Provino Prof - Airwën Dana O’Neill [Pozioni]

Pozioni.
Era stata una delle sue materie preferite ad Hogwarts e persino quando lei stessa era studentessa lì all'accademia di Hidenstone.
Molte persone si chiedevano come mai una così solare ragazza, tanto legata alla Natura che adorava stare all'aria aperta avesse scelto di chiudersi nei sotterranei di quella scuola o dentro il suo studio a Denrise a creare pozioni... E lei ogni volta dava sempre la stessa risposta:
"Adoro creare pozioni, mi affascina la magia che, partendo da singoli ingredienti, a volte senza il minimo nesso logico, combinandoli insieme, possono creare qualcosa di nuovo e fantastico".
Fin da piccola, restava imbambolata ad osservare sua zia druida creare e inventare unguenti, infusi, distillati che rendevano la gente felice o che addirittura li curava, soprattutto le pozioni di Guarigione erano le sue preferite, e voleva fare lo stesso anche lei.
Le avevano consigliato di fare la pasticciera "Una così carina e dolce ragazza, attirerebbe subito un sacco di clienti e farebbe fortuna con dolci leccornie di ogni genere. Sarebbe anche un lavoro più facile e senza pericoli!"
Sì, era brava nel preparare dolci, ma non era ciò che voleva.
Voleva aiutare la gente con le sue capacità "magiche", farle sorridere perchè con una sua pozione aveva curato una forte emicrania, non perchè aveva fatto venire il diabete o mettere su chili a qualcuno con torte e pasticcini.
Certo una crostatina alla cioccolata avrebbe reso felici le persone, ma preferiva una bella Pozione Purificante contro raffreddore e febbre o la Polisucco.
Mettersi in gioco ogni volta, da quelle più semplici che potrebbe fare ad occhi chiusi, a quelle più complicate e pericolose, magari anche sperimentando nuovi intrugli e infusi, inventare col rischio di aggiungere qualcosa di troppo, una reazione tra ingredienti non prevista...
Quante volte aveva fatto esplodere o sciogliere il calderone nel tentativo di trovare nuove sostanze utili nei duelli?
E l'impareggiabile soddisfazione di vedere la pozione realizzata alla perfezione?
La sua famiglia per fortuna almeno in quello l'avevano appoggiata, certo non erano molto felici che si fosse trasferita a Denrise per prendere il posto da Druida di sua zia, probabilmente suo padre l'avrebbe voluta in un grande laboratorio al San Mungo a sperimentare pozioni curative da fornire ai babbani spacciandoli come farmaci e rimedi naturali, o in uno del Ministero a trovare un sostituto della pietra filosofale per l'Elisir di lunga vita di Nicolas Flamel, ma si era dovuto accontentare che la figlia diventasse insegnate in una scuola di magia.
Sicuramente non apprezzava il suo vestiario.
Ogni volta che passava da casa per un qualche motivo dopo le lezioni e suo padre o suo nonno la vedevano col suo look "serio con elementi provocanti" la riprendevano tentando in vano di farla cambiare, fosse per loro dovrebbe andare a lavoro in tailleur o altri completi da donna in carriera, sofisticata e casta.
Quel giorno aveva deciso di indossare qualcosa di soft, giocando coi colori ocra e blu scuro, la sottana con motivi floreali arrivava alle ginocchia e la camicetta bianca era aperta per tutto lo scollo del maglioncino con minuscoli triangolini; ai piedi uno stivaletto dal tacco largo, non tanto largo, color ocra, di solito voleva star comoda coi piedi visto quanto si muoveva per tutto il giorno.
Il ticchettio del tacco sul liscio pavimento in pietra riecheggiava per i corridoi dei sotterranei, l'unica cosa che non le piaceva del suo ruolo era quell'ambiente buio e umido, ma le bastava raggiungere la sua aula, illuminata da finestre incantate, per ritrovare il sorriso, soprattutto se poi finiva per assistere a quelle scenette tra giovani studenti.

Airwën entrò nell’aula tutta trafelata nel momento in cui Tyler sollevò di forza Robert da dov'era seduto, spingendolo vicino ad un calderone spento, per poi piazzarsi lui al suo posto.
Si fermò di colpo, guardando prima entrambi i ragazzi per poi fermare lo sguardo sul palestrato, aggrottò le sopracciglia per quel suo atteggiamento non solo ostile verso un altro compagno, ma addirittura violento.

<< Buongiorno ragazzi. Tutti ai vostri posti per favore.
Signor Frost, -3 punti a Black Opal. La prossima volta che vuole sedersi affianco alla Signorina (Veronica) è pregato di chiederlo cortesemente senza spostare la gente già seduta come fossero sacchi di patate. Non solo è irrispettoso verso un suo compagno di classe, ma (Robert) poteva battere la testa contro il calderone e farsi parecchio male. - lo aveva detto con voce ferma, che non ammetteva repliche. Fatto qualche passo fino al banco con la coppietta aggiunse, guardando il moretto con un sorriso di chi dispensava consigli per il loro bene, se poi non li seguivano, conseguenze loro - Oppure, ancora meglio, potrebbe arrivare qualche minuto in anticipo così da occupare i banchi liberi per entrambi.>>

Aveva deciso di limitarsi a togliere punti senza punizioni, per non iniziare male la lezione, ma avrebbe tenuto d'occhio il trio, visto che a quanto pare c'erano delle divergente amorose, le peggiori a suo dire, e parlava per esperienza personale.
Attraversò veloce il resto dell'aula a forma di croce celtica.
Era entrata "dal ramo più corto", passando dritto per dritto dal corridoio centrale dove vi erano i grandi banchi degli studenti, fino ad arrivare all’inizio "del ramo più lungo" dove vi era la sua cattedra.
Sopra vi appoggiò ciò che aveva tra le mani: una pila di volumi con in cima un pericolante barattolo al cui interno non si capì cosa ci fosse dentro finchè non lo spostò dal solido ripiano in mogano rosso a quello di legno scuro, quasi nero, del suo ripiano da lavoro.
Quel barattolo assomigliava ad uno dei tanti presenti nella stanza.

Infatti ogni parete, ogni cm di muro, era nascosto da scaffali e scaffali su cui poggiavano libri e pergamene, mensole cariche di barattoli di ogni colore e dimensione, contenenti per la maggior parte liquidi, ma anche alcuni con animali/piante/parti anatomiche di dubbia entità in essi immersi. Armadietti, mobiletti e teche contenevano oggetti e ingredienti, dai più semplici e comuni, ai più rari e introvabili, quest’ultimi erano ben tenuti sotto chiave e incantesimi di sicurezza, sia per l’enorme costo, sia per la pericolosità.
Airwën era stata ben attenta a come arredare la propria aula, approfittando della piantina, tanto simile ad uno dei simboli sacri nella sua cultura e aggiungendoci il suo legame con la Natura, gli Spiriti e le tradizioni della sua religione.
_All’ingresso dell’aula, essendo ad Ovest, il punto cardinale legato alla Terra, aveva collocato delle piante utili per la creazione di pozioni e a lei importanti: dell'edera era cresciuta facendo da cornice alla porta d’ingresso dell’aula e ricoprendo il muro dove vi erano gli appendiabiti e un armadietto.
Lontano dal rischio che qualcuno potesse pungersi, vi era una pianta di vischio bianco, utilizzato nella preparazione della Pozione Obliviosa e dell'Antidoto ai Veleni Comuni, ma anche dai druidi per le loro cerimonie e rituali, soprattutto quello di rovere, tra i più speciali. Infine, in un grande vaso, vi era dell’erica dai colori che andavano dal rosa al lilla fino al bianco, per il suo popolo associata all’aldilà e all’immortalità.
_Al lato opposto, quello Est, vi era la porta che conduceva all’Ufficio di Airwën, uno schedario, una libreria piena di libri impolverati e strumenti strani, armadietti con gli ingredienti più “sensibili” alcuni dei quali richiedevano più accorgimenti per la conservazione.
Poiché l’Est era “dominato” dall’Aria, 3 incensi creati da lei stessa per purificare l’aria a fine lezione stavano bruciando, ormai completamente consumati, innalzando piccole volute di fumo verso l’alto.
Qui vi aveva posizionato la propria cattedra, anche se non se la godeva molto durante la lezione, poiché aveva l’abitudine di girare tra i tavoli per osservare l’esecuzione delle pozioni, così da intervenire per tempo in caso di dubbi ed errori.
Era stata realizzata e incisa da un abile artigiano di Denrise, sempre disseminata di pergamene, libri, bozze con scarabocchi e disegni, e per dare un tocco di colore, un vasetto di Trifoglio, pianta sacra alla sua dea (da cui prende il suo 2° nome), e che si pensava difendesse dalla cattiva sorte, apportasse sapienza e saggezza, oltre a ricordarle casa sua.
Davanti vi era il tavolo dalla forma di un ovale schiacciato su cui mostrava agli studenti la pozione della lezione (se non richiedeva un procedimento troppo lungo, in quel caso la preparava insieme a loro), in modo che potessero osservare coi propri occhi l’esecuzione.
_Nel “ramo” a Sud della croce-aula vi era un braciere il cui Fuoco stava già scoppiettando pronto per esser usato per accendere le fiamme sotto ai calderoni o per altri scopi, oltre a scaffali con ingredienti, vi era poi un grande tavolo da lavoro dove prima di ogni nova lezione preparava strumenti e ingredienti necessari così da non perdere tempo a cercarli benchè il bisogno quasi maniacale che aveva di solito di tenere ordinata e pulito ogni cosa lì dentro (a parte i libri più vecchi su cui non osava arrischiare incantesimi di pulizia) .
_Invece al lato opposto Nord, oltre alle immancabili mensole e mobili con ampolle e vasi di liquidi di diversa densità, vi era una fila di lavandini che permettevano di procurarsi l’Acqua necessaria per le pozioni, e dove vi si potevano lavare gli strumenti utilizzati, ma non i calderoni, per quelli vi era l’incantesimo che annullava gli effetti della pozione, così da non contaminare lo scarico. In una cassapanca sotto i lavandini vi era il necessario per le pulizie e un innaffiatoi.
_La parte centrale era, come intuibile, occupata dai banchi degli studenti, delle giuste dimensioni per poter appoggiarci gli ingredienti da preparare, gli appunti e il calderone se della misura più piccola, se no lo si poteva tenere a terra vicino al banco grazie al corridoio centrale e allo spazio laterale.
Le pareti che la rendevano tondeggiante, avevano alte finestre che illuminavano l’intera stanza, e catturavano il sole più luminoso (di Est e Sud), ogni finestra parte da circa 1 metro e mezzo da terra, lo spazio sottostante libero, è occupato da bauli e cassapanche contenenti oggetti di vario tipo. In caso di necessità, possono esser coperte con tende di un rosso borgogna, legate ai lati delle finestre.
La cosa più interessante è che, essendo l’aula nei sotterranei, non possono che esser state incantate magicamente affinché mostrino il cielo esterno.
Non sono l’unica fonte di illuminazione, numerose lanterne sono appese al soffitto così da poter illuminare tutto l’ambiente.
Una lavagna è posta sotto la finestra a Nord-Est, ma spesso Airwën la fa lievitare di un paio di metri sopra al suo tavolo da lavoro (gli alti soffitti lo permettono), così che tutti la possano vedere.
Altra informazione curiosa, essendo Airwën druida e cresciuta in una famiglia molto legata alle proprie tradizioni e alla cultura celtica-druidica, l’intera aula è disseminata di simboli per lei importanti come il triquetra sul tavolo da lavoro e il simbolo della sua famiglia: il triskele sulla cattedra.



<< Spero abbiate fatto il tema assegnato la scorsa volta sulle Tecniche di Lavorazione degli ingredienti con tanto di esempi, se lo avete fatto, oggi saprete distinguere tra tagliuzzare, sminuzzare e polverizzare e soprattutto cosa comporta fare uno o l’altro.
Sapete bene che non sono ammesse scuse o esoneri, solo proroghe giustificate, come per i giocatori di Quidditch con una partita imminente.>>

Guardò per un breve momento la classe, in attesa di "proteste", per poi continuare:

<< Prima di iniziare, avete dubbi riguardo alla scorsa lezione sulla differenza tra Distillato Sviante e l'Intruglio Confondente?
Non fatemi domande solo per perdere tempo, perchè lo capisco se avete o no riguardato quello che abbiamo fatto su libro e appunti.>>

Airwën non diede peso allo stupido scambio di minacce tra Tylor e Robert, meglio che discutessero a parole nella sua aula piuttosto che prendersi a botte fuori.
Certo, se avessero iniziato a dirsi parole ben più grosse o se quel diverbio si fosse prolungato più di un botta e risposta li avrebbe fermati, infondo era un'insegnante di Pozioni, non la psicologa dell'accademia.

<< Direi che una bella partita a Quidditch, possibilmente amichevole, tra le vostre squadre è la soluzione migliore.
O questa, o un duello al vostro Club dei Duellanti sotto la supervisione di un professore.
Opzione perfetta per sfogare i nervi e risolvere discussioni, soprattutto quando non si è in grado di farlo con le semplici parole come farebbero persone mature e giudiziose.>>

Aveva concesso loro il tempo impiegato a raggiungere la propria scrivania, appoggiare i libri e spostare il baratto enorme da un tavolo all'altro, per fortuna avevano già finito di bisticciare, ma ugualmente avrebbero smesso in ogni modo quel dramma amoroso, visto che erano lì per far lezione.
Il fruscio dei fogli e bisbigli qua e là, degli studenti che tiravano fuori sia il tema sia i materiale per prendere appunti, facevano da sottofondo all'aula.
Mentre apriva il libro e scorreva le pagine cercando la pozione di quella lezione, aveva visto con la coda dell'occhio Robert far scivolare a terra il proprio tema per passarlo di nascosto alla ragazza per la quale prima stavano litigando i due maschietti.
Non aveva intenzione di fare scenate, infondo anche lei aveva avuto la loro età, sgridarli per una cavolata del genere come un tema non fatto, soprattutto se era la prima volta che succedeva, non aveva senso.
Avrebbe parlato a Veronica a fine lezione.

<< Sì Signor Frost, può consegnarlo a fine lezione.
Gli altri invece me lo devono consegnare mentre rispondo alle domande sulla scorsa lezione. - poi aggiunse, sempre rivolta al giovane - Se sarà abbastanza veloce a concludere la pozione di oggi, potrà andare subito al suo dormitorio per recuperarlo, così da non perdere tempo per la lezione che avrete dopo la mia.>>

Non prestò neanche attenzione alla frase poco educata di Tylor che finiva con "...è già tanto che ci vengo a lezione", piuttosto ascoltò la domanda della ragazza sulla scorsa lezione.
Si appoggiò alla propria scrivania dal lato opposto dove gli studenti stavano lasciando il proprio tema, adagiato uno sopra l'altro in una pila ordinata come piaceva a lei.

<< Tra le due pozioni c'è poca differenza. L'intruglio Confondente è la versione iniziale del Distillato Sviante. Infatti in quest'ultimo è stato aggiunto agli ingredienti il Sangue di Salamandra che è il rafforzante più noto, usato fin dall'antichità, che amplifica l'effetto.
La scorsa volta abbiamo fatto il Distillato Sviante, non l'intruglio perchè tra le due ho preferito mostrarvi la versione finale perfezionata.
Quindi diciamo che il distillato lo si esegue per un effetto migliore e duraturo, l'intruglio per uno più blando e breve.>>

Attese un attimo, nel caso ci fossero ulteriori domande, poi prese il gessetto e si avvicinò alla lavagna appoggiata a lato della stanza.

<< Se non ci sono altre domande, direi di passare alla lezione di oggi.
La Pozione Soporifera.
Inizialmente nata per curare l’insonnia, nella sua prima versione conduceva solo ad una vaga sonnolenza e molta fiacchezza, per questo motivo l’ “Infusus Languidus” venne rimpiazzato dalla “Potus Soporifer”.
Nel vostro libro, trovate entrambi, ma anche questa volta faremo la pozione definitiva, e all’Infuso Fiacco darete solo un’occhiata.
Noterete subito che la differenza principale tra le due sta nell’aumento dei fagioli da aggiungere e le temperature.>>

Mentre lo diceva, aveva già iniziato a scrivere i quantitativi degli ingredienti necessari per la Pozione Soporifera, ma la procedura l’avrebbe mostrata dopo, poiché preferiva che prima prestassero attenzione a quello che faceva lei, piuttosto che riscrivere gli appunti e poi sentirsi liberi di distrarsi.
Appena ebbe finito di annotare, riprese la bacchetta e magicamente la lavagna iniziò a levitare sopra il suo piano da lavoro, in modo che tutti riuscissero a vedere bene.



<< E’ una pozione inserita tra le Guaritrici.
Chi la beve si addormenta profondamente nel giro di pochi istanti.
Visto che è semplice e veloce, la farò prima io poi la replicherete voi.>>

Ancora una volta non prestò attenzione ai commenti del ragazzo palestrato, ma ascoltò la nuova domanda che Veronica le pose.

<< Sì. Diciamo di Sì.
L'Intruglio Confondente porta agli stessi effetti del Distillati Sviante, ma con durata inferiore e anche un'alterazione della percezione della realtà minore per l'assenza del sangue di salamandra. La stessa cosa vale per l'Infuso Fiacco che causa una leggera sonnolenza e stanchezza, effetto decisamente più blando rispetto alla Pozione Soporifera che porta veramente al sonno profondo in breve tempo.>>

Fece una breve pausa per poi continuare:

<< In verità esiste un'altra versione della Pozione Soporifera, chiamata "Distillato Soporifero".
Gli ingredienti differiscono completamente, ma il procedimento è ugualmente semplice, quindi vi anticipo che la dovrete studiare da soli per poi replicarla in aula la prossima volta che avremo lezione.>>

Con veloce colpo di bacchetta, sulla lavagna comparvero gli ingredienti del Distillato.



<< Gli effetti sono simili alla P. Soporifera, ma più leggeri, meno duratura, e inoltre sembra garantire un sonno ristoratore migliore, inoltre può esser aggiunto ad altre preparazioni come cibi e bevande, invece la pozione va bevuta così pura.
Se volessimo fare una classifica sulla differenza di "potenza d'effetto" delle tre preparazione "soporifere" avremo, dal più blando al più forte:
1° l'Infuso Fiacco, 2° il Distillato Soporifero e 3° la Pozione Soporifera.>>

Fece una breve pausa, appoggiandosi alla propria cattedra e aspettando che gli studenti avessero finito di prendere appunti.

<< Per rispondere alla tua domanda:
la Pozione Soporifera risolve principalmente il problema dell'insonnia, nelle giuste dosi può rilassare i muscoli, utile soprattutto quando si è tesi e nervosi, magari per un esame imminente, ma per questo consiglierei più l'Infuso Fiacco proprio perchè porta ad un effetto simile alla stanchezza o a quando ci si sente fiacchi. La pozione va misurata bene e somministrata in minime dosi, proprio perchè creata per addormentare profondamente e il corpo di ognuno di noi può reagire diversamente alla stessa dose, c'è chi con un misurino già si sente abbioccato, a chi serve di più, certo se ne bevete parecchia, tutti cadrete addormentati.
Infine il distillato è perfetto per un pisolino... - un sorriso divertito, quasi complice, comparve sul volto della professoressa che aggiunse quasi ridendo - ...o per qualche "scherzetto soporifero" visto che lo si può nascondere in preparati come biscotti e pasticcini, ma evitate di farlo in classe e soprattutto coi professori, per favore.>>

Dalla classe si alzarono risatine e sghignazzi di chi probabilmente si stava già facendo una lista di possibili vittime.
Alla fine il distillato causava un sonno leggero e breve, quindi niente di pericoloso, ma sicuramente non avrebbe più accettato "regali commestibili fatti in casa" dai suoi studenti dopo la prossima lezione.

<< Se avete finito la vostra scorta di "Ingrediente Base", vi ricordo che ai primi capitoli del libro di testo trovate la lista delle erbe da mischiare, studiata l'anno scorso... c'è scritto come raccoglierle, essiccarle e tutto quello da fare per ottenerlo.
Non presentatevi con la scusa "lo avevo finito", avete abbastanza tempo per rifarvene altro, e considerato quante volte lo usiamo nelle pozioni, è il caso che capiate da soli quando è ora di farne dell'altro per non restare senza.>>

Ripetè il gesto con la bacchetta e la lista degli ingredienti del distillato appena comparsa, sparì di nuovo, lasciando solo quella della pozione.

<< Non vi preoccupate, a fine lezione vi scriverò la pagina dove potrete studiarvi il Distillato Soporifero.
Ora vi mostrerò come fare la Pozione, state attenti che poi la dovrete ripetere voi.>>

Con la bacchetta ancora stretta in mano, la puntò contro il calderone e lo fece lievitare, prima ai lavandini dove lo riempì d’acqua (avendo ormai preso l’occhio sui quantitativi, non dovette utilizzare misurini o altro), poi lo appoggiò sopra il supporto posizionato sul suo personale tavolo da lavoro, davanti alla classe.
Infine accese la fiamma sotto, con uno dei lunghi legnetti pronti vicino al fuoco nel braciere che già stava bruciando.

<< Attenti a non bruciarvi. Intanto che aspettate che l’acqua inizi a bollire, vi occupate degli altri ingredienti.>>

Le lumache (da poco morte) stavano in una teca riempita mezz’ora prima della lezione e mantenuta magicamente fresca, con attenzione le pesò sulla bilancia, per poi portarsele al tavolo in una specie di piattino.

<< Le lumache cornute vanno sminuzzate, tagliate in piccoli pezzi, non le spappolate o distruggete. Basta prestare attenzione a fare un taglio netto, sicuro e soprattutto non tagliatevi che i coltelli sono come sempre belli affilati e non ci giocate o minacciate i compagni.>>

Lo sguardo si posò volutamente su Tyler, lanciandogli un'occhiata d'avvertimento.
Considerata la sua scaramuccia con Robert a inizio lezione, non voleva certo facesse lo spaccone con possibili armi, rischiando di ferire altri o addirittura sé stesso.
Senza mostrare la minima smorfia di disgusto, abituata a peggio col suo lavoro da pozionista-druida a Denrise, iniziò a sminuzzare veloce i viscidi animaletti su un tagliere in pietra, con l’affilato coltellino simile a quello per le incisioni chirurgiche.
Quando ebbe finito, l’acqua aveva già iniziato a bollire, così rovesciò i mollicci pezzetti dentro il calderone, aumentò la fiamma e iniziò a mescolare in senso orario.
Intanto che mescolava con una mano, con l’altra riuscì ad aprire il barattolo di Fagioli Sopoforosi, dall’aspetto uguali a dei normali borlotti, e ne mise 10 in una ciotolina.

<< Prendete da questo barattolo i fagioli, poi ve lo sposto vicino alla teca delle lumache, andranno tagliati a metà e il succo spremuto e aggiunto alla pozione.>>

Infilò il mestolo nel proprio sostegno in modo che non sgocciolasse fuori e precisa tagliò a metà i fagioli, ogni volta spremendone il succo dentro il calderone, così da non perderne gocce sul tagliere; infine alzò ulteriormente la fiamma e iniziò a mescolare sta volta in senso antiorario.

<< State attenti al senso che dovete mescolare, prima Orario e poi Antiorario.
Se avrete svolto bene la pozione, assumerà un colorito sull’azzurrino e sbufferà una specie di nebbia. – nel momento esatto che lo disse, il liquido contenuto virò nel colore da lei detto e una nuvoletta si alzò dal calderone – Perfetto.
Ora avvicinatevi per dare un’occhiata al risultato finale, poi iniziate a farla voi.
Strumenti e ingredienti li trovate già pronti sul tavolo da lavoro laggiù, ciò che sporcate poi lo lavate.>>

Riprese la bacchetta e fece ricomparire sulla lavagna il procedimento, scritto in precedenza ma rimasto nascosto fino a quel momento.



<< Io passerò tra i banchi per controllare l'esecuzione e nel caso abbiate qualche dubbio.>>

La pratica della pozione finì senza conseguenze disastrose, a parte per Tyler che forse si era scordato di mescolare nel senso antiorario facendo esplodere il contenuto nel calderone.
Quando corse nella sua direzione, non molto distante visto che gli era appena passata affianco e sembrava andargli tutto bene benchè delle bolle sospette, dovette trattenere un sorriso divertito alla vista della sua faccia diventata blu e i capelli dritti sulla testa.
Assomigliava parecchio ad un "Puffo", quegli esserini parlanti dal cappello bianco che aveva visto una volta in TV su un canale di cartoni, un pomeriggio di pioggia mentre si annoiava a casa, magari poteva passare per il Puffo-Punk vista la capigliatura sparata all'indietro.
L'importante era che non si fosse fatto male, ma ugualmente preferì accompagnarlo in infermeria, soprattutto per assicurarsi che la pozione non gli desse reazioni allergiche (non era previsto che venisse spalmata sulla faccia) tipo muscoli facciali che si rilassavano tanto da non farlo parlare, o altri effetti come l'addormentarsi per strada... poi avrebbe dovuto portarlo facendolo lievitare con un incantesimo, una montagna di muscoli del genere col cavolo che riusciva a trascinarsela sulla schiena.
Per sua fortuna aveva appena finito il giro per controllare chi aveva ottenuto il risultato previsto e chi no.
Dire che in quella classe c'erano più sfumature della tavolozza di un pittore era poco, solo alcune erano uguali all'azzurro del suo calderone, tra quelle la pozione di Robert (quel ragazzo non la deludeva mai, a parte quando passava i compiti alla sua amata), addirittura c'erano dei blu così scuri da inquietarla un poco.
Ad ognuno aveva detto l'errore fatto, cosicché potessero imparare e prestare più attenzione in futuro a non ripeterli.

<< Ragazzi, la lezione direi che è finita.
La pozione era facile, mi aspettavo meno errori da parte vostra, quindi vi voglio più attenti e con la testa già tornata dalle vacanze. - con un colpo di bacchetta fece scomparire la pozione imparata quella lezione e al suo posto comparvero scritti i compiti per la volta successiva. - Sulla lavagna trovate il nome e a che pagina del vostro libro di testo si trova la pozione che dovrete studiare da soli e che mi replicherete in classe.
Procuratevi gli ingredienti e ricordatevi che non ci sono scuse per quello "Base". Se avete dubbi venite sempre da me a chiedere.
Pulite tutto con attenzione come facciamo ogni volta e non tagliatevi con gli strumenti, trovate il prodotto per la pulizia già pronto sotto il lavello.>>

Aiutò Tyler ad alzarsi, provando a convincerlo ad appoggiarsi alla propria spalla, poi con lo sguardo cercò nella stanza Robert e si rivolse a lui:

<< Signor Conner, vada a prendere adesso il suo compito così poi può pulire e riordinare senza la fila ai lavelli, e senza dover girare avanti e indietro per l'accademia. - il suo sguardo passò a Veronica - Signorina (Veronica) potrebbe presentarsi un attimo nel mio ufficio a fine delle lezioni?
Non si preoccupi, devo solo chiederle alcune delucidazioni sul tema della scorsa volta, non le occuperò troppo tempo.
Se non è un problema, pulisca anche il materiale del suo compagno, in caso di ritardo alla lezione dopo, riferisca al docente che sono stata io a chiederglielo.>>

Si diresse verso la porta d'ingresso dell'aula con lo studente a seguito - << Signor Frost, ora ci facciamo un giro in infermeria per sicurezza. Se ha bisogno di aiuto a camminare o sente un'improvvisa stanchezza o sonnolenza, mi avvisi e si appoggi pure a me.>> - ma prima di uscire, si bloccò sulla soglia, si girò verso i suoi studenti che intanto avevano iniziato a riordinare, e con tono e sguardo minaccioso, disse ad alta voce, così da farsi sentire da tutta la classe e zittirla all'istante:

<< Non pensiate neanche lontanamente di prendervi un po' di pozione per poterla usare in giro.
Con questa non è il caso di giocare.
Se vi scopro, sapete bene che sono poco magnanima nelle mie punizioni.>>

E nel parlare con la coda dell'occhio colse un movimento poco distante, era uno degli studenti che in passato aveva osato trasgredire al suo ordine e, oltre alla grossa perdita di punti per la sua Casa, era stato punito nel giusto modo da non aver avuto più il coraggio di riprovarci.
A volte permetteva agli studenti di portarsi via una boccettina della pozione fatta in classe, ma si trattava di quelle innocue che al massimo avrebbero causato temporanei capelli dritti sulla testa come la P. Drizzacapelli o l'AguzzaIngegno.
Permetterà loro di portarsi via un po' (un campione monouso) di Distillato Soporifero, ma la Pozione eseguita quel giorno in classe era troppo forte per esser usata in qualche scherzetto.
Detto questo uscì dall'aula con Tyler, gli restava abbastanza vicina in modo che se avesse avuto bisogno di appoggiarsi a lei era subito a portata di mano e soprattutto non lo perdeva d'occhio, nel caso lo vedesse in procinto di svenire o addormentarsi, così da tentare di afferrarlo evitandogli una caduta a terra.