Gazzetta del Profeta

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  1. Markab Castlewine
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    Gazzetta del Profeta

    Una Diagon Alley da incubo

    Molti pensano che la via magica di Londra per eccellenza sia un incubo durante il black friday, ma io e il mio gruppo di avventurieri sappiamo che ci può essere molto peggio, e riportare in questo mondo bacchette magiche maledette.


    Pagina 1
    Phoebe Wandersen aveva promesso una serata di halloween da incubo e bisogno dire che la nuova proprietaria del Phantom Alley è stata decisamente all'altezza delle promesse fatte e del nome del locale!

    Durante la sua festa, dopo ottimi cocktail pozionati, la vampira ha raccontato ai suoi ospiti di Cedric Olivander, bacchettaio del Settecento celebre per le sue maniere alternative – e oscure – per creare catalizzatori magici, e di come l’uomo avesse realizzato una bacchetta pregna di magia nera che, per ragioni ignote, era finita in un altro piano dimensionale, dove aspettava solo di essere recuperata.
    Era una missione pericolosa, in una Diagon Alley spettrale, qualcosa non da tutti, ma il volantino prometteva mirabolanti avventure e quindici persone hanno accettato di lasciare i propri corpi nel locale e dirigersi in un altro piano dimensionali.
    Ad accettare la sfida sono stati un gruppo di auror, capitanati dal Caposquadra Alexander Olwen, assieme a Samuel Starosta, Krasus Thunderbolt, Wyatt Wolf e Bloom Sylvie Loren Cohen. A loro si è aggiunto sempre dal Ministero Vath Remar, l'ex docente Daniele Salvatore, gli imprenditori Nyx Muirgein, Sélène Du Marais ed Hedwin e Harry Keratack, senza dimenticare il giocatore dei Falmounth Falcons Peter Coffey, il sottoscritto e il suo parabatai, l'infermiere Skyler Mave.
    Arrivati sul diverso piano di realtà, ci siamo trovati ad una situazione più complessa del previsto, non solo per la presenza di fantasmi di cui il ministero ci ha vietato di parlare (almeno per il momento!), ma anche per una misteriosa nebbia rosso sangue che avvolgeva Nocturne Alley, e un cavaliere senza testa che atterriva i fantasmi.
    Le indagini ci hanno condotti in diversio luoghi, come nella Gringott di quel mondo, così come nel negozio di Olivander e alla residenza degli stessi, senza tralasciare il negozio di strumenti musicali magici, dove Claudia Shunmann, notissima pianista magica di inizio Novecento, si serviva delle lacrime di nostalgia per tenere lontano il Mietitore.
    Tutti gli spettri avevano trovato un modo per arginare il Mietitore e in questo gli Olivander sono stati chiarificatori: il cavaliere della morte era giunto per inseguire e mietere Cedric Olivander, bandito su quel piano dalla sua stessa famiglia per punirlo dell'orribile creazione che aveva realizzato. La famiglia Olivander per riuscire ad arginare l'artigiano magico, aveva bandito il mago, il catalizzatore e anche chi era associato alla bacchetta, quindi chi l'aveva commissionata e anche loro stessi, catapultando in quel mondo di incubo anche Gannicus Connerville, un potente vampiro che aveva commissionato la bacchetta ad Olivander e, giunto sul piano, aveva deciso di ereggere la barriera di nebbia sia per impedire a Cedric di scappare, sia per impedire al mietitore o a chiunque altro di raggiungere il mago, che intanto si era barricato nel suo ex laboratorio, usando delle barriere antivampiro.
    Lo stallo durava da secoli, ma un gruppo così ben assortito è riuscito in una sola notte ad allearsi con il Mietitore e la famiglia Olivander, abbattere la barriera di nebbia e quindi affrontare in maniera separata sia il vampiro sia lo spettro di Cedric, capendo finalmente come avesse ottenuto una bacchetta così malvagia da far impallidire anche le gesta di Voldemort (e che purtroppo sono coperto da Segreto di Stato per evitare che altri mitomani possano avere un'idea simile), finendo col maledire l'albero da cui aveva tratto il legno (un sandalo, legno che la famiglia ha smesso di usare), la fenice usato come nucleo e l'anima delle persone che erano state uccise per il rito.
    Fortunatamente sia Gannicus che Cedric Olivander sono caduti sconfitti e distrutti, ma la stessa cosa non è stato possibile fare anche con la bacchetta, che anzi ha fatto ritorno con noi nel nostro mondo, chiusa in una scatola in legno di sandalo, ultimi resti dell'albero maledetto e purificato da purtroppo però il catalizzatore non era stato possibile distruggerlo ed è ritornato nel nostro mondo, anche se in una scatola ottenuta dal Caposquadra Olwen, dalla signora Muìrghein e dall'ex docente Daniele Salvatore.
    L’oggetto è stato affidato a Robert Stinfield, principe dei vampiri di londra, che la esporrà nel proprio museo.
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    Sul perché un oggetto tanto pericoloso sia stato affidato alla comunità dei vampiri e non chiuso a chiave nell'Ufficio Misteri per provare a distruggerlo, abbiamo intervistato il Capoufficio Applicazione Legge sulla Magia (UALM), Leolus Corrinstrife, il quale ci ha telegraficamente spiegato che sono stati tenuti in considerazione sia il valore storico del reperto, sia il fatto che ai tempi il catalizzatore fosse stato commissionato da un vampiro e recuperato su commissione di un altro della stessa specie, ragion per cui non vi erano ragioni valide per privarli di ciò che era loro per diritto, data la fiducia che da trecento anni il Ministero accorda al principe, anche riguardo le sue misure di sicurezza.
    Noi lo riportiamo per dovere di cronaca, per quanto mi sia permesso dire che, personalmente, avrei preferito saperla nelle mani di chi l’ha ottenuta dopo tanta fatica, come Samuel Starosta o Alexander Olwen, ma il mondo è fatto anche di politica, e comunque sono convinto che molti saranno curiosi di andare a vedere un manufatto con una storia tanto orribile al museo, in perfetta sicurezza, cosa che certo all’Ufficio Misteri non sarebbe stata possibile.
    Markab Castlewine


    RevelioGDR
     
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9 replies since 23/8/2019, 12:16   652 views
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