Strega Moderna

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    Gli Snasi
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    Strega Moderna


    Quando Venus McCaffey fondò nel 1968 Strega Moderna, la sua idea era di prendere ispirazione del vento di innovazione sessantottino e proporre la streghe inglesi un modello di giornalismo più alla loro portata, ma che soprattutto promuovesse un nuovo modello di strega più emancipato: moderno appunto.
    Strega Moderna fu il primo settimanale la cui redazione era per la maggior parte formata da donne e che si rivolgeva quasi esclusivamente ad un pubblico femminile. Punti di forza della rivista fu la cronaca rosa, del resto Venus era già nota come giornalista della Gazzetta del Profeta proprio come direttrice della sezione rosa, cui però lei voleva donare maggior dignità, apportando colore sia nelle scritte sia nelle immagini, sia nel modo di esprimersi.
    Accanto agli immancabili scoop, Strega Moderna offre una serie di rubriche imperdibili per qualsiasi donna magica che voglia essere al top: tendenze in fatti di vestiti, ultime trovate in cosmetica, ricette e pozioni adatte alla stagione sono solo alcuni dei tremi trattati con regolarità, tanto che la rivista è ritenuta la principale rampa di lancio per mode e tendenze in tutto il Regno Unito.
    Il cuore romantico delle lettrici trova in Strega Moderna il suo perfetto sfogo, infatti, su ispirazione delle riviste babbane, il settimanale offre una sezione dedicata a racconti rosa per lo più autoconclusivi e classificati come Storie Vere, nonché i fotoromanzi, sempre a tematica rosa.
    Prima ad introdurli nel mondo magico, i fotoromanzi sono una sorta di fumetti realizzati però con attori veri messi in posa. Tramite complesse tecniche magiche, alle foto mobili dei maghi sono aggiunti i dialoghi all'interno di nuvolette semitrasparenti, raccontando per alcuni numeri una storia. Siccome si tratta di foto e non di filmati, la capacità attoriale necessaria è molto minore, sicché Strega Moderna ha ospitato nel tempo qualsiasi celebrità inglese magica, con particolar attenzione agli aitanti giocatori di quidditch, sempre opportunamente spogliati almeno una volta a capitolo.

    Diffusione e Autorevolezza

    Strega Moderna è una rivista molto seguita dalle streghe adulte inglesi e ha una certa fama anche all'estero. Anche tra le mura di Hidenstone e Hogwarts non è difficile trovarne qualche copia, ma le giovani maghette tendono ad orientarsi più su riviste dedicate alla loro età o, direttamente, ai cosiddetti new media, tanto esplosi nelle nuove generazioni.
    La rivista è reputata piuttosto frivola, tuttavia gode di una forte attendibilità, date le firme importanti che in genere porta in calce ai propri articoli: difficilmente gli scoop si rivelano falsi, mentre le rubriche sono curate con attenzione e quindi reputate valide per un pubblico generalista.
    I fotoromanzi e le Storie vere sono narrazione di qualità decisamente discutibile, tuttavia molti grandi scrittori e scrittrici inglesi hanno iniziato proprio sulle pagine di questa rivista, al punto che si dice che se non hai almeno pubblicato una falsa Storia Vera su Strega Moderna, non sei un vero scrittore.
    RevelioGDR
     
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    Strega Moderna

    Fiocco rosa per Hidenstone!

    La prima intervista, in esclusiva, a Jessica, la studentessa che ha deciso di mettere al mondo una vita durante i suoi studi presso l'accademia di Hidenstone, e Annie Welsh, la medimaga che ha reso tutto questo possibile!
    Una nuova vita è un dono, che si sia maghi o babbani, ed ogni vita che nasce è unica, ma alcune nascono in circostanze particolari, speciali, che rendono quell'accadimento un vero e proprio evento.
    E' questo il caso di Veronica e di Alex: Veronica è una studentessa come tante di Hidenstone, il cui anno scolastico non si è concluso come per molti con un esame in tutte le materie, ma con un vero e proprio esame per la vita: la nascita di un figlio!
    Incapaci di contenere la nostra curiosità, e la nostra gioia, siamo andate per voi a trovare a casa sua Jessica per scoprire come se la sta cavando la neo-mamma.
    Per avere un parere oggettivo sulla vicenda, poi, abbiamo anche deciso di intervistare la dottoressa Annie Wlesh, dal San Mungo, che ha seguito la gravidanza di Jessica lungo tutto il suo percorso, rendendo possibile il parto in sicurezza senza che questo intaccasse la carriera scolastica della ragazza.


    Jessica, intanto ti ringrazio per la tua ospitalità e il tuo tempo, immagino che tu sia molto occupata in questi giorni. Intanto, come state te e il bambino?
    Grazie per l'interesse; stiamo molto bene, grazie! È stata dura mettere al mondo questa piccola creatura, ma ora che ce l'ho tra le braccia, non mi pento di niente, di nessuna scelta fatta dalla scoperta della gravidanza fino ad oggi! Il piccolo Alex è ogni giorno più vispo, anche se non ha nemmeno una settimana! Io invece mi sto riprendendo abbastanza in fretta, anche grazie al supporto dei miei amici!

    Come è stato gestire una gravidanza a scuola? Senti che la tua vita ora sia diversa da quella di prima?
    Questa è una storia buffa. O meglio, ora ci rido sopra, ma mentre la vivevo, di buffo non aveva nulla.
    Sono arrivata a scuola a settembre senza sapere di essere incinta, l'ho scoperto solo un paio di mesi dopo. Non l'ho detto a nessuno dei miei compagni per diverso tempo. Ad un amico, Erik [ndr. Erik Foster, degli Ametrin], ho persino fatto credere che fosse un'indigestione! La prima persona a cui l'ho confidato - se vogliamo escludere il corpo docenti - è stato Blake [ndr. Blake Barnes, dei Black Opal]. Avevamo avuto una specie di diverbio per il mio comportamento strano. Io avevo disperato bisogno di amici di cui fidarmi, così ho deciso di essere sincera con lui. Non volevo che mi bollasse come un'antipatica dalla quale stare alla larga.
    Ovviamente dopo qualche mese se ne sono accorti tutti ed è stata dura. A parte pochissime persone che ringrazio di cuore, ho dovuto sopportare sussurri per i corridoi, giudizi e critiche dai compagni di altre casate. Ma grazie al sostegno dei miei veri amici, ho superato tutto fino al fatidico giorno. Era il primo campo organizzato dalla scuola ed è stato subito un delirio. Gli zuccotti erano stati riempiti con delle pozioni diverse. Prima mi hanno fatto credere di dover inseguire un coniglio ed è proprio durante quest'effetto che mi si sono rotte le acque. A proposito, oltre ai soliti compagni sopracitati [si riferisce a Erik Foster, Blake Barnes e Jesse Lighthouse, dei Black Opal], vorrei ringraziare anche la dottoressa Welsh per la sua pazienza e dolcezza durante il parto e il Professor Olwen [Lancelot Olwen, docente di rune e responsabile ad iterim della casata dei Black Opal, ovvero della casata di Jessica] perché senza le sue rune avrei sofferto molto di più.
    Sono un po' meno grata all'infermiere che non sembrava sapere ciò che stava facendo. Alla fine ho potuto stringere tra le mani mio figlio ed è stato uno dei momenti più toccanti della mia vita.
    Per rispondere alla seconda parte della domanda sì, sento che la mia vita cambierà ma in positivo. Ora ho una ragione in più di vita e, in ogni caso, conto di fare pressappoco tutto ciò che facevo prima, ovviamente con le dovute accortezze per Alex.

    Posso chiederti chi è il padre? Pensate di crescerlo insieme?
    Il padre si chiama Lucas e no, non sarà presente nella vita del bambino. Almeno per ora. Quando gliel'ho detto, ha deciso di lavarsene le mani. Quindi lo crescerò da sola, a meno che non cambi idea Lucas. Non ho intenzione di privare un bambino del padre, se vorrà prendersene cura. [ndr. Comprendiamo la curiosità delle lettrici, ma è stato deciso di mantenere riserbo sull'identità del padre, in quanto non siamo stati in grado di raggiungere né lui né i suoi genitori]

    Crescere un bambino andando ancora a scuola è una scelta che immagino sia tutt'altro che facile. Posso chiederti perché hai deciso di affrontare la gravidanza e tenere il bambino? I tuoi genitori erano d'accordo?
    Allora, sì, è stata una scelta molto dura e che ho ponderato attentamente per molto tempo, non potevo prenderla alla leggera. Alla fine ho deciso di tenere il bambino perché quando lo sentivo calciare, sentivo che dentro di me stava crescendo qualcosa di meraviglioso e non avrei avuto nessun diritto di privare il mondo, privare me e soprattutto privare il bambino stesso, di un dono così meraviglioso.
    Almeno, questo per quanto riguarda il periodo in cui era effettivamente una vita.
    Prima dei tre mesi, non so esattamente cosa mi ha fatto scegliere di non abortire, ma sentivo che in qualche modo - anche se fino ai tre mesi è concesso - sarebbe stata una scelta sbagliata. Non ho nulla contro l'aborto, ognuna col suo corpo fa ciò che più si sente di fare, ma sentivo che per me sarebbe stato un errore. Forse perché anch'io sono stata concepita dall'amore di una notte e non sarei qui se mia madre avesse deciso di abortire.
    Per quanto riguarda i miei genitori, non lo so. Non li vedo da un anno ormai, sono fuggiti in Scozia e non so assolutamente dove si trovino. Mentre mio zio, l'uomo fantastico con cui vivo, mi ha sostenuta fin da quando ha ricevuto il mio messaggio, quindi posso dire di essere contenta così. Solo io, Alex e lo zio.

    A settembre cosa pensi di fare? Ti prenderai un anno sabbatico o tornerai a scuola?
    In questi giorni ci ho riflettuto molto ed ho deciso che a settembre tornerò a scuola. Non voglio perdere un anno e di conseguenza tutti i miei amici e compagni; ci tengo a proseguire questo percorso scolastico con loro, perché sono importanti, con loro ho vissuto molte esperienze e mi dispiacerebbe trovarli un anno avanti a me.
    Pagina 1
    Dottoressa Welsh, grazie per averci ricevuti. Ho saputo che è stata lei a richiedere espressamente di curare il centro medico per l'evento di chiusura anno di Hidenstone: da quanto seguiva Jessica?
    Salve, sì confermo. Sono stata io a chiedere di curare il centro medico per il campus.
    Sapevo benissimo che la signorina Whitemole era uscita fuori conto, essendo la dottoressa che l'ha seguita e accompagnata, ho ritenuto giusto esserci. Avrebbe sicuramente reso più tranquilla la ragazza, sapere che c'era qualcuno che conosceva.
    Seguivo la signorina Whitemole dal secondo mese, quando è venuta in ospedale per la prima visita.

    So che è stato praticato un parto naturale. Quali sono stati i rischi connessi ad un parto non compiuto in ospedale?
    Assolutamente sì, un parto naturale.
    A dir la verità non ci sono stati veri e propri rischi. Si può pensare che il rischio che avremmo potuto sfiorare era quello dell'igiene, ma mi sono assicurata io stessa di rendere quanto più sterile l'ambiente.
    Il personale al mio fianco era tutto specializzato, il bambino e Jessica hanno avuto i migliori aiuti.

    Jessica ha rotto le acque durante la cerimonia di apertura dell'evento, quando, dicono le mie fonti, sia stata soccorsa da due infermieri e trasportata nella tenda. E' stato solo un caso che non ci fosse anche lei o ci sono stati degli imprevisti?
    *ride dolcemente* Nessun imprevisto. I ragazzi erano in pausa a dire il vero. Non avevamo stabilito che fossimo presenti fuori.
    Quando qualcuno rompe le acque, non sempre ha il dottore dietro l'angolo e Jessica non avrebbe dovuto sentire la pressione della sua situazione. Sarebbe potuto succedere il giorno dell'apertura o quello della chiusura o magari dopo il campus.
    È stato solo un caso che io fossi dentro a sistemare le ultime cose e i miei infermieri fuori a prendere da mangiare.
    So che ha trattenuto nella sala parto anche alcuni compagni di classe amici della neo-mamma e il responsabile dei Black Opal, il professor Olwen. Come mai questa decisione?
    Vero anche questo.

    I ragazzi sono rimasti per poter dare conforto alla loro compagna.
    Per quel che concerne il professor Olwen, è stato una preziosa risorsa per noi. La sua presenza è stata fondamentale per poter permettere a Jessica di non sentire dolore più del dovuto. Ammetto che se non ci fosse stato il docente, sarebbe stato un parto più doloroso per la studentessa.
    Inoltre, questa prima collaborazione con le rune del professor Olwen potrebbero essere l'inizio di un progetto medico molto importante, non crede?

    A nome di tutta la redazione, ringraziamo per la disponibilità sia la signorina Withemore sia la dottoressa Welsh per il loro prezioso tempo e per averci concesso uno spaccato così preciso di un momento così delicato ed intimo come una nascita... nonché su prossime collaborazioni tra giovani e aitanti docenti di Hidenstone e altrettanto aitanti medimaghe in rapida ascesa al San Mungo, sulle quali - ovviamente - non mancheremo di fornirvi approfondimenti!
    In attesa dunque di dirvi se Lancelot Olwen e Annie Welsh si sono incontrati, dopo aver condiviso i banchi di Hogwarts, durante l'evento di chiusura dell'anno accademico di Hidenstone solo per collaborare al mettere al mondo una nuova vita o vi sia altro, cediamo a voi la parola: la storia di Jessica vi ha toccate e in quale parte, e, soprattutto, se Jessica fosse vostra figlia, cosa le consigliereste ed augurereste?
    Fatecelo sapere: ne discuteremo nel prossimo numero nella Rubrica delle Lettere!

    Amanda Valantine


    RevelioGDR


    Gli eventi riportati si riferiscono a questo Evento

    Intervistatore: 5exp da assegnarsi a Markab Castlewine
    Intervistati: Annie Welsh e Veronica Withemore (4exp)
    Citati: Lancelot Olwen, Erik Foster, Jesse Lighthouse e Blake Barnes (2exp)
     
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1 replies since 20/8/2019, 21:20   189 views
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