gustarmi il due di picche che ti manderà in frantumi il cuore. Lo sai perchè lo so? Perchè io e la Clarke siamo così'
    Fece finire Blake e poi rispose con il solito sorriso stampato in faccia.
    “Concordo con te, su chi sta sulla difensiva. Ti sono sembrato sulla difensiva per caso? O parlavi solamente in generale? Perché guardandoti sul galeone, in cabina, ho notato che sembri un ragazzo molto geloso e, correggimi se sbaglio ovviamente, un po' permaloso. E' probabile che prenda il due di picche. E non perché non le piaccio...perché ho notato che lei ti vuole davvero molto bene e, nonostante i litigi, come quello nel galeone, riuscite sempre a fare pace. Quindi, quel due di picche non mi manderà in frantumi il cuore, mi dispiace deluderti. Non sono innamorato di lei, stai tranquillo...è solo che la trovo molto molto molto...attraente, ecco” avrebbe voluto dire qualcos'altro, un po' più spinto, ma decise di evitare.
    Finito di dividere le carte, 5 per Aidan e 5 per Blake, guardò il ragazzo e sorrise a ciò che disse.
    “Te l'ho detto, Barnes. Io, non avendo mai studiato divinazione ad Hogwarts, non capisco nulla di lettura di fondi di tè, lettura della mano e dei tarocchi. Quindi...è normale che io mi sbagli” alzò le spalle “Ti va bene il poker tradizionale? E' più consono da giocare in due. Vuoi puntare qualcosa? Oppure giochiamo così, per divertirsi un po'? Io mi giocherei qualcosa...non galeoni, perché potrebbe diventare un gioco d'azzardo e non saprei quanto sia legale questa cosa...e sinceramente non ho voglia di prendere punizioni all'inizio dell'anno.”
    Chiese lui, sistemandosi le carte sulla mano e poi rise di gusto a ciò che disse dopo.
    “Sei modesto eh?” Disse ironicamente “Mi diverte questa cosa.”
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    L'ego di Blake era qualcosa di talmente sconfinato che delle volte lo accecavano completamente. Blake sapeva benissimo cosa legava lui e Lilith e sapeva che anche la ragazza ne era convinta. Sapeva che c'erano un sacco di ragazzini che le andavano dietro e sapeva anche come Lilith si comportava con loro. Infondo la cosa era reciproca e doveva anche ammettere che comunque lui era molto più stronzo della dioptase, quindi, di conseguenza non poteva pretendere assolutamente nulla. Rise divertito per la risposta del ragazzo. Pensi di guardarla da vicino o di diventarle amico? Eh si era geloso ma quelli non dovevano essere fatti di Aiden. Infondo lui era geloso solamente con i suoi due fidanzati e suo fratello, per il resto neanche si sprecava a sufficienza. Ascoltò ulteriormente e poi le sue iridi si fecero fisse su quelle altrettanto celesti del ragazzo. Il suo solito ghignetto non lo avrebbe mai abbandonato, ma doveva ammettere che era divertente. Insomma quel primo anno prometteva veramente, ma veramente bene! Io sono semplicemente Blake Barnes. Puoi classificarmi geloso, permaloso, poco umile e poco modesto. Sono tutto quello che ho voglia di essere in quel momento. In cabina, sul galeone, sono successe cose che per quanto mi riguarda, possono essere classificate come assurde. Ma no, non sono stato permaloso. Lo pensava veramente e pensava anche che se solamente Aiden avesse visto Blake quanto permaloso potesse essere, non lo avrebbe mai giudicato in quel modo per gli atteggiamenti avuti nella cabina. Sorrise ancora prima di prendere le 5 carte che il ragazzino gli aveva dato. Il cuore ti si frantumerà perchè conoscerai Lilith, ti innamorerai di lei, sei cosciente che non verrai mai ricambiato e si perchè non gli piaci e non perchè il nostro amore è forte più di ogni altra cosa, ed allora ci rimarrai male. Eh si, lo penso anche io che sia veramente ma veramente attraente. Però ti posso assicurare anche che l'ultima persona che ha detto una cosa non troppo felice su Lilith davanti a me... beh non se l'è passata bene e forse non se la passa bene anche adesso. Ed un altro è stato bellamente espulso... quindi... pensa bene alle parole da dire su Lilith quando parli con me! E quello era seriamente un avvertimento, ma per il momento era tranquillo e quel ragazzino gli stava simpatico. Non lo avrebbe detto a lui ma lo pensava. Si voleva giocare qualcosa? Non ho mai sentito un giocatore di poker non voler giocarsi galeoni perchè se no era un gioco d'azzardo, ma comunque... prego! Scegli tu cosa vuoi fare quando perderai! Aggiunse poi posando le carte che aveva in mano sul tavolo.
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    AIDAN HARGRAVES
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    Le parole di Blake lo facevano sorridere. Era sicuro che lui ci rimarrebbe male se Lilith lo rifiutasse. Ma Aidan non pensava a queste cose. Aveva ricevuto dei 'no' dalle ragazze, per quanto giovane possa essere, ma non si era mai messo a piangere per queste cose. Infatti scosse la testa più volte, quando parlava lui.
    “Non posso esserle amico? Sai mi accontento anche della friendzone. Mi sta simpatica, la tua ragazza, come avrai capito, e mi piace.” Disse rispondendo alla sua domanda. Poi, ascoltando il resto disse
    “Beh mi sono sbagliato, Non ti conosco ancora, ma sto cominciando ad inquadrarti. Sei anche molto sicuro di te. Non dirmi di nuovo che sbaglio, Blake!” Inclinò leggermente il viso verso destra mantenendo il suo sorrisetto e poi tornò a scuotere la testa divertito.
    “Io non conosco te, Barnes...ma tu ancora non conosci me. Primo: Probabile che mi innamorerò di lei...chi non si innamorerebbe di una ragazza come lei?
    Secondo: Sono anche consapevole che non verrò ricambiato...ma per ciò che ho detto prima. Che ne sai tu che a lei non piaccio? In ogni caso, ripeto, non ci rimarrò male. Pensa, vengo spesso trattato di merda dalle ragazze e non escludo che mi capiterà una che mi odierà anche qui. Ma vedi...sto piangendo? Mi sto battendo disperatamente il petto perché sto sulle palle ad una ragazza? No. Quello che penso, quando succedono queste cose è sempre: 'te ne capiterà una migliore'.
    Terzo: Non mi permetterei mai di dire ad una qualsiasi ragazza parole poco gentili. E non perché mi hai appena...che hai fatto? Mi hai minacciato?...Comunque...non perché mi hai appena Avvertito di non farlo. Ma perché io non lo faccio mai.”

    Sorrise ancora, quando lui parlò di nuovo “Non sono un giocatore professionista di poker, sono ancora minorenne ahimè e comunque non ho voglia di giocare galeoni... non mi piace. Gioco solo per divertirmi. Riguardo al premio o alla punizione...sinceramente in questo momento non saprei cosa potremmo fare...Potremmo giocarci qualcosa che abbiamo, o una punizione da fare se uno di noi due perde...che so...non presentarsi alle selezioni di quidditch...ma io non lo farò comunque, quindi non avrebbe senso...non presentarsi ad una lezione magari? Ma se tu hai in mente qualcosa, non rifiuterò. Cose semplici...non stiamo ci stiamo giocando la vita, no?”
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
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    Blake Barnes
    Black Opal | 18 anni
    Quel tipo aveva carattere e se c'era una cosa che Blake adorava erano le persone con carattere. Lui era un provocatore nato, era una di quelle persone che davano risposte taglianti anche solamente con lo scopo di vedere, effettivamente, la persona di fronte a lui come reagiva. Non sapeva esattamente perchè lo faceva ma si divertiva un mondo e non poteva farci niente, assolutamente niente. Blake Barnes era così o lo si amava alla follia o lo si detestava fino in fondo. Era una persona molto lineare e se lo si imparava a conoscerlo era anche abbastanza scontato, a volte, e se si ragionava come un Barnes, ma era sempre fiero di essere quello ce era e non si era mai nascosto. Ne davanti a dei professori ne tanto meno davanti ai suoi compagni. Lui era così e spesso e volentieri aveva detto o fatto intuire che o lo si prendeva o lo si lasciava andare per sempre, non c'erano alternative. Ascoltò il discorso del ragazzo e ridacchiò per tutto il tempo. So che non gli piaci perchè gli piaccio io e siamo così diversi, e si, ho un ego abbastanza... grande? Si può dire? Insomma non sono famoso per essere ne una persona umile ne modesta, ma infondo ne siete così tanti con queste caratteristiche che non mi piacerebbe neanche averle! Però devo ammettere che tu sei simpatico. Un pò troppo convinto di essere alla mia altezza o cazzate varie... ma insomma nessuno è perfeto no? Gli fece l'occhiolino. Non era li con l'intento di litigare, anzi,strano ma vero per Blake Barnes quello era fare davvero amicizia. Non era una di quella persone asociali, anzi Blake, paradossalmente, parlava pure troppo! Oh ma certo che puoi esserle amico, puoi fare quello che vuoi! Ci mancherebbe! Sono geloso ma non sono una persona stupida! Ed inoltre le persone si vedono di che pasta sono fatta solamente se le si lascia libere di agire! Ed infondo non sapremo mai se stava parlando di Aiden, di Lilith o di entrambi. Ma una cosa era certa, Blake tendeva a mettere alla prova qualsiasi persona avesse intorno anche solamente per lo sfizio di vedere le varie reazioni. Non era una cosa rara e non era una cosa che gli dispiaceva fare. Si morse il labbro sentendo quelle che erano le proposte del ragazzo. Poi dici che non vuoi essere chiamato matricola, ma parli esattamente come una matricola! Si ricordò di quello che era successo nella cabina, ridacchiò appena e poi gli fece segno di dargli le carte. Se il ragazzo gliele avesse passate, Blake le avrebbe mischaite proprio come si fa ad una partita di poker e poi l'avrebbe posate di fronte al ragazzo per fargliele alzare. Non farò quel provino neanche se mi dovessero regalare i soldi. Ne ho abbastanza da solo di gloria, non mi serve andare dietro ad un mini boccino e poi quegli elmetti mi schiaccerebbero il ciuffo. E questo non esiste neanche per sogno.E su quello era serissimo, tra le altre cose. Ci giochiamo una notte nella foresta. Infondo lui era più piccolo di lui e non aveva vissuto in nessun modo Naga, quindi non ci sarebbero stati problemi no? Eppure Blake non aveva imparato niente dall'ultima volta che aveva proposto una cosa del genere? Beh, era bene cominciare a sfatare quella cosa. I rapimenti non erano stati colpa sua, no?
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    Aveva mai litigato con un altro ragazzo per una ragazza? No, assolutamente no.
    Perché? Perché faceva scegliere alla ragazza con chi voleva stare.
    E poteva capitare che lei scegliesse l'altro.
    E lui ci rimaneva male? Si disperava per l'amore non ricambiato? No, per nulla.
    Non aveva mai pianto per amore. Poteva rimanerci un po' male, che però passava il giorno dopo.
    Lui semplicemente accettava il fatto che quella ragazza non lo ricambiava. E così era per Lilith.
    Blake non aveva tutti i torti. Lilith stava con lui e non cagava minimamente Aidan...e lo aveva notato in cabina.
    Solo che a lui piaceva tanto provocare la gente e con quello che diceva a Blake si divertiva un mondo.
    E quando rispondeva dicendo che Lui piaceva a Lilith, che erano diversi e che aveva un ego piuttosto grande (cosa che Aidan aveva notato tra l'altro) e, soprattutto, quando parlava di Aidan come uno simpatico ma che era convinto di essere alla sua altezza, si mise a ridere.
    "Già il fatto che ti sto simpatico è buono. Forse non sono ancora alla tua altezza, mister Barnes...ma magari ci arriverò.
    Ma comunque non è il mio principale obiettivo, arrivarci"
    rispose lui ridendo "devo ammettere che stai cominciando a fare simpatia anche a me"
    Non doveva mica nasconderlo. Vedendolo sulla nave non lo sopportava proprio.
    Ora si divertiva a parlare con lui, a provocarlo. Tanto lui faceva lo stesso con lui!
    Gli passò il mazzo, ascoltando quello che diceva, sempre col sorriso divertito sulle labbra.
    "Mi trovi d'accordo sul Quidditch. Anche io non ho la minima intenzione di fare il provino. Ma certo, il tuo ciuffo potrebbe rovinare la tua immane bellezza e la Clarke ne rimarrebbe alquanto delusa! Non ti azzardare a fare il provino, Barnes!"
    Si rivolse a lui con fare ironico e poi ridendo di gusto. Infine annuì.
    "Va bene per la foresta! Quante volte ho visitato quella ad Hogwarts...penso non cambi molto, o sbaglio?"
    Aidan Hargraves

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    Dioptase, 16 anni

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    Blake Barnes
    Black Opal | 18 anni
    Tutti pensavano di conoscerlo ma alla fine nessuno si soffermava veramente per farlo. Blake era una persona abbastanza impenetrabile, veramente mostrava agli altri solamente la faccia che voleva mostrare e non aveva nessuna intenzione di contraddire la convizione che tutti ci mettevano a fare un suo profilo ben dettagliato del suo carattere e della sua vita. Era divertente vdere le persone come riuscivano sempre a rimanere mooolto lontani rispetto alla realtà dei fatti. Sogghignò verso il ragazzino ch estava facendo esattamente il suo gioco, come anche Blake quello del giovanissimo dioptase, e scosse il capo. Io fossi in te neanche ci proverei... eguagliare un Barnes richiede veramente un pacco di soldi oltre che un pacco di follia che non avrai mai, per tua fortuna aggiungerei anche! Infondo non è tutt'oro quello che luccica! E a buon intenditor poche parole! Infondo Blake non si vantava quasi mai, a lui non serviva farlo, si sentiva veramente un dio sceso in terra e non aveva nessuna paura di dimostrarlo. Inoltre era uno che si metteva in gioco davvero e quando c'era da perdere qualcosa lui era il primo che perdeva. Non aveva mai detto che era infallibile solamente che nessuno era come lui, e questo per grande ed immensa fortuna per tutti quanti!E questo è un male! Comincerai a non riuscire più a fare ammeno di me! Lo disse in risposta al fatto che anche lui gli stava sembrando simpatico. Ovviamente era ironico, Blake era presuntuoso su moltissime cose ma non su quello. Anzi il suo essere così dannatamente contraddittorio lo portava a pensare che tutti avrebbero quasi vissuto meglio senza il suo caos, quindi quella frase venne detta più per autoironia che per altro.
    RIdacchiò. In realtà soffriva di vertigini come non mai e non sapeva volare quindi non avrebbe mai e poi mai fatto un provino del genere, se non prima aver preso qualcosa di molto forte, ed anche in quel caso avrebbe dubitato che qualcuno fosse riuscito a metterlo su di una scopa e farlo volare. Infondo tutti avevano una fobia nascosta, no? Ovviamente non disse il vero motivo ma ridacchiò per quello che disse Aiden. Oh... sarebbe bruttissimo dover sconfiggere la propria ragazza... Lilith parteciperà, ancora non vuole dirmi in che ruolo... ma sono sicuro che diventerà un'ottima giocatrice! Tu ricordami, perchè non lo farai? Chiese poi interessato alla cosa. Non si ricordava davvero se la cosa gli era stata detta nel dettaglio o meno. Oh... beh, me lo dirai tu se sono uguali oppure c'è qualcosa di diverso. Io posso solamente dirti che non sono capitate cose felici in quella foresta, ma non ti leverei mai il divertimento! Aggiunse poi ridacchindo prima di dare due carte a testa e poi posare il mazzo giusto per fargli vedere che non aveva nessuna intenzione per barare. Cominciamo? Chiese poi sgranchiendosi il collo.
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    Alla risposta di Blake, Aidan si mise a ridere. Nessuno poteva capire quanto si stava divertendo. Aidan punzecchiava Blake e lui faceva lo stesso con Aidan.
    “Ah guarda io preferisco stare nella mia tranquillità! I soldi, fortunatamente non mancano, nella mia famiglia. Non sono ricco sfondato quanto te, sia chiaro” e gli fece l'occhiolino “ma possiamo permetterci qualcosa, dai! Non ho intenzione di imitarti, e quello che ho detto prima era assolutamente ironico. Non mi piace imitare gli altri...ho una personalità anche io!”
    E gente che non aveva personalità ne ha conosciuta parecchia! Ragazzi e ragazze che cambiavano il loro comportamento, le abitudini in base alla gente che frequentava. Non le trovava interessanti, quelle persone e quindi le allontanava dopo nemmeno una settimana.
    “Oh maledizione! Allora cerca un modo per farti stare antipatico! Non voglio che tu mi appaia in sogno!”
    Aidan si mise di nuovo a ridere.
    “Dovrebbe essere peggio che la ragazza sconfigga te, secondo me" Ridacchiò "Ah io non ho seguito le loro discussioni sul quidditch...ma io la vedo come una cercatrice o una battitrice. Ma non ne capisco un cavolo.”
    Poi Barnes gli chiese di ricordargli perché non aveva intenzione di fare le selezioni per il quidditch.
    “Guarda, ad Hogwarts fui costretto a fare le selezioni per entrare nella squadra di quidditch della mia casata, come battitore. Al momento in cui mi alzai in volo un bolide mi prese in pieno nello stomaco. Per poco con mi sfracellavo a terra a venti metri di altezza. Quindi, col cazzo che avrei fatto parte di quel gioco spaccaossa. Come il Rugby, praticamente...lì tra placcaggi, tizi di due metri e mezzo e 200 chili di muscoli che ti si sfracellano addosso, se sei un secco come me, ci rimani stecchito. Il quidditch non mi piace, come non mi piace il rugby, il football americano e altri sport di contatto. Ecco perché non voglio fare le selezioni”.
    Alzò le spalle e prese le carte che Blake gli aveva dato, osservandole. Poi sorrise divertito.
    “Non mi dispiacerebbe perdere, sai? Andare nella foresta era uno dei miei obiettivi da fare. Ma, ovviamente gioco per vincere. Sarei curioso di sapere cosa è successo in quella foresta, però.”
    Aidan Hargraves

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    Blake Barnes
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    Uno dei pregi di Blake era che lui non sottovalutava ai le persone, mentre uno dei suoi difetti più grandi era che si sopravvalutava sempre. Quella conversazione era cominciata come qualcosa per rompere le scatole e doveva invece ammettere che si stava rivelando abbastanza interessante ed anche rilassante. Quel ragazzino non era poi uno stupido ed anche se doveva ammettere che continuava a stargli sulle palle il fatto che andasse dietro, palesemente, alla sua ragazza, non doveva essere uno di quelle persone subdole. Infondo Blake aveva più timore che a Lilith fosse fatto del male che altro. Si morse il labbro ripensando ad ottobre dell'anno precedente, per poi tornare di nuovo al tavolo ed al ragazzino che aveva di fronte. Beh, no. Non sono d'accordo. A volte si imita anche perchè si ha talmente tanto stima di una persona che si cerca di migliorare sempre. Imitare un comportamento non è sempre sintomo di una mancanza di carattere. Infondo lui aveva fatto lo stesso incantesimo di Lance qualche anno prima perchè lo trovava intelligente, il fatto che avesse preso fuoco era perchè, come prima spiegato, Blake aveva il difetto di sopravvalutarsi anche nelle situazioni più impensabili. Sorrise appena prima di sospirare e scherzosamente mettersi il ciuffo apposto per pavoneggiarsi. Ma dai? Anche chi mi odia profondamente, alla fine mi adora. Infondo nell'odio c'è sempre un pizzico d'amore! Agiunse prima di ridacchiare e stare attento a quello che dieva il ragazzino sul quidditch. No, le sue motivazioni erano diverse ma sarebbero rimaste comunque solamente le sue.Blake era uno che chiacchierava veramente tanto ma lo faceva sempre degli altri o dei suoi pensieri e mai della sua vita privata. Era qualcosa che non gli apparteneva, per quello era come suo fratello e come tutta la sua famiglia, era una persona riservata ed attenta a non dire troppo su di se. Infondo la sua famiglia era già famosa di per se e già esposta a mille cose, quindi lui non avrebbe dato una mano a nessuno per fare dei pettegolezzi in più sul loro conto. Naaaah. Io alla fine vinco sempre. é scritto nel mio corredo genetico! Rispose al fatto che forse Lilith lo avrebbe sconfitto, e sicuramente sarebbe stato in quel modo, ma Blake avrebbe comunque trovato il modo di non perdere. Infondo non era una persona molto incline ai compromessi, o si faceva come diceva lui o non si faceva affatto o comunque lui non avrebbe fatto assolutamente niente o meglio, avrebbe fatto qualsiasi cosa nel gioco degli altri con le sue regole. Aveva un carattere difficile e tutte le persone che gli stavano intorno lo sapevano benissimo ed avevno scelto di rimanere comunque. Era una loro scelta di cui Blake ne andava fiero e gliene era grato, ma comunque una loro scelta. Vuoi andare comunque nella foresta? Bene, allora andiamoci direttamente, a carte ti posso stracciare un'altra volta. Infondo potrei metterci più patos nel raccontarti gli eventi della scuola, almeno degli ultimi tre anni, mostrandoti i luoghi in cui sono avvenuti! Che dici? Non ci riusciva proprio a stare fermo, era più forte di lui!
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    Le parole di Blake lo convinsero da una parte. Era vero, una persona ne imita un'altra perché si ha una grande stima. Magari la persona che si stima è ministro della magia e la si vuole imitare, seguendo i suoi stessi studi. “Se tu parli della carriera, ad esempio...io stimo molto il professor Maverick e mi piacerebbe magari diventare un magitecnologo come lui, allora mi trovi assolutamente d'accordo. Ma se parliamo di carattere, tipo...faccio un esempio...io ho un migliore amico, l'unico, e con lui ci passo le migliori serate giocando alla play, a carte, parlando di belle ragazze e nerdando come non mai. Abbiamo le stesse passioni, gli stessi pensieri. Ecco magari un giorno, questo mio amico conosce un altro gruppo di ragazzi, ci esce e diventa loro amico. Quando lo incontro dopo qualche giorno, gli chiedo di fare una partita alla play e rifiuta, chiedo di giocare a carte e dice che si annoia...cosa gli è successo? Niente, si è rivelato uno che pur di farsi nuovi amici preferisce cambiare abitudini, quasi quasi anche il suo modo di fare...il suo carattere”
    Guardò il black opal e si sistemò il ciuffo. Sperava che il ragazzo capisca cosa voleva intendere. “Se sei amico di una persona da anni ed anni, ci hai passato le migliori giornate e poi in poco tempo cambi completamente modo di fare...come lo definiresti? Io posso essere amico anche di un giocatore di quidditch. Non avremo la stessa passione ma se ci sto bene perché non dovrei esserci amico? E a differenza dell'esempio che ti ho detto prima, continuerò ad odiare il Quidditch. Spero mi sia spiegato, perché a volte mi dilungo con queste cose. Insomma...se parliamo di imitare una persona che stimi perché vorresti diventare come lui allora, si, ci sta. Ma se cambi il tuo carattere e le tue abitudini per essere amico di un altro...beh non mi piace. Tu ad esempio, cosa vorresti fare appena finirai l'accademia?”
    Chiese infine, dopo quell'immensa e noiosa discussione che tirò fuori. “Con te ad esempio ho notato che potremmo andare d'accordo su alcune cose. E potrebbe essere interessante essere tuo amico.” Si massaggiò il mento socchiudendo gli occhi pensieroso. Stava pensando se fosse più divertente essere suo amico o essere suo rivale. Certo, molto probabilmente l'avrebbe vinta sempre lui, essendo più grande e con più conoscenze rispetto a lui, ma ad Aidan le sfide piacevano. Ma poi pensò che anche essergli amico poteva essere divertente, tanto avrebbe potuto rompergli le scatole lo stesso.
    Scosse la testa ridendo, quando disse che anche chi lo odiava poi alla fine lo adorava. “più che amore potrebbe essere invidia. Chi ti odia potrebbe essere perché è un invidioso del cazzo e vorrebbe avere quello che hai tu. Io ad esempio ti invidio perché stai con Lilith” Annuì ridendo “Ma no, non è un motivo per odiarti. Ci sono tante ragazze, qui ad Hidenstone! E ce n'è già una che mi piace...oltre alla tua ragazza, ovviamente” Sorrise divertito e lo ascoltò nuovamente mentre si rigirava le carte tra le dita.
    “Sei molto sicuro del fatto che vinci sempre...ma sono sicuro che saprai accettare anche le sconfitte, nel caso in cui ti capitasse di perdere...ma poi di che parliamo? Tu, se vinci o se perdi hai sempre il tuo premio!” sarebbe riuscito a capire il senso di quella frase? E se si, a quanto era quotato il pugno di Blake sul naso di Aidan?
    Poi ascoltando le ultime parole del ragazzo, Aidan spalancò gli occhi ed annuì posando le due carte scoperte sul tavolo “Dico che un'ottima idea! Blake Barnes che mi fa da cicerone nella foresta di Hidenstone. Non avrei potuto chiedere di meglio”
    Sperando sempre che, dopo ciò che disse, non avrebbe deciso di legare Aidan ad un albero della foresta e avrebbe richiamato tutte le creature di quel posto per offrirlo come cibo.
    Aidan Hargraves

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