Le cinque sorelle

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  1. Wilhelmina Holmes
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    Wilhelmina "Willie" Holmes
    Spezzaincantesimi | 31 anni

    'non ci posso credere' Non riusciva a pensare ad altro. Per quanto in genere scoprire qualcosa su furti sparizioni e fatti strani l'abbiano sempre affascinata, quella volta sembrava essere ad un passo dallo strangolare quella giovane ragazza piagnucolante. Davanti a se infatti, Willie, aveva la ricca figlia di Oliver Crowlie, uno degli archeologi maghi più famosi, Elizabeth. Aveva più di una camera blindata alla Gringott e possedeva vaste collezioni di oggetti antichi e rari. Era un uomo particolare, ma non aveva mai dato tanti problemi alla banca, era anche difficile vederlo portare qualcosa di nuovo da lasciar custodire. Anche se si trovavano proprio davanti ad una delle camere blindate del Signor Crowlie, lui non era presente, ma solo la petulante ragazzina di poco più di venti anni a farne le veci.
    "Vi dico che è stata rubata! la statua di Sekhmet!" Non faceva che ripeterlo. Elizabeth aveva i capelli biondi lisci come spaghetti, gli occhi un po' troppo vicini azzurri, labbra fine ed un naso molto, ma molto importante. Non arrivava al metro e sessanta nemmeno con i tacchi ed era fin troppo magra. Tra le sue dita sottili che tremavano di continuo, stringeva proprio la statua di Sekhmet "Non è questa" e sembrava convinta nel dirlo. I folletti avevano deciso di lasciare un po' le redini del caso a Willie, in modo che potesse visionare la statua e controllare il suo stato, soprattutto se era stata sostituita da un falso.
    "Se me la lascia guardare..." Willie non era brava a gestire le persone, ci mancava poco che le strappasse la statua grossa una palla da calcio, dalle mani. Ci volle un po' prima di convincerla a fargliela vedere. Creò una fonte di luce dalla punta della sua bacchetta con un incantesimo e la punto conto la statua cercando di concentrarsi, ma sentendo sempre il fiato sul collo della giovane Crowlie. La statua aveva un discreto peso e se era una riproduzione, cavolo era stata fatta veramente molto bene. Prese la lente di ingrandimento e lasciò la bacchetta ad un folletto per farsi illuminare.
    "Possibile che ci voglia così tanto? Ma li ha chiamati gli Auror?" Willie sollevò per un attimo gli occhi al cielo prima di tornare a controllare la statua con attenzione, ma un po' più lontana dalla ragazza. Certo che avevano chiamato gli Auror, la figlia di un cliente così importante che faceva scenate alla banca? impossibile non allertare tutte le autorità. Ci mancava la polizia babbana.

    Una volta arrivata alla Gringott, Claire Jeffords venne subito scortata all'interno della Banca per raggiungere la camera blindata che, secondo la vittima, era stata violata. L'Auror trovò la camera aperta, con un bel gruppetto davanti: tre folletti, la spezzaincantesimi ed Elizabeth Crowlie. Elizabeth era piuttosto bruttina, con la voce squillante ed insicura e la faccia rossa come un pomodoro. Sudava freddo anche se la temperatura della Banca sfiorava i 22 gradi, impaziente, nervosa e forse anche un po' spaventata. Nella camera sembra tutto in ordine, tantissimi oggetti messi in ordine in diversi scaffali, una piccola fortuna per chi saprebbe smerciare tali oggetti antichi. Il folletto che aveva accompagnato Claire, la aggiornò brevemente sui fatti "Sembra che qualcuno sia entrato nella camera blindata del padre ed abbia scambiato la statua di Sekhmet con un falso, o con una diversa, non si è capito, la signorina Crowlie non si vuole calmare. A noi risulta che due settimane fa sia venuto il signor Crowlei ed abbia depositato dei documenti importanti. Abbiamo provato a contattare il padre ma ancora non siamo riusciti a sentirlo, lo faremo venire il prima possibile per confermare. "


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    Claire Jeffords
    Auror | 31 anni
    La giornata di Claire era iniziata come molte altre: sveglia, colazione cercando di trovare una buona ragione per uscire di casa, lavoro. Gran parte della mattinata era stata dedicata al tedioso lavoro di redazione di rapporti. Tutto regolare, tutto molto abitudinario, almeno finchè non era stata chiamata nell'ufficio del suo superiore.

    C'è stato un furto alla Gringott, aveva esordito lui, semi-sdraiato sulla propria sedia da ufficio imbottita, appena la strega si era chiusa la porta alle spalle.

    Eh? fu l'eloquente commento di Claire, presa in contropiede da tale affermazione, sganciata così candidamente nonostante la tremenda notizia. Non si sentiva parlare di un furto alla Gringott almeno dagli anni 90, con le vicende di Potter e tutto il resto. Erano stati anni molto movimentati, indubbiamente.

    Presunto, vabbè, precisò il mago, tranquillissimo, scrollando le spalle e intrecciando le dita delle mani. Dettagli. Il caso è tuo, Jeffords, qui ci sono alcune informazioni, proseguì, accennando alla manciata di fogli che erano stati messi insieme per lei. Un fascicolo striminzito appoggiato sulla scrivania con giusto qualche riga su Oliver Crowlie, magiarcheologo inglese che usava la Gringott come cassaforte personale per i propri tesori. Claire ci mise poco per leggere il tutto e capire che si trattava di un cliente importante.

    I goblin sapranno dirti di più, aggiunse il suo capo, consapevole della mancanza di informazioni riguardanti il presunto furto.

    Sì, se decidono di collaborare, commentò Claire con una punta di sarcasmo, senza alzare lo sguardo e continuando a far scorrere la vista su quello che le era stato fornito.

    Per cui vedi di non inimicarteli subito, fu il caldo consiglio del mago, che suonava quasi più come una minaccia che una raccomandazione.

    Ovviamente, aveva risposto lei, sospirando e preparandosi all'incontro con i goblin.

    Strane creature, quelle che gestivano la Gringott. Claire non li odiava, li trovava solo strani, anche se nutriva una sorta di rispetto nei loro confronti. Rispetto e stima, visto che gestivano un monopolio incontrastato nel mondo magico ed erano caratterizzati da una cultura e società dal passato estremamente violento. Era difficile capire a cosa pensasse un goblin, quando ti fissava con quegli occhietti neri apparentemente vuoti ma ricolmi di perfidia e astuzia. Senza contare che spesso non si capiva cosa volessero dire, o preferivano del tutto omettere informazioni ed esprimersi con mezze affermazioni oscure che causavano solo confusione e un senso di smarrimento. Era sempre un po' complicato lavorare con delle creature del genere, ma Claire confidava di trovare un punto d'incontro con loro. Doveva indagare, dopotutto, su un possibile furto avvenuto nella loro banca. Quanto avrebbero potuto intralciare le indagini?

    Il tragitto fu breve: l'Auror si smaterializzò dal Ministero a Diagon Alley, evitando di passare per il Paiolo Magico e farsi largo tra la consueta folla di persone che sembrava risiedere perennemente nel locale. Con un paio di falcate raggiunse l'ingresso e, una volta dentro, ci volle poco per presentarsi ad un goblin e farsi accompagnare sul luogo del delitto.

    Claire scese dal carrello e appoggiò saldamente i piedi sul terreno, concedendosi un attimo per ritrovare l'equilibrio dopo la folle corsa lungo i binari sotterranei. Davanti a sè trovò la camera blindata già aperta, e al suo interno un paio di persone, due streghe e altri folletti.

    Molto bene, informatemi quando riuscite a mettervi in contatto, disse al folletto che le aveva fatto un riassunto della situazione, poi entrò a sua volta nella camera blindata. Claire aveva avuto modo di vedere solo un paio di interni alla Gringott, e generalmente contenevano tutti montagne di monete luccicanti. In quel caso era stata convertita in una specie di cassaforte, e dava quasi l'idea di trovarsi in un museo e non al'interno di una banca. File di scaffali di antichità, strani oggetti e quelle che a Claire sembravano delle chincaglierie da mercatino dell'usato. Non era mai stata una grande storica o appassionata di oggetti antichi. Pensò bene di focalizzarsi sui presenti, senza concentrarsi molto sui folletti e osservando le due ragazze. Una era la figlia di Crowlie, minuta e dall'aria nervosa, agitata, mentre l'altra... l'altra era familiare. Aveva più e meno la sua età, certamente un volto conosciuto ad Hogwarts. Sembrava intenta nell'esaminare una statua con un folletto che le stava facendo da aiutante per sorreggerle la bacchetta. Una possibile dipendente della Gringott, visto che la creatura si stava prestando a tanto senza minacciarla con uno sguardo ricolmo di odio nel confronti del genere umano.

    Le servirono un paio di secondi per immaginarsela con la divisa scolastica e una cravatta blu e bronzo al collo, seduta a qualche banco di distanza durante le lezioni. Una Corvonero del suo anno, ecco. Com'è che si chiamava? Non si ricordava. House? Watson? Claire fece un cenno del capo nella sua direzione, per salutarla in qualche modo, poi si rivolse ai presenti.

    Auror Jeffords, salve. Mi occuperò delle indagini, esordì, esternando l'ovvietà della situazione. Signorina Crowlie, può dirci cosa le fa pensare che la statua sia un falso? domandò senza troppi preamboli alla giovane, perchè era da lì che era partito tutto, dalla convinzione di quella ragazza. Poi Claire si rivolse all'altra strega, avvicinandosi per poter osservare a sua volta il manufatto sotto esame. Per l'Auror l'oggetto era uno come tanti altri, una vecchia statua. Avrebbe potuto riconoscere un falso solo trovando una scritta "Made in China" sul fondo, per cui doveva appoggiarsi a qualcuno di più esperto in materia. E se la strega stava collaborando con i folletti, probabilmente era stata chiamata proprio per quello. Cosa ha scoperto? le chiese, riferendosi alla statua.
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  3. Wilhelmina Holmes
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    Wilhelmina "Willie" Holmes
    Spezzaincantesimi | 31 anni

    Non che non si fosse accorta dello stridio del carrello che si era fermato proprio davanti alla camera blindata, aveva sentito i passi di qualcuno avvicinarsi ed anche la nuova voce che si era unita al loro quadretto imbarazzante, eppure non aveva mai alzato la testa da quella statua. Il suo occhio ingrandito dalla lente, sbirciava e si assicurava che ogni segno di creazione di quella statua fosse giusto per l'epoca di provenienza, che il materiale fosse esatto e che Elizabeth Crawlie non gliela strappasse dalle mani.
    "Oh grazie per essere arrivata così presto. Eh beh.. ma io lo so che non è quella giusta. La statua è... Oh ma insomma saprò riconoscerla no? è mia!"
    Un fischio, o meglio, un cinguettio che si ripeteva con la stessa tonalità e frequenza, riecheggiava di tanto in tanto nelle pareti della camera e, nonostante l'arrivo dell'Auror, ad ogni suono, Elizabeth sembrava diventare sempre più nervosa.

    La Spezzaincantesimi sollevò gli occhi dalla statua solo dopo aver sentito la domanda dell'Auror. Era difficile per lei dimenticare un volto, certo, senza contare tutte le facce brutte che vedeva quando il suo corpo era controllato da Stacy, ma questi erano solo dettagli, fatto stava, che lei riconobbe subito la sua vecchia compagna di scuola "Clare Jeffords" Disse presto con un po' di stupore nello sguardo "Sono Wilhelmina Holmes.. sono Willie, lavoro per la Gringott" Si presentò ma dovette smettere di lottare per la statua che tornò nelle mani della ragazza viziata. Tanto bastava per riportare ordine tra le due streghe.
    "Scoperto.. " Disse ironicamente un po' sottovoce verso l'Auror "Quella statua non è un falso" Ma quando stava finendo la frase, spostò gli occhi su Elizabeth ed aggrottò lo sopracciglia cercando, con il gomito, di toccare il braccio di Claire per portare i gesti della ragazza alla sua attenzione. La signorina Crowlie aveva alzato la statua all'altezza del suo orecchio sinistro e la stava agitando avanti ed indietro "E' piena..." Commentò. La statua non aveva punti cavi, se non fosse bastato il peso a decidere così, a confermarlo c'era il fatto che anche agitandola non si sentiva nulla sbattere all'interno, non presentava aperture ed era un vero peccato provare a romperla. Willie incrociò le braccia sotto il petto mentre il folletto si allungava per cercare di puntare la sua bacchetta sotto il naso della proprietaria "Oh.. mi scusi" Fece un po' sbrigativa, ma veloce era meglio con loro, mettersi ad allungare il brodo per dimostrare il suo rammarico sarebbe stato solo un inutile spreco di tempo "Cosa ci nasconde la giovane Crowlie?" Erano parole dirette solo a Claire. "Questo furto non c'è mai stato o c'è qualcosa di più grosso sotto. Perché curarsi di rimpiazzare una statua con una identica ed originale quanto la prima? Poi, se ci guardiamo intorno.." non c'era bisogno di continuare quella frase. Ovunque c'erano oggetti in oro, facilmente vendibili, bottino ghiotto che solo un ladro scemo si sarebbe fatto sfuggire, ma se era arrivato fino alla camera blindata, tanto scemo non era.
    "Ecco, vedi questo vuoto? Qui era stata riposta la statua, null'altro è stato toccato, almeno così sembrerebbe..." Le indicò lo scaffale, lì dove c'era uno spazio giusto giusto largo quanto la testa di Sekhmet, tra una bilancia in ottone ed una statua in legno della fertilità. Sopra c'era un osso di qualche creatura magica ed allo scaffale sotto, una grande coppa dalle rifiniture in oro. Sullo spazio dedicato alla statua c'erano segni sul legno della polvere spostata e sembrava anche che solo quel pezzo fosse stato pulito con una pezza di recente, ma con tutto quel movimento e l'agitazione della piccola Crowlie, poteva anche essere normale. Tutto il resto, intorno a loro era come se la camera blindata non fosse stata più aperta da dieci anni. Sì certo era tutto conservato bene, ma era come se tutte le cose fossero in qualche modo state abbandonate e dimenticate. Willie non sopportava di sapere che oggetti di grande valore venivano custoditi così gelosamente al chiuso e che tutto quanto, sarebbe andato in eredità a quella sciocca ragazzina petulante che non la smetteva di agitare la statua. Uscì dalla camera blindata e si fermò proprio ad un passo dalla porta per poi voltarsi a guardare Elizaebeth e Claire, alternando lo sguardo tra di loro

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    Edited by Wilhelmina Holmes - 9/8/2019, 10:53
     
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    Claire Jeffords
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    Era incredibile come fossero bastati pochi secondi per far innervosire Claire e farle capire che la figlia dell'illustre Signor Crowlie fosse una piccola ereditiera che le stava decisamente sul cazzo. Tralasciando il tono di voce irritante, era stato proprio l'atteggiamento a farle venire un leggerissimo tic nervoso all'occhio sinistro, nel momento in cui aveva capito che quelle indagini non sarebbero state ostacolate dai goblin, ma dalla vittima stessa. La ragazza era nervosa, ma il suo atteggiamento non sembrava quello di una persona che era appena stata derubata - sempre ammesso che fosse stata veramente derubata. Era normale che fosse agitata, ma c'era qualcosa nel suo frenetico nervosismo e in quell'agitazione che la facevano sembrare solo incredibilmente sospetta. E Claire, beh, era sempre stata una tipa diffidente. La particolare irrequietezza della strega non era la cosa che le era saltata subito all'occhio, in realtà. L'Auror aveva avuto modo di guardarsi intorno e accorgersi di un altro piccolo, importante, dettaglio: nulla era stato toccato. E, sì, probabilmente nel giusto mercato di antichità magiche per nerd la statua egizia poteva riscuotere un enorme successo, ma tutto intorno a loro la camera blindata era stracolma di cimeli altrettanto preziosi, sia per storia che per materiali - Claire avrebbe puntato di più sulla roba d'oro, decisamente più facile da riciclare. Eppure tutto era ancora ricoperto da una patina di polvere.

    Si figuri, sono venuta appena possibile, disse Claire alla giovane strega, senza neanche accennare una parvenza di sorriso rassicurante. Sapeva che, se ci avesse provato, le sarebbe uscita solo una smorfia minacciosa con troppi denti in vista. L'Auror piegò appena gli angoli della bocca, per un istante, e si voltò nuovamente verso la dipendente della Gringott, dando le spalle all'altra strega.

    Ah, Holmes. Willie Holmes, disse Claire, appena sentito il nome dell'altra e ricordandosi il soprannome con cui veniva chiamata a scuola, in modo più informale. Durante quel breve scambio di battute di presentazione la Crowlie sembrò muoversi di scatto, andando a strappare dalle mani della Spezzaincantesimi la statua che stava esaminando. Claire fece per voltarsi e chiedere in modo alquanto glaciale alla strega di non interferire con le loro indagini, quando le parole della coetanea la distrassero. Un'affermazione a bassa voce, rivolta solo a lei per non farsi sentire dalla vittima di quel caso. L'Auror corrugò la fronte, considerando quanto scoperto. La statua era vera, quindi? Come faceva la Crowlie ad essere così ostinata e convinta del suo scambio con un falso? Cosa poteva guadagnarci? Ad aggiungersi alle stranezze di quella situazione ci si mise nuovamente la ragazza, che sembrava del tutto presa dalla statua ed era intenta a scuoterla, come per sentire qualcosa al suo interno o suonarla come se fosse uno strumento musicale.

    Sì, ho notato, rispose alla Holmes, accennando al resto della camera blindata e ai cimeli ancora impolverati e dimenticati lì da tempo. Quali strade aveva davanti, quindi? Una statua rubata ma sostituita con un falso, senza altri oggetti toccati. Possibile che quella statua valesse così tanto, sia in termini di valore che di impegno per il suo furto? Non era da tutti svaligiare la Gringott. Oppure la statua era autentica, come sostenuto dalla Holmes, e la Crowlie si stava inventando il furto... per quale motivo? Chiedere un risarcimento dai goblin?

    Signorina Crowlie, cosa sta cercando di fare? domandò alla strega, avvicinandosi alla vittima. Questa volta accennò un sorriso, vagamente costipato. Sente qualcosa? Secondo Miss Holmes non dovrebbero esserci cavità, le disse, cercando di dimostrarsi più amichevole nei suoi confronti, e con l'intenzione di poter esaminare più da vicino quella famosa statua che le era stata letteralmente stata soffiata da sotto il naso prima che potesse anche solo sfiorarla.

    Cos'è questo rumore? fece improvvisamente l'Auror, alzando il capo e guardandosi intorno. Sembrava una specie di fischio, un rumore acuto. Non era continuo, ma intermittente, e solo quando si era avvicinata alla Crowlie era riuscita a distinguerlo con più chiarezza. Se ci fossero stati altri rumori forse non se ne sarebbe accorta, ma la camera blindata era silenziosa, muta, e si potevano quasi sentire le gocce d'acqua che colavano lentamente dalle stalattiti della grotta in cui si trovavano. Eppure non sembrava provenire da qualcosa contenuto nel manufatto, il rumore e il movimento della statua erano stati asincronici, del tutto sfasati.

    Claire sospirò e rivolse uno sguardo seccato e impassibile alla giovane. Metta giù la statua e tiri immediatamente fuori quello che sta nascondendo, prima che mi metta a toccarla in modo del tutto inappropriato, sentenziò l'Auror, squadrandola.
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    Wilhelmina "Willie" Holmes
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    Alle parole di Claire, Elizabeth sembrava non poter credere alle proprie orecchie a sventola. Aprì la bocca e spalancò gli occhi mentre le sopracciglia si incurvavano verso l'interno.
    "Ma come si permette? io sono, ma lo sa chi sono io?" Sembrava che tentasse di raggiungere gli ultrasuoni ed i folletti strinsero gli occhi e si allontanarono di qualche passo decisamente infastiditi. Willie invece non sembrava essere colta da altro oltre la noia. Scrollò le spalle e con passo e fare deciso, si avvicinò alla ragazza con la mano aperta per farsi dare la statua "Lei è la figlia del proprietario di questa camera blindata. Nulla.. più.." Cedette presto alla durezza delle parole delle due streghe e lasciò la statua nelle mani di Willie che si fece da parte per permettere alla ragazzina di comunicare con l'Auror. Riguardo il sentire qualcosa all'interno dell'oggetto del dibattito, la signorina Crowlie rimase in un religioso silenzio. Cercò di evitare di parlare ancora, ma la faccia minacciosa di Claire sembrava essere abbastanza persuasiva da farle mettere le mani nella sua borsetta e tirare cuori un telefono cellulare. Non un magifonino, proprio un dispositivo babbano. Era consumato, un po' datato e con lo schermo spaccato. Era strano guardare un oggetto trattato tanto male nelle mani delicate con la manicure appena fatta della giovane donna tutta precisina e schifettosa. Quel coso vibrava e cinguettava in una suoneria che non smetteva di torturare le loro orecchie, quelle di Elizabeth in maggior modo. Lo schermo si illuminò mostrando una lista di messaggi ricevuti da un certo, insistente, Bobby. La ragazza bruttina con diffidenza guardava quel nome apparire sul suo schermo, riluttante all'idea di dover leggere i suoi messaggi. Un'altra gocciolina di sudore le spuntò sulla fronte. "Visto? non è niente, possiamo tornare al..."Strinse con forza il telefono nella mano nascondendo lo schermo dalla vista degli altri, mentre con l'altra indicò la statua.

    Willie non stette ad osservare tutta la scena, si ritrovava di nuovo con la statua tra le mani e, con molto scetticismo, la avvicinò all'orecchio e la agitò un paio di volte per essere certa di aver ragione. Andò verso lo scaffale e la mise al suo posto "mpfh.." Sbuffò nel guardarla dopo aver messo le mani su entrambi i fianchi, fissandola come se cercasse risposte direttamente da Sekmeth. Nel riprendere aria, il suo olfatto percepì qualcosa, qualcosa che puzzava. Un leggero odore che sapeva di conoscere ma che non riusciva ancora a distinguere. "Claire.. Hem.. Miss Jeffords non sente un odore particolare?" Solo vicino alla statua - che era stata rimessa al suo posto sullo scaffale nella camera blindata - Claire avrebbe potuto sentire un leggero odore pungente ed a tratti nauseante.
    Willie aveva un buon olfatto, ma più respirava a pieni polmoni, meno riusciva percepirne la fragranza, abituandosi ben presto. Si girò e cominciò a guardare tra gli oggetti, come se ci dovesse essere qualcosa nascosto, qualcosa di importante. La strega sembrava non trovare pace "Cosa era... l'avevo già sentito.. era una pozione credo.. o anche solo un ingrediente.." Prese aria, ma più si allontanava dalla statua e più riusciva a sentire solo l'odore di vecchio, di legno che marcisce e polvere. "Ci deve essere una traccia"

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    Claire Jeffords
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    Claire non fece trapelare la sua delusione, nel vedere il telefono cellulare. Sotto sotto, molto sotto, aveva quasi sperato che la Crowlie avesse con sè una qualche creatura magica. Magari un Golden Snidget, visti i cinguettii: una cosa piccola, preziosa, e vittima del contrabbando. Allora sì che sarebbe diventato un bel caso. E invece no, nessuna creatura o oggetto misterioso che emanava suoni: si trattava di un semplice cellulare malconcio che continuava a suonare e vibrare. Il rumore era diventato quasi fastidioso, visto che non era più attutito dagli abiti della ragazza.

    Disturba. Le spiace spegnerlo, o dire al suo ragazzo che non è il momento? le domandò con un lieve sorriso, per nulla rassicurante, inclinando leggermente la testa. Aveva volutamente calcato su quel termine - ragazzo - per vedere come avrebbe reagito la strega. Era nervosa, troppo. E forse, sì, magari si trattava solo di un fidanzato ossessivo che la stava tartassando di messaggi, ma c'era qualcosa... e Claire era sempre una delle prime persone a pensar male, di tutto, e una delle ultime a porre la sua fiducia negli altri.

    Piuttosto, la strega sospirò, girandosi verso i goblin che erano con loro. Sapreste dirmi da quanto tempo non veniva aperta questa camera? E, se si può, chi è stato qui l'ultima volta prima della signorina Crowlie, chiese agli addetti della Gringott, tornando seria e cercando di focalizzarsi nuovamente sul caso. Non c'erano segni di effrazione, non erano scattate misure di sicurezza nella banca. Claire non era neanche sicura che fosse avvenuto un furto, a dir la verità. Tuttavia non poteva escludere nessuna pista, e capire chi avesse accesso a quella camera blindata era fondamentale.

    Lei e suo padre avete accesso, ci sono altri? chiese alla Crowlie. Fratelli, parenti, colleghi di suo padre..? ipotizzò la strega, facendo un gesto vago con la mano. Non si trovavano in un deposito tradizionale, non era un conto bancario come quello che avevano Claire e la maggior parte dei maghi che si rivolgevano alla Gringott per gestire le proprie finanze. Non sapeva se l'archeologo lavorasse da solo o con altre persone - c'era la possibilità che quella camera blindata fosse accessibile anche a suoi assistenti o colleghi, per quel che ne sapeva l'Auror.

    La Holmes richiamò la sua attenzione, poco lontano dal gruppetto. Come? Che c'è? fece l'Auror, avvicinandosi alla ragazza e alla statua, aggrottando le sopracciglia. Un odore, diceva? Sentendosi molto un cane, Claire provò discretamente ad annusare l'aria, cercando di percepire qualcosa di diverso dal legno, l'aria stantia, e la polvere. Umh. Non saprei. Forse? Sento puzza di vecchio, più che altro disse lei, percependo appena l'odore pungente che aveva sentito la Spezzaincantesimi. Ah, eccolo, confermò la strega che, come la collega, iniziò a guardarsi intorno. Attenta, potrebbero esserci dei bundimun, l'avvisò, perchè il posto non era dei più puliti e curati, e non escludeva la possibilità di trovare quelle muffe senzienti magiche. L'odore di legno marcio c'era già, in fin dei conti.
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