Vylandra Rosier

whoiam nome&cognome: Vylandra Nilaja Rosier.
età&luogonascita: 21 anni. || Johannesburg, in Africa.
orientamento sessuale: Omosessuale.
ex-scuola: Hogwarts, Serpeverde.
casata Hidenstone: --
professione: Sacerdotessa sciamanica.
statosangue: Purosangue.
statosociale: Ricca.
cratteristica: --
segnipparticolari: Il suo braccio destro è interamente ricoperto da un tatuaggio raffigurante simboli maori. Ad inciderlo è stato un vecchio sciamano africano, nel cuore di una foresta incontaminata, attraverso il doloroso metodo samoano.
allineamento: Neutrale Malvagio, l'Opportunista.
bacchetta: Legno di Ceiba speciosa, nucleo di Scaglia di Runespoor, 9 pollici e 3/4, flessibile. L’impugnatura, ricoperta da piccolissime spine, è stata lavorata in modo che si possa afferrarla senza ferirsi.
famiglio: --

Aspetto fisico Selvaggia e naturale in ogni suo aspetto, Vylandra si presenta come il frutto perfetto delle proprie origini: i colori temperati ricordano infatti l'Africa, sfumati sia sulla carnagione color caramello che nella folta chioma di pece, la quale ricade a lunghe ciocche sulle spalle nervose e definite, costituendo per giunta l'unico tratto distintivo in grado di differirla dalla gemella Quinn. Tale chioma incornicia dei lineamenti che scandiscono invece i contorni polinesiani del popolo da cui discende, dunque occhi dal taglio affusolato e naso ben definito, labbra leggermente più carnose della media capaci di contenere una malizia spesso considerabile del tutto inconsapevole. Le forme femminili ormai maturate non tendono alla prosperità, ma si definiscono d'altro canto in un punto vita asciutto a clessidra e nei fianchi particolarmente larghi, ogni forma scandita da una muscolatura sempre allenata e nervosa.
prestavolto: Naomi Scott.

_{«La distruzione che porta è niente in confronto al caos che regna nella sua mente.»}

Carattere Selvaggia nell'aspetto quanto selvatica nell'indole, Vylandra porta in sé una personalità dagli angoli spigolosi e talvolta incomprensibili. Pulsa in lei una tale sicurezza di sé da spingerla spesso verso picchi di superbia ed arroganza che in pochi riescono a perdonarle; è sfrontata al punto da non pensare mai due volte a quel che dirà, e tanto disinibita da non trovare mai un motivo sufficientemente valido per tacere i propri pensieri. Intelligente e brillante, le capita spesso di reputare troppo inette le persone che la circondano, seppure le buone maniere la trattengano il più delle volte dal farlo notare apertamente. Ama l'umorismo sottile, quello che all'evenienza può risultare offensivo, e non crede nella compassione, fermamente convinta che ognuno sia artefice del proprio essere. Per motivi legati alle sue abilità mentalistiche è spesso vittima di emicranie e fitte lancinanti alla testa, accompagnate talvolta da brusii e borbottii udibili soltanto da lei proprio fra le tempie, in quei particolari momenti diventa a tutti gli effetti intrattabile. L'altro lato di un'indole tanto irriverente, tuttavia, porta invece l'aspetto più mitigato di un carattere curioso, intellettuale quanto basta affinché Vylandra apprezzi lo studio e la conoscenza, munita di una sete irrefrenabile davanti ad ogni tipo di mistero irrisolto. Adora la mente e tutti i suoi meccanismi, ne studia privatamente la scienza e ne osserva le dinamiche, è gelosa e possessiva, ossessivamente protettiva, e seppure il rito sacrificale l'abbia privata di ogni qualsivoglia emozione, lei non smette di ricercarne.

storia Una sottile brezza fresca accarezzava i luminosi palazzi di Johannesburg quando Vylandra venne al mondo, urlante accorata, appena quattro minuti prima della gemella Quinn. Reclamava già le proprie attenzioni, la piccola, così come avrebbe fatto per il resto della sua vita: energica e ribelle, Vylandra dimostrò fin da subito un morboso attaccamento a sua sorella. Dormiva solo se stretta all'altra, piangeva quando lo faceva lei, e rideva di riflesso con Quinn come fossero due corpi appartenenti ad un unico spirito. Crebbero secondo la medesima complicità, ma ben presto le due finirono per tratteggiare linee caratteriali di una tale diversità da renderne quasi incredibile il legame di sangue. Vylandra, da parte sua, troneggiò presto sul podio come la più problematica tra le due, estremamente sensibile e suscettibile agli stimoli esterni, sviluppò fin troppo presto un certo fascino per il proibito e l'oscuro, in altre parole per tutto ciò che invece Quinn si impegnava a suo modo ad evitare. Tale sensibilità si mostrò spesso sottoforma di bizzarra empatia, capitava a volte che la piccola riuscisse ad indovinare in anticipo i pensieri altrui, talmente precisa da convincere sua madre a credere che fosse dotata di una legilimanzia innata che prima o poi si sarebbe palesata con più chiarezza. Ammessa nella scuola di magia di Uagadou, Vylandra riempì i primi tre anni con avventure più o meno condannabili dall'etica scolastica, decorate qua e là da qualche bel voto festeggiato a gran voce in casa. Crebbe, maturò, cambiò, ma non perse mai neppure per un istante la simbiosi che la legava indissolubilmente alla gemella. Non lo fece neppure quando il trasferimento familiare in terra scozzese alterò i suoi equilibri, al contrario, la Rosier combatté con tutta se stessa contro i nuovi ritmi a cui entrambe vennero sottoposte, e sacrificò spesso e ben volentieri qualche momento di pace pur di non perdere mai la genuina sincerità che da sempre l'aveva legata a sua sorella. Quinn, si potrebbe dire, è sempre stata l'àncora di lucidità di cui Vylandra ha bisogno, l'unico elemento veramente stabile in grado di impedirle di decollare verso pianeti distanti, pericolosi, e fatali - o almeno di farlo senza più far ritorno. Si dà il caso, per l'appunto, che l'età adulta abbia portato diversi cambiamenti nella vita delle gemelle: primo fra tutti il rito sacrificale voluto dalla tradizione polinesiana familiare che ha visto Quinn privata della vista e Vylandra della percezione emotiva, in un triste contrappasso necessario ad acquisire i poteri a cui entrambe erano predestinate. Seguono tempi duri per la più oscura delle Rosier, la quale cederà presto al richiamo ancestrale della natura con cui da sempre è affine per sparire letteralmente dalla circolazione, ritirandosi a vita selvatica nel cuore di una delle più inviolabili foreste africane. Lì vivrà un lungo periodo di meditazione e consapevolezza, libera dai vincoli della civiltà e da qualsiasi contatto con affetti e cari, approfondendo le dottrine sciamaniche e trovando in esse un'autentica vocazione. Sarà proprio in un angolo incontaminato di energia verde che ritroverà il primo contatto con la realtà: onde d'oro come capelli ed occhi d'oceano, un fantasma del passato che la indurrà a riprendere in mano le redini della propria vita per tornare finalmente ad affrontare il mondo. Quello vero. Quello più spietato.

curiosità: ☯ Condivide un legame incredibilmente forte con la sorella gemella, Quinn, l'unica persona al mondo per la quale sacrificherebbe ogni cosa.
☯ È un'accanita femminista, crede fermamente che il genere maschile sia inferiore a quello femminile praticamente in tutto.
☯ Le piacciono i rompicapo, le sciolgono la mente e la aiutano a scaricare tutta la tensione cerebrale che spesso le provoca emicranie insopportabili.
☯ Non è mai stata con un uomo.
☯ Possiede un quoziente intellettivo di 130, valore nettamente superiore alla media.
☯ Sa parlare la lingua Maori, in genere la usa con Quinn durante le discussioni o le dichiarazioni d'affetto.

_{«Vylandra è, di tutte le bestie selvagge, la più difficile da trattare.»}

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