Profondo Rosso

Blake&Joshua

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    Scheda Ex SerpeverdeBlack Opal 17 anni Stat.
    Se devo avere poco scelgo di avere niente
    Blake
    Barnes
    Tra le passioni di Blake c'erano sicuramente i film Horror. Adorava tutti i film dove ci fosse tensione, estrema violenza e sopratutto un risvolto mentale. Se Blake Barnes poteva sembrare uno di quei ragazzini senza alcuna cultura e dedito solamente alle cose stupide o ai guai, beh, non era così. Lui adorava il cinema, la musica e amava anche leggere, ovviamente quello che diceva lui, ma comunque quando si appassionava a qualcosa mandava avanti la sua passione in maniera magistrale. Ecco perchè, almeno una volta al mese, si chiudeva in quell'aula multimediale, chiedendo i permessi a chi di dovere, e si metteva dei film horror o comunque film che potevano interessargli. Aveva sentito parlare di questo profondo rosso ed aveva deciso che, visto che non lo aveva mai visto, era bene rimediare. Dario Argento era uno degli autori babbani più conosciuti per i suoi film in chiave mentale/horror, e poi c'erano pochi effetti speciali, la recitazione era autentica e quindi doveva recuperare quel capolavoro. Aveva letto la trama. Era interessante, altro quesito molto interessante in quei film, era che l'assassino, in genere era sempre una donna. Questo genere di cose a Blake piaceva moltissimo. Forse perchè suo fratello lo aveva cresciuto a suo di film horror e racconti strani, oppure semplicemente perchè aveva visto suo padre picchiarlo e volerlo morto talmente tante volte che un film non poteva essere peggio della realtà. Suo padre. Avrebbe veramente voluto un rapporto con lui, avrebbe davvero avere una famiglia normale, avrebbe voluto fare tutte quelle cose con lui... eppure, ogni volta che cercava di avvicinarsi veniva respinto in maniera brutale e con parole non di certo carine. Blake era l'assassiono del papà. Forse per quello gli piaceva vedere tutta quella violenza, forse vederla equivaleva a sfogarla e quindi a sentirsi meglio. Il dialogo con Brian Ensor gli aveva fatto quasi bene, ma non gli era stata data nessun tipo di indicazione o comunque di soluzione. Si, soffriva di attacchi di rabbia e quindi? Anzi, ultimamente, da quando era andato ad Hidestone, si erano placati tantissimo, Ensor non aveva idea di quello che aveva combinato ad Hogwarts - anche in gran segreto - o fuori da quel luogo. Non ne andava fiero, non lo diceva in giro perchè non erano state delle azioni proprio gentili. Ma preso dalla rabbia, Blake non si dava una regolata in nessun caso, e c'era stato un episodio, in cui un ragazzino era rimasto in coma per qualche mese a seguito delle botte che Blake aveva deciso di dargli. Ogni volta che ripensava a quel giorno non sapeva esattamente come sentirsi. Mise Play al film, si mise comodo sulla poltrona di fronte al televisore e sorrise appena sentendo la musichetta che, per i babbani, sembrava essere tanto inquietante.
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  2. Joshua B. Evans
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    Joshua Benjamin Evans
    Studente | 17 anni
    Tra le cose più odiate da Josh, c'erano sicuramente i film horror.
    Il ragazzo era un tipo piuttosto coraggioso, nessun avrebbe mai osato dire il contrario, ma le storie dell'orrore gli mettevano i brividi, soprattutto quelle che avevano a che fare con cose che potevano obiettivamente e potenzialmente accadere anche nella vita reale. Certo, essendo un mago c'era poco da lasciare all'immaginazione, eppure l'elemento di razionalità e ragionevolezza all'interno di un film di quel genere gli faceva accapponare la pelle.
    Per quanto il giovane Ametrin non avesse alcun problema a rivelarsi per ciò che era, per qualche insana ragione non aveva mai svelato a nessuno quanto odiasse i film dell'orrore. Cosa aveva implicato ciò nella sua vita? Semplicemente il fatto di doversi sorbire la visione degli stessi insieme ai suoi amici, mangiandosi le unghie, avendo incubi la notte e tremando a ogni rumore sospetto quando si ritrovava a restare in casa da solo. Il tutto mantenendo davanti agli altri un viso inespressivo, fingendo di apprezzare quelle storie.
    Invece le odiava.
    Quel giorno, forse per mettere su un film comico o magari solo per giocare a qualche videogame, si era recato nella Sala Multimediale, ma quando vi era entrato aveva notato Blake seduto su una poltrona a guardare un film appena iniziato, dati i titoli di testa.
    «Oh, scusa. Non pensavo ci fosse qualcuno.»
    Fu lì lì per andarsene, anche e soprattutto perché la colonna sonora non sembrava rientrare nelle sue corde.
    «Che... che stai guardando?»
    Fece per avvicinarsi, ma sapeva di stare per commettere un gravissimo errore. Non poteva fare dietrofront, sarebbe risultato sospetto: Blake ormai lo conosceva abbastanza -come poteva non essere così dopo il pomeriggio trascorso insieme, vicini vicini, nel ripostiglio delle scope?- da considerarlo un vero ficcanaso, uno che non se ne sarebbe mai andato a quel modo senza infastidirlo un po'.
    Si avvicinò dunque con le mani in tasca, incerto ogni volta sul fatto di compiere o meno un altro passo. Poi, nel comprendere che piega avrebbe preso quel film, deglutì.
    «Sai che c'è? Non vorrei distrarti, quindi levo il disturbo. Buona visione, Barnes!»
    Gli fece un cenno col capo e gli rivolse un occhiolino, certo di averlo convinto abbastanza. Ora, il punto era che anche Josh aveva imparato a conoscere un pochino Blake, e temette che il ragazzo gli mettesse i bastoni fra le ruote. Per la prima volta in vita sua, seppe di aver ragione, ma sperò di non averne.

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    Se devo avere poco scelgo di avere niente
    Blake
    Barnes
    Avete presente quei rapporti strani? Quelli che non riescono a spiegarsi? Quelli che non si sanno definire se sono più incentrati sull'amore o sull'odio? Bene, Blake era esattamente quello che provava per Joshua. Gli stava simpaticissimo e poi c'erano dei picchi in cui lo avrebbe ucciso. Blake era un tipo geloso per natura e sapere che, invece, Joshua aveva un rapporto con lilith ambiguo lo devastava, ma non disse niente quando lo vide entrare nell'aula multimediale. Aveva promesso a se stesso ed ad ogni professore in accademia che il prossimo pugno dato in faccia a qualcuno voleva dire sospensione per un bel pò. Non poteva permetterselo, spcecialmente se a casa ad aspettarlo c'era un Aaron Barnes secchione ad accoglierlo. Quando gli rivolse la parola non fece altro che prendere il telecomando e mettere pausa, sogghignò. In realtà Joshua gli stava simpatico e poi dopo quella chiacchierata nel ripostiglio delle scopo la sua simpatia era semplicemente aumentata. Sogghignò.Profondo Rosso, un film anni 70, babbano, diretto da Dario Argento! Gli disse poi alzandosi ed andandosi a sedere sul divano, infondo stava più comodo no? La curiosità di quel ragazzo quasi lo sconvolgeva. Poi lo guardò ancora. Si era pentito di verglielo chiesto? Evans sei il mio ragazzo, non mi disturbi mai! Eraovvio che lo stesse prendendo in giro, ed era ancora più ovvio che si riferisse al fatto di cui avevano scherzato nello stanzino delle scope. Battè la mano affianco a lui. Scommetto che non sai neanche cosa sia Dario Argento... quindi... beh! Vieni qui! Era ovvio che fosse ironico, ma solo perchè sapeva che poteva esserlo con lui. Evans aveva quella vena ambigua che lo rendeva ancora più coglione del solito. Forse tutti gli ametrin erano in quel modo e non capiva perchè Lilith ne fosse così attratta. Il bacio con Erik, la simpatia per Josh... Poi alzò un sopracciglio quando si liquidò così in fretta. Sogghignò. Beh, gliela stava servendo su un piatto d'argento no? Hai paura. Non era una domanda, era più una costatazione. Ed adesso aveva semplicemente due scelte, o rimanere li e dimostrargli che non era così, oppure aver svelato a Barnes una delle sue paure. Beh, in entrambi i casi c'era da temere!
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  4. Joshua B. Evans
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    Joshua Benjamin Evans
    Studente | 17 anni
    Merda, aveva messo pausa.
    Fu questo a cui pensò Josh quando comprese che genere di film il moro stava per iniziare, ma in un primo momento fu realmente incuriosito. Lui e Blake non avevano chissà quale importante legame, c’erano persone nell’accademia a cui sia lui che il compagno erano più legati, eppure non poteva dire di non apprezzarlo affatto. Era un tipo di compagnia, un genere di ragazzo che a Josh piaceva in linea di massima, festaiolo e scapicollato quanto bastava per violare qualche regola insieme a lui, ma tendeva a creare una sorta di cricca intorno a sè e quel tipo di atteggiamento non era molto apprezzato dall’Ametrin, il quale tentava di tenersi sempre a distanza da certi gruppi d’élite.
    Il fatto però che quella cricca fosse composta da parte dei suoi buoni amici, lo lasciava alquanto perplesso,
    Forse non è così male, si era ripetuto più volte prima di ritrovarsi con lui in un ripostiglio e decidere che, tutto sommato, avrebbero potuto persino diventare amici.
    Lo vide ghignare e lui ricambiò con un sorriso poco convinto. Non aveva davvero voglia di guardare quel film e la compagnia di Blake a quel punto non c’entrava assolutamente nulla. Lo vide spostarsi sul divano e invitarlo a sedersi affianco a lui tramite una battuta.
    Il sorriso si estese su quel volto, ma non aveva nulla di sincero.
    «Eh eh...»
    Ridacchiò in maniera davvero poco convinta. Sapeva chi fosse Dario Argento e non aveva alcuna intenzione di approfondire quella conoscenza, motivo per cui fece un passo indietro, scuotendo un paio di volte la testa.
    «Resterei Blake, sul serio, ma mi sono appena ricordato di dover fare una cosa.»
    Cosa? Non stava mica scherzando, doveva assolutamente evitare di guardare un film dell’orrore, dunque qualcosa da fare ce l’aveva davvero. Nessuno in quella scuola era consapevole della sua bassa sopportazione al riguardo e l’ultima cosa che desiderava era farla scoprire proprio a Blake.
    Ma l’assunzione dell’Opale lo gelò sul posto, facendogli assottigliare lo sguardo. Purtroppo Josh era un tipo a cui le provocazioni non piacevano, non se finiva per passare da codardo... per un film, poi!
    «Cazzate, Barnes.»
    Riempì con un paio di falcate la distanza tra i due e prese posto al fianco del compagno, con le braccia incrociate al petto e sguardo fisso sullo schermo.
    Non sarebbe stato un grosso problema, al massimo quella notte avrebbe chiesto a Erik di tenergli compagnia, e magari anche la notte dopo.
    «Fai partire questo maledetto film e non urlare se ti caghi addosso. Voglio silenzio.»
    Sì, e possibilmente una benda per gli occhi.
    «Fra l’altro, come mai qui da solo? Lilith ti ha già mollato?»

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    Blake
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    Blake Barnes e la sua reputazione. Non sapeva se esere felice del fatto che tutti quanti volevano stargli lontano quanto bastava per non incappare in maledizioni, botte o non si sa quale altra nefasta situazione, oppure esserne triste, perchè voleva dire solitudine e basta. La prima prevaleva di gran lunga. Il punto era che con Evans il rapporto era fondamentalmente strano, ma infondo Blake aveva un rapporto strano con tutti, persino con la sua ragazza era un rapporto strano e paradossale. Aveva come migliore amico Jesse che era praticamente l'opposto di Blake, si era avvicinato ad Ayla che era un creatura tanto dolce, timida e carina, aveva stretto un rapporto odioso ma comunque un rapporto con Mia che era una Lilith bionda, con Erik, che era la persona più inclusiva e buona che conosceva, con Lancelot, professore di rune a cui non aveva ancora mai detto che si stava portando a letto la sua ragazza, con Brian che aveva un tipo di approccio alla vita che boh, non si capiva quale fosse. Insomma. Tra questi non c'era una persona che aveva un rapporto normale con Blake. Perchè mai Evans doveva fare la differenza. Quando gli disse che aveva da fare alzò un sopraciglio. Non riesci a conquistare me che già sono praticamente tuo, figurati i tuoi tentativi con le donne! Andiamo Evans non hai nulla da fare se no non saresti qui! Era il suo modo simpatico di istaurare un rapporto, ecco. Infondo il ragazzino moro di fronte a lui si era dimostrata una persona sarcastica e che sapeva stare al gioco fin troppo bene quindi non poteva che ricambiare la cosa. E poi Blake adorava giocare con le persone. Adorava prenderle in giro e quando si ritrovava di fronte persone che lui riteneva alla sua altezza, e che quindi gli rispondevano senza farsi nessun tipo di scrupolo, come Joshua Evans, si divertiva ancora di più. Era più stimolante la conversazione quando la persona di fronte a lui non si spaventava. Ma quello che fece davvero scattare l'Ametrin fu l'affermazione dell'Opale. Sogghignò. Oh, io non urlerò di certo! é una mia grande passione, vedo film dell'orrore da piccolo, ma ti terrò la manina se ti servirà! Si, lo stava continuando a prendere in giro, poi si voltò per quello che disse. Ridacchiò. Non ci sperare Evans... Lilith sta aiutando una dioptase a fare dei compiti per il primo anno! aggiunse poi tornando alla televisione e premere play sul telecomando!
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  6. Joshua B. Evans
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    Joshua Benjamin Evans
    Studente | 17 anni
    Alla battuta di Blake, Josh gli riservò un'occhiataccia. In altre circostanze avrebbe sicuramente riso e preso in giro il compagno in maniera assai più convincente, ma in quel momento voleva solo piangere. Aveva già detto di odiare i film dell'orrore? No, ecco, diciamo solo che quello era l'effetto che gli facevano. La gamba destra aveva iniziato ad agitarsi sul pavimento, mentre il tallone batteva frenetico su di esso; le braccia erano incrociate al petto, i denti torturavano il labbro inferiore e alle parole di Blake, l'Ametrin riuscì a rispondere solo in un modo.
    «Io ti ho già conquistato, amico, o non mi avresti chiesto di guardare un film con te.»
    Un sorriso sbilenco gli distese le labbra e il capo scivolò all'indietro, permettendogli di stare più comodo su quel divano a due posti. Era troppo vicino a Blake, ma per una volta la cosa non gli dispiacque. Quando il film iniziò, il ragazzino si costrinse a restare a guardare; il paranormale lo inquietava e non poco, e se a questo veniva aggiunto un serial killer con strane abitudini, Josh era certo che non avrebbe chiuso occhio per l'intera nottata.
    Maledetto Blake Barnes.
    Gli augurò tacitamente di soffrire di insonnia o, peggio, di ansia da prestazione con Lilith, ma rimase in silenzio a guardare scena dopo scena di quel film.
    «Non hai bisogno di certe scuse per prendermi la mano, Barnes. Anzi, se vuoi possiamo anche restare al buio e usare la tecnica dello sbadiglio per abbracciarci. Dicono che me la cavi bene con i baci alla francese, sai?»
    E, per la cronaca, stava scherzando. Cioè, era bravo davvero a baciare, ma non desiderava dimostrarlo a Blake, ecco. Sospirò e si mosse sul cuscino del divano tentando di mettersi maggiormente comodo, iniziando a pensare a qualcosa di divertente per dare poca retta al film. Non desiderò mai come in quel momento di trovarsi piegato su un libro di Difesa contro le Arti Oscure.
    «Oh, ma io non ci penso. Te l'ho già detto, Blake...»
    Disse stiracchiandosi verso l'alto e portando le mani dietro la nuca.
    «E' Elisabeth che voglio. E non ho alcuna intenzione di cambiare idea, non fino a quando non sarà lei a dirmi che non mi vuole.»
    A quel punto gli venne spontaneo chiedersi se Lilith avesse mai parlato di loro a Blake, ma non gli parve il caso di fare quell'osservazione ad alta voce. Impegnato in quei pensieri, dimenticò di non badare troppo al film e, quando vide una strana e inquietante figura all'interno di una cornice, saltò in maniera alquanto evidente.
    Tossicchiò e, rosso in viso, iniziò a balbettare qualcosa circa una vespa.
    «Giuro, era proprio qui! Stava per pungermi.»
    Una vespa. In pieno autunno.
    Ah ah.

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    Le situazioni più strane ed ambigue erano quelle in cui riusciva a trovarsi Blake anche senza volerlo. Già il rapporto tra i due ragazzi era al quanto complicato, complesso e sopratutto del tutto instabile, poi succedeva che si incontravano sempre in quelle occasioni ed allora finiva che Blake riusciva sempre a rompere le scatole al ragazzino e viceversa. Era un continuo punzecchiarsi e farsi dispettucci tra di loro. Piccole ed ingenute provocazioni che non sapevano gestire come si doveva visto che alla fine scoppiavano sempre a ridere. Esattamente come stava succedendo in quel momento a Blake quando il ragazzo gli rispose che in realtà lui lo aveva già conquistato. Anche se, non si sa bene come, sei sempre tu che trovi me... insomma! Cosa sei venuto a fare nell'aula multimediale? Chiese poi guardandolo momentaneamente prima di alzare un pò il volume per sentire meglio gli effetti speciali. Joshua era evidentemente agitato. Blake guardò un pò il film e poi ridacchiò di nuovo... non stava rispondendo come al suo solito c'era qualcosa che non andava.
    Ma non avrebbe mai e poi mai pensato al film, lui era abituato a vedere film horror, perchè Evans doveva avere paura? Beh, sempre perchè Blake non sapeva neanche cosa fosse l'empatia o comunque il guardare le emozioni degli altri. Se per lui andava bene, allora sarebbe andato bene per tutti, era ovvio! Alzò un sopracciglio e con la mano gli fermò il ginocchio. Capisco che vedere un film con me può metterti agitazione, ma così stiamo esagerando! Aggiunse poi ridacchiando e levando la mano dal suo ginocchio. Era ovvio che stesse giocando, ma lo stava facendo più per allegerire la situazione che per altro. Infondo che ne sapeva lui del perchè Evans fosse agitato?
    Oh, mi dispiace se io ti abbia dato l'impressione di una persona che trova "scuse" per fare qualcosa che vuole fare, magari ti piacciono i ragazzi meno espliciti... non saprei! Infondo il loro rapporto era fatto in quel modo no? Ogni battuta poteva essere ribattuta in maniera più o meno pesante, loro sarebbero stati comunque amici (?)
    Elisabeth... si. No, Blake non ce la poteva proprio fare a pensare ad Elisabeth in quella maniera. Si, era carina, ma cavolo niente di che, e poi era anche acida ed antipatica. Ed adesso la domanda era? Allora perchè le voleva così bene? Insomma era la sua opalina preferita ed adorava romperle le palle. Sorrise pensando al fatto che se Lilith avesse sentito che lui era solito chiamare, nei suoi pensieri, la Lynch "opalina" , lo avrebbe ucciso ed avrebbe fatto una scenata di gelosia assurda. Oddio quanto lo faceva andare su di giri il fatto che Lilith fosse così geloso di lui, ma tutto quello fu interrotto da un improvviso scatto di Evans che fece saltare anche Blake. Ma cazzo dici? Quale vesta?! Tu hai fottutamente paura, ma non ti preoccupare, questo non è il grande giorno in cui ti porterò a letto! No, Blake non ci sarebbe mai arrivato al fatto che la signora con i capelli neri dentro il quadro lo aveva fatto letteralmente saltare dal divano.
    Scosse il capo e tornò a guardare il film, tutto scorreva, il teatro, qualche scena di suspance un pò così, ma si vedeva che era un film molto vecchio con attori molto giovani, fino a che arrivò la scena glue del film, la canzoncina che aveva caratterizzato il film in tutto e per tutto... poi un coltello che si intravedeva, e poi una scena brutale dove una donna veniva uccisa prima con una coltellata, poi inseguita, poi semplicemente quasi buttata sotto da un balcone, rimanendo penzoloni con la testa su un vetro infranto. Blake non fece una piega. Era anche molto scontata come scena.
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  8. Joshua B. Evans
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    Joshua Benjamin Evans
    Studente | 17 anni
    Era vero. Nonostante quei due si incontrassero sempre nei momenti meno consoni e più strani, alla fin fine era sempre Josh a scovare Blake e mai il contrario. Per evitare di guardare quel film, l'Ametrin pensò a qualunque cosa e fu dunque naturale concentrarsi sul suo rapporto col compagno. Si piacevano? Si detestavano? Si prendevano in giro? Potevano contare l'uno sull'altro? Per chissà quale assurdo motivo, poiché la ragione gli suggeriva di negare anche l'evidenza, avrebbe detto di sì a tutto.
    «Non hai tutti i torti. »
    Sorrise di sbieco e continuò a guardare il film, mentre il ginocchio continuava a sballottare su e giù come vittima di un tic di stress. Sospirò pesantemente soffiando aria dalle narici e a quel punto, senza alcun preavviso, decise di parlare. In quei giorni si sentiva parecchio fuori fase.
    «Non lo so, Barnes. Sono... agitato, ultimamente, irrequieto direi. »
    Da una parte in verità conosceva molto bene il motivo, ma non aveva alcuna intenzione di rivelarlo. Nessuno conosceva così profondamente Josh, nessuno, e il ragazzo non aveva alcuna intenzione di fare eccezioni.
    «Che ne pensi della prof di Aritmanzia?»
    Non seppe il perché arrivò a fare una domanda del genere, ma doveva ammettere che la nuova docente non gli dispiaceva affatto. Pareva molto preparata nella sua materia e, per quanto Josh rispettasse i ruoli, non poteva evitare di considerare anche lei una gran bella donna. Erano fortunati gli studenti di Hidenstone, dato il corpo docenti che si ritrovavano. Ad ogni modo, la donna gli dava una strana sensazione, lo metteva quasi a disagio, e lui avrebbe tanto voluto comprenderne il motivo.
    Quando Blake gli mise una mano sul ginocchio, le iridi del moro andarono a puntarsi su di essa, lasciando che tutto il resto rimanesse immobile. Chissà per quale motivo si ritrovò a pensare al momento in cui era stato Jesse a toccarlo, riflettendo su quanto fossero state diverse le sue reazioni ai due contatti.
    «Ma vedi di finirla! Sempre con qualche scusa per mettermi le mani addosso.»
    Rimasero in silenzio ancora un po' e chissà come finirono a parlare di Elizabeth. Ora, chi conosceva Josh poteva affermare con una certa sicurezza che al ragazzo quel film non interessasse, perché continuava a parlare d'altro per distrarsi.
    Com'è che Blake non lo aveva ancora preso a pugni?
    «Già, Elisabeth. Quella ragazza mi farà diventare matto, eppure... trovi così sbagliato che io mi veda con altre anche se è lei quella che mi piace?»
    D'altro canto, cosa avrebbe dovuto fare? Lei pareva non volerlo considerare e, nonostante lui affermasse il contrario, Josh iniziava a pensare di valutare seriamente l'idea di non piacerle. Gli venne spontaneo chiedersi quanto Blake considerasse importante Lilith e cosa sarebbe stato disposto a fare per lei.
    Ad ogni modo era ridotto davvero male, pensò: stava davvero chiedendo consigli in ambito sentimentale a Blake Barnes?
    Quando scattò in malo modo, il Black Opal fece lo stesso e, se non fosse stato terrorizzato, avrebbe riso della scena.
    Alle parole dell'altro, tuttavia, dovette tentare di riprendere il controllo di sé.
    «Cos... fermo, fermo, rallenta. Credi davvero che se tra me e te dovesse mai esserci qualcosa, saresti tu a portare a letto me? Ma scherzi? Ti ribalterei in un attimo, dolcezza.»
    Inserire qui un'immagine di Jesse piegato a novanta a random.
    Ma cosa...
    «Comunque sì, era una vespa. Ora che ne dici di cambiare film? Questo mi annoia. »
    Si rimise a sedere e, come se nulla fosse, si attaccò al corpo di Blake.

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    La verità non esisteva e Blake lo aveva imparato a sue spese. La verità era che a Blake stavano antipatici tutti quanti per partito preso perchè non gli piaceva che qualcuno lo conoscesse per quello che era davvero, ossia un ragazzo bravo che faceva cose sensate se guidato da qualcuno. Non gli serviva una vera e propria guida, ma solamente una persona o comunque degli amici che gli facessero capire che il suo lato bello era quello meno scontroso e sorridente, quello altruista e non di certo quello che prnedeva a pugni la gente o la vita in se. C'erano altre strade, strade che sicuramente potevano essere più difficili, ma comunque che sarebero risultate, nel lungo termine, molto più proficue. Joshua suscitava nel giovanissimo Barnes tanti sentimenti contrastanti, c'erano delle volte che gli stava molto, moltissimo simpatico e delle volte che lo detestava veramente senza alcuna riserva. In quel momento non lo sapeva neanche lui come sentirsi veramente.Lo so. Io ho sempre ragione, Evans. Diciamo che Blake, su questo punto amava prendersi in giro da solo, perchè la sua impulsività e il non ragionare troppo sulle cose lo rendevano molto, ma molto poco ragionevole e sopratutto lo portava a non avere quasi mai ragione, anzi, il mai non doveva essere seguito dal quasi. Continuò a guardare il film prima di sentire ancora le sue domande. Ma perchè parlava così tanto, forse davvero non gli piaceva il film!Oh Evans! Magari dovresti scopare solamente un pò di più! In genere funziona! Aggiunse poi pensando che il ragazzo stava scherzando, ma no, a quanto pareva non stava molto scherzando e Blake non era questo asso nel dare consigli di sentimenti. Infondo lui non ci capiva niente con i suoi figurarsi se poteva aiutare qualcuno a non essere inqueto! Era una cosa che andava completamente fuori dalle sue comptenze! Sorride sentendo quella domanda. la docente di Artimanzia. Si, quella rossiccia e giovane. Hai una cotta per lei? Comunque non lo so... secondo me ha qualcosa di strano, fa cose strane, caisco che l'artimanzia non è la materia più bella del mondo, ma alla fine... è carina! Ma penso che più gnocca della Ivanova è difficile. Non impossibile, ma difficile, se proprio dovessi scegliere un giro me lo farei con lei! Era quello che gli stava chiedendo no? Infondo cos'altro poteva chiedergli? Cosa ne pensasse della materia? Beh, era assolutamente ovvio cosa ne pensasse ed era ovvio dai suoi voti! E sopratutto dalla sua costanza nel non entrare proprio in quell'aula. Ci potresti seriamente riuscire! Aggiunse pensandoci un pò più intensamente. Infondo su quelle cose Blake aveva molta esperienza. Anche se doveva ammettere che non era mai stato con una docente, e cazzo!Adesso era fidanzato! Che scelta frettolosa. Ma poi pensò a Lilith e sorrise, effettivamente era felice di stare solamente con lei, era come se gli bastava per tutto, nei suoi sorrisi e nelle sue sclerate di gelosia atomiche.
    Quando gli posò la mano sul ginocchio ridacchiò per quello che disse Joshua. Era quello che gli piaceva di più del loro rapporto, il fatto che alla fine potevano fare i coglioni senza troppe implicazioni. Ritrasse la mano e scosse il capo. Pagherebbero per stare al tuo posto, almeno abbia la decenza di apprezzare questi miei momenti di affetto! Lo prese a sua volta in giro prima di prendere il telecomando e mettere di nuovo pausa. Non ci stava capendo veramente niente, ma quando gli arrivò quella domanda tra capo e collo sgranò gli occhi. Elisabeth. Perchè sia lui che Lucas si erano fossilizzati su quella ragazza? Cioè, attenzione, Blake adorava Elisabeth ma no. Solo il pensiero di lei nuda lo faceva quasi accapponare la pelle. Questa volta si voltò verso Josh in maniera decisamente più seria. Sei innamorato di lei? Credi che sia solamente un flert? Tra voi c'è stato effettivamente qualcosa? Prima di rispondere alla sua domanda doveva per forza saperne di più. Non era possibile fare un discorso di quella portata, spiegargli quello che pensava realmente e non sapere le cose come stavano. Dipende da tante cose, esempio, io e Lilith ci siamo conosciuti ad aprile scorso... più o meno, ma non è che i primi tempi che le facevo i dispetti io aspettassi lei. Poi è successo qualcosa, proprio su quella poltrona, lei mi ha chiesto di aspettarla ed io l'ho fatto perchè credevo ne valesse la pena. Ma a quel punto anche lei non faceva niente con nessuno e comunque ci siamo cominciati proprio a frequentare... ma prima di allora non penso che fosse sbagliato sentire o vedere altre ragazze. Dipende da quello che vuoi da lei e dal suo rapporto. Se vuoi solo portartela a letto, allora sti cazzi! Esci e conosci altre ragazze! Se Beth non ti da nessun cenno, non vedo perchè tu debba aspettare lei in eterno! Vuoi fare le ragnatele? Ed era esattamente quello che pensava. Beh si, Blake di cuori ne aveva spezzati per questo motivo, ma con Lilith c'era stato qualcosa di particolare e per quello non aveva mai fatto altro con nessuna.
    Rimise play al film prima di ridere per la sua reazione successiva! Era quello il problema? Andiamo io non potrei mai essere colui che viene controllato, a mala pena ci riesco da solo figurati se qualcuno potrebbe farlo! Quindi, si... sono io che porterei a letto te! Di questo ne era quasi sicuro. Sicuro perchè alla fine era sempre stato lui a decidere come e quando portarsi a letto una persona quindi perchè questa volta doveva essere diverso? Poi sbuffò per la sua richiesta di cambiare film e quando Evans si avvicinò al suo corpo ridacchiò. Che fai? Ci provi veramente con me adesso? Chiese prima di stoppare il film. Cambiamo film solo se tu mi dici la verità, ossia che hai paura!! In realtà non era sicuro di quello che diceva, era solamente per provocarlo, visto che aveva capito che la questione della paura e del coraggio scottavano parecchio al ragazzo!
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  10. Joshua B. Evans
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    Joshua Benjamin Evans
    Studente | 17 anni
    Su molte cose Josh non era certo di nutrire sentimenti chiari e perfettamente decifrabili, ad esempio sapeva di detestare i film dell’orrore. Su pochissime questioni, invece, appariva molto più confuso e non riusciva ad ammettere se l’ago della bilancia pendesse da un lato piuttosto che dall’altro. Per Blake Barnes, almeno nella maggior parte dei casi, l’ago pendeva a destra: tutto molto bello ed emozionante, un rapporto strano ma decisamente piacevole. Eppure, alcune volte (vedere in seguito), lo avrebbe mandato al diavolo con tutti i connotati.
    Josh non era un Veggente e in Divinazione era davvero una frana, ma non gli serviva una E nella materia per sapere che prima o poi lui e Blake avrebbero fatto a pugni. Quale poteva essere il motivo? Se il Black Opal avesse saputo cosa l’altro aveva combinato in passato con la sua attuale fidanzata, beh, di certo sarebbero volati gli schiaffi. Ma non toccava a lui dirglielo ed, ehi, i maschi scaricavano solo in due modi e in nessuno dei due ragionavano con il cervello, lasciando che il sangue defluisse da un’altra parte.
    Sbuffò di fronte all’ego smisurato del compagno e, al suo successivo intervento, dove in maniera delicata e fine gli dava un qualche suggerimento su come scaricare la tensione, Josh lo guardò di sottecchi. Lui non era il tipo da vantarsi delle proprie conquiste, anzi, preferiva tenersi tutto per sè, a meno che non necessitasse di un qualche suggerimento: non si smetteva mai di imparare, d’altro canto.
    «Non credo sia quello il problema. D’altro canto, di chè mi lamento? Guarda da chi sto cercando consigli.»
    Tentò di restare serio, ma alla fine non potè evitare di lasciarsi andare a una flebile risata. Nel mentre, il film procedeva, ma lui era riuscito a trovare un modo per deconcentrarsi senza dare nell’occhio. Con la domanda relativa alla professoressa di Aritmanzia, il moro non potè non soffermarsi a pensare: quella donna gli aveva lasciato una strana sensazione, non che gli piacesse, ma era come se per lei non esistesse poi quel grande divario tra le due figure che entrambi ricoprivano. Erano solo sensazioni, dunque il ragazzo lasciò cadere l’argomento a seguito della risposta.
    «No, ma che cotta, di quelle me ne basta una... no, è che mi da una strana sensazione. Forse sarà perché sembra più giovane delle altre. Insomma, la prima volta che l’ho vista l’ho scambiata per una studentessa.»
    In effetti era vero, cosa che non avrebbe mai potuto fare con una qualsiasi delle altre insegnanti, per quanto fossero tutte estremamente belle. Alla conclusione di Blake, Josh scoppiò a ridere: se ben ricordava, a Lilith non piaceva affatto la Ivanova, e ora ne comprendeva il motivo.
    «Tu sai che la Clarke è gelosa marcia di quella donna, non è vero? Ma come darti torto, c’ha un culo da paura, e non solo! Ma, dimmi la verità, te la faresti veramente? Se non fossi impegnato, si intende.»
    Sollevò le mani in aria come a scusarsi di aver osato presupporre altro.
    Quando l’argomento sfiorò un altro topic, Josh dovette ammettere di sentire le gote lievemente più rosse del solito. Che la febbre gli fosse tornata? Si portò d’istinto la mano sulla fronte e, nel non percepire nulla di anomalo, tornò con le braccia conserte. Si sarebbe dovuto ricordare di passare da Skyler, totalmente ignaro del fatto che le sue condizioni di salute non c’entrassero proprio niente con la temperatura del corpo, non quando pensava a Elisabeth.
    «Ma no che non sono innamorato, ti pare? Però mi piace, e molto. E no, non c’è stato assolutamente niente e... Cristo Santo, Barnes, sono un coglione! Non ci sono mai neanche uscito e mi faccio di questi problemi.»
    E di fatti quei problemi non se li faceva poi troppo spesso: Josh usciva spesso con delle amiche, andavano a bere qualcosa ai Tre Manici o semplicemente a fare una passeggiata nei dintorni di Hidenstone, facevano un bagno assieme nelle acque delle grotte marine, temperatura permettendo, e altre cose che gli davano modo di trascorrere dell’ottimo tempo in compagnia. Diciamo che, a voler essere sinceri, Elisabeth non era il suo primo pensiero in quel momento e per ben due ragioni: non poteva fermare la propria vita perché lei non lo voleva e, soprattutto, non l’aveva mai vista con un ragazzo, dunque la cosa non lo preoccupava affatto.
    «Non voglio portarmela solo a letto. Lei non è... non che trovi nulla di male nelle ragazze che vogliono solo una scopata, figurarsi, solo che lei è diversa, non accetterebbe mai. Ma se devo essere sincero, non sono affatto pronto all’idea di impegnarmi, anche se con lei potrei fare un tentativo.»
    A quel punto si rese conto di ciò che stava dicendo e, rivolgendo lo sguardo incerto verso Blake, accompagnando il tutto con un sorriso mesto, rispose.
    «Bella merda, eh?»
    Da un argomento all’altro i due baldi giovani passarono a discutere senza alcuna difficoltà, trovandosi chissà come a confessarsi sui reciproci successi in campo femminile, per poi parlare di scoparsi vicendevolmente.
    Che versatilità!
    «Continua a sognare, amico. Vedi questo? Non lo avrai mai, per quanto ti solletichi l’idea.»
    Affermò con convinzione mentre gli indicava con l’indice la propria natica destra e si sollevava di poco per rendergliela più evidente. Lui rideva e scherzava, ma se avesse saputo cosa avrebbe combinato da lì a un paio di mesi, avrebbe avuto ben poco da ridere e tanto da preparare al lieto evento.
    Quando poi Josh si avvicinò talmente tanto a Blake da ritrovarsi quasi in braccio a lui, dovette incassare le parole dell’altro, limitandosi a lanciargli uno sguardo irritato.
    Aveva paura, come poteva mentire?
    «Ma paura di cosa? Ma falla finita! Forza, rimetti play e... non allontanarti troppo, ho freddo.»
    Negare sempre ragazzi, persino l’evidenza, fino alla morte.
    Quando giunse la successiva scena del terrore, Josh però non potè proprio trattenersi e saltò nuovamente in aria, digrignando i denti e battendo il piede a terra.
    «Cristo. Cristo. CRISTO, CHE FILM DIMMERDA!»
    Percepì il corpo scosso dai brividi e non potè fare a meno di continuare a muoversi avanti e indietro, per poi fermarsi a guardare Blake e a puntare con l’indice destro il televisore.
    «Ma come cazzo fanno a piacerti ‘ste cose? Dio! Metti un porno, un comico, una commedia romantica, tutto ma NON un horror!»
    Era arrabbiato? No. Terrorizzato? Si. Ebbene, ormai tanto valeva scoprire le carte in tavola.

    «Parlato» - Pensato - Ascoltato | Scheda PG - Stat.

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    Rise a sua volta quando sentì proferire quelle parole. Scosse il capo. No, effettivamente Blake era stato con molte ragazze ma non aveva mai capito neanche una di loro. Lui capiva a mala pena quello che voleva lui figurarsi se si andava ad impelagare in comprensione dei pensieri degli altri e quando questi pensieri erano di femmine allora era seriamente incapace. Non aveva neanche capito che Lilith, quel giorno su quella poltrona gli aveva chiesto una cosa seria, per lui era cominciata solamente come una piccola sfida da due persone che avevano un'attrazione fisica ed alla fine ci era finito dentro con tutte le scarpe. Guarda che io i consigli te li so dare! Ed infatti sono io quello che è andato con un sacco di ragazze, tu non arrivi neanche alla metà delle mie e visto che siamo gentil uomini non diremo numeri o faremo paragoni tra il gentil sesso. Quindi... piantala! Aggiunse poi sospirando e tornando al film. Oramai comunque la concentrazione era bella che andata, lui continuava a parlare e a fare cose quasi strane e cominciava ad averne a noia, poi l'argomento sulla Ivanova e sopratutto sulla docente di Artimanzia mischiata ad Elisabeth lo catturarono totalmente. Fece un attimo di mente locale. Quindi, pensi che sia giovane e ti ha lasciato una sensazione strana! Insomma strana in che senso? E sopratutto... hai sentito qualcosa muoversi li giù? PErchè a quel punto direi semplicemente che vorresti fartela ed io ti incoraggerei anche. Io sono andato a letto con la mia insegnante di ripetizioni di pozioni. é una bella esperienza! Quindi vai Evans! Hai il mio benestare! Come se qualcuno glielo avesse chiesto, ovviamente. Ma essere prima donna era diventato uno stile di vita per lui e quando era così voleva dire che si sentiva a suo agio con la persona con la quale stava parlando. Ok, la professoressa di artimanzia era giovane e prestante, e quindi? Su alcune cose non ci arrivava proprio! Insomma per lui era tutta una questione di azione. Gli piaceva una ci provava. Non si fermava molto a riflettere sulle varie implicazioni del caso. Non era da lui e non capiva neanche perchè il suo compagno si stesse facendo tutte quelle pippe mentali. Così ci passi i compiti che ci darà! Ecco, tipico ragionamento da chi non capisce neanche cosa diavolo sia l'artimanzia e da 17enne. Ci stava no?
    Certo che lo sapeva che Lilith fosse gelosa della Ivanova, in realtàla detestava proprio. Non è che glielo avesse mai detto, ma comunque non ci voleva molto a capirlo da come la guarava e sopratutto da come lo baciava quando la professoressa era nei paragi. Ma Blake adorava vedere òla Clarke gelosa di lui, quindi non si era mai posto il problema di fare qualcosa per non farla ingelosire. La Clarke è gelosa marcia anche di te se mi stai troppo vicino, e comunque io non sto facendo niente, almeno ultimamente, per farla ingelosire. Seppur diventa particolarmente più bella quando si innervosisce per colpa di un'altra ragazza che mi parla, sorride, fa l'occhiolino e via dicendo, io sto facendo il bravo e si, se non fossi cotto di Lilith, si me la farei volentieri come ogni ragazzo e professore di questa accademia! Insomma era Eva Ivanova, come si poteva dire no, non ho mai fantasticato su di lei? Non ci credeva di nessun tipo di ragazzo. Ma aveva appena detto che era cotto di Clarke? Beh, Joshua non avrebbe infierito, giusto? E poi ultimo argomento da sviscerare per bene. Elisabeth Lynch.
    Senti, io capisco che Beth sia molto carina - anche se io non vedo dove sia tutta quetsa bellezza, ma ok - ma credo anche che a te serva una di quelle ragazze un pò pi pimpanti e peperine... credo che con lei ti annoieresti da morire. Insomma è fenomenale, io ci tengo veramente molto a lei, posso anche dire che la vedo come una sorella, ma... Joshua Evans, togliendo Lilith Clarke dalla piazza perchè se no ti scavo una fossa, ti servirebbe una un pò come lei. Che ti tenga sulle spine e che non ti faccia capire niente. Quindi divertiti e poi se con Beth le cose dovranno andare andranno da sole, ma non ti fissare! Per l'amor del cielo! Perchè dovevano fargli are tutti quei discorsi troppo complicati e maturi per lui? Insomma Blake adorava essere un cazzone e non voleva far vedere troppo il suo lato quasi buono alle persone. Metti che si sarebbero affezionate a lui, come era già successo con Jesse e Lilith? Insomma non gli piaceva per niente quella situazione! Joshua doveva rimanere un suo conoscente perchè stavano facendo tutte quelle chiacchiere da amici? Sei un coglione, esattamente! aggiunse alla sua ultima affermazione. Insomma non ci era mai uscito ed aveva una cotta? Davvero hai una cotta per una ragazza che a mala pena conosci? Andiamo Evans! Non puoi davvero dirlo! Magari la conosci veramente e neanche ti piace! E lo pensava davvero Blake su quelle cose era molto critico, era uno di quei ragazzi che non aveva la cotta facile, si l'oromone facile e a tremila sicuramente, ma quando si parlava di qualcosa di più era difficile che lui riuscisse a provare qualcosa di più intenso in maniera così facile.
    Rise per il fatto che gli mostrò il suo sedere. Disse quello che si sta buttando addosso a me da mezz'ora! Lo prese in giro prima di scuotere la testa. Evans. Che soggetto assurdo e chi avrebbe mai pensato a loro due vicini a parlare delle loro esperienze amorose o comunque oin maniera quasi profonda. Infondo quei discorsi non li aveva affrontati con nessuno a parte che con lui o con suo fratello. Neanche con Jesse! Che Evans fosse davvero un suo amico? Quasi cominciava a pensare che potevano diventarlo. E poi successe così tutto in fretta, una scena molto cruenta del film lo fece letteralmente saltare di nuovo in aria e quasi in braccio a lui e Blake non potè far altro che mettere pausa e ridere. Si stava sentendo male! Ma poi si riprese e tornò quasi serio, lo guardò e scosse il capo. Mise stop al film e spense la televisione. Cazzo se hai paura!Andiamo sono adrenalinici e non ti annoi! Aggiunse prima di fargli notare che effettivamente adesso stavano troppo vicini. Vuoi venire a dormire con me stanotte? Ti tengo la mano? Chiese poi sogghignando. Eh beh, appena Evans avrebe scoperto lui di cosa aveva paura si sarebbe comprotato allo stesso modo. Era solo questione di tempo.
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  12. Joshua B. Evans
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    Joshua Benjamin Evans
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    E, come è normale che sia tra due ragazzi con gli ormoni a palla, eccoli iniziare a discutere su chi fosse andato a letto con più ragazze. Ora, su una cosa detta da Blake Josh concordò: erano entrambi gentiluomini da quel punto di vista, per lo meno lui -non conosceva abbastanza bene l'altro da poterlo dire con certezza- e non avrebbero fatto nomi sulle partner di letto; inoltre a Josh non piaceva vantarsi di certe cose. All'affermazione dell'altro circa il fatto che si fosse portato a letto più ragazze, l'Ametrin rise e scrollò le spalle.
    «Sono lieto del fatto che tu sia sicuro del mio numero. In effetti, di tanto in tanto mi sento come spiato da qualcuno.»
    Mentì, alludendo al fatto che Blake lo seguisse di nascosto nel castello per accertarsi di quante ragazze si facesse di volta in volta. In verità non se n'era portate a letto poi così tante: appuntamenti ne aveva eccome, ma aveva concluso con un numero più ridotto di loro e suppose che Blake potesse dunque avere ragione.
    Ad ogni modo lasciò cadere l'argomento, in fondo "vincere" quel tipo di primato, così per qualunque altro, non gli interessava: non era mai stato un tipo competitivo quanto abbastanza accondiscendente.
    Quanto all'insegnante, invece, non seppe che dire. Non poteva affermare di trovarla brutta, affatto, ma neanche che volesse portarsela a letto. Insomma, se avesse dovuto scegliere avrebbe optato probabilmente per la docente di Pozioni o per quella di Storia, eppure le sensazioni vibranti che gli rilasciava la rossa erano uniche rispetto alle altre donne adulte del castello.
    «Qualcosa mi dice che hai imparato a scopare ancora prima di iniziare a parlare.»
    Disse in riferimento all'allusione sull'insegnante che gli dava ripetizioni e si lasciò andare a una risata. Iniziava a pensare che Blake esagerasse con i racconti delle sue stravaganti gesta eroiche.
    Quando l'argomento si spostò sulle due ragazze per loro più interessanti dell'intera scuola, l'attenzione di Josh virò letteralmente sul compagno, annuendo di tanto in tanto e facendo schioccare la lingua contro il palato per un paio di volte.
    «Una ragazza che mi tenga più sulle spine di lei? Per piacere, non sai di ché parli. Ad ogni modo grazie, amico, ma se vuoi che resti single per te non hai che da chiedere.»
    Era confortante sapere che i due vivessero la vita agli antipodi, ma che su una cosa erano certi di andare d'accordo: Joshua Evans era un coglione. E l'enfasi con cui Blake sottolineò quelle parole fece storcere il naso all'altro, che però non poté dissentire, avendo dato lui inizio a quella sceneggiata.
    «Ma sì che la conosco, Cristo! La conosco da anni! Solo che non ci sono mai uscito... insomma, nelle mie condizioni di salute non mi sentivo abbastanza sicuro per approcciarla a Hogwarts. Dovevo stare spesso a casa e questo non mi consentiva di stringere chissà quali legami... qui a Hidenstone mi sono deciso a essere più socievole, ad aprirmi e a fregarmene se di tanto in tanto mi sarei assentato. In fondo, i rapporti, quelli veri, resistono al tempo e alla distanza.»
    O almeno a questo lui credeva, e lo disse mentre le iridi di ghiaccio scrutavano pensierose lo schermo della televisione, incuranti delle scene che facevano loro da sottofondo. Rise con il compagno e per un momento si sentì bene, sereno e normale nel riuscire a scherzare come un cazzone insieme a un altro ragazzo, lasciando da parte qualunque preoccupazione.
    Ma il film lo terrorizzò a tal punto da farlo scattare in aria, contorcendosi dal fastidio di aver assistito a una scena tanto cruenta. Alla risata di Blake non vi fece praticamente caso, per poi riprendere a prestargli attenzione quando lo sentì prenderlo in giro.
    «Oh, Barnes, ti ho detto che non ci vengo a letto con te, smettila di molestarmi.»
    Disse con tutta la dignità che gli restava, rasserenandosi dopo aver visto l'altro spegnere il televisore e sospirando esausto. Si passò una mano tra i capelli e con la mancina si abbassò fino ad afferrare la tracolla che si mise in spalle.
    «Meglio che vada.»
    Sì, aveva già svelato troppo di sé e la cosa lo incuriosiva. In genere non amava parlare della propria malattia, non perché se ne vergognasse ma perché non voleva che altri si sentissero a disagio per lui. Eppure, reputò Blake abbastanza insensibile da non dire nulla al riguardo... o abbastanza amico.
    «Oh, Blake.» iniziò con tono calmo e controllato, accompagnato da uno sguardo sincero e un sorriso inquietante. «Se questa cosa esce da qui, io ti vengo a cercare e ti uccido.»
    Disse riferendosi alla sua fobia verso i film dell'orrore.
    Gli fece un cenno col capo, pensando che se l'altro avesse avuto da ridire, lo avrebbe minacciato di provarci con Lilith.
    Non osò immaginare cosa Blake gli avesse detto se avesse saputo del passato.
    «Ci vediamo, amico.»
    Gli diede le spalle e si avviò verso la porta, pensando che forse quell'epiteto non era del tutto fuori luogo.

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    Era veramente inutile ribadire che tutto quello era strano e che il loro rapporto non era definibile. Non era definibile ne come bello ne come brutto. Era un rapporto particolare sicuramente molto diverso da quello che Blake aveva con Jesse e non era neanche paragonabile a quello meno stretto che aveva con Erik. Era un rapporto strano e basta. Non sapeva se gli stava seriamente simpatico quel ragazzo, ma allo stesso tempo si sentiva veramente molto a suo agio con lui. Talmente tanto che si sentiva di scherzare sulla loro sessualità come se fossero vecchi amici. Non c'era una motivazione vera e propria da quando avevano avuto l'occasione di parlare leggermente in modo più approfondito era successo semplicemente che avevano cominciato ad avvicinarsi in maniera strana con battutine ed argomenti molto personali. Blake non era una persona che raccontava di Lilith, di come si erano conosciuti e del perchè avevano deciso di intraprendere quella strada, ma con Joshua gli veniva quasi naturale. Ironia della sorte, proprio con lui che aveva detto espressamente che Lilith era una ragazza molto bella e che Blake aveva interpretato come un: me la porterei a letto volentieri. Non sapeva dei trascorsi tra i due, ma comunque sia in quel momento non era importante. Rise tantissimo quando lui confessò il fatto che aveva una fottuta paura dei film horror ed ancora quando lui era saltato da quel dannato divano mettendosi praticamente addosso a lui. Scosse il capo cercando di non morire soffocato dalle risate e poi sorrise ancora. Ma si fece involontariamente serio quando il ragazzo di fronte a lui disse che per colpa delle sue condizioni di salute... Si fermò un momento a riflettere. Guarda che essere coglioni non è una malattia mortale... delle volte! Ovviamente stava scherzando, ma quando continuò con il suo discorso quasi voleva morire lui per quello che aveva detto. Era serio? Insomma lui aveva una malattia seriamente? Blake non lo sapeva e non si era mai posto un problema del genere quindi sospirò e scosse il capo abbassando leggermente lo sguardo: Era lui il coglione in quel momento. E perchè glielo stava dicendo in quel modo prima di andarsene? Non fece neanche caso a quello che disse successivamente, si alzò anche lui dal divano. Evans... Lo chiamò prima di sogghignare. Non era una cosa che si diceva a tutti e Blake Barnes era una prima donna come pochi e non aveva nessuna intenzione di nasconderlo, senza contare che comunque il suo confidarsi per una cosa così personale, per lui valeva moltissimo, molto più di tantissime altre cose. Soghiggnò verso di lui. Non lo avrebbe trattato in maniera diversa. Non puoi dirmi certe cose e poi fuggire! Non ti preoccupare che non te lo metto un altro film horror! Era pur sempre un tipo molto curioso, voleva assolutamente sapere, infondo se non sapeva non avrebbe potuto di certo aiutarlo e la cosa non gli piaceva per niente. Infondo Blake non era cattivo, era solamente una persona instabile e poco misurata o controllata. Imparato a controllare le sue emozioni e le sue sensazioni sarebbe diventuto una persona importante ed un leader, come avrebbe sempre voluto. Sbuffò. Capisco che vuoi tenermi sulle spine e che speri che ci sia un prossimo incontro tra di noi... ma insomma! Non si fa così! Scosse il capo e si rimise a sedere sulla sua poltrona. Adesso se Joshua Evans voleva parlargliene lui era ancora li, se no, ci sarebbe stato modo in un'altra sede. Una cosa era certa. Blake non avrebbe mai fatto passare in sordina quell'informazione sul suo conto. Erano amici no?
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