Tête-à-tête

Blake & Alizée

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    226
    Reputation
    +55
    Location
    Francia

    Status
    🗲




    Alizée Vuasseaux

    ~ Prof di Magitecnica
    ~ Mezzosangue
    ~ 30 Anni
    ~ Benestante


    Note:
    Narrato
    "Parlato"
    "Pensato"
    "Ascoltato"


    Statistiche:
    Link Stats

    Sebbene fosse da poco nella scuola, la professoressa aveva imparato velocemente, o così sperava, a capire come le cose funzionassero in modo leggermente diverso dalle altre scuole, essendo una via di mezzo tra una normale scuola superiore di magia come poteva essere Beauxbatons o Hogwarts e una scuola di specializzazione. Quindi lì poco prima della fine del biennio gli studenti venivano sottoposti a un colloquio preliminare e probabilmente non vincolante per la scelta della specializzazione nelle varie branche della magia. Aveva ereditato gli alunni e non era poi così scontenta della loro preparazione, sebbene alcuni fossero più preparati e mentalmente vivaci di altri, ma ognuno aveva le sue caratteristiche e lei doveva, come ogni professore, solo tentare di far dar loro il meglio e di far vedere loro sia dove potevano osare di più sia dove erano il loro limiti per permettere loro di superarli e migliorare. “Ognuno deve essere gigante e nano di sé stesso disse una volta la professoressa Yeupeintes” borbottò controllando di avere sulla scrivania, più ordinata del solito, il fascicolo relativo a Blake Barnes per la sua materia. Aveva avuto un’idea generale dagli altri professori, ma preferiva farsene una sua che però esulasse leggermente dall’ambiente scolastico della lezione, dove c’erano anche gli altri alunni. si era fatta l’idea di Blake come di un bullo di facciata, di uno strano personaggio che sembrava a volte attento e premuroso quasi con i suoi compagni a lezione, a volte un emerito teppista pronto solo alla rissa. Ma o quel ragazzo, quel giovane uomo era dotato di multiple personalità, o c’era dell’altro.
    Voleva scoprirlo, anche considerando i risultati in Magitecnologia. Non era esattamente una cima, ma non era nemmeno una persona che decisamente non capiva la materia. Ad Alizée sembrava quasi che lui non si applicasse, che avrebbe potuto dare molto di più, e la cosa le dava fastidio. Non sopportava chi non dava il meglio, chi non si applicava pur potendolo fare, ma si rendeva anche conto di non essere davanti, una sensazione di pancia, al caso di chi lo fa di proposito, di chi lo fa per partito preso. Forse c’era altro sotto, e forse al di fuori della lezione, al di fuori della sua zona di comfort lei avrebbe potuto vedere un po’ del vero Blake. Sarebbe servito a lei, agli altri professori e al direttore di casata.
    Guardò l’ora sul display del suo magifonino, un Auzus Mags2, e controllò ancora che tutto fosse a posto. Lo era. Si tranquillizzò e si alzò, muovendosi e aprendo la porta del suo ufficio dove era, buttando l’occhio sull’aula vuota, perfettamente in ordine, quasi solenne nel suo silenzio. Mosse alcuni passi sugli alti tacchi da 15 cm per controllare che la porta d'ingresso dell’aula fosse disponibile all’apertura, si lisciò con le mani guantate il vestito che indossava, completo di collant come i guanti, scosse i capelli lasciati sciolti per l’occasione ma ben pettinati e ritornò a sedersi. Era il suo primo colloquio, probabilmente era più emozionata lei di lui, ma non doveva darlo a vedere.
    Pochi minuti dopo sentì la porta dell’aula aprirsi.
    Attese.

    Code by TsundereBoy



    Consiglio vivamente Blake Barnes di controllare la descrizione dell'aula e dell'ufficio


    Edited by Alizée Vuasseaux - 5/12/2019, 22:53
     
    .
  2.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Black Opal

    Group
    Black Opal
    Posts
    1,584
    Reputation
    +1,206
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    Scheda Ex SerpeverdeBlack Opal 17 anni Stat.
    Se devo avere poco scelgo di avere niente
    Blake
    Barnes
    Di tante cose che non capiva, sicuramente, la prima era quella del perchè dovevano tutti quanti stressare lui. Del perchè tutti quanti avevano una strana voglia di rompere le palle proprio a lui. Quell'accademia aveva non si sapeva quanti studenti ed alla fine, gira che ti rigira, chiamavano sempre lui in qualche dannata aula dei professori. Che poi la verità era che nessuno era sano in quella scuola, chi faceva prendere fuoco una porta, chi non aveva voglia di scrivere i nomi, ci mancava solamente che qualcuno facesse aprire la propria porta del proprio ufficio o aula con il sangue degli alunni. Magari al professor Ensor era già venuto in mente ma l'idea era stata boccata. La domanda principale era: cosa diavolo voleva la nuova insegnante di Magitecologia? Non andava bene in quella materia? Eppure lui era così bravo e ferrato in instagram che il suo profilo aveva quasi un 15mila persona che lo seguivano! Insomma si erano per di più ragazze, ma che importava? Non era quello il senso della materia? Arrivò davanti all'ufficio della professoressa e si guardò intonro. La porta era di un colore Avorio, molto più nuova rispetto a quella dell'aula della stessa docente ed il modo di entrare forse era simile, quindi cercò quei cosi luminosi per vedere se poteva entrare o meno. Bussò alla porta e vide il tenue azzurro che indicava quando la porta poteva aprirsi: Che erano quelle rune? simboli simmetrici? Odio profondo per tutto quello, odio profondo per il fatto che tutta quella situazione doveva finire il prima possibile. La scrivai adella professoressa era a sinistra della porta e il suo ufficio era abbastanza piccolo, squadrato e fin troppo ordinato. Buongiorno Prof. A cosa devo l'onore? chiese andandosi a sedere di fronte a lei. Si, Blake non era per niente un tipo formale e non aveva nessuna intenzione di diventarlo. Infondo non aveva le buone abitudini di essere disciplinato, non lo era con nessuno e figurarsi se si fosse sforzato con una docente che era appena arrivata e non conosceva per niente. Non era cattivo, era semplicemente vivace. Era così che lo aveva sempre definito suo nonno e suo fratello, quindi, visto che quell'aggettivo gli piaceva particolarmente, perchè mai non doveva sfruttarlo a suo vantaggio? E poi se poteva essere simpatico a tutto il corpo docenti compreso e sopratutto uno come Ensor, gli altri perchè mai dovevano sentirsi in dovere di reputarlo antipatico o indisciplinato? Una cosa c'era da dire, Blake non si tascondeva mai dietro ad un dito, quando doveva ricevere punizioni non si tirava indietro e non diceva mai che non era stato lui, anzi, tutto il contrario. Quando faceva qualcosa era fiero e contento che qualcuno lo riconoscesse. Sia nel bene che nel male, ovviamente. Ed ecco perchè era sempre in punizione ma nonostante tutto nessuno voleva sospenderlo. Sai che noia una vita senza Barnes. Le diede una rapida occhiata e le sorrise pronto a sentire cosa aveva combinato questa volta, anche se doveva ammettere che non si ricordava di aver fatto niente di strano, ecco!
    ✕ schema role by psiche
     
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    226
    Reputation
    +55
    Location
    Francia

    Status
    🗲




    Alizée Vuasseaux

    ~ Prof di Magitecnica
    ~ Mezzosangue
    ~ 30 Anni
    ~ Benestante


    Note:
    Narrato
    "Parlato"
    "Pensato"
    "Ascoltato"


    Statistiche:
    Link Stats

    L’attesa fu breve, e questo da una parte sciolse la tensione nel petto e nello stomaco di Alizée, dall’altra gliene creò una nuova. Era davanti al suo primo colloquio con uno studente. Era stata spesso a colloquio con altri studenti, ma nel ruolo di assistente, di ricercatrice, mai di insegnante. E essere a lezione non era la stessa cosa che essere di fronte a una singola persona, a un singolo studente. Avern davanti tanti le dava un senso di distacco, di impossibilità a entrare in una sfera relazionale molto più intima di quella che ora doveva instaurare con il ragazzo. Certo, non intendeva di certo dargli del tu o invitarlo a bere un pastis (anche se non era esattamente la sua bevanda preferita, anzi, a parte una burrobirra sotto stress o quando il galateo lo imponeva non amava in generale gli alcoolici), ma doveva avere un rapporto che avrebbe osato dire di fiducia per poter avere le informazioni che voleva. chissà come si sarebbe comportato? E come avrebbe reagito lei e come si sarebbe relazionata con lui. Inconsciamente si lisciò con le mani ancora una volta il vestito e si schiarì la gola. Sentiva la stessa ansia del colloquio che aveva avuto con la Burke per il posto di insegnante. Era sciocco, ma era vero.
    Poi lui entrò. Era un bel ragazzo, sapeva anche che aveva un fratello maggiore, ma poco sapeva di altro non essendo pertinente con la scuola. Era un bel ragazzo, non lo poteva negare, e sembrò entrare come se fosse stato centinaia di volte in quella stanza. si sedette senza chiedere, cosa che le fece aggrottare per un istante le sopracciglia, ma era probabilmente dovuto alla tensione che anche lui provava, si disse. Ma fu solo quando lui proferì l’unica frase, l’unica corta frase di chi crede di sapere tutto, con quell’uso delle parole e non del tono per far chiaramente capire tramite l’ironia che sarebbe voluto essere ovunque tranne che lì, che Alizée non potè trattenere un fremito, mentre le dita delle mani si stringevano a pugno, fortunatamente sotto la scrivania. Sperò che il suono tipico della gomma mentre si muove e viene tesa non si sentisse nel silenzio della stanza, quasi a far percepire la tensione che avveniva sotto la scrivania. Riuscì a rimanere serena almeno nel volto, con un piccolo sorriso di circostanza. Cosa doveva fare? Rispondere nel modo in cui ci si aspettava da una professoressa, rimettendolo in riga, facendogli capire quale posto occupasse nella gerarchia non scritta della scuola? O approcciarsi a lui in modo diverso?
    Attese alcuni secondi prima di rispondere, soppesando mentalmente tutte le variabili possibili conclusioni. Era uno studente nella media nella sua materia, e dentro sentiva che poteva dare ben altro. forse il suo modo di fare era un modo per mostrare inconsciamente un suo disagio interno. Anche lei lo aveva fatto, andandosene in giro per sette anni, litigando pesantemente con la madre e con suo padre. era stata una ribelle anche lei, e non avrebbe mai cambiato i suoi anni di girovagare. Beh, magari alcuni particolari sì, ma non l’idea di base.
    “Credo di poter affermare che probabilmente l’onore potrebbe essere mio alla fine di questo colloquio, Sig. Barnes. Sebbene siamo solo io e lei, e quindi si potrebbe anche passare all’uso inglese informale dei propri nomi, riterrei che come inizio possiamo rimanere su un Sig. Barnes e una Professoressa Voisseaux. Lascerei prof. a chi scrive messaggi sui magifonini. A proposito, lei ne ha uno? Avrei probabilmente bisogno di una sua consulenza sull'argomento, a latere del motivo principale, la vraie reason del nostro incontro.” esordì, prendendo il fascicolo dove era ben evidente il nome del ragazzo e mettendolo nel cassetto, come a chiudere quanto la scuola le aveva detto, come a voler sapere da lui, dal ragazzo, chi fosse Blake Barnes. “Vorrei parlare di ciò che desidera fare nei prossimi tre anni presso questa scuola. e prima di rispondermi, non pensi ciò che io voglio sentirmi dire, ma mi risponda dopo essersi chiesto chi sarà Blake Barnes tra ventanni. Non ponga limiti alla risposta, la mia è mera, extracurricolare curiosità. Et, sa va sans dire, questo colloquio non sarà mai avvenuto."
    Estrasse la bacchetta e con un gesto elegante la mosse nell’aria mentre guardava il ragazzo, scandendo la parola “Muffliato”.
    Sistemò nuovamente la bacchetta dove era precedentemente e si accomodò sulla sedia, sorridendo leggermente. "Si prenda il suo tempo, io e lei abbiamo esattamente quanto ci serve."

    Code by TsundereBoy



    Edited by Alizée Vuasseaux - 5/12/2019, 22:54
     
    .
  4.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Black Opal

    Group
    Black Opal
    Posts
    1,584
    Reputation
    +1,206
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    Scheda Ex SerpeverdeBlack Opal 17 anni Stat.
    Se devo avere poco scelgo di avere niente
    Blake
    Barnes
    Guardò la sua professoressa dirle che praticamente doveva chiamarla con il suo nome per esteso e che quel nomignolo, prof, poteva tenerselo per sè. Blake non era abituato a tutta quella formalità, quindi la guardò un pò interrogativo e poi annuì appena. Professoressa Vuasseaux, non crede che sia troppo lungo? Il fatto era che Blake non era indisponente perchè voleva esserlo davvero, era il suo modo di fare fin da quando era bambino, e lo dimostrava il fatto che lui era così con tutti. Non si limitava con nessuno perchè, da piccolo, nessuno gli aveva insegnato a farlo. Anzi, Aaron lo aveva sempre incoraggiato a dire quello che pensava, a parlare, a discutere con le persone perchè alla fine erano le sue idee quelle che contavano di più! Blake era abituato a credere in se stesso a volersi bene e ad imporre in qualche modo il suo atteggiamento. Doveva ammettere anche che gli era sempre andata bene. Alla fine, anche i professori, lo volevano bene perchè infondo, non era un ragazzo cattivo e costruito, anzi, i suoi scatti d'ira, il suo essere costantemente in bilico tra la simpatia estrema ed il disagio galoppante, lo rendevano sempre unico e genuino. Sorrise alla professoressa mentre lo guardava e prese il suo magifonino e lo mise sulla scrivania. Era veramente una bella donna ma visto che gli era stato fatto capire che i commenti personali poteva tenerseli per se perchè non interessavano a nessuno, quello lo tenne, appunto, per se. Non sapeva esattamente fino a che momento, ma in quell'istante sapeva che era meglio conoscerla e poi azzardare qualsisi commento. Blake era spontaneo, pieno di se, aveva un'autostima che andava oltre ogni limite, ma non era stupido. Anzi, era piuttosto intelligenete quando si metteva a pensare e riflettere, aveva un buon intuito e molto, molto carisma. Forse anche troppo per la sua età. Sorrise ancora alla sua nuova prof e poi annuì. Questa tecnologia dei babbani mi piace molto, e devo ammettere che oltre ad essere molto fotogenico, riesco ad avere anche una discreta cultura su come usare tutte quelle applicazioni che utilizzano loro. Mio fratello mi ha insegnato a non avere nessun limite, in quanto classificare le persone in "magico" e "non magico" è da bigotti, quindi... qualsiasi cosa lei voglia imparare, io ci sto! Si Blake, ma il professore, tra i due non sei tu! Ma infondo come lo si poteva far capire ad un egoriferito come lui. E poi le parole della docente furono come un fulmine a ciel sereno. Lui come si vedeva nei prossimi 20 anni. Cavolo,erano tantissimi. E Barnes piccolo non era veramente abituato a pensare a quelle cose. 20 anni. Che voleva fare esattamente dopo? La specialistica. Ah si già, lui era al secondo anno ed era li per una cavolo di specialistica. Perchè quelle idee stupide arrivavano sempre da Barnes grande? Fece un respiro profondo. La prima cosa che gli venne in mente fu sicuramente la vedetta nei confronti di suo padre, ma no, quello non era sicuramente un lavoro. Poi... Scosse appena il capo e si sistemò meglio sia sulla sedia che il suo ciuffo. Penso che lei non abbia veramente tutto questo tempo a disposizione, ma...non ho idea di come risponderle a questa domanda. Non penso mai al mio futuro. Infondo non so neanche se davvero ne ho uno. Quindi... Posso dirle solamente che non mi metterò mai a fare un lavoro d'ufficio, non sono molto portato per lo studio, o comunque non mi interessa minimamente mettermi a far scendere la vista sui libri, inoltre sono curioso, si, certo, ma preferisco agire su campo ed andare dritto al punto. Credo che non lavorerò mai come impiegato al ministero, come vorrebbe mio padre, ne mi metterò a seguire gli affari di famiglia, come voleva mio nonno. Non sono una persona paziente ed anche se ho un buon fiuto per i soldi... beh, posso dire con certezza che sono una persona impaziente, quindi non riuscirei neanche ad aspettare la decisione di un possibile acquirente. Insomma, ha idea di cosa potrei fare davvero da grande? Diciamo che si era descritto alla perfezione. Era una testa calda, ma non poteva fare neanche l'auror. Insomma, lui e le regole? Davvero?
    ✕ schema role by psiche
     
    .
  5.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    226
    Reputation
    +55
    Location
    Francia

    Status
    🗲




    Alizée Vuasseaux

    ~ Prof di Magitecnica
    ~ Mezzosangue
    ~ 30 Anni
    ~ Benestante


    Note:
    Narrato
    "Parlato"
    "Pensato"
    "Ascoltato"


    Statistiche:
    Link Stats

    Alizée fu soddisfatta della risposta che diede il ragazzo. Si aspettava un commento sagace, una battuta o qualunque altra cosa, considerando quanto sapeva dalle voci di corridoio in merito a lui, ma al contrario le rispose in modo corretto, considerando la giovane età. Certo, lei era solo una decina di anni più vecchia, ma quante cose cambiano in così poco tempo. Notò una sottile vena polemica, ma non prese in considerazione che lo facesse apposta. Probabilmente gli veniva spontaneo contestare a priori quanto affermato da altri e dagli adulti in genere. Un comportamento tipico dell'adolescenza, e sebbene lui sembrasse più un giovane uomo che un’adolescente, la mente dei ragazzi inseguiva ancora per alcuni anni il corpo prima di raggiungerlo. Lo guardò con un debole sorriso.
    “Non si preoccupi, Signor Barnes, Professoressa Vuasseaux non è troppo lungo, e non richiedo certo che venga sempre ripetuto a fine frase come se fossimo in un collegio militare. Non sono qui per essere un sergente, e vorrei evitare di diventarlo con lei o con i suoi compagni. Al momento, se proprio il mio titolo e il mio cognome le risultano davvero troppo lunghi, può ripiegare, se necessita, su “Signora”, “Professoressa” o “Madame”, anche se l’ultima è un retaggio della mia lingua natale.” gli disse tranquillamente, senza essere arrabbiata, seccata o altro. Voleva parlargli da pari, sempre comunque mantenendo il ruolo di insegnante e di alunno. “Provi per un istante, e so che può farlo, nei miei panni, e immagini che non un suo amico, ma una persona che lei stima ma che non ha un rapporto di amicizia con lei la appelli con "Hey Blaky" o “Ciao Barny”. Come la metterebbe come atteggiamento nei confronti di quella persona?”
    Quando il ragazzo mostrò il suo magifonino lei non potè se non guardarlo interessata da un punto di vista tecnologico. Aveva letto qualcosa di quei modelli, ma non ne aveva visto mai nessuno dal vivo. I suoi occhi brillarono di interesse un istante e annuì alla frase del ragazzo. “Concordo pienamente, Signor Barnes. Sono cresciuta in un ambiente estremamente aperto a ogni novità e scevro da ogni pregiudizio, quindi distinguo certamente il magico dal non magico, ma non ritengo che la suddivisione debba esserci a priori. E questo è legato sia alla mia mentalità, sia alla mia professione.” gli sorrise, mettendo anche il suo vicino all’altro. si vedeva la differenza, quello di Alizée era un telefono di fascia medio bassa, contrariamente a quello del ragazzo, molto più evoluto. “Sarò lieta di imparare da lei, quando avremo finito questa discussione. ho notevoli difficoltà a settare alcune impostazioni di iwizard, e sono certo che lei, come tutta la moderna generazione, ha una dimestichezza che esula dalla semplice tecnica e dalla lettura del manuale di istruzioni.” sospirò, rendendosi conto che anche se esperta di magitecnologia, le applicazioni erano un’altra storia, e le sembrava di essere suo padre e i primi magifonini usciti. Ancora adesso gli scontri tra lui e il magifonino sono fonte di risate da parte della madre.
    Dopo avergli fatto quella domanda da un milione di galeoni, ascoltò con attenzione la risposta del ragazzo, stupendosi del suo ragionamento, e notando alcune cose che la fecero pensare, tanto che dopo che lui ebbe finito lei prese alcuni veloci appunti su un pezzetto di pergamena, la penna incantata per non esaurirsi mai scorreva veloce mentre lei si appuntava in una scrittura abbozzata, causata in parte dal suo stile e in parte dai guanti, qualche parola in francese. “Attendez, s'il vous plaît…” disse sovrappensiero nella sua lingua natale, per poi sorridere mettendo giù la penna. “Bon, decisamente una risposta che merita ulteriori riflessioni, e le posso dire che nella sua risposta vedo già molto.” gli disse, indicando con l’indice guantato una frase che aveva scritto. “Lei ha citato prima di tutto ciò che non vuole fare, e questo è un bene. Ha almeno le idee chiare su ciò che non vuole, e si fidi, molti alla sua età non lo sanno. Ma mi permetto di notare che lei ha citato il ministero e gli affari di famiglia in un modo che mi potrebbe far pensare che i suoi rapporti con la sua famiglia non siano dei migliori. Allo stesso modo, lei ha detto che non essendo portato allo studio, non farà un lavoro di ufficio, e che preferisce l’azione al campo, cosa che coincide almeno in parte con al sua affermazione di essere impaziente. Ha fiuto per i soldi ma non ha la pazienza per accettare i tempi di un acquirente. Risposte veloci, sotto pressione, quindi.” disse guardandolo negli occhi, solo rapidissimi movimenti degli occhi per osservare un istante i suoi appunti. “Ora, le chiedo una cosa con cui voglio risponda con sincerità assoluta, non preoccupandosi di quello che potrei pensare. Crede che io sia una studiosa, una persona che ha perso la vista sui libri, una teorica? che io sia stata quello che si definirebbe una brava ragazza, essendo io ora una professoressa?” gli chiese alzandosi e muovendosi verso uno dei porta-raccoglitori anni ‘50, dandogli parzialmente la schiena, e permettendogli di osservarla totalmente.

    Code by TsundereBoy



    Edited by Alizée Vuasseaux - 5/12/2019, 22:55
     
    .
  6.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Black Opal

    Group
    Black Opal
    Posts
    1,584
    Reputation
    +1,206
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    Scheda Ex SerpeverdeBlack Opal 17 anni Stat.
    Se devo avere poco scelgo di avere niente
    Blake
    Barnes
    Blake era un ragazo complesso e particolare, era instabile nella sua stabilità, era una di quelle persone che delle volte si faceva fatica a definire veramente. Insomma, riusciva ad essere la persona più immatura del mondo e quella più matura nello stesso momento, riusciva ad essere romantico e dolce, ma allo stesso poteva anche cambiare idea e diventare la persona meno dolce del mondo. Non sapeva esattamente di cosa soffrisse, ma era perfettament coerente nella sua contraddittorietà. Blake era così. Magari, con quella promfessoressa sarebbe stato gentile e un alunno modello, almeno per quel colloquio, al colloquio successivo sarebbe stato un pazzo strafottente. Era instabile ed estremamente complesso, ne era convinto e la cosa non era neanche minimamente una novità o comunque un segreto. Lui era fatto in quel modo e non si nascondeva dietro ad un dito, si era sempre preso le responsabilità delle sue azioni, si era sempre fatto punire e non si era mai tirato indietro a nessuna delle punizioni che gli erano state assegnante. Se diceva una cosa non nascondeva la sua identità, ce l'aveva presi i cazzotti in faccia per qualche stronzata o qualcosa detto senza pensarci e senza sopratutto tirarsi indietro, ma che ci poteva fare? Lui era fatto in quel modo, e si piaceva. MOLTO. Non aveva costrutito nessun personaggio su di lui, aveva solo deciso di assecondare la sua mente e sopratutto i suoi istinti, l'unica cosa che non sapeva fare in nessun modo era quello di controllare le sue emozioni, emozioni che finivano sempre per trasformarsi in rabbia. Rabbia verso il padre, la madre, delle volte il fratello, verso Naga, tanto da sfidarla apertamente e rendere così tutti i presenti completamente pietrificati della situazione, era arrabbiato con i suoi compagni di scuola e delle volte anche con Lilith. Con Lilith che non sapeva di amare, ma che comunque aveva coscienza di avere un grande sentimento per lei. Insomma Blake era tantissime cose, ma potev essere tutto ed il contrario di tutto. Quella giornata, l'atteggiamento della professoressa ed il suo portamento lo stavano facendo sentire a suo agio e quindi si sarebbe comportato di conseguenza. Madame mi sembra ridicolo, quindi va bene Professoressa, e se qualcuno mi dovesse chiamare in quel modo, - fece un piccolo sorrisetto - potrebbe anche darsi che sarebbe una delle ultime cose che faccia nella sua vita, mi chiamo Blake, il mio nome mi piace! Aggiunse anche se aveva capito eprfettamente dove la professoressa voleva andare a parare. Sorrise ancora prima di sentire quello che gli disse. Gli piaceva. Era entrata nelle sue grazie e questo non sempre voleva dire che per la docente era un bene. Anche Ensor, Lance e Eva erano nelle sue grazie e a due di loro aveva distrutto l'ufficio e al secondo aveva fatto prendere innumerevoli infarti con la sua sola presenza. Adesso la professoressa di magitecnologia, sarebbe stata pronta a gestire lo tsunami Blake? Sono a sua completa disposizione, infondo non sembra male ed è anche una bella donna! Ho una fidanzata eccessivamente gelosa, ma se la professoressa Ivanova ancora non muore per mano sua, è possibile che anche lei possa sopravvivere! Ecco altra caratteristica di Blake. Non si vergognava di dire quello che pensava veramente. Lui era così. Semplicemente Blake Barnes e semplicemente non aveva bisogno ne la necessità di nascondere la sua personalità. Si credeva superiore? Oddio si, anche ad un sacco di persone in effetti. Quello che disse la professoressa lo fece pensare molto. Si sapeva bene quello che voleva, ma non aveva idea di quello che voleva. Mio fratello e Annie sono la mia famiglia e ci vado abbastanza d'accordo, nonostante siano una rottura continua... ma i Barnes, sono complicati! E mio fratello, Aaron, se la cava benissimo anche senza di me. Siamo una bella squadra noi. Io individuo qualche hotel da restrutturare, lui pensa alle trattative, transizioni ed altro. Alla fine siamo ricchi per questo! Aggiunse alzando le spalle prima di voltarsi a guardarla nella sua interezza. Davvero vuole sapere quello che penso io? Lo posso anche dire, ma la prego, qualsiasi cosa voglia fare dopo, che rimanga tra me e lei. Mio fratello non dovrà saperlo! Perchè voleva dire che la sua bacchetta non l'avrebbe rivista fino all'estate! E andiamo, ad un mago serviva la sua bacchetta, dannazione. No, io penso che le donne come lei facciano meno fatica a raggiungere una posizione di potere perchè... beh perchè basta un bel culo, un bel visino e Boom, tutto è concesso e tutto viene dato! Ecco cosa pensava in quel momento. Nudo e crudo.
    ✕ schema role by psiche
     
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    226
    Reputation
    +55
    Location
    Francia

    Status
    🗲




    Alizée Vuasseaux

    ~ Prof di Magitecnica
    ~ Mezzosangue
    ~ 30 Anni
    ~ Benestante


    Note:
    Narrato
    "Parlato"
    "Pensato"
    "Ascoltato"


    Statistiche:
    Link Stats

    Lei lo guardò inarcando per un istante il sopracciglio destro quando lui definì ridicolo il termine “Madame”. Si schiarì la voce con un colpo di tosse e sorrise in modo educato, anche se era chiaro che non era un sorriso di cortesia, quanto di circostanza, ma senza toni derisori o irritanti.
    “Signor Barnes, il termine Madame è un termine francese che ha un alto valore simbolico per noi, ed è un modo normale di appellare, di chiamare, mi perdoni l’arcaismo dovuto alla mia lingua, ogni persona femminile sposata e per estensione ogni donna evidentemente non più giovanissima, tra cui io mi annovero. Alcune insistono con altri termini perché non sposate, ma sarebbe un argomento lungo, tedioso e fuori luogo questo. Rimane comunque che professoressa va benissimo e le chiedo gentilmente di evitare di definire “Madame” ridicolo.”
    Lasciò dopo cadere l’argomento, così come sorrise solo, annuendo e riprendendo il suo magifonino riponendolo al sicuro in una delle tasche del vestito, quando il ragazzo si disse a sua disposizione anche se l’argomentazione a suffragio della sua accettazione fu ben lontana da quanto si fosse immaginata la donna. Lo stava aiutando perchè era una bella donna, e sembrava che lei gli stesse simatica. Una parte di lei lo reputò inaccettabile, con che coraggio quel ragazzino vecchio quasi la metà di lei poteva parlare in quel modo. In che tipo di ambiente era vissuto, che educazione gli aveva fornito la famiglia? Una parte di lei al contrario, sebbene non accettasse la risposta, reputò la stessa un tentativo di destabilizzare i ruoli che si stavano formando, di rimuovere quella patina di rapporto insegnante-alunno che lui sembrava così detestare. No, quello che sembrava che lui non volesse accettare, consciamente o meno, era un rapporto di subordinazione di controllo che nulla aveva a che vedere con l’inferiorità, ma con il normale essere di una gerarchia come doveva essercene una in una scuola. Si poteva essere più o meno d’accordo, ma si dovevano rispettare i ruoli, cosa che il Signor Barnes sembrava assolutamente non concepire, se non addirittura non tollerare pur capendoli, e anzi tentare di ribaltarli ed eliminarli. Un contrappasso alla rigida educazione che forse aveva ricevuto? O solo un carattere ribelle che nessuno aveva mai domato? Poteva essere positivo, se incanalato nella giusta direzione. Il commento sulla sua fidanzata e su qualcosa che c'entrava con una professoressa riuscì a scivolare sulla sua espressione lasciandola inalterata, sebbene Alizée rimase stupita della frase. Anche in quel caso, non avendo elementi a suffragio o a confutazione di quanto lui avesse detto, non si scompose, ma al contrario approfittò della cosa, anche per lenire una insana, ma impossibile da frenare curiosità. “Quindi potrei essere una delle sue a quanto pare tante concubine?” sorrise. “Immagino quante sarebbero onorate. Ritengo che lei abbia dei bei lineamenti, sarebbe sciocco non ammetterlo.” lo guardò come a soppesarlo, lo stesso sguardo che molti maschi avevano posato su di lei per via del suo corpo.
    Lo lasciò parlare, citare la sua famiglia, la differenziazione tra suo fratello e tale Annie rispetto al resto della famiglia, confermandole che il rapporto tra lui e la famiglia intesa come i genitori, coloro che forniscono l’insegnamento, l'educazione base, era perlomeno difficoltoso.
    “Ristrutturazione? Ma se come ha detto siete una bella squadra, non crede forse che una possibilità sia continuare in quella strada e permetterle anche di essere più… ricco di ciò che è adesso. O la ricchezza non è ciò che la potrebbe spingere nella vita? Si deve vivere per uno scopo, qualunque esso sia, giusto o sbagliato, etico o amorale, ma deve esserci una scintilla, uno sprone che detta le nostre azioni. Può essere amore, bramosia, desiderio di sapere, non importa. Ma senza uno scopo la vita non ha il senso di essere vissuta. O così almeno ho imparato e credo fermamente.” gli disse seria. "E sì, mi dica pure quello che pensa, come le ho detto ciò che è detto qui rimane qui, incantesimo del silenzio o meno.”
    Lo ascoltò ancora, voltandosi per osservarlo mentre completava la frase. Nelle mani della professoressa un vecchio libro, più che altro una copertina in pelle usurata contenente pagine sparse, pezzi di pergamena e simili. Lo pose sul tavolo, in silenzio, senza apparentemente aver badato a ciò che lui aveva detto.
    “Sfortunatamente devo darle una bella e una brutta notizia. Ha ragione sul dire che non sono una brava ragazza, ho fatto la mia vita prima di finire qui, e non rimpiangerò mai ciò che ho fatto, perché mi ha reso ciò che sono, ovvero una studiosa di un campo così nuovo e inesplorato da potermi dare la possibilità di essere una pioniera. E la cattiva notizia è invece che al contrario di ciò che pensa lei, noi donne ancora oggi, nonostante le tante belle parole che vengono dette su parità e quanto altro, tanto nel mondo magico che in quello babbano, siamo ancora catalogate dagli altri in due grandi categorie. E per altri intendo anche le altre donne. Possiamo essere brutte e intelligenti, le famose “ho un’amica intelligente e simpatica da farti conoscere” che equivale alle orecchie altrui “E’ brutta ma almeno è disperata, forse ci cavi qualcosa”, non pericolose per fidanzate o mogli. O possiamo essere belle e sceme, ovvero, usando un termine decisamente poco fine, ma molto calzante, “La da via come se non fosse sua”, e sono certa che sa benissimo a cosa mi riferisco. Temute e invidiate dalle suddette fidanzate e mogli, ma da quello che mi ha detto lei è estremamente bravo a non entrare in certi particolari con la sua fidanzata.
    E poi ci sono persone come me, che per un motivo o per un altro hanno passato la vita sui libri, hanno una cultura, hanno un titolo di studio e la Natura ha concesso loro un bel corpo. Ma l’apparire conta più dell’essere, e quindi essendo belle siamo sceme, ed essendo sceme se siamo dietro una cattedra abbiamo usato le nostre grazie, il culo e il visino come ha detto, per avere il posto. Un ragionamento estremamente facilistico che nella quasi totalità dei casi è falso e che serve solo a riempire l’ego senza fondo di maschi il cui unico neurone esistente, spaventato dal vuoto siderale del loro cervello, si rifugia in ben più piccole parti del corpo.”
    gli disse fissandolo come fosse una lezione, senza cattiveria, senza risentimento. Non ne aveva verso di lui, ma verso chi gli aveva permesso di sviluppare tale idea, indipendentemente che fossero i suoi genitori, i suoi amici o la professoressa Ivanova. “Se lei fosse una donna, Signor Barnes, dopo questa risposta la catalogherei in coloro che sono molto pericolose per un mio eventuale fidanzato. Ma non sono un maschio, e provo a vedere la realtà in modo oggettivo, non ciò che le mie ipotesi, e il mio pisello, mi dicono di vedere.” lo provocò. “L’ho chiamata qui per capire se lei è arrivato al suo limite nell'applicarsi alla magitecnologia o se il suo è un vivacchiare per arrivare alla fine della scuola, avendo altre idee, altri progetti. Non mi faccia pensare di aver fatto perdere del tempo a entrambi.”

    Code by TsundereBoy



    Edited by Alizée Vuasseaux - 12/12/2019, 12:10
     
    .
  8.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Black Opal

    Group
    Black Opal
    Posts
    1,584
    Reputation
    +1,206
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    Scheda Ex SerpeverdeBlack Opal 17 anni Stat.
    Se devo avere poco scelgo di avere niente
    Blake
    Barnes
    Ok, non avrebbe detto più che "Madame" fosse un termine ridicolo, ma questo non voleva dire che non lo pensava comunque. Non il temrine, ma utilizzarlo dentro una scuola, a lui sembrava di star a prendere in giro la professoress alla quale si stesse rivolgendo, ma non disse niente. Blake era una parsona intelligente e sapeva stare al suo posto quando si applicava davvero. Alzò le spalle. Come vuole lei! Rispose semplicemente prima di riprendersi anche lui il suo smartphone e notando una notifica di qualche ragazza in giro su instagram. Sospirò quasi scocciato da tutta quella situazione. Infondo lui non stava facendo assolutamente niente per meritare quella sua popolarità, ma questo, infondo cosa importava? Blake ra abituato a vincere, e se c'era un sentore di perdita nella sua vita, era talmente tanto bravo a ribaltare le sue sorti che non aveva intenzione di perdere, mai, con nessuno. Si sarebbe sentito debole e poco sicuro di se e quello, ad uno che aveva vissuto costruendo giorno dopo giorno, la sua gloria e sopratutto la sua reputazione, sicurezza determinazione ed ego, era pressochè impossibile. Sorrise alla professoressa quando gli disse che aveva dei bei lineamenti. Lo so, me lo dicono in tante, e si... potrebbe esserlo! Ma sono per la monogamia! E lo diceva solamente perchè adesso si sentiva completamente lagato ad una persona in particolare non per altro. Sospirò quasi come se fosse davvero un lavoro essere belli ed intelligenti ma poi tutto il discorso della professoressa, che lui ascoltò attentamente lo spiazzarono quasi. Sono sempre stato ricco, non so neanche cosa vuol dire avere problemi per arrivare a fine mese, io e mio fratello possediamo una catena di alberghi di lusso in tutto il mondo, inoltre compro case ed immobili per investimenti di locali e cose del genere da quando ero piccolo. Non è che la ricchezza o diventare più ricco sia la mia strada, io sono nato già su quella strada. Mio fratello ha deciso di diventare un medimago per essere più vicino alle persone, a me delle persone me ne frega veramente poco. Non perchè mi ritengo una persona cinica, non lo sono affatto, ho un sacco di amici a cui tengo particolarmente, ma questo non vuol dire che dovrei dedicarmi agli altri come fa lui. Io il mio scopo ce l'ho ed è quello di diventare un Leader. Di che cosa? Ancora non lo so, ma è la cosa che mi riesce meglio. Ho convinto persone molto lige alle regole a violare un coprifuoco e a fare tante altre cose che volevo fare solamente io e l'ho fatto solamente parlando. Mi viene naturale dettare ordini ed anche se delle volte faccio delle scelte azzardate, ok, forse il più delle volte, alla fine riesco sempre a vincere. Quindi... il mio scopo nella vita, credo che sia quello di diventare una persona importante. Ed io ottengo sempre quello che voglio.Forse eccessivo ego e presunzione stavano facendo di lui un mostro? No, Blake era sempre stato così, fin da bambino non si era mai mostrato una persona debole, aveva sempre avuto le idee chiare di cosa voleva e di cosa non voleva. Era una di quelle persone che erano state cresciute come una macchina da guerra, prima da suo nonno e poi da suo fratello. Dentro quella casa non sapevano cosa voleva dire la debolezza, Aaron non piageva quasi mai, forse il suo dolore veniva sfogato nell'alcool o nel sesso. Aaron era sempre stata una persona tutta d'un pezzo seppur gentile ed affabile. Blake era cresciuto con lui e quello era il suo modello. Per quanti difetti avesse Aaron Barnes, aveva cresciuto un ragazzo poco debole e poco incline a farsi mettere i piedi in testa da altre persone. Tutto, tranne quello. Blake non era una persona che si poteva domare, la si poteva odiare, la si poteva ignorare, la si poteva anche evitare, ma non domare. Era un bravo ragazzo, ma era uno di quelli che non ascoltavano davvero i consigli degli altri. Se lui decideva di fare una cosa, lui la faceva. Aveva deciso di imitare Lancelot nell'incantesimo "incendio"? Bene, lo aveva fatto prendendo completamente fuoco e prendendosi le sue conseguenze. Ma infondo era servito no? Lance si era liberato ed aveva trovato la "forza" di farlo per salvare lui, Lilith aveva trovato la forza di non rimanere immobile davanti ad una situazione del genere, e lui si era ritrovato con il suo migliore amico a sfidare non si ricordava neanche lui cosa. Insomma. Blake ottenva sempre quello che voleva. Si mise meglio sulla sedia ascoltando anche l'altra parte del discorso e poi sorrise alla fine di tutto. Sogghignò. Professoressa, mi perdoni, ma io credo nella parità dei diritti tra uomo e donna, ma non nella parità di genere. é notorio che il corpo femminile sia più bello e armonioso rispetto a quello maschile. Per quanto io possa avere degli addominali da paura, il suo seno sarà sempre molto più seducente e sexy del mio petto. Il suo sedere sempre molto meglio del mio. Mi ritendo bellissimo non bello. Ma difronte ad una bella donna, tutti gli uomini diventano brutti. Inoltre, credo che voi donne sottovalutiate i vostri poteri, quelli che noi non abbiamo. La seduzione non è sinonimo di zoccolagine, perdoni il linguaggio scurrile. Se lei fa un occhiolino ad un'altra donna e lo fa in una certa maniera lei riuscirà ad ottenere qualcosa. Che sia gentilezza, un caffè gratis o semplicemente un altro sorriso. Se lo facessi io potrei semplicemente risultare una persona stupida che cerca di rimorchiare. Penso che lei sia una bella donna e che si sia fatta il culo per ottenere quello che ha ottenuto. Ma penso anche che il suo aspetto l'abbia aiutata veramente molto e, magari, le abbia facilitato di molto il percorso. Con questo non voglio dire che lei è bella e scema. Voglio solamente dire che La bellezza aiuta sempre. Abbiamo una preside donna, eppure guardi le sue colleghe ed i suoi colleghi. Mi trovi qualcuno che possa essere descritto come "Brutto ma intelligente!" Nessuno. Perchè la bella presenza è richiesta tanto a voi donne quanto a noi uomini. Quindi io non ragiono con il mio pisello. Ragiono con le mie convinzioni. Blake nel suo ego riusciva ad essere anche abbastanza obiettivo. Inoltre, mi permetto di dirle, visto che è nuova di qui, che con me...non è mai una perdita di tempo. E di questo ne era estremamente sicuro. Non era una questione di fascino, era semplciemente una questione di intelletto. Blake se la credeva molto ma solo con cognizione di causa. Sapeva di essere tutto quello che diceva di essere. Non aveva mai mentito a se stesso o su se stesso a nessuno.
    ✕ schema role by psiche
     
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    226
    Reputation
    +55
    Location
    Francia

    Status
    🗲




    Alizée Vuasseaux

    ~ Prof di Magitecnica
    ~ Mezzosangue
    ~ 30 Anni
    ~ Benestante


    Note:
    Narrato
    "Parlato"
    "Pensato"
    "Ascoltato"


    Statistiche:
    Link Stats

    Sembrò che il suo discorso sull’uso dell’appellativo “ridicolo” avesse sortito il suo effetto, forse davvero per rispetto, forse solo per tacitarla e finire il prima possibile il colloquio. Era davvero indecisa su quel ragazzo, su quel giovane uomo che presto sarebbe diventato un vero mago, con doveri e diritti.
    “Grazie, obbligata.” disse in tono forse un po’ più secco del necessario, ma per i francesi il nazionalismo era una cosa maledettamente seria, e anche l’uso della lingua per loro era un modo per dimostrare il loro attaccamento al paese. Sapeva di gente che preferiva che gli stranieri parlassero inglese o una qualsiasi altra lingua piuttosto che parlare male il francese. Certo, era fastidioso sentire storpiare il delicato accento e la finezza della loro parlata, ma capiva anche che lo stesso valeva per le altre lingue e lei, per quanto brava, non passava e non sarebbe mai potuta passare per una inglese. Il suo accento era troppo marcato. Le “erre” e certe combinazioni di vocali erano inequivocabilmente dette alla francese, per quanto si sforzasse.
    Ma i francesi, al pari degli italiani, erano famosi anche per essere dei dongiovanni, eppure quello che le disse lui la lasciò leggermente interdetta.
    “Mi spiace bloccarla fin da ora ma per quanto carino, c’è una bella differenza tra essere piacevoli ed essere amanti. Sono comunque certa che le altre saranno ben felici di non avermi come concorrente, sebbene mi lasci un po’ interdetta la sua frase relativa alla monogamia. Mi perdoni, ma le due cose sono incompatibili, o ho errato a capire? come può essere monogamo, fidanzato da quello che ho capito, e avere dei sollazzi, degli affairs con almeno un’altra donna? L’amicizia non è tale da dover essere nascosta alla fidanzata, e ciò che non dovrebbe essere detto a una ragazza con cui si è assieme direi che è contrario alla monogamia. Ma eventualmente mi illustri la sua visione del concetto.” gli chiese curiosa, non strafottente, incrociando le dita guantate sul davanti, appoggiando le braccia alla scrivania come se lo stesse interrogando.
    Dopo che rispose a quello e rispose anche sul suo presunto sprone, lo scopo nella vita, lei aspettò vari secondi prima di rispondere, fissandolo seria e in silenzio.
    “Essere un leader è una ottima aspirazione, sebbene poi bisogna vedere che tipo di leader lei vorrebbe essere. Sembra apparentemente un mestiere facile, dare ordini, ottenere ciò che si vuole, ma lei ha anche detto che tiene agli amici. Bene, si ricordi una cosa. Un leader ha amici, ma ha anche seguaci, e più sono, più le responsabilità aumentano. Essere un leader, essere una persona che guida, implica dover prendere decisioni ponderate, essere in grado di decidere il meglio per tutti, o per essere più esatti, per la maggioranza. Vuol dire prendere decisioni che inimicheranno probabilmente parte dei suoi amici e seguaci, forse addirittura la società, finché non si dimostreranno vere e giuste. Sempre che lei non voglia abbandonarsi alla semplice tirannia o all’essere il capo di una piccola gang di maghi dediti a affari più o meno leciti, come ad esempio violare il coprifuoco.” gli sorrise. “Anche solo essere un prefetto della propria casata è essere un leader, anche fare il professore, sebbene magari le possa sembrare strano.” sorrise quasi beffarda. “Quindi se vuole fare il Leader siamo già a una risposta che ha delimitato di tanto il campo, ma ne ha aperti altri. Mi perdoni ma credo di intuire che non sia la sua aspirazione essere un professore, lo ha detto lei stesso che preferisce l’azione, anche se potrei citarle materie dove si arriva a sera stravolti senza aver aperto nemmeno un libro. Ma la vedo più una persona, un leader che lavora con le parole, la dialettica, un trascinatore di folle probabilmente. Eppure qualcosa in lei mi dice anche che non sarebbe un buon ministro. Troppe scartoffie, troppe regole farraginose.”
    Alzò di scatto l’indice della mano destra, come se avesse avuto un’illuminazione.
    “Ha mai pensato di essere un Auror?” gli chiese serissima.
    Attese la risposta e questa poi si diluì nel lungo discorso sia suo che di Blake sulla parità dei sessi.
    Lei sorrise, scuotendo la testa.
    “Sa, potrei dire lo stesso di voi, ma questo credo sia un argomento che potremmo eventualmente discutere in una sede più opportuna, in quanto prenderebbe visioni del mondo diverse dettate da età e background. Sono certa di ciò che mi ha detto, e se crede nella parità dei sessi, allora vedrà anche che non è così, e che quindi non vi è davvero tale parità. Posso assicurarle che esiste la stessa visione anche per le femmine, dove un bel paio di pettorali, una tartaruga o un bel gingillo sanno fare miracoli che nessuna parlantina o titolo di studio possono ottenere. Veda ad esempio la sua situazione. Il suo aspetto, la sua parlantina prima ancora della sua intelligenza, le hanno mai permesso di ottenere cose che altrimenti, oggettivamente, non avrebbe ottenuto tramite solo i suoi meriti? Non è un’accusa, ma solo un modo per dirle che ogni medaglia ha due facce.” gli disse seria. Lo lasciò finire e sorrise come si sorride a un bimbo. “Con lei non è mai una perdita di tempo? Certamente posso dire che sto imparando molto di lei.. da lei.”
    Mentre lo diceva sfiorò ancora il libro che aveva preso, e che voleva mostrargli, ma viste le sue risposte, la sua decisione era cambiata. Un’eredità come la intendeva lei non sarebbe stata compresa.

    Code by TsundereBoy

     
    .
  10.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Black Opal

    Group
    Black Opal
    Posts
    1,584
    Reputation
    +1,206
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    Scheda Ex SerpeverdeBlack Opal 17 anni Stat.
    Se devo avere poco scelgo di avere niente
    Blake
    Barnes
    Quando era stato chiamato da quella professoressa non aveva la minima idea di che cosa aspettarsi. Era una di quelle materie che venivano sempre sottovalutate alla quale veniva data non troppa importanza, eppure, alla fine di tutto, doveva veramente ammettere che quella donna lo stava facendo rimanere a bocca aperta. E non perchè fosse bella, ma semplicemente perchè lo stava affascinando. Pensava che avrebbe toccato degli argomenti molto più classici, pensava quasi che lo avrebbe ammorbato con voti e verifiche extra o cose del genenre, ed invece gli aveva chiesto cosa voleva fare da grande e lo aveva fatto in una maniera così poco classica, così originale che Blake sarebbe rimasto li volentieri un'altra ora. Era abituato a parlare con gli adulti ed era ancora più abituato ad avere delle relazioni con persone più grandi di lui, a dire la sua opinione e a farla valere nel 90% dei casi, ma con quella professoressa risultava essere tutto fin troppo naturale, come se la conoscesse oramai da anni! Ah professoressa io sono sicuro di essere amato dalla maggior parte delle persone che mi conoscono, non parlo di conoscenza di vista, intendo quelle persone che riescono a guadagnarsi la mia stima e poi la mia fiducia. Allora a loro permetto di conoscermi per davvero, per quello che sono, e le posso assicurare che una volta che accade è impossibile non amarmi. La determinazione che aveva nel dire quelle cose era pari solamente al fatto che le pensava per davvero. Non solo aveva la determinazione nel dirle, ma anche un'assoluta presunzione nel pensarle e farle completamente sue. Convinzioni che venivano alimentate sempre e comunque da chi gli stava intorno. Blake non era il tipo di persona che si idolatrava da solo, non era una persona che i complimenti se li faceva da solo, si metteva li e ascoltava, si metteva li e cercava il modo di comprendere veramente quello che le persone pensavano di lui, e poi faceva sue questi pensieri e li riferiva parola per parola. Blake non era uno stupido, era più una persona strafottente con degli atteggiamenti da domare, era come un leone cresciuto nella savana che cercava il suo posto nel mondo. Doveva solamente trovare qualcuno che riuscisse a domare tale impeto e canalizzarlo nella direzione giusta. Anche perchè se avesse preso la direzione sbagliata, Blake sarebbe diventato veramente un grande problema per tutta la comunità magica. Aveva già le sue idee in mente, ma parlare con la prof Alizèe Vuasseaux fu, come al solito, una grande rivelazione. Sogghignò per la parte della monogamia. Nessun intrallazzo. Mio fratello non mi ha insegnato la disciplina, ma si è concentrato molto sul rispetto. Non sono mai stato tipo da tradimento, preferivo essere libero e non legarmi a nessuno e non ho mai illuso nessuna ragazza. Mi sono sempre divertito come ho potuto... ed adesso... niente, penso che qualche sorriso e qualche occhiolino non faccia male di certo a nessuno. Clarke sapeva benissimo con chi si stesse mettendo... e io... beh, io... è complicato. Non lo riusciva a dire. Lui teneva a lei più di tutto, lui sarebbe morto per lei - e lo aveva dimostrato ampiamente quando aveva sfidato Naga davanti a tutti, si era anche presentato, e se avesse potuto l'avrebbe presa a calci in culo - ma non riusciva ad ammettere i suoi sentimenti, era una cosa strana, forse una cosa patologica, ma non ci riusciva. Non ancora. Il discorso cambiò e lui decise che era meglio non riprenderlo. Poteva parlare di tutto in qualunque momento, ma la sua sfera emotiva era ancora un mistero per lui quindi come poteva raccontarla ad altri? Era impossibile, non ci riusciva, non riusciva in nessun modo ad essere così aperto e più si cercava di scavare sul suo rapporto con Lilith, più lui si chiudeva. L'ascoltò affascinanto da tutto quello che stava dicendo, si mise meglio seduto sulla sedia e si sporse appena verso la donna. Non disse niente, non subito almeno. Sa, mio fratello Aaron dice che ho un buon intuito nelle cose, ma dice anche che non rifletto abbastanza per prendere la decisione giusta. Se il compito di un leader è prendere la decisione giusta... come faccio a capire quando è tale? Il problema principale di Blake, infatti era esattamente quello: lui le idee ce le aveva, ma aveva una dote particolarmente sviluppata nel riuscire a prendere sempre la decisione più sbagliata che gli veniva in mente! Io non ho fatto niente per farli uscire di notte, hanno deciso loro di violare il coprifuoco. Se questo non è un talento naturale... Per tutta quella storia si sentiva ancora in colpa, ma era riuscito a fare anche molto altro e non aveva mai raccontato del suo passato ad Hogwarts, e no, non aveva intenzione di farlo perchè non era fiero di tutto quello che aveva combinato. Fece un bel rspiro profondo alla proposta della professoressa. Credo che sia l'unica cosa che mi vedrei a fare... anche se, anche in quell'ambito, dovrei comunque rispettare delle regole, che è ovvio e palese, che non sono io a dettare! Beh Blake, benvenuto nel mondo dei grandi, dove le persone hanno delle regole da rispettare e non solamente il loro ego da soddisfare! Alzò un sopracciglio. Non aveva mai riflettuto al fatto che magari quella cosa orrenda potesse capitare a lui. Davvero qualcosa gli era stato dato perchè era bello e non perchè si fosse riconosciuto il suo talento? Sgranò gli occhi. Non credo che sia possibile, il fatto che io sia bello e sappia tenere un discorso è comunque un talento... Mr permaloso in azione! Poi sorrise appena alla professoressa. Sa, non pensavo che mi sarebbe piaciuto parlare con lei! La preside, talvolta, prende anche delle decisioni giuste! Era una sua personale opinione, ma comunque era necessario comunicarla alla docente!
    ✕ schema role by psiche
     
    .
  11.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    226
    Reputation
    +55
    Location
    Francia

    Status
    🗲




    Alizée Vuasseaux

    ~ Prof di Magitecnica
    ~ Mezzosangue
    ~ 30 Anni
    ~ Benestante


    Note:
    Narrato
    "Parlato"
    "Pensato"
    "Ascoltato"


    Statistiche:
    Link Stats

    Parlare con quello studente iniziava ad essere una sorta di sfida per lei. Credeva decisamente di dover avere a che fare con uno studente o decisamente irresponsabile, o decisamente ignorante, ma quello che si era trovato davanti era un misto di cose governato da due regole: il sé e l’anarchia. Un insieme che poteva far scaturire cose incredibili o disastri inimmaginabili.
    Archiviata la questione di come doveva chiamarla il grosso dei discorsi girò attorno a lui. Era ovvio, ma Alizée notò una tendenza a un comportamento narcisistico e egocentrico che aveva raramente trovato. Certo era importante avere fiducia in sé e valutarsi, ma le diede l’impressione che lui facesse in modo di gestire ogni cosa sui due concetti che più amava, ovvero sé stesso e il suo modo di essere così, senza che nessuno potesse farci nulla. Non era al momento un difetto, aveva imparato negli anni a capire che ogni aspetto di un carattere di una persona andava visto anche in relazione agli altri e andava considerata l’amalgama, oltre alla spinta nella direzione giusta. E questo era quello che voleva fare, tentare di spingere le energie del ragazzo, e di energie ne aveva da vendere, nella direzione giusta, o perlomeno in quella che lei reputava essere una delle tante che potevano essere considerate giuste.
    “Capisco, quindi lei ritiene, o come lei ha detto, lei è convinto di essere amato dalle persone che la conoscono davvero, quelle a cui lei permette di vedere il vero Signor Barnes. Interessante. questo mi pone una domanda, e spero che lei abbia la gentilezza di rispondermi. Come pensa che una persona conquisti il diritto di poter vedere il suo vero lei caratteriale? Mi spiego meglio. Ognuno di noi ha una serie di sé che mostra agli altri, ed essi sono a livello più o meno inconscio differenti. Non certo a livello da poter pensare alla schizofrenia, ben inteso, ma come lei si comporta con me non è certo come lei si comporta con i suoi amici, o con la sua ragazza, o con la sua famiglia. Questo è dovuto a stratificazioni di natura culturale, etica e personale, ma mi permetta di dirle che sembra da quanto lei dica che tutto ruota attorno a lei, nella sua mente.” gli disse, alzandosi e lentamente ponendosi dietro di lui, in piedi, appoggiando le mani guantate sulle spalle di lui e stringendo in modo gentile ma fermo. “Il resto del mondo… come vuole che venga ricordato il suo nome per il mondo? Chi è il Signor Barnes davvero? Un trascinatore di folle? Un egocentrico? Un anarchico?” si avvicinò con il suo volto all’orecchio sinistro di lui. “Un bellissimo ragazzo che potrebbe avere molto di più che una semplice chiacchierata con una professoressa? Sono una persona molto aperta alle nuove esperienze, e sarei curiosa di capire meglio quanto lei sia complicato.” gli sussurrò suadente. “Alla fine qualche sorriso e qualche occhiolino non fanno male di certo a nessuno. E qui nessuno saprebbe nulla di ciò che potrebbe succedere. Qualunque cosa…” si soffermò un attimo così vicino al suo orecchio che lui avrebbe potuto sentire il calore delle labbra e il profume dolce e allo stesso tempo avvolgente di lei e dei suoi abiti così particolari. “Qualunque cosa potrebbe succedere.” sospirò languida.
    Spostò di nuovo il suo volto, tornando ad essere dietro di lui, le mani sulle sue spalle, ma non impedendogli di muoversi o di divincolarsi se avesse voluto. “Pensi bene se vuole essere un auror, è un percorso difficile, pieno di insidie come di premi per una persona come lei. Ma se non accetta, prima di intraprendere il primo passo in quella direzione, di accettare regole non dettate da lei, allora, non inizi nemmeno il viaggio. Cerchi più in profondità dentro di lei cosa vuole, cerchi dentro di sé, non fuori negli altri il suo vero scopo. Le risposte le troverà quasi sempre dentro di sé, soprattutto quelle più importanti, se deciderà di essere un leader. Il suo istinto la guiderà, ma il far bene o male molto dipenderà dal suo bagaglio culturale e scolastico.” gli disse senza mai lasciargli le spalle. “Dimostri agli altri che il suo unico talento non è essere bello. Quello è un dono di natura, ma svanirà prima o poi, e se lei si baserà solo su una vita edonistica, rimarrà con un pugno di mosche secche in mano, e non i premi e la gloria che una persona di talento come lei potrebbe raggiungere, da quello che mi ha detto. La parlantina, il bell’aspetto servono, lo ha detto lei stesso prima, ma sono strumenti, non sono il nostro essere. Lei chi è davvero?” gli chiese seria, di nuovo avvicinando il suo viso al suo da dietro, le sue labbra quasi sfiorandogli l’orecchio destro. “Mi dimostri che lei non è un bell’involucro di una mente senza limiti, di un boccino d’oro senza alcun Cercatore. Se come ha detto sta trovando piacevole la mia compagnia, faccia sì che anche io pensi la stessa cosa e che entrambi si pensi davvero che la Preside ha fatto una buona cosa non solo a prendere me, ma a accettare lei.” concluse sfiorandogli le spalle, muovendo le mani dalle spalle giù fino alla schiena in modo gentile e sicuramente provocatorio, se non provocante. Sorrise staccandosi da lui e mettendosi di fronte a lui, appoggiata appena alla scrivania con il fondoschiena, a pochi centimetri da lui, probabilmente il volto di lui piazzato davanti al busto della professoressa, che sorrise in modo inequivocabile. Non era un sorriso di un'insegnante, ma di una donna.

    Code by TsundereBoy

     
    .
  12.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Black Opal

    Group
    Black Opal
    Posts
    1,584
    Reputation
    +1,206
    Location
    Londra

    Status
    🗲
    Scheda Ex SerpeverdeBlack Opal 17 anni Stat.
    Se devo avere poco scelgo di avere niente
    Non conosceva quella donna, non sapeva niente di lei eppure era così affascinante nel suo modo di muoversi ma sopratutto in quello che diceva. Sembrava veramente che lo conoscesse, eppure, eppure no. Non era per niente così. Blake era difficile da conoscere veramente perchè viveva in uno stato di instabilità e contraddittorietà perenne che spesso lo mandavano in confusione anche a lui stesso. Non che non fosse una persona decisa ed attenta, ma Blake era lunatico, cambiava sempre modo di fare, a seconda di come si svegliava la mattina, era una persona che diceva una cosa ma magari ne faceva tutt'altra. Era scostante con le persone, era distratto ai bisogni degli altri e faceva veramente solo quello che gli prendeva a bene. Si, perchè lui viveva ed aveva sempre vissuto in quel modo, quel modo tutto suo di stare in mezzo agli altri e magari riusciva anche a farsi capire e capire gli altri. Era una di quelle persone che erano talmente tanto incasinate mentalmente che riuscivano a trovare un equilibro perfetto nel praticare quel caos. Blake aveva un sacco di problemi a livello comportamentale, aveva un sacco di cose che, fondamentalmente, non andavano o comunque che non aveva mai risolto, non solo con gli altri, ma anche con se stesso. Si era perdonato per la madre? No, non lo aveva mai fatto e neanche aveva mai affrontato quel discorso con qualcuno ne tanto meno con se stesso. Si era perdonato per Lilith? Peggio ancora, e lo aveva fatto per Theresa ed Ayla che erano state rapite per una sua stupida prova? No, non lo aveva mai fatto. Blake non aveva neanche mai pensato che non fosse colpa sua, perchè se da un lato si sentiva seriamente una persona invincibile, dall'altro si sentiva di conseguenza responsabile di tutti i suoi amici. E se fosse successo qualcosa a Jesse quella notte? Ecco... lui era convinto che con i suoi gesti, con le sue azioni potesse salvare i suoi affetti da qualsiasi cosa, non aveva mai neanche preso in considerazione che le sue azioni ed i suoi gesti sconsiderati il più delle volte, lasciavano tutti senza parole, ma portavano tutti quanti a rischiare la vita, continuamente. E qui Blake Barnes si sentiva ancora più incolpa. Guardò la donna attentamente e quella domanda lo fece riflettere. Non aveva una vera e propria risposta. Le è mai capitato di guardare una persona e pensare: oddio è quella giusta? Ecco, a me capita esattamente in questo modo. Non gira tutto intorno a me, almeno non nella mia mente, le posso assicurare che tutto quello che faccio ha un preciso e chiaro scopo e questo scopo non è incentrato su di me. Il fatto che io sia leggermente egoriferito è semplicemente il frutto della mia esperienza e sopratutto della mia vita. Tutti noi abbiamo un passato, un passato che ci ha segnato. A me personalmente, il mio passato, mi ha insegnato che posso contare solamente su di me, e che se non credo in me stesso, se non so stare da solo, se vacillo quando penso al mio carattere ed alla mia interiorità, sono pressochè fottuto. Aggiunse poi di nuovo. No, professoressa, le posso assicurare che io mostro solamente un lato di me, perchè è l'unico che ho. Sono così con lei, con la mia ragazza, con mio fratello e con la preside in persona. Blake Barnes è fatto in questo modo. Opinabile, certamente! Ma non pretendo neanche di essere per tutti... sa da una scala da 1 a 10, preferisco 100 essere una persona che sta sulle palle alle altre persone e dice sempre come la pensa davvero, che altro. Però, per mia grandissima fortuna, alla fine, mi amano e rispettano sempre tutti. Quello è l'importante! Aggiunse alzando le spalle. Lo avevo già detto che Blake Barnes era una persona contraddittoriamente lineare? Sapeva di stare antipatico ad un sacco di persone, ma era seriamente convinto, e purtroppo per tutti era anche vero, che alla fine, gira e rigira, veniva sempre rispettato e "amato" da tutti, anche da chi non lo sopportava! Quando inventeranno un aggettivo che mi descriva veramente, lei sarà la prima a saperlo. Io sono solamente Blake Barnes. Non sono niente di quello che ha detto, ma potrei essere tutto quello che ha descritto, dipende solamente da come mi sveglio la mattina. Sa, mio fratello, dice sempre che sono una persona imprevedibile e sopratutto che nel suo assurdo caos riesce a trovare una coerenza ed un equilibrio perfetto. Non mi piacciono le etichette e non mi piace delineare come sono fatto. Io sono così come mi vede, se le piace sono contento, se non le piace... beh, peggio per lei! é sempre lei che ci perde! Era ovviamente un esempio, proprio per ribadire il concetto che lui aveva una sua identità e che non gli piaceva essere racchiunso in qualche strana etichetta. Lui er Blake Barnes, e come tale si comportava. Non era egocentrico, ne tanto meno anarchico, era entrambe le cose a giorni alterni! Era così... come si definitva lui "Bipolare con il dramma" e quella frase, in quella canzone che aveva scritto, gli sembrava così riassuntiva della sua vita che gli venivano i brividi ogni volta che la ricordava!
    La situazione mutò completamente quando sentì le labbra della professoressa a qualche centimetro dal suo orecchio, sussurrargli quelle cose. Blake era un ragazzo sveglio e sopratutto era uno che non si era mai tirato indietro davanti ad una donna. Era quasi una tacca che voleva mettere alla sua cinta quella della professoressa, lui che di esperienze al limite della vita ne aveva fatte. Ma non perchè fosse chissà che cosa, ma perchè pensava veramente poco e poi "eccesso" era il suo secondo nome. Non in tutto, ovviamente, ma Blake sapeva il fatto suo... ma adesso... beh, adesso era completamente differente. Sogghignò a quel movimento della docente e la lasciò fare, lasciò che lo cercasse di sedurre, che lo cercasse di indurre intentazione. Si morse appena il labbro prima di alzarsi dalla sedia e mettersi di fronte a lei. Posò il suo sedere sulla scrivnia come aveva fatto la docente di magitec poco prima, le sorrise. Professoressa, l'unica cosa che potrebbe succedere in quest'aula, in questo momento, è che lei mi alzi o abbassi il voto alla sua materia. Io già sono a rischio bocciatura/espulsione un giorno si e l'altro pure, secondo lei, sono così stupido da andare a letto con una professoressa, fidandomi della sua parola che non uscirà niente da questa stanza? Inoltre, non sono un ragazzino bello, sono una persona che va conquistata. Vuole sedurmi, oh, si impegni di più, ho 17 anni ma non mi basta di certo qualche sussurro per eccitarmi! Voleva sapere davvero chi fosse Blake Barnes, ecco ce lo aveva davanti. Era un uomo all'occorrenza presuntuoso, arrogante ed anche molto bravo nel sapere che cosa voleva e che cosa non voleva affatto. Il punto era che tutto quello che aveva detto, lo aveva detto perchè lo pensava, ma in realtà aveva promesso che non l'avrebbe mai tradita e lui rispettava le sue promesse, e sopratutto rispettava Lilith Clarke, più di ogni altra cosa al mondo. E come le ho già detto, ho preso un impegno con una persona. Purtroppo per me, mio fratello ha fallito sulla buona educazione, ma sicuramente mi ha insegnato il valore del rispetto! Le sorrise e questa volta le fece un occhiolino. Quello, forse, era il suo più grande pregio. Quando diceva una cosa la faceva. Non era uno che si perdeva in chiacchiere e non era una di quelle persone che amava essere inadempiente. La sua parola non veniva data quasi mai... ma quando lo faceva, era legge!
    Ascoltò ogni parola del suo discorso, la memorizzò ed alla fine quasi si convinse. Se sono ancora qui, le posso assicurare che la preside mi ha accettato ed anche per come sono. Diventerò un Auror solo alle mie condizioni. Devo finire ancora questo anno e non so neanche se, effettivamente, io riesca a passarlo. Mio fratello è un medimago, passa la vita a curare gli altri e sopratutto gli auror, penso che morirebbe di infarto non appena io gli dicessi le mie intenzioni. Che poi... non lo so... non mi ci vedo ad ammanettare le persone e portarle ad Askaban. Credo che sarei più per una giustizia rapida ed in dolore, ma questo non posso ancora dirlo, non ne sono sicuro e sopratutto è una cosa che non ho mai
    fatto. Sa cosa mi ha fatto venire in mente? Che mio fratello ha un amico auror, dicono che sia molto bravo e sopratutto molto... simile a me? Beh, potrei chiedergli se posso stare un giorno con lui e vedere, se effettivamente mi piace quella vita. Alexander Olwen. Potrei chiedere addirittura al prof di rune...
    Stava più riflettendo da solo che altro. Tonrò dalla professoressa. Lei ha mai perso il controllo? Intendo dire, è mai andata oltre un limite che si era imposta? Quella domanda da dove arrivava? Blake era così. Quello che gli veniva in mente, quello che voleva sapere, chiedeva, senza troppi ma e senza troppi se. Le distanze erano state ripristinate ed allora potevano continuare tranquillamente a parlare.
    ✕ schema role by psiche
     
    .
11 replies since 28/11/2019, 16:17   156 views
  Share  
.
UP