Shot through the heart and you're to blame

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    Alexander Olwen
    Auror | 3 Agosto
    Aveva fatto il possibile per aver quel sabato sera libero.
    Il superiore non sembrava molto incline ad accettare quella richiesta, in fin dei conti a luglio era stato poco presente al Ministero a causa del campus estivo presso Hidenstone e una volta tornato dalla sua vacanza fu costretto a sopportare ben due doppi turni prima di poter ottenere il permesso tanto bramato. Ok, tutto bellissimo, ma cosa aveva di speciale quel sabato? Perché doveva essere libero proprio quel tre agosto? Beh, se eri solito frequentare Diagon Alley non potevi non saperlo. Erano stati distribuiti volantini ovunque, provocando lo scandalo dei più pudici, l'indignazione di chi credeva nel vero amore e l'imbarazzo di chi faceva della monogamia un vero e proprio stile di vita: La Veela Scosciata apriva le porte alla serata più profana dell'estate. In primo piano sul volantino c'erano un uomo e una donna di gradevole aspetto intenti a baciarsi, mentre scritte dal tenue colore davano i classici dettagli come ora, indirizzo e costo della serata. Eh, certo, un evento del genere non poteva essere gratuito, ma al modico prezzo di tre galeoni concedevano anche un drink. Fanculo, se non ci vado non me lo perdonerò mai!
    Erano le undici e mezza quando era giunto a Notturn Alley e le strade delle vie più malfamate della capitale del mondo magico erano stranamente popolate. Il terrificante silenzio era decapitato, l'ansia del suono di passi lenti era andata a farsi divinare e una lunga fila davanti al locale lasciava intendere come quella sarebbe stata una grande serata. Fanculo, io non posso far la fila come tutti. Io non sono come tutti. A passo deciso avanzò verso l'entrata e il bodyguard prontamente lo fermò. Alexander Olwen. L'omaccione che aveva davanti crucciò lo sguardo con fare perplesso, evidentemente non sapeva chi fosse.
    Sbuffò.
    Allungò la mano verso la tasca destra dei pantaloni e da lì estrasse il proprio distintivo. Auror. Non voglio far casini, voi mi fate entrare e io dico ai miei colleghi che ho perlustrato la zona e che è tutto in ordine. Perfetto, no? Contenti voi, contento io, ci guadagnano tutti. L'uomo lo guardò malissimo, ma alla fine si scostò lasciando passare il moro tra i fischi e le imprecazioni di chi stava facendo la fila da più di una mezz'ora.
    L'interno del locale era l'apoteosi del buongusto. Luci soffuse e colorate illuminavano una grandissima sala. Numerosi divanetti in velluto rosso circondavano un palco su cui torreggiavano diversi pali su cui bellissime ballerine e ragazzi si esibivano in uno spettacolo piuttosto sensuale. I posti a sedere erano occupati perlopiù da coppie, ma a giudicare da com'erano vestiti non erano giunti lì insieme. Probabilmente si erano accoppiati durante la serata e neanche dopo un minuto di attesa poté ammirare qual era la particolarità del posto. Se almeno due persone battevano contemporaneamente le mani compariva un separé che avrebbe insonorizzato ciò che sarebbe accaduto su quel divanetto e le luci avrebbe smesso di illuminare quel posto, lasciandolo completamente al buio.
    Cazzo, è proprio come l'avevo immaginato! Chiese ad una delle cameriere se era disponibile un divano libero e dopo aver ricevuto un sì come risposta cominciò a seguirla. Mh, forse non ho l'abbigliamento adatto. Scarpe nere ed eleganti, pantaloni lunghi dello stesso colore e camicia bianca. Era elegante, quindi cosa c'era di sbagliato? Portò le mani sull'apertura della camicia e manco fosse il protagonista di Magic Mike ciao Hector strappò via da essa la maggior parte dei bottoni, rimanendo così a petto nudo.
    Sentiva gli occhi della folla addosso, percepiva di essere al centro dell'attenzione e a lui piaceva. Il divanetto che gli riservarono era proprio di fronte al palco e la vista da lì era ottima. La cameriera fece per lasciare il menù, ma l'auror mise avanti una mano in segno di stop. Non serve. Prendo un Moscow Mule con poco ghiaccio, ma con una presentazione che sia almeno un minimo instagrammabile. Troppo pretenzioso? Forse, tuttavia Alexander era abituato a frequentare locali di gran classe e sperava che quello in cui si trovava si avvicinasse agli standard a cui era abituato.
    Intanto cominciava a sentir la camicia scomoda, così se la sfilò di dosso e la lasciò dietro di se sul divano, mettendo in mostra quei muscoli che non poche donne avevano avuto la fortuna di provare, ma di certo nessuna se n'era mai lamentata.


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  2. Katrina MacFusty
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    Katherine MacFusty

    Quando si chiude una porta si apre un portone, dicevano i saggi. E, Kate ne era certa, c’erano un sacco di altri detti simili che puntavano ad incoraggiare dopo la fine di qualcosa, che fosse un’amicizia, una storia romantica o anche solo un periodo della propria vita. Katrina – di nuovo Katrina, non Katherine come si era presentata per anni – era alla fine di tutte e tre: aveva lasciato Aaron (pardon, era stata lasciata), sul punto di cambiare lavoro da Auror a Indicibile ed era piuttosto sicura che la sua amicizia con Annie fosse finita o quasi. Come darle torto in fondo? Annie era la migliore amica di Aaron, e Katrina era stata una fidanzata terribile subito prima di quella rottura. Quindi, via anche alla compagna di bevute.
    Non tornerò mai più al San Mungo
    Aveva rimuginato in quei giorni, troppo triste e troppo stanca per fare qualcosa di concreto. Ad una settimana dalla rottura con Aaron però, aveva deciso di reagire in nome dell’unica cosa a cui era riuscita a rimanere fedele per anni, senza mai un singolo sgarro: l’alcool. L’alcool aveva bisogno di lei. L’aveva attirata fuori dal suo appartamento e fino alla festa che si teneva alla Veela Scosciata, e lì Katrina aveva fatto una cosa incredibile: la fila. Non aveva flirtato con il buttafuori, non era entrata facendo sfoggio della sua autorità di Auror – e dannazione, non aveva proprio pensato che come Indicibile non avrebbe più potuto fare cose simili. Anche se magari poteva tenersi il distintivo – né aveva fatto nient’altro di disdicevole, limitandosi a chiacchierare con le persone in fila. Quando entrò nel locale aveva già bevuto qualche sorso di alcolici non meglio definiti e aveva rimediato i numeri di tre ragazzi e un paio di ragazze. Un’ora della sua vita nient’affatto sprecata tutto sommato. Fischiettò fra sé e sé, infilando il cellulare nella tasca degli shorts di jeans che indossava e guardandosi attorno alla ricerca di gente interessante. Come aveva avuto modo di appurare in fila, con l’outfit ci aveva azzeccato: gli shorts certo, ma anche l’aver rinunciato ad una canottiera in favore di un top era stata una scelta vincente. Rimpiangeva solo l’idea dei tacchi, già scomodi a quell’ora. Aveva voglia di fare follie quella sera, finalmente libera da un vincolo che si era imposta da sola, quindi fece la cosa più logica: puntò alla persona meno vestita ma ancora vagamente sobria che aveva a disposizione. Ignorando le cameriere si lasciò cadere sul divanetto davanti ad Alexander Olwen, giusto in tempo per sentire la sua ordinazione.
    Per me un Daiquiri. Possibilmente buono!
    Per tre galeoni … lanciò uno sguardo al palco, prima di rivolgere uno sguardo di apprezzamento al petto dell’Olwen. La cosa che preferiva dell’essere auror era la possibilità di vedere un sacco di persone allenate senza maglia: chiunque avesse inventato gli spogliatoi comuni al Ministero era un dannatissimo genio. Dunque, conosceva piuttosto bene il fisico di Xander. Eppure era sempre un piacere rivedere certi spettacoli.
    Ma lo sai che non ti riconoscerei neanche se tu indossassi una maglia Olwen?
    Commentò, spaparanzandosi meglio sul divanetto e allungando una gamba sotto il tavolo. Non proprio elegante, ma di certo comodo.
    La vita è una cosa troppo importante per essere presa sul serio
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    Alexander Olwen
    Auror | 3 Agosto
    Avete presente quel momento in cui arrivi in un locale e il mondo sembra aspettare solo te? Quell'istante in cui la musica sembra solo uno stupido sottofondo, pronto ad esplodere in una hit pazzesca solo quando finalmente prendi posto? Ecco, esattamente ciò accadde ad Alexander Olwen. Ordinazione effettuata, una ragazza a caso prese posto accanto a lui giusto in tempo per quella canzone. Fu allora le ballerine che aveva di fronte si piegarono in una posizione esageratamente sexy di fronte al palo, mentre il debole le vostre ordinazioni arrivano subito della cameriera passò in secondo piano. Da perfetta comparsa scomparse così com'era apparsa. Non tutte le ragazze sono scelte dal fato per trascorrere una serata con Alexander Olwen. Tu che trascorri tutta la serata a servire alcolici, un giorno avrai l'occasione di servire un solo uomo e per tutto la vita. Certo, peccato che non è oggi il giorno e giudicare dal tuo naso ad aquila quell'uomo non sono io.
    Poi il sogno terminò, individuando il volto di Katrina sulla figura femminile che si era seduta accanto a lui. Eppure mi hai riconosciuto. Un fugace occhiolino e sul viso si stampò il classico sorriso di chi credeva di aver appena segnato un punto. La ragazza indossava un outfit decisamente adatto al contesto, anche se sotto sotto il moro sperava in un qualcosa di più provocante. Sì, insomma, delle forme messe ancor più in mostra o addirittura il pizzo. Ecco, quel tessuto su una donna lo faceva letteralmente impazzire. Ok, auror, tieni a freno gli ormoni.
    Vorrei poter dire di essere sorpreso di vederti qui, ma - alzò entrambe le spalle contemporaneamente, poi scosse la testa - purtroppo non è così. Sì, insomma oramai aveva avuto modo di vedere spesso Katrina all'interno del ministero e per quanto fosse assurdo dirlo o anche solo pensarlo, vedeva in lei una sorta di anima affine. insomma, nessuno dei due si scandalizzava per un bacio o una naturalissima effusione, ambedue prendevano la vita con una certa leggerezza ed entrambi non si riempivano di inutili paranoie riguardanti i duri problemi della vita. Aspettate, ancora non sono del tutto convinto sull'ultima parte! In fondo lei è una donna. Esistono donne che non si fanno paranoie? Quindi cosa li teneva distanti? Beh, la semplice consapevolezza di non cercar nessun tipo di impegno.
    Poi tra tutti i divanetti ti ritrovo proprio qui. Suvvia, puoi anche ammettere di avermi adocchiato da lontano, non te ne faccio una colpa. Sì, insomma, se fosse stato una donna anche lui si sarebbe messo accanto ad un Alexander Olwen a petto nudo. Però se ti metto a disagio mi rimetto la camicia. A spezzare la conversazione arrivò la cameriera con il Moscow mule per il ragazzo e il Daiquiri per la ragazza.

    Gitchie, gitchie, ya-ya, da-da
    Gitchie, gitchie, ya-ya, here


    Però sono davanti ad una bella ragazza, non posso far a meno di brindare. Mh, Fanculo alla vita? Ti piace? Dai, prossimo drink potrei offrirtelo io. Le fece un occhiolino fugace ed impugnò il bicchiere da cocktail, avvicinandolo alla ragazza nella speranza di un leggero scontro con quello di lei. Se avesse trovato stupido o infantile il brindisi di Xander poco avrebbe importato, poiché un istante prima di bere avrebbe ripetuto quella frase. Fanculo alla vita!

    Voulez-vous coucher avec moi,
    ce soir?


    Ecco andar già di colpo i primi enormi sorsi per idratare la bocca. L'alcol solitamente bruciava in gola, tuttavia la sua ordinazione conteneva lo zenzero, il quale serviva a dar una spinta in più all'attesa bevuta. Sai, un uomo saggio una volta scrisse una frase che mi ha colpito: La vita è una cosa troppo importante per essere presa sul serio.
    Alexander non era un ragazzo che leggeva e per carità non conosceva quella frase perché l'aveva davvero vista in un libro. Tempo addietro aveva fatto una ricerca per trovare una di quelle frasi profonde di tumblr da mettere come descrizione in una sua foto di instagram. Perché gli venne in mente proprio ora? Suvvia, le ragazze amavano i ragazzi da cui potevano imparare qualcosa. Certo, scoprire cosa qualcuno potesse apprendere da Alexander Olwen era assai complicato, tuttavia la maggior parte delle volte si trattava di mera apparenza.

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  4. Katrina MacFusty
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    Katherine MacFusty

    In un qualunque altro momento, Katrina non si sarebbe persa troppo in chiacchiere: sapeva quello che voleva e sapeva anche come ottenerlo; non aveva mai avuto bisogno di chiedere in vita sua, come ogni ricca rampolla viziata si era sempre trovata davanti qualunque cosa desiderasse quasi all'istante e, come ogni ragazza piena di sé, aveva sempre pensato addirittura di aver faticato in alcuni casi per ottenere quello che voleva. Dunque, per quanto amasse il suono della propria voce e il mettersi in mostra, Katrina in una situazione simile solo un mese prima non avrebbe esitato molto prima semplicemente di chiedere quello che voleva, certa che sarebbe stata accontentata. Però quella era la sua prima serata di libertà dopo tre anni di prigionia in una relazione più o meno seria - più meno che più, ad essere sinceri -, e la MacFusty sentiva di meritarsi un po' di tempo per assaporare la sensazione di essere nel giusto. Non stava tradendo nessuno, non si sentiva in colpa, e si trovò a pensare che quella era una sensazione meravigliosa che meritava di essere gustata a pieno. Rise alle parole dell'altro Auror, appoggiandosi allo schienale del divanetto e alzando un sopracciglio, evidentemente divertita.
    Guarda che sono una brava ragazza in fondo!
    Molto in fondo. Più o meno dalle parti dello stomaco o giù di lì, un punto in cui il suo essere una brava ragazza non cozzava con il fatto che era, sostanzialmente, una narcisista egocentrica con manie di grandezza e un ego abbastanza grande da contenere tutta la Russia ed espandersi anche in Ucraina - cosa che anche la vera Russia voleva fare, quindi tutto a posto anche nell'equilibrio geo-politico della sua psiche insomma.
    Per il divanetto, cercavo la persona più attraente della sala
    Che anche Xander avesse un ego niente male Katrina l'aveva capito fin dal primo istante, perché fra egocentrici ci si intendeva, e la ragazza era ben felice di punzecchiare un po' la vanità del collega quando poteva. Dopo quel primo incontro alle macchinette del caffé i due si erano rivisti, e Katrina poteva dirsi soddisfatta di sé stessa nell'affermare che non ci era finita a letto. Non ancora, almeno.
    Quindi congratulazioni Olwen: visto che il ballerino lì era impegnato, sei la mia seconda scelta
    Indicò vagamente l'insieme di ballerini che si stava esibendo sul palco, anche se in tutta sincerità dovendo scegliere avrebbe puntato ad una delle ragazze. La bionda che si stava esibendo in quel momento era, almeno fisicamente, perfetta: tonica e muscolosa ma senza eccessi, con curve messe sapientemente in risalto dagli abiti e dai movimenti. Katrina si fermò a fissarla un secondo più del necessario, prima di tornare all'altra persona incredibilmente attraente e decisamente più abbordabile a pochi passi da lei. Non le sembrava il caso di disturbare la ragazza mentre era al lavoro, no? Non si faceva, era scortesia. Quindi, meglio concentrarsi su Alexander Olwen e sul suo brindisi.
    E perché mai? Viva la vita anzi! Alla libertà, e al diavolo le catene!
    Alzò il bicchiere, trovandosi a scoppiare a ridere. La vita era una cosa meravigliosa, in quel momento, libera da qualunque legame con il resto del mondo. Poteva fare ed essere ciò che voleva, perché nessuno teneva abbastanza a lei da dirle cosa fare o metterle dei freni. Per la prima volta dopo molti mesi Kate riprese a respirare normalmente, i capelli che variavano dal nero al solito castano scuro. Scolò il daiquiri in un sorso, rivolgendo un occhiolino all'Olwen. Si sentiva allegra, più dei giorni precedenti almeno, vagamente brilla - l'ora in fila era stata utilizzata tutta per bere e per flirtare con sconosciuti, in fondo - e pronta per divertirsi, possibilmente in orizzontale e con meno vestiti possibili addosso.
    Ma quindi sai anche leggere? Sei l'uomo perfetto Olwen
    Ammiccò al suo indirizzo, sporgendosi leggermente in avanti e appoggiando gli avambracci sul tavolo. Si, la vita era davvero troppo importante per essere presa sul serio. Andava passata tutta a bere e a divertirsi, sfruttando ogni momento, altrimenti che senso aveva? Certo, c'erano scivoloni e momento no ... ma, in fondo, neppure ad una persona attraente ed interessante come Katrina poteva andare sempre tutto bene, no?
    La vita è una cosa troppo importante per essere presa sul serio
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3 replies since 30/7/2019, 19:04   119 views
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