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Joshua B. Evans.
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Edited by Joshua B. Evans - 5/12/2019, 21:50. -
.“Se devo avere poco scelgo di avere nienteBlake
BarnesCominciava a pensare che Lilith Clarke lo avesse completamente e totalmente rammollito. Cominciava a pensare che davvero gli stesse curando qualsiasi cosa lui avesse. Ma una cosa era certa, non avrebbe mai perdonato Joshua e Nikolai. Non con una spiegazione valida. Non era passato moltissimo da quella notte, ma erano successe tante cose, la prima ra tutti era che Lilith non parlava con lui. Quella cosa lo rendeva più nervoso del solito, gli giravano le palle continuamente e tutto quello non aiutava, senza contare che non aveva la sua bacchetta e qualsiasi cosa dovesse fare era soggetto ai suoi due migliori amici, nonchè prefetti della sua casata, Ensor ancora non gli rivolgeva neanche uno sguardo, Lancelot era incazzato nero ed Aaron aveva deciso di rompere le palle ancora di più, obbligandolo a fare un piccolo report su tutta la sua giornata e tutti i giorni. Insomma a nessuno, era piaciuto il fatto che avesse alzato così tanto la testa. Ed ancora lui non capiva quale fosse stato il suo errore. Blake amava Lilith, anche se lui ancora non lo sapeva, e quella notte erano state toccate le uniche due persone che amava seriamente, suo fratello e quella ragazzina. Come doveva reagire? Doveva prendere Lilith ed andare via? E poi Aaron? Doveva ringraziare chissà quale assurdo dio per averli ancora vivi? No, era ovvio che la causa di tutto era Naga e le sue assurde ideee e lui l'avrebbe ammazzata seriamente, a suo di cazzotti in faccia. Fanculo la regola di non picchiare le ragazze, fanculo tutto, lui la voleva morta e se non lo era ancora, perchè risucchiata dalla terra, la prossima volta sarebbe stato pronto. Non poteva sbagliare. Assolutamente no. Comunque, aveva accompagnato di nuovo Lilith al suo dormitorio e poi le aveva detto che sarebbe andato in aula in disuso a parlare con Joshua. Aveva quasi promesso di non prenderlo a cazzotti, ma questo, lo sapeva lui e o sapeva anche lei che non era sicuro di riuscirci. Il rapporto con quel ragazzo era ancora veramente poco definito, ma una cosa era certa, lui e Jesse dovevano stare lontani. Cominciava a pensare che quel perchè fosse super carico di cose! Ma non era andato li quel giorno per discutere di quella cosa. Entrò nell'aula in disuso senza preoccuparsi di non farsi sentire, quando lo vide li, prese una sigaretta e l'accese. Tre regole: non dirmi cazzate, quello che succede qui dentro rimane qui dentro, se ti spacco il naso sarai solo più bello quando te lo rifarai! Sicuramente non era una delle accoglienze più belle del mondo, ma insomma, Blake non era una persona molto empatica nella vita, quindi perchè mai cominciare adesso. Accese la sua sigaretta e si andò a mettere di fronte a lui. La domanda era sempre la stessa. Di tante cose che potevi fare... di tutte le cose che ti sono venute in mente, la migliore era quella di trattarla come un cazzo di sacco di patate?Oh, ti prego, illuminami e dimmi qual è la peggiore delle ipotesi che avevi pensato! No, non cera bisogno di fare preamboli, non in quel momento e non con le mani che gli prudevano. Stava fumando per tenerne alemno una occupata, ma in quel momento avrebbe solo voluto ucciderlo di pugni!Ma lo aveva promesso a Lilith di non fare niente che li avrebbero allontanati ed una sospensione non era proprio il caso di ottenerla!✕ schema role by psiche. -
Joshua B. Evans.
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Edited by Joshua B. Evans - 5/12/2019, 21:50. -
.“Se devo avere poco scelgo di avere nienteBlake
BarnesFece un primo tiro alla sua sigaretta, il tiro fu così intenso che quasi si soffocava da solo, ma buttò in aria il fumo guardando ancora il suo interlocutore. Beh lo spero che tu ti sappia difendere perchè non mi è mai capitato di prendere a calci in culo una ragazzina!Blake non aveva mai detto che non pensava che qualcuno si potesse difendere, aveva preso più botte lui di quante ne avesse date, aveva sempre avuto questo atteggiamento da arrogante, morioso testa di cazzo, aveva sempre pensato che lui senza nessuno poteva fare tutto, erano gli altri che senza di lui non erano in grado di fare niente. Ma la verità era che aveva imparato quella cosa solamente come meccanismo di difesa. Prima di Hidestone Blake era un pezzo di merda e basta perchè non si era mai legato veramente a qualcuno, perchè nessuno aveva mai avuto il coraggio o semplicemente la voglia di conoscere il vero Blake, quello che si faceva sempre minchiate, ma quello che si sarebbe buttato nel fuoco per i suoi amici, se solo questi ci fossero stati sempre per lui. E così era per Jesse, per Erik, e forse anche per Lucas e Joshua. Che strana cosa, Barnes che univa persone così diverse tra di loro.
Quando Evans cominciò a parlare del fatto che farla cadere non era la sua prerogativa sentì il piede cominciare a sbattere. Avrebbe davvero lasciato il ragazzo parlare? Avrebbe davvero controllato tutta la rabbia che aveva in quel momento, non ne aveva idea, lo poteva scoprire solamente sentendo quello che l'altro aveva da dire. E come volevasi dimostrare, Blake non era una persona ragionevole. Spense la sigaretta sul banco. Era inutile fumare quando l'unica cosa che voleva fare era prenderlo a pugni. Mi avresti raggiunto? Joshua il problema è proprio quello, che tu NON LO HAI FATTO! Eh si, stava urlando proprio, ma infondo era meglio urlare in una stanza dove nessuno poteva raggiungerli, rispetto al prenderlo a cazzotti dove nessuno poteva veramente fermarli. Ho fatto una cazzata? Ma hai visto come le ha ridotte? Lilith non mi parla più, non parla da quella notte! E io sospetto cosa sia successo ma fin quando lei non lo dice io avrò sempre il dubbio di una cosa orribile, una cosa che io le avevo promesso e che non sono riuscito a mantenere! SPaccare la faccia a Naga era il solo ed unico modo per rispettare quanto detto a inizio anno! Nel frattempo si era anche alzato da dove si era seduto, si era riseduto da dove si era alzato, alzato di nuovo e preso un banco facendolo cadere, adesso la cosa era semplice, o tutto quello veniva sfogato in quel modo, oppure lo faceva a pugni sulla faccia del suo compagno, con il rischio di farsi seriamente male tutti e due.
Si! Mi sarei fatto ammazzare per lei quella notte, adesso e sempre!!! Si voltò verso di lui con gli occhi assetati di rabbia, con gli occhi con il contorno rosso, stava per avere un attacco di rabbia, oddio... forse già era anche in corso, e se fosse stato un lupo mannaro a quell'ora erano tutti morti in accademia, ma per fortuna che non era proprio così!
Parli di lei come se la conoscessi a tal punto di sapere cosa sia meglio o no per lei! Dove cazzo eri tu quando Lilith ha sfidato una cazzo di terrorista puttana per me? Bene non c'eri! Io e lei abbiamo un legame, e porca puttana Evans!!! Non volevo metterla in pericolo! SMETTETELA TUTTI QUANTI DI DIRMI UNA COSA COSì STUPIDA! Il fatto era quello. Blake sapeva di averla messa in pericolo e forse era quello che gli aveva fatto più male, come al solito era stato lui a farsi più male rispetto agli altri, ma sentirselo dire costantemente stava solamente aumentando la sua voglia di compiere un omicidio. Era arrivato ad un palmo dal viso di Joshua, aveva preso la maglietta di Joshua e l'aveva stretta tra le sue mani all'altezza del colletto. Non lo avrebbe picchiato, o almeno ci sperava, ma adesso era stufo di sentirsi dire quello che doveva fare e non fare! Loro erano amici, lui doveva stare dalla sua parte! Quando Joshua concluse il suo discorso Blake fu invaso da un senso di vuoto mai sentito prima. Evans aveva agito solamente per mettere in salvo la cosa che a lui stava più a cuore, e non per portarla via da lui? Lo lasciò e si allontanò. Alzò gli occhi al cielo. Ma non disse nulla. Era così poco lucido in quel momento che avrebbe sicuramente detto qualcosa di cui si sarebbe pentito. L'avrei protetta. Sussurrò appena.✕ schema role by psiche. -
Joshua B. Evans.
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.“Se devo avere poco scelgo di avere nienteBlake
BarnesCome si faceva ad essere sempre così calmi, ad essere persone così controllate, vedeva il volto di Joshiua contrarsi, era arrabbiato anche lui, si vedeva che stava soffrendo, che avrebbe voltuo far saltare in aria tutto, eppure l'autocontrollo era quello che lo stava semplicemente guidando. Blake non ci era mai riuscito. Era una bomba ad orologeria che riusciva a distruggere, nel vero senso della parola, tutto quello che aveva intorno. Lo aveva fatto al San Mungo, lo stava facendo li, lo aveva fatto in csa sua, e nell'albergo di sua proprietà. Non riusciva a tenersi dentro la rabbia che aveva e delle volte poteva anche sembrare un pazzo scatenato, ma non era così. Quando Joshua gli rispose che anche lui stava male alzò un sopracciglio. Stai male Joshua? Ecco perchè ti scopi il mio migliore amico? Così scarichi la rabbia e la frustazione? Jesse aveva detto di loro la notte stessa che era successo, era rientrato nel dormitorio strano e quando aveva urlato letteralmente quella cosa, lui non ci aveva neanche dato poi tanto peso, nel senso che si era comportato da amico, ma adesso era come una pentola a pressione che non riusciva più a buttare via l'aria da dentro e quindi, stava per esplodere. Si, la pentola a pressione era la giusta metafora per descrivere quel suo stato. Non sapeva niente di Elisabeth, non aveva idea dei retroscena, ma Jesse, Jesse era il suo fottutissimo Socio e il problema non era tanto il gesto ma la gelosia ed il senso di protezione che lui provava per il suo compagno di stanza. Cosa c'emtrava in quel momento? Assolutamente niente. Blake aveva solamente trovato il modo più veloce e stronzo per far del male ad Evans. Voleva davvero fargli del male? No, non era neanche una cosa intenzionale quella, ma comunque necessaria per alleggerire quel suo senso di malessere. Erano successe troppe cose, troppe cose che lui si era, come al solito tenuto dentro, aveva semplicemente cercato di rimanere calmo ed affrontare le cose con maturità, ma in quel momento di maturità cera veramente pochissimo. Gli stavano venendo in mente così tante cose che non riusciva ad organizzare le cose da dire nella sua testa. Ma poi Evans fece una cosa che lo spiazzò completamente. Perchè, ultimamente, tutti quanti non facevano altro che abbracciarlo? Cosa diavolo gli era venuto a tutti. Quando sentì la stretta del ragazzo si sentì quasi più tranquillo e sollevato, Jhosua gli voleva bene e la cosa importante era che anche lui lo riteneva importante. Per Blake, quello era fondamentale. Lui che aveva un ego talmente tanto grande che non riusciva a spiegarsi, lui che era sempre in combutta con se stesso e diviso tra un Blake estremamente fragile ed un Blake completamente indistruttibile e stronzo. Non erano due ruoli equilibrati all'interno del suo corpo e questo lo rendevano una persona estremamente istabile. Non ricambiò il suo abbraccio, ma lasciò che i suoi muscoli si rilassassero e quando lui si staccò, Blake accennò semplicemente un flebile sorriso. Avrebbe voluto avere un dialogo migliore per quella questione di Jesse, ma oramai aveva parlato e lui non si sarebbe mai rimangiato quello che aveva detto. Non era nel suo carattere e nelle sue corde. Allora è bene che noi diveniamo più forti di lei. Avrebbe fatto il tutto e per tutto pur di diventare bravo negli incantesimi sia di difesa che di attacco. Voleva semplicemente essere lo scudo più forte per Lilith e non doverla mai più vedere in quel modo. Guardò di nuovo Joshua. Non aveva risposto alla domanda che lui stesso gli aveva posto solamente perchè l'aveva quasi rimossa, ma poi ci ripensò, strinse di nuovo i pugni. Io non voglio che Lilith stia male per me, non voglio che venga toccata da nessun altro che non sia io, che non siano le mie mani. Penso che se non le avessi mai dato così tanta corda, Lilith starebbe molto meglio adesso. Lo pensava davvero e glielo aveva detto più volte a lei. Lui era un disastro nelle relazioni sociali, era sempre stato un casino e non aveva mai capito perchè tutte le ragazze che aveva avuto lo volessero semplicemente cambiare, Lilith era stata l'unica a dirgli che lei voleva quello che era sia nel bene che nel male. Ma lui non voleva farle del male, non aveva nessuna intenzione di farla soffrire e sapeva che sarebbe successo, di nuovo ed ancora. Ma non riusciva neanche a lasciarla andare, non avrebbe resistito un giorno lontano da lei. Lo sapeva e questa cosa lo faceva incazzare ancora di più.✕ schema role by psiche. -
Joshua B. Evans.
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.“Se devo avere poco scelgo di avere nienteBlake
BarnesTutta quella situazione lo stava facendo diventare ancora più istabile diel previsto, sapeva di aver detto una cosa forte e sapeva anche come aveva reagito con Jesse e quella cosa che aveva detto non aveva alcun senso. Ma oramai lo aveva fatto no? Vide il viso di Joshua cambiare completamente espressione e lui alzò un sopracciglio. Dove diavolo voleva andare, ancora non avevano finito di parlare! Poi le sue parole arrivarono forte e chiaro ed anche il suo allontanarsi completamente da lui. Che faceva prima lo abbracciava, poi se ne andava. Ma che cazz... Sospirò. Fin quando non si sarebbe reso conto delle peso delle sue stesse parole, come poteva capire quelle degli altri. Blake doveva fare seriamente qualcosa per non allotanare tutte le persone a cui stava imparando a voler bene e farlo gli sarebbe costato un aiuto ben più grande di quello che pensava lui. Oramai era divetato ingestibile anche per se stesso ed era inutile negarlo. Ma non era abbastanza lucido anche da ammaetterlo e quindi, il povero Evans ci era capitato per mezzo, senza avere nessuna colpa specifica. Ma Blake aveva sempre detto aiu suoi amici, se così si cosinderava ancora Johsua, che dovevano prenderlo esattamente così, con tutti i suoi pregi ed innumerevoli difetti. Non poteva farci niente, ci provava a migliorare ma poi la vita gli regalava sempre infinite gioie per ricadere nel baratro più assoluto. Si morse il labbro. A chi ti riferisci precisamente? Andiamo Joshua sei, sempre dopo di me, uno dei ragazzi più popolari della scuola, sei una persona piacevole, sai scherzare, stare al gioco e sei anche intelligente... perchè dovresti non volere che qualcuno ti voglia nella sua vita? i, era tipido di Blake, prima ti insultava e poi ti faceva i complimenti, e non lo faceva per recuperare all'insulto di prima, sempre perchè era una cosa che pensava ed in quel momento si era semplicemente reso conto che potevano essere molto simili. Infondo poteva fare lo stesso ragionamento fatto con Erik, no? Cioè... se Jesse lo considerava un suo degno amico, perchè lui non poteva fare uno sforzo?
Parla per te. La prossima volta che Lilith sarà in pericolo io saprò difenderla. Era l'unica cosa che desiderava. Avrebbe fatto carte false per lei anche se doveva mettersi a studiare come un dannato. Insomma non sapeva ancora cosa sarebbe divenuto da grande, cosa avrebbe fatto davvero, ma una cosa era certa, Lilith era l'ultima volta che veniva rapita, esattamente come Ayla, Theresa ed Elisabeth. Era legato a tutte e quattro in una maniera differente e voleva bene a tutte e quattro le ragazze in maniera diversa... ma Blake si sentiva responsabile nello stesso modo per tutte e quattro. Quando lo vide prendere le sue cose ed andare verso l'uscita si lascò cadere su di una sedia, finalmente poteva quasi ascoltare davvero l'altro. Alzò un sopracciglio alle sue parole. Evans. Jesse è abbastanza grande ed intelligente per fare le sue scelte. Ma per me è molto di più di un amico. Quindi stai attento a chi minacci e per cosa lo stai minacciando. Perchè se lo vedo soffrire anche solo per un istante per il tuo bel faccino o culetto o quello che vi pare a voi... Io non ti spacco solo la faccia. Il fattoera questo, e magari in un momento di più tranquillità Blake sarebbe andato sicuramente da Joshua a "scusarsi" a modo suo per come aveva cacciato l'argomento. Ma Blake voleva bene a Jesse in una maniera che non aveva mai provato in vita sua. Non era un tipo che si metteva a giudicare le scelte degli altri, te tanto meno diceva come doveva comportarsi, la vita era la sua e Blake era cresciuto in una libertà sconfinata, quindi non sapeva neanche come si limitava quella altrui. Ma odiava vedere le persone che amava stare male. Ed in quel momento era seriamente combattuto. Joshua stava diventando un suo amico, avevano un rapporto di amore ed odio evidente, ma comunque sapeva che era una persona valida, anche se a volte lo avrebbe preso a calci in culo, ma era quasi sicuro che la cosa fosse completamente reciprovca, Jesse era il suo verso e primo migliore amico, quello che sapeva che lo avrebbe sempre protetto e sostenuto contro tutto e tutti, magari poi gl avrebbe rotto il culo in separata sede, ma lo avrebbe sempre comunque sostenuto nelle sue follie. Come poteva solo pensare che poteva soffrire? E poi c'era Lilith e il rapporto con Joshua che ancora non riusciva bene a capire e definire.✕ schema role by psiche. -
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