Passeggiata pre lezioni

Jess & Altair

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    Jessica Veronica Whitemore
    Black Opal | 17 anni
    Era ormai metà dicembre e il ballo scolastico era alle porte, ma lei non era esattamente dell'umore con tutto ciò che era e stava succedendo quei giorni. Era reduce da tipo due tentativi di suicidio, seppur non esattamente intenzionali, una sfuriata di uno dei suoi migliori amici e una settimana infernale a scuola tra compiti e lezioni. Era venerdì, fortunatamente l'ultimo giorno di quella settimana che, come le altre, dalla notte dell'attacco si susseguivano tutte monotone ed uguali, noiose. Non vedeva l'ora che arrivassero le vacanze di Natale, sebbene non avesse troppa voglia di tornarsene a casa sua. Si trovava bene là ad Hidenstone, nonostante ciò che stava succedendo ed era successo in appena quattro mesi di scuola. Sbuffò sonoramente, seduta in una delle poltrone imbottite della sala comune ad aspettare che iniziassero le lezioni del pomeriggio. Non vedeva l'ora che iniziassero e, di conseguenza, che finissero. La sera avrebbe dato inizio al weekend che, da qualche settimana a quella parte, aspettava con trepidazione.
    Alex stava facendo il suo riposino pomeridiano e la maggior parte dei suoi compagni e amici era ancora nella Sala Grande a pranzo. Ma lei lo aveva saltato perché quel giorno non aveva granché voglia di mangiare. Magari le avrebbe fatto bene fare una passeggiata prima di intraprendere quelle che sarebbero state lunghissime ore di lezione. Sbadigliò e si alzò svogliata, facendo fare un balzo a Pantera, accoccolato lì vicino e mezzo addormentato. Che bella vita i gatti, no? Possono passare la vita a dormire e mangiare, eppure nessuno gli dice niente o se la prende con loro. Zero preoccupazioni e pensieri, se non quello di riempirsi costantemente la pancia. La ragazza si chinò e lo accarezzò dietro le orecchie, cosa che il piccolo felino amava. Vado a farmi un giro, ci vediamo più tardi. Si rivolse a lui, conscia che probabilmente non avrebbe capito, seppur trovasse molto intelligenti i gatti. Detto questo, Jessica non lanciò che uno sguardo allo specchio posto all'ingresso della sala comune, poi si defilò lungo i corridoi, diretta chissà dove, senza una meta precisa. Passo dopo passo, si perse tra quei corridoi labirintici, senza pensarci di tenere punti di riferimento per capire come tornare indietro, siccome il castello era davvero grande e lei, in un anno e mezzo di scuola, non aveva ancora avuto modo di visitarlo tutto. Per esempio non si era mai recata all'ubicazione di questa famosa Stanza delle Necessità. Ad ogni modo, camminando con la testa fra le nuvole, si ritrovò in una sala che aveva visitato solo una volta in passato, senza nemmeno un vero perché. Solo che allora era con il piccolo Alex.
    Si perse un po' nei suoi pensieri mentre guardava la bacheca dei trofei, zeppa di questi ultimi.
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  2. panda_2019
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    Altair Alexander Sherwood
    Ametrin |16 anni
    Altair camminava per i corridoio e curiosava ogni angolo di quel castello,era sovrappensiero,arrivò alla bacheca dei trofei e li trovò una ragazza era bellissima e sorrise avvicinandosi alla vetrina ciao disse semplicemente per attaccar bottone semplicemente. e guardava tutte quelle coppe e trofei che erano sempre vinto da una sola casata e sospirò come esattamente ad hogwarts che vinceva sempre e solo serpeverde, li vinceva sempre e solo black opal come se fossero i più forti, ma le cose sarebbero cambiate apertamente da quell'anno. curiosava e aspettava che quella ragazza lo rispondesse e che iniziassero una conversazione per passare il tempo, prima di andare a lezione.da quando era arrivato, non aveva manco mandato una lettera alla madre essendo che non poteva usare il gufo perchè non era una cosa vista nella Londra babbana e non sapeva come fare, il cellulare non lo aveva essendo che la madre non glielo ha mai comprato doveva pensare a un modo per comunicare con la madre e la sua famiglia e forse l'occassione era proprio chiedere aiuto a quella bellissima ragazza, ma solo quando l'avrà conosciuta meglio . continuava ad osservare quei trofei e guardare quelle foto che si muovevano cambiando espressione . i quadri che erano alle parenti si muovevano e chiacchieravano come se fossero in un locale .

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    Edited by panda_2019 - 27/12/2019, 19:14
     
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    Jessica Veronica Whitemore
    Black Opal | 17 anni
    Forse per un occhio attento, la Sala dei Trofei poteva risultare estremamente affascinante, ma non per lei. Per Jessica era solo un ammasso di trofei sporchi e polverosi. Prima era molto più interessata a vincere qualcosa che potesse entrare a far parte di quella bacheca, ma dopo tutto ciò che era successo, davvero non le fregava più nulla di nulla. Guardava quelle coppe e medaglie con sguardo vuoto, quasi non le interessassero per niente. Portò un dito contro la vetrina che sembrava davvero troppo fragile, ma non commentò un'altra volta l'inefficienza della preside per una cosa così inutile, no di certo.
    Era bellamente persa nei propri pensieri, quindi la voce alle sue spalle la colse di sorpresa. Non le sembrava appartenere a nessuno di conosciuto, quindi indossò il suo bel sorriso che si permetteva di abbandonare solo quando era sola o con qualcuno di cui si fidava ciecamente. Persone che poteva contare sulle dita di una mano. Si girò e scoprì di trovarsi davanti un ragazzo del primo anno. Ricordava fosse stato smistato tra gli Ametrini, perché saltuariamente lo aveva visto al loro tavolo, ma non seppe aggiungere altro. Gli Ametrini che conosceva bene erano solo Josh, Mia, Erik e Adamas... lui lo conosceva solo di vista, motivo in più per indossare quella maschera di spensieratezza. Ciao! esclamò, avvicinandosi a lui. Altair, giusto? chiese, ricordandosi in extremis il nome del ragazzo che si trovava di fronte. Avrà avuto pressappoco la sua età, anche se pareva molto più grande. Si ravviò i capelli con una mano e tornò a guardarlo. Tutto bene? Hai bisogno di qualcosa? chiese, gentilmente e senza abbandonare il suo sorriso cordiale. Le costava fatica tenerlo dopo tutto ciò che era successo, ma doveva farlo a tutti i costi. Sono a tua completa disposizione concluse poi, ridacchiando leggermente. Da quando Jessica era così gentile e disponibile?
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  4. panda_2019
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    Altair Alexander Sherwood
    Ametrin |16 anni

    si hai indovinato il mio nome, ti ho visto sola soletta qui e mi sono detto perchè non andarle a fare compagnia e conoscerla, disse tranquillamente.altair guardava quei trofei come se fossero una cosa speciale dimmi un pò giochi anche tu mi sembri triste a guardarli? chiese con molta gentilezza.quanti anni hai?non ricordava manco il suo nome ma poco importava glielo avrebbe chiesto di li a pochi minuti, sembrava più grande di lui di qualche anno ma voleva conoscere ogni particolare di quel castello e lei sembrava la persona giusta per chiederglielo sai vorrei conoscere ogni dettaglio di questo castello, ad hogwarts dove stavo conoscevo ogni centimetro quadrato di quel castello qui ancora non conosco le scale e le aule mi accompagneresti a fare un giro così mi spieghi un pò di cose, mi sembra che tu ci viva qui dentro. chiese sorridendo e appoggiandosi con la schiena al muro per guardare intorno a lui chi arrivava, quel posto dove erano in quel momento sembrava spoglio c'erano solo dei quadri che facevano il nascondino tra di loro e ridacchiavano quando li trovavano, era divertente osservarli e farsi quattro risate insieme a loro.a casa sua in quella casetta dove viveva insieme alla madre e al suo compagno e ai fratellini non poteva usare manco la magia e sta cosa gli dava un enorme fastidio,ma doveva accettare era ancora minorenne per la legge e doveva rispettare ciò che la madre gli aveva ordinato di fare.
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    Jessica Veronica Whitemore
    Black Opal | 17 anni
    Si lisciò i capelli con la mano destra, fissando quindi le sue iridi nocciola in quelle più chiare di lui. Si trovava davanti un primino inesperto ed era normale che chiedesse informazioni ad una ragazza più grande; lo avrebbe fatto anche lei se il suo orgoglio glielo avesse permesso, quando era al terzo anno.
    Ti ringrazio per la premura rispose quindi, stampandosi in faccia un sorriso cortese. Il ragazzo aveva avuto un pensiero molto gentile ed era carino, quindi non vedeva il motivo per cui essere sgarbata. Mi fa sempre piacere conoscere gente nuova aggiunse, senza perdere il suo sorriso. Bel nome, comunque concluse. Io invece mi chiamo Jessica e frequento il secondo anno si presentò poi, pensando che ancora non lo aveva fatto. Seguì quindi lo sguardo del ragazzo che si spostava da lei ai trofei ed annuì. Sì, ad Hogwarts ero la cercatrice dei Serpeverde. Volare su una scopa è ciò che so fare meglio! Sicuramente quando creeranno le squadre qui ad Hidenstone, mi proporrò. E no, non preoccuparti. La causa del mio umore non sono questi trofei. Spiegò, vaga. Oh, ho quasi diciassette anni. Per la precisione, li compirò il ventiquattro dicembre. Non vedo l'ora di diventare maggiorenne. Spiegò, ringraziando mentalmente il mondo magico che considerava un ragazzo maggiorenne già a diciassette anni.
    Alla sua richiesta successiva, la corvina non poté far a meno di ridacchiare. Beh, Altair, tecnicamente sì, ci vivo io come ci vivi tu rispose, senza però prenderlo in giro. Non era strano che un ragazzo del primo anno facesse quelle osservazioni. Comunque accetto volentieri di farti da guida in questo posto dove io ho trovato una seconda famiglia. Le si scaldò il cuore a pensare a tutti gli amici che aveva conosciuto e a tutti i bei legami che aveva stretto in quel luogo magico. Allora, da dove vuoi iniziare?
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  6. panda_2019
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    Altair Alexander Sherwood
    Ametrin |16 anni

    Non ti ho mai visto ad Hogwarts io ero corvo nero ma non ho mai giocato sinceramentedisse tranquillamente e sorrisi grazie,il mio nome rappresenta una costellazione disse semplicemente io ho 16 anni diciamo che da dove vengo io i ragazzi sono maggiorenni a 21 anni purtroppo.disse sospirando da dove vuoi per me sto castello è un mistero totalmente.disse semplicemente sorridendo hai anche tu un bellissimo nome e il tuo soprannome è jessy per me se non ti dispiace.disse altair osservando j quadri che giocavano e ridacchiavano sai sarebbe bello essere come quei quadri sempre allegri e giocherelloni ma purtroppo nella vita reale non è proprio rose e fiori.disse tranquillamente continuando ad osservare quei quadri che cambiavano gioco e ridevano come se non ci fosse un domani, si stavano divertendo ed erano così buffi che sorrise semplicemente aspettando che la sua nuova amica lo rispondesse alle domande fatte .

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    Edited by panda_2019 - 31/12/2019, 15:06
     
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    Jessica Veronica Whitemore
    Black Opal | 17 anni
    Sospirò, mentre i ricordi viaggiavano come treni nei suoi pensieri. Non sapeva come mai proprio in quel momento, eppure così era. In quel periodo di sentiva più sola che mai, i suoi incubi erano più ricorrenti e si svegliava spessissimo di notte, dormendo poco di conseguenza. Mancava poco al ballo e non sapeva se essere felice o meno, considerato come si stava evolvendo la situazione. Gettò una rapida occhiata al ragazzo e gli concesse un altro sorriso. Strano che non l'avesse mai vista, ma non improbabile. Oltre che di due casate diverse, appartenevano anche a due anni diversi, quindi poteva capitare che non ci si conoscesse tutti. Talvolta persino tra concasati succedeva di non conoscersi persino facenti parte lo stesso anno, per esempio nonostante fosse dello stesso anno di Blake ed entrambi avessero frequentato Serpeverde, non lo aveva mai conosciuto prima di allora. Scosse la testa sorridendo prima di riprendere a parlare. Oh, non è una cosa così strana, in fondo avremmo sicuramente avuto orari e lezioni molto diverse! commentò, pensierosa. Ah capisco. Beh, se facessero delle squadre qua, ti iscriveresti? Se posso chiedere, ovviamente. Jessica era da sempre una ragazza schietta e curiosa, non si faceva problemi a fare tutte le domande che voleva, personali o meno che fossero.
    Beh, non devi preoccuparti, Altair! Per il mondo magico siamo maggiorenni a diciassette anni, quindi possiamo usare la magia anche fuori scuola da quell'età! Per curiosità, da dov'è che vieni tu? Come detto, molto schietta e che non si fa problemi a chiedere ciò che le passa per la mente.
    Uhm allora... io inizierei dalle cucine! Propose Si trovano nelle segrete e ci andiamo sempre quando vogliamo sgraffignare qualcosa da mangiare. Alcuni elfi sono molto magnanimi. Ridacchiò al ricordo delle scorribande in cucina che aveva fatto e che avrebbe fatto in futuro, sebbene l'ultima non fosse andata esattamente come sperava. Ti ringrazio davvero! La ragazza era piuttosto vanitosa e ricevere complimenti le faceva sempre piacere, qualsiasi fosse il suo umore. Uhm... iniziò, pensierosa. Beh, perché no? Jessy è carino commentò, con un sorriso cortese, imponendosi di essere gentile al massimo delle sue possibilità.
    Hai perfettamente ragione, la vita è dura... ma a volte ti da delle grandi gioie! commentò, cercando di vedere il lato positivo nonostante tutto ciò che le era successo in quei pochi anni. Ah, comunque... da che costellazione deriva il tuo nome?
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  8. panda_2019
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    Altair Alexander Sherwood
    Ametrin |16 anni
    Altair ridacchiò eh già comunque londra babbana mia madre ha sposato un babbano essendo che anche lei lo è io ho preso da mio padre da come ho capito.io non posso usare la magia nessuno sa che sono un mago il marito di mia madre lo ha accettato ma non è che gli faccia piacere e i miei fratellini non di sangue anzi per metà non sanno neanche cosa è la magia.disse un po deluso e arrabbiato e continuava a guardare quei quadri comunque non saprei neanche giocarci quindi penso di fare solo lo spettatore.disse sinceramente va bene cucine sia infatti ho un po fame non è che abbia mangiato tanto a cena sinceramente, disse tranquillamente mettendosi diritto e aspettando lei che gli facesse da guida per dirgli dove dovevano andare.era felice che gli piacesse quel soprannome era più grande di lui e quindi non si sarebbero mai visti ad hogwarts se non sono indiscreto tu invece da dove vieni e cosa pensa la tua famiglia della magia ?disse sinceramente aspettando che la sua interlocutrice lo rispondesse alle varie domande che gli ha fatto, e iniziarono a camminare per quei corridoio lunghi e stretti ma con quadri che chiacchieravano e parlottavano di qua e di la si sentiva strano,ma non ci badò più di tanto quella ragazza era bellissima chissà se aveva qualcuno.continuavano a camminare e altair aspettava con ansia che lei lo rispondesse ma poi preso dal coraggio le chiese so che non sono affari miei ma sei triste i tuoi occhi lo sono,non brillano come dovrebbero fare alla tua età .disse sinceramente arrivarono alle cucine e si incantò da quanto erano brillanti e gigantesce e iniziò a curiosare dentro ai mobili in cerca di qualcosa da mangiare, mentre con la coda dell'occhio guardava jessy in silenzio che si mordicchiava le mani chissà cosa le era capitato voleva aiutarla in qualche modo e si ricordò un gioco babbano un galeone per ogni tuo segreto o pensiero disse sorridendo aspettando che lei accettasse quel gioco. continuava a frugare e trovò la torta che aveva mangiato ad hogwarts un giorno era con la zucca e la prese e tagliò una fetta e la iniziò a mangiare e ne tagliò un altra fetta e la passò a jessica alla sua nuova amica e aspettava tranquillo che lo rispondesse.

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    Edited by panda_2019 - 31/12/2019, 15:18
     
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    Jessica Veronica Whitemore
    Black Opal | 17 anni
    Jessica ascoltò attentamente le parole del ragazzo, inarcando un sopracciglio in una posa riflessiva. Mh... a me risultava che a Londra si diventasse maggiorenni a diciott'anni commentò, pensierosa e chiudendo per un attimo gli occhi, sospirando. Ancora un anno e sarebbe diventata maggiorenne anche per il mondo babbano. Finalmente, davvero non vedeva l'ora. Poi tornò a concentrarsi sulla frase del ragazzo. Oh, non avercela. Disse, gentile. È normale che non vogliano che tu usi la magia, sei ancora molto giovane e si preoccupano solamente per te cercò di consolarlo, sebbene non conoscesse la situazione famigliare di Altair.
    Gli concesse un altro sorriso e si illuminò leggermente. Allora potrai venire a vedere le mie partite! propose Anche se io non giocherei per gli Ametrin ma per i Black Opal. Spero non sia un problema, scherzò lei, osservandosi intorno per capire quale fosse la strada migliore che conduceva alle cucine. Jess inarcò nuovamente il sopracciglio e guardò il ragazzo. Non hai mangiato nemmeno a pranzo? chiese, perplessa controllando l'ora del suo magifonino che segnava circa le due di pomeriggio. Fra poco più di un'ora sarebbe iniziata la prima lezione.
    Okay, lui le aveva fatto una domanda che la pungeva sul vivo. La sua famiglia... Argomento davvero troppo delicato, quindi optò per una mezza verità. Attualmente vivo con mio zio perché i miei genitori sono in viaggio per lavoro, ma sono entrambi maghi. La mia è una famiglia purosangue. Disse, senza però vantarsi. Non aveva mai pensato di essere superiori ai mezzosangue o ai nati babbani, stava semplicemente esponendo la verità. Detto ciò, gli fece strada lungo i corridoi e giù per lunghe scalinate fino ad arrivare nei sotterranei. Ovviamente là il clima era decisamente più umido e fastidioso di quanto non fosse ai piani superiori. Mentre Altair riprendeva la parola, arrivarono alle cucine. Non ci entrava da un po', ma era sempre bello vedere quel luogo dove veniva prodotto tanto buon cibo. No, forse non sono felice disse semplicemente, alzando le spalle. Lo guardò cercare cibo e ridacchiò, pensando ancora una volta a tutto quello che aveva vissuto da quando stava in quella scuola. Sospirò. Alla sua proposta successiva, Jessica rimase in silenzio per trenta secondi buoni. Nel senso... che tu mi dai un galeone per ogni segreto che ti dico? s'informò, non avendo mai sentito quel gioco che forse aveva origini babbane. L'ametrino le passò un piatto con una fetta di torta di zucca che lei accettò volentieri, sboconcellandone dei pezzetti. Grazie mille!
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  10. panda_2019
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    Altair Alexander Sherwood
    Ametrin |16 anni
    ridacchiai ascoltando le sue parole e sorrisi ancora , beh è un gioco babbano nel senso che prendi un piatto e metti un galeone e racconti un segreto, poi un altro fin quando finisci di dire i tuoi segreti è un pò come il gioco della bottiglia che dici obbligo o verità non lo hai mai sentito? chiese dolcemente e ne prese un altra fetta di quella torta era buonissima io vivo a londra babbana ma per mia madre si è maggiorenni quando lo stato ti concede tutto ciò che può darti. disse semplicemente lui.mia madre è babbana non ha neanche una bacchetta o usa la magia per cucinare e suo marito anche , i miei fratellini che sono gemelli sono troppo piccoli per capire cosa è una bacchetta,i parenti ingenerale non sanno che io la uso e che sono un mago, la magia la uso solo in camera mia quando nessuno mi può vedere purtroppo mia madre appena torno a casa mi mette sotto chiave la bacchetta e me la ridà solo e soltando quando ritorno sul treno per venire a scuola . disse amareggiato altair certo che ti vengo a guardare non mi interessa in che casata stai non me ne è mai importanto nulla. disse tranquillamente lui faceva freddo li sotto ma poco se ne importava continuava a mangiare quella meravigliosa torta. era molto goloso sai mia madre cucina delle torte fantastiche e quanto mi manca la sua cucina ma spero che quando ritorno a scuola dopo natale mi porto qualcosa della sua cucina . scopppiai a ridere apertamente quando ci pensai che era impossibile.la vedevo che mi aveva detto una mezzaverità ma lasciai perdere non era affari miei ma notai che guardava ogni cinque minuti il suo non so come chiamarlo sinceramente non lo avevo mai visto prima d'ora dove devi andare ti vedo che guardi sempre quel coso, non prendermi per pazzo ma non so cosa sia.

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    Jessica Veronica Whitemore
    Black Opal | 17 anni
    La ragazza continuò a gustarsi la sua fetta di torta di zucca, pensando a quando sarebbe stato bello potersela gustare con il suo "professore preferito" o con Blake. Sarebbe stato divertente, se solo quel testardo del suo migliore amico non avesse deciso di trattarla così male da meritarsi uno schiaffo. Avrebbe solo voluto riappacificarsi, ma era troppo orgogliosa per andare lei a cercarlo, quindi avrebbe semplicemente aspettato che fosse lui a scriverle. Sì, sì... credo di averne sentito parlare meditò Solo che non l'ho mai fatto scrollò le spalle. Quando andava alle feste, in estate, con le sue amiche babbane, si rifiutava sempre di giocare a quei giochi perché si riteneva troppo superiore per baciare gente a caso secondo la volontà della bottiglia. Comunque, interessante questo gioco dei galeoni commentò con un sorriso Peccato che in questo momento in tasca non ne abbia si giustificò, prendendo un'altra forchettata di torta. Ormai stava finendo e, sebbene ne avrebbe voluta prendere un'altra, non voleva esagerare. Anche perché il ballo era vicino e chissà quante schifezze avrebbe mangiato.
    Ascoltò anche la sua spiegazione sulla sua famiglia. Oh, capisco! Cioè, tutta la mia famiglia è magica, quindi non ho mai avuto di questi problemi ma, ovviamente, è vietato usare la bacchetta fuori da Hidenstone se non si è maggiorenni, cosa che io sarò fra pochi giorni, quindi comunque non l'ho mai usata. Ad ogni modo toglimi una curiosità aggiunse poi come fai ad usarla di nascosto se te la requisisce appena torni a casa? Ad ogni modo non te lo consiglio, è rischioso concluse, seria.
    Ti ringrazio! Non vedo l'ora che inizino a formarsi le squadre.
    Anche mia madre cucina in modo fantastico.... cucinava, visto che era fuggita in Scozia... ma questo non lo disse a voce alta. Le faceva troppo male anche solo per parlarne, quindi accantonò l'argomento e si concentrò sulla sua successiva domanda. Oh, questo? È un semplice telefonino replicò, con un sorriso. Un magifonino, per l'esattezza. E sto guardando l'ora per non perdermi l'inizio della lezione.
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  12. panda_2019
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    Altair sorrise alle sue risposte e fini anche lui la torta di zucca . So dove la mette e quando e fuori la vado a prendere e poi la rimetto a posto non se ne e mai accorta e poi adoro creare pozioni e quindi faccio sopratutto quello in camera mia . Amo sperimentare cose sempre nuove . Sorrisi alla ragazza au capisco sarebbe bello averne uno ma purtroppo non mi e concesso neanche usare il gufo a casa mia solo in posta posso ricevere le cose con la magia e con i gufi. Dissi sospirando solamente
     
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    Jessica Veronica Whitemore
    Black Opal | 17 anni
    Doveva ammettere che gli elfi si superavano ogni volta, quando si trattava di cibo; non aveva mai assaggiato qualcosa che facesse schifo, nelle cucine né tantomeno all'ora dei pasti. E quella torta di zucca ne era un esempio lampante. Buona, morbida e leggera al punto giusto, anche se ciò ingannava, perché Jessica ne avrebbe mangiate a tonnellate, però erano abbastanza caloriche.
    La giovane annuì alle parole di Altair e gli concesse mezzo sorriso. Ho capito. Solo, fai attenzione a non fare pasticci; se crei qualche casino, non ci sarà nessuno pronto a rimediare come invece è qui a scuola. Scrollò le spalle. Lei gli stava dando un consiglio, poi il giovane avrebbe potuto fare come meglio credeva. Allontanò da sé il piatto con la torta e si guardò un po' in giro. Oltre a cucinare divinamente, tenevano anche la cucina in perfetto stato, infatti non vi era nemmeno una traccia di polvere.
    Lo osservò ascoltando attentamente ciò che aveva da dire. Oh ma è un semplicissimo cellulare, in fin dei conti ammise Non ti è permesso nemmeno quello, a casa? chiese incuriosita. Detto questo, lanciò un'altra occhiata all'orario e sbuffò. Mi sa che conviene avviarsi verso le rispettive lezioni dovette dire, dopo qualche secondo di silenzio. Ormai era finita la pausa che avevano a disposizione tra le lezioni del mattino e le lezioni del pomeriggio per pranzare, quindi avrebbe dovuto andare -e anche piuttosto celere- verso l'aula dove si sarebbe tenuta la prima di tante lezioni quel giorno. Non aveva troppa voglia di andarci, ma non aveva nemmeno voglia di prendere un brutto voto. Si ravviò i capelli e si alzò dalla panca sulla quale si era seduta. Beh... che ne dici, ci vediamo in giro? Propose, rimettendosi il magifonino in tasca e fissandolo con le sue iridi scure.
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  14. panda_2019
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    Altair sorrise quella ragazza era bellissima e si trovava bene a parlare con lei e rimase ad ascoltarla comunque no perché non me lo ha comprato mia madre dice che è un terrificante aggeggio che manda solo raggi. Cosi dice . Comunque si ci vediamo in giro ciao jessy disse tranquillamente altair continuando a mangiare quella torta buonissima che gli elfi avevano fatto . Adorava i dolci e sperava di provarne degli altri in altri modi. Era pulitissima quella cucina non cera nulla fuori posto ed era tutta in ordine e brillava e vide la sua interlocutrice quasi sulla porta.
     
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