Piazza del mercato

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    Gli Snasi
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    Piazza del Mercato

    La Piazza del Mercato (chiamata semplicemente "la piazza" dagli autoctoni) sorge subito dietro dal porto.
    Si tratta di fatto di un prato nel quale è facilmente piantabile qualsiasi tipo di bancarella, delimitato anteriormente appunto dal Porto, posteriormente dalle due principali strade in cui si dirama nella parte terminale la Via Maestra, nonché dalla Dimora del Capovillaggio e lateralmente da una serie di abitazioni ad un solo piano, che costituiscono alcune delle taverne più prestigiose della zona, che riforniscono di cibo e alcool chi duramente lavora al Porto e sia di ritorno a casa (o semplicemente non voglia spendere una fucilata alla Taverna del Porto).
    La piazza è in settimana libera, con un prato sempre perfetto e un profumo che pare di essere in un pascolo in alta montagna, staccandosi fortemente dagli odori umidi tipici dei Vicoli o dell'aria salmastra del porto. La piazza è incantata magicamente, infatti, tramite potenti magie astronomiche che rendono sempre sereno e mite il clima in quel luogo.
    L'aspetto della piazza muta radicalmente (e rivela il perché esista, a dirla tutta) una volta al mese, durante la Domenica del Mercato. Nella domenica successiva alla luna nuova, fin dal mattino i predoni si litigano/dividono gli spiazzi del prato per allestire le loro bancarelle e mettersi in mostra, raccontando le proprie gesta non solo a parole come solgono fare tutto il resto dell'anno, ma anche mostrando cosa abbiano fruttato quelle avventure via mare, vendendole a caro prezzo.
    La Domenica del Mercato è un momento importantissimo per la vita politica denrisiana, perché permette ai cittadini di prendere le misure tra di loro: si mettono in mostra i migliori Capitani, che vendendo le cose più preziose finanzieranno le loro prossime spedizione, ma guadagneranno anche prestigio, e lo stesso potranno fare i bottegai, mostrando le loro migliori opere, tuttavia si potranno mettere anche in mostra i più ricchi della città, che compreranno a carissimo prezzo ogni cosa pur di dimostrare il loro potere e di come ci tengano a tener viva l'economia della città.
    La Domenica del Mercato è dunque cruciale per gli equilibri del Villaggio, soprattutto visto che la città vive in una costante campagna elettorale: il Capovillaggio è una carica a vita, infatti, ma su base elettiva. Nessuno può in fondo sapere quando e come morirà, e nel dubbio tutti si portano avanti.


    La Dimora del Capovillaggio

    Il mercato della domenica è il cuore della vita politica cittadina e non può che sorgere proprio davanti alla dimora del capovillaggio.
    Si tratta di un palazzo alto sei piani che si staglia su tutta la città, e non a caso, visto che sul suo tetto si trova un faro incantato che consente ai Predoni di ritrovare sempre la via di casa.
    Il palazzo è costituito in pietra grigia finemente lavorata soprattutto fino al secondo piano con bassorilievi raffiguranti mostri marini e Predoni intenti ad ucciderli.
    L'enorme portone di ingresso, in ferro battuto, presenta enormi spuntoni, che possono diventare dardi micidiali se qualcuno osa presentarsi alla porta senza annunciarsi o essere invitato.
    Al piano terra della dimora si trova l'ingresso, ove una segretaria è sempre disponibile per ricevere e inviare gufo in tutto il Villaggio e soprattutto declinare tutte le richieste di estradizione per i crimini commessi dai Predoni. Si tratta di un ambiente aperto in legno con un unico bancone posto sulla sinistra, spartano ed essenziale come ci si attende da un capovillaggio.
    Al primo piano sorge invece l'ufficio del capo delle guardie con una piccola guarnigione locale, sempre pronta ad intervenire in caso vi siano disordini nel Villaggio.
    Al secondo piano sorge lo studio del Capovillaggio: è una stanza unica, come a tutti gli altri piani, e presenta un trono su cui lui può sedersi con davanti una scrivania nel caso debba consultare o prendere appunti. Vi sono anche sedie per eventuali ospiti e appese alle pareti si possono ammirare importanti trofei di caccia, come enormi zanne di mostri marini.
    Al terzo e quarto piano si trovano gli alloggi del Capovillaggio, per lui e la sua eventuale famiglia, mentre il quinto piano funge da torre di vedetta, nonché da sala macchine per la gestione del faro, che appunto si trova al sesto piano.
    I vari piani sono collegati da una scala, sempre posizionata a sinistra, stretta e molto ripida, in legno massiccio. Salendo è possibile sentirla scricchiolare, ma tutti sanno che averne paura è un grave disonore.
    Pochi hanno l'onore comunque di salire oltre il piano terra dell'edificio, del resto il Capovillaggio quando indice un'assemblea la svolge nella piazza del mercato, ove ha ampio spazio per organizzare un palchetto e poter parlare a tutti.


    La Storia

    Quando la colonia divenne un vero e proprio villaggio fu necessario anche istituire un'istituzione politica.
    I vichinghi non erano molto inclini alla società politica, tuttavia un minimo di ordine era necessario, anche solo per poter dormire serenamente la notte senza temere di essere sgozzati nel sonno.
    Ragnar I fu il primo a ragionare in questo senso, e non a caso divenne il primo Capovillaggio. Comprese servisse un punto di incontro per la popolazione, di confronto e conoscendo la natura dei suoi concittadini puntò sulla competizione, proprio tramite la Piazza del Mercato.
    Costruì dapprima la Dimora, con la scusa di erigere un faro, quindi realizzò lo spiazzo antistante al porto e propose della Domenica del Mercato, iniziando lui per primo, grande condottiero, a esporre una volta al mese i suoi bottini più preziosi, vendendoli al miglior offerente e spingendo i denrisiani a rilanciare senza alcun ritegno.
    La competizione infiammò i locali, che mese dopo mese iniziarono a costruire bancarelle sempre più articolate ed offrire tesori sempre più preziosi a prezzi sempre più esorbitanti, concedendo a ciascuno di loro ciò che davvero Ragnar desiderava: un momento di unione collettiva e di confronto.
    Ragnar ebbe l'idea, ma sapeva anche di essere il migliore, e man mano tutti presero atto di come lui fosse imbattibile, sicché rivelò il faro per ciò che aveva pensato e vi piazzò dentro la propria residenza, proprio antistante alla Piazza del Mercato, cosicché tutti, comprando e vendendo in quel luogo, potessero ricordarsi quale fosse la posta in palio.


    Curiosità & Dicerie

    Non sono pochi gli stranieri che giunti alla Piazza del Mercato non ne capiscono l'uso e il senso. Alcuni hanno anche la brillante idea di accamparsici e farci un picnic, in genere venendo Schiantati dai locali o ricevendo gavettoni di urine;

    La cagnara generata dalla Domenica del Mercato è pari solo a quella generata dalle assemblee. Non è un caso se un Capovillaggio nel 1400 abbia ordinati ai Druidi di avvolgere quello spiazzo con potenti magie insonorizzanti e che impedissero l'eco.

    La domenica del Mercato gli uffici del Capovillaggio sono aperti dalle 5 del mattino: non è raro che due Denrsiani arrivino alle armi per un dato spiazzo e quindi l'amministrazione cerca di impedire eccessivi bagni di sangue risolvendo il tutto da un punto di vista burocratico.
    E poi sì: gli spiazzi vanno comunque prima discussi, ma poi anche pagati. E non poco.


    RevelioGDR


    Edited by Lo Snaso Depravato - 13/5/2020, 01:25
     
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