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Alizeée Vuasseaux Alizée guardò i vari alunni, tutti appartenenti al secondo anno, prendere posto e notare come in linea di massima appartenenti alle stesse case tentavano di essere vicini, come il caso della signorina Evans e del suo compagno di casata, il signor McGregor. Notò vari Black Opal, tra cui uno in particolare attirò subito la sua attenzione. Non si ricordava in quel momento il cognome, am era sicura che sarebbe intervenuto durante la lezione. Era una persona intelligente, almeno apparentemente, sebbene a volte le sue domande fossero poste quasi più con l’intento di voler far vedere di essere attento e solerte che per vera necessità. E infatti, pochi secondi dopo la sua frase, il ragazzo alzò la mano e le fece una domanda relativamente semplice, che ogni testo di magitecnologia presentava come risposta. Anche il signor McGregor chiese qualcosa. Lei li guardò intensamente un paio di secondi, mentre notà che la Evans bisbigliò come divertita qualcosa al ragazzo, quindi si spostò dalla cattedra dove era e muovendosi verso i banchi, passando accanto ai due ametrini, le mani conserte dietro la schiena mentre impugnava la sua bacchetta, il secco rumore dei tacchi e lo strano attutito schioccante rumore del tessuto che indossava a riempire l’aria e il silenzio della stanza. Non volava una mosca. Amava quando l’aula era così. Si fermò davanti al ragazzo, fissandolo intensamente alcuni secondi, come se avesse posto una domanda totalmente priva di senso e lei stesse per sbottare in qualche rimprovero. Sapeva che quel ragazzo si faceva prendere facilmente dall’ansia, lo aveva notato precedentemente. Lo vide deglutire ansioso. “La sua domanda è pertinente, ma le suggerirei di controllare il libro di testo, capitolo quattro, credo le sezioni da tre a otto, ma non ne sono sicura.” disse tranquilla, senza mostrare alcun tipo di emozione. “Comunque, per risponderle, potrebbe cambiare tutto o nulla. Come avevamo detto, i sigilli funzionali derivanti dall’alfabeto runico sono i più stabili e sono stati i primi ad essere creati, ma hanno dei limiti che quelli aritmantici non hanno, pur essendo molto più delicati e propensi a rompersi per eccesso di energia magica immessa. di contro, sostituire un sigillo runico con un sigillo di tipo astronomico, o divinatorio, le ricordo che ci sono anche quelli, potrebbe incrementare le potenzialità dell’intero circuito come farle crollare, a seconda dello scopo del circuito stesso. Non mi azzarderei a usare dei sigilli astronomici su schede magtech il cui scopo è il calcolo o la precisione, in quanto l’astronomia è intrinsecamente imprecisa. Certo, potrebbe provare sul suo magifonino, ma non le assicuro che chiamando sua madre il numero che il magifonino comporrà sarà esattamente quello, cosa che invece un circuito con sigilli runici o aritmantici farebbe sicuramente.” Attese qualche secondo se il ragazzo avesse avuto altre domande o volesse controbattere, quindi si voltò e si pose davanti ai due ametrini. “Signor Evans, la sua domanda è formulata male, e apparentemente la risposta è scontata.” la donna guardò un secondo la ragazza accanto all’ametrino, come se volesse capire se il suo bisbigliare era di scherno a lui o meno. Non era un’occhiataccia, quanto un tentativo di vedere la reazione della studentessa e dedurre il senso della frase sottovoce. “Un circuito magitecnico può essere aggiustato con un semplice Reparo, se si tratta della scheda come abbiamo detto la volta scorsa, e in base all bravura del mago o della strega si possono riparare anche gli altri componenti, ma non è detto che il sistema torni a funzionare come prima. I circuiti magitecnici non sono solo un insieme di pezzi più o meno incantati, ma sono un delicato equilibrio di componenti fisici e di istruzioni in TecMec. Quindi la rottura e il successivo aggiustaggio devono essere viste anche alla luce di un danno alle istruzioni, che si possono essere perse nell’etere magico, possono essersi corrotte o semplicemente dimenticate dalla lega alchemica. In definitiva, il modo migliore per aggiustare una scheda è un Reparo quanto possibile, la sostituzione di ciò che non si può aggiustare e una verifica del codice.” disse senza muoversi, fissando lo studente, la sua compagna e in giro la classe, studente per studente. “Quindi come vede la sua domanda, all’orecchio inesperto o superficiale, apparentemente sciocca, meriterebbe una risposta che non potrebbe stare su un rotolo di dieci metri di lunghezza, o come usate voi inglesi, trentatre piedi. Però noto comunque che almeno questa parte della lezione scorsa non le è stata molto chiara, o probabilmente altro l’ha distratta.” Sorrise, in modo quasi cattivo. “Sono certa, visto il suo interesse sull’argomento, che una ricerca in biblioteca sui lavori pionieristici di Gurmand, Leon-Vallas e Mirkosky la aiuterà non solo a ricordare quanto ci siamo detti ma ad approfondire l'argomento. Mi aspetto almeno un metro di pergamena via gufo nel mio ufficio entro questo fine settimana.” Si voltò, tornando a posizionarsi vicino alla lavagna. “Bien, ora che apparentemente ho fugato ogni vostro dubbio, direi di iniziare la lezione vera e propria, ovvero come vi avevo accennato poco prima, i sistemi di percorso alchemici, detti anche in breve circuiti magitecnici, sebbene ne siano solo una parte.” disse con un sorriso Alizée, iniziando a camminare avanti ed indietro lungo la prima fila di banchi, le mani conserte davanti, ad impugnare la bacchetta “Come avevamo già studiato l’anno scorso, per chi si ricorderà, rispetto ai circuiti stampati babbani, quelli magitecnici, o magtech come stanno iniziando ad essere chiamati, sono strettamente connessi al tipo di applicazione del programma che girerà in essi. Per spiegarci meglio, se in un apparecchio babbano la potenza dell’apparecchio è data dai circuiti e dalle altre parti fisiche, o hardware come le chiamano, me quindi ogni tipo di programma andrà molto bene su una macchina potente e meno bene su una macchina poco performante, poco potente, con la magitecnologia le cose si complicano, in quanto il circuito, con i suoi componenti che abbiamo appena ripassato, e le istruzioni, il software con un termine babbano, sono strettamente correlati. Da qui la presenza, o se vogliamo dire meglio, al necessità, di creare sistemi di circuiti diversi, anche se grossomodo uniformabili in tre grandi famiglie che ora andrò brevemente a spiegarvi.” si fermò un attimo, il suono acuto e ritmico dei suoi tacchi smise di fare da sottofondo alle sue parole. I pennarelli e il cancellino erano pronti a scrivere, fluttuanti estensionioni della sua bacchetta, in attesa vicino alla candida e lucida lavagna. La parola RUNIX venne sottolineata con il pennarello verde. La donna riprese a camminare, stavolta tra i banchi, apparentemente senza badare a ciò che gli studenti facessero, in realtà curiosa di vedere chi e come prendeva appunti. “I primi circuiti che vennero creati, decisamente simili a quelli babbani, furono quelli detti Runix. Erano basati sull’uso di simboli e magia riconducibile alle rune, ed erano, e sono, estremamente stabili e performanti su istruzioni precise, ripetitive, come quelle che possono essere i programmi di una lavatrice, o una calcolatrice o ogni tipo di programma che non ha troppe variabili dipendenti dall’esterno. Tutto funzionava bene, ma poi si iniziò a prendere in considerazioni sistemi più versatili, più adatti a considerare che le condizioni in cui lavorano mutano, come per esempio programmi di riconoscimento vocale, o di riconoscimento delle impronte digitali, OCR e simili. Il Runiz era certamente un sistema ad architettura stabile, ma poco assolutamente poco adattabile. Si creò così un sistema opposto, altrettanto stabile dal punto di vista delle performance, ma estremamente malleabile, in grado di accettare molto più facilmente e far funzionare in modo molto più preciso programmi ad alto numero di condizioni al contorno iniziali incognite, come appunto un sistema di riconoscimento vocale, che deve poter ascoltare voci di timbro diverso, genere diverso, intonazione diversa, filtrare il rumore di fondo, insomma fare molte cose che non sono sempre quelle. Ed ecco il Mandalion, estremamente bello da vedersi, vera opera d’arte alchemica, in grado di modificarsi a seconda delle esigenze pur mantenendo la sua sostanza. Ma…” La donna si fermò. Era alle spalle dell’intera classe, e sulla lavagna il termine MANDALION fu sottolineato in blu. “Malheureusement il suo limite maggiore era esattamente la sua forza. Essendo così malleabile e pronto a modificarsi, era in qualche modo come indipendente, e su operazioni ripetitive, quasi noiose forse come calcoli iterati o simili, o operazioni identiche a loro stesse come lunghe sequenze di dati da processare sempre identici, il sistema a volte “sbagliava”, a volte improvvisava con risultati disastrosi sul piano della funzionalità dell’oggetto magtech. Immaginate calcolatrici che dopo una decina di somme diano il risultato sbagliato, o televisori che si rifiutino di cambiare canale prima che finisca un determinato programma.” sorrise, riprendendo a camminare, quasi velocemente, fino alla cattedra. Osservò la classe per quasi mezzo minuto, in silenzio, girando la testa come a cercare l’attenzione di tutti, quindi sospirò. “E qui arrivò l’idea che apparentemente sembrava poter mettere i due sistemi in antitesi in pensione, unendo i pregi di entrambi, ovvero il sistema di modellizzazione dei circuiti detto Artwritt, dal nome di chi lo creò la prima volta, circa tre anni fa. E’ un sistema che si basa sull’uso di rune e di magia di tipo orientale, quindi le basi dei due sistemi che vi ho appena descritto, ma unisce parti di circuito fatte con uno o con l’altro sistema con segmenti, con unioni e diodi esoterici che prendono ispirazione dalla tecnica pittografica medioerientale, dove i disegni erano a volte creati tramite sapiente uso delle lettere, di cui si ha forse il miglior esempio nelle moschee.” Alizée si avvicinò alla lavagna, sottolineando lei stessa il termine ARTWRITT con il pennarello rosso, per poi picchiettarlo un paio di volte sulla lavagna stessa come ad attirare l’attenzione sulla parola. “Tutto bene? No, perchè la sua perfezione è anche il suo maggior difetto poiché il sistema artwritt è adatto a ricevere input e programmi anche molto complessi, adattandosi ad essi, ma è perfetto solo su piccola scala. Non potrebbe certo essere usato su una calcolatrice, sarebbe uno spreco di soldi e di risorse, e se fosse usato per il riconoscimento vocale sui magifonini, dovrebbe essere creato un circuito quasi per ogni per telefonino, in quanto il circuito deve essere creato ad hoc per l’usufruitore, quasi scritto a mano per ogni utente.” La professoressa si mosse, iniziando a far apparire una semplice pergamena vuota sui banchi, una per alunno. “Ora, il sistema è ancora in studio per tentare di allargare il suo utilizzo senza minare le sue potenzialità, ma attualmente il circuito Artwritt è usato solo su apparecchiature di fascia alta, specialistiche, come apparecchi diagnostici o sperimentali, dove serve il massimo delle performances senza badare ai costi e soprattutto in un ambito molto ristretto di variabili.” Tornò alla cattedra, sedendosi sulla poltrona e osservando la clessidra posta sulla cattedra stessa. “Aprite la pergamena, ci sono una serie di funzioni o attività che possono essere svolte o coadiuvate tramite la magitecnologia. Vorrei che ne sceglieste una, scrivendo accanto ad ognuna di esse il circuito secondo voi più adatto, motivandolo. Se avete domande sarò lieta di rispondervi durante la correzione dell’esercizio, ma, sa va sans dire, credo che non avrete problemi.” sorrise, e le pergamene, fino ad allora chiuse, si srotolarono davanti agli studenti. “Avete trenta minuti da ora.” disse girando la clessidra, la sabbia color mattone a scendere silenziosa. La professoressa si rilassò sulla poltrona, osservando gli studenti. Narrato "Parlato" "Pensato" "Ascoltato" | |
Ok, siamo sopravvissuti alla presentazione e ora vi siete addormentati, anche se spero di no, sulla lezione vera e propria, che comprende anche un piccolo esercizietto che potrà farvi ragionare su quanto ho detto e come sfruttarlo in termini pratici, preparandovipoi alla prossima sezione, ovvero la temutissima prova pratica.
Le possibilità da utilizzare sono le seguenti: - Catalogazione di pozioni - Sistema di guida di scopa magica - Gestione attività Auror al Ministero - Conteggio punti, case e personale della scuola
Attenzione, non è detto che esista solo una vera risposta. Sta a come la motiverete, tentando di essere convincenti.
Scadenza della risposta 22/11/2019 23.59
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